CITAZIONE
anche se una volta mi pare di aver letto di uno studio fatto in germania che riguardava lo spessore del corpo calloso nel cervello degli omosessuali che mi pare fosse meno spesso rispetto alla media
Mi sembra di sentire di quello studente, non ricordo di quale Paese, che millantava di aver dimostrato che il cervello delle persone di colore era più piccolo di quello dei bianchi...
Paranoie dell'epoca dello schiavismo...
Secondo me questa discussione serve solo a dimostrare una curiosità effimera poichè il fatto è che non esiste nessuna vera differenza tra un omosessuale e un eterosessuale o un bisessuale. Sono tutti paletti, etichette atte a discriminare più o meno velatamente, più o meno sottilmente un genere di persone rispetto a un altro.
Anche il fatto stesso di parlare dell'omosessualità, se non avesse lo scopo dichiarato di chiarire le idee a chi non la conosce o a chi è stato male informato, è di per sè stessa un modo per discriminare, un modo impercettibile, sottile certo, ma sempre una via per dire "tu sei diverso, sei strano".
Secondo me l'unica soluzione è ammettere a noi stessi che non esistono due persone uguali su tutta la Terra e che i confini nel comportamento, nelle scelte, nelle preferenze, nelle attitudini, nei sentimenti ecc. sono solo un modo per illudersi di essere diversi da chi abbiamo davanti, di essere migliori, di essere più meritevoli di quello che la vita offre.
Nessuno ha considerato il fatto che un comportamento omosessuale può essere anche occasionale, dovuto a un sentimento di amicizia talmente profondo che in certe condizioni può trasformarsi in vero e proprio sentimento di amore con tanto di impulso sessuale, ma comunque una cosa occasionale, che può ripetersi oppure no, dipende dalla persona.
A volte può essere determinato da eventi accaduti nell'infanzia e il comportamento omosessuale può essere un segnale di sofferenza della persona, specialmente se c'è stata una violenza fisica o psicologica, ma in quel caso è facile capire che ila tendenza omo è innaturale perchè la persona in questione non è felice di ciò che fa, non gli dà serenità e nemmeno appagamento, non è cioè allineato con la sua natura personale.
Ma molto più spesso invece è determinato semplicemente dalla natura stessa della persona, e sottolineo
natura in quanto è naturale, implicito della psiche e dell'istinto di quella persona, entità dell'essere che esprimono armonicamente la propria essenza solo effettivandola nella sfera delle relazioni sentimentali e sessuali con persone del proprio sesso.
Ma forse dovremmo spalmare i nostri schemi mentali su una scala molto più ampia e soprattutto fluida, paragonando la propria e altrui tendenza sessuale e sentimentale alla posizione di un cursore su una scala micrometrica, uno strumento simile a un equalizzatore dove i diversi parametri attraverso cui si esprimono le forze in gioco nell'uomo vengono modulate attraverso diversi filtri, i quali determinano con quale intensità (min/max) e in quale direzione (bilanciamento) si verranno a trovare nel particolare ambito do quella precisa persona e non in quelll'altra.
Infine la cosa veramente importante è il rispetto, questo termine così abusato nei discorsi e così poco compreso nella sua pienezza di significato. Rispetto per le altrui scelte e/o tendenze naturali che permettono a questo mondo di essere fatto di infinite vie, infiniti gusti, infinite soluzioni tali da fornire sempre e comunque un posto a qualsiasi manifestazione dell'essere, restituendo in questo modo a questo Dio così sfuggente e ciononostante così vicino a noi tutta la grandezza e la pienezza e la gloria tanto proclamata ma poco spiegata dalla Chiesa e da qualsiasi altra istituzione religiosa.