| Secondo me se le civiltà di estinguono può avvenire per due motivi, il primo è la "casualità", in cui avviene un cataclisma il cui avvento è del tutto indipendente dal comportamento della comunità che lo subisce, l'altro è il comportamento stesso della comunità. Il fatto, secondo me, è che di tanto in tanto accade qualcosa che mette a dura prova le civiltà, se la loro saggezza è sufficiente e la loro conoscenza delle leggi della natura è abbastanza approfondita, quella civiltà ha abbastanza risorse e "carte in mano" per poter sopravvivere e magari anche imparare anche da quello che è accaduto, per poterlo fronteggiare in futuro, se invece si allontana eccessivamente dallo studio del mondo intorno a sè e si distrae a inseguire i fantasmi e i piaceri effimeri, se insegue la superstizione anzichè la vera scienza, se mette in atto comportamenti autolesionistici, se si dedica all'odio, alla violenza, alla sopraffazione, quando prima o poi arriverà la prova da parte della Natura quella "civiltà" cadrà come una pera cotta. Quello che poi sta avvenendo anche a noi, grande e potente mondo civilizzato, messo in ginocchio anche solo da una banale, seppur duratura nevicata.
Se quello che Gibbs ha detto è vero, quegli scienziati non hanno trovato distruzione, hanno trovato abbandono, dire "città in rovina" non significa "città distrutte", significa che sono state abbandonate e che col tempo si sono deteriorate. Se ci pensate bene ogni opera dell'uomo necessità di continue cure, accomodamenti, pulizia, restauro, ecc., altrimenti col tempo (breve tempo, considerata la fragilità dei manufatti moderni) si deteriora e diventa inutilizzabile o persino pericoloso. Qualcosa insomma ha agito solo sulle persone, lasciando nel contempo inalterati gli edifici e le strutture architettoniche, che hanno subito danno unicamente per via della loro trascuratezza.
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