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I BAGNI DERIVATIVI, un metodo per mantenere la salute

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sibillina
view post Posted on 10/10/2013, 09:10 by: sibillina




Copio incollo la parte riferita ai bagni derivativi dal libro "Vivi con gli agenti naturali" di Luigi Costacurta:

Bagno genitale della donna o bagno di Kuhne

Con il bagno genitale, data la sua indiscutibile validità curativa riconosciuta e confermta da tutte le persone che l’ahnno praticato, inizio l’esposizione dei cosiddetti bagni idroterapici, utilizzati dalla medicina naturale.La natura del nostro organismo se aiutata, è in grado di eliminare ed espellere tutto ciò che altera la sua normalità funzionale.
Il vero bagno genitale (vedi figura A), ideato da Kuhne e, riconosciuto e convalidato da noi naturopati, è una delle più importanti pratiche idroterapiche. Si applica esternamente in modo specifico sui genitali e propriamente sulla zona compresa fra il perineo ed il pube. La sua applicazione consiste nell'aspergere su detta zona, l'acqua fredda in modo alterno o, meglio ancora, diciamo che è un'abluzione praticata ad intervalli di 2 secondi, con un pannolino di cotone o con una spugna imbevuta d'acqua applicata sulla citata zona, dal basso ventre verso l'alto e viceversa, senza strofinare le labbra esterne della vagina.
Pér praticare questo bagno non occorre spogliarsi anzi, tutto il corpo deve essere ben coperto certo, si tolgono le mutandine, però con questo non ci si deve bagnare neanche le natiche. Avendo il bidè, si metterà per traverso una tavoletta e ci si siederà sopra evitando che l'acqua bagni il sedere. (Vedi figura).
Non disponendo del bidè, si può utilizzare una qualsiasi vaschetta o secchio la cui capacità non sia inferiore ai 25 litri d'acqua. Se invece il servizio igienico è dotato di vasca da bagno o del piatto doccia (vedi figura B), si può utilizzare qualsiasi recipiente, che ci dia la possibilità di praticare questo bagno; però in questo caso, introdurremo nella vaschetta un tubo di gomma avvitato o legato al rubinetto dell'acqua, affinchè durante il bagno, si abbia un costante rinnovo o scambio d'acqua. Sopra il recipiente si metterà una tavoletta come da figura e sul fondo della vasca o del piatto doccia, si metteranno due pezzetti di legno-per appoggiare i piedi affinchè non si bagnino.
Il tempo di applicazione per questo bagno, può variare dai 15 minuti primi ai 30 minuti, ciò è riferito alla gravità del male.
Se il male interessa la sfera genitale, ossia gli organi genitali in genere ed urinari, (vescica, prostata, uretra e reni), il tempo di applicazione conviene che non sia inferiore ai 30 minuti primi alla volta, che in questi casi verrà ripetuto al mattino, nel pomeriggio lontano dai pasti (possibilmente mezz'ora prima) ed alla sera prima di coricarsi. Invece, se il male dovesse interessare solo il basso ventre e l'ultimo tratto del colon discendente ed il retto, sono più che sufficienti 15 minuti di applicazione, ripetuti due o tre volte al giorno.
Un avvertimento: poichè la reazione di questo bagno è decongestionante e derivativa, in talune circostanze il processo infiammatorio viene attirato in superficie; pertanto sulla parte esterna dei genitali si possono originare delle forti irritazioni, le quali si instaurano sui bordi esterni della vagina per le donne o sul prepuzio e glande per gli uomini. Non ci si deve allarmare, si deve continuare imperterriti con l'applicazione avendo l'avvertenza di non frizionare la parte.
In caso di forti emorragie vaginali, il bagno genitale è la pratica più indicata. Trattandosi di emorragia, l'applicazione, senza interruzione, verrà protratta fino a cessazione, per un'ora e più talvolta. Generalmente entro l'ora, l'emorragia do-
vrebbe risolversi; lo dico per esperienza in quanto con questa metodica, consigliata solo a mezzo telefono, ho aiutato diverse donne.
Colgo l'occasione per ricordare che durante questo tipo di cura, talvolta può manifestarsi la comparsa o la fuoriuscita di determinati flussi vaginali, uretali ed anali. Non dobbiamo interpretare questa sintomatologia in senso negativo e tentare di soffocarli, con l'utilizzo del farmaco, poichè essi, sono l'effetto del risveglio organico, con il quale l'organismo tende a liberarsi di tutte le morbosità interne trattenute o soffocate in precedenza con gli stessi trattamenti farmacologici utilizzati per tamponare un male; come possono essere anche delle morbosità originatesi e trattenute in circolo nell'organismo in conseguenza dell'errata igienistica dietetica.
Pare imposlibile che una semplice ed apparentemente banale pratica idrica dia sorprendenti risultati. Ma se analizziamo il fenomeno fisiologico, tutto viene chiarito ed anche accettato dal punto di vista scientifico.
La stretta relazione delle radici e terminali nervosi del tratto sacro-lombare con gli organi del bacino e del basso ventre, con la restante innervazione nervosa del midollo spinale e della sua complessa struttura, dà origine alle modificazioni e tramutazioni biofisiologiche di tutta la struttura cellulare organica la quale, solo la natura organica stimolata e, non stimolata è in grado di produrre.
L'effetto decongestionante dell'acqua applicata secondo la metodica alternata, disinfiamma tutti i tessuti epiteliali; stimola il processo di diosmosi pertanto, fluidifica il sangue e, nel contempo, lo libera dalle sostanze estranee che, per effetto dello squilibrio anabolico, per la conseguente quotidiana alterazione metabolica del processo digestionale, che in ultima analisi noi naturopati definiamo squilibrio termico fra le temperature interna ed esterna, rimangono in circolo. Inoltre, ciò che non dobbiamo scordare, è la stimolazione nervosa della cellula che per effetto dell'applicazione idrica mette in atto il meccanismo di prevenzione e di autodifesa immunitaria propria di tutta la struttura vivente.
Questa asserzione viene avallata dai casi di guarigione esposti nella casistica della Nuova Dietetica ed in quella del presente libro, dai quali constatiamo l'espulsione spontanea di polipi vaginali, che l'organismo è riuscito a fagocitare ed eliminare; l'espulsione o risoluzione di fibromi vaginali extrauterini; la risoluzione dei casi di cistite della vescica; disinfiammazione della prostata; risoluzione di processi emorroidali. Però, oltre a queste patologie della sfera genito-urinaria risolte felicemente, diciamo che per l'univocità del complesso strutturale del nostro corpo, il bagno genitale, in rapporto a quanto di fisiologico ci sia, oltre alla normalità di questi organi citati, ha concorso anche nella risoluzione degli altri casi patologici, talvolta concomitanti o congiunti.
Molto ci sarebbe ancora da dire, ma poichè non sto scrivendo un trattato di fisiopatologia, ma un libro che spieghi al lettore cosa e come deve fare per risolvere i suoi malanni, poichè in ultima analisi è ciò che vuole, credo che quanto ho esposto sia più che sufficiente.
 
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