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Fiamme Gemelle

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LucYin
view post Posted on 11/10/2013, 11:47 by: LucYin




Io posso riportare la mia esperienza, se può interessare :)

Mi sollevo da discussioni circa la verità scientifica della cosa (quindi, prendetela come una favola, con la sua morale valida anche nella vita reale, ma pur sempre libera invenzione) perché, purtroppo per alcuni, per fortuna per altri, la nostra mente razionale, FRUTTO, di quella universale-spirituale, logicamente, non è ancora arrivata a spiegare la madre. Ce la farà, lo spero tanto. Perché quando ce la farà, avremo "un servo" (Einstein così la definiva) scrupoloso e ragionevole, capace di valorizzare veramente il dono dell'intuizione, che ad oggi non può veramente e liberamente essere espresso, pena attacchi di tutti i tipi da tutti i fronti.
I progressi della fisica quantistica e anche della psicologia stanno aiutandoci nel nostro percorso di sensibilizzazione... Per il momento, il mio atteggiamento è quello della ragazza che ha aperto il post: uno scetticismo positivo. Tutto può essere, vediamo, sperimentiamo. Scintilla vivificatrice del progresso scientifico. Dall'altro lato, il buon scienziato sa che tutto ciò che scopre è vero... fino a prova contrario. Tutto può non essere, manteniamoci aperti alle possibilità... che ciò sia e che ciò non sia.

Con diverse tecniche (dalle ipnosi, al channeling, all'interrogazione dell'inconscio, che a questo punto tanto inconscio non è :D) ho presente "un paio" (moltiplicato per cinque xD) di vite, le ultime che ho affrontato. Una di quelle che mi ha lasciato più karma è indubbiamente quella avuta durante il conflitto mondiale, ero un soldato... ho ucciso e abusato sessualmente di diverse persone.
Putacaso, fin da bambina ero attratta dalle storie di guerra, della shoah, dalle testimonianze di Levi...Tanto che alla maturità ho portato il processo di perdita dell'umanità vissuto dalle vittime, nei confronti delle quali, più che empatia, provavo profonda pena e vergogna; inoltre, uno dei luoghi in cui mi sento più in pace è un cimitero dei caduti in guerra, non lontano da casa... Ma in quella esistenza ho avuto la fortuna di incontrare una ragazza, molto più giovane di me, che mi ha ringiovanito l'anima. E' riuscita a farmi da specchio e a farmi capire che quel che facevo era sbagliato. L'amore che ci ha uniti ci ha fatto promettere di non lasciarci mai. In particolare, mi ha chiesto di non tradirla e di imparare dai miei errori: rispettare le donne, smettere di fare del male alle vittime. Credo che la nostra unione sia finita durante una mia spedizione, ma non ne sono sicura. Quel che so è che dopo quella vita ne ho vissuta una estremamente penosa, dove non ero in grado di comunicare, forse per dei tratti autistici, che comunque mi ha dato l'opportunità di compiere un profondo viaggio dentro me stessa. Non era una punizione. Era ciò che mi serviva per redimermi. E questo lo percepisco profondamente.
In questa vita, sono venuta al mondo sentendomi colpevole.Ho avuto fino a pochi mesi fa, problemi legati al trauma della nascita (avvenuta con parto cesareo). In ipnosi ho visto la mia "venuta alla luce" e mia mamma addormentata sul lettino... ho temuto di averla uccisa. E da lì, un profondo sentimento di vergogna per essere in vita, la sensazione di essere un peso o un fardello, recuperato solo attraverso il mio stesso perdono, avvenuto dopo una simile scoperta. La sensazione che ho avuto in ipnosi è stata di profonda tenerezza verso quella nuova vita e antica anima... quasi immediatamente, i miei vissuti, nei miei stessi confronti, sono sensibilmente migliorati. Devo continuare ad aggiustare delle cose, nella vita pratica, ma... come dice Gandhi: "un passo alla volta, mi basta".
Per il resto, la mia infanzia è stata caratterizzata da un senso, direi, di malinconia... Ero sola. Mi sentivo sola. I miei genitori lavoravano tutto il giorno, vivevo con i miei nonni, che d'estate si trasferivano lontano da casa e mi portavano con loro. Con mia nonna avevo e ho un rapporto conflittuale, mio nonno invece, cieco di guerra, era il mio faro. Uno spirito che solo dopo la sua morte e il mio risveglio, ho compreso completamente essere saggio e antico, Zen nell'animo, nonostante avesse fede nella chiesa cattolica :) Comunque, ero lontana dai miei coetanei, lontana da ragazzini di cui mi invaghivo come ogni 14enne, ma che non riuscivo ad approcciare. Rimanevo l'eterna amichetta e questo mi faceva soffrire.
Con lo studio della filosofia al liceo, coincidente ad alcune dinamiche famigliari (morte di un mio carissimo cane, separazione dei miei genitori, arrivo di un nuovo cane molto in connessione con me, forse da più di una vita) dev'essere iniziato il mio lento processo di "disincanto", che si sarebbe rivelato un vero e proprio risveglio solo dopo 5 anni! Durante questi anni ho notato la mia tendenza a spostare la mia attenzione su uomini più grandi... un professore, che più che amare, ammiravo per il suo senso artistico, un ragazzo 10 anni più grande con cui sono uscita solo due volte prima di avvertire troppo "immaturo" per me, uno psicologo che ammiravo per la sua apertura mentale anche verso argomenti... esoterici? Ma niente, soffrivo molto per la mia solitudine ma nessuno era per me. Poi un giorno la risposta: una profonda tensione al secondo chakra, la sessualità/femminilità, e il mio conseguente atteggiamento poco femminile,che portava i ragazzi a vedermi come un'amica e nulla più; infine la mia promessa di non tradire la ragazza che avevo amato. Nel momento in cui capisco, accetto la cosa con naturalezza: mi si alleggerisce il cuore. Non è una punizione e non c'è niente che non va, è un percorso. Devo redimermi.
Il processo è lungo, in parte ancora in atto. Ma proprio quando credevo di averlo quasi completamente affrontato, noto che argomenti di guerra e sterminio, continuano ad esercitare su di me un certo fascino: decido di studiare più a fondo l'argomento aggressività. Nei giorni di "impegno "....lo (ri)conosco e il suo sorriso mi trasmette curiosità e tenerezza; lincrocio con il suo sguardo mi inonda di una scarica di elettricità che ancora non riesco a dimenticare. Ad oggi, i brevi attimi che scambio con lui sono caratterizzati da dolcissima pace e serenità. Ho descritto ad una mia amica la sensazione dicendo che, quando sono con lui io ritorno a casa. In una casa di legno in cima in mezzo alla valle, con il caminetto acceso. Una delle emozioni più belle che abbia mai provato.
Ho chiesto all'universo se fosse lui, la ragazza che ho amato tanto, e per risposta ho avuto vivide immagini di una ragazza bionda, nonché altre immagini di una coppia vestita con abiti logori, in ambiente medioevale. Ho riconosciuto immediatamente me stessa (ero similissima ad oggi, per statura e volto, giusto più magra... a quei tempi non c'era la nutella v_v) e nell'uomo al mio fianco, molto più grande di me, ho riconosciuto la stessa persona che ora mi attrae. Era diverso, anche parecchio, ma ho chiaramente avvertito che fosse lui, così come ho avvertito che in quella vita fosse lui ad essere un uomo poco simpatico (il mio pensiero è stato "amore mio, stai facendo tutte le scelte sbagliate. Ma io so che c'è del buono. Ti aiuterò a crescere, e io con te")
Un ruolo, il mio, molto simile a quello che lui ebbe nella vita in cui ero soldato.
E ora?
Ogni giorno mi accorgo quanto sia sensibilmente vicino a me. Abbiamo interessi simili, o almeno, io percepisco la stessa passione... e credo che lo stesso sia per lui :) quando mi chiede "lo hai letto quel libro? bello vero?" avverto che non è una domanda. Lo sento che già sa che mi è piaciuto quanto è piaciuto a lui. Credo senta anche lui similarità. Non so se intensamente quanto me ^^'

Ora, ci sono tante suddivisioni delle varie anime che incontriamo nel corso delle esistenze. Anime compagne, anime gemelle (che hanno legami karmici più o meno forti, chi obiettivi specifici e passioni prorompenti fine a se stesse, chi missioni più generali e percorsi più lunghi assieme) poi le fiamme gemelle, espressioni dello stesso nucleo che si rincontrano ciclicamente per "risintonizzarsi", scambiarsi gli insegnamenti diversi e aumentare vertiginosamente le possibilità di crescita e consapevolezza, fino a che, arrivate ad un certo livello di vibrazione energetica (consapevolezza, maturità) e sincronizzazione, decidono di ricongiungersi un'ultima volta e... evolversi in un abbraccio.
Secondo me i confini tra queste tipologie sono talmente vaghi e sovrapposti da essere quasi indefinibili. Una fiamma gemella può avere anche un compito karmico con la sua metà, secondo me, lo scambio stesso, nella mia visione, rappresenta dharma e karma.
Quel che posso dire per ora è che non ho idea di cosa mi riserva il futuro, con o senza questa anima amica. Le circostanze sociali non sono delle migliori. Se restiamo divise so, sento, avverto, che perderò un'enorme opportunità di crescita, sia spirituale, che intellettuale, ma già capisco che anche solo questo scambio è stato un'utilissima opportunità di conoscenza più profonda di me stessa, come se mi avesse fatto da specchio (compito, questo, egregiamente svolto anche dagli animali, tra l'altro!) e gliene sono già immensamente grata.
Da quel che so/ho letto ( anche sul sito altervista risvegliodiunadea ) è un po' questo il "compito" della propria metà e il senso del vicendevole scambio/incontro.

Edited by LucYin - 3/8/2014, 14:39
 
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