Umh... si, l'aspetto biologico ha il suo nesso, ma credo non sia così semplice spiegare il senso del turbamento di fronte a immagini terrificanti solo come una risposta del nostro cervello ad un attacco all'istinto di sopravvivenza.
Siamo istinto si, ma anche cultura e credo che sia quest'ultima che da la maggior parte del lavoro di decodifica del mondo agli umani attuali.
Spesso il concetto di apocalisse nella profezie è oscuro e si presta volutamente ad infinite possibilità di interpretazione che vanno mediamente dove le proprie convinzioni portano.
La fine del mondo è un immagine individuale moltiplicata miliardi di volte con miliardi di sfumature diverse....
Se di fine si può parlare, dato che questa visione esiste solo in occidente, mentre in oriente è più diffusa quella della rinascita, del rinnovamento, del ciclicità di numerose esistenze del mondo e dell'universo.
Temo si stia andando un pò in off topic però.