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Minerali di Uranio sulle Alpi Marittime?

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gigiastrolo
view post Posted on 5/2/2013, 11:37




Posto un interessante articolo relativo alla presenza di minerali radioattivi nella provincia di Cuneo. Pochi lo sanno ma all'inizio del XX secolo la futura premio Nobel Marie Curie si recò a Lurisia a studiare le particolari peculiarità di questi elementi.
Uranio
Minerale detto Pechblenda contiene ossidi di Uranio




I MINERALI RADIOATTIVI IN PIEMONTE
In Piemonte esistono molti piccoli giacimenti di Uranio, alcuni dei quali negli anni 50 60 sono stati oggetto di ricerche e anche di sfruttamento minerario. Il sito noto da più tempo è quello di Lurisia, nel Cuneese, dove il minerale predominante è l'autunite, un fosfato di calcio e uranio di colore giallo vivo che tappezza le fessure della roccia scistosa un tempo usata per la copertura di tetti. Proprio nella piccola cava di "lese" si recò in visita ai primi del secolo Maria Slodowska Curie, una delle fondatrici della scienza nucleare. Oggi sul luogo sorgono le Terme di Lurisia. Questo giacimento e gli altri della provincia di Cuneo (Pamparato e Brio Colmò a Roburent, Peveragno, dove furono scavati chilometri di gallerie e fu estratto uranio fino al 1964, Canosio e Marmore in Valle Maira) sono simili per genesi e natura dei minerali. Anche in altre località della regione si trovano minerali radioattivi, come quelli molto rari e ricercati delle pegmatiti della Val d'Ossola o la pechblenda di alcune località del massiccio valsusino dell'Ambin (presso il rifugio Mariannina Levi, a Salbertrand e a Molaretto verso il Moncenisio). Troviamo ancora piccole quantità di Uranio in giacimenti sfruttati in passato per altri metalli (in Valle Stretta a Bardonecchia, sopra Bussoleno, a Traversella presso Ivrea).
Nei giacimenti della provincia di Cuneo l'ossido di Uranio (la Pechblenda dal tipico colore nero con frattura simile alla pece) si trova in strati di rocce scistose insieme a piccole quantità di solfuri di ferro (pirite) e di altri metalli, con quarzo e spesso sostanze organiche. Nelle zone superficiali l'acqua ha determinato la formazione di minerali secondari dai colori vivaci, a volte anche ben cristallizzati: soprattutto autunite gialla e torbenite verde, entrambi fosfati.
La concentrazione di uranio può essere localmente elevata ma gli strati mineralizzati sono esigui e irregolari. La convenienza economica dell'estrazione dell'uranio piemontese, anche quando le centrali nucleari sembravano avere un roseo futuro, non è mai stata certa. La storia geologica di questi giacimenti è invece molto interessante ed è stata a lungo controversa. L'origine idrotermale (da soluzioni acquose calde provenienti dalle profondità), che sembrerebbe la più ovvia, non si accorda con la stratigrafia delle rocce e con la natura di alcuni minerali accessori.
Oggi viene accettata una spiegazione complessa e affascinante. L'uranio si trovava in origine, in bassissima concentrazione, in rocce vulcaniche (porfidi e tufi) che furono eruttate in strati spesso centinaia di metri nel periodo Permiano. Queste rocce in parte rimasero in sito, subendo successive trasformazioni metamorfiche (per effetto di calore e pressione) e costituiscono tuttora intere montagne delle Alpi Marittime. In parte, però, furono erose dagli agenti atmosferici e gli strati di sabbie e ghiaie risultati, sepolti dai calcari del Triassico e sottoposti anch'essi a processi metamorfici, generarono rocce scistose simili per composizione e struttura a quelle originatesi dai porfidi e tufi primari. In queste rocce, dette "besimauditi" (dal nome della Besimauda o Bisalta, la montagna dalla punta bifida che troneggia alle spalle di Cuneo) si trovano irregolari arricchimenti locali di Uranio.
Sarebbero almeno in parte la conseguenza di un fenomeno di arricchimento biologico, avvenuto nelle zone paludose che esistettero a suo tempo nelle zone alluvionali menzionate. Sappiamo che i metalli pesanti tendono ad accumularsi negli esseri viventi, arrivando anche a concentrazioni pericolose per la loro vita. Un caso attuale che ci interessa da vicino è quello del mercurio rilevabile in concentrazioni apprezzabili nella carne dei pesci marini e derivante da un processo di arricchimento nella catena alimentare a partire dalle bassissime concentrazioni presenti nell'acqua di mare e provenienti da inquinamento industriale. Gli esseri viventi di quelle antiche paludi concentrarono nei propri tessuti l'uranio e gli altri metalli contenuti nelle alluvioni e i loro resti formarono accumuli irregolari nelle sabbie. I successivi processi di metamorfosi distrussero gran parte delle sostanze organiche e i metalli rimasero come ossidi e solfuri.
Diversi giacimenti di uranio e altri metalli presenti in diverse parti del mondo sembrano avere origini analoghe.

Estratto dal sito Piemonte parchi
 
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luxman
view post Posted on 9/3/2013, 20:37




Bello azz..... mi sa che tocca andare a fare una visitina li, ma e' possibile andarci magari per recuperare qualche bel minerale da collezzione ?
 
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gigiastrolo
view post Posted on 25/3/2013, 09:30




Se cerchi quei tipi di minerali (tra l'altro molto belli perchè fluorescenti alla luce di Wood) ti consiglio di fare una capatina sulla https://it.wikipedia.org/wiki/Bisalta. Sò che da quelle parti erano state avviate anche ricerche di Uranio negli anni '50. La provincia Granda è piena di località interessanti sotto il profilo geologico. Ciao!
 
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view post Posted on 23/6/2015, 07:21
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Se volete uranio cercate Miniere di Novazza BG vicino a casa mia c'è una delle miniere di uranio più grandi d'Europa ma la gente del luogo già negli anni ottanta ha votato per il no miniera, anche pochi anni fa un'australiano ha cercato di acquistare il sito per sfruttarlo ovviamente la gente del posto ha ridetto no nonostante la crisi, c'è ancora un forte contenzioso qui per i pro e contro miniera, ovvio che aprire la miniera porterebbe un sacco di lavoro ma pure in casino di problemi comunque su YouTube c'è un video dove due abitanti del luogo Novazza con un contatore geiger misurano la radioattività e su alcune pietre risulta a palla.
 
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view post Posted on 6/5/2024, 06:20

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Ex miniera di uranio a Boarezzo (Varese): www.mindat.org/loc-271201.html.

 
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