Rispolvero il post, vista la sua utilità.
Tempo fa ho letto un articolo su Nexus riguardo il Progetto Gilgamesh di Andrew Sokar e mi sembra attinente alla discussione. Volevo trascriverlo da un pò e....forse aspettavo che lo facesse qualcun altro. Eccolo, infatti:
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Il Progetto GilgameshUna leggenda sumera risalente a migliaia di anni prima dell’era biblica narra di un personaggio eroico di nome Gilgamesh il quale dedica la sua esistenza alla ricerca della vita eterna. Dopo aver a lungo peregrinato costui trova una pianta subacquea capace di conferirgli l’agognata immortalità; ma una volta trovata si addormenta lasciandola incustodita. Un serpente fiutandola la divora e, come conseguenza del fatto, perde la pelle ridiventando giovane. Da qui nasce la spiegazione mitologica della muta della pelle del serpente che permette a quest’ultimo di “rinnovarsi”; all’uomo purtroppo non è dato questo privilegio, al contrario a causa della sconsideratezza di Gilgamesh, egli è destinato ad invecchiare e poi a morire.
Questa leggenda ha attirato l’attenzione di Andrew Sokar (prodigioso biologo statunitense), il quale, in virtù di alcuni dei suoi studi, è stato spinto a chiedersi se le antiche leggende relative ad esistenze umane favolosamente lunghe non possano avere un fondamento nella realtà. Questo enfant prodige è stato messo a tacere più volte dal mondo “scientifico”, soprattutto quando i suoi studi hanno cominciato a sfiorare il segreto della vita eterna. Egli ha avuto molti riconoscimenti a suo nome per le ricerche sul cancro, ma il suo spingersi sempre oltre, senza incasellamenti di alcun genere (tanto meno quelli del mondo scientifico entro il quale egli si è formato) lo ha portato ad essere un escluso.
Fin dai tempi delle superiori, si è dedicato ad esperimenti di chimica organica sintetica in un improvvisato laboratorio casalingo; il suo interesse iniziale è stato quello di elaborare nuove sostanze chimiche non tossiche destinate al controllo degli animali infestati. In seguito si è dedicato a creare modalità, sempre non tossiche, per la cura del cancro e per le quali in età adulta ha vinto un primo premio alla fiera scientifica di Boston, oltre che un’attestazione di eccellenza per l’elaborazione di nuove classi di farmaci antineoplastici (farmaci anticancro).
Al college ha continuato le sue ricerche per svelare i misteri relativi al modo in cui le cellule cancerose si sviluppano e metastatizzano, elaborando nuove classi di composti capaci di bloccare quasi del tutto l’ invasione ( il processo tramite il quale le cellule cancerose si trasferiscono nei tessuti sani); tali composti erano essenzialmente non tossici!
Fino a quel tempo e agli inizi della sua carriera universitaria presso la Facoltà di Medicina, Sokar ha avuto la fortuna di incontrare docenti che credessero nel suo talento e nelle sue ricerche mettendogli a disposizione laboratori e vari sovvenzionamenti; questo lo portò a sviluppare una prospettiva completamente inedita su questioni quali la durata della vita umana, il cancro ed altre affezioni che i docenti del biologo descrivevano come fenomeni non correlati.
1.1 Svelare i misteri dell’età
Anche se la scienza medica possiede una notevole conoscenza delle fasi del ciclo della crescita cellulare, e delle trasformazioni cellulari ed istologiche che le compongono, i meccanismi biochimici che determinano tali cambiamenti sono, nel migliore dei casi, scarsamente definiti.
Questa è la ragione per cui le attuali terapie, destinate a stati patologici che (come il cancro) comportano una rapida ed incontrollata divisione cellulare, consistono perlopiù nell’avvelenamento delle cellule nocive con farmaci tossici (chemioterapia), nella somministrazione di radiazioni (radioterapia) oppure nella loro rimozione tramite intervento chirurgico; in ogni caso ad una ignota, rapida ed incontrollata divisione cellulare, la medicina ortodossa reagisce aggredendo a sua volta in una sorta di braccio di ferro.
La comprensione poi dei meccanismi che stanno alla base del processo di invecchiamento delle nostre cellule lascia ancora più a desiderare. Attualmente non disponiamo virtualmente di alcuna terapia che possa efficacemente bloccare o quantomeno rallentare il decantato orologio biologico, per ora, quello che è in nostro potere, è solo occultare i segni dell’invecchiamento.
Riuscire ad individuare i precisi fattori che regolano il comportamento delle cellule in momenti specifici del loro ciclo di crescita, porta ad un enorme progresso nella comprensione non solo della genesi del cancro, ma anche dell’ antico problema concernente il perché gli animali, essere umani inclusi, invecchiano ed infine muoiono.
1.2 Lo stato attuale delle ricerche sulla longevità
Per superare le limitazioni delle attuali concezioni convenzionali inerenti la crescita e la differenziazione delle cellule, è necessario riesaminarle in breve. A riguardo degli argomenti sopra citati, la medicina oggi si basa, nella maggior parte dei casi, sull’approccio fondato sui radicali liberi.
Questa concezione sostiene che le disfunzioni cellulari che determinano il cancro, nonché l’invecchiamento ed infine la morte delle cellule, siano causate dall’azione distruttiva esercitata dai radicali liberi ambientali su varie importanti componenti cellulari come il DNA.
Secondo tale prospettiva fatalistica, l’invecchiamento può essere visto come un irreversibile ed inevitabile accumulo di danno cellulare; Sokar è convinto che tale concezione sia errata, quantomeno in parte. Egli non crede affatto che “ogni cosa vivente deve invecchiare e morire”, e la dimostrazione di ciò sta nel fatto che molti organismi unicellulari sono immortali e si riproducono dividendosi indefinitamente, per soccombere solo a catastrofi ambientali (o ad esempio alla candeggina, per i batteri presenti nei nostri indumenti sporchi).
Analogamente esistono organismi pluricellulari per i quali il concetto di invecchiamento è privo di senso come nel caso delle sequoie giganti, delle aragoste o addirittura in quei casi in cui, attraverso le manipolazioni ormonali si può impedire la metamorfosi di alcuni insetti e mantenerli a tempo indefinito in uno stato giovanile. I sistemi ormonali rivestono una grande importanza per la sopravvivenza di una serie di organismi molto diversi tra loro, e per tale motivo Sokar, dopo aver fatto una serie di osservazioni[1] ha tratto la conclusione che i mammiferi possiedono sistemi che sono analogamente funzionali, anche se è possibile che la chimica specifica sia diversa.
Un secondo approccio alla comprensione del processo di invecchiamento postula che crescita, differenziazione, invecchiamento e morte delle cellule non siano l’unico risultato del danno cellulare accumulato o di qualche inarrestabile orologio biologico che risiede esclusivamente nelle cellule ma, invece, che questi siano fenomeni mediati a livello ormonale.
L’interazione dei geni di una cellula con le sostanze chimiche presenti nella matrice extracellulare prodotte in qualche remota parte dell’organismo, determina un’alterazione del funzionamento delle cellule stesse che degenerano; tale concezione è corroborata dalle ricerche sulla progeria (conosciuta meglio come invecchiamento precoce) sindrome che comporta il malfunzionamento di varie ghiandole endocrine, per cui la persona che ne è affetta invecchia rapidamente e di solito muore prima di aver raggiunto i venti anni di età.
Questa patologia indica con forza che l’orologio biologico può essere resettato ed accelerato, e tale accelerazione è associata al collasso della ghiandola pineale (grande quanto ad un pisello situata al centro del cervello) e dell’intero asse ipotalamico-pituitario; quindi la mancata secrezione di ormoni vitali da parte di queste ghiandole provoca nell’organismo cambiamenti degenerativi solitamente associati all’invecchiamento e come conseguenza alla morte.
Gli studi di Sokar su vari ormoni implicati in questo processo lo ha portato a concludere ad esempio che la melatonina, secreta dalla ghiandola pienale, riveste un ruolo importante non solo nel ciclo sonno-veglia ma anche nel prolungare la durata della vita e, in alcuni casi, nel bloccare e persino invertire alcuni dei sintomi dell’invecchiamento; in più questo ormone svolge anche un’attività anticancro[2].
Gli effetti anti-invecchiamento ed anticancro della melatonina sono dovuti, almeno in parte, al fatto che questo ormone, lasciata la ghiandola pineale (dove viene prodotto) si trasferisce al timo (situato dietro lo sterno) e ad altre ghiandole endocrine dove agisce come ormone di rilascio, modulando la sintesi di almeno altri due ormoni (riconosciuti dalla scienza medica) che Sokar chiama per semplicità X e Y.
Sono i livelli di questi ormoni nel nostro organismo a modulare la crescita cellulare, l’invecchiamento e i fenomeni di differenziazione; questi due ormoni (X e Y) con la melatonina si influenzano reciprocamente e secondo Sokar la produzione di queste sostanze è controllata da complessi circuiti di feedback che coinvolgono vari tipi di altri ormoni come quelli sessuali e tiroidei. Questa cosa spiegherebbe anche perché la prevalenza del cancro in genere aumenta in concomitanza con l’invecchiamento (quindi con la diminuzione di questi ormoni nel sangue) e la differenziazione sessuale e quella di altri tessuti declina nel medesimo intervallo di tempo.
Sokar quindi riformula la definizione di cellula cancerosa, definendola come una normale cellula che è regredita ad uno stato dedifferenziato vale a dire che assomiglia a cellule embrionali indifferenziate che si dividono rapidamente, invece che ad una normale cellula dal comportamento appropriato che si divide lentamente propria dei tessuti da cui deriva. I ricercatori tutti sono inoltre consapevoli del fatto che le cellule del cancro sono di fatto immortali se inserite in un ambiente appropriato che permette loro di vivere e riprodursi, e che l’unico vero modo per bloccarle è quello di modificare il programma per il quale queste cellule degenerano. Questo aspetto indica che il cancro non è uno stato di per sé patologico, bensì un problema dello sviluppo, proprio come l’invecchiamento; non è che le cellule cancerose funzionino male, semplicemente si comportano in modo inappropriato rispetto alla loro età, un problema dunque relativo all’orologio biologico.
Dato che la melatonina e gli ormoni X e Y sono ormoni che modulano i nostri ritmi, il nostro orologio biologico, è oltretutto spiegato anche perché essi hanno effetti anticancro.
Questi ormoni (come la vitamina A) penetrano nella membrana cellulare e quindi si trasferiscono al nucleo, dove stimolano ed inibiscono i geni che regolano il ciclo della crescita delle cellule, approccio questo assai più raffinato ed antitetico alla modalità d’azione di tutti i farmaci anticancro esistenti, i quali non sono altro che veleni progettati per eliminare le cellule che si dividono rapidamente.
I composti che Sokar ha elaborato sono una terapia non tossica per il cancro, essi eliminano tutti gli effetti collaterali, orribili quanto disumani a volte, associati alle attuali terapie; inoltre se l’asse melatonina-ormoneX-ormoneY è davvero responsabile della regolazione delle modalità di comportamento delle cellule in specifiche fasi del loro ciclo vitale, sarebbe anche spiegato perchè come sostiene il Dott. Hamer, ci si può ammalare di cancro a causa di un grande dolore!
Infatti anche in questi casi, come nella senescenza, i livelli degli ormoni X e Y si abbassano e non sono più sufficienti a mantenere determinate cellule in uno stato differenziato, inoltre il sistema immunitario, le cui cellule dipendono da specifici quantitativi di X e Y, non è più in grado di svolgere la propria funzione di eliminare adeguatamente le cellule cancerose.
Sokar ha ricevuto critiche davvero corrosive e attacchi di ogni genere, questo però non lo ha fermato, anzi lui stesso è convinto che se è stato così fortemente e misteriosamente boicottato è perché è sulla strada giusta, verso qualcosa di davvero interessante e ringrazia i suoi “aguzzini” (come lui stesso li apostrofa) per avergli involontariamente confermato che è senza ombra di dubbio sulla strada giusta!"
Tratto da:
linkFonte originale: IL PROGETTO GILGAMESH” da NEXUS New Times n.59; edizione italiana Dicembre 2005- Gennaio 2006.