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Legge dell'Attrazione e Ripetizione., Credere fermamente all'Impossibile.

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danieledn
view post Posted on 6/10/2005, 20:15 by: danieledn




QUOTE (arthaxis @ 6/10/2005, 17:16)
QUOTE (danieledn @ 6/10/2005, 15:01)
in pratica si può dire che l'uomo ha perso la consapevolezza dell'istante in cui E', indipendentemente da tutto ciò che è e resta aggrappato e dipendente alle/dalle 'cose che sono' - vedi 'Maya' secondo Patanjali.
Non si accorge più del momento in cui è separato dalle 'cose che sono'.
Momento fondamentale altrimenti il processo non potrebbe avere luogo.

Da questa comprensione sorge una migliore capacità di gestire le cose che sono perchè se ne è liberi.

Mi fai qualche esempio pratico di 'queste cose che sono' ?
Per favore elencane più di una

Però mi fai perdere energia a farmi rispondere a queste domande! dry.gif

Se passeggio nel bosco e non sono sommerso da necessarie attività -es sguazzare nel traffico - tutto ciò che è riflette in definitiva me stesso (non inteso come io ma come semplicemente l'esistere). Ogni cosa ha determinati attributi, tolti gli attributi resta solo l'E' smile.gif è, in definitiva, come sentire un'unica nota che permea ogni cosa. l'Esistere, punto.

Se voglio speculare posso dire che tutto ciò che ha limiti e definizione sui quali è possibile mettere l'attenzione (cioè sei presente a...) è una cosa che è. Un oggetto dei sensi è una cosa che è....una pensiero è una cosa che è...un punto di vista è una cosa che è....un intento è una cosa che è........e una cosa non può essere una cosa se prima non è.... laugh.gif l'unica cosa che non è una cosa è l'E' e poichè sperimento il fatto che posso essere presente a qualsiasi cosa che è ho la certezza assoluta del fatto che infine 'io sono' semplicemente quell'E', esistenza pura, senza attributi, senza inizio, ne fine.

l'ultimo grado di errore mi sembra sia il confondere l'E' con lo spazio, errore che cade definitivamente quando si realizza che anche lo spazio, prima di essere spazio, deve necessariamente essere.....

A questo punto la vita attiva consisterà nell'utilizzare in modo autodeterminato -nei limiti delle proprie capacità - la semplice tendenza della consapevolezza pura ad autodefinirsi. Della serie...esplora la definizione...fino ai limiti della stessa...finchè non diventi la cosa che sta definendo.
Faccio fatica a vedere piani distinti di realtà, vedo (nel senso che li sperimento) vari livelli di definizione ed esperienza.
Per esempio quella sensoriale, esisti come corpo in mezzo ad altri corpi....
intellettuale (pensare, ricordare, immaginare) è il livello dove definisci il rapporto esistente tra i corpi ed è sfruttato quasi interamente per processare l'esperiena fisica ma è un livello che la trascende....
l'esistere 'come prospettiva' un altro livello (addormentato nella maggior parte delle persone) che trascende l'intelletto e che consiste nella capacità di esaminare direttamente le impressioni sensoriali con lo scopo di definire la propria posizione 'precisa' dentro una realtà......infine il livello delle intenzioni, l'ordine + alto di tendenze che sfocia direttamente nel sè.
Faccio fatica a parlare di leggi...preferisco infatti usare la parola 'tendenze'.....per esempio il binomio piacere/dolore definisce un ordine base di tendenze operativo al livello di corpi ecc ecc.
Però, obiettivamente parlando questi piani si intersecano in molti punti, ad esempio la capacità di definire la propria prospettiva esistenziale esaminando senza etichette il flusso delle impressioni, quando è addormentata viene sostituita dall'intelletto ecc ecc.

Ok, basta, ci vediamo tra un mesetto! laugh.gif
 
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84 replies since 22/9/2005, 13:40   1446 views
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