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Le piramidi di Pantiacolla

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RAGNOUOMO
view post Posted on 2/12/2009, 16:47




Una spedizione guidata dal ricercatore italiano Yuri Leveratto ha raggiunto pochi mesi fa le cosidette piramidi di Pantiacolla,misteriose strutture che si ergono nel folto della giungla amazzonica.

Furono scoperte nel 1975 in modo del tutto casuale,grazie ad una fotografia scattata dal satellite Landsat 2.

http://atlasobscura.com/place/pyramids-of-paratoari

CITAZIONE
Di Akakor si cominciò a parlare in Italia nel 1979, allorchè venne tradotto il libro "Archeologia misteriosa" (Salani) della linguista basca Mireille Rostaing Casini. Costei " era proprio in Venezuela, ai confini dell'Amazzonia colombiana, l'anno in cui la notizia rimbalzò su tutti i giornali brasiliani. Si trattava di questo: erano state avvistate, da due passeggeri di un bimotore che stava sorvolando la zona, tre piramidi di più di cento metri d'altezza, disposte in forma triangolare e situate sull'estesissima frontiera del Brasile. Su questa "bomba" giornalistica si erano buttati anche Erich Von Daeniken e Jacques Cousteau. La storia non finiva qui. Ai primi del 1979 erano state fotografate da un aereo dodici piramidi, grandissime, nella foresta del dipartimento peruviano di Madre de Dios, anch'esso confinante con il Brasile. Queste fotografie le mostrano in collocazione simmetrica, le une vicine alle altre, in due file di sei. Le piramidi si trovano in una regione dove si pensa sia esistito un grandissimo e potente impero, detto del Gran Paititi, e di cui non si sa praticamente nulla, se non che nel suo territorio si trovavano enormi ricchezze in oro ed una grande quantità di tesori nascosti. Un indio mi disse che in questa zona esiste un passaggio nella collina denominata Tampu-Tocco, attraverso il quale si passa ad altri mondi situati nelle viscere della terra".

Fonte: www.alfredolissoni.net/

http://books.google.it/books/about/Archeol...AAJ&redir_esc=y

CITAZIONE
Il 30 dicembre 1975 il satellite statunitense Landsat 2,fotografò un'area della giungla peruviana,nel dipartimento del Madre de Dios.

L'immagine dell'area forestale,mise in luce una serie di sei punti,a coppie di due,simmetrici e regolari.Inizialmente si pensò ad un errore,ma poi,in seguito ad attente analisi di esperti cartografi come A.T. Tiziano,si giunse alla conclusione che quegli strani oggetti nella selva dovevano essere molto alti,almeno 150-200 metri.

Se erano disposti in modo simmetrico non potevano essere formazioni naturali,ma prodotto dell'uomo.Forse erano piramidi costruite in un remoto passato per motivi rituali o cerimoniali.

Le cosidette piramidi di Pantiacolla (dal quechua:luogo dove si perde la principessa),si trovavano in una zona di selva remota e inesplorata,situata nella giungla del Madre de Dios,un luogo quasi inaccessibile.

Fonte: www.yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=52

satellitetucume07
Nelle foto:le piramidi fotografate dal Landsat e più recentemente dal satellite Spot.

http://it.wikipedia.org/wiki/Regione_di_Madre_de_Dios
http://it.wikipedia.org/wiki/Madre_de_Dios_(fiume)
www.google.it/maps/place/Madre+de+D...1,483057m/data=
http://en.wikipedia.org/wiki/Madre_de_Dios_Region
http://mapcarta.com/20211850
www.worldmapfinder.com/Map_Earth.ph...Dios_Department
http://gmap3d.com/?c=pe&UF=-357518&UN=-536830&DG=MTS
http://itouchmap.com/?c=pe&UF=-357518&UN=-536832&DG=MTS
www.bibliotecapleyades.net/arqueologia/tucume.htm

CITAZIONE
Abbiamo fatto un bilancio della spedizione:oltre ad aver trovato dei petroglifi,indizi di una remota pressenza umana presso il Rio Inchipato,abbiamo verificato che la piramide che abbiamo scalato è una strana formazione naturale,la cui cappa vegetale non è profonda più di 40-50 centimetri,e il cui nucleo è costituito da sabbia dura ma friabile.

Purtroppo non abbiamo potuto verificare la reale natura delle altre piramidi,in quanto sarebbe necessaria una spedizione di almeno venti giorni.

Il mistero delle piramidi di Pantiacolla continua,soprattutto di come si siano formate da un punto di vista geologico.Resta inoltre il dubbio se alcuni gruppi di umani siano vissuti nelle vicinanze di esse nel passato,considerandole luoghi rituali o cerimoniali.Per ora non abbiamo le sufficienti informazioni per dare un giudizio definitivo.

Fonte: www.cerchinelgrano.info/piramidi_di_pantiacolla.htm

Le piramidi di Pantiacolla su Google Maps:

www.google.com/maps/d/viewer?mid=zB..._4fH0IR9c&msa=0
http://pt.wikipedia.org/wiki/Piramides_de_Pantiacolla
http://wikimapia.org/9249939/Paratoari-als...la-and-The-Dots

Edited by RAGNOUOMO - 25/11/2016, 10:17
 
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RAGNOUOMO
view post Posted on 2/12/2009, 17:08




Le piramidi (note anche con i nomi di Paratoari e di Muribeca) furono esplorate in precedenza dallo statunitense Gregory Deyermenjian.

www.paititi.com/search-for-paititi.html
www.bibliotecapleyades.net/arqueolo...s/paratoari.htm

CITAZIONE
Le Piramidi di Pantiacolla, conosciute anche come Piramidi di Paratoari, sono costituite da 12 monticcioli di circa 150 metri di altezza rispetto al suolo, ed ubicate nella sponda di sinistra del fiume Madre de Dios in Perù. Individuate per la prima volta dai satelliti della NASA negli anni Settanta ma difficilmente raggiungibili per la posizione impervia, hanno destato interesse (sia in ambito scientifico sia in ambito divulgativo e mediatico) per l'ipotesi che siano di origine antropica, dovute ad un'antica civiltà. Vennero esplorate per la prima volta nel 1996 da Gregory Deyermenjian che ne ha dichiarato l'origine naturale, senza peraltro far cessare del tutto le ipotesi suggestive. Le cosiddette piramidi sono monticcioli che appaiono disposti simmetricamente nella fotografia satellitare, situati tra il torrente Inchipato ed il torrente Paolotoa Chico (denominato anche Rio Negro), affluenti del fiume Madre de Dios nell'omonimo dipartimento peruviano. Non sono molto distanti dal sito dove si trovano i petroglifi di Pusharo [...] Le piramidi furono identificate inizialmente dal satellite della NASA C-S11-32W071-03 nel 1976. Il primo non indigeno che si avvicinò alle piramidi fu l'esploratore giapponese Yoshiharu Sekino, che però non vi potè giungere a causa delle difficoltà ambientali, degli insetti e della folta vegetazione tropicale. Nell'agosto del 1996 l'esploratore statunitense Gregory Deyermenjian fu il primo occidentale a giungere alle piramidi insieme con Paulino Mamani, Dante Nunez del Prado, Fernando Neuenschwander, Ignacio Mamani, e il Machiguenga "Roberto". Deyermenjian ha descritto le piramidi come formazioni di sabbia dura naturali. Questo però non è bastato a smorzare la curiosità nei confronti delle formazioni, di cui si dice che abbiano una disposizione simmetrica. Fra gli altri, Thierry Jamin, esploratore francese, nel 2001 ha organizzato una spedizione nell'area e ne ha dato alle stampe una relazione.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Piramidi_di_Pantiacolla

http://en.wikipedia.org/wiki/Paratoari
http://en.wikipedia.org/wiki/Sandstone
www.granpaititi.com
www.granpaititi.com/index.php?id=122&lang=en
www.granpaititi.com/AN/pai_san.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Gregory_Deyermenjian
http://en.wikipedia.org/wiki/Gregory_Deyermenjian
www.paititi.com
www.athenapub.com/12mameria.htm
www.athenapub.com/timpia1.htm
www.rickrichards.com/ac/ac_2.htm
www.latinreporters.com/eldorado011001.html
http://es.wikipedia.org/wiki/Piramides_de_Pantiacolla
http://en.wikipedia.org/wiki/Thierry_Jamin
www.instituto-inkari.org/index.php?id=100&lang=en
http://yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=171

I petroglifi di Pusharo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Petroglifi_di_Pusharo
www.tampu-tocco.com/en/paratoari_and_pusharo.php
www.pusharo.com/el-autor-pusharo-20.html
http://yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=76
http://en.wikipedia.org/wiki/Pusharo
www.athenapub.com/pusharo1.htm

Edited by RAGNOUOMO - 3/11/2014, 13:52
 
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RAGNOUOMO
view post Posted on 4/3/2010, 16:31




Città - o forse è meglio definirle protocittà - scomparse ritrovate in Amazzonia.

CITAZIONE
Un'area denominata Upper Xingu,nell'ovest del Brasile,è sempre stata considerata come una foresta vergine,ma in realtà presenta ampie tracce di attività umane.Ricercatori hanno scoperto tracce di una griglia di insediamenti umani collegati da reti stradali e disposti intorno a grandi piazze centrali.Vi sono segni di allevamento,di gestione delle zone umide e,probabilmente,di allevamenti ittici.

Gli antichi insediamenti sono quasi completamente nascosti dalla foresta pluviale.Le antiche comunità urbane ritrovate risalgono ad un'epoca anteriore allo sbarco dei primi europei nella regione brasiliana dello Xingu avvenuto nel 15° secolo.Il professor Mike Heckenberger,della University of Florida,ha detto:"Queste non sono le città,ma si tratta di urbanistica,costruzioni attorno alla città.I reperti dimostrano notevoli capacità di pianificazione e di auto-organizzazione,più di molti classici esempi".

Anche se i resti sono quasi invisibili,possono essere identificati dai membri della tribù Kuikuro,che affermano di essere diretti discendenti del popolo che ha costruito la città.Nei loro racconti,è compreso quello della "terra scura" che indica come nel passato si sia fatto uso di discariche dei rifiuti umani o di allevamento.Nel corso di un decennio,i ricercatori hanno anche fatto uso di immagini satellitari e localizzazione Gps per scoprire e mappare gli insediamenti.La comunità era dislocata in gruppi a costituire una città di circa 60 ettari a cui si aggiungevano villaggi più piccoli sparsi nella foresta pluviale.

Come per la civiltà medievale europea e le antiche città greche,quelle città che formavano il paesaggio urbano amazzonico erano circondate da mura di grandi dimensioni.Queste mura erano costruite con la terra compattata,i cui resti sono giunti fino a noi.Ogni comunità aveva una strada identica alle altre,tracciata sempre in direzione da nord-est a sud-ovest;ogni strada si collegava ad una piazza centrale.Le strade erano orientate in questo modo per essere in linea con il Solstizio d'Estate.

Sono state trovate tracce di dighe o bacini artificiali,per cui si pensa che siano stati utilizzati per l'allevamento dei pesci,ma anche di ampi spazi aperti e grandi cumuli di compost.I ricercatori ritengono che le comunità che una volta vivevano in questi insediamenti siano state spazzate via dai coloni europei e dalle malattie che si portavano appresso.

Fonte:www.extrade.it/dblog/articolo.asp?articolo=136

http://lescienze.espresso.repubblica.it/ar...azzonia/1341139
www.nature.com/scientificamerican/j...009-64_BX1.html
http://s8int.com/phile/sophis37.html
www.bibliotecapleyades.net/arqueolo...ivuncovered.htm
www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=94104997
www.nature.com/scientificamerican/j...009-64_BX3.html
www.wired.com/2008/08/anthropologists-3/
www.clas.ufl.edu/users/mheck/xingu_...ite_Images.html
www.nbcnews.com/id/3077413/ns/t/techn...ed#.VFadxjSG-FQ
www.clas.ufl.edu/users/mheck/
http://plaza.ufl.edu/duin/Xtra/AMAZONIA%20...ECKENBERGER.htm
http://en.wikipedia.org/wiki/Kuhikugu

Il giornalista americano David Grann, autore di The Lost City of Z (2009), sostiene addirittura che uno di questi insediamenti, scoperto da Michael Heckenbeger nella regione amazzonica del fiume Xingu, potrebbe essere la misteriosa città perduta, la città di Z, cercata da Percy Fawcett (1867-1925 ?), il mitico esploratore britannico scomparso in circostanze mai chiarite nella zona dell'Alto Rio Xingu.

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Lost_City_of_Z_(book)
www.cbsnews.com/news/secrets-of-the-lost-city-of-z/
http://books.google.it/books?id=RC0iwqo53EgC&vq=
http://edmundkiss-zama.blogspot.it/2010/08...-city-of-z.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Percy_Fawcett
http://it.wikipedia.org/wiki/Xingu
www.google.it/maps/place/Xingu,+Bra...1258,-520003599

CITAZIONE
Non saranno le città perdute di cui si favoleggia da secoli,ma in Amazzonia esistevano un tempo insediamenti,attualmente completamente sommersi dalla foresta,che avevano tutti i titoli per essere definiti urbani,almeno nel senso in cui il termine era usato anticamente anche sul nostro continente.

Lo afferma un articolo pubblicato sulla rivista "Science" in cui sono descritti i risultati di uno studio condotto da ricercatori dell'Università della Florida e del Brasile con l'aiuto di membri della popolazione indigena Kuikuro."Se guardiamo alle città medie medioevali europee e a quelle dell'Antica Grecia,le loro dimensioni erano della stessa scala di quelle che troviamo in Amazzonia. Solo che queste sono più complesse in termini di pianificazione",ha detto Mike Heckenberger,che ha diretto la ricerca.

Gli insediamenti identificati si trovano nell'Amazzonia meridionale,una zona considerata foresta vergine,ma che ha visto invece una cospicua presenza umana.Gli insediamenti erano costituiti da una rete di città protette da mura,alcuni dei cui resti in terra battuta ed essiccata sono visibili ancora oggi,e una serie di piccoli villaggi circostanti.

L'insediamento maggiore,di circa 150 acri,risale ad un periodo fra il 1250 e il 1650,quando i coloni europei e le malattie da essi portate ne sterminarono quasi totalmente la popolazione.Per scoprire i resti,Hackenberger si è rivolto a membri della popolazione Kuikuiro,una tribù di etnia Xinguano che chiamano quella regione "casa",incrociando poi gli indizi che questi gli hanno fornito con una serie di immagini da satellite e rilevazioni Gps.

Gli insediamenti avevano tutti una identica struttura formale,con le strade principali orientate in direzione da nord-est a sud-est,allineate in modo da intercettare il solstizio estivo e connesse a una piazza centrale.Questa attenta disposizione suggerisce secondo Heckenberger l'esistenza di un'organizzazione politica e di pianificazione regionale,tratti caratteristici delle comunità urbane. Non erano vere e proprie città,ma ci sono i segni di una autentica urbanizzazione attorno a villaggi centrali
.

Fonte:http://lescienze.espresso.repubblica.it/ar...azzonia/1333081

CITAZIONE
Una rete di piccole cittadine, protette da mura e sviluppate intorno a una piazza centrale. Centri urbani evoluti, oggi completamente nascosti dalla foresta tropicale amazzonica, che ben prima dell'arrivo dei colonizzatori europei erano abitati da società precolombiane. E' una rete sociale complessa e ben strutturata quella rivelata da un'equipe di antropologi americani e brasiliani nel bel mezzo della natura "vergine". Sull'ultimo numero di Science gli scienziati guidati dal professor Michael Heckenberger dell'Università della Florida, insieme a colleghi brasiliani e ad un membro della comunità indigena Kuikuro del Mato Grosso, descrivono in dettaglio la regione dello Xingu superiore, nell'Amazzonia brasiliana occidentale. Grazie a diverse tecniche archeologiche, testimonianze della popolazione locale incrociate con rilevamenti Gps e immagini satellitari, la fotografia che emerge di quest'area immensa nella foresta è quella di una galassia di piccole città e villaggi altamente popolati, collegati fra loro da strade, sviluppati attorno a centri comunitari riservati alla celebrazione di rituali pubblici. Un'immagine nettamente in contrasto con l'idea prevalente fra gli studiosi nel secolo scorso, in base alla quale le dure condizioni ambientali della zona, in particolare l'aridità del suolo e la mancanza di fonti proteiche per il sostentamento, non potevano che precludere lo sviluppo di società allargate e di livello avanzato, ricorda Charles C. Mann in un articolo di commento alla ricerca. "Se si guarda alla tipica città medievale o alla polis greca, la maggior parte hanno le stesse dimensioni degli insediamenti in questa parte dell'Amazzonia. Che però risultano più complessi da un punto di vista della pianificazione", spiega Mike Heckenberger, primo autore dello studio. Negli ultimi anni si sono accumulate prove che descrivono una regione abitata da comunità organizzate a livello regionale, in grado di superare gli ostacoli di una natura proibitiva e di plasmare l'ambiente in base alle loro necessità. Un vero "crocevia culturale" tra la società dell'Amazzonia orientale e le Ande, secondo Susanna Hect, geografa dell'università della California a Los Angeles. Il massimo sviluppo di queste concentrazioni urbane si ebbe tra il tredicesimo e il sedicesimo secolo, quando i colonizzatori europei e le malattie da loro portate decimarono la popolazione, riducendola di almeno due terzi. La natura allora riprese il sopravvento e la foresta oscurò gli insediamenti, salvaguardandone però le tracce nascoste oggi riaffiorate. Centri non certo paragonabili a metropoli come l'antica Atene, ma "piuttosto alle altre migliaia di polis che esistevano nell'antica Grecia" sottolinea Heckenberger.

Fonte: www.repubblica.it/2008/08/sezioni/s...onia-citta.html

www.videoscienza.it/objects/Pagina.asp?ID=600
www.msnbc.msn.com/id/3077413/ns/tec...cience-science/
http://archaeology.about.com/od/topicbibli.../amazon_bib.htm
http://news.nationalgeographic.com/news/20...lostamazon.html
www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=94104997
www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/321/5893/1214
http://news.mongabay.com/2008/0828-heckenberger.html
http://rainforests.mongabay.com/external/a...e_columbus.html
www.world-mysteries.com/doug_amazon.htm
www.scientificamerican.com/article....s-of-the-amazon
www.clas.ufl.edu/users/mheck/PDF%20...0Landscapes.pdf

E' da ricordare la scoperta,avvenuta qualche anno fa,di una "Stonehenge" amazzonica:

www.repubblica.it/2006/05/gallerie/...html?ref=search

CITAZIONE
Forse era un osservatorio astronomico dell'antichità,forse un tempio per riti di culti dimenticati,forse addirittura un luogo dove si compivano sacrifici umani.Alla lista dei misteri dell'umanità si è aggiunto un nuovo enigma tutto da risolvere,composto da 127 blocchi di granito scoperti dagli archeologi brasiliani nell'Amazzonia.Una Stonehenge brasiliana,nascosta da secoli,forse da millenni,a testimoniare la presenza di un'antica civiltà,ben precedente all'arrivo degli europei,e di cui finora si ignorava perfino l'esistenza.Gli archeologi dell'Istituto della ricerca scientifica e tecnologica di Amapa,che hanno fatto la scoperta,non riescono ad abbozzare spiegazioni.Il sito è stituato a Calcoene,a 390 chilometri da Macapa,la capitale dello stato brasiliano di Amapa,vicino al confine con la Guyana francese.Il monumento rappresenta 127 blocchi di pietra,piazzati in cima a una collina.Ciascuno misura tre metri di altezza ed è in buone condizioni.Ma soprattutto le pietre sono disposte in cerchi regolari.La disposizione dei pilastri ha fatto subito pensare a un legame con gli astri,e in effetti le misurazioni hanno accertato che il disegno formato dalle pietrre è legato al solstizio d'inverno.Uno dei blocchi è perforato infatti da un buco,attraverso il quale cadono i raggi del sole quando l'astro raggiunge il suo punto più basso nel cielo,a dicembre,in un calcolo perfetto.

Fonte: http://ariannaeditrice.it

CITAZIONE
... Un calendario di roccia che permetteva di calcolare i tempi giusti per le attività agricole,oppure per svolgere qualche particolare rito religioso.Un sistema già evidenziato nelle scoperte fatte negli scavi che indagavano il passato di diverse civiltà,in tutto il mondo.Ma gli scienziati sono rimasti colpiti dal sofisticato sistema usato dagli ignoti astronomi in Amazzonia."Solo una società con una cultura complessa avrebbe potuto costruire un monumento del genere",dice Mariana Petry Cabral.

CITAZIONE
L'età precisa dei blocchi di Amapa non è stata ancora accertata,ma i cocci di ceramiche indigene trovati ai loro piedi risalgono ad almeno 500 anni fa,e secondo alcune ipotesi addirittura a 2 mila anni fa.Chi sono stati i costruttori di questa Stonehenge amazzonica?Gli archeologi per ora brancolano nel buio,ammettendo di essere rimasti colpiti dalla somiglianza tra i pilastri di Amapa e il mitico sito di Salisbury,che è comunque molto più antico (tra il 3000 e il 1600 prima di Cristo).

Fonte: http://ariannaeditrice.it

www.wondermondo.com/Countries/SA/BRA/Amapa/Calcoene.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Cal%C3%A7oene
http://en.wikipedia.org/wiki/Amazon_Stonehenge
www.msnbc.msn.com/id/13582228/ns/te...cience-science/
http://viajeaqui.abril.com.br/national-geo...81.shtml?page=0
www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=197

Edited by RAGNOUOMO - 28/4/2016, 23:44
 
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