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Il mistero di Cozzo Rotondo

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Holmes Sherlock
view post Posted on 3/12/2010, 17:34




Ecco a voi un articolo tratto dal sito www.ntacalabria.it :
Bisignano (CS),l'enigma archeologico di Cozzo Rotondo

di Mario Guido

Esiste in Calabria, in territorio di Bisignano, ad alcune centinaia di metri dal fiume Crati, una contrada denominata 'Grifone' e qui è situata, al riparo dagli occhi indiscreti, una collinetta detta "Cozzo Rotondo", proprio per la sua particolare conformazione.

'Grifone' da Grifo, malefica potenza mitologica con il corpo metà di rapace e metà di quadrupede, di derivazione paleocristiana, ebbe largo uso presso le popolazioni scitodaciche, euroasiatiche e greche come elemento figurativo e quale custode delle tombe deio grandi re. Presso le popolazioni euro-asiatiche del Mar Nero il termine 'grifone' assunse anche il significato di custode dell'oro.

Nella zona dove sorge 'Cozzo Rotondo' ancora oggi le persone più anziane ricordano, fra le tante dicerie che si ripetevano intorno alla strana collinetta, quella della chioccia dalle uova d'oro che l'averla toccata abbia provocato un terribile diluvio.

A seguito di tale credenza esiste o esisteva una notevole paura a violare l'integrità della collinetta.
Ciò potrebbe giustificare il come ed il perchè questo strano cono di terra, così preciso, così bello e curioso,sia stato lasciato intero nel corso dei secoli.


La curiosità popolare intorno a 'Cozzo Rotondo' è stata sempre viva, ma trovandosi in una zona agricola abbastanza lontana dai centri abitati, non ha mai richiamato l'attenzione e l'interesse del mondo scientifico fino a quando il caso non ha voluto che l'amena collinetta attirasse l'attenzione del funzionario del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il prof. Vincenzo Rizzo, invitato da un amico contadino della zona a visitare la straordinaria elevazione.

Il professionista, appassionato ricercatore, rimase fortemente impressionato dalla perfetta forma conica della collina che aveva davanti e la molla della curiosità dello studioso scattò nel bisogno di saperne di più circa la natura, il significato, l'epoca della struttura. Così, sollecitato dal prof. Rizzo, l'ambiente scientifico si mosse tanto che nella seconda metà degli anni Novanta, l'Amministrazione Provinciale di Cosenza, in collaborazione col Cnr-Irpi e l'Istituto di Archeologia dell'Accademia Bulgara delle Scienze, ha organizzato un convegno di geoarcheologia a livello internazionale che ha ottenuto anche il patrocinio dell'Università della Calabria sotto gli auspici del Consiglio d'Europa.Gli studiosi hanno sottoposto la collinetta a tanti esami che ne hanno stabilito la natura artificiale, ma poichè non si è voluto approfondire la ricerca per tutelare l'integrità del 'Cozzo Rotondo', questo ha continuato a mantenere il suo mistero.

Nel corso delle relazioni svolte dai numerosi scienziati intervenuti al convegno c'è stato chi ha parlato di tumulo, ossia di sepolture antiche di grandi personaggi, cosa questa che ha fatto pensare anche alla possibilità che la collinetta di 'Cozzo Rotondo' di contrada Grifone di Bisignano, possa essere, addirittura, la sepoltura regale di Alessandro il Molosso o l'introvabile tomba di Halaricus Rex Gothorum di cui ricorre in questo anno il 1600esimo anniversario della morte che, secondo la tradizione, avvenne proprio sulle rive del fiume Crati. Trascorsi circa 20 anni da quel convegno la Scienza si è dotata, frattanto, di mezzi e strumenti di ricerca più sofisticati che potrebbero essere impiegati per svelare, una volta per sempre, il segreto di 'Cozzo Rotondo'.

Fonte:link

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Edited by Holmes Sherlock - 5/8/2012, 06:33
 
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RAGNOUOMO
view post Posted on 13/12/2010, 11:02




CITAZIONE
o l'introvabile tomba di Halaricus Rex Gothorum

Ci sono due studiosi dilettanti che ritengono di averla localizzata da un'altra parte.

CITAZIONE
Alarico... (ca 370-Cosenza,410),fu re dei Visigoti dal 395 alla sua morte (410).Alarico è famoso per aver messo in atto il sacco di Roma...I Visigoti lasciarono Roma carichi di bottino e Alarico,passando da Capua a Nola,si diresse a Reggio,dove preparò una flotta con l'intenzione di conquistare l'Africa,il granaio dell'impero,per poi impadronirsi dell'Italia.Ma una tempesta disperse e affondò le navi quando erano già in parte cariche e pronte a partire.Allora Alarico lasciò la città diretto a nord;ma quando era ancora in Calabria,nei pressi di Cosenza,si ammalò improvvisamente e morì.Secondo la leggenda venne seppellito con i suoi tesori nel letto del fiume Busento a Cosenza,sul suolo calabrese e gli schiavi,che avevano lavorato alla temporanea deviazione del corso del fiume,furono uccisi perchè fosse mantenuto il segreto sul luogo della sepoltura.Ad Alarico succedette il cognato Ataulfo,che da poco aveva sposato la sorella di Onorio.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alarico_I
CITAZIONE
Certa cosa è che Alarico non si fece più avanti; chè anzi riguadagnando senza dilazione le ispide selve de' Bruttii,mise gli alloggiamenti in Cosenza.Ma ivi,soprappreso da repentina morte,ebbe a tomba il Bussento.

http://books.google.it/books?id=GQiVCHygVA...=gbs_navlinks_s


CITAZIONE
Il Fuhrer spedì il fido Heinrich Himmler in Italia,ma nonostante le consulenze degli storici tedeschi,gli scavi alla periferia di Cosenza non diedero alcun risultato.Si deve a due fratelli appassionati di archeologia,Natale e Francesco Bosco,l'ultimo tentativo di chiarire il mistero. Da anni i due,partendo dalla convinzione che la deviazione del Busento non sarebbe mai potuta passare inosservata,nemmeno nel 410 d.C.,hanno individuato un sito poco distante da quello nel quale si sono svolte le ricerche.L'elemento della confluenza dei fiumi c'è,ma si tratta del Caronte all'altezza della confluenza col Canalicchio.Il luogo è quello ideale perchè si tratta di una vallata deserta che anticamente si trovava nella stessa direzione di un collegamento con il mare.In più Francesco e Natale Bosco hanno individuato una enorme croce scolpita nella roccia (sicuramente opera dell'uomo) in una località il cui toponimo di origine gotica,"Rigardi",significa,appunto,"osservare con rispetto".Dall'altro lato della vallata,all'interno di due grotte naturali a strapiombo nella roccia,hanno trovato un altare di probabile origine gotica scolpito un pò rozzamente.Ma l'elemento ancora più interessante,che ha convinto i due appassionati di archeologia di aver scoperto davvero la tomba di Alarico,è che l'altare poggia su uno strato di sabbia di fiume (l'hanno fatta analizzare da un geologo) del tutto innaturale all'interno di una grotta calcarea di origine vulcanica.Stessa storia all'interno della grotta più piccola,dove anche a occhio ci si accorge di camminare su sabbia "riportata".Il luogo è quello ideale perchè si tratta di una vallata deserta che anticamente si trovava nella stessa direzione di un collegamento con il mare.Nel corso degli anni,Natale e Francesco Bosco hanno tentato tutte le strade possibili e,ovviamente,legali per ottenere il permesso di scavare ma non sono mai stati autorizzati.Ora il pericolo è che lo scavo sia condotto da tombaroli senza scrupoli a caccia delle 25 tonnellate di oro e 150 d'argento che si favoleggia siano sepolte insieme ad Alarico.Per questo i due appassionati di archeologia sollecitano il Ministero dei Beni culturali ad intervenire rapidamente per verificare le ipotesi che parlano della sepoltura di Alarico proprio in quelle grotte.

www.antikitera.net/news.asp?ID=8502&TAG=Tombaroli&page=
CITAZIONE
Beh,a chi non farebbero gola venticinque tonnellate d'oro e centocinquanta di argento?Questo è il mitico tesoro di Alarico,re dei Goti,sepolto assieme a lui e al suo cavallo da qualche parte nella zona del Busento,in prossimità del Crati e di Cosenza,che qualcuno dice di avere trovato.Molte volte,in verità,hanno individuato la tomba-forziere,molte volte studiosi e archeologi della domenica sono rimasti delusi come nel caso recente di Cozzo Rotondo,una strana collinetta visibile dall'Autostrada del Sud nei pressi di Tarsia.Ma due fratelli cosentini ritengono adesso di avere svelato il mistero.E mostrano il nuovo sito,una grande croce lapidea,isolata,scolpita nella roccia,un toponimo aulico gotico-anglosassone,Rigardi,che vuol dire "guardare verso un luogo con devozione e rispetto" e,soprattutto,sulla parete opposta due grotte,resti di un antico altare rupestre,il suolo scavato dentro una di esse e,al posto della roccia,sabbia,tanta sabbia."Qui sotto c'è la tomba di Alarico",sostiene Natale Bosco,dipendente di un supermercato ma con la passione per l'archeologia che da anni divide col fratello Francesco.Ma non possono scavare.Sono stati loro due,dopo tante escursioni,a individuare anni fa il sito nel comune di Mendicino,non lontano da Cosenza e,comunque,non alla confluenza del Crati con il Busento, come vorrebbe la tradizione e il poeta August von Platen...Se questa è la leggenda,quella che nel 1747 aveva indotto il "preside" della provincia di Calabria Citeriore,Ettore Capecelatro,a effettuare una dispendiosa campagna di scavi impiegando ben mille uomini,nella realtà la confluenza di cui si parla non sarebbe però quella tra il Crati e il Busento,bensì quella tra il Caronte,a sua volta affluente del Busento,e il torrente Canalicchio.Bisogna dunque risalire il fiume,cercare più a monte, del ponte di Carolei,dove c'è un vecchio viadotto romano sul Caronte,cercare proprio qui dove gli anziani del posto parlano di un tesoro nascosto ("Alla limba di Alimena c'è un tesoro brigantesco").Perchè qui?Perchè da qui passava un'antica strada che da Cosenza portava ad Amantea,sul Tirreno,dove i Goti diretti in Sicilia si fermarono per una mareggiata e risalirono la montagna per raggiungere il capoluogo del Bruzio.Era il 410 dopo Cristo.Dopo il sacco di Roma dove aveva sottratto immensi tesori,Alarico si mise in viaggio per la Sicilia.Aveva 40 anni quando,da queste parti,fu colpito da febbre malarica o,come qualcuno è convinto,da una lancia nemica.Sta di fatto che il terribile re dei Goti morì e secondo la leggenda...una moltitudine di schiavi,tutti alla fine uccisi,deviò il corso del fiume,scavò una tomba,vi seppellì Alarico e i tesori razziati,poi ripristinò il corso del fiume perchè le acque nascondessero per sempre il sepolcro."Ma alla confluenza del Crati e del Busento non avrebbero potuto scavare senza essere visti",spiega Natale Bosco.Per cui la tomba fu scavata più su,verso il massiccio dell'Alimena,un cratere di origine vulcanica:basta risalire il ponte di Carolei per un chilometro e mezzo tra due pareti che sembrano quinte di un teatro,alla confluenza tra il Caronte e il Canalicchio,dove sulla rupe a strapiombo si aprono le due grotte.Vediamo perchè dovrebbe essere qui,fuori da occhi indiscreti,la tomba di Alarico con tesoro annesso.In una delle grotte c'è un altare pagano di stile gotico.Non basta ancora?C'è la seconda grotta,dov'è rimasta sabbia,che sembra lasciata lì dopo essere stata "usata" durante i lavori.E,se non bastasse ancora,dall'altra parte del fiumiciattolo,di fronte,c'è un altro massiccio sulla cui vetta è scolpita una croce:venti metri per dodici,misure anomale che però si rifanno ad aspetti teologici dei sudditi di Alarico."Tutte queste evidenze archeologiche,ben visibili a chiunque le abbiamo segnalate.Ma i funzionari della Soprintendenza archeologica di Reggio Calabria hanno negato qualsiasi validità",lamenta Natale Bosco.

www.repubblica.it/online/cultura_sc...html?ref=search
www.calabriaonline.com/specialecol/...co-burial04.php

Hanno ragione i due fratelli o gli esperti della Soprintendenza?
Vedremo...
Per quanto riguarda,invece,Cozzo Rotondo,ho trovato questo:
http://books.google.it/books?id=7ay8tgAACA...ROTONDO&source=

Edited by RAGNOUOMO - 5/8/2012, 06:26
 
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