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i pericoli della chemioterapia. Sorprendenti scoperte...

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nibiru
view post Posted on 10/7/2010, 15:54




Le autopsie rivelano che i tumori…
Marcello Pamio - tratto da "Cancro Spa"


Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: «Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale»[1].

«Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni - si chiese Luigi De Marchi - in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?”.[2]

Con quanto detto da Luigi De Marchi - confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia - si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o più tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.
In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:

- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.[3]

Con tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.
Nel corso della vita è infatti "normale" sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo.
Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se l’organismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.
Secondo la Medicina Omeopatica , la “Legge di Guarigione descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute”.[4]
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?
E cosa succede all’organismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci?

Ulteriori dati poco conosciuti

Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. [5]
Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.[6]

Un'altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.[7]
Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni che normalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la scelta terapeutica di una persona.
Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.
Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro.
Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.

I pericoli della chemioterapia
Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose.
Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse (neoplasie).
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per le cellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge l’intero organismo vivente.
Ci hanno sempre insegnato che l’unica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.

«Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: ‘Se precauzioni di questo genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?’. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava».
[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]

Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherà (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ecc.
Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consenso informato, cioè si sgrava l’Azienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilità.
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appena lette nella testimonianza, non sono una invenzione. L’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.

Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”.[8]

Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.

In un altro documento, sempre del Ministero della Sanità (Dipartimento della Prevenzione – Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo “Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario” (documento pubblicato dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) c’è scritto: “Uno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dall’esposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazienti”.
Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.

Il documento continua dicendo: “Nonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per l’uomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 ‘Protezione da agenti cancerogeni’. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 ‘Può provocare il cancro’ o la menzione R49 ‘Può provocare il cancro per inalazione’”.

Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perché sono considerate “farmaci”.
Questa informazione è molto interessante.
Andiamo avanti: “Nella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo ‘cancerogeni certi per l’uomo’ e nel gruppo ‘cancerogeni probabili per l’uomo’. L’Agenzia è arrivata a queste definizioni prevalentemente attraverso la valutazione del rischio ‘secondo tumore’ che nei pazienti trattati con chemioterapici antiblastici può aumentare con l’aumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazienti trattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con la patologia primitiva”.

Tabella 1
Cancerogeni per l’uomo: Butanediolo dimetansulfonato (Myleran) - Ciclofosfamide - Clorambucil - 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea (Metil-CCNU) - Melphalan - MOPP (ed altre miscele contenenti alchilanti) - N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina (Clornafazina) - Tris(1-aziridinil)fosfinsolfuro (Tiotepa)

Probabilmente cancerogeni per l’uomo: Adriamicina - Aracitidina - 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea (CCNU) - Mostarde azotate - Procarbarzina

Certamente si tratta di un elenco incompleto perché, sfogliando una trentina di bugiardini di chemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.
In conclusione, il documento sulle “linee guida” riporta alla voce “Smaltimento”: “Tutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, telini assorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri. Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili al processo di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000-c La termossidazione, pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati di combustione che conservano attività mutagena. È pertanto preferibile effettuare un trattamento di inattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urine dei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dello smaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivo”.

Queste sostanze, che vengono sistematicamente iniettate nei malati, anche se incenerite a 1000°C “conservano attività mutagena”.
Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste?
La spiegazione tra poche righe.

L’amara conclusione, che si evince dall’Istituto Superiore di Sanità, è che l’oncologia moderna per curare il cancro utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro), mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni nei discendenti).
C’è qualcosa che non torna: perché ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze così tossiche?
Questo apparente controsenso - se non si abbraccia l’idea che qualcuno ci sta coscientemente avvelenando - si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la Medicina , ma questo è un argomento che affronteremo più avanti.

In Appendice sono stati pubblicati alcuni degli effetti collaterali (scritti nei bugiardini dalle lobby chimico-farmaceutiche che li producono) di circa trenta farmaci chemioterapici.
Uno per tutti: l’antineoplastico denominato Alkeran® (50 mg/10 ml: polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene come eccipiente: “acido cloridrico”) della GlaxoSmithKline. “Un alchilante analogo alla mostarda azotata”. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con gli elementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione.[9]
Dal bugiardino si evince che questa sostanza chimica (usata nei malati tumorali), oltre a provocare la leucemia acuta (“è leucemogeno nell’uomo”), causa difetti congeniti nella prole dei pazienti trattati.
Alla voce “Eliminazione”, viene confermato quanto riportato sopra: “L’eliminazione di oggetti taglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidi etichettati con sigilli appropriati per il rischio.
Il personale coinvolto nell’eliminazione (dell’Alkeran) deve adottare le precauzioni necessarie ed il materiale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimento”.
Incenerimento, come abbiamo letto prima, alla temperatura di 1000-1200 gradi!

La spiegazione è che queste sostanze sono analoghe alle “mostarde azotate”.
Il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce “Emergenze Sanitarie”, si esprime così: “Le mostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni ’20 e ’30 come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverse forme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettiva designazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle, occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e di causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo (…) che si manifestano già dopo 3-5 giorni dall’esposizione, che causano anche anemia, emorragie e un maggiore rischio di infezioni. Quando questi effetti si presentano in forma grave, possono condurre alla morte”.[10]

Per “curare” il tumore oggi vengono utilizzati degli ‘agenti vescicanti’: prodotti militari usati nelle guerre chimiche.
Anche se la ”guerra al cancro” viene portata avanti con ogni mezzo dall’establishment, ritengo che ci sia un limite a tutto.

Mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno,
neppure se richiesto, un farmaco mortale.
[ Giuramento di Ippocrate ]



Marcello Pamio - tratto da "Cancro Spa: leggere attentamente le avvertenze"


[1] Medicina kaput col mito del placebo?, Luigi De Marchi www.luigidemarchi.it/innovazioni/educazione/articoli/01_medicinakaput.html
[2] Idem
[3] Conferenza “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” del Dottor Gianfranco Domenighetti - già Direttore sanitario del Canton Ticino - tenuta il 22 novembre 2008 al VIII° Congresso nazionale di medicina omeopatica di Verona.
[4] “Approccio metodologico all’omeopatia”, Dottor Roberto Gava, farmacologo e tossicologo, ed. Salus Infirmorum, Padova
[5] “Il tradimento della medicina”, Alberto Mondini
[6] Idem
[7] Idem
[8] Per mutageno si intende ogni agente chimico o fisico che agisce sui cromosomi alterandone l’informazione genetica. Per cancerogeno si intende ogni sostanza capace di produrre il cancro.
[9] Gli alchilanti agiscono direttamente sul DNA di qualsiasi tipo di cellula senza specificità. Possono intervenire sulle basi del DNA oppure rompendo l'intera molecola di DNA o ancora bloccando la trascrizione o la duplicazione. L'azione principale di un alchilante consiste però nel formare un legame trasversale tra due eliche complementari di DNA che porta alla rottura della catena polinucleotidica. Quindi, il DNA viene danneggiato e non è più in grado di duplicarsi e completare la sintesi proteica.
[10] “Mostarde azotate”, “Emergenze”, tratto dal sito del Ministero della Salute http://uc6.asimantova.it/index.php?option=...d=312&Itemid=54


www.disinformazione.it
 
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odisseo
view post Posted on 11/7/2010, 23:38




una domanda tranquilla, se dopo aver letto il messaggio precedente, qualcuno ritardasse o rifiutasse delle cure, di chi è la responsabilità (anche morale) ?

Odisseo
 
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nibiru
view post Posted on 11/7/2010, 23:48




Un 'altra domanda tranquilla anche a te: di chi è la responsabilità degli oltre 200.00 morti per cancro (solo in italia) dopo che si sono sorbiti qualche bel ciclo di chemio ?
 
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odisseo
view post Posted on 12/7/2010, 00:23




lo so che sarebbe bello poter salvare tutti, fino all'ultimo
purtroppo non è possibile
sarebbe bello salvare tutti quelli che si ammalano di broncopolmonite, influenza, infarto, ictus, etc etc etc
purtroppo non è possibile


buona lettura:
http://medbunker.blogspot.com/2010/06/il-m...ravvivenza.html
http://medbunker.blogspot.com/2010/05/i-nu...del-cancro.html

e attendo una risposta alla mia domanda, la rivolgo a tutti, ovviamente

Odisseo
 
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nibiru
view post Posted on 12/7/2010, 00:38




Anche io attendo una risposta sulle centinaia di migliaia di morti all'anno (solo in Italia!) per cancro soprattutto quando da 50 anni e oltre i ricercatori ricevono fiumi di miliardi di euro. Cosa è stato prodotto per contrastare ? nulla! aumentano i malati e i morti.

Si impone una cura che funziona nel 2% dei casi ( e che rende benissimo economicamente) e si accusano i medici che denunciano il fallimento: straordinario!

Quante persone conosci sopravvissute alla chemio (non alla chirurgia) e ancora vive a distanza di 20-30 anni ? quante persone conosci morte per cancro ?

Basta questo...

Presentare qualche caso di successo della chemio e nascondere l'ecatombe è da delinquenti, da criminali contro l'umanità: chi risponde di questo ?

Eh si, sarebbe bello salvare tutti...sei proprio sicuro che la medicina delle multinazionali viaggi verso l'intenzione di guarire le malattie piuttosto che curarle ad vitam ?

P.S. sarà un caso che il blog da te linkato presenta collegamenti all'airc (una delle associazioni di ricerca ufficiali che raccoglie in Italia i maggiori finanziamenti) e al cicap (nota associazione che promuove crociate contro tutto ciò che contrasta con l'establishment scientifico) ?
 
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odisseo
view post Posted on 12/7/2010, 01:33




CITAZIONE (nibiru @ 12/7/2010, 01:38)
Anche io attendo una risposta sulle centinaia di migliaia di morti all'anno (solo in Italia!) per cancro soprattutto quando da 50 anni e oltre i ricercatori ricevono fiumi di miliardi di euro. Cosa è stato prodotto per contrastare ? nulla! aumentano i malati e i morti.

Si impone una cura che funziona nel 2% dei casi ( e che rende benissimo economicamente) e si accusano i medici che denunciano il fallimento: straordinario!

Quante persone conosci sopravvissute alla chemio (non alla chirurgia) e ancora vive a distanza di 20-30 anni ? quante persone conosci morte per cancro ?

Basta questo...

Presentare qualche caso di successo della chemio e nascondere l'ecatombe è da delinquenti, da criminali contro l'umanità: chi risponde di questo ?

Eh si, sarebbe bello salvare tutti...sei proprio sicuro che la medicina delle multinazionali viaggi verso l'intenzione di guarire le malattie piuttosto che curarle ad vitam ?

P.S. sarà un caso che il blog da te linkato presenta collegamenti all'airc (una delle associazioni di ricerca ufficiali che raccoglie in Italia i maggiori finanziamenti) e al cicap (nota associazione che promuove crociate contro tutto ciò che contrasta con l'establishment scientifico) ?

invece di fare sparate e ipotesi o altro (come nel tuo p.s.), leggi i link e, ne aggiungo un altro

http://medbunker.blogspot.com/2009/04/il-c...-cancro_26.html

se poi, tu volessi rispondermi (anche se posso capire la tua ritrosia, sono risposte che possono risultare sgradevoli), mi quoto, nel caso si fosse scordata la domanda
(che mi sembra estremamente pertinente alla linea guida del forum espresse dai primi 5 punti del regolamento:
CITAZIONE
una domanda tranquilla, se dopo aver letto il messaggio precedente, qualcuno ritardasse o rifiutasse delle cure, di chi è la responsabilità (anche morale) ?

Odisseo


 
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view post Posted on 12/7/2010, 09:57
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Scusatemi, ma non è sempre preferibile conoscere la verità in tutto e per tutto su ogni cosa?
Perchè si deve aver paura o limitare la diffusione di notizie che non raccontano balle.
La verità naturalmente include anche i benefici che danno alcune cure, e anche le pecche che hanno, oppure quelli che sono chiamati "effetti indesiderati" o "secondari".
C'è mica niente di strano, mi pare... la verità rende liberi, diceva un vecchio adagio.
Tra l'altro la gente già li accetta nonostante tutto e nonostante poi in molti casi i rimedi proposti non si dimostrino efficaci.

Non so se c'entra, ma tipo mio zio (come tanti altri), porello. tumore al fegato, quattro mesi di chemio, non migliorava, si passa a cicli più pesanti, fa a tempo a farne un paio in mezzo a degli effetti secondari tremendi. Tanto che poi ha detto lui meglio di no, anche se era ben fiducioso, prima.
Dopo un mese e mezzo se ne è andato.
A detta dei famigliari, i medici curanti già otto mesi prima avevano chiaro che la situazione clinica non sarebbe migliorata. Gliel'hanno detto quindici giorni prima del decesso. Quando è stato ricoverato, non poteva più stare a casa.
Si vabè il "non dirgli nulla così il morale rimane alto", e poi "anche voi che lo accudite non dovete sapere nulla perchè quale clima pesante si instaurerebbe allora???""
Mah, una medicina che lavora sulle illusioni da da pensare comunque.
Come se le persone, non capiscano lo stesso da sole....
Bah. E allora giustamente ora si chiedono, vabè, ma perchè allora distruggerlo in quel modo, soprattutto negli ultimi mesi, se tanto doveva morire?

comunque vi lascio un pensiero letto oggi che magari potrà piacere anche a qualcun altro.
CITAZIONE
Pensiero del giorno 12/07/2010.

"Una medicina che si limiti a intervenire sull'organo malato non
poggia su buoni principi. La medicina, quella vera, deve toccare
l'intero essere; quando ci si sforza di rigenerare l'essere nella
sua totalità, ogni organo e ogni parte del corpo beneficiano di
quella rigenerazione. La medicina dell'avvenire non si occuperà
più di guarire un organo soltanto: essa insegnerà agli umani a
ristabilire il loro intero essere, a purificarlo, a metterlo in
armonia con l'Universo. Allora, a sparire non saranno più
soltanto i malesseri dichiarati, ma anche altri disturbi ancora
nascosti che attendevano l'occasione di manifestarsi.
Per il momento si prescrivono medicinali per un dato organo, o
se ne opera un altro, ma l'essere umano continua a stare male
perché non si ha di lui una visione globale. In avvenire, si
imparerà a lavorare in modo tale che il minimo malessere fornirà
l'occasione per agire sull'insieme dell'organismo. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 
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odisseo
view post Posted on 12/7/2010, 10:19




ogni medico affronta il suo compito (quello di comunicare l'approssimarsi della morte) in modo differente, così come ci sono molti modi di reagire, quando si viene messi di fronte alla propria morte
c'è chi accetta la cosa e chi la rifiuta, con tutte le possibili sfumature intermedie

Odisseo
 
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view post Posted on 12/7/2010, 10:43
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CITAZIONE (odisseo @ 12/7/2010, 11:19)
ogni medico affronta il suo compito (quello di comunicare l'approssimarsi della morte) in modo differente, così come ci sono molti modi di reagire, quando si viene messi di fronte alla propria morte
c'è chi accetta la cosa e chi la rifiuta, con tutte le possibili sfumature intermedie

Odisseo

indubbiamente.
sbaglio, o spesso al medico va associata una figura che non dovrebbe appartenergli?
 
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view post Posted on 12/7/2010, 11:01
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Orso Mannaro

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Ma più che altro il medico DEVE informare il paziente dei rischi di una terapia affinchè il paziente sia in grado di scegliere in base al costo/beneficio se farsi curare o meno. Vi ricordo che è un diritto del paziente curarsi non un obbligo, mentre è un obbligo del medico informare il paziente riguardo la terapia.
Ora vorrei capire nel momento in cui il medico non informa il paziente della gravità della sua malattia come fa il paziente a scegliere.
Mettiamo caso ( cosa che è successa meno di un anno fa ) di un paziente con cancro alla testa del pancreas inoperabile.
Il paziente non è informato del fatto che bene che gli andava aveva una aspettativa di vita di 2-3 anni al massimo.
Il paziente decide di farsi la chemioterapia perchè pensa di poter essere curato, la chemio lo indebolisce tanto che sono costretti a farli un bypass per la bile, il tumore "spallina" in tutto l'organismo ( che non ha alcuna difesa ) muore in nemmeno quattro mesi dalla diagnosi del cancro non per il cancro al pancreas ma per le metastasi che lo hanno invaso.
(alla faccia della chemio che impedisce le metastasi eh ...).
Poteva vivere un altro anno e mezzo magari passandolo un po con i due figli piccoli che aveva e con la moglie, invece nulla.
Questo è colpa della chemio? Secondo me no, è colpa del fatto che il paziente viene trattato come un essere inferiore perchè essendo malato non è in grado di poter scegliere e decidere.
La chemio è solo una terapia che si basa su questo preconcetto, ovvero di distruggere invece che rafforzare. Se, dato che si è uscito il discorso che il paziente non deve essere informato perchè peggiora, si utilizzasse questa stessa metodologia per informare il paziente su come può rafforzarsi vincendo una guerra interna magari non ci sarebbero le vittorie di pirro della chemio.
 
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odisseo
view post Posted on 12/7/2010, 12:30




capisco il tuo punto di vista, ma una risposta che è una alla mia domanda ?

perchè un conto è "informare", cosa che la grande maggioranza dei medici fanno, un conto è "far paura", cosa che invece fanno tutti quelli che sparano a zero sulla medicina "ufficiale"

Odisseo
 
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view post Posted on 12/7/2010, 14:42
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Orso Mannaro

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CITAZIONE (odisseo @ 12/7/2010, 13:30)
capisco il tuo punto di vista, ma una risposta che è una alla mia domanda ?

perchè un conto è "informare", cosa che la grande maggioranza dei medici fanno, un conto è "far paura", cosa che invece fanno tutti quelli che sparano a zero sulla medicina "ufficiale"

Odisseo

Tu, con la tua domanda, quale dei due aspetti evidenzi l'informazione o la paura?
 
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odisseo
view post Posted on 12/7/2010, 15:21




CITAZIONE (beorn @ 12/7/2010, 15:42)
Tu, con la tua domanda, quale dei due aspetti evidenzi l'informazione o la paura?

evidenzio la parzialità di quanto è stato riportato e, la paura che può indurre in persone che sono già terrorizzate dalla prossimità della morte

vengono riportate ricerche del 1975 e, in alcuni casi degli anni '90, cioè vecchie, viene sviscerata solo la natura delle sostanze utilizzate e, non viene approfondito il motivo del loro utilizzo, non vengono riportate le statistiche aggiornate della sopravvivenza al cancro...... cioè alle molte possibili forme di malattia tumorale(visto che "il cancro" come singola malattia universale, non esiste), non viene dato conto della loro evoluzione nel tempo etc etc etc

possiamo tranquillamente rivoltare la domanda che mi poni, secondo te, cosa interessa ad un paziente oncologico ?

quanto tempo occorrerà perchè le sue cicatrici si rimarginino ? se rimarrà invalido o impotente ? se gli verranno le emorroidi per i malfunzionamenti intestinali da chemio o radio terapia ? se i capelli ricresceranno ? se vomiterà l'anima ? se riuscirà a reggersi in piedi ?
oppure desidera sapere, obiettivamente, se ha la possibilità di uscirne vivo ?

un paziente che vuole "sapere", tempesta di domande l'oncologo, il farmacista, il suo medico

Odisseo
p.s. a proposito, ho anche io qualche storia in materia, da mio nonno morto di tumore epatico 3 settimane dopo la diagnosi, a una mia cugina acquisita che è sopravissuta più di 20 anni al tumore al seno e, tutte le metastasi che si sono presentate periodicamente in vari organi del corpo
 
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view post Posted on 12/7/2010, 17:08
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Non importa quanto è buio il cammino, guarda solo la Luce di fronte a te.

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Io invece quando penso a come è morto mio padre sono sempre più convinto che avrebbe sofferto meno se non si fosse curato.
Penso che solo chi ha passato una cosa simile sulla propria pelle possa davvero capire cosa voglia dire, i medici ci hanno illusi, solo chi lo ha operato ha tolto davvero il male ma a che prezzo? Al prezzo di dover dormire seduto per anni perchè lo stomaco non tratteneva più il cibo? Al prezzo di subire lunghe crisi di vomito che duravano un'intera notte alla volta? Al prezzo di portarsi sempre dietro una bella "fiaschetta" di morfina per anni perchè sennò il dolore non lo lasciava vivere?
Mio padre è stato sottoposto a 46 sedute di radioterapia e si è ammalato proprio per quel motivo, la forma neoplasica che si è formata successivamente e che lo ha ucciso togliendogli ogni forma di dignità non era collegata in alcun modo alla prima. I medici allora non ci hanno detto nulla, ci hanno illusi che se faceva questo o quello sarebbe guarito ed è stata una costante illusione. I malati di cancro per la Medicina sono semplici numeri, lo sono sempre stati, ogni volta che ripenso a cosa abbiamo passato e all'amarezza che provo per aver dato troppa fiducia a quei dottori sento il sollievo che prova chi capisce di essere giunto alla verità e cioè che avremmo dovuto dire "basta", riprenderci il nostro congiunto e garantirgli una vita dignitosa pur nella malattia e una morte altrettanto dignitosa a casa sua con la sua famiglia intorno, anzichè in una lurida e scarna stanza di ospedale, e chi poteva poi dire che sarebbe morto davvero? Magari si sarebbe ripreso, ma se anche non fosse successo avrebbe comunque avuto il rispetto e l'amore che invece gli sono mancati.
la Medicina ci ha tradito, ci hanno tradito i dottori decantando le terapie e tacendo i rischi e quando non c'era più nulla da fare e quando mancavano poche ore dalla sua morte ci guardavano più o meno come seccatori.
Se tornassi indietro non darei più tutta questa fiducia a chi affermava di guarirlo e, forse nemmeno mio padre lo farebbe.

Se fossi io ad ammalarmi non mi farei portare in giro da certa gente, conoscendo per diretta osservazione cosa accade a un malato sottoposto a certe terapie mi guarderei bene dal seguirle, proverei altre strade e darei tutto in mano al mio buon senso, che col senno di poi non sta più dalla parte della medicina ufficiale.
 
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view post Posted on 12/7/2010, 21:54
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CITAZIONE (odisseo @ 12/7/2010, 13:30)
perchè un conto è "informare", cosa che la grande maggioranza dei medici fanno, un conto è "far paura", cosa che invece fanno tutti quelli che sparano a zero sulla medicina "ufficiale"

A sentir certe parole, sembra che i dottori siano degli angeli.

Se dovessi raccontare solo un decimo di tutte le fandonie che un'intera equipe medica ha raccontato a noi dopo che hanno sbagliato qualcosa durante l'operazione di mio padre (si spense lentamente in terapia intensiva, dopo questo errore mai riconosciuto. Soprattutto in quanto fu commesso da uno studente...).
Inutile parlare dell'onestà di certi personaggi.
Nella maggior parte dei casi, proprio non ve n'è alcuna traccia.
Mesi e mesi di bugie, di false speranze, di notizie non corrispondenti a verità.
E intanto mio padre moriva, senza più scampo, dopo quell'errore.

E dovremmo fidarci di queste persone?
E' bene che la gente s'informi, prima di avvicinare qualsiasi cura.
E che chi commetta errori la paghi, una volta per tutte.
Proprio ciò che non accade ora.
Tutti santi, tutti esenti da errori.
E la gente muore, quando potrebbe guarire... :)
 
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