Gli indifferenti ai Maestri, quelli che imparano da tutti e non venerano nessuno, secondo me non si elevano troppo.
Mi spiego: ognuno di noi ha qualcosa da imparare dagli altri e da insegnare agli altri, dall'astrofisico di elevata magnificenza intellettuale, a Giggetto il porchettaro sotto casa che, sicuramente per certi aspetti della vita, potrebbe avere molto piu' da insegnare in termini di umanita', rispetto all'intellettualone sapiente tutto cervello razionale.
Tanto per fare un esempio molto egocentrico, permettetemi di rinvangare episodi dolorosi che avevo rimosso dopo avere avuto tre figli. Piu' di una volta vidi ridere medici DAVANTI a me e a mio marito, confabulare sadicamente e senza alcun ritegno, perche' nel liquido seminale avevano trovato "due" spermatozoi.
Non si curavano minimamente del dolore che due poveracci, desiderosi di procreare, provavano nel sapere che forse non sarebbero mai diventati genitori.
Questo per dire che non e' la cultura, l'intelligenza del medico, dello scienziato, a fare di una persona una persona emotivamente intelligente.
Pero', se voglio diventare medico, dovro' avere come "maestro" un medico, e non sara' certo attraverso conoscenze apprese qua e la', per quanto vaste, utili e indispensabili siano, a fare di me un medico, se non avro' una guida adatta per quella funzione.
Cosi' se anziche' seguire i consigli del mio Maestro , che mi conosce alla perfezione, seguo quelli tutti i Maestri indistintamente, rischio di sapere tante cose, ma di non essere specializzato in alcuna. Invece, secondo me l'arricchimento spirituale e' una specializzazione personalizzata e quindi necessita di un Maestro specifico.
Scusate se ho detto delle c.....e stratosferiche, sara' l'inizio della primavera
