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VITAMINA B17

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raver58
view post Posted on 31/1/2006, 22:43 by: raver58




Ho trovato questa "vecchia" discussione sulla B17. Ritengo questa sostanza estremamente importante (chiaramente all'interno di un protocollo che non comprenda solo il laetrile, ma anche enzimi pancreatici ed altri integratori).
La cosiddetta Terapia Metabolica che negli anni 60-70 in USA dette effettivamente buoni risultati nel cancro (nonostante l'ostruzionismo e il boicottaggio da parte della "medicina ufficiale") credo meriti una attenta riconsiderazione.
La B17 è solo una delle due parti fondamentali dell'approccio cosiddetto "metabolico", l'altra sono gli enzimi pancreatici.
Io sono fermamente convinto che la "Teoria unitaria trofoblastica" del cancro, sviluppata nei primi anni del '900 dallo scozzese John Beard e poi rispolverata da Ernst T. Krebs negli anni '40, se non è LA TEORIA definitiva del cancro, non vi è comunque molto lontana.
E qui non sono d'accordo con Oro sul fatto che la eventuale attività della B17 dipenda dal germanio, come pure sul fatto che "con i 7 semi al giorno non si sono avuti riscontri terapeutici di alcun rilievo finora".
Innazitutto vorrei ricordare che "i 7 semi al giorno" (anche se sarebbe meglio fossero 10) avrebbero una valenza preventiva nell'individuo sano e non certo velleità terapeutiche.
Infatti 7-10 semi di albicocca contengono circa 50-80 milligrammi di Vit.B17, mentre in terapia viene utilizzata la B17 purificata (oltre all'assunzione di un certo numero di semi per via orale) in dosaggi che vanno da 3 a 21 GRAMMI, per via endovenosa, al giorno. E' quindi normale che con 50 mg per via orale non sia abbia alcun risultato.
Inoltre, come ho già detto, la B17 va utilizzata all'interno di un protocollo più completo che comprenda come minimo l'utilizzo di consistenti dosi di enzimi digestivi.
Gli enzimi pancreatici infatti, secondo questa teoria, costituirebbero la prima linea di difesa contro il cancro. La seconda linea, invece, sarebbe costituita dai nitrilosidi (di cui la B17 fa parte).
E non a caso un denominatore comune fra i vari popoli che, pur avendo stili di vita ed abitudini alimentari assai diversi, erano praticamente privi di cancro prima di venire in contatto con la nostra "civiltà" (dagli Hunza agli Abkaziani, dagli Indiani del Nord America agli Esquimesi) era l'assunzione con la dieta di 50-100mg di B17 al giorno, una quantità che oggi in occidente viene raggiunta a fatica in un anno.
Mi fermo qui, se riterrete la discussione interessante potremo proseguirla.

Edited by raver58 - 31/1/2006, 22:51
 
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