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Dall'insistenza di xMig a proporre l'idea di oggetti che ritornano dall'orlo esterno e anche oltre verso il sistema solare mi pare di capire che ci sia ancora un pò di confusione su ciò che è la velocità di fuga e l'attrazione di gravità. Le forze sono vettori, le velocità pure. Senza entrare nella fisica relativistica, ma con la semplice fisica newtoniana e anche dai grafici dei post precedenti, si deve capire che un conto è un corpo celeste o un oggetto come una sonda che si muove in un orbita, magari cometaria, cioè non circolare ma fortemente schiacciata, orbita, cioè luogo di punti nello spazio, dove l'attrazione di gravità cambia, la velocità cambia, la posizione cambia. La velocità di fuga è il valore della variazione di spazio/tempo (velocità appunto) per la quale il corpo in questione abbandona la sua orbita. Una cometa che segue un'orbita cometaria o un pianeta che segue un'orbita planetaria o un satellite che segue un'orbita satellitare non sono sottoposti ad una velocità di fuga. Se per qualche motivo, aggiunta di energia, riduzione di massa, o intervento divino, comete, pianeti o satelliti variano il loro stato energetico possono raggiungere una velocità maggiore o minore di quella che li mantiene in orbita e cambiare orbita. Se questa velocità è superiore a quella di fuga calcolata per quel sistema il corpo può lasciare il sistema se il punto calcolato di lagrange risulta infinito. Insomma, la forza di gravità del sole non finisce dove inizia la nube do Oort, ma si espande in tutto l'universo secondo quel grafico esponenziale e tende asintotticamente a zero senza mai arrivarci se non all'infinito. Ora, finchè la sonda avrà una velocità superiore a quella necessaria per stabilirsi in un'orbita questa continuerà ad allontanarsi finchè non subirà l'influenza di qualche stella esterna in modo significativo. Attenzione, ho scritto in modo significativo, perchè già sta subendo sicuramente attrazione gravitativa di chissa quante stelle, ma in modo trascurabile. Non so se stavolta sono riuscito a spiegare il fatto in modo più completo.
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