XmX

ONO, OQ, Crystalbuster e nuovi dispositivi, la nuova orgonimia

« Older   Newer »
  Share  
aternopae
view post Posted on 27/1/2009, 15:04 by: aternopae




Secondo me le ONO hanno una sola principale peculiarità rispetto alle orgoniti croftiane: non contenere metallo. Questo le rende molto più simili a un essere vivente e dunque possono accumulare DOR o OR a seconda dei parametri esterni. In ogni caso il bello della ONO è che si può esporre al Sole per ripulirla oppure, se fatta con cera naturale, si può rifondere in ogni momento per "resettarla".

Personalmente mi piace la cera d'api, ma può andare bene qualunque cera vegetale tipo quella che si estrae dalla Carnauba. Si può anche usare quella che copre il galbanino (o qualunque formaggio similare) che di fatto dovrebbe essere commestibile e probabilmente contiene cera di carnauba in percentuale.

Per fondere l'orgonite ho dovuto sacrificare un tegamino di acciaio, a fuoco molto molto lento la cera d'api fonde piano, più del burro, e rilascia un'odore intenso tipo quello del miele. Ho utilizzato i cristalli levigati che si trovano nei negozi di articoli per la pesca, basta chiedere il quarzo per appesantire la pastura e ne hanno di vario calibro, un sacchetto costa un paio d'euro e ci si possono fare 3 o 4 orgoniti. Il problema è che i residui di cera sono molto difficili da lavare via. Inoltre per la cera d'api è necessario utilizzare uno stampo che si possa flettere o rompere in quanto aderisce molto bene al vetro e quindi fare un'orgonite dentro un bicchiere equivale a tenersi anche il bicchiere come parte integrante dell'orgonite.

La cera d'api qui in zona da me si trova ai mercatini che fanno nelle piazze, ogni buona fiera agroalimentare ospita gli apicoltori che dspongono di cere grezze naturalissime a prezzi davvero bassi. L'ultima occasione che ho avuto è stato un signore molto anziano che mi ha dato 1Kg di cera a 5 euro.

Secondo me il fatto che la ONO sia un misto di materiale organico molto ricettivo come nel caso della cera d'api, e di quarzi, esclude che l'innumerevole quantità di dipoli orgonici formati dai residui metallici di una orgonite croftiana possa trattenere orgone. In ogni caso il fatto che la cera d'api sia un materiale orgonicamente molto ricettivo ci permette di prevedere con certezza che la ONO arriva a saturazione come la normale orgonite di resina e metallo. Tuttavia che essa accumuli DOR o OR il vantaggio è che non vi sono all'interno dipoli orgonici che trattengano orgone e pertanto, tutto l'orgone eventualmente accumulato che diventa inevitabilmente DOR, torna a spiraleggiare se sussistono le condizioni per il rilascio in quanto l'estrema quantità di quarzo presente all'interno lo riconverte.

Bisogna osservare che il principio stesso di accumulare orgone è dunque un controsenso in quanto sappiamo che l'unica differenza tra orgone e DOR è proprio la stagnazione. Allora verrebbe da dire che l'unico accumulatore efficiente è un accumulatore risonante che permetta a una quantità di orgone predeterminata di continuare a pulsare all'interno, ma sappiamo che solo gli esseri viventi hanno questa peculiarità.

Pertanto se pensiamo a una ONO come a un qualcosa di statico che, lasciato li, possa in qualche modo portare un beneficio ci sbagliamo di grosso, una ONO è molto più simile a una spugna: per utilizzarla correttamente dobbiamo continuamente farle assorbire orgone e liberarla collocandola correttamente. Se la lasciamo nel cassetto si satura di DOR che rimane li, e diventa un oggetto completamente inerte.

Ma questo principio credo valga in generale per qualunque dispositivo orgonico vogliamo realizzare.
 
Top
22 replies since 7/3/2008, 10:08   4016 views
  Share