XmX

El dorado

« Older   Newer »
  Share  
mistero risolto
view post Posted on 15/12/2008, 20:23




El dorado è la descrizione che Francisco de Orellana diede all'indio capo del mitico posto o paese nascosto nella giungla, mai trovato dopo. Perchè questo indio si ricopriva di vesti dorate, quindi il dorato, in spagnolo: "el dorado" riferito all'indio capo con vesti d'oro.

El dorado prese piede e cominciò ad appassionare per le descrizioni delle richezze inmense che avrebbe la città e il posto, ma penso anche io che si tratti di tesori di conoscenza più che d'oro, si sa che comnque la leggenda prodotta dal racconto di Orellana alimentò la sete dell'oro e di saccheggio dei metalli...

Comunque El dorado lungi dall'essere scartato come ipotesi ritornò in auge quasi prepotentemente con il libro best seller di Karl Brugger: La cronica di Akakor. Esso pone molte considerazioni in vista, considerazioni e indizi accertati che porterebbero a pensare che esista propio una città dentro l'amazzonia vicino al Perù ed esistano anche molte altre città abbandonate come i ritrovamenti di Akahim: piramidi di cui si hanno solo delle foto aeree per ora, al confine con il Venezuela in Brasile.
Akahim (terza fortezza) è il nome datogli ai ritrovamenti perchè precisamente il libro di Karl Bruger è uscito prima e diceva ceh fra i paesi che i "bianchi barbari chiamano Brasile e Venzuela era situata la città di Akahim (delle amazzoni, donne guerriere che combatterono contro gli spagnoli)
Akahim è il nome che l'indio Tatunca Nara diede alla città delle amazzoni situata al confine con il paese che chiamano Venezuela e il paese che chiamano Brasile. E da un libro best seller di fantascienza il nome viene preso per darlo a questi ultimi ritrovamenti proprio tra Brasile e Venezuela.


Akakor avrebbe a che vedere direttamente con il mistero dell'isola di Pascua.
Perchè il capitano Cook trovò che gli abitanti dell'isola di pascua non erano di pelle olivastra come gli indios, ma di pella bianca come lo si vede nei ritratti degli abitanti dell'isola originari fatti durante la spedizioni che scoprì l'isola, ritratti che si conservano ancora e costituiscono una prova. Del resto si sa che gli abitanti originali morirono tutti di malattie portate dagli europei. Ma dell'isola di pascua erano bianchi come Tatunca un indio che dimostrò di conoscere l'amazzonia come il palmo della mano, riportando ufficiali dispersi in un incidente aereo riportandoli alla civiltà, e dimostrando di essere il capo riconosciuto da altre tribù amazzoniche che non erano la sua esattamente, questo davanti a Karl Brugger e davanti pure ad ufficiali brasiliani. L'indio è un indio ma bianco tanto che il governo tedesco preternde che sia un tedesco in verità....

vedremo dunque come sarà un giorno.

Edited by mistero risolto - 27/12/2008, 21:24
 
Top
-Horus-
view post Posted on 15/12/2008, 20:40




Scusa, ti assicuro che non ce l'ho con te, ma non si capisce niente di quello che hai scritto..... :huh:

P.S. si scrive "pasqua"
 
Top
odisseo
view post Posted on 15/12/2008, 20:43




curioso, vero ?? :)

Odisseo
 
Top
mistero risolto
view post Posted on 27/12/2008, 21:27




QUOTE (-Horus- @ 15/12/2008, 20:40)
Scusa, ti assicuro che non ce l'ho con te, ma non si capisce niente di quello che hai scritto..... :huh:

P.S. si scrive "pasqua"

Cerca Karl Brugger giornalista tedesco ucciso negli ani settanta in Brasile.
Leggiti il libro: La cronica di Akakor.
Che altro posso dirti?
E' stato un riassunto di tutto, per questo non si capisce niente. Scusa poi per l'ortografia.
 
Top
mistero risolto
view post Posted on 20/1/2009, 05:17




QUOTE (mistero risolto @ 27/12/2008, 21:27)
QUOTE (-Horus- @ 15/12/2008, 20:40)
Scusa, ti assicuro che non ce l'ho con te, ma non si capisce niente di quello che hai scritto..... :huh:

P.S. si scrive "pasqua"

Cerca Karl Brugger giornalista tedesco ucciso negli ani settanta in Brasile.
Leggiti il libro: La cronica di Akakor.
Che altro posso dirti?
E' stato un riassunto di tutto, per questo non si capisce niente. Scusa poi per l'ortografia.

Ecco ho trovato qualcosa in più da dirti in accordo con il libro best seller "la Cronaca di Akakor"
Su wikipedia sul sito: http://it.wikipedia.org/wiki/Linee_di_Nazca

Si trova una citazione che riporto qui di seguito:
« I vecchi indiani dicono [...] di possedere la conoscenza dei loro antenati e che, molto anticamente, cioè prima del regno degli Incas, giunse un altro popolo chiamato Viracocha; non erano numerosi, furono seguiti dagli indios che vennero su loro consiglio e adesso gli Indios dicono che essi dovevano essere dei santi. Essi costruirono per loro i sentieri che vediamo oggi. »
E' una citazione del magistrato spagnolo Luis de Monzon che, nel 1586, parlava delle pietre e delle antiche strade vicino a Nazca.

Questa citazione si adegua come la scarpa di cenerentola alla narrazione dellindio Tatunca Nara nel libro "La cronaca di Akakor"

Si adegua con il nostro tema, la ricerca di El Dorado, el Dorado come luogo originario delle civiltà sudamericane, un luogo fisico dotato di molte ricchezze. Dorado, perchè dorato, e dorato perchè secondo la leggenda il capo tribù si vestiva con vesti dorate. E' la leggenda di "El dorado", ma è anche ciò che riporta l'indio Tatunca Nara nel racconto di Akakor.

Di preciso poi nel libro di Akakor preso da testimonianze dirette con un registratore a nastro dai racconti di Tatunca Nara sulla storia del suo popolo (molto antico sarebbe) leggiamo che Viracocha era uno della città di Akakor, che venne esiliato. Ricordiamo che l'esilio era una pena molto severa in tempi antichi, per esempio tra i romani. Viracocha era di Akakor e fondò el Cuzco, secondo la cronaca di Akakor, nella quale troviamo che poi si era fatto divinizzare lui stesso (Viracocha cioè) portando l'idolatria nelle civiltà nuove sorte cioè gli incas. Un impero comunque amico dell'impero degli Ugha mongulala (letteralmente tribù alleate scelte).
La religiostà del popolo akakoriano non era idolatra, ma semplicemente conservavano il legato degli dei, che molto tempo prima avevano insegnato agli ugha tutto ciò che era necessario per loro, gli dei erano come loro umani cioè e assomigliavano di razza a loro (Viracocha) solo che avevano sei dita invece di cinque.

Di fatto le sei dita erano segno di discendeza divina in molte popolazioni dell'antichità, impossibile non ricollegarlo. anceh i giganti o colossi antichi avevano sei dita. Golia era discendente degli antichi giganti e aveva sei dita in ogni mano e piede.
La differenza qui sta che mentre tutti i giganti nelle varie tradizioni dell'umanità erano cattivi, e da sterminare, questi dei erano dei educatori, insegnanti degli uomini come del resto in tutte le tribù e culture del mondo troviamo detto, vale a dire che gli dei vennero e ci lasciarono un legato da conservare fino al loro ritorno, un legato che costituiva civiltà per i vari popoli del mondo fino ad oggi. Dal punto di vista della mitologia niente di nuovo, solo che qui il racconto che il giornalista Karl Brugger riporta nel suo libro frutto dei dialoghi con l'indio Tatunca Nara, è un racconto non in chiave mitologica, ma in chiave realista e storica, una storia scritta ci dice Tatunca Nara, scritta in Quechua. Tutti saremmo desiderosi di scoprire che il Quechua è una lingua anche scritta e non solo parlata. e poi di più che la storia di Akakor si rimonta a ben 12000 anni fa poco prima dell'anno zero del loro calendario l'anno corrispondente al 10450 A.C. del nostro calendario.
Prima di allora gli ugha mongulala non scrivevano ne mantenevano fatti scritti della loro storia.
Questi libri ritrovati insieme alla città di Akakor e molte altre nella giungla poi, sarebbero una scoperta inmane che daterebbe la storia della civiltà molto indietro. Perchè si considera civiltà quando c'è storia e c'è storia quando vengono lasciati scritti.

 
Top
4 replies since 15/12/2008, 20:23   581 views
  Share