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Grazie a tutti per le vostre riflessioni in risposta al mio post. Negli ultimi giorni mi sto rendendo conto di non aver ancora superato questo distacco. Soprattutto ho una sorta di senso di colpa per non aver vissuto finora con la piena consapevolezza di quanto sia importante la vita. Devo per forza accettare che questa persona come tutte le altre che muoino non ci sia più nel mondo fenomenico, quello che non riesco ad accettare è la sofferenza. La vicenda che mi ha colpito da vicino volendole bene e avendo vissuto molto tempo a stretto contatto con la ragazza mi sta facendo capire che devo ancora più dare importanza alla vita, ad apprezzarla, a goderla. Non seguo la chiesa, non credo nelle religioni così come ce le propinano ma sono profondamente credente. Solo che credere in un DIO non può farci dimenticare che finchè viviamo dobbiamo in ogni modo cercare di rendere degna e felice questa vita. Invece più passa il tempo e più sembra che le persone non si rendano conto del dono immenso che hanno avuto. La vita stessa, la salute, il potersi muovere, il poter respirare, riuscire a bene, e tutte le altre funzioni del nostro corpo.
Certo è sbagliato anche il troppo attaccamento alla vita terrena se sconfina nell'ego e nel darsi ansie per ogni cosa. Il giusto equilibrio e consapevolezza. Questo vorrei raggiungere e non è cosa facile. Mi trovo ancora a scoppiare a piangere nel ricordo di lei, una rabbia mista a pietà per la scomparsa. Poi mi riprendo e dico: lei non avrebbe voluto e inizio a pensare come organizzare al meglio il mio tempo. le giornate che verranno. ieri mentre staccavo dal lavoro nel tardo pomeriggio ho avuto di nuovo un contatto con lei. O cmq. così mi è sembrato. Mi sono alzata dalla sedia e ho sentito come qualcuno che mi posava la mano sulla spalla. Ho controllato e non avevo urtato con la finestra. Ho pensato che fosse la doppia maglia. Ma poi ho sentito la presenza che non mi fa mai paura e mi ha rassicurata e come sempre poi la cascata di brividi su tutto il corpo.
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