L'argomento che proponi è interessante, e ti voglio rispondere a pezzetti, per puntualizzare alcuni aspetti interessanti che hai introdotto e non per demolirti il ragionamento.
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Ogni volta che il prezzo della benzina tocca un nuovo record, l'umanità torna a parlare di consumo di energia, emissioni di CO2, e salvezza del mondo. Questa volta, a differenza delle altre, abbiamo però una certezza in più: con l'affacciarsi al consumismo di paesi come la Cina e l'India, la domanda di energia sarà per sempre strutturalmente in eccesso, ovvero la Terra non potrà ospitare sei o più miliardi di folli.
No, la terra non potrà ospitare tanti folli, dal mio punto di vista siamo già in troppi e troppo casinisti. Ma occorrerebbe convincere la gente a fare meno figli piuttosto che preoccuparsi di chi pagherà loro la pensione futura. Meno siamo e meglio si dovrebbe vivere, se quei meno a essere fossero più intelligenti e più furbi. Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta... Quindi siamo fregati...
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Vento, sole, acqua, biomasse, ciclo combinato. Queste parole, che da anni illudono anime belle, fanno storcere il naso ai saccenti tecnologici.
Si, ci sono tecnologhi dementi che non sanno neppure di cosa si parli, ma ci sono tecnologhi che conoscono molto bene la materia e storcono il naso per motivi diversi. Occorre studiare un pò e diventare tecnologhi per capire perchè si storce il naso e non sempre per partito preso o per presunzione.
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E' facile, per petrolieri e nuclearisti, demolire le fonti di energia alternativa. Per l'energia solare, per esempio, basta calcolare il fabbisogno energetico mondiale, suddividerlo per la resa stimata di un metro quadrato di pannelli solari, e si calcola quanti chilometri quadrati di pannelli occorrerebbero per soddisfare tutti gli appetiti energetici del pianeta: tanti, troppi.
Purtroppo se per i petrolieri ed i nuclearisti è semplice distruggere le energie alternative è altrettanto facile farlo per chi petroliere non è e neppure nuclearista. Per distruggere gli appetiti energetici del pianeta basta smettere di figliare come conigli come al punto precedente. Comunque non è affatto semplice risolvere i problemi dell'energia senza petrolio o uranio. Parola di uno che ci prova già da un pò.
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La soluzione passa attraverso il rovesciamento dei canoni classici dei mega impianti concentrati in qualche luogo dimenticato da Dio, associando alla parola produzione due concetti molto affini al mondo hacker: quello di micro e quello di rete. Invece di una distesa sterminata di pannelli o di pale eoliche, l'impianto sarà nel tetto dei nostri condomini e l'eccesso di energia sarà immesso nella rete elettrica generale.
Ecco a questo io non credo affatto, sono d'accordo con la microproduzione per conto proprio ma non sono d'accordo sulla convenienza nè del fotovoltaico e neppure della redistribuzione in rete dell'energia ricavata. E se andiamo avanti con la discussione vorrei anche avere modo di spiegare il perchè.
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Le novità tecnologiche e regolamentari rendono oggi possibile ciò che pochi anni fa era utopia: l'inutilità dei grandi impianti centralizzati e il rovesciamento del ruolo del cittadino, da semplice fruitore a produttore di energia. Dal punto di vista del potere è un passo avanti, auspicato anche in ambiti esterni all'energia. Dal punto di vista tecnico, è l'uovo di colombo: produrre invece di consumare, ottenendo un reddito complementare.
L'utilità dei grandi impianti centralizzate non può essere confutata semplicemente così. Anche se il potere economico e politico ci ha messo le mani sopra e non molla. Almeno in Italia. Le novità tecnologiche non sono esattamente come vengono presentate e la normativa non prevede che tu povero cittadino diventi un produttore di energia per vari motivi che rendono la legge in questione privilegio dei soliti noti. Tecnologicamente la vendita in rete di piccolissime quantità di energia non è l'uovo di colombo come non lo è neppure i pannelli FV. Il consumatore continua a consumare anche in quel tipo di filosofia.
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L'intervento pubblico è orientato a dare certezza di un guadagno a fronte di un investimento, anche imponendo ai distributori di energia l'acquisto a prezzo definito dell'elettricità microgenerata. Per questo gli analisti prevedono il 30 per cento annuo di crescita della potenza installata nel nostro Paese, con il fotovoltaico in vera e propria esplosione.
L'intervento pubblico non ha centrato neppure un punto a favore dell'utente che continua ad essere tartassato e sottoposto alle grandi e ora anche alle piccole aziende produttrici. Forse non sai che per "vendere" l'energia in modo da ricavarne un utile devi aprire una azienda per la produzione con autorizzazione all'esercizio di officina elettrica e fatturare ai tuoi utenti l'energia che produci. Questo dice la legislazione in questione. Altro è il contratto a due contatori che non può finire con un utile tuo ma solo per la compagnia elettrica.
Esplosione del FV? Speriamo, da queste parti non si muove foglia...
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Anche in agricoltura cresce l'interesse verso la produzione di energia. Ma anche qui occorre rovesciare l'approccio tradizionale delle grandi produzioni per grandi utenti: "Sarebbe una follia sostituire gli utilizzi tradizionali dei prodotti agricoli con altri di dubbio valore economico e ambientale", sostiene Marco Comelli.
Ecco, questo punto è molto azzeccato. Sono d'accordo. Sostituire le colture di vegetali per alimentazione con altri per la conversione in biomasse lo ritengo un atto criminoso contro l'umanità, io senza alcun dubbio.
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Lasciamo perdere i biocarburanti, almeno finché non si potranno utilizzare gli scarti delle coltivazioni, e concentriamoci sui mini-impianti (solari, eolici o biomasse): la vocazione primaria delle aziende agricole deve rimanere quella di produrre derrate alimentari. A questa può essere affiancata una produzione energetica, che potrà comunque essere importante dal punto di vista economico.
Gli scarti delle coltivazioni sono utilizzabili come biomasse già da ora, il problema è un altro, alimentare un maiale è più gratificante che convertirli in petrolio...
Solare OK, eolico pure, biomasse intelligenti anche, le aziende agricole è logico che producano alimenti per l'uomo, ma in alcuni casi dove gli alimenti per l'uomo non possono essere prodotti o non risulta economico, lo spazio può essere impiegato per il solare termico o per le culture a biomassa. Qualcuno ha scoperto che certi tipi di culture ad alghe rendono molto di più di barbabietole, soia ecc...
Comunque, apparte quello che possano dire petrolieri, nuclearisti, o tecnologhi con la puzza sotto il naso, quello che impedisci il decollo delle energie alternative anche a livello micro è proprio la micro-economia. In parole povere, le famiglie non hanno i conquibus e le banche o le finanziarie non smollano. A meno che non si rientri nel solito giro mafioso all'italiana...