| onussen |
| | Jim 75: "Ho spesso pensato alle dimensioni dei canali, alla loro conformazione precisa e circolare. Ciò che crearono gli dei, posidone nel caso, potrebbe essere una conformazione naturale del territorio, tipo guelb el richat, in mauritania o altre simili formazioni più piccole [...] Guelb el richat ha un diametro 40 km, ma se non ricordo male le dimensioni dei cerchi più piccoli sono interessanti ... provate a ricavarne le dimensioni in proporzione ai 40 km". "Come si è detto prima, a proposito del sorteggio degli dei, che si spartirono tutta la terra, in lotti dove più grandi dove più piccoli, e istituirono in proprio onore offerte e sacrifici, così anche Poseidone, che aveva ricevuto in sorte l'isola di Atlantide, stabilì i propri figli, generati da una donna mortale, in un certo luogo dell'isola. Vicino al mare, ma nella parte centrale dell'intera isola, c'era una pianura [...] vicino poi alla pianura, ma al centro di essa, a una distanza di circa cinquanta stadi, c'era un monte, di modeste dimensioni da ogni lato. Questo monte era abitato da uno degli uomini nati qui in origine dalla terra, il cui nome era Euenore e che abitava lì insieme a una donna, Leucippe. Generarono un'unica figlia, Clito. La fanciulla era ormai in età da marito, quando la madre e il padre morirono. Poseidone, avendo concepito il desiderio di lei, si unì con la fanciulla e rese ben fortificata la collina nella quale viveva, la fece scoscesa tutt'intorno, formando cinte di mare e di terra, alternativamente, più piccole e più grandi, l'una intorno all'altra, due di terra, tre di mare, come se lavorasse al tornio, a partire dal centro dell'isola, dovunque a uguale distanza, in modo che l'isola fosse inaccessibile agli uomini: a quel tempo infatti non esistevano nè imbarcazioni nè navigazione [...] Generò cinque coppie di figli maschi, li allevò e dopo aver diviso in dieci parti tutta l'isola di Atlantide, al figlio nato per primo dei due più vecchi assegnò la dimora della madre e il lotto circostante, che era il più esteso e il migliore, e lo fece re degli altri, gli altri li fece capi e a ciascuno diede potere su un gran numero di uomini e su un vasto territorio. Diede a tutti dei nomi, a colui che era il più anziano e re assegnò questo nome, che è poi quello che ha tutta l'isola e il mare, chiamato Atlantico perchè il nome di colui che per primo regnò allora era appunto Atlante; il fratello gemello nato dopo di lui, che aveva ricevuto in sorte l'estremità dell'isola verso le Colonne d'Ercole, di fronte alla regione oggi chiamata Gadirica dal nome di quella località, in grecxo era Eumelo, mentre nella lingua del luogo Gadiro, il nome che avrebbe appunto fornito la denominazione a questa regione. Ai due figli che nacquero nel secondo parto, Poseidone diede, al primo, il nome Amfere e al secondo il nome Euemone; ai figli di terza nascita diede nome Mnesea, a quello nato per primo, Autoctone a quello nato dopo; dei figli di quarta nascita Elasippo fu il primo e Mestore il secondo; ai figli di quinta nascita fu dato il nome di Azae al primo, di Diaprepe al secondo. Tutti costoro, essi stessi e i loro discendenti, per molte generazioni abitarono qui, esercitando il comando su molte altre isole di quel mare, ed inoltre, come si disse anche prima, governando regioni al di qua, fino all'Egitto e alla Tirrenia. La stirpe di Atlante dunque fu numerosa e onorata, e poichè era sempre il re più vecchio a trasmettere al più vecchio dei suoi figli il potere, preservarono il regno per molte generazioni, acquistando ricchezze in quantità tale quante mai ve n'erano state prima in nessun dominio di re, nè mai facilmente ve ne saranno in avvenire, e d'altra parte potendo disporre di tutto ciò di cui fosse necessario disporre nella città e nel resto del paese. Infatti, molte risorse, grazie al loro predominio, provenivano loro dall'esterno, ma la maggior parte le offriva l'isola stessa per le necessità della vita: in primo luogo tutti i metalli, allo stato solido e fuso, che vengono estratti dalle miniere, sia quello del quale oggi si conosce solo il nome - a quel tempo invece la sostanza era più di un nome, l'oricalco, estratto dalla terra in molti luoghi dell'isola, ed era il più prezioso, a parte l'oro, tra i metalli che esistevano allora [...]" (Platone). Giovanni C: Giovanni C: CITAZIONE Idea interessantissima [...] Il cratere Guelb el Richat,per esempio,ha un diametro veramente impressionante:40 Km [...] Effettivamente,qualche antica popolazione avrebbe potuto sfruttare benissimo una formazione geologica simile,per costruirvi sopra un villaggio,diventato poi città,e collegarlo tramite un canale a qualche lago (o al mare stesso),ottenendo così i cerchi alternati di terra e di acqua. Jim75: Jim75: Bisogna cercare nel Sahara il fondo di un antico lago o di un antico mare interno. Bisogna cercare un'isola inghiottita dalle sabbie desertiche anzichè dagli abissi dell'Oceano Atlantico o del Triangolo delle Bermuda. Giovanni C. : CITAZIONE In fondo Diodoro Siculo scriveva:"Un tempo nelle parti occidentali della Libia (intesa presumo come Africa settentrionale), ai confini del mondo abitato, viveva una razza governata dalle donne ... la regina di queste donne guerriere chiamate Amazzoni ... radunò un esercito ... e penetrò nella terra degli Atlanti e conquistò la città di Kerne" ... Africa (Libia) occidentale ... gli Atlanti ... da quelle parti c'è una catena di montagne chiamata fin dall'antichità DELL'ATLANTE ... ora se poniamo le colonne d'Ercole sul canale di Sicilia ... questa parte di Africa si viene a trovare OLTRE e praticamente DI FRONTE ad esse, partendo dalla Grecia o dall'Egitto ... ed anche ERODOTO parla di un popolo libico chiamato degli ATLANTI ... alcuni identificano certi frutti atlantidei descritti da Platone con le banane,il cocco,i datteri ... Atlantide abbondava di elefanti ... Le Amazzoni potrebbero essere un popolo matriarcale. Chi sono gli Atlanti? " ... Sia tutto ciò che le foreste offrono per i lavori dei carpentieri: tutto produceva in abbondanza, e nutriva poi a sufficienza animali domestici e selvaggi. In particolare era qui ben rappresentata la specie degli elefanti. Difatti i pascoli per gli altri animali, per quelli che vivono nelle paludi, nei laghi e nei fiumi e così per quelli che pascolano sui monti e nelle pianure, erano per tutti abbondanti e altrettanto lo erano pere questo animale, nonostante sia il più grosso e il più vorace. A ciò si aggiunga che le essenze profumate che la terra produce ai nostri giorni, di radici, di germoglio, di legni, di succhi trasudanti da fiori o da frutti, le produceva tutte e le faceva crescere bene; e ancora, forniva il frutto coltivato e quello secco che ci fa da nutrimento e quei frutti dei quali ci serviamo per fare il pane - tutte quante le specie di questo prodotto le chiamiamo cereali - e il frutto legnoso che offre bevande, alimenti e oli profumati, il frutto dalla dura scorza, usato per divertimento e per piacere, difficile da conservare, così quelli che serviamo dopo la cena come rimedi graditi a chi è affaticato dalla sazietà; tali prodotti l'isola sacra che esisteva allora sotto il sole, offriva, belli e meravigliosi, in una abbondanza senza fine. Prendendo dunque dalla terra tutte queste ricchezze, costruivano i templi, le dimore regali, i porti, i cantieri navali e il resto della regione, ordinando ogni cosa nel seguente modo" (Platone). Jim 75: CITAZIONE Mi pare che le analogie siano evidenti, che dire ... Esistono delle similitudini tra i racconti di Platone, Diodoro ed Erodoto. Non ho dubbi. Jim 75: CITAZIONE Aggiungo che, fonte Erodoto - le storie - ed altri autori classici, Atena sarebbe effettivamente una amazzone e proverrebbe dalla libia (top. antico) propreio dalla palude tritonide. Interessante dunque ricordare della contesa tra Atena l'amazzone e Poseidone per Atene che potrebbe ricondurre alla stessa vicenda. Ma mi chiedo ... cosa c'entra Atene nei territori di cui parliamo? Era una questione più "internazionale" [...] oppure la leggenda arrivò ad Atene con Atena? Del resto anche le amazzoni originali furono "replicate" da quelle sul mar nero in tempi successivi. Per chiarire, potremmo ipotizzare una cosa simile a quella discussa per l'omero baltico, ma in africa. Ovvero, esisteva un'altra atene amazzonica - presahariana che combattè contro atlantide e fu anch'essa devastata dal cataclisma (cosa che non si spiegherebbe bene per l'atene originale se non parlando di thera o di un megacataclisma totale) come dice platone. I sopravvissuti colonizzarono l'egeo passando per la cirenaica (ricordiamo che l'oracolo di delfi ordinò a Thera - personaggio no isola - di ri-colonizzare quella parte di libia) e poi creta col suo monte Ida e da qui l'egeo ad ovest ed est, con le nuove amazzoni ed il nuovo Ida. Ricordo che Diodoro parla di due Zeus, uno che si spartì il mondo e l'altro successivo re di creta. Il solito rompicapo della guerra fra Atene e Atlantide narrata da Platone. Ciò che dici è interessantissimo. Osserva le raffigurazioni della dea Atena: linklinklinkE' o non è un'amazzone?"Per prima cosa ricordiamoci che in totale erano novemila anni da quando, come si racconta, scoppiò la guerra tra i popoli che abitavano al di là rispetto alle Colonne d'Ercole e tutti quelli che abitano al di qua; e questa guerra bisogna ora descriverla compiutamente. A capo degli uni, dunque, si diceva, era questa città, che sostenne la guerra per tutto il tempo, gli altri invece erano sotto il comando dei re dell'isola di Atlantide, la quale, come dicemmo, era a quel tempo più grande della Libia e dell'Asia, mentre adesso, sommersa dai terremoti, è una melma insormontabile che impedisce il passo a coloro che navigano da qui per raggiungere il mare aperto, per cui il viaggio non va oltre" (Platone).Evidenzio l'ultima frase: " ... Adesso è una melma insormontabile che impedisce il passo a coloro che navigano da qui per raggiungere il mare aperto, per cui il viaggio non va oltre". "Quanto ai numerosi popoli barbari e a tutte le stirpi greche che esistevano allora, per ciascuna lo sviluppo del discorso nel suo svolgersi mostrerà ciò che accadde; quanto invece alla stirpe degli Ateniesi di allora e degli avversari contro i quali guerreggiarono, è necessario innanzi tutto esporre da principio la potenza di ciascuno e le loro costituzioni [...] In quest'isola di Atlantide si era formata una grande e straordinaria monarchia, che dominava tutta l'isola e anche molte altre isole e regioni del continente; inoltre governava, da questa parte dello stretto, la Libia fino all'Egitto, e l'Europa fino alla Tirrenia. Questa potenza dunque, concentrate tutte le sue forze, si accinse un tempo ad asservire d'un sol colpo la vostra e la nostra terra e tutta la regione al di qua dello stretto. Proprio in quel tempo, Solone, la potenza della vostra città divenne famosa fra tutti gli uomini per valore e forza. Sopravanzando infatti tutti quanti nella generosità e nelle arti belliche, prima a capo dei Greci, poi inevitabilmente da sola, perchè gli altri si erano ritirati, pur essendo giunta all'estremo pericolo riuscì a sconfiggere gli invasori e a trionfare su di loro, e impedì che fossero fatti schiavi coloro che non erano ancora mai stati asserviti, mentre diede generosamente la libertà a tutti noi, che abitiamo al di qua dei confini di Eracle. Ma in seguito si verificarono immensi terremoti e cataclismi, al sopraggiungere di un sol giorno e di una sola notte terribili, in cui il vostro esercito fu inghiottito tutto quanto dalla terra, e anche l'isola di Atlantide s'inabissò nel mare e sparì: ecco perchè, anche ora, quel mare risulta ormai inaccessibile e inesplorabile, essendoci l'ostacolo del fango dei bassifondi che l'isola depositò inabissandosi" (Platone). La tua ipotesi è davvero stimolante: "Ma mi chiedo ... cosa c'entra Atene nei territori di cui parliamo? [...] Per chiarire potremmo ipotizzare una cosa simile a quella discussa per l'Omero baltico, ma in Africa. Ovvero, esisteva un'altra Atene amazzonica-presahariana che combattè contro Atlantide e fu anch'essa devastata dal cataclisma (cosa che non si spiegherebbe bene per l'Atene originale se non parlando di Thera o di un megacataclisma totale) come dice Platone. I sopravvissuti colonizzarono l'Egeo passando per la Cirenaica (ricordiamo che l'oracolo di Delfi ordinò a Thera - personaggio no isola - di ri-colonizzare quella parte di Libia) e poi Creta col suo monte Ida e da qui l'Egeo ad ovest ed est, con le nuove Amazzoni ed il nuovo Ida. Ricordo che Diodoro parla di due Zeus, uno che si spartì il mondo e l'altro successivo re di Creta". Nel mito esistono le Amazzoni africane e quelle asiatiche. "Atena Testo e ricerca di Xenia per il quaderno Labrys n.2 - Imbolc 2005
[...] Atena nacque già adulta dalla testa di Zeus, che aveva inghiottito la sua prima moglie Meti (consiglio) per paura che gli desse un figlio a lui superiore. Efesto (o Prometeo) aprì la testa del dio con un'ascia ed emerse Atena ricoperta da un'armatura (elmo e corazza). L'antico epiteto di Triteia (nata da Tritone [1] o la piena ruggente) indicherebbe che era figlia dell'Oceano. Secondo Omero, Oceano era l'origine di tutte le cose e di tutti gli Dei. Atena aveva un posto di rilievo nella religione greca. Il suo nome era invocato, insieme a quelli di Zeus e Apollo, nei giuramenti solenni. Atene, che da lei prendeva il nome, era il centro principale del suo culto [...] La nascita di Atena Ci sono diverse versioni del mito. Secondo la tradizione pelasgica, Atena sarebbe nata presso il Lago Tritonide, in Libia, dove fu raccolta e nutrita da tre ninfe della regione che vestivano di pelle di capra. Da fanciulla, per errore, avrebbe ucciso la sua amica di giochi Pallade durante un combattimento per scherzo, armata di lancia e scudo, e per questo, in segno di lutto, avrebbe aggiunto al proprio nome l'epiteto Pallade. Poi, avrebbe fatto un viaggio verso la Grecia, passando da Creta, e avrebbe vissuto in Atene, presso il fiume Tritone, in Beozia. Questo mito, secondo Graves, ci spiega le origini libiche della dea Atena, come già aveva fatto Platone che l'aveva riconosciuta in Neith [2], dea libica, appunto. Il combattimento sarebbe stato un combattimento annuale, in cui si sarebbero impegnate le sacerdotesse vergini di Neith per il titolo di Gran Sacerdotessa. Anche l'abito, di pelle di capra, era tipico delle donne libiche".Fonte: link[1]Tritone è uno dei nomi del fiume Nilo: link. [2] Neith: link, link. "C'è in Egitto [...] nel Delta, là dove al vertice si divide il corso del Nilo, la provincia detta Saitica, e di questa provincia la capitale è Sais: da lì provenne anche il re Amasi. Secondo gli abitanti, fondatrice di questa città fu una dea, che in egiziano si chiama Neith, e in greco, come dicono loro, Atena: infatti essi sono molto amici degli Ateniesi e si vantano di essere, in un certo senso, nostri parenti. Solone dunque raccontava che, non appena arrivato lì, ricevette grandi onori presso di loro e, informandosi una volta delle tradizioni antiche dai sacerdoti più dotti in queste cose, scoprì che nè egli stesso nè alcun greco sapeva praticamente nulla di tutto ciò". (Platone). I sacerdoti di Sais rivelarono a Solone la storia e la fine dell' Atlantide. Si ritiene che il colloquio sia avvenuto nel tempio di Neith. "Era dunque la Grecia ricaduta nell'ignoranza, e nella barbarie, donde tratta l'avevano i Principi Titani, allorchè diverse colonie uscite dall'Egitto e dalla Fenicia, successivamente colà passarono. Cecrope [1] alla testa di una colonia Egiziana, che fu la prima delle predette popolazioni, approdò nell'Attica, e quivi si stabilì 1582 anni innanzi all'Era Cristiana. Or è da credere, che Cecrope non ignorasse l'arte dell'agricoltura: ci fa Cicerone sapere, che egli introdusse nella Grecia, in occasione delle cerimonie funerali, l'uso di spandere il grano sopra la tomba de' morti, quando erano sotterrati. Si può dunque credere, che egli facesse la prova di seminare il grano, ma che disanimato dall'ingratitudine del terreno dell'Attica secco, ed arido, abbandonasse l'impresa, perciocchè si vede che faceva venire le biade di Sicilia, e di Libia. Non avvenne lo stesso degl'ulivi. Cecrope ne piantò, e riuscirono a meraviglia. Perciò egli stabilì il culto di Minerva [2], fondato su quello, che essa, secondo l'antica tradizione, aveva fatto conoscere agli uomini l'utilità di quegli alberi, ed aveva loro insegnato a coltivarli. Poco tempo dopo Cecrope passarono nella Grecia Cadmo, e Danao, partiti l'uno di Fenicia, e l'altro di Egitto. Cadmo si stabilì nella Beozia, e Danao nell'Argolide. Abbiamo poc'anzi veduto, che secondo ogni probabilità avevano questi Principi portata l'agricoltura [3] ne' paesi, ove si erano stabiliti".Fonte: link[1]Cecrope secondo il mito fu il primo re di Atene: link, link. [2] Minerva è la versione romana di Atena: link. [3] L'agricoltura comparve in Grecia durante il Neoltico (7°/2° millennio a.C.): link. Giovanni C: CITAZIONE Diodoro Siculo (I sec. A.C.) descrisse,in particolare,la guerra tra le Amazzoni(le leggendarie donne-guerriere)e il misterioso popolo degli ATLANTI,abitanti l'ISOLA DI ESPERA(che significa Occidente),COLLOCATA NELLA PALUDE DEI TRITONI,"vicino all'oceano che circonda la terra",e alla montagna CHIAMATA ATLANTE DAI GRECI.Tale isola SCOMPARVE POI DURANTE UN TERREMOTO "QUANDO FURONO DIVELTE ALCUNE SUE PARTI PROSPICIENTI L'OCEANO" [...] "IL REAME ERA DIVISO TRA I FIGLI DI URANO, I PIU' FAMOSI DEI QUALI ERANO ATLANTE E CRONO.DI QUESTI FIGLI,ATLANTE RICEVETTE LA PARTE DI MONDO NELLE REGIONI DELLE COSTE OCEANICHE,E NON SOLO DIEDE IL NOME DI ATLANTI ALLA SUA GENTE,MA ANCHE IL NOME DI ATLANTE ALLA PIU' ALTA MONTAGNA DEL PAESE.EGLI PORTO' A PERFEZIONE LA SCIENZA ASTROLOGICA ... FU PER QUESTA RAGIONE CHE NACQUE L'IDEA CHE L'INTERO CIELO FOSSE SOSTENUTO DALLE SPALLE DI ATLANTE ..." C'è una imprecisione: secondo Diodoro l'isola Espera era abitata soltanto dalle Amazzoni: "Si racconta che ai confini della terra e all'occidente della Libia abiti una nazione governata da donne, che hanno costumi del tutto diversi dai nostri. Le donne usano prestare servizio militare durante un periodo di tempo determinato, conservando la propreia verginità. Quando il termine del servizio militare è raggiunto, si accostano agli uomini per averne dei figli, e coprono le magistrature e tutte le funzioni pubbliche. Gli uomini trascorrono tutta la propria vita a casa, come le nostre casalinghe, dedicandosi solamente a occupazioni domestiche; sono tenuti lontani dall'esercito, dalla magistratura e da ogni altra funzione pubblica che possa ispirare loro l'idea di sottrarsi al giogo delle donne. Dopo aver partorito, le Amazzoni consegnano il neonato tra le mani degli uomini, che pensano a nutrirlo di latte e d'altri alimenti appropriati alla sua età. Se il bambino è una femmina, le si bruciano le mammelle, per impedire a tali organi di svilupparsi con l'età, perchè delle mammelle prominenti sarebbero scomode per l'esercizio guerriero; ciò spiega il nome dd'Amazzoni che i Greci hanno dato loro. Secondo la tradizione, le Amazzoni abitavano in un'isola chiamata Espera, posta a occidente, nel lago Tritonide. Questo lago, che si trova presso l'Oceano che circonda la terra, trae il proprio nome dal fiume Tritone, che vi si getta. Il lago Tritonide si trova in vicinanza dell'Etiopia, al piede della più alta montagna di quel paese, che i Greci chiamano Atlante, e che tocca l'Oceano. L'isola Espera è abbastanza grande e piena d'alberi da frutto d'ogni specie, che forniscono cibo agli abitanti. Questi si nutrono anche del latte e della carne, delle quali hanno grandi greggi, ma non hanno ancora appreso la coltivazione del grano. Spinte dai propri istinti guerrieri, le Amazzoni sottomisero prima con le armi tutte le città dell'isola, tranne una sola che si chiamava Menè, ed era considerata sacra. Questa città era abitata da Etiopi mangiatori di pesce, vi si vedevano esalazioni infiammate, e vi si trovavano molte pietre preziose, come quelle che i Greci chiamano carbonchi (rubini) sardoines (pietre di calcedonio) e smeraldi. Dopo, le Amazzoni soggiogarono le terre circostanti, molte tribù libiche e costruirono, nel lago Tritonide, una città che chiamarono Chersoneso, a causa del suo aspetto. Incoraggiate dai loro successi, le Amazzoni percorsero diverse parti del mondo. Si dice che i primi uomini attaccati da loro fossero gli Atlanti, il popolo più civilizzato di quelle terre, che abitavano in una regione ricca, con grandi città. Fu presso gli Atlanti e nel paese vicino all'Oceano che, secondo la mitologia, nacquero gli dei; e ciò si accorda abbastanza bene con i racconti dei mitologi greci; più avanti ne parleremo dettagliatamente. Si dice che Myrina, regina delle Amazzoni, raccolse un eserecito di trentamila donne di fanteria, e di ventimila a cavallo; esse si applicavano in modo particolare all'esercizio del cavallo, per la sua utilità in guerra. Usavano portare come difesa delle pelli di serpente, poichè in Libia si trovano rettili enormi. Le loro armi offensive erano spade, lance e archi. Sapevano servirsene molto bene, non solo per attaccare, ma anche per respingere chi le avesse messe in fuga. Dopo aver invaso il territorio degli Atlanti, esse sconfissero in battaglia campale gli abitanti di Kerne e inseguirono i fuggiaschi sin dentro le mura. S'impadronirono della città e maltrattarono i prigionieri per diffondere il terrore fra i popoli vicini. Passarono a fil di spada tutti gli uomini puberi, ridussero in schiavitù le donne e i bambini, e demolirono la città. Quando la voce del disastro dei Kerneani si diffuse in tutto il paese, gli altri Atlanti ne furono talmente terrorizzati che tutti, di comune accordo, consegnarono le loro città e promisero di fare tutto ciò che fosse stato loro ordinato. La regina Myrina li trattò con dolcezza, accordò loro la propria amicizia e, al posto della città distrutta, ne fondò un'altra a cui diede il proprio nome. La popolò con tutti gli indigeni, da lei fatti prigionieri, che volessero abitarvi. Dopo di che gli Atlanti le fecero doni magnifici e le tributarono pubblicamente grandi onori, ed ella accettò i segni del loro affetto e promise di proteggerli. Poichè gli Atlanti erano spesso attaccati dalle Gorgoni, che stavano nelle vicinanze e che da sempre erano loro nemiche, la regina Myrina andò a combattere le Gorgoni nel loro paese, dietro preghiera degli Atlanti. Le Gorgoni si schierarono in battaglia e il combattimento fu accanito, ma infine le Amazzoni le sopraffecero e uccisero un gran numero delle nemiche, e fecero più di tremila prigioniere [...] In seguito le Gorgoni, che si erano moltiplicate, furono attaccate anche da Perseo, figlio di Zeus; Medusa era allora la loro regina. Infine le Gorgoni, così come la razza delle Amazzoni, furono sterminate da Eracle, quando, durante la sua spedizione a Occidente, pose una colonna in Libia, poichè non poteva tollerare che, dopo tutti i benefici che egli aveva offerto al genere umano, ci fosse una nazione governata da donne. Si dice che il Lago Tritonide sia completamente scomparso a causa di terremoti, che hanno fatto rompere la diga verso l'Oceano. Myrina, dopo aver percorso con il suo esercito gran parte della Libia, entrò in Egitto, dove si legò d'amicizia con Horus, figlio di Iside, che era in quel tempo il re del paese. Di là, andò a fare la guerra agli Arabi, e ne sterminò un grandissimo numero. In seguito, sottomise tutta la Siria; gli abitanti della Cilicia le andarono incontro offrendole doni e promettendole di sottomettersi volontariamente ai suoi ordini. Myrina lasciò loro la libertà, poichè erano venuti ad arrendersi spontaneamente. Perciò ancora oggi si chiamano Eleuthero-Cilici. Dopo aver fatto la guerra ai popoli che abitano presso il monte Tauro, famosi per la loro forza, ella entrò nella grande Frigia, situata presso il mare, e, dopo aver percorso con il proprio esercito diverse terre lungo il mare, terminò la sua spedizione lungo il fiume Caicus. Nel paese conquistato, scelse i luoghi più adatti per la fondazione di città; ne costruì parecchie, tra le quali una portò il suo nome [...] Poichè abbiamo menzionato gli Atlanti, pensiamo che non sia fuori luogo riferire ciò che essi raccontano sulla nascita degli dei. Le loro tradizioni non sono, a tal proposito, molto lontane da quelle dei Greci. Gli Atlanti abitano sul litorale dell'Oceano, in una terra molto fertile. Sembrano distinguersi dai loro vicini per la loro pietà e ospitalità. Pretendono che il loro paese sia stato la culla degli Dei, e il più celebre di tutti i poeti della Grecia sembra condividere tale opinione, quando fa dire a Hera:"Parto per visitare i limiti della terra, l'Oceano, padre degli dei, e Teti, loro madre". Ora, secondo la tradizione mitologica degli Atlanti, il loro primo re fu Urano". Fonte: linkMi viene da citare Pier Domenico Colosimo (alias Peter Kolosimo): "Dopo la scoperta dei graffiti sahariani c'è chi ha ricollegato Atlantide nell'Africa settentrionale in base a quanto affermato da Erodoto che ci parla degli Atlantidi stanziati attorno all'Atlante, il sistema montuoso che si stende dal Marocco alla Tunisia. Si parla tuttora degli Atlantidi come uomini blu ed i Tuaregs, i berberi viventi in gran parte proprio fra le montagne dell'Atlante, indossano appunto costumi blu e si dicono discendenti degli Atlantidi [1]. Da notare come anche Benoit [2] alluda alle Pleiadi, riportando i versi di una canzone tuareg ed accennando ad un prezioso manoscritto narra "... era il Viaggio all'Atlantide del mitografo Dionigi di Mileto, citato da Diodoro [3], e di cui avevo sentito spesso deplorare la perdita da Berlioux. Quell'inoppugnabile documento conteneva numerose citazioni del Crizia: riproduceva l'essenziale del celebre dialogo ... stabiliva in modo indiscutibile la topografia della fortezza degli Atlanti e dimostrava che quel sito, negato dalla scienza attuale, non era stato sommerso dai flutti. E lo chiamava 'massiccio centrale mazicio". Voi sapete che non sussiste più alcun dubbio sull'identificazione dei Mazici con le popolazioni dell'Imoschaoch, i Tuaregs. Ora il manoscritto di Dionigi identifica in modo perentorio i Mazici della storia con gli Atlantidi della pretesa leggenda. Dionigi mi faceva sapere non solo che Atlantide non era sparita, come raccontato da Platone ma che la parte centrale dell'Atlantide corrispondeva all'Hoggar Targui e che in quell'Hoggar, almeno ai suoi tempi, si riteneva che la nobile dinastia nettunica esistesse ancora. Gli storici calcolano a 9000 anni prima dell'era cristiana la data del cataclisma che annientò Atlantide. Se Dionigi di Mileto, che scriveva non più di 2.000 anni fa, è d'avviso che all'epoca sua la dinastia dettava ancora le sue leggi, si può dire che quelllo che è esistito per 9.000 anni può esistere per 11.000". Nel 1925-26 poi il conte Biron Khun de Porok scoprì nell'Hoggar una tomba che dovrebbe essere quella di Tin Hinan (l'Antinea di Benoit) una donna di cui si sa poco o nulla ma che numerosi Tuaregs considerano in effetti l'ultima regina di Atlantide. Ad El-Arish, sulla costa marocchina, a sud di Tangeri si trovano i ruderi di Lixus, dove gli antichi collocavano il favoloso giardino delle Esperidi, sede delle figlie della Notte e dell'Oceano [...] Platone parla nei due dialoghi Timeo e Crizia della terra scomparsa in maniera estremamente precisa [...] L'origine della narrazione di Atlantide va cercata in Egitto perchè Platone si servì degli appunti redatti dal legislatore ateniese Solone sui colloqui da lui avuti con il sacerdote tebano Sonchis" ( "Non è terrestre", 1969 ). [1] "Ciascuno di loro [i re dell'isola di Atlantide], dopo aver innalzato queste preghiere, per sè e per la propria discendenza, beveva e consacrava la coppa nel santuario del dio [Poseidone], poi attendeva al pranzo e alle occupazioni necessarie, e quando scendevano le tenebre, e il fuoco dei sacrifici si era consumato, indossavano tutti una veste azzurra, bella quant'altre mai, sedendo in terra, accanto alla ceneri dei sacrifici per il giuramento. Di notte, quando ormai il fuoco intorno al tempio era completamente spento, venivano giudicati e giudicavano se uno di loro avesse accusato un altro di violare qualche legge; dopo aver formulato il giudizio, all'apparire del giorno, incidevano la sentenza su una tavola d'oro che dedicavano in ricordo insieme alle vesti" (Platone). [2] Pierre Benoit (1886-1962), romanziere francese. [3] "Al capo 52, egli [lo storico greco-siciliano Diodoro Siculo] incomincia a parlare delle Amazzoni della Libia; e queste favole sono tratte dal logografo Dionigi di Mileto, che probabilmente è l'autore della favola del popolo dell'Atlantide e di parecchie altre cose immaginarie che seguono" ( Maximilian Samson Friedrich Scholl, 1828, link ). Lo Scholl mi sembra un tantino frettoloso nei giudizi, a dire il vero ... CITAZIONE (Jim75 @ 17/8/2005, 19:03) non ho ben capito se questa carta altimetrica ricavata dalle missioni "Shuttle Radar Topography Mission (SRTM)" della NASA svela la morfologia sotto la sabbia o meno... leggete qui per capire: http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA04965NOTA: i verdi e bianchi sono quote + alte, gialli e marroni più basse Francamente non riesco a capire bene neanch'io... In compenso, ho trovato alcune notizie interessanti per ciò che riguarda l'ipotesi dell'Atlantide nel Sahara, anche se non so quali sviluppi potrebbero avere. Quando cinquecento anni fa gli spagnoli scoprirono le Canarie - isole dell'Atlantico situate a poca distanza dalla costa occidentale del Nordafrica - vi trovarono un popolo,i Guanci,che viveva lì da tempo immemorabile. linkI cronisti spagnoli riferirono che alcuni individui di questa gente avevano capelli biondi e pelle chiara, altri invece pelle più scura con capelli neri e castani. L'antropologo Ernest Hooton (1887-1954) affermò che discendevano da tre gruppi migratori. I Berberi sono gli abitanti autoctoni del Nordafrica e non vanno confusi con le stirpi arabe e islamiche che invasero il loro Paese a partire dal VII secolo dopo Cristo. Nomi di popoli e tribù berbere ci giungono da vari storici greci e latini : i Libi,i Mauri,i Numidi,i Garamanti,i Getuli eccetera. Essi ebbero a che fare con i Cartaginesi, i Fenici, i Greci e i Romani. Varie popolazioni libiche sono ricordate anche nei testi egiziani. CITAZIONE tratto da ARCHEOLOGI DI HIMMLER di Marco Zagni edito da Ritter
In linea con la volontà di studiare le plausibili migrazioni delle popolazioni "ariane" atlantidee, costrette a muoversi dalle loro sedi originarie del Nord Atlantico a causa del progressivo aumento del livello marino con la fine dell'ultima glaciazione di Wurm per gli archeologi nazisti era necessario organizzare un'altra spedizione in un altro strano luogo dove l'archeologia ufficiale segnava il passo: le isole Canarie. Anche in questo caso gli studiosi tedeschi anticiparono, per così dire, alcune tematiche ricorrenti oggigiorno nel multiforme panorama dell'archeologia di frontiera, intressandosi infatti dell'antico regno dei Guanci (o Guanchi), che aveva dominato le Canarie prima della distruttiva venuta dei colonizzatori spagnoli agli inizi del XV secolo. In effetti i Guanchi erano stati un popolo misterioso: isolati da tempo immemorabile nelle loro isole, sono stati considerati gli ultimi eredi "puri" dell'Uomo di Cro-Magnon, con una somiglianza fisica paragonabile, come è stato accertato anche recentemente, agli antichi popoli Berberi, ai Baschi, ai pre-egizi. Di alta statura, con gli occhi chiari e i capelli biondo-rossi, erano un popolo orgoglioso che seguiva le regole del matriarcato: avevano infatti una regina. Si difesero con coraggio e grande ardimento dagli spagnoli, ma alla fine furono annientati. Pur essendo una società ferma al Neolitico: "questa gente mummificava i propri morti, realizzava complesse trapanazioni craniche, costruiva grandi strutture piramidali orientate con i solstizi ... e creava simbologie ermetiche, un'elaborata produzione artistica con ... motivi spirali-formi ed incisioni rupestri del tutto analoghi a quelli della Britannia o dell'Irlanda neolitica". Si ritenavano gli ultimi abitanti della Terra: dissero agli spagnoli che le isole, in realtà, erano i resti delle cime delle montagne facenti parte di un'antica terra sommersa dalle acque dopo un cataclisma. [...] "Eugen Fischer e Otto Huth, che videro nei biondi nativi un'antica linea di sangue perduta del popolo germanico e ... le colorazioni delle loro costruzioni - bianche, rosse e nere - per gli atlantologi erano l'evidenza che le isole Canarie erano veramente i resti di un continente perduto". Huth, in particolare, studiò gli attrezzi e le armi dei Guanci, osservando una smaccata somiglianza di essi con il materiale che era stato scavato e ritrovato negli antichi siti germanici, riconducibili ad un periodo compreso tra il 5000 e il 2000 a.C. La datazione degli oggetti guanci era posteriore - intorno al 1500 a.C. - confermando anche la possibilità di una migrazione tarda in Atlantico, da un'area centro-europea e mediterranea [...] Fonte: linkI Guanci (Guanches) non esistono più, tuttavia si sa che la loro lingua era affine al berbero.linklinkFra i Berberi è possibile trovare degli individui con pelle chiara e capelli rossi. Il termine berbero non è affatto il nome utilizzato da questo popolo per autodefinirsi, visto che berbero ha origine da barbaro, il vocabolo con cui gli antichi Greci chiamavano tutte quelle genti che non parlavano greco. I Berberi invece hanno sempre utilizzato la parola AMAZIGH, un nome che appare strettamnte collegato, secondo il parere di qualche studioso, a quello di AMAZZONE (AMAZON, AMAZONES). Lo storico greco DIODORO SICULO, vissuto nel primo secolo avanti Cristo), parlava della presenza di Amazzoni proprio in qulla zona di mondo attualmente occupata da popolazioni berbere, più o meno arabizzate o islamizzate.CITAZIONE Amazigh Il termine [...] è quello che attualmente viene preferito per designare se stessi da parte dei Berberi del Nordafrica.Amazigh è il singolare,"Berbero",mentre il plurale è imazighen,"Berberi".
Il femminile,tamazight,viene usato per designare la lingua berbera.
Amazigh e derivati sono oggi preferiti rispetto a berbero,berberi,per via della trasparente connessione di quest'ultimo termine con la parola barbaro (in arabo,poi,una sola parola,barbar,esprime entrambi i concetti).
L'impiego generalizzato di amazigh è relativamente recente.Tradizionalmente esso era impiegato solo presso alcuni gruppi berberi,ma non presso tutti. Fonte: linklinkAmazigh Amazon Amazones AmazzoniAlcuni dicono che i famosissimi TUAREG sono i discendenti degli ATLANTIDEI. CITAZIONE Nella distesa desolata del deserto,proprio nella zona del Sahara centrale,vivono quelli che sono definiti "gli uomini liberi",i leggendari Tuareg.
Questi di origine berbera,un tempo divisi in tribù guerriere eternamente nemiche le une delle altre,vengono chiamati "uomini blu" perchè portano sempre uno strano copricapo blu scuro,che,come una maschera,lascia scoperti solo i loro occhi impenetrabili:e la pelle,con gli anni,prende lo stesso colore di quella maschera che essi non si tolgono mai.
Aristocratici e alteri,vivono nelle loro tende lussuose e disdegnano ogni tipo di lavoro:un tempo erano erano predoni implacabili e feroci,oggi vivono della pastorizia esercitata dai loro servi [...]
Il "regno" dei Tuareg può essere compreso,all'incirca,nel vastissimo territorio limitato fra il Lago Ciad e i centri di Gadàmes e Timbuctù.
Ma la maggior parte delle tribù vive attorno ai gruppi montuosi dell'Ahaggar,del Tassili e dell'Air.
Su una estenzione di circa un milione e duecentomila chilometri quadrati vivono,unici abitanti,circa 250.000 tuareg. Fonte: linklinkCITAZIONE Nell'Africa settentrionale un'altra popolazione stimola interesse per le sue origini:i Berberi.Nella loro quasi totalità i Berberi sono bruni,ma in alcuni centri isolati sulle montagne dell'Atlante si trovano anche i Berberi biondi.Il fatto che almeno fino al 1405 d.C. nelle Canarie esisteva una popolazionbe molto eterogenea con individui molto alti e con capelli biondi e rossicci,i cosidetti Guanci,potrebbe avere una qualche relazione con l'origine dei Berberi.D'altra parte nelle Canarie è stato raccolto un grosso numero di scheletri umani che conferma come un tempo queste isole fossero abitate da uomini di alta statura con testa dolicocefala ed un pò depressa (spesso pentagonoide) con faccia bassa e larga.Caratteristiche simili dovevano presentare le popolazioni epipaleolitiche dell'Africa settentrionale vissute intorno al decimo millennio a.C.Esse sono rappresentate da due gruppi di reperti scheletrici trovati a Taforalt in Marocco e a Mechta-el-Arbi e Afalù-bu-Rummel in Algeria.Si tratta di una popolazione di alta statura (circa 175 cm) con cranio voluminoso (medie maschili superiore a 1600 cc) di forme spesso pentagonoide,di altezza medio-grande,con faccia bassa e larga,con forti arcate sopraorbitarie,con naso prominente e lungo,con mandibole alte e robuste.Nell'insieme questo gruppo di resti presenta caratteri chiaramente cromagnoidi.Sulla base di questi indizi,alcuni autori tendono a far discendere i Berberi dall'antico gruppo dei Cromagnoidi.Il fatto che i Berberi per le frequenze dei gruppi sanguigni dei sistemi AB0 e RH somigliano molto ai Baschi e ad altri gruppi che in Europa occupano zone isolate o più o meno residuali suffraga l'ipotesi di un collegamento genetico con Cromagnoidi. Fonte: link "... I Berberi ci si presentano, fin dalla più alta Antichità, insediati in quei territori in cui li troviamo al giorno d'oggi, dove erano conosciuti con i nomi di Numidi, Mauri, Getuli e, più globalmente, di Libici. Questi popoli si trovavano già lì prima dei primi sopraggiunti storici, che furono i Fenici, fondatori di Utica, Lixus e Cartagine. Storicamente, dunque, i Berberi sembrano popolazioni autoctone del Nordafrica. Ma per quanto concerne i millenni che precedettero le fondazioni fenicie? Studiosi di preistoria e antropologi attualmente sono d'accordo nell'identificare quali Homo Sapiens, nel Maghreb, due tipi umani che avrebbero contribuito alla formazione del gruppo berbero. Il più antico, che discende verosimilmente da un tipo più arcaico autore dei prodotti detti "ateriani", è l'Uomo di Mechta el-Arbi, altrimenti detto "Mechta-Afalu". E' un uomo abbastanza vicino al Cro-Magnon europeo, poichè ne presenta le caratteristiche fisiche salienti: l'alta statura (1,74 in media per i soggetti maschi), una notevole capacità cranica (1650 cm3), la disarmonia tra una faccia larga e un cranio dolicocefalo e mesocefalo [...] Il tipo umano di Mechta el-Arbi si indebolì progressivamente rispetto ad altri tipi, ma la sua scomparsa non fu completa; si trovano ancora l'8 per cento di mechtoidi tra i resti ossei rinvenuti nelle tombe protostoriche e puniche. Nella popolazione attuale soltanto il 3 per cento dei soggetti conserva caratteristiche dell'Uomo di Mechta el-Arbi. Pertanto non è possibile considerare questo tipo umano come il diretto antenato dei Berberi. A partire dall'VIII millennio, nella zona orientale del Maghreb appare un nuovo tipo di Homo Sapiens che non si distingue affatto dalle popolazioni mediterranee attuali e che, come queste, presenta due varietà [...] A questo tipo umano, protagonista della civiltà capsiana, è stata assegnata la qualifica di protomediterraneo, che si applica anche a popolazioni apparse un po' prima in Oriente (Natufiani) e a diversi gruppi europei che sembrano derivare dall'Uomo di Combe Capelle o di Brno. E' evidente che l'Uomo di Mechta el-Arabi non ha potuto dar vita ai protomediterranei capsiani che lo sostistuiscono seguendo una progressione da est verso ovest. Tale movimento indica che occorre cercare l'origine dei protomediterranei oltre i confini del Maghreb, verosimilmente verso il Vicino Oriente. I Capsiani, introdotti dai protomediterranei, che si potrebbero anche chiamare Protoberberi [...]".Fonte: linkUna volta diffusa l'opinione che i Berberi con certe particolari caratteristiche, cioè i capelli biondi, discendessero dai Vandali, un popolo di origine germanica che occupò vasti territori in Nord Africa fra il 429 e il 440 dopo Cristo, mentre l'Impero Romano era in progressivo disfacimento e prossimo alla fine. linklinkDiodoro Siculo (ca. 90 - 27 avanti Cristo) parla del popolo degli ATLANTI e delle Amazzoni. Lo scenario geografico è l'Africa nord-occidentale. Un altro storico greco, Erodoto, vissuto nel quinto secolo avanti Cristo, così descrive il Nord Africa dei suoi tempi: "Sopra questi, però, alla parte dentroterra, v'è la Libia abbondante di fiere; e sopra questa Libia selvaggia v'è UNA ELEVAZIONE DI TERRENO SABBIOSO, che si stende da TEBE in EGITTO sino alle COLONNE D'ERCOLE. In questa elevazione sabbiosa, quasi pel viaggio di dieci giornate, si trovano dei pezzi di sale in gran mucchi sopra delle colline, e nelle cime di ciascuna di queste colline di mezzo al sale spiccia acqua dolce, e fredda. Intorno a quest'acqua abitano genti, che sono le ultime dalla parte del deserto, ed al di sopra della Libia selvaggia. I PRIMI CHE CI TROVIAMO,venendo da TEBE,sono gli AMMONI,distanti dieci giorni da questa città. Costoro hanno un tempio simile a quello di Giove Tebano [...] Alla distanza ancora di dieci giornate dai GARAMANTI trovasi un'altra collina di sale, con una fonte, e degli uomini all'intorno, i quali si chiamano ATARANTI; e sono i soli di tutti gli uomini, che noi sappiamo, che non abbiano nome: imperrochè congregati in Nazione si chiamano Ataranti; ma a ciascuno di essi privatamente niun nome si mette. Questi maledicono il sole, quando è nel più alto punto, e gli scagliano contro delle ingiurie, perchè cuocendo, arde essi, ed il loro Paese. Dopo il viaggio di altrettanti giorni v'è un'altra collina di sale, con acqua, ed uomini, che ivi abitano. Con questa collina confina il monte ATLANTE, ed è stretto, e da ogni parte rotondo; e come si dice, tanto alto, che non si può veder la sua punta, perchè non è giammai lasciata dalle nuvole nè d'estate,nè d'inverno; e quelli del Paese dicono che esso è una colonna del Cielo. Questi uomini prendono il loro nome da tal monte, mentre si chiamano ATLANTI, e si dice, che non si pascono di cosa che abbia avuto vita, e non hanno mai alcun sogno. Fino a questi Atlanti io posso annoverare i nomi di quelli,che abitano in questa elevazione; ma dopo questi non più. Si estende questa elevazione FINO ALLE COLONNE D'ERCOLE ed anche al di là di quelle".Prima della conversione dei Berberi all'Islam, i loro capi erano talvolta donne. Quando gli Arabi invasero il Sahara nel 700 dopo Cristo, la resistenza berbera fu capeggiata da una regina, KAHINA. Presso i Tuareg, la famiglia è a discendenza matrilineare e le donne hanno una sorprendente libertà di comportamento. La leggenda delle Amazzoni nacque da notizie sull'esistenza di popoli matriarcali?linklinklinkDiodoro Siculo racconta che dopo la distruzione di Chersoneso le Amazzoni, guidate dalla regina Mirina, invasero l'Asia: "...Sconfisse in guerra anche i popoli del Tauro [ in Turchia] [...] di seguito, garantitasi il controllo della regione marittima, fissò come termine della spedizione il fiume Caico [...] ella si impadronì anche di alcune isole, e in particolare di Lesbo, dove fondò la citta' di Mitilene [...]". A suo dire, le Amazzoni eressero una roccaforte a Terme, sulle rive del Mar Nero; lì tuttavia subirono una serie di rovesci militari. Esistono diverse leggende sulle Amazzoni asiatiche e sulle guerre fra Greci e Amazzoni, tramandate da vari autori. Scrive Diodoro: "Nelle coste occidentali dell'Africa [...] un'isola, la quale, perchè era situata a sera, cioè presso la palude Tritonide, fu detta Esperia; questa palude era vicina all'Oceano che circonda la Terra; era così chiamata da un certo fiume Tritone, che mette foce nella medesima; era adiacente all'Etiopia, sotto un monte, il maggiore di tutti in que' luoghi, e sporgente alto sull'Oceano; il quale monte dai Greci viene detto Atlante. Dicono che quest'isola [situata presso la palude] è spaziosa, e piena di alberi fruttiferi di molta sorte, onde somministra agli isolani il vitto necessario [...] fabbricarono nello stesso lago del Tritone una città, che dalla sua figura fu chiamata Chersoneso". Sarcofago con scene di battaglia fra Greci e Amazzoni: linklinklinkImmagini del Sahara: linklink"Del resto, dopo che Iperione [1] fu morto, i figliuoli di Cielo [2] si divisero tra loro il regno. I più celebri tra essi furono Atlante, e Saturno. Ad Atlante toccarono i paesi limitrofi all'oceano; e dal suo nome chiamò Atlantidi que' popoli, e Atlante pure il monte maggiore della terra [...] Intorno a Saturno, fratello di Atlante, raccontasi, che fu di enorme empietà ed avarizia, e che presa avendo in moglie Rea, sua sorella, ne generò Giove, chiamato poscia Olimpio. Però si aggiunge, che eravi anche un altro Giove; fratello di Cielo, e re di CRETA, ma assai inferiore in gloria a quest'ultimo, il quale ebbe sotto il suo imperio tutto il mondo. Quell'antico fu principe dell'isola nominata, e generò dieci figli, che chiamano Cureti [...] Saturno poi, secondo che narrasi, regnò in Sicilia, in Africa, in Italia" (Diodoro Siculo). [1] [2] Cielo, Iperione = Urano. Edited by onussen - 29/10/2014, 13:20
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