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omosessualità

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Roberto Melis
view post Posted on 3/12/2007, 15:23 by: Roberto Melis
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E' ben noto che l'omosessualità è stata spesso considerata qualcosa di estremamente negativo. Nell'antica Roma e nell'antica Grecia era normale che un uomo sposato avesse un amante ragazzino. Tra l'adulto e il ragazzino, oltre ai rapporti sessuali, vi era anche un rapporto didattico: l'adulto trasmetteva al ragazzino parte del suo sapere. Un uomo adulto era considerato omosessuale solo se aveva rapporti con un altro uomo adulto, mentre il ragazzino era comunque considerato effeminato.

Omosessualità


Saltando ai giorni nostri, il "Rapporto Kinsey" negli anni '40 mostrò che la sessualità umana è estremamente varia, piena di sfumature e che l'omosessualità poteva a tutti gli effetti considerarsi una delle tante varianti di essa. Successivamente l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha cancellato l'omosessualità dal novero delle malattie mentali. Malgrado noti esempi di importanti scienziati (Alan Turing, Leonardo da Vinci), letterati (Oscar Wilde, Giacomo Leopardi, Pier Paolo Pasolini), attori (Romolo Valli, Rock Hudson), registi (Luchino Visconti), ecc. (la lista sarebbe lunghissima), la Chiesa Cattolica continua a considerare gli omosessuali dei disturbati mentali e delle persone immorali.

Il Lexicon
L'ostilità nei confronti dei gay da parte della Chiesa è ancora oggi talmente forte da aver prodotto veri e propri manuali razzisti come ad esempio il Lexicon (una sorta di Sillabo dei giorni nostri). Redatto a cura del Pontificio consiglio per la Famiglia, guidato dal tenace e dinamico cardinale colombiano Alfonso Lopez Trujillo, il Lexicon rilancia in pieno la "dottrina Wojtyla" di morale sessuale ed il suo sottotitolo - che suona "Glossario critico di neologismi, termini ambigui e concetti difficili frequentemente usati nei fori istituzionali" - rivela immediatamente la sua funzione: contrastare la cultura della salute produttiva, del sesso sicuro, dell'aborto legale e sanitariamente tutelato, della pluralità dei modelli familiari, della fecondazione artificiale, della libera scelta di vita di genere. L'insieme della cultura, insomma, che si è andata imponendo negli ultimi cinquant'anni in Occidente e che ha cominciato ad affermarsi anche nelle conferenze internazionali dell'Onu nel corso degli anni Novanta, a partire dai convegni del Cairo e di Pechino.

Questo libro dovrebbe essere la guida base per ogni cattolico quando tratta delle questioni riguardanti coppia, famiglia e sessualità, quindi indirizzato in particolar modo a politici ed educatori. In esso si dice che "L'omosessualità non ha alcun valore sociale", è "un intrico psichico che la società non può istituzionalizzare"; bisogna smettere di "stigmatizzare tutti quelli che si interrogano sulla omosessualità" tacciandoli di "omofobia".

L'opera di quasi 900 pagine comprende 78 parole-chiave analizzate dal Pontificio consiglio per la famiglia e ritenute "ambigue" nell'uso che ne fanno parlamenti e organismi culturali e internazionali "quando discutono e legiferano sui temi della famiglia e della vita".

Tra i termini destinati a suscitare scalpore, oltre a omosessualità e omofobia, c'è una forte condanna del cosiddetto "sesso-sicuro" e della presunta efficacia del preservativo nella prevenzione delle malattie sessuali e c'è la critica del concetto di "genere" e di "salute riproduttiva".

Nelle 15 righe di introduzione alla voce "omosessualità e omofobia" (il Lexicon è organizzato per definizioni accompagnate da una breve trattazione analitica) si legge che "oggi, con il pretesto del diritto alla differenza, gruppi di pressione spesso molto forti spingono per il riconoscimento legale" delle coppie omosessuali e del diritto per loro alla adottabilità dei bambini.

"Omofobia" per il Lexicon è invece il "termine usato per stigmatizzare tutti quelli che si interrogano sulla omosessualità" dal punto di vista sociale e morale. "I sistemi sociali e gli individui eterosessuali", rimarca il dizionario vaticano, sono spesso spinti a un "senso di colpevolezza di fronte alla omosessualità" tanto che l'interrogarsi su di essa è "assimilato a un delitto, il delitto dell'omofobia".

Invece per il Vaticano l'omosessualità, "quando la si vuol legittimare senza discernimento alcuno, ma reagendo solo alle affermazioni dei gruppi di pressione, pone numerosi problemi"; è comunque una condizione che "non ha alcun valore sociale" e rimane un "intrico psichico che la società non può istituzionalizzare".

Il riconoscimento delle coppie gay, cioè, è frutto di un atteggiamento "eticamente fragile" e di una "ragione incoerente", visto che "la società non può istituzionalizzare qualsivoglia realtà sessuale, senza tenere conto della realtà oggettiva" del modello di coppia "universale" basato su un uomo e una donna.

Il Lexicon bolla quindi come "visione suicida" delle "società occidentali" la tensione a conferire "determinazione oggettiva" a tutte le "attitudini soggettive" anche in materia sessuale.

Non meno radicale è la condanna della fondatezza del "sesso-sicuro", che secondo il Pontificio consiglio per la famiglia non è altro che il frutto di un "battage mediatico" che "si basa in realtà sull'occultamento di verità scientifiche riconosciute" (sic!): cioè del fatto che il rischio di fallimento nella protezione da preservativo si attesta su un elevatissimo 10 per cento, come si desume dai "test su resistenza, impermeabilità e affidabilità".

Dietro la campagna per il "sesso-sicuro" a giudizio del Vaticano si cela "l'estrema redditività commerciale" della diffusione dei preservativi sia tra gli etero che tra gli omosessuali, con l'"incentivo al consumo" di un prodotto il cui "tasso di sicurezza" contro l'AIDS è tutto da dimostrare. Segue poi la condanna del preservativo dal punto di vista delle "ragioni morali".

Si tratta del più violento attacco alla libertà e alla convivenza civile, che la gerarchia cattolica abbia mai portato avanti negli ultimi vent'anni. Si decide insomma, di condannare definitivamente milioni di gay, affidandoli al fuoco purificatore (non potendo più organizzare i roghi) di una certa dottrina antiscientifica e antistorica di cui è permeata la Curia romana.

L'associazione AGEDO (genitori di ragazzi omosessuali) ha inoltrato denuncia specifica per diffamazione verso il Cardinal Trujillo che naturalmente è stata respinta con la motivazione che

.. Nessun elemento di fatto consente di ritenere che il poderoso volume sia destinato (mirato) a contrastare espressamente l’attività dell’Associazione AGEDO, che ad un primo esame non sembra nemmeno nominata nel testo, né che l’intenzione del curatore e degli autori sia stata quella di "offendere" tale associazione ed i suoi aderenti, cosicché si esclude la sussistenza dell’animus diffamandi...

Ratzinger e il nazismo
Il nazismo è finito da 60 anni, ma è sconcertante constatare che alcune teorie naziste sopravvivono ancora oggi nella Chiesa Cattolica.

Gli omosessuali, troppo a lungo e ancora oggi troppo spesso dimenticati, sono stati il terzo gruppo, dopo ebrei e zingari, ad essere perseguitati, internati e uccisi nei campi di sterminio. Con l’intento di purificare la società tedesca e propagare l’ideale di razza Ariana, i nazisti condannarono gli omosessuali come "socialmente aberranti". Subito dopo essere stato eletto, il 30 gennaio 1933, Hitler mise fuori legge tutte le associazioni gay e lesbiche. Le truppe di Camicie Brune (SS) razziarono in brevissimo tempo tutti i luoghi di incontro e di socializzazione degli omosessuali.

"Furono centomila gli omosessuali arrestati dai nazisti tra il 1933 e il 1945. Tra questi, quindicimila vennero internati nei campi di concentramento. Dai documenti ufficiali del regime è risultato che solo quattromila furono i sopravvissuti". I dati sono forniti dall'Arcigay che, ogni anno partecipa attivamente in molte città italiane, come parte in causa, alle celebrazioni della 'Giornata della memoria' iniziate nell'anno 2000.

"La persecuzione dei 'triangoli rosa' sta lentamente uscendo dall'invisibilità, grazie all'impegno della comunità omosessuale" afferma il presidente dell'associazione Sergio Lo Giudice "Purtroppo sono ancora tante le resistenze e gli ostacoli ad un ricordo pieno e senza imbarazzi di quello sterminio"

Sono ancora molti, secondo Lo Giudice, quelli che "preferiscono ignorare quei morti, imbarazzati dal razzismo delle loro stesse posizioni odierne sull'omosessualità".


Al contrario di quanto pensano alcuni, la deportazione degli omosessuali non fu un fatto al quale i nazisti offrirono scarsa attenzione: è dimostrato che le autorità tedesche trattarono la questione molte volte. Nel 1934, per esempio, la Gestapo (la polizia politica nazista) richiese a tutti i dipartimenti di polizia di compilare un elenco di persone notoriamente omosessuali. Un paio d’anni dopo, la repressione contro i gay si rese ancora più feroce: il ministro Himmler prese pubblicamente posizione contro il pericolo che l’omosessualità rappresentava per la razza. Nacque addirittura il Dipartimento di Sicurezza Federale contro l’aborto e l’omosessualità. I treni si riempivano intanto sempre più spesso di deportati omosessuali. Nel 1937 Himmler, in un incontro tenutosi fra lui e i comandanti delle SS, dichiarò che eliminare gli omosessuali era diventato necessario (Heinrich Himmler tenne un discorso ai generali delle SS in relazione ai "pericoli razziali e biologici dell'omosessualità" il 17-18 febbraio 1937).

Anche all’interno delle forze armate tedesche venne fatta pulizia in profondità e chi veniva considerato gay aveva un solo modo per salvarsi la vita: accettare la castrazione e partire verso i fronti più pericolosi. In Italia per fortuna il quadro era diverso: dal 1936 le autorità fasciste punirono la “devianza sessuale” con il semplice confino.

Heinrich Himmler tenne un discorso ai generali delle SS in relazione ai
"pericoli razziali e biologici dell'omosessualità" il 17-18 febbraio 1937.

Nel 1935, un anno prima la promulgazione delle leggi discriminatorie contro gli ebrei, il governo nazista riprese in mano il "Paragrafo 175" allargandone la casistica e ampliandone la portata. Il nuovo testo della legge era il seguente:

Un uomo che commetta un atto sessuale contro natura con un altro uomo o che permetta ad un altro di commettere su di sé atti sessuali contro natura sarà punito con la prigione. Qualora una delle due persone non abbia compiuto i ventun anni di età al momento dell'atto, la Corte può, specialmente nei casi meno gravi, astenersi dall'irrogare la pena

L'omosessualità maschile veniva differenziata da quella femminile. Secondo il Ministro della Giustizia Frick infatti

Per gli omosessuali maschi ad essere danneggiata è la fertilità poiché usualmente costoro non procreano. Ciò non è ugualmente vero per quanto riguarda le donne o almeno non con la medesima ampiezza. Il vizio è più pericoloso tra gli uomini piuttosto che tra le donne

Alla fine del 1936 venne costituito l'Ufficio Centrale per la lotta all'omosessualità e all'aborto. Il decreto che istituiva l'Ufficio recitava:

L'alto numero di aborti ancora commessi provoca considerevoli pericoli alla politica demografica e alla salute della nazione costituendo anche un grave attentato ai fondamenti ideologici del nazionalsocialismo. Le attività omosessuali di una non trascurabile parte della popolazione, costituiscono una seria minaccia per la gioventù. Tutto ciò richiede l'adozione di più incisive misure contro queste malattie nazionali

Non vogliamo dilungarci su quella che fu la persecuzione degli omosessuali da parte del nazifascismo (per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito: www.arcigaymilano.org).E' tuttavia agghiacciante constatare che gli stessi concetti usati dai nazisti per perseguitare gli omosessuali sono ancora oggi usati dalla Chiesa Cattolica, malgrado la scienza e la maggior parte della società occidentale non considerino più l'omosessualità una malattia mentale, né un vizio, né un pericolo per la società.

19 aprile 2005 - Comunicato del C.I.G. Arcigay Milano:

Ecco i principali interventi del Cardinale Ratzinger (oggi Papa Benedetto XVI) su omosessualità, transessualità e unioni civili:

19 novembre 2004

INTERVISTA AL CARDINAL RATZINGER di Marco Politi su Repubblica

...Quindi lei giudica negativamente la scelta fatta in Spagna?

Il Cardinale Ratzinger è salito al soglio pontificio. Il fautore dei peggiori attacchi contro la Comunità gay e lesbica, l'estensore dei documenti più offensivi e denigratori contro tutte le persone omosessuali, il più rigido paladino del ritorno alla chiesa medioevale, è il nuovo Papa. Papa Benedetto 16°. Oggi è un giorno di grande tristezza e forte preoccupazione per tutti noi.

Paolo Ferigo - Presidente C.I.G. Centro di Iniziativa Gay - Arcigay Milano

Eminenza, a volte la Chiesa dicendo no su tutto, è andata incontro a sconfitte. Non dovrebbe essere almeno possibile un patto di solidarietà fra due persone, anche omosessuali, riconosciuto e tutelato dalla legge?

Ma l´istituzionalizzazione di una simile intesa - lo voglia o no il legislatore - apparirebbe necessariamente all´opinione pubblica come un altro tipo di matrimonio e la relativizzazione sarebbe inevitabile. Non dimentichiamo poi che con queste scelte, verso cui oggi inclina un´Europa - diciamo così - in decadenza, ci separiamo da tutte le grandi culture dell´umanità, le quali hanno sempre riconosciuto il significato proprio della sessualità: cioè che un uomo e una donna sono creati per essere congiuntamente la garanzia del futuro dell´umanità. Garanzia non solo fisica ma morale


(per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

31 luglio 2004

LETTERA AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA COLLABORAZIONE DELL'UOMO E DELLA DONNA NELLA CHIESA E NEL MONDO

...In questo livellamento, la differenza corporea, chiamata sesso, viene minimizzata, mentre la dimensione strettamente culturale, chiamata genere, è sottolineata al massimo e ritenuta primaria. L'oscurarsi della differenza o dualità dei sessi produce conseguenze enormi a diversi livelli. Questa antropologia, che intendeva favorire prospettive egualitarie per la donna, liberandola da ogni determinismo biologico, di fatto ha ispirato ideologie che promuovono, ad esempio, la messa in questione della famiglia, per sua indole naturale bi-parentale, e cioè composta di padre e di madre, l'equiparazione dell'omosessualità all'eterosessualità, un modello nuovo di sessualità polimorfa...

13 maggio 2004

L'intervento del Cardinale Ratzinger alla Biblioteca del Senato, Sala Capitolare del Chiostro della Minerva

.. In vistoso contrasto con tutto ciò vi è la richiesta di comunione di vita di omosessuali, che ora paradossalmente richiedono una forma giuridica, la quale più o meno deve venir equiparata al matrimonio. Con questa tendenza si esce fuori dal complesso della storia morale dell'umanità, che nonostante ogni diversità di forme giuridiche del matrimonio sapeva tuttavia sempre che questo, secondo la sua essenza, è la particolare comunione di uomo e donna, che si apre ai figli e così alla famiglia. Qui non si tratta di discriminazione (sic!), bensì della questione di cos'è la persona umana in quanto uomo e donna e di come l'essere assieme di uomo e donna può ricevere una forma giuridica. Se da una parte il loro stare assieme si distacca sempre più da forme giuridiche, se dall'altra l'unione omosessuale viene vista sempre più come dello stesso rango del matrimonio, siamo allora davanti ad una dissoluzione dell'immagine dell'uomo, le cui conseguenze possono solo essere estremamente gravi.


(per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

3 giugno 2003

CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI - JOSEPH Card. RATZINGER Prefetto Congregazione per la Dottrina della Fede

Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Gli atti omosessuali, infatti, precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun modo possono essere approvati"
"Le unioni omosessuali non svolgono neppure in senso analogico remoto i compiti per i quali il matrimonio e la famiglia meritano un riconoscimento specifico e qualificato. Ci sono invece buone ragioni per affermare che tali unioni sono nocive per il retto sviluppo della società umana, soprattutto se aumentasse la loro incidenza effettiva sul tessuto sociale".
"Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell'umanità ".


(per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

16 gennaio 2003

L'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica JOSEPH Card. RATZINGER Prefetto Congregazione per la Dottrina della Fede

... devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale. ...


(per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

14 gennaio 2003

UN DOCUMENTO DI RATZINGER DICHIARA CHE L'OPERAZIONE DI CAMBIAMENTO DI SESSO NON CAMBIA IL GENERE SESSUALE DELLE PERSONE

... il transessualismo rientra nel novero delle patologie meramente psichiche...Quando da chiari atteggiamenti esterni e su testimonianza degli addetti alla formazione - osserva la nota della Congregazione per la dottrina della fede - sorge il dubbio prudente circa la presenza di transessualismo, il superiore faccia effettuare una accurata visita medica e psichiatrica: nel caso che risulti una patologia grave e irreversibile di transessualismo, non puo' ammettere validamente all'Istituto o alla Societa', mentre in caso di dubbio, non gli e' lecito ammetterlo, in quanto viene a mancare nel candidato una chiara e piena idoneita...

per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

24 luglio 1992

Joseph Ratzinger: Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali (da L’Osservatore Romano)

..Recentemente, in diversi luoghi è stata proposta una legislazione che renderebbe illegale una discriminazione sulla base della tendenza sessuale. In alcune città le autorità municipali hanno reso accessibile un’edilizia pubblica, per altro riservata a famiglie, a coppie omosessuali (ed eterosessuali non sposate). Tali iniziative, anche laddove sembrano più dirette a offrire un sostegno a diritti civili fondamentali che con indulgenza nei confronti dell’attività o di uno stile di vita omosessuale, possono di fatto avere un impatto negativo sulla famiglia e sulla
società...


per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

1 ottobre 1986

Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali

.. nella discussione che seguì la pubblicazione della Dichiarazione, furono proposte delle interpretazioni eccessivamente benevole della condizione omosessuale stessa, tanto che qualcuno si spinse fino a definirla indifferente o addirittura buona. Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata. Pertanto coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l’attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un’opzione moralmente accettabile....

....il deterioramento dovuto al peccato continua a svilupparsi nella storia degli uomini di Sodoma (cf Gen 19, 1-11). Non vi può essere dubbio sul giudizio morale ivi espresso contro le relazioni omosessuali. In Levitico 18, 22 e 20, 13, quando vengono indicate le condizioni necessarie per appartenere al popolo eletto, l’autore esclude dal popolo di Dio coloro che hanno un comportamento omosessuale. Sullo sfondo di questa legislazione teocratica, san Paolo sviluppa una prospettiva escatologica, all’interno della quale egli ripropone la stessa dottrina, elencando tra coloro che non entreranno nel regno di Dio anche chi agisce da omosessuale (cf 1 Cor 6, 9). ...Si tenta di raccogliere sotto l’egida del cattolicesimo persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale...si preoccupa sinceramente anche dei molti che non si sentono rappresentati dai movimenti pro-omosessuali, e di quelli che potrebbero essere tentati di credere alla loro ingannevole propaganda.

...La Chiesa è consapevole che l’opinione, secondo la quale l’attività omosessuale sarebbe equivalente, o almeno altrettanto accettabile, quanto l’espressione sessuale dell’amore coniugale, ha un’incidenza diretta sulla concezione che la società ha della natura e dei diritti della famiglia, e li mette seriamente in pericolo... Dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire l’insegnamento della Chiesa, che sia ambigua nei suoi confronti, o che lo trascuri completamente ...


(per il testo completo vi rimandiamo al sito www.arcigaymilano.org)

INSOMMA, COME POTETE BEN VEDERE, I CONCETTI ESPRESSI DA RATZINGER SUGLI OMOSESSUALI SONO DEL TUTTO SIMILI A QUELLI ESPRESSI DAL NAZISMO (ad esempio la discriminazione in base al fatto che gli omosessuali non procreano). VI E' PERSINO UN'ESORTAZIONE A NON APPOGGIARE ORGANIZZAZIONI PRO-OMOSESSUALI (Hitler le fece chiudere nel 1933 subito dopo essere salito al potere).

Quel che più scandalizza è che, se ai tempi di Hitler la scienza e in genere la conoscenza umana erano ancora piuttosto arretrate sulla questione dell'omosessualità, oggi sia la scienza che la società occidentale non considerano più l'omosessualità un vizio, né una malattia mentale, né un pericolo per la società. Quindi, se in un certo senso era giustificata l'ignoranza nazifascista, non lo è quella della Chiesa. Tirare in ballo quel che è scritto nella Bibbia sull'omosessualità significa dare maggior peso alle credenze e all'ignoranza di uomini vissuti migliaia di anni fa che alla scienza attuale e alla attuale percezione dell'omosessualità da parte della società occidentale.


http://www.razionalmente.net/Sesso/04_omosessualita.php
 
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