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Cambiamenti climatici

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view post Posted on 22/4/2010, 19:33
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Il punto della situazione. ^_^

CITAZIONE
Global Warming e Ghiacci Polari: andremo sott'acqua?

Facciamo il punto sulle attuali conoscenze riguardo la fusione delle calotte glaciali e il livello degli oceani: è vero che rischiamo una crescita di ben 6 metri nei prossimi decenni?

Aldo Meschiari: 01-04-2010 ore 08:15
Tutti conoscono il grido d'allarme lanciato dall'opera di Al Gore: una crescita del livello dei mari di almeno sei metri nel corso di questo secolo. Ovviamente tale notizia è stata subito bollata come allarmistica e catastrofista: un aumento del livello degli oceani di sei metri comporterebbe la fine di gran parte della civiltà come la conosciamo ora. È giusto allora chiederci cosa c'è di vero in questa previsione drammatica, visto che stiamo vivendo una fase di riscaldamento globale nota come Global Warming.
Per chiarirci le idee utilizziamo gli ottimi lavori prodotti dall'Antartic Climate and Ecosystems Cooperative Research Centre che ha sede in Australia (potete trovare i riferimenti bibliografici alla fine dell'articolo). Nei rapporti pubblicati dal Centro possiamo valutare lo stato dell'arte sulla salute delle calotte glaciali e sul loro contributo alla crescita del livello dei mari. Iniziamo subito chiarendo che ovviamente sono i ghiacci terrestri che possono far innalzare con la loro fusione il livello dell'acqua: per una semplice legge fisica che si studia a scuola, i ghiacci marini non hanno quasi alcun effetto sul livello degli oceani. Quindi la grande banchisa artica, per ora la più penalizzata delle due dalla fusione, non verrà trattata in questo articolo.

Gli studi attuali accertano, attraverso complicate misurazioni satellitari che valutano la differenze dei rilevamenti di gravità e altimetria, che la fusione della calotta antartica comporta una perdita media annuale di circa 100 gigatonnellate di massa ghiacciata, il che causa a sua volta un aumento medio annuale del livello dei mari di circa 0,25 mm. D'altra parte è la Groenlandia ad avere una perdita di massa ghiacciata media maggiore, con circa 120 gigatonnellate all'anno, e un contributo all'aumento del livello marino valutabile sui 0,35 mm all'anno. La somma dei due giganti comporta un aumento medio del livello dei mari di circa 0,55 mm all'anno.
Anche nella peggiore delle ipotesi, nel corso del prossimo secolo, secondo il Centro di studi australiano, il livello dei mari non dovrebbe crescere più di 0,8 metri: una misura ben inferiore al drammatico valore di sei metri. Ma ciò che merita attenzione è il grado di incertezza molto elevato che possiedono questo tipo di misurazioni. Il fatto è che conosciamo ancora troppo poco sui meccanismi di fusione e di assestamento delle calotte glaciali.
Nello studio infatti si sottolinea che mentre è evidente che la Penisola Antartica sia la più penalizzata dalla fusione a causa del forte riscaldamento a cui è stata sottoposta negli ultimi decenni (ben +2,5°C!), ancora poco chiari sono i motivi per cui la parte occidentale dell'Antartide faccia segnare un aumento della perdita di massa glaciale e la parte orientale un aumento della stessa. Discorso simile riguarda anche il rapporto tra la nuova massa glaciale che deriva dall'aumento delle precipitazioni nevose in diverse zone della Groenlandia e dell'Antartide, e la corrispettiva e superiore perdita di massa che interessa soprattutto le lingue glaciali terminali. Molto infine resta da capire su come lo scorrimento di acqua sotto le calotte, ma anche di altro materiale come sabbia e ghiaia, possa favorire o interdire la fusione della calotta.

Riferimenti bibliografici:
http://www.aad.gov.au/MediaLibrary/asset/M...F_FS_SeaIce.pdf
http://www.aad.gov.au/MediaLibrary/asset/M...FS_IceSheet.pdf
http://www.aad.gov.au/MediaLibrary/asset/M...asLevelRise.pdf

Fonte:
http://www.meteogiornale.it/notizia/17703-...dremo-sottacqua

leggere anche:
http://www.meteogiornale.it/notizia/17388-...ritmo-altissimo
 
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view post Posted on 9/8/2010, 21:39
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Aiaiaiiii la temperatura dell'atlantico non l'ho mai vista cosi bassa, almeno dalle voto:

image

Le zone rosse gli altri anni erano decisamente piu di un rosso profondo almeno nele zone di cuba e dintorni andavano verso i 35° ed oltre ora a mala pena arrivano a 30°, sono sbiadite.

Che cavolo sta succedendo? La Russia brucia, qui dove abito ad agosto non è mai stato cosi freddo, la temperatura dell'atlantico in discesa!!! ^_^
 
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sanguisugas
view post Posted on 10/8/2010, 09:54




riguardo al post di prima, non ho capito come una crescita di 6 metri degli oceani possa cauisare la fine di "gran parte" della civilta'...a meno che 6 metri di livello in piu' degli oceani, non corrispondano esponenzialmente a molti piu' metri sulla terraferma..
 
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view post Posted on 16/10/2010, 18:44
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Forse è ora di leggere, il falso mito dell'effetto serra. ^_^


CITAZIONE
IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI

L’effetto-serra è un argomento che solleva reazioni emotive, a volte impulsive e irrazionali, perché molti anni di propaganda martellante dei media lo hanno radicato nella mente di molte persone, e dunque non tutti accettano di mettere in discussione quanto per anni hanno considerato vero.

Al di là del fatto che il problema dell’effetto-serra, insieme a quello del GW, sia stato sciaguratamente “tirato per la giacca” dai politici di ogni orientamento, e pertanto ogni discussione su di esso rischia di vedere non di rado strumentalizzate argomentazioni pseudo-scientifiche per scopi puramente politici.

Ma il problema è che per molte persone, e più in generale per la mente umana, è sempre difficile liberarsi da convinzioni che per lungo tempo erano state ritenute valide.

Quando queste convinzioni radicate – o luoghi comuni – vengono messe in discussione, in molte persone scatta una reazione di fastidio, o un rifiuto istintivo – dettato da prevenzione – di voler esaminare con attenzione ed equilibrio i nuovi argomenti, nel timore più o meno inconscio di dover ammettere di avere creduto per lungo tempo a concetti falsi.

Inoltre, poiché è un concetto semplice da imparare (atmosfera = serra, o = coperta), molti si sentono a disagio nel sostituire quel concetto con altri scientificamente validi, ma più complessi.

Come già detto, questa teoria ha trovato larga diffusione nelle pubblicazioni dei “climatologi” degli ultimi 20 anni, ma è del tutto assente nei testi più autorevoli di fisica e termodinamica, proprio perché non soltanto è in flagrante contraddizione con principi basilari della fisica, ma anche perché di conseguenza nessun esperimento, né fenomeno naturale osservabile e riproducibile è mai riuscito a confermarla.

Semplicemente l’”effetto-serra” è una colossale bufala pseudo-scientifica, benchè di gran successo popolare.

E’ una sorta di “Cacao Meravigliao” pseudo-scientifico, una cosa inesistente che però è stata ritenuta reale da molti grazie all’efficacia della comunicazione imbonitrice dei media.

E non a caso fisici autorevoli, ed esperti quali Claes Johnson, Nahle, Siddons, Gaerlich, Tscheuschner, Thieme, Miskolczi, Casey, ecc., ecc, negli ultimi tempi hanno pubblicato importanti lavori per ribadire l’infondatezza della teoria.

Ciò non deve stupire, dal momento che fin dal lontano 1909 il fisico Robert Wood (l’inventore della famosa “lampada”, al quale uno dei padri della fisica moderna, il grande Niels Bohr, aveva dedicato un lavoro) aveva demolito con l’esperimento delle due serre www.tech-know.eu/uploads/DeathGH.pdf la teoria di Arrhenius, secondo cui il vetro del soffitto delle serre avrebbe innalzato la temperatura interna di ulteriori 15°C, trattenendo il 20% in più di radiazione IR. Wood dimostrò che anche una serra col soffitto di alite (salgemma, abbastanza neutro ai raggi IR) raggiungeva la stessa identica temperatura dell’altra (55°C), quindi tutto dipendeva dal calore accumulato dal suolo delle serre, non dai soffitti e dal loro materiale, o dalla fantasiosa ipotesi che il vetro potesse “intrappolare” più raggi infrarossi, e riscaldare di più.

Ma il genere di risposte avute dalla pubblicazione dell’articolo, mi inducono a chiarire ed approfondire alcuni concetti, onde evitare malintesi su questo importante argomento.

1) Cosa si intende per effetto-serra.

Credo che molti non abbiano un’idea chiara di cosa sia l’effetto-serra, secondo quando vanno divulgando personaggi di enti quali l’IPCC e la NASA. Non a caso si tratta di due enti pubblici con bilanci faraonici, sempre a caccia di fondi tramite politici compiacenti che introducano nuove tasse, e quindi molto allettati dall’idea che le teorie sull’effetto-serra conducano a nuove imposte sulle “emissioni da gas-serra”.

Per effetto-serra, o effetto-atmosfera, o effetto-coperta (chiamatelo come volete) si deve intendere l’idea secondo cui l’atmosfera e i gas che contiene possano “riscaldare” o aggiungere ulteriore energia termica, rispetto a quella prodotta dal Sole riscaldando la superficie terrestre.

Come già detto nell’articolo precedente, uno dei concetti falsi più diffusi è proprio l’idea secondo cui l’atmosfera aggiungerebbe 33°C di calore alla superficie terrestre.

Attenzione! Per effetto- serra NON si intende semplicemente la differenza di temperatura tra i suoli o la superficie degli oceani rispetto alle temperature dell’atmosfera terrestre, perché è evidente che la superficie terrestre e l’atmosfera hanno temperature diverse, e anzi l’atmosfera (in particolare la Troposfera a media-alta quota, dai 4 km. in su) è sempre più fredda rispetto alla temperatura media della superficie terrestre.

Ma il concetto-chiave (falso) che viene costantemente ripetuto da IPCC & friends è quello secondo cui: “…il Sole riscalda la superficie terrestre, e poi i gas-serra intrappolano la radiazione IR (infrarossa) in uscita verso lo spazio, e ne rimandano una parte a Terra, accrescendo le temperature della superficie”. (Greenhouse gases absorb heat that radiates from Earth’s surface and release some of it back towards the Earth, increasing the surface temperature …)

http://www.americanthinker.com/2010/02/the...greenhouse.html

Questa bislacca teoria ha poi fornito all’IPCC il trampolino concettuale per rilanciare la nota litania che la crescita dei gas-serra, in particolare quelli di origine umana, porterebbe in futuro alla crescita delle temperature fino a 5°-6° C in media, di qui alla fine di questo secolo.

2) Perché l’effetto-serra viola le principali leggi della Fisica.

Il concetto esposto sopra è palesemente falso, poiché viola le 2 leggi principali della termodinamica, cioè il 1° principio (conservazione dell’energia) che afferma l’impossibilità di creare in un sistema termodinamico nuova energia dal nulla (senza lavoro esterno) , ed il 2°, nella formulazione di Clausius, che stabilisce l’impossibilità che un corpo più freddo (atmosfera) possa aggiungere calore ad un corpo più caldo (superficie terrestre) innalzandone la temperatura.

E si noti bene che i principi della termodinamica valgono sia per i sistemi chiusi (es. motore ideale) che non scambiano calore con l’esterno, che per quelli aperti, ( es. atmosfera), che scambiano calore e materia con l’esterno del sistema.

Nella realtà, la trasmissione di calore sulla Terra avviene nel seguente modo.

I raggi solari dapprima riscaldano la superficie terrestre (suoli e oceani) per conduzione e convezione.

Conduzione significa che le radiazioni solari producono energia cinetica e vibrazioni molecolari in corpi della medesima sostanza (es.: terreni e acque oceaniche).

A loro volta i corpi della superficie terrestre (suoli e oceani), riscaldati dal Sole, trasmettono energia termica alle masse d’aria sovrastanti, causandone il movimento, e poi la trasmissione di calore per spostamento, poiché queste masse d’aria riscaldate da suoli e oceani si espandono, e trasmettono a loro volta calore ad altre masse d’aria a diversa temperatura con cui vengono a contatto ( e così abbiamo venti, perturbazioni, nubi, ecc.)

E questa è la convezione, cioè la trasmissione di calore per movimento dei fluidi (gas, liquidi) per contatto con corpi a diversa temperatura.

E’ importantissimo notare che la trasmissione del calore per conduzione e convezione termica costituisce ben il 99% della modalità con cui si trasmette il calore ricevuto dal Sole sulla Terra. (cfr. Siddons http://www.americanthinker.com/2010/02/the...greenhouse.html )

L’ultima modalità – che costituisce appena l’1% della trasmissione di calore sulla Terra – è l’irraggiamento, ovvero la trasmissione di calore attraverso radiazioni ed onde elettromagnetiche tra corpi anche molto distanti, in particolare le radiazioni dei raggi infra-rossi (IR), la cui intensità è direttamente proporzionale alla crescita delle temperature (quanto più si innalzano le temperature dei corpi riscaldati, tanta più radiazione IR emettono).

Il punto fondamentale è che nè i gas cosiddetti “serra”, né alcun altro gas, hanno la capacità di “rimandare” verso Terra le radiazioni IR ricevute dalla superficie terrestre, proprio perché i gas dell’atmosfera ( che circolano a temperature inferiori rispetto alla superficie terrestre) non possono riscaldare dei corpi più caldi di loro, sempre per il 2° principio della termodinamica.

3) Alcuni esempi.

E’ abbastanza semplice dimostrare quanto sopra, sia con alcuni esempi di immediata comprensione, che con qualche esperimento pratico (oltre quello delle serre di Wood già visto).

Ad esempio, c’è chi contesta l’applicazione del 2° principio, dicendo che dopo tutto l’atmosfera agisce come una coperta, o come un cappotto, e dunque senza l’atmosfera e i suoi gas la Terra sarebbe più fredda, allo stesso modo in cui il nostro corpo rimane più caldo perché aggiungiamo una coperta, oppure un cappotto, ai nostri abiti invernali.

Attenzione, c’è un grosso equivoco concettuale!

Quando noi aggiungiamo una coperta, o un cappotto, ai nostri abiti, NON innalziamo la temperatura del nostro corpo, che rimane sempre di 36°-37° C. Semplicemente tratteniamo più a lungo il calore che già il nostro corpo produce, ed impediamo che venga dissipato facilmente (come accade d’estate, quando indossiamo abiti leggeri).

Ma la temperatura del nostro corpo non sale certo a 38°C o a 40°C perché mettiamo il cappotto, o la coperta sul letto, il cappotto e la coperta non “aggiungono” nuovo calore!

Allo stesso modo, i gas dell’atmosfera NON innalzano la temperatura che i terreni o le acque degli oceani raggiungono, dopo essere stati riscaldati a lungo dai raggi solari. E’ il Sole – e basta! – che fa salire la temperatura dell’asfalto sotto casa vostra fino ed oltre 70°C nelle giornate estive più calde, nessun gas atmosferico può aggiungere nemmeno un miliardesimo di °C a quelle temperature!

I terreni riscaldati dal Sole salgono a 40°C, o a 50°C, (o a 60°-70° C nel caso di asfalto o simili) ecc., ma la loro temperatura NON viene ulteriormente incrementata dalla presenza dei gas nell’atmosfera (anzi, come vedremo, i gas dell’atmosfera possono solo ABBASSARE la temperatura dei suoli, o delle acque marine).

E ancora, se versiamo un the caldo a 80°C in un thermos, le sue pareti isolanti ed ermetiche (mille volte più efficaci ed isolanti di qualsiasi gas!) NON fanno alzare la temperatura del liquido nemmeno di 1 milionesimo di °C!

Quando versiamo il liquido nel thermos, la temperatura massima è sempre quella che registriamo nel momento in cui l’abbiamo versato, se era 60°C resterà a 60°C, se era 75°C rimarrà a 75°C, e poi potrà solo diminuire lentamente.

La differenza è che nel thermos (così come sotto il cappotto, o sotto la coperta), la temperatura scende più lentamente, e potremo tenere il liquido al caldo diverse ore, e non 1-2 decine di minuti come accade quando versiamo il the in una normale tazza di ceramica.

E viceversa, secondo l’IPCC e i tanti “serristi”, l’atmosfera e i gas che contiene “aggiungono” ulteriore calore, e fanno alzare le temperature terrestri, rispetto a quelle massime prodotte dal riscaldamento del Sole sulla superficie terrestre.

Ora, è evidente che ciò è impossibile, allo stesso modo in cui il cappotto non aumenta la temperatura del nostro corpo, non ci fa venire la febbre, o il thermos non fa salire a 100°C la temperatura del the caldo a 60°C che vi abbiamo versato, e non lo fa bollire!

Quindi un corpo più freddo non può da solo (e senza lavoro dall’esterno) innalzare la temperatura di un corpo più caldo.

Il nostro corpo intirizzito, e riscaldato da una stufa a 200°C in una fredda giornata invernale, poi una volta riscaldato non “rimanda” ulteriore calore alla stufa, e non può assolutamente far salire la temperatura massima di 200°C della stufa medesima, perché ciò violerebbe il 2° principio della termodinamica, creando nuova energia dal nulla, senza lavoro esterno.

Eppure l’IPCC afferma il contrario nel caso delle temperature terrestri, secondo loro i gas dell’atmosfera (sempre più freddi dei suoli terrestri) avrebbero il miracoloso potere di rimandare verso Terra (= “backradiation”) la radiazione infrarossa ricevuta dal basso, in una sorta di incontro di tennis spaziale, facendo salire ulteriormente la temperatura delle superfici terrestri.

Quindi secondo loro l’asfalto delle strade, riscaldato dal Sole fino a 70°C, od oltre, in una calda giornata estiva, poi verrebbe ulteriormente scaldato dalla radiazione proveniente dai gas atmosferici in quota (ed in particolare dalla CO2).

Come ciò possa avvenire è una magia esoterica che travalica. le ordinarie leggi della fisica ed il comune buon senso.

4) I gas atmosferici “rallentano” il raffreddamento della superficie terrestre?

Ma conosco già l’obiezione di alcuni “serristi”:

“Eh no, è vero quello che dici, e cioè che i gas serra non fanno aumentare le temperature della superficie terrestre. Però è anche vero che i gas serra rallentano molto i tempi di raffreddamento (come il thermos o la coperta), quindi vuol dire che in futuro avremo sì uguale caldo, ma per tempi più lunghi. E ciò è del tutto conforme al 2° principio della termodinamica”.

Ora, a parte il fatto che l’IPCC e la maggioranza dei “serristi” non dicono questo, ma hanno sempre sostenuto che in futuro avremo temperature PIU’ ALTE DI 5°-6° C (a parità di intensità dell’attività solare), non le medesime temperature di adesso per tempi più lunghi.

In altre parole, secondo loro non avremo a giugno – che so – temperature di 28°C, come abbiamo oggi, ma per più tempo.

Secondo loro tra 30-40 anni, a causa della CO2 crescente, dovremmo avere 33°-34° C a giugno, rispetto ai 28°C di max. che abbiamo oggi, a parità di intensità dei cicli solari!

Quindi ciò che sostengono i “serristi” più moderati è ben diverso da quello che sostiene la propaganda dell’IPCC & soci.

Ma il punto è stabilire se ciò che accade con la coperta, o col cappotto, o col thermos, e cioè un “rallentamento” dei tempi di raffreddamento naturali dei corpi più caldi, grazie alla loro funzione isolante e di coibentazione, possa essere esteso meccanicamente all’atmosfera terrestre e ai gas che contiene.

La risposta anche qui è negativa, anche se è vero che – in teoria – è giusto affermare che i gas atmosferici pur non contribuendo ad innalzare le temperature, sicuramente rallentano i tempi di raffreddamento, e che ciò è del tutto conforme alle leggi della fisica.

Ma qui di seguito vorrei spiegare perché anche il c.d. “rallentamento” dei tempi di raffreddamento delle temperature della superficie terrestre, che potrebbe essere causato dall’aumento dei c.dd. “gas-serra” e dalla CO2 in particolare, in realtà NON ha affatto conseguenze di durevole mantenimento del calore, ma si inserisce in un processo di “raffreddamento” atmosferico più ampio.

Una delle questioni principali sulla influenza umana nel clima attuale é l´effetto degli aerosol antropici, minuscole particelle che restano sospese nell´aria e che sono il prodotto della bruciatura di combustibili fossili e degli incendi di boschi e savane. Ma siamo ancora lontani dal comprendere la sua ripercussione nel clima globale, dovuto, da una parte alla superesposizione degli effetti diretti e indiretti e, d´altra parte, dovuto al comportamento radiativo differente che mostrano gli aerosol secondo il loro tipo, grandezza e forma. (Shrope, 2000; Ramanthan, 2001; Shekar, 2005; Kaufman, 2006).
Una delle possibili conseguenze dell´aumento degli aerosol antropici, nella dedi 1960-1990, é stato chiamato retoricamento “oscuramento globale” (Global dimming). Dal 1975 si fanno misurazioni con i piranomentri su scala globale del flusso di radiazione solare che arriva sulla superficie. Anche se il numero di apparecchi é ridotto, i risultati della tendenza durante tre decadi sono sorprendenti: un oscuramento quasi globale da 6 a 9 W/m2, con una riduzione di niente meno che 20 W/m2 in regioni come la Russia. Solo poche regioni come Australia e giappone sono libere da questo oscuramento.
In primo luogo si registró una diminuzione della evaporazione, che puó essre legata ad una diminuzione della insolazione: in secondo luogo si é avuto una diminuzione della ampiezza termica tra notte e giorno, il che concorda con la diminuzione della insolazione; e in terzo luogo si registró anche una diminuzione della visibilitá nelle stazioni registatrici (Stanhill, 2005).
Senza dubbio, negli ultimi 15 anni (1990-2004) la tendenza sembra essersi invertita e che si é avuto un aumento della insolazione ricevuta sulla superficie
(“global brightening”) comparabile alla diminuzione avvenuta prima. I cambi sono probabilmente dovuti ad una migliore trasmissione atmosferica della radiazione solare, con una diminuzione degli aerosol e un aumento della chiarezza dei cieli (Wild, 2005; Pinker, 2005).
L´efftto radiativo degli aerosol non é facile da misurare, specialmente sui continenti. Tuttavia lo é meno trovare una media globale, giá che la etoregeneitá regionale della concentrazione di aerosol é molto grande, uguale alla sua variabilitá. Uno studio satellitare recente lo ha calcolato sull´oceano e in giorni chiari e ha concluso che é tra -3,8 e -6,0 W/m2.
Il forzamneto parziale attribuibile agli aerosol di origine antropici e circa -1,4 W/m2 ( Kaufman, 2005). Sugli oceani si é calcolato che é di -2,3 W/m2 nell´emisfero Nord e di -0,8 W/m2 nel Sud (Christopher 2006). Allora bene, se si aggiunge l´effetto indiretto dell´aumento della nuvolisitá che provocano gli aerosol antropici, che puó essre del 5%, la luce solare ricevuta sulla superficie puó diminuire in un 5 W/m2, che é molto di piú che l´incremento radiativo della radiazione infrarossa dovuta all´aumento dei gas serra (2,4 W/m2) (Breon 2006). altri studi indicano un forzamneto radiativo globale diretto di -1,6 W/m2 e indiretto (per aumento della nuvolisitá) di -1,4 W/m2 (Matsul 2006).

Aerosol solfatati
I registri nei ghiacci della Groenlandia mostrano che le concentrazioni dei solfati ( e nitrati) aumentarono considerevolmente durante il XX secolo (Mayewski, 1990).
Dovuto alla utilizzazione dei combustibili fossili che contengono sempre impuritá di zolfo, le attivitá umane emettono nell´atmosfera ogni anno 60 milioni di tonnellate di zolfo in forma di SO2. Si arrivó ad un picco nell´anno 1989 con circa 70 milioni di tonnellate. (Streets 2007).
Oltre alle emissioni industriali e agricole, bisogna anche considerare le emissioni di SO2 e NOx delle navi e che influiscono specialmente le aree oceaniche dell´emisfero nord e che, con l´aumento della nuvolisitá bassa stratificata, fanno aumentare l´effetto albedo (Capaldo 1999). Si calcola che le emissioni di SO2 da parte della navigazione marittima arrivi al 5% delle emissioni globali e le emissioni di NOx arrivano al 10% (Lawrence, 1999).
Nell´aria, il diossido di zolfo si combina con l´acqua atmosferica formando acido solforico, che a sua volta si dissolve nelle gocce di acqua in forma di ioni di solfato. Il risultato é la formazione di nubi giallognole capaci di riflettere la luce solare. Questi strati solfatati riducono la trasparenza atmosferica, che si suole quantificare con l´indice AOD (aerosol optical depth), e fanno diminuire la insolazione sulla superficie nelle aree contaminate (Kiehl 1993). Globalmente si calcola che contribuiscono ad un terzo del totale della perdita di luminositá.
Nella troposfera gli aerosol solfatati non durano molti giorni, giá che, disciolti in acqua, cadono rapidamente sotto forma di piogge acide. Dato questo breve tempo di esistenza, i solfati prodotti nelle regioni industrializzate cadono nelle stesse aree.

Effetto diretto
I modelli climatici indicano che nell´insieme dell´emisfero nord la sua forzante negativa e circa di -1,2W/m2, mentre nel sud la sua influenza é quasi nulla. Globalmente é di circa -0,5 W/m2 (IPCC 2007). In alcune regioni industriali la forzante negativa arriva ai -4W/m2, che é superiore alla forzante positiva dei gas serra. Per questo nella zona di Sichuan, in Cina nelle ultime 4 decadi si é verificato un raffreddamento della superficie (Qian 2000).

Effetto indiretto (piú nuvolositá)
Un effetto indiretto di raffreddamento della superficie terrestre, provocato dagli aerosol solfatati nelle caratteristiche della nuvolositá, puó essere tanto importante come l´effetto diretto di raffreddamento analizzato sopra, Secondo l´IPCC é di circa -0,7 W/m2.
Le particelle solfatate influiscono nella formazione di nubi, dovuto al fatto che sono eccellenti nuclei di condensazione di vapore acqueo, che provoca una maggiore concentrazione nelle goccioline per unitá di volume. Il risultato é che aumenta l´albedo delle nubi, giá che aumenta l´area totale della superficie che riflettono i raggi solari. (Breon 2002).
In definitiva, lóttenimento di energia a partire dai combustibili fossili produce un incremento di CO2, con un effetto riscaldante, e un incremento degli aerosol solfatati, con effetto opposto. Si é argomentato che il periodo di raffraddamento avuti negli anni tra il 1940 e 1970 sia stato causato dallo sviluppo dell´uso di combustibili fossili sporchi, con molto zolfo. Senza dubbio questa teoria del raffreddamento causato dagli aerosol contraddice un fatto importante: l´emisfero sud, malgado la minor presenza di aerosol, non si é riscaldato in questo secolo piú che l´emisfero Nord.
Se fosse sicuro che gli aerosol raffreddano la superficie, ci sarebbe da tener in conto anche che hanno un tempo di residenza atmosferico molto inferiore ai gas serra, e pertanto, a lungo termine la funzione di questi deve prevalere. Cosí paradossalmente, se si smettono di colpo i processi di combustione, si assisterebbe a breve termine
ad un aumento incontrollato del riscaldamneto globale, giá che gli aerosol solfatati si depositerebbero al suolo in molto poco tempo e l´atmosfera sarebbe limpida e trasparente alla radiazione solare, mentre che la CO2 emessa negli ultimi anni seguirebbe attuando durante molto tempo, fino a che lentamente non sia ssorbita dagli oceani e dalla litosfera.
Esistono anche moltissime incertezze nel calcolo del forzamento radiativo provocato per questi effetti dagli aerosol solfatati. (Kiehl 1999; Anderson 2003). Per esempio certi composti gassosi di zolfo possono combinarsi con le particelle di sale in sospensione e formare particelle piú grandi degli aerosol di solfato puro. Le particelle piú grandi riflettono meno luce solare e, pertanto, non sarebbero tanto negativi al forzamento radiativo.
Certi aerosol aiutano alla “glaciazione” delle nubi, formando cristalli di ghiaccio che facilitano la precipitazione e con cui cambiano anche gli effetti radiativi (Lohmann, 2002).
E anche possibile che nelle aree oceaniche tropicali, gli aerosol solfatati, non solo riflettono ma anche assorbino radiazione solare, in maniera che si riscalda l´aria e diminuisca la formazione di piccole cumuli marini come normalmente si formano nelle zone dove soffiano gli alisei.
La dimunuzione dell´albedo farebbe che gli aerosol abbiano in alcune sone marittime un effetto di riscaldamento superficiale. (Ackerman, 2000).
Queli che siano i complessi effetti, le regioni piú sviluppate americane ed europee hanno ridotto sensibilmente le loro emissioni di SO2, grazie all´utilizzo di combustibili piú puliti, alla modernizzazione delle centrali termiche ed elettriche e alla chiusura delle industrie che consumavano troppo energia.
Al contrario, i paesi in via di sviluppo come Cina, India, e Africa del Sud, risulta piú difficile ridurre le emissioni di SO2 dovuto al rapidissimo sviluppo industriale. Oggi le emissioni cinesi superano le emissioni di USA e Europa unite. Cosí in alcune zone della Cina le temperature sono risultate in calo e tendono ancora a diminuire. (Qian 2006).
Altra conseguenza della contaminazione é che in alcune zone della Cina e India, gli aerosol, riscaldando la troposfera e raffreddando la superficie, possono ridurre il gradiente verticale termico diminuendo la convenzione dell´aria e quindi la formazione di nubi e quindi facendo diminuire le precipitazioni (Zhao 2006)

Fig. Fotografía satellitare del Nord India e Bangla Desh. Un velo di aerosol in sospensione copre la valle e delta del gange.

Fuliggine (black carbon)
Altro aerosol antropico é la fuliggine prodotto dagli incendi dei boschi e nella combustione parziale dei combustibili fossili e soprattutto della biomassa o biofuel (legno, carbone vegetale, rifiuti agricoli, sterco secco)
La fuliggine é composta da particelle molto sottili, il cui elemnteo principale é il carbonio elemntare in forma di grafite. Queste particelle fluttuano nell´aria e creano un velo di foschia che frequentemente copre alcune regioni del mondo densamnete popolate come il nord India e nordest cinese. (Chameides 2002).
La fuliggene é fondamentalemte il prodotto di una combustione incompleta, dipendendo sia dalla quantitá di combustibile bruciato che dalla efficacia della combustione. Lungo il XX secolo nei paesi industrializzati sono stati migliorato sensibilemente l´efficenza dell´uso del carbone nelle centrali termiche e elettriche e nei motori diesel per cui é andato diminuendo la contaminazione atmosferica da fuliggine. La scomparsa delle stufe e riscaldamenti domestici a base di carbone hanno avuto un grande impatto in cittá come londra per esempio. Mentre in paesi come Cina e India solo molto recentemente si sono iniziate politiche di efficenza energetica nell´uso del carbone e gasolio, per cui ancora lí la contaminazione per fuliggine atmosferico é molto elevata.
Si calcola che in India le emissioni di fuliggine provengono in un 33% dalla bruciatura di boschi e un 42% dalla combustione del biofuel delle famiglie. La fuliggine prodotta per la combustione di carbone e biocombustibile nelle famiglie cinesi, specialmente rurali, segue essendo ancora molto importante: rappresenta il 10% delle emissioni globali, di piú delle emissioni totali di USA e Europa (Streets 2005)
Infine é giusto segnalare che la fuliggine prodotta nelle cucine delle famiglie del terzo mondo provocano ogni anno milioni di morti premature, specialmente infantili, dovute allo asviluppo di malattie respiratorie. La sostituzione di legname e carbone vegetale con elettricitá e combustibili fossili diminuerebbe drasticamente tali morti. E anche la deforestazione sarebbe molto frenata. Il maggior uso di legname naturale e carbone vegetale avviene nell´Africa subsahariana. Nel 2000 si consumarono lí 470 milioni di tonnellate di legname, cioé 720 Kg di legno per abitante (Bailis 2005).

Fig. Emissioni annuali di fuliggine prodotti dalla combustione fossile in varie regioni del mondo dal 1875.

Al contrario di quello che succede con gli aerosol solfatati, la fuliggine é un cattivo riflettente dell´energia solare e, dovuto al suo colore scuro, é un buon assorbente non solo della luce proveniente direttamente dall´alto, ma anche di quella che si riflette e che arriva al suolo. Il suo effetto globale é di riscaldamento della troposfera nel suo insieme, mentre sotto le nuvole sporche puó produrre un raffreddamento.
Studi nel Golfo del Bengala indicano che si puó produrre una perdita di 25 W/m2 nella radiazione solare di onda corta che arriva sulla superficie. Questa perdita si divide in un aumento di 18 W/m2 di assorbimento atmosferico e in una diminuzione della luce che si riflette dall´atmosfera e si perde nello spazio extraterrestre di 7 W/m2. (Sumanth, 2004). Altri risultati sono piú drastici e ci dicono che in alcune cittá come Kanpur sul delta del gange la radiazione solare diminuisce a causa della fuliggine di un 62W/m2.
Secondo alcuni modelli recenti, il forzamento radiativo netto della fuliggine sulla superficie terrestre, su scala globale, é di 0,55 W/m2, un valore somogliante a quello causato dall´aumento del metano (Jacobson 2001) di 0,8 W/m2 (Hansen, 2001; Hansen, 2004). de la superficie.
Altro effetto della fuliggine é che questa puó sporcare le superfici coperte di ghiaccio diminuendo l´albedo. L´IPCC cattribuisce allo sporcamento delle nevi un forzamento di 1/Wm2.
La presenza di fuliggine si puó ripercuotere anche sulle precipitazioni. Nelle regioni come l´Amazzonia, l´aumento del fumo proveniente dalla bruciatura di estese aree, puó provocare un riscaldamento dellá tmosfera e un raffreddamento della superficie. Cosí si riduce il gradiente verticale di temperatura e la nuvolositá convettiva, che finisce risultando in una maggiore insolazione e un riscaldamento della superficie (Koren 2004) Anche la presenza della filuggine puó influire nei regimi di precipitazioni monsoniche in India e Cina.

http://daltonsminima.altervista.org/?tag=c...menti-climatici
 
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Ecco come desintegrare la scienza da Plank ad Einstein, e prenderci il grano e tutti chi + chi - per il cu.. :B):

CITAZIONE
parte 1) PERCHE’ LE SCOPERTE DI PLANCK, POYNTING, EINSTEIN,
ECC. SMENTISCONO LA TEORIA DELL’“EFFETTO-SERRA”


Uno degli aspetti più affascinanti della fisica, è il fatto che non di
rado un medesimo fenomeno (es. trasmissione di calore, gravitazione,
ecc.), può essere studiato partendo da approcci e leggi fisiche
differenti, giungendo però a risultati molto simili o uguali, e che
dimostrano l’intima coerenza e validità reciproca delle leggi fisiche
applicate.

Ne ho avuto ancora una volta la conferma, proprio riflettendo qualche
tempo fa – anche grazie alle osservazioni stimolanti di alcuni lettori
di NIA – sul tema dell’”effetto-serra”, teoria sempre più contestata,
e sulla quale da diverso tempo sto esponendo qui le argomentazioni che
la rendono scientificamente improponibile.

Vi ricordate il romanzo “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis
Carroll (pseudonimo di Charles Dodgson)? O l’omonimo cartoon di Walt
Disney?

Si narra di una bambina che, casualmente, finisce in uno strano luogo
in cui tutte le leggi fisiche (gravitazione, riflessione,
impenetrabilità dei corpi, creazione “ex nihilo” di materia ed
energia) sono sovvertite.
Qualcosa di simile è accaduto per la famosa teoria
dell’”effetto-serra”: nonostante sovverta molte leggi fisiche, molte
persone la credono vera.

Qualcuno qui – e non solo qui – ha contestato la validità
dell’applicazione del 1° e del 2° principio della termodinamica
all’effetto-serra, per falsificarlo, cioè per dimostrarne l’erroneità.

E tuttavia, come dicevo, proprio riflettendoci mi sono accorto che la
teoria dell’effetto-serra è sbagliata non solo perché viola i due
principi della termodinamica, ma anche perché altre leggi fisiche –
del tutto coerenti con i principi della termodinamica – sono
incompatibili con l’effetto-serra.

In altre parole, se la teoria dell’effetto serra fosse vera, dovremmo
buttare a mare non solo i principi della termodinamica, ma anche le
scoperte di Maxwell e Planck sull’elettromagnetismo, le metodologie di
calcolo dei flussi energetici e radiativi di Poynting, i principi del
calcolo vettoriale delle forze, i principi della meccanica quantistica
ed ondulatoria di Bohr ed Einstein, il concetto di entropia,ecc. ecc.

Un po’ troppo, direte voi….

Eppure è proprio così, ed è per questo che – come molti altri – mi
batto con forza contro questa teoria che, da circa 30 anni, ha
inquinato la fisica seria con considerazioni pseudo-scientifiche che
hanno divulgato una “junk-science”, una scienza-spazzatura, tra molte
persone – anche di buon livello d’istruzione – confondendo le loro
idee e radicando in loro convinzioni totalmente errate.
Una “junk-science” che ha inoltre la gravissima responsabilità di aver
portato allo sperpero di somme enormi, che avrebbero potuto essere
impiegate per risolvere altri e più gravi problemi.
E la lettera clamorosa di dimissioni dello scienziato Harold Lewis,
pubblicata qui su NIA nei giorni scorsi, è solo l’ultimo dei tanti
episodi di denuncia, da parte di molti scienziati seri e non
corruttibili.

Perché l’effetto-serra è solo “scienza-spazzatura”, e non ha alcuna
validità dal punto di vista fisico-matematico? Qui di seguito verranno
esposte sinteticamente – ma rigorosamente – le applicazioni delle
leggi e dei concetti fisici e matematici che contraddicono
l’effetto-serra. Chiunque voglia contestarli è libero di farlo, ma
deve essere (almeno) altrettanto rigoroso, e mostrare numeri, leggi
fisiche, calcoli, altrimenti perdiamo tempo, perché checché ne dicano,
la matematica e la fisica non sono un’opinione.

Per capirlo analizziamo ancora una volta l’affermazione-chiave di
coloro che (come l’IPCC) sostengono questa teoria.

“I gas serra assorbono radiazioni IR (infrarosse) provenienti dalla
superficie terrestre, e ne rimandano una parte verso la superficie
terrestre, accrescendone le temperature.”

Tutto ciò è pura fantascienza, dal punto di vista fisico, e se fosse
vero significherebbe che 150 anni di fisica dovrebbero finire nel
cestino, da Maxwell a Bohr, da Planck ad Einstein, e dovremmo
studiare le favole di Alice.

Il concetto fondamentale è che le radiazioni IR (come tutte le
radiazioni) sono onde elettromagnetiche, e cioè sono onde (e quindi
entità fisiche immateriali), che – come hanno scoperto Bohr ed
Einstein – possiedono una duplice natura sia corpuscolare che
ondulatoria.
http://it.wikipedia.org/wiki/Onde_elettrom...lettromagnetica

E dunque sono al tempo stesso onde e particelle – fotoni, granellini
privi di massa – che muovendosi nello spazio spostano energia, e non
materia.
Ma le onde elettromagnetiche sono anche forze, come sono forze la
gravità, l’attrito, ecc.

I vettori

Tutte le forze vengono descritte, in fisica, da un ente geometrico che
è denominato vettore, tramite il quale è altresì possibile effettuare
calcoli su di esse. Insomma: senza i vettori in fisica non si lavora e
non si riesce a fare i calcoli.
www.crema.unimi.it/didattica/matedisc/Vettori1_2.html

In pratica il vettore è una freccia, un segmento tramite il quale
possiamo dire che una determinata forza fisica ha una direzione (nord,
sud, ecc.) un verso (avanti, indietro) e un modulo (quantità: 1, 3,
25…ecc.), che corrisponde all’intensità di quella forza..

Quindi, anche le radiazioni IR, propagandosi nello spazio e
nell’atmosfera, trasportano energia, ed essendo forze possono essere
descritte matematicamente da onde e vettori.

Quando la superficie terrestre – riscaldata – emette energia termica,
cioè radiazioni IR, in proporzione alla temperatura (e sappiamo che
più un corpo è caldo, più radiazioni IR emette, per lo meno entro il
limite del c.d “calor bianco” circa 1200° C.) questa energia viene
solitamente quantificata attraverso un’unità di misura che è il W/m2,
cioè watt per metro quadrato.
Queste radiazioni IR, in forma di onda elettromagnetica, si
dirigeranno spontaneamente verso il corpo più freddo, cioè l’atmosfera
(il calore si muove sempre spontaneamente dal corpo più caldo a quello
più freddo per il secondo principio della termodinamica, e quindi
secondo il c.d “gradiente termico”), quindi possiamo utilizzare un
vettore che ha direzione atmosfera, verso in avanti , e modulo, ad
esempio, di 240 (W/m2) che indica l’intensità della radiazione
emessa.

Ora, noi sappiamo che le molecole dei gas dell’atmosfera a loro volta
assorbiranno solo una parte di questa radiazione, e poi ne
rimanderanno il resto in tutte le direzioni, quindi anche verso la
superficie terrestre.
Questa è un’altra legge fisica invalicabile, che stabilisce che una
radiazione, andando ad incidere su di un corpo (es. molecole di CO2),
si scompone in tre coefficienti: a) riflettività (che determina quanta
parte di quella radiazione viene riflessa) b) assorbimento (che
stabilisce quanta radiazione viene assorbita da quel corpo) c)
trasmittanza (che determina quanta parte di radiazione fuoriesce da
quel corpo e viene dispersa).
http://it.wikipedia.org/wiki/Irraggiamento...ergia_raggiante

La somma di quei coefficienti DEVE dare 1 (= 100%), sempre per
un’altra legge fisica insuperabile che è il principio di conservazione
dell’energia, cioè sempre il famoso 1° principio della termodinamica,
che stabilisce che in un sistema isolato (ed il sistema Terra –
atmosfera – Sole è isolato, come in generale si considera isolato il
sistema universo) l’energia rimane costante, quindi non si crea, né si
distrugge, ma si trasforma.
Quindi, anche se – per ipotesi – avessimo la possibilità di riflettere
al 100% una radiazione incidente su un corpo (e peraltro non succede
mai, perché anche uno specchio assorbe mediamente lo 0.01% di
radiazione incidente, quindi ne rimanda il 99.99%, non il 100%), NON
avremmo mai una radiazione riflessa che possa essere più grande per
intensità di quella incidente.

Ammettiamo che il 50% di queste radiazioni (onde) IR venga rimandato
dai gas atmosferici verso Terra, come sostiene l’IPCC.

I flussi termici

Dal punto di vista fisico avremo allora un nuovo vettore, che ha
direzione superficie terrestre, verso indietro, modulo/intensità =
120 (50% di 240 W/m2 = radiazioni ricevute da terra), cioè in pratica
avremo un’onda elettromagnetica descritta da un vettore opposto al
primo.

Quindi, in sostanza avremo due frecce in direzione opposte: una
verso l’alto (energia radiante in uscita dalla superficie terrestre
verso l’atmosfera) con un modulo pari a 240, e l’altra verso il basso
(energia radiante rimandata al suolo dai gas atmosferici), con un
modulo di 120.

Per le regole matematiche del calcolo vettoriale, per calcolare
l’effetto di queste due onde che si incontrano e sovrappongono
provenendo da direzioni opposte, è sufficiente sommare algebricamente
il vettore 240 con quello 120, che però – essendo un vettore opposto
nel verso – avrà segno meno (-) davanti, quindi avremo 240 – 120 = 120
(W/m2)

Ciò significa che l’incontro e la sovrapposizione di queste due onde
non crea affatto energia addizionale, perché due onde
elettromagnetiche che si incontrano provenendo da direzioni opposte
non possono essere sommate, per calcolare l’effetto energetico di una
loro sovrapposizione, ma vettorialmente vanno sottratte.
L’equazione del flusso termico è pertanto la seguente:
http://en.wikipedia.org/wiki/Heat_flux

∂ E entrante – ∂ E uscente = ∂ E accumulata
∂t ∂t ∂t
che si legge semplicemente come: l’energia termica accumulata da una
superficie in un tempo t è uguale alla differenza tra la variazione
del flusso termico in entrata (lasciando costante il flusso in uscita)
e la variazione flusso termico in uscita (lasciando costante il flusso
in entrata).

Il vettore di Poynting

Un grande fisico, Robert Poynting, ha utilizzato questo concetto per
elaborare una importante legge fisica che viene utilizzata
abitualmente per calcolare la potenza del flusso di energia che
attraversa una superficie, e tale legge prende appunto il nome di
“vettore di Poynting”, e viene normalmente usata in fisica ed
ingegneria per il calcolo dei flussi radianti ( termici ed elettrici).

Il vettore di Poynting, e quindi la potenza di un flusso radiante
attraverso una superficie.è dato dalla seg. formula:
http://en.wikipedia.org/wiki/Poynting_vector

S = E . H

Dove S è il vettore di Poynting, E è il campo elettrico ed H quello magnetico.
Quindi il flusso di energia radiante attraverso una superficie è pari
al flusso del vettore di Poynting attraverso di essa, ed il modulo
(intensità) di quel vettore è dato semplicemente dal prodotto della
intensità (modulo) dei due campi (elettrico e magnetico), mentre la
sua direzione coincide con quella di propagazione.

Ma ciò significa che due flussi di energia radiante – dal suolo e
dall’atmosfera – potranno essere individuati da due vettori di
Poynting, con verso opposto.
Quindi in definitiva anche la scoperta di Poynting conferma – dal
punto di vista elettromagnetico – la relazione vettoriale sui flussi
termici nelle superfici.

In pratica è semplicemente un flusso di energie radianti attraverso
una superficie, se in superficie avete 240 di energia in uscita, e
solo 120 in entrata, ovviamente non riuscirete mai ad avere 1 W/m2 in
più sulla superficie, quindi non riuscirete mai ad innalzare la
temperatura della superficie (sappiamo che un incremento di energia
radiante IR accresce la temperatura della superficie su cui incide).
Per farlo dovreste avere almeno 241 W/m2 in entrata a contrastare i
240 W/m2 in uscita, e allora avreste come risultante un vettore di
modulo/intensità 1 W/m2 e verso rivolto alla superficie terrestre,
quindi in quel caso avreste un incremento di 1 W/m2 dell’energia
radiante in superficie, e dunque un aumento di temperature.
Ad ogni istante – anzi secondo – avete 240 W/m2 che escono dalla
superficie terrestre, e quindi TOLGONO energia, mentre nello stesso
istante avete 120 W/m2 che entrano dall’alto (dai gas atmosferici), e
quindi IMMETTONO energia.
Dopo un certo periodo la superficie si raffredderà, perché comunque
avete un flusso costante di energia radiante di modulo (intensità) 120
in uscita dalla superficie terrestre.

Oppure, pensate ad un recipiente bucato, dal quale fuoriescano 240
litri di acqua in un’ora, mentre un rubinetto aperto
contemporaneamente ne fa entrare solo 120 in un’ora.
Ovviamente non riuscirete mai a far salire il livello dell’acqua,
perché anche se il flusso in uscita si dimezza, dopo che avete aperto
il rubinetto, avrete comunque ogni ora 120 litri che si perdono, e
alla fine il recipiente si svuoterà.
I flussi termici seguono lo stesso principio.

Ecco quindi dimostrato matematicamente e fisicamente (meccanica
ondulatoria) che l’ipotesi divulgata dall’IPCC, e cioè che la
“backradiation” dei gas atmosferici possa accrescere le temperature al
suolo, è FALSA.

Ripetiamo ancora: la semplice restituzione di radiazioni infrarosse da
parte dei gas atmosferici (più freddi, e quindi incapaci di rimandare
radiazioni IR più intense) NON può fare salire le temperature alla
superficie terrestre (che sono più alte e quindi inviano più
radiazioni IR verso l’atmosfera), e chi lo dice non sa nulla di fisica
(oppure se sa mente, sapendo di mentire, il che è molto peggio), e
divulga “junk-science” cioè spazzatura pseudoscientifica.

Fine Prima Parte

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view post Posted on 10/1/2012, 20:46
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Ghiacci Marini Antartici – Situazione Dicembre 2011

State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute.

http://daltonsminima.altervista.org/?p=18199

Perche!!! perche le castagne sul fuoco scottano. :B):
 
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view post Posted on 20/2/2012, 23:24
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CITAZIONE (gigio^ne @ 10/1/2012, 20:46) 
Ghiacci Marini Antartici – Situazione Dicembre 2011

State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute.

http://daltonsminima.altervista.org/?p=18199

Perche!!! perche le castagne sul fuoco scottano. :B):

A gennaio 2012 la salute dell'Antartide gode di ottima salute, anzi scoppia di salute.

http://daltonsminima.altervista.org/?p=19061

Quindi: State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute.

le piattaforme Larsen A e B, che davano in scioglimento sono sommerse dai ghiacciai. :D :P :shifty:
 
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:rolleyes: Idem per i Ghiacci Marini Antartici – Situazione Luglio 2012

State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute

giornalisti venduti... Parlano solo dell'artico.. -_-
 
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view post Posted on 18/10/2012, 07:32
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CITAZIONE (gigio^ne @ 21/8/2012, 20:10) 
:rolleyes: Idem per i Ghiacci Marini Antartici – Situazione Luglio 2012

State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute

giornalisti venduti... Parlano solo dell'artico.. -_-

Ci risiamo solo che questa volta i ghiacciai antartici hanno raggiunto un nuovo record perciò neanche acceneranno a parlarne. :D


http://daltonsminima.altervista.org/?p=23207
 
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view post Posted on 20/10/2012, 18:44
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W l'imparzialità ^_^ , anche se il sito si chiama nouva era glaciale NIA

CITAZIONE
Ghiacci Marini Artici – Situazione Settembre 2012

Da dire sull’Artico c’è ben poco, tanto ormai la notizia della nuova estensione più bassa è sicuramente giunta a tutti, ma quello che probabilmente non è giunto a nessuno è invece la cosa più importante , ovvero perché?

Perché l’artico proprio quest’anno ha visto un nuovo minimo di estensione? ci ha messo 5 anni a far peggio del 2007, come mai quest’anno è stato diverso rispetto agli altri anni?

Chiaramente a nessuno importa scoprire le cause che hanno portato a questo fenomeno, è più facile dire che la colpa è della CO2 (senza neanche degnarsi di spiegare come) ed intascare lauti finanziamenti di soldi pubblici per ricerche il cui risultato è scritto ancora prima di iniziare.

NB: le anomalie sono lo scostamento percentuale dalla media, quindi durante il minimo presentano la massima oscillazione.

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 2.4milioni di kmq di estensione in meno e 1.9 in meno di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 3.9milioni di kmq di estensione in meno e 3.3 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 3.9milioni di kmq di estensione in meno e 2.3 in meno di area.

http://daltonsminima.altervista.org/?p=23204
 
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view post Posted on 24/12/2016, 13:19
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:B): :ph34r: :blink: Bene dopo tanto bla bla bla e 20 anni di raccolta dati nel mio paese, ho tirato le prime conclusioni sui dati stessi facendo la media delle temperature minime e massime e la media tra minime e massime, ne he venuto fuori un quadro sconcertante visto che pensavo ad una diminuzione delle temperature.
Risultato le massime negli ultimi 20 anni mostrano un aumento di 0,8 gradi, mentre le minime una diminuzione di 0,4 gradi, beh la media tra minime e massime indica un aumento di 0,6 gradi circa non ho considerato un margine di errore che non so come stabilire.
 
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295 replies since 14/1/2005, 14:15   9124 views
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