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Il Rotorgon funziona ma non per energia orgonica, Una verifica sperimentale sugli esperimenti di Splendore pare negarne le conclusioni.

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sabato.scala
view post Posted on 25/2/2008, 11:21




Carissimi e gen.mo ing. Splendore

da anni mi occupo di studi teorici e sperimentazioni nel campo delle nuove energies e nel recupero di conoscenze perdute (si veda il substrato psicoanalitico della materia esoterica storica).
In campo medico ho studiato e studio approfonditamente il funzionamento presunto e reale di alcuni apparati che vanno per la maggione nel campo delle medicine cosiddette alternative con particolare riferimento alle macchine radioniche, ai principi kiniesologici, alle strumentazioni elettroniche basate su VEGA test e, soprattutto, a tutta la strumentazione connessa alla metodologia Rife.
Alcune mie osservazioni sul principio della Energia Vitale sembravano trovare piena conferma negli studi di Reich e, soprattutto, nella possibilità di misurazione scientifica del fenomeno condotta dal romano ing. Carlo Splendore e dettagliata in questo suo lavoro:

http://web.tiscali.it/carlosplendore/ilrotorgon.htm

Ma é doveroso, per chi intende fare ricerca seria anche e soprattutto in settori estremi come questi, mantenere il senso critico e provare a mettere alla prova ciò che altri dicono esser vero, anche quando pare così ben documentato e certo e famoso (nell’ambito degli studi di successo sulle energie alternative), come gli studi del collega ing. Carlo Splendore.

Colpito dai filmati che Splendore ha inserito in rete e dalla stabilità di rotazione dello strumento da lui ideato per misurare l'"energia orgonica" o "energia vitale" ho proceduto alla costruzione dello stesso ed alla verifica sperimentale delle misurazioni effettuate dal collega romano.

Ho, a tal fine, adoperato una copia del disco cartaceo che l'ingegnere ha messo a disposizione (quello illustrato per l’apparato per la digitalizzazione a led) ritagliato e sagomato con la forma pseudo-piramidale, come dall'ing. Splendore viene illustrato in dettaglio.

Ho adoperato una scatola di latta per caffè che assicurava la distanza di 12-14 cm richiesta dall'ing. Splendore tra il rotore di carta e la superficie dello strumento.

Ho eliminato metà della copertura esterna della scatola sagomando il resto con cartone (facciata esterna) ed inserendo, nella fodera venutasi a determinare tra lamiera e cartone, cotone idrofilo.

Ho sagomato il fondo della latta con cartone, ho inserito un perno a spillo centrale e ho completato il tutto con un ago tagliato a metà adoperato come perno girante fissato nel rotore di carta. Insomma tutto come consigliato dallo Splendore.

Fatto questo ho provveduto a bilanciare il rotore perché avesse un moto regolare e centrato (cosa relativamente facile essendo il rotore di carta facilmente sagomabile sulle alette di aggancio al fulcro con l’ago).

Fatto questo ho iniziato gli esperimenti.

Per prima cosa ho potuto constare effettivamente che lo strumento si presenta sensibilissimo a qualunque spostamento d'aria, e ciò rende necessaria una particolarissima cautela nell'introdurre qualsiasi spostamento d'aria nell'ambiente anche in zone distanti dallo strumento (cosa che non mi pare, invece, essere stata fatta in uno dei due esperimenti che presenta la versione modificata con alette).

Fatto questo ho, con le dovute precauzioni indicate relative alla non interferenza degli spostamenti d’aria di disturbo, con iniziale stupore, potuto osservare come in alcune zone della casa, il rotore girava effettivamente e spesso lo faceva proprio in presenza della mia persona ad una distanza di 50 cm fino ad 1,5 metri circa.

Mi sono, però, accorto che qualcosa non andava poiché lo strumento funzionava praticamente senza sosta in alcune parti della casa e talora senza la mia presenza, mentre in altre era molto meno sensibile.

Tutto ciò in perfetta attinenza con quanto osservato da Splendore ma da lui attribuito alla sola energia Orgonica di Reich.

Mi aveva lasciato perplesso soprattutto la funzione amplificative di una lampada ad incandescenza, suggerita da Splendore e che ho, in effetti, potuto davvero notare.

In alcune zone della casa, il rotore ha girato praticamente senza mai fermarsi ad una velocità di 3-4 giri al minuto corrispondenti, con il rotore illustrato da Splendore, ad una velocità tangenziale di 17 cm al secondo.

La velocità saliva fino a 10-15 giri al minuto in presenza di una lampada incandescente posizionata a lato dello strumento.

A questo punto ho notato che le zone in cui lo strumento funzionava meglio erano in prossimità di angoli della casa o ed presenza adiacente di porte o finestre, sebbene avessi constatato che il movimento non era dovuto ad infiltrazioni d'aria da queste.

Portato lo strumento in camera da letto, in vicinanza della finestra, ed una volta stabilito l'equilibrio termico nella stanza, coricatomi a distanza di 50 cm dallo strumento posto su un comodino, sebbene coperto da un piumone con il solo volto scoperto, ho potuto constatare che lo strumento rivelava ruotando la mia presenza.

In quest’ultmo esperimento talora, raramente, lo strumento si è fermato, ma ho notato che era sufficiente avvicinare la mano ad una ventina di centimetri a lato di esso, per riattivarlo.

Tutto verificato quindi? Niente affatto!!

Restava da dimostrare che tutto non fosse dovuto a moti convettivi d’aria, ovvero a quel moto d'aria che si determina quando in un ambiente si crea una differenza di temperatura che porta l'aria fredda fluire verso la calda determinando depressioni che avrebbero potuto attivare lo strumento, specie tenendo conto della voluta asimmetria con una metà del rotore scoperto ed esposto ai flussi e l’altra coperta dalla lamiera del barattolo.

A tal fine la prima cosa operata é stata di coprire la parte aperta dello strumento con una pellicola trasparente plastificata rigida.

Qesta copertura ha reso lo strumento del inefficace, ma era necessario un approfondimento sulla causa di questo non funzionamento..

Infatti ho notato che praticando una apertura longitudinale all'altezza del rotore per consentire lo spostamento d'aria, lo strumento continuava a non funzionare, e ho constatato che ciò era dovuto alla attrazione della pellicola verso il disco cartaceo.

Eliminata la pellicola ho però deciso di fare una verifica sui flussi d'aria.

La prima osservazione e che, anche nei punti in cui lo strumento funzionava perpetuamente, era sufficiente disporlo ortogonalmente al presunto flusso convettivo d'aria per bloccarlo del tutto.

La prova definitiva é giunta con il test sucecssivo.

Occludendo il percorso del flusso d'aria con qualunque tipo di materiale (ho usato metallo, carta, vetro, plastica) ad una distanza dal rotore sufficiente a non interferire con esso (15-20 cm), lo strumento rallentava fino a fermarsi del tutto per riprendere a ruotare nuovamente e senza sosta togliendo l'occlusione.

Ponendo, invece, il medesimo materiale di fronte allo strumento, e quindi non occludendo il flusso, non si aveva alcun effetto di fermo sul rotore.

Non é, quindi, vero, che lo strumento funziona correttamente solo se orientato con la sezione lungo l'asse W-E come suggerito da Splendore, ma il suo orientamento dipende dalla direzione locale dei flussi convettivi.

Altra cosa che mi aveva lasciato perplesso é la misurazione di cariche elettrostatiche.

Ho, a tal fine, collegato un morsetto laterale ed un filo di un metro circa con un puntale per verificare se il presunto accumulatore orgonico registrasse l'energia vitale anche a distanza attraverso il conduttore metallico.

Nessun risultato. Toccando il puntale, non si forniva alcuna variazione del moto che risultava dipendere solo dall'ambiente o dalla mia eventuale vicinanza a lato dello strumento.

In effetti lo strumento rileva con certezza che il calore corporeo se il copro è nei pressi di un area con forte delta di temperatura, come nei pressi di una finestra (50-60 cm) é sufficiente a generare un moto d'aria che viaggia con costanza ad una velocità di circa 17-20 cm al secondo e che, questo si, é di particolare giovamento per il ricambio d'aria naturale.

Nessun effetto si ha, invece, se ci si colloca ad una distanza dalla finestra di oltre 2 metri (l'altro comodino).

Ritornando al puntale ho anche provato ad operare messe a terra per verificare se la supposta carica elettrostatica da conversione orgonica influenzasse lo strumento.

Nessun effetto di alcun tipo anche in questo caso.

Infine ho deciso di fare la verifica conclusiva ponendo lo strumento sotto una campana di vetro ed adoperando il puntale una volta posto in una zona della casa in cui lo strumento aveva dimostrato di funzionare perfettamente.

Anche in questo caso, l'assenza di moti convettivi, ha bloccato il rotore.

Non esiste, quindi, alcun effetto di conversione e lo strumento funziona perfettamente anche senza dalla fodera di materiale organico.

Se qualcosa dimostra questo esperimento é che, anche con le migliori intenzioni, é necessario mantenere senso critico e non desiderare di trovare per forza qualcosa che si é ipotizzato come unica possibile causa dei fenomeni osservati. Questo è doveroso specie di fronte a scienze nuove ed osteggiate come questa perché si rischia di far buttare il bambino a mare con l’acqua calda.

Comprendo l’entusiasmo del collega Splendore che, per la verità, ha preso anche me alla lettura dei suoi lavori ed ai primi risultati apparentemente positivi dell’esperimento. Ma di certo il suo strumento non rileva ne rivela l’esistenza dell’energia orgonica, anzi rileva esattamente il contrario.

Infatti é chiaro che, qualora l'energia orgonica esistesse, non é in certo in una eventuale anche parziale conversione elettrica in energia degradata (attraverso il transito nella superficie metallica) che va cercata. L’esperimento dimostra che questa non c’è.
Se quindi, se l'accumulatore orgonico di Reich funzionasse, non é certo rilevando cariche elettriche o moti meccanici che lo si può rilevare

Infatti l'idea di Splendore é, ottima ed oggettivamente utile a dimostrare l’esistenza dell’energia orgonica, ma i risultati, che pure ci sono, sono negativi e quindi paradossalmente è uno ottimo esperimento per negare l’esistenza della Energia Orgonica.

Il moto del rotore, infatti, quando c’è non dipende dalla presunta energia orgonica, ma, senza ombra di dubbio, da un moto convettivo, e del resto quando manca del tutto (condizioni di calore distribuito e simmetrico come due mani poste intorno al rotore o una mano posta dietro sull’accumulatore ) dimostra che l’accumulatore non funziona o, quantomeno, che lo strumento non riesce a rilevarlo

So di dare a tutti una grande delusione, ma meglio una delusione oggi per cercare nuove strade ed escluderne altre, che una illusione che domani, scoperta da qualcun altro, potrebbe cancellare le ricerche anche in altre ben interessanti direzioni favorendo le accusa, spesso fondate, di pressappochismo e pseudo-magia, dei ricercatori che operano nel campo delle scienze alternative.

Mi spiace davvero per il collega Splendore cui faccio, comunque, i miei più sinceri compliementi e l’invito a continuare le sue ricerche e verificare le mie controsperimentazioni.

L’apparato da me realizzato è a disposizione sua e di chiunque per le verifiche d’obbligo.

Saluti voi tutti e l'ing. Splendore in particolare,

ing.Sabato Scala
cell.:3297314704
 
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