Cina, nessun progresso sul fronte dei diritti umani.8 agosto 2007
Ad un anno esatto dall'apertura dei Giochi Olimpici di Pechino 2008, che portera' tutto il mondo a guardare verso il Paese del Dragone e che sara' una straordinaria occasione economica e di immagine per il gigante asiatico, alcuni nodi nella societa' cinese restano ancora irrisolti, o per lo meno circondati di ambiguita', soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani.
Proprio oggi, attivisti tibetani di tutto il mondo organizzano una serie di marce di protesta contro l'occupazione del loro Paese natale da parte della vicina potenza asiatica:si prevede la partecipazione di almeno 20.000 persone tra Nepal, Bhutan, Stati Uniti, Europa, Giappone, India. Anche a Roma si terra' una manifestazione - sostenuta dai Radicali - che prevede in mattinata un presidio pacifico di fronte all'ambasciata cinese nella capitale, e, dalle 20 alle 22, una fiaccolata dal Colosseo a piazza Venezia.
Due sono soprattutto le violazioni dei diritti umani cui le manifestazioni nel mondo faranno riferimento (oltre alla questione dell'autonomia del Tibet, a piu' riprese invocata dal Dalai Lama): le limitazioni al culto e alla liberta' di stampa.L'organizzazione no-profit Human Rights Watch punta l'attenzione sugli arresti (alcuni avvenuti anche lunedì scorso) e sulle limitazioni ai danni dei giornalisti cinesi e stranieri, nonostante la Cina abbia temporaneamente adottato una regolamentazione in linea con le promesse fatte al Comitato Olimpico Internazionale.
A domenica scorsa risale, invece, l'adozione da parte dell'amministrazione per gli Affari religiosi del Governo di Pechino dei "Regolamenti per la gestione delle reincarnazioni dei Buddha viventi", legislazione che pretende di affidare allo Stato il controllo della scelta dei lama, i maestri del Buddismo tibetano. Da ricordare, inoltre, che dal 1995, Pechino detiene il Panchen Lama, seconda autorita' del Buddismo tibetano, sostituito da un bambino nominato dalle autorita' cinesi.
Molto aspro anche il confronto con la Chiesa Cattolica, nonostante la recente "Lettera di Papa Benedetto XVI ai cattolici cinesi" sia stata considerata in maniera positiva dalle autorita' di Pechino. Il governo - tramite un proprio rappresentante - controlla la Chiesa "ufficiale" - denominata "patriottica" - soprattutto nella nomina dei vescovi, anche se sempre piu' spesso questi ultimi cercano in un secondo momento l'approvazione della Santa Sede.
La frattura tra Chiesa ufficiale e Chiesa clandestina - fedele al Papa e alla S.Sede - e' ancora lontana dal ritenersi ricomposta. "A un anno dai giochi olimpici la Cina ha compiuto molte operazioni di immagine, ma resta un Paese in cui i diritti umani non sono rispettati", denuncia con forza padre Bernardo Cervellera, direttore dell'agenzia missionaria "Asia news" ed esperto del Paese e del Dragone. "I giochi - sostiene padre Cervellera - sdoganeranno la Cina come Paese di amicizia internazionale. Finora Pechino e' stata un luogo importante soprattutto per l'economia internazionale. Ma per essere un Paese "amico" e' necessario che la Cina condivida non solo le regole dei Giochi, ma anche quelle per i diritti umani. Dal 1998 Pechino ha firmato le Convenzioni Onu sui diritti culturali, civili e politici, ma non ha ancora fatto alcun passo per assimilarle nella sua legislazione".
"C'e' ormai bisogno - prosegue il direttore di Asia News - di strutture di dialogo sociale e di democrazia. Senza questi importanti ritocchi, pur fra le sfavillanti strutture sportive, la Cina rischia di rimanere un Paese "paria" e le Olimpiadi un'abominevole farsa, un nuovo "oppio dei popoli".
Articolo:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Liberohttp://www.olimpiadi-2008.com/http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68030http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20070807/...-ca02f96_1.htmlhttp://www.amnesty.it/home/index.htmlIl Tibet e TaiwanLa Repubblica di Cina (Taiwan) e' uno stato democratico, composto de facto dal gruppo di isole di Taiwan, Pescadores, Quemoy e Matsu ma, nella sua Costituzione, include anche la Cina continentale e la Mongolia. Attualmente il nome "Taiwan" viene generalmente usato come sinonimo di Repubblica di Cina mentre il nome "Cina" indica usualmente la Repubblica Popolare Cinese che controlla la Cina continentale, Hong Kong, e Macao.
Il presidente taiwanese Chen ha vinto le elezioni con la proposta di redigere una nuova Costituzione in cui risaltasse il carattere "sovrano ed indipendente" di Taiwan. Ha inoltre sciolto il Consiglio per l'Unificazione Nazionale, costituito nel 1990 per sovraintendere alla eventuale unificazione dell'isola con la Cina. Il governo della Cina ha reagito con una legge che stabilisce che qualunque tentativo di legittimare un autogoverno indipendente nell'isola mediante la modificazione della Costituzione taiwanese potrebbe avere come conseguenza un'azione militare da parte della Cina.
Bush, al momento, ha chiesto a Taiwan di non modificare lo status quo ma ha anche avvertito che avrebbe fatto "tutto il necessario" per difendere l'isola da un attacco della Cina Popolare. Una legge del Congresso obbliga gli Usa a difendere militarmente Taiwan da un eventuale attacco cinese. E' ovvio che il caso di Taiwan potrebbe portare ad una guerra tra Stati Uniti e Cina. Negli ultimi anni, gli Usa hanno circondato la Cina di basi militari.
Ci sono truppe americane di stanza in Corea del Sud, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Uzbekistan,Kazakistan,Afghanistan,Pakistan,Singapore,Indonesia e Filippine. Dopo che l'Onu ha dichiarato definitivamente nel 2007 che Taiwan e' un problema interno cinese e dopo la legge cinese antisecessione del 2006, Taiwan ha i giorni contati. La maggior parte degli analisti militari, tra i quali quelli di "Pagine di Difesa", e' d'accordo nel sostenere che Taiwan potrebbe essere occupata senza alcuna resistenza degli Usa o di altri paesi nel giro di 2-3 giorni dall'inizio del probabile attacco della Repubblica Popolare Cinese dopo i giochi olimpici del 2008.
Infatti, prima non e' possibile in quanto rischierebbe che le tolgano i giochi olimpici assegnati. Il governo taiwanese e' deciso a non accettare nessuna proposta diplomatica cinese che possa limitare la sua liberta'. Ci si chiede solo quando questo avverra' e che conseguenze portera' sugli equilibri politici mondiali, anche se molti sono sicuri che cio' causera' un grave deterioramento dei rapporti Usa-Cina.
Si ricorda che oramai la Cina Popolare e' bene protetta anche da un sistema di alleanze reciproche tra alcuni paesi asiatici, tra i quali la Russia, denominato Sco (o meglio conosciuto come il "Gruppo di Shangai") e che sempre piu' prende i connotati di un blocco asiatico anti-Usa e anti-Nato, successore potente e ambizioso dell'ex Patto di Varsavia.
In tutta questa situazione di riarmo militare e di politiche agguerrite con mire espansionistiche, sia da parte del mondo occidentale che da parte del mondo orientale (che si stanno verificando soprattutto negli ultimi anni), ci si chiede quale aiuto effettivo stia dando l'Onu, ancora limitato dai diritti di veto che possono bloccare decisioni prese dalla maggioranza dei paesi che ne fanno parte.
Quale organo internazionale e' in grado di stabilizzare e di garantire una relativa pace al mondo?
Oggi l'Onu non sembra essere piu' in grado di assolvere con efficacia il compito di mediatore e arbitro internazionale, indebolito com'e' dalla volonta' di alcuni paesi importanti in possesso del diritto di veto (ormai solo un problema per l'efficacia dell'Onu) e da organizzazioni quali la Nato (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico) e la Sco, Shangai Cooperation Organization, sempre piu' autonome e indipendenti. Comunque, il futuro e' ancora tutto da scrivere.
Estratto parziale di Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Taiwanhttp://it.wikipedia.org/wiki/CinaTibet:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tibethttp://it.wikipedia.org/wiki/Regione_Autonoma_del_TibetEdited by Marco747 - 20/8/2007, 16:52