ASTRONOMIA: LA NUOVA SFIDA? CATTURARE IL LATO OSCURO DELL'UNIVERSOVENEZIA - Catturare il "lato oscuro" dell'universo, quello fatto di energia oscura e materia oscura, delle quali si sa soltanto che, insieme, occupano il 95% dell'universo, mentre la materia visibile che ci è familiare ne occupa appena il 5%. E' la nuova sfida dell'astrofisica, un vero e proprio puzzle, come lo ha definito la cosmologa Lisa Randall, dell'università di Harvard, nella conferenza sul futuro della scienza in corso a Venezia.
"La cosmologia ha fatto enormi progressi, ma restano comunque grandi misteri da risolvere, che richiederanno nuovi approcci", ha aggiunto. Un compito tutt'altro che facile, visto che la domanda ultima che oggi si pongono i cosmologi è "dove ci troviamo?, com'é fatto l'universo in cui viviamo?". Dell'energia oscura si sa che pervade l'intero universo, "ma non sappiamo di che cosa sia fatta", ha detto Lisa Randall.
"Abbiamo bisogno di trovare forme di energia non veicolate dalla materia. La meccanica quantistica e la relatività speciale - ha aggiunto - ci dicono che esistono grandi quantità di energia oscura e che il vuoto non è un posto tranquillo e che al suo interno avvengono fluttuazioni quantistiche che veicolano energie potentissime". Forse, ha detto ancora, per risolvere il puzzle ci si può ispirare alla fisica delle particelle, ad esempio considerando le particelle che hanno un massa piccolissima da interagire con la materia solo molto debolmente. E' quindi nella fisica delle particelle che gli astrofisici stanno cercando alcune risposte sulla composizione della materia oscura.
Fra i possibili candidati ci sono i neutrini, che hanno un'interazione debolissima con la materia, ma anche altre particelle, piùo meno ipotetiche, come fotini, gravitini, higgsini. Intanto si esplorano anche altre vie. Ad esempio l'esistenza di altre direzioni nello spazio o di altri universi con proprietà fisiche diverse. Il direttore dell'Istituto Max Plack di fisica extraterrestre di Garching, Gunter Hasinger, accanto alla materia oscura e all'energia oscura include nel lato oscuro dell'universo oggetti ancora misteriosi come i buchi neri, sul comportamento dei quali stanno raccogliendo informazioni sempre più importanti satelliti per l'astronomia a raggi X, come Rosat, Chandra e XMM-Newton.
"Ma resta il fatto - ha osservato - che il meccanismo di formazione di questi oggetti resta un mistero". Anche per l'astrofisica Margherita Hack scoprire il lato nascosto dell'universo è una delle sfide scientifiche più interessanti e affascinanti, insieme allo studio delle galassie lontane e alla scoperta dei pianeti esterni al Sistema Solare. Si tratta di inoltrarsi in campi completamente nuovi, partendo praticamente da zero. "Siamo arrivati a capire che energia oscura e materia oscura esistono".
Che cosa siano è tutto da scoprire, ma di certo Margherita Hack non cede alla tentazione di cercare un perché: "la scienza osserva e cerca di capire le cause sulla base di leggi fisiche note e che si sperimentano in laboratorio; non sappiamo rispondere sul perché e la spiegazione di Dio non mi persuade".
19 settembre 2006
da
ansa.it