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La malattia di Crohn..., ...una malattia poco conosciuta

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flipperina
view post Posted on 13/11/2006, 22:52 by: flipperina




...come sempre Mauro sei innovativo... :)
...nel senso che non ho mai sentito parlare di correlazione tra elicobacter e patologie tipo il Crohn -_-

...se ci puoi ( a me e agli amici :rolleyes: ) che ci leggono la correlazione...sarebbe utile...tanto con tutte le numerevoli analisi che fanno una in più su elicobacter male non ci sta no? :wacko:

ti aggiungo qualcosa che parla di Crohn e ricerche su batteri...se non ti scoccia vorrei sapere se è attinente...


"La rivista “Under the Microscope” (Notiziario di ricerche della C.C.F.A. – Crohn’s & Colitis Foundation of America) annuncia numerosi studi inerenti al ruolo dei batteri nello sviluppo delle IBD.


La ricerca, in Italia, sarà svolta presso l’ Istituto Europeo di Oncologia di Milano, dalla Dottoressa Maria Rescigno - Direttore Unità di ricerca del Dipartimento di oncologia sperimentale - ed il suo team.


Abbiamo chiesto alla Dottoressa Rescigno di informaci brevemente sulle ricerche in atto:

Ecco la sua relazione:


Negli ultimi dieci anni, i ricercatori hanno fatto molte scoperte scientifiche sulle malattie infiammatorie dell’intestino (IBD) che includono la colite ulcerosa e la malattia di Crohn.
Come risultato di queste scoperte, nuove strategie sono attualmente sotto analisi ed altre sono gia’ in uso a beneficio dei pazienti affetti da tali patologie. Tuttavia, sebbene le nostre conoscenze siano migliorate, siamo ancora lontani dall’avere identificato tutti meccanismi chimici o biologici alla base dell’IBD. In particolare, ricercatori in tutto il mondo stanno studiando la complicata rete di relazioni tra le cellule e le molecole che controllano l’induzione di una risposta immunitaria. Infatti, sta emergendo un ruolo sempre piu’ rilevante dell’interazione del sistema immunitario con forze esterne, quali ad esempio i batteri, nello scatenare l’insorgenza della malattia.

Diversi scienziati stanno cercando di identificare componenti batteriche (anche chiamate antigeni) che potrebbero scatenare una risposta immunitaria incontrollata che porta allo sviluppo dell’IBD. Capire il ruolo di queste componenti e’ talmente importante che la CCFA ha deciso di investire in questo campo una parte delle risorse destinate alla ricerca. A questo scopo nove laboratori sono stati finanziati per condurre ricerche sul ruolo degli antigeni batterici nello sviluppo dell’IBD.

Perche’ gli antigeni microbici?
L’antigene e’ una sostanza verso la quale il sistema immunitario puo’ scatenare una risposta. Per capire il ruolo degli antigeni microbici nell’IBD bisogna prima di tutto comprendere come i microorganismi sono normalmente trattati dal sistema immunitario mucosale.

Nella maggioranza dei casi, quando i batteri normalmente presenti nella flora intestinale vengono a contatto con il nostro organismo sono del tutto innocui, una condizione che viene definita come tolleranza. E’ come se il nostro corpo capisse che sono innocui e che anzi possono essere di beneficio al nostro organismo. Infatti, alcuni sono molto importanti nella funzione digestiva oppure possono competere con microrganismi pericolosi per la colonizzazione dell’intestino. Non esiste una sola specie batterica nel nostro intestino, ma una vera e propria societa’ composta da molte specie diverse che collaborano fra di loro per il corretto funzionamento dell’intestino.

In condizioni fisiologiche, il nostro organismo sa riconoscere i batteri innocui e non genera una risposta immunitaria nei loro confronti. Purtroppo, nell’IBD qualcosa va storto, per cui dei microrganismi apparentemente innocui vengono considerati come altamente pericolosi e vengono attaccati del nostro sistema immunitario. Questo attacco puo’ causare il danno della parete intestinale che porta ad una infiammazione locale che non si riesce a risolvere. L’infiammazione puo’ portare allo sviluppo del Crohn o della colite.

Quindi per comprendere cosa succede nell’IDB i ricercatori si sono posti due domande fondamentali: Cosa normalmente permette una interazione positiva con i batteri intestinali? Cosa succede invece quando si scatena una risposta immunitaria indesiderata?

Recentemente una componente genetica ereditaria sembra essere stata identificata come possibile causa di questo errato riconoscimento di batteri innocui come patogeni. Mutazioni a carico di un gene chiamato NOD2/CARD15 sembrano conferire una maggiore suscettibilita’ allo sviluppo della malattia di Crohn. Queste mutazioni renderebbero il prodotto di questo gene responsabile di un alterato riconoscimento degli antigeni batterici intestinali. Anche altri geni sembrano essere coinvolti ma la loro identita’ o funzione e’ ancora del tutto ignota. Tuttavia, queste mutazioni sono condizioni necessarie ma non sufficienti a che si sviluppi la malattia e solo in presenza di altri fattori di rischio (per lo piu’) ambientali si scatena la risposta immunitaria incontrollata.

Quindi lo studio dei vari fattori di rischio e soprattutto delle componenti batteriche responsabili dell’induzione della malattia e’ di importanza vitale per lo sviluppo di nuove e piu’ efficaci terapie. In questo come in altri campi, la ricerca di base puo’ essere di fondamentale importanza per l’avanzamento della ricerca clinica.

Nove ricercatori sono stati finanziati dal CCFA per rispondere a diverse domande inerenti al ruolo dei batteri nello sviluppo dell’IBD.

L. Hopper: Sta cercando di capire come il sistema immunitario e’ tollerante nei confronti dei batteri che costituiscono la flora batterica e come mai questo controllo e’ perso nei pazienti affetti da IBD. - University of Texas Southwestern Medical Center at Dallas.

S. Mcsorley: vorrebbe identificare la regione dell’intestino dove avviene l’alterato riconoscimento dei batteri intestinali. - University of Connecticut Health Center Farmington

R Medzhitov: sta studiando il ruolo di altri recettori coinvolti nel riconoscimento delle componenti batteriche e che potrebbero essere coinvolti nell’induzione di una risposta infiammatoria esagerata nei confronti dei batteri innocui. - Yale University School of Medicine.

M Rescigno: studia il ruolo delle proteine mutate NOD2 nel riconoscimento errato di batteri innocui in batteri pericolosi, soprattutto in alcune popolazioni cellulari che sono le prime a venire in contatto con I batteri. – Dipartimento Oncologia sperimentale - Istituto Europeo di oncologia di Milano

L. Subermann: sta studiando il ruolo di popolazioni cellulari del sistema immunitario che possono essere coinvolte sia nell’inizio di una risposta infiammatoria che nel suo spegnimento. – Medical Center – Section of Gastroenterology - Boston

E. Chang: sta studiando la possibilita’ di utilizzare dei batteri che potrebbero migliorare l’infiammazione in pazienti affetti da colite ulcerosa. University of Chicago

G Tannock: Propone di studiare le popolazioni batteriche presenti nei siti di infiammazione per identificarne gli antigeni. - University of Otago Department of Microbiology - New Zealand

Kobayashi: sta studiando il ruolo della mancanza delle proteine NOD in modelli animali. - Yale University School of Medicine Section of Immunobiology

V Young: studia in particolare il ruolo di un batterio Helicobacter hepaticus che e’ stato implicato nello sviluppo dell’IBD – Michigan State University
"


Edited by flipperina - 13/11/2006, 23:35
 
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