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Strage di api?

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Batman23
view post Posted on 26/5/2007, 15:46




Le api sono un'altra specie a rischio?... :ph34r:
Le notizie che ho letto non sono molto allegre.
CITAZIONE
Molecole pensate per uccidere la vita indesiderata che sbagliano bersaglio.Il mutamento climatico che stringe il rubinetto del cibo.L'allargarsi della sindroma da immunodeficienza acquisita.Sono le tre componenti del cocktail che sta devastando le popolazioni di api in tutto il mondo.In che proporzioni queste responsabilita' siano miscelate non e' ancora ben chiaro:c'e' chi sottolinea soprattutto il ruolo dei pesticidi e chi punta l'attenzione sugli scompensi derivanti dal riscaldamento globale.Certo,le conseguenze sono allarmanti.Le stime che si susseguono da alcuni anni in Europa e nell'America del Nord indicano una riduzione che oscilla tra il 20 e il 50 per cento.Il dato viene ricordato nel dossier "Pesticidi nel piatto" che la Legambiente presentera' oggi citando due sentenze del Consiglio di Stato francese che vietano l'uso di due pesticidi(il Guacho e il Regent) sul mais.Questo verdetto conclude una lunga disputa iniziata nel 1991,quando i fitofarmaci contenenti le molecole neonicotinoidi sono stati introdotti in Francia e sono stati osservati i primi effetti negativi.Per la moria di api dell'anno scorso in Piemonte-si ricorda nel rapporto-il principale accusato e' il Tiamethoxam,usato contro la flavescenza dorata sulla vite:tra giugno e luglio 2006,tracce di Tiamethoxam sono state trovate nei campioni di api trovate morte.La molecola e' stata dichiarata "non ecotossica",dalla Syngenta,che produce un fitofarmaco che la contiene,ma secondo gli apicoltori piemontesi e' "assai pericolosa per l'ambiente".Anche per la senatrice verde Loredana De Petris"se si continua con l'uso di prodotti fortemente tossici avremo presto primavere senza api:in Friuli si segnala un calo del 50% della produzione di miele e una moria di 20mila api ad alveare.Quest'anno la situazione e' particolarmente grave perche',a causa del caldo anticipato,la fioritura stagionale ha coinciso con gli interventi fitosanitari praticati per le semine del mais.Bisogna sospendere immediatamente l'uso di questi prodotti,usati anche per la barbabietola da zucchero,il girasole e il pomodoro,seguendo l'esempio di Parigi".
La minaccia non riguarda solo la possibilita' di approvvigionarsi dei 400 grammi annuali di miele che l'italiano medio consuma ogni anno,cioe' il sistema gestito dai 7500 apicoltori professionisti e da un buon numero di hobbisti,ma l'agricoltura nel suo complesso che dipende per un terzo da coltivazioni impollinate grazie al lavoro gratuito delle api.Secondo la Coldiretti,in Italia sono a rischio circa 50 miliardi di api in oltre un milione di alveari.Una strage che mette in pericolo il processo di impollinazione minacciando un budget da due miliardi e mezzo di euro l'anno.
Tra i prodotti a rischio:mele,pere,mandorle,agrumi,pesche,kiwi,ciliege,albicocche,meloni,zucchine,girasole,colza.

http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/s...-dimezzate.html
http://www.lapadania.com/PadaniaOnline/Art...pDesc=78863,1,1
http://www.galileonet.it/primo-piano/8483/api-al-collasso
http://www.newsfood.com/Articolo/Speciali/...aiono-morie.asp

Edited by Batman23 - 26/5/2007, 18:00
 
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New York
view post Posted on 26/5/2007, 16:38




Comunque sia,la FAI(Federazione Apicoltori Italiani)ha ridimensionato l'allarme.
da: http://www.winenews.it/index.php?c=detail&id=10504&dc=58
"Che le api siano particolarmente sensibili ai fitofarmaci impiegati durante il periodo della fioritura e' un'evidenza scientifica.Ma che tali danni siano i segni premonitori di una catastrofe naturale appare quanto meno azzardato.
Secondo la FAI(Federazione Apicoltori Italiani) le mortalita' di alveari,registrate anche quest'anno in corrispondenza con le fioriture delle principali colture di interesse mellifero,sono da considerarsi fisiologiche e comunque analoghe a quelle che ogni anno si registrano in Italia in questo periodo.E' in tal senso che la FAI ha promosso una campagna nazionale di sensibilizzazione sul ruolo delle api per l'agricoltura e l'ambiente,il cui preciso intento e' quello di far percepire agli agricoltori, per primi,il valore che l'ape rappresenta per l'incremento delle principali produzioni agro-alimentari.Ben piu' preoccupanti,invece,secondo la Federazione degli Apicoltori Italiani,sono le malattie di origine virale e batterica che stanno mietendo vittime tra gli alveari di tutto il mondo,a causa degli scarsi controlli sulle importazioni di api vive dai vari Paesi europei ed extra europei.Gli apicoltori, in sostanza,acquistando materiale biologico(api regine e api vive per gli sciami da produzione)stanno globalizzando,senza rendersene conto,insidiose patologie esotiche,finora sconosciute nei nostri allevamenti.Di scarsa rilevanza,infine,sempre secondo la FAI,i danni attribuibili all'inquinamento elettromagnetico.Le indagini condotte in tale ambito,dall'Universita' tedesca di Landau,sono datate e riferite a un sistema di trasmissione desueto e a un campione di api non rappresentativo".
http://www.newsfood.com/Articolo/Speciali/...pi-ambiente.asp
Il sito della FAI:
http://www.federapi.biz/
http://it.wikipedia.org/wiki/Ape
http://www.naturamediterraneo.com/ape/
http://www.mondoapi.it/vita_api/pagine/vita_api_a01.html
http://th05acc0249.swisswebaward.ch/
 
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Batman23
view post Posted on 2/6/2007, 19:05




Se interessa...
CITAZIONE
Sabato 9 giugno,alle ore 14,si terra' a Baveno(VB) presso la sede della Camera di Commercio,un originale e stimolante convegno dal titolo:"Cambiamenti climatici:prospettive per l'apicoltura e l'ambiente".Il convegno,organizzato dalla stessa Camera di Commercio in collaborazione con il "Consorzio di Tutela e Garanzia Mieli del Verbano Cusio Ossola",prende spunto dagli anomali comportamenti delle colonie d'api rilevati in questi ultimi anni a seguito dei mutamenti climatici e vuole essere un'occasione di approfondimento e di riflessione sulle conseguenze che tali cambiamenti comportano in particolare sull'apicoltura.I recenti e ripetuti allarmi che arrivano dalla comunita' scientifica in merito ai repentini cambiamenti climatici globali obbligano a effettuare delle proiezioni di quello che potra' essere a breve il nostro futuro e i partecipanti a questo convegno si troveranno a riflettere su questi temi partendo da un settore particolare ma di grande importanza.L'apicoltura,infatti,ha un peso rilevante nell'economia non gia' per i prodotti diretti che da essa si traggono(come il miele che ne rappresenta il piu' importante),bensi' per il ruolo essenziale d'impollinatori che le api allevate e quelle cosidette selvatiche svolgono a beneficio della produzione vegetale.In realta' potremmo ben vivere senza miele,ma in assenza delle api il mondo cambierebbe drasticamente e sarebbe per noi invivibile nel volgere di pochi anni.Infatti,le api cosidette domestiche(Apis mellifica) e quella ricca serie di specie di apoidei selvatici(Osmie,Bombi ecc.) sono un anello fondamentale nella riproduzione delle specie vegetali coltivate e spontanee,tanto che il loro ruolo nell'impollinazione e' tale da stimare che oltre l'80% delle piante a fiore dipenda nella loro riproduzione dalla presenza di questi insetti.Al convegno parteciperanno,tra gli altri,il dr. Gianluca Bedini,dell'Universita' di Pisa,il dr.Claudio Porrini Universita' di Bologna,la dr.Anna Gloria Sabatini,direttore del Consiglio Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura-Istituto Nazionale di Apicoltura e il dr.Marco Gaia,meteorologo dell'Istituto Meteorologico di Locarno Monti.

http://www.discoveryalps.it/2513,News.html

Edited by Batman23 - 2/6/2007, 22:51
 
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Batman23
view post Posted on 18/6/2007, 14:42




Si legge ancora qualche notizia preoccupante :unsure: .
CITAZIONE
"Vogliamo un confronto immediato con gli agricoltori per risolvere in maniera costruttiva il problema della moria di api,una questione che preoccupa l'intera filiera".Il presidente della Federazione apicoltori italiani(FAI),Raffaele Cirone,mette subito in chiaro al "Velino" quale sia il livello di sensibilita' della sua associazione di fronte alla strage dei preziosi insetti che rischia di creare danni irreversibili all'intero ecosistema non solo in Italia.Nei giorni scorsi,da piu' parti,si erano levati dubbi rispetto alla reale intenzione da parte della FAI di procedere per una rapida soluzione del problema."Noi vogliamo affrontarlo senza creare allarmismi,procedendo per gradi e in maniera costruttiva-precisa Cirone-cio' significa che l'invito alla concertazione non deve essere scambiato per l'intenzione di spalleggiare le industrie fitofarmaceutiche".La notevole riduzione di alveari in seguito alla moria di api che si e' registrata negli ultimi anni in Italia,in Europa e nel mondo,ha in effetti acceso non poche polemiche.Protagonista,da un lato,le associazioni apistiche,e dall'altro le aziende chimiche produttrici dei neonicotinoidi,principi attivi di alcuni tra i piu' importanti pesticidi usati in agricoltura che sembrano essere,tra le molte concause possibili,i maggiori indiziati.Terzo attore della vicenda,infine,un sistema burocratico da cui dipendono le istituzioni che si e' dimostrato lento,inefficace e inadeguato.
La FAI,che in primo momento aveva lanciato a voce un grido d'allarme,ha poi ridimensionato la gravita' della situazione generando la disapprovazione delle altre associazioni italiane di categoria."Reputiamo decisamente tossici i neonicotinoidi e ci auguriamo che vengano sospesi come e' stato gia' fatto in Francia,ma bisogna-osserva il presidente della FAI-cercare di capire quanto un utilizzo errato di questi pesticidi,da parte degli agricoltori,possa influire sulla mortalita' delle api".
Per fare questo,secondo Cirone,occorre avviare quanto prima una campagna di sensibilizzazione da parte dei servizi fitosanitari delle regioni e invita "il MIPAAF a farsi immediatamente trasferire dal Ministero dell'agricoltura francese tutti i dati che hanno portato a questa decisione".

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=372936
CITAZIONE
Negli Stati Uniti miliardi di esemplari di Apis mellifera stanno svanendo nel nulla,lasciando gli alveari vuoti e mettendo a rischio il raccolto ortofrutticolo americano.Da casa al lavoro e poi dal lavoro a casa.Ogni giorno le api bottinatrici lasciano il loro alveare per passare la giornata a raccogliere nettare.Durante le loro visite da un fiore all'altro,facilitano l'impollinazione di numerose piante,ma da qualche tempo questa tranquilla routine e' sconvolta dal mistero di miliardi di insetti che sembrano svanire nel nulla.All'arrivo della primavera gli apicoltori statunitensi hanno trovato un'amara sorpresa:la maggior parte degli alveari era vuota.Una perdita del 20% degli esemplari durante la stagione fredda e' normale ma qui si parla di ben altri numeri.Sulla costa occidentale le colonie di api si sono ridotte del 30-60% mentre sulla costa orientale ed in Texas si e' arrivati addirittura al 70%.Assommando tutte le denunce degli apicoltori si arriva ad una perdita dell'ordine dei miliardi di esemplari.Il dato che piu' sconcerta gli esperti e' che i corpi degli insetti che mancano all'appello non sono stati trovati all'interno degli alveari,come accade normalmente quando una colonia e'decimata da una qualche patologia.Dove sono finiti i miliardi di api scomparse?A preoccupare non e' tanto il calo nella produzione di miele,quanto il prezioso ruolo delle api nell'economia agricola americana,ed in particolare nella frutticultura.Gli apicoltori statunitensi affittano i loro alveari ai coltivatori,muovendosi da uno stato all'altro all'inseguimento della stagione della fioritura.Anche altri insetti ed alcuni uccelli contribuiscono all'impollinazione ma le api sono sicuramente le principali protagoniste.Il raccolto delle mele in Pensylvania o quello delle mandorle in California,tanto per fare un esempio,dipendono quasi totalmente dalle api.Secondo uno studio della Cornell University questi piccoli insetti contribuiscono per un terzo del fatturato totale della frutticultura stantunitense,vale a dire circa 15 miliardi di dollari annui.Gli scienziati sono perplessi.Per il momento al fenomeno e' stato dato il nome di "Colony Collapse Disorder",CCD,anche se nessuno sembra in grado di comprendere quale ne sia la causa.Le api sopravvissute mostrano un indebolimento del sistema immunitario ed una maggiore vulnerabilita' all'attacco di parassiti e malattie.Una possibile ipotesi e' che un qualche tipo di stress deprima le difese naturali delle api causando il collasso delle colonie.Altri puntano il dito contro i pesticidi utilizzati in agricoltura.Le api sono infatti molto sensibili alle sostanze chimiche utilizzate nella lotta agli insetti dannosi.Dosi subletali,non in grado di uccidere le api,potrebbero pero' dannegiarne il sistema nervoso,e con esso le sofisticate abilita' di navigazione che consentono alle bottinatrici di ritrovare la strada di casa dopo una dura giornata di lavoro.Insomma,le api scomparse si sarebbero perse.Purtroppo,nonostante tutti i progressi tecnologici,per impollinare i raccolti non abbiamo ancora trovato un'alternativa alle api.
Senza di loro,i consumatori americani rischiano di vedere drasticamente tagliata l'offerta di zucche,cetrioli,mele,fragole,mirtilli,e persino dei tradizionali cranberries.

http://www.lswn.it/biologia/articoli/il_mi...e_api_scomparse
http://en.wikipedia.org/wiki/Colony_Collapse_Disorder
http://maarec.cas.psu.edu/ColonyCollapseDisorder.html
http://www.sciencedaily.com/releases/2007/...70511210207.htm
CITAZIONE
Alcuni studiosi dell'Universita' di Landau(Germania) hanno scoperto che la scomparsa delle api dipende molto probabilmente dalle onde elettromagnetiche dei cellulari.Secondo lo studio gli insetti rifiutano di rientrare negli alveari se nei paraggi vengono piazzati ripetitori o congegni elettromagnetici.Il loro sistema di navigazione ne verrebbe sconvolto,al punto che non riuscirebbero piu' a ritrovare la strada per le arnie.

http://www.portalino.it/nuke/modules.php?n...ticle&sid=23087
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...zione=&sezione=
http://www.ecoblog.it/post/3238/api-morte-...a-dei-cellulari
http://www.mieliditalia.it/n_avvelena_api24.htm
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...ulari/1576747/6
No,secondo altri e' colpa dei pesticidi. :wacko:
http://www.cbgnetwork.org/1956.html
http://www.apicolturaonline.it/ilvelino.html
:huh: che roba!
 
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xMig.conf
view post Posted on 22/8/2008, 22:23




Andiamo bene!!! :B):

CITAZIONE
Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi.

Albert Einstein disse: “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita”.


Le api producono miele, pere, mele, pomodori, trifoglio, erba medica, latte, carne. Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell’ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi. Il Guardian nell’articolo “Honeybee deaths reaching crisis point” riporta che un terzo dei 240.000 alveari britannici è scomparso durante l’inverno e la primavera. Il ministro inglese Rooker ha dichiarato che, se non cambierà nulla, entro dieci anni non ci sarà più un’ape nell’isola. Le api contribuiscono all’economia britannica per 165 milioni di sterline all’anno per la produzione di frutta e verdura. Oltre al miele naturalmente. La Honey Association prevede che il miele locale sarà finito in Gran Bretagna entro Natale. Riapparirà sulle tavole soltanto nell’estate del 2009.
La crisi è mondiale. Il maggior produttore di miele è l’Argentina che ha ridotto del 27% le sue 75.000 tonnellate annue. Negli Stati Uniti (-25% degli alveari nel 2008) e nel resto del mondo le api ci stanno lasciando. In Italia è una strage. Nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo. Ma non è una priorità. Gli inutili soldati nelle strade, il bavaglio alla Giustizia con la separazione delle carriere, le impronte ai bambini Rom, il lodo Alfano per la messa in sicurezza della banda dei quattro, gli inceneritori della Impregilo. Queste sono priorità!
Perché le api muoiono? Per l’ambiente, il clima, la varoa (un acaro), i pascoli trasformati in coltivazioni di soia per i biocarburanti, per i pesticidi, l’inquinamento dei corsi d’acqua. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder) perché la razza umana sta avvelenando il mondo.
Qualcosa in Italia si può fare e subito. Vietare l’uso dei pesticidi nicotinoidi. In Francia lo hanno già fatto. Sulle api hanno l’effetto della nicotina. Gli fanno perdere il senso dell’orientamento, non riescono a ritornare nell’alveare e muoiono.
Chi usa o produce un pesticida nicotiniode mette a rischio, oltre alle api, anche la nostra sopravvivenza. Datemi una mano, inserite nei commenti di questo post informazioni sui produttori, sugli utilizzatori, sulle conseguenze sull’ambiente.
Chi avvelena un’ape, avvelena anche te.

http://www.beppegrillo.it


E per finire 2008 + 4 = ????
 
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odisseo
view post Posted on 23/8/2008, 01:06




CITAZIONE (xMig.conf @ 22/8/2008, 23:23)
E per finire 2008 + 4 = ????

un normalissimo numero

invece di sudare freddo e paventare la fine, rileggi con calma il pezzo che tu stesso hai postato

Odisseo
p.s. nel 1985/86 le colonie apiarie collassarono del 50% per una malattia virale, pure, siamo ancora quì
 
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xMig.conf
view post Posted on 23/8/2008, 08:11




CITAZIONE (odisseo @ 23/8/2008, 02:06)
CITAZIONE (xMig.conf @ 22/8/2008, 23:23)
E per finire 2008 + 4 = ????

un normalissimo numero

invece di sudare freddo e paventare la fine, rileggi con calma il pezzo che tu stesso hai postato

Odisseo
p.s. nel 1985/86 le colonie apiarie collassarono del 50% per una malattia virale, pure, siamo ancora quì

Scusa era una battuta, ho dimenticato di mettere :lol:
 
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odisseo
view post Posted on 23/8/2008, 13:57




CITAZIONE (xMig.conf @ 23/8/2008, 09:11)
Scusa era una battuta, ho dimenticato di mettere :lol:

aahhhhh ok, sorry
:gatto1vu7.jpg:

Odisseo
 
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rubinia
view post Posted on 21/1/2009, 09:24




buongiorno muloni :lol:

riprendo da qui per non inquinare il trd sul disorientamento delle api, un po' perchè sono sufficientemente disorienata io, un po' perchè l'argomento non è lo stesso..
spero che maarb legga questo post, perchè, da quello che ho capito è l'unico che le bazzica, le api.
dunque, oggi su corriere.it appare tra le altre questa notizia:

CITAZIONE
Congresso degli apicoltori italiani a Sorrento
Moria delle api: pesticidi «essudati»
Nuove osservazioni sul ruolo dei neocotinoidi nella riduzione del numero di questi insetti

(Foto Ansa)
(Foto Ansa)
Bastano due minuti: un'ape beve le gocce d’acqua essudate da piante di mais trattate con i nuovi potenti insetticidi neonicotinoidi, e nel giro di soli due minuti cade a terra morta. Queste le ultime scoperte degli scienziati sul rapporto tra pesticidi utilizzati in agricoltura e la crescente moria delle api che ha colpito il nostro Paese: un risultato che apre interrogativi sui possibili effetti di questi veleni sull’uomo. Sarà uno dei temi del Congresso n.25 dell’Apicoltura professionale, gli «Stati Generali» dell’apicoltura, a Sorrento (Napoli), dal 21 al 26 gennaio 2009.

LA «GUTTAZIONE» - Se fino ad ora gli scienziati si erano limitati a constatare gli effetti micidiali sulle api della dispersione dei neonicotinoidi (sostanze utilizzate nella concia dei semi) all’atto della semina del mais, e del loro inquinamento di nettare e polline a causa della loro azione sistemica, adesso si aprono scenari ancora più allarmanti: fra le fonti di raccolto d’acqua preferite dalle api ci sono le gocce che trovano sulle piante, come la rugiada e le gutte, ovvero le essudazioni delle foglie. Proprio queste risulterebbero estremamente contaminate e velenose: il professor Vincenzo Girolami dell’Università di Padova, afferma che «le guttazioni (gocce di acqua che tutte le giovani piante di mais producono in abbondanza sulla punta delle foglie) di piante ottenute da semi di mais conciati, se vengono bevute dalle api le uccidono entro 2-10 minuti ed entro 20-40 minuti se solo vengono assaggiate per un attimo estraendo la ligula (la lingua a proboscide delle api)». Gocce di acqua che oltre alle api, anche altri insetti utili possono tranquillamente raccogliere. Il professor Andrea Tapparo, del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova, ha analizzato le gocce di acqua prodotte dalle piantine di mais con la guttazione, rinvenendo la presenza di neonicotinoidi in ragione di una decina di milligrammi per litro: la misura è espressa in milligrammi/litro ovvero ppm-parti per milione - quando è notorio che la dose letale per l’ape si misura in poche, infinitesimali, ppb - parti per bilione.

IL CONGRESSO - «Questa scoperta - sostiene Francesco Panella, presidente degli Apicoltori italiani - è l’ennesima dimostrazione della superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni d’uso di queste molecole a effetto neurologico sistemico, che trasformano le piante tal quali in insetticidi perenni». «Il problema non si risolve con la modifica delle seminatrici e neppure con il miglioramento delle tecniche di concia (migliorando ad esempio l’adesività dei concianti al seme), perché la guttazione sulle piante conciate e su quelle che vengono coltivate in loro successione mette comunque a disposizione dell’ape “gocce di linfa” avvelenata da ingenti quantitativi di principio attivo». Proprio l’emergenza che attanaglia gli allevamenti apistici italiani sarà al centro del Congresso n. 25 dell’Apicoltura Professionale Italiana. Le cinque giornate dell’evento - promosso da Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, Aapi-Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, Apas-Apicoltori Campani Associati, con il patrocinio della Regione Campania - saranno l’occasione importante di discussione e dibattito per affrontare le tematiche più “calde” che ruotano intorno al rapporto vitale che unisce le api alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo e delle produzioni agricole del nostro Paese, che proprio i pesticidi killer, usati abbondantemente e indistintamente nelle campagne italiane e non solo, rischiano di compromettere definitivamente.

dunque, innanzitutto penso che non ci sia nulla di strano nel leggere che se le api bevono un pesticida potrebbero ritrovarsi nel deprecabile stato di cadavere. immagino che in alte dosi, proporzionate a noi, all'essere umano possa capitare lo stesso... :lol:

il discorso è...ma come fai a dire ad un'ape su quali piante posarsi e su quali no?
e poi.. non capisco, appaiono articoli di giornalisti americani che parlano di moria di api, stessa cosa per le api inglesi, il fai che prima lancia gli allarmi e poi li ridimensiona, gli studi della stessa università di landau che a distanza di un mese vengono interpretati e diffusi in modo opposto..insomma un gran casino, ora, se lasciamo un attimo da una parte l'idea che le api stanno scappando in un'altra dimensione per salvarsi dalla fine del mondo :lol:, quello che resta mi sembra assai poco chiaro...sopratutto pensando che l'unica persona che "conosco", maarbal, che ha un alveare, mi sembra che non sottolinei differenze signicative..
non so.....
 
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maxwell2
view post Posted on 21/1/2009, 09:37




Ciao a tutti! ^_^
Si l' allarme api morenti è stato molto ingrandito , anche se reale.
Infatti pare che la mattanza delle api sia da attribuire ad un pesticida usato nei campi, il neonicotinoide, il quale colpisce principalmente il sistema nervoso delle api stordendole , prima , uccidendole , dopo.
Ovviamente la notizia è stata piu volte esagerata e ridimensionata , per le solite motivazioni che si puo' intuire .Questo dovute al possesso del brevetto del pesticida da una nota e grande casa farmaceutica.
Recentemente in Italia si è corso ai ripari promulgando un decreto a favore nel non utilizzo di questo pesticida.....
 
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rubinia
view post Posted on 21/1/2009, 09:41




ma non era stato vietato eoni fa il principio della nicotina nei pesticidi???
bha...
oè max... :lol:
 
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maarbal
view post Posted on 12/4/2009, 17:15




Scusate se ho tralasciato per un po di tempo.

E' appenba ricominciata la stagione buona. L'alveare reclama attenzione ed io sono già sul campo.
La sutuazione è la seguente :

Dopo l'inverno i miei 4 alveari stanno benissimo.
Già dalla prima visita, fatta senza aprire le arnie, si possono notare i segni distintivi della perfetta salute delle famiglie.
Primo tra tutti l'apporto di polline. Distinguibilissime le bottinatrici che tornano con le zampe posteriori cariche di polline giallo.
Qusto è il "buon segno" per eccellenza di questo periodo. Significa che la regina ha già iniziato a deporre. Le larve infatti vengono nutrite con polline per il periodo precedente all'opercolatura della celletta.

Questo fine settimana ho aperto le arnie per rendermi conto della situazione, il risultato è stato molto incoraggiante.
Non ho trovato segni di malattie. Il trattamento anti-varroa ( acido ossalico sublimato, il meno invasivo di tutti ) ha funzionato. Le api stanno bene. La covata è numerosa e già le api estive hanno preso il posto di quelle invernali.
Miele novello e polline in quantità.

Il numero elevato di celle reali mi ha indotto a creare un nuovo sciame ( e quindi una futura famigli in più).
Adesso mi limito a monitorare la situazione fino alla prossima fioritura dell'acacia.
A quel punto valuteremo il primo raccolto importante della stagione.
Incrociate le dita e speriamo nel bel tempo. L'anno scorso la pioggia mi ha fatto un bruttissimo scherzo.

Se avete domande, dubbi o siete curiosi mandate messaggi al sottoscritto.
Vedrò di rispondere celermente. Magari passo pure all'associazione apicoltori e vi posto un po di percentuali ufficiali della salute delle api della toscana.

 
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12 replies since 26/5/2007, 15:46   687 views
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