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notizie dal mondo che cambia

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Alex74_
view post Posted on 10/7/2005, 19:47




CITAZIONE (lo-chef @ 6/7/2005, 19:48)

cmq nell'Australia del sud sui monti a sudovest è periodo di nevicate,ci si scia pure in varie località
 
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Batman23
view post Posted on 10/11/2006, 02:11




Drammatica siccita' in Australia:l'agricoltura è a pezzettini,aumentano i suicidi ... :blink:

CITAZIONE
Il continente piu' arido sulla Terra dopo l'Antartide sta affrontando le drammatiche conseguenze del surriscaldamento del pianeta.L'Australia sta sperimentando ormai il sesto anno di una crisi di siccita' che sta dimezzando i raccolti.Il 92% del New South Wales,lo stato che rappresenta ben 1/4 della produzione agricola australiana,e' praticamente senz'acqua.

L'associazione degli Agricoltori e degli Allevatori del New South Wales,The NSW Farmers Association,sostiene che nel solo stato del NSW,a partire dal 2001,150.000 persone abbiano perso il lavoro e che il reddito delle fattorie sia calato del 46%.

Diverse organizzazioni che offrono assistenza medico-psicologica nell'Australia rurale hanno lanciato l'allarme."Ogni quattro giorni,il proprietario di una fattoria si toglie la vita",ci dice la direttrice della Divisione Australiana di Medicina.L'Australian Division of General Practice (ADGP),Kate Carnell.

L'ADGP,un'organizzazione nazionale che rappresenta 120 centri medici sparsi in tutto il continente,ha chiesto al governo,assieme all'organizzazione per la lotta alla depressione Beyond Blue,di inviare 60 psicologi nelle campagne australiane per aiutare i proprietari delle fattorie che stanno vedendo morire i propri raccolti e allevamenti.Ma la siccita' non colpisce soltanto chi lavora nel settore primario.

"Intere comunita' che vivono nell'Australia rurale subiscono l'impatto della siccita' e vanno presi provvedimenti per aiutare queste comunita' a sopravvivere",dice la signora Carnell,che suggerisce al governo di inviare dei coordinatori a consigliare i proprietari di fattorie,negozi e piccole imprese su come gestire il proprio patrimonio.

Ormai soltanto il 10% dei 20 milioni di persone che popolano l'Australia vive nelle campagne,e tali comunita' rischiano di assottigliarsi ulteriormente,o addirittura di scomparire.Il professor Ian Hickie,un tempo direttore dell'organizzazione nazionale Beyond Blue,insegna ora Psichiatria all'Universita' di Sidney e presiede l'Istituto per la Ricerca sul Cervello e sulla Mente,The Brain & Mind Research Institute.

Hickie ci racconta che il numero dei suicidi,di persone affette da alcolismo e da depressione e' normalmente piu' alto nelle campagne che in citta'."Piu' di 300.000 agricoltori e allevatori soffrono di depressione ogni anno.Questo perche' sono luoghi estremamente isolati,i villaggi sono molto piccoli,e le fattorie sono spesso a conduzione familiare",spiega ancora Hickie.

"Le famiglie guadagnano di solito appena il necessario per mandare avanti la fattoria,e per fronteggiare questi anni di siccita' si sono spesso indebitate.Bastano uno o due cattivi raccolti e la situazione si fa estremamente difficile"...Con la calda e secca estate australiana alle porte,e' difficile sperare nell'arrivo delle piogge fino all'inizio del prossimo anno.

http://it.peacereporter.net/articolo/6578/

Come se non bastasse,è in arrivo la corrente Il Nino,che porta clima secco e arido!

www.peacereporter.net/dettaglio_art....php?idart=6579

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 00:29
 
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Batman23
view post Posted on 10/11/2006, 11:08




Pericolo acqua alta a New York.In futuro gli uragani potrebbero arrivare nella Grande Mela:
CITAZIONE
Il surriscaldamento della Terra fa espandere la massa oceanica e regala maggior vigore agli uragani.In futuro,secondo le ipotesi di alcuni scienziati,gli uragani potranno formarsi sempre piu' a nord,arrivando a toccare New York.La Grande Mela andra' incontro a vere e proprie inondazioni poiche' il livello del mare crescera' a ritmo galoppante e ogni 4 anni si verificheranno alluvioni apocalittiche.Unica soluzione e' rappresentata dalla ritirata della vita umana dalle zone pianeggianti,poiche' qualsiasi soluzione tecnica di controllo delle acque e' di impossibile realizzazione in una citta' cosi' affollata e vecchia in termini di infrastrutture.Questo e' il verdetto del Goddard Institute for Space Studies(GISS),che ha studiato la correlazione tra riscaldamento globale ed eventi atmosferici.Un tempo certi fenomeni naturali si verificavano circa ogni 100 anni,ora ogni 20.Colpa dell'uomo,e Madre Natura si ribella.Il panorama delineato dagli esperti del GISS e' catastrofico e riguarda anche stati ecologicamente corretti,come la California.Non esiste una muraglia forte abbastanza da respingere l'invasione delle acque e il livello dell'oceano continuera' a salire inesorabilmente.Del resto,gia' prima di Katrina,il Dipartimento della protezione ambientale di New York aveva istituito una task-force proprio per monitorare gli effetti del cambiamento climatico sull'ambiente nel lungo periodo.Secondo Klaus Jacob,autore di numerosi scritti sulla vulnerabilita' di New York,la Grande Mela e' in pericolo,poiche' la maggior parte della citta' e' appena a 290 metri sopra il livello del mare e dunque sarebbe sufficiente un uragano di terza categoria per causare un'inondazione (Corriere della Sera).

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze...nondazioni.html

Piovono rane in Serbia (estate 2005):
CITAZIONE
Belgrado-Gli abitanti di Odzaci,in Vojvodina(Serbia del nord,cittadina a circa 120 chilometri da Belgrado) si sono trovati alle prese ieri con una insolita pioggia di rane.Gli animali,ha raccontato il quotidiano "Blic",sono addirittura sopravvissuti alla caduta."Dalle nostre parti,rane come quelle non ce ne sono-ha raccontato la climatologa Stevan Stevanovic,abitante della cittadina-sono grigie anziche' verdi,e molto,molto piu' veloci".

Secondo gli scienziati,il fenomeno,peraltro non ignoto in altre parti del mondo,e' dovuto al forte vento che ha accompagnato le piogge di questi giorni nella regione,e che avrebbe aspirato le rane da stagni anche molto lontani,trasportandole per chilometri.

"Un vento di potenza paragonabile a quello di un tornado puo' risucchiare qualsiasi cosa sia abbastanza leggera dal terreno e dalle acque poco profonde.Di solito si tratta solo di polvere.Ma a volte accade con oggetti di dimensioni maggiori",ha spiegato la Stevanovic.Ora i biologi sono curiosi di vedere se e come le nuove ospiti si adatteranno alle mutate condizioni ambientali.La spiegazioni degli esperti pero' non hanno convinto alcuni anziani di Odzaci:"E' un segno infausto-sostiene uno di loro,Caja Jovanovic-significa guerra o catastrofe" (Messaggero).

www.ilmessaggero.it/
www.stranomavero.info/2005/06/07/piovono-rane-in-serbia/

:unsure: :wacko: Oooohhh,non facciamo scherzi,non vorrei che un giorno cominciassero a volare gli affari delle mucche :sick: e roba simile!
;) Va bè,su questa notizia si può ridere,dai.

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 00:55
 
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Batman23
view post Posted on 30/3/2007, 15:01




Quel che resta delle foreste,il rapporto della FAO:
www.fao.org/docrep/009/a0773e/a0773e00.HTM
www.galileonet.it/news/8070/quel-ch...a-delle-foreste
CITAZIONE
Meno 20.000 ettari al giorno,per un totale di 7,3 milioni di ettari all'anno.Questa la perdita netta di foreste nel mondo secondo il rapporto della FAO "Lo stato delle foreste nel mondo",presentato nei giorni scorsi a Roma.Dal 1990 al 2005 la Terra ha perduto il 3% del suo territorio forestale totale(che copre circa 4 miliardi di ettari,vale a dire il 30% della superficie del pianeta)un calo medio di quasi lo 0,2 per cento l'anno.Tra il 2000 e il 2005 la perdita piu' alta di foreste primarie si e' registrata in Indonesia,Messico,Papua Nuova Guinea e Brasile.Africa e America Latina continuano a perdere foreste a un tasso allarmante.Ogni anno l'Amazzonia perde un'area grande quanto la Sicilia e il continente africano in sei anni ha volatilizzato il 9% di tutte le sue foreste.L'Europa ed il Nord America registrano invece un aumento della superficie forestale.Ma il rapporto segnala una positiva inversione di tendenza rispetto ai decenni precedenti:mentre in 83 paesi c'e' stata una diminuzione della copertura forestale,in altri 57 si e' visto un aumento.

E' il caso dell'Asia e della regione del Pacifico.In Cina i grandi investimenti negli interventi di riforestazione hanno bilanciato l'alto tasso di deforestazione di altre zone,dice il rapporto."Molti paesi hanno mostrato la volonta' politica di migliorare la gestione delle foreste rivedendo politiche e legislazioni e rafforzando le istituzioni forestali" afferma David Harcharik,direttore generale aggiunto della FAO.

"Maggiore attenzione e' stata data alla conservazione del suolo e delle risorse idriche,alla difesa della diversita' biologica ed ad altri fattori ambientali".Secondo Greenpace si tratta comunque di una visione troppo ottimistica:il rallentamento della deforestazione a livello mondiale,in realta',sarebbe solo il risultato della crescita del numero degli alberi piantati in paesi che hanno gia' perso le proprie foreste naturali:"Secondo la FAO,in Asia aumenta la superficie forestale grazie ai 4 milioni di ettari di piantumazioni in Cina,ma le piantagioni certo non compensano la devastazione delle foreste tropicali dell'Indonesia,dove la deforestazione avanza ad un tasso annuale del 2%",denuncia l'associazione ambientalista.Non si tratta solo di proteggere la biodiversita' sempre piu' minacciata.Secondo la Banca Mondiale 1,2 miliardi di persone hanno bisogno delle foreste per sopravvivere.La perdita di foreste naturali causera' un incremento della poverta',dell'insicurezza sociale e dell'instabilità (Galileo).

www.ansa.it/ambiente/notizie/notizi...4934231460.html
www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=6414
www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=6409
www.ecplanet.com/canale/ecologia-6/...t/ecplanet.rxdf
www.fao.org/newsroom/it/news/2005/1000127/index.html
www.lanuovaecologia.it/natura/conservazione/7273.php

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 00:52
 
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Batman23
view post Posted on 30/3/2007, 16:17




FAO:la deforestazione è responsabile del 25% di CO2.
www.ansa.it/ambiente/notizie/notizi...5134231465.html
CITAZIONE
La deforestazione e' responsabile del 25% di tutte le emissioni a effetto serra di biossido di carbonio (CO2) causate dall'uomo.E' quanto emerge dal rapporto FAO sulla Valutazione delle Risorse Forestali Mondiali (FRA).Il rapporto FAO mostra che la distruzione delle foreste aggiunge,ogni anno,all'atmosfera circa 2 miliardi di tonnellate di carbonio.Secondo la FAO,le foreste svolgono un ruolo molto importante per contrastare il riscaldamento globale,mentre la "deforestazione acuisce il problema-spiega Dieter Schiene del dipartimento foreste della FAO-si dovrebbero creare,invece,nuovi sebatoi di carbonio mediante l'imboschimento,vale a dire piantando alberi dove non ve ne erano e la riforestazione,cioe' rimboschendo aree che sono state deforestate".La FAO ha stimato che la ritenzione globale di carbonio,derivante da tre fattori (la diminuzione della deforestazione,l'aumento della ricrescita forestale e la riforestazione),potrebbe,nei prossimi 50 anni,ricompensare di circa il 15% le emissioni di carbonio provenienti dai carburanti fossili (Ansa).

www.fao.org/newsroom/it/focus/2006/1000247/index.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Disboscamento
www.geocities.com/humus_2000/defore.htm

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 00:58
 
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New York
view post Posted on 10/4/2007, 10:17




In tema di foreste,cambiamenti climatici e quant'altro.

da: www.modusvivendi.it/blog/2007/03/09...gono-sfrattati/

"Le foreste di conifere stanno prendendo il posto della tundra,nella parte piu' a nord del Canada. E lo stanno facendo ad una velocità che neanche gli scienziati dell'Università di Alberta, che hanno studiato da vicino il fenomeno,si sarebbero mai aspettati. Con l'innalzamento della temperatura globale la linea di confine tra la foresta di abeti e la tundra si è alzata,rispetto ai livelli del ventesimo secolo,di 85 metri mentre la densita' degli arbusti è aumentata del 65%.

Ryan Danby e David Hik,del dipartimento di Scienze biologiche dell'Università,hanno ricostruito la storia di queste foreste analizzando gli anelli degli alberi,metodo noto agli esperti con il nome di Dendrocronologia,e hanno riscontrato il piu' veloce tasso di "slittamento" degli ultimi 300 anni. "Questi rapidi cambiamenti - spiega Danby - sono riconducibili a periodi caratterizzati da un'abnorme produzione di semi,favorita da estati secche e torride.Il caldo degli anni seguenti ha poi favorito la rapida crescita degli arbusti".

Anche la fauna della tundra ne ha risentito:quest'habitat cosi' peculiare sta diventando sempre piu' frammentato,mettendo a rischio la vita di intere popolazioni di pecore e caribu. Ma la Natura riesce comunque a "compensare",almeno in parte,i danni dell'uomo. La superficie della tundra,cosi' come la calotta artica,riflette la luce del sole e la reimmette nell'atmosfera sotto forma di calore.Con l'avanzamento delle foreste questo fenomeno diminuisce,in quanto gli alberi,al contrario,assorbono la luce del Sole.Un feedback positivo che non bastera' comunque a portare un po' di fresco alla fauna canadese".

http://it.wikipedia.org/wiki/Tundra
http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761557297/Tundra.html
http://images.google.it/images?svnum=10&um...=Cerca+immagini
www.sciencedaily.com/releases/2007/...70305140830.htm
http://news.nationalgeographic.com/news/20...ing-tundra.html

Edited by New York - 26/10/2011, 21:17
 
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Batman23
view post Posted on 17/4/2007, 02:30




L'atollo di Vanuatu sprofonda nell'oceano lentamente.... :(
CITAZIONE
L'atollo di Vanuatu sta sprofondando nell'Oceano Pacifico,vittima anch'esso del Global Warming.Fino a qualche anno fa a Vanuatu c'era un'unica spiaggia che un tifona ha spazzato via.Al suo posto sono rimaste misere capanne con il tetto di paglia e i pali portanti delle vecchie abitazioni che fuoriescono dalla fanghiglia,solitari testimoni d'una presenza umana.Gli abitanti dell'isola ormai sono rassegnati,ma le hanno tentate tutte prima di arrendersi al destino.Hanno quindi deciso di trasferirsi piu' all'interno,in una zona piu' elevata,dove hanno gia' costruito 6 strutture comuni,realizzate con finanziamenti canadesi.In questo affascinante angolo di mondo,scoperto nel 1606 dall'esploratore portoghese Pedro Fernandez de Quiros,le isole luccicano di un verde brillante e si possono ammirare le splendide barriere coralline e i picchi fumanti del vulcano Marum,un interessante sito per i vulcanologi che studiano l'evoluzione sismica.Gli europei vi giunsero sul finire del 700,dopo l'esplorazione del mitico James Cook,che visito' le isole nel corso del suo secondo viaggio in Oceania.Le isole Torres,650 miglia a nord di Efate,l'isola principale di Vanuatu,comprendono 5 atolli corallini,di cui Lateu e' l'unico villaggio dell'isola di Tegua,un fazzoletto di terra a forma di mezzaluna,lungo meno di 4 miglia e largo appena 10.Dice Peter Boehm dal suo bell'articolo da Repubblica:"E' difficile ignorare l'impatto che il cambiamento climatico ha avuto sull'atollo di Tegua.Dovunque,sul lato sopravvento dell'isola,gli alberi di palma sono immersi nel mare.Qualcuno di essi e' sopravvissuto alla prova,altri non ce l'hanno fatta e ora ingombrano le acque basse della riva."Il nostro villaggio fu inondato per la prima volta alla fine degli anni 80",dice il capo del villaggio di Lateu,Reuben Seulin,63 anni."Oggi succede un mese si' e uno no".E' dunque l'aumento di temperatura dell'acqua degli oceani(l'acqua di mare come la maggior parte delle sostanze,riscaldandosi si dilata.L'espansione termica dell'oceano potrebbe essere sufficiente a innalzare il livello del mare di almeno 30 cm nei prossimi 100 anni) a causare questa calamita'.Vanuatu,del resto,non e' la sola isola del Pacifico minacciata dall'oceano che sale.Anche i sei atolli delle isole Carteret,di cui gli abitanti sono stati chiamati i primi progughi ambientali,sono destinati a essere sommersi dalle acque.Gia' a Tuvalu molte isolette sono state inghiottite dall'oceano.Su una superficie di 26 chilometri quadrati e una popolazione di 9500 anime sono molti coloro che hanno dovuto sloggiare dalla piccola monarchia costituzionale che comprende nove atolli alti al massimo 4,5 metri sul livello del mare.Nel 2001 la Nuova Zelanda ha accettato di accogliere una quota annuale di tuvaliani come rifugiati,dopo che la stessa richiesta era stata rifiutata dall'Australia.Cosi',75 famiglie tuvalane all'anno,per i prossimi trent'anni secondo le previsioni,emigreranno altrove.Tutto cio' e' un'ulteriore segnale d'allarme per le intere popolazioni di molti dei centinaia di atolli posti al di sotto della linea dell'equatore,abituati a vedere,si puo' dire ormai quotidianamente,la devastazione dell'intero loro modo di vita.

http://ilprofessorechos.blogosfere.it/2006...-lisola-di.html
vanuatu

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 01:00
 
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New York
view post Posted on 24/4/2007, 18:18




da: www.repubblica.it/2007/04/sezioni/a...ndia-isola.html

"Potrebbe diventare il vero simbolo dei cambiamenti climatici che stanno modificando l'aspetto del nostro pianeta.Dennis Schmitt,l'esploratore americano che l'ha scoperta,l'ha battezzata in lingua esquimese Uunartoq Qeqertoq,the Warming Island:sara' un nome che sentiremo spesso. La nuova isola e' apparsa in seguito allo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia,il fenomeno che preoccupa di piu' gli ambientalisti di tutto il globo. Fino ad oggi si credeva che quel lembo di terra,dalla forma di una mano con tre dita,fosse una penisola coperta dal ghiaccio che si allungava nella parte orientale della costa. Il rapido liquefarsi del ghiacciaio,però,ha mostrato chiaramente che si tratta in realta' di un fazzoletto di terra circondato dall'acqua. Le fotografie catturate dal satellite fin dagli anni Ottanta mostrano l'evoluzione dello scioglimento del ghiacciaio e,al tempo stesso,svelano cio' che il Professor Schmitt per primo ha capito. Nelle foto risalenti al 1985 questa zona appariva come facente parte integrante della costa della Groenlandia. Gia' nel 2002 solo un sottile ponte di ghiaccio sembrava collegare le due terre. Oggi le due coste sono del tutto separate a causa di una trasformazione tanto rapida quanto sorprendente. Ed è proprio la velocità con cui il fenomeno si sta sviluppando che inquieta il mondo scientifico:gli studiosi hanno calcolato che se nel 1996 il ghiacciaio si era sciolto di 50 chilometri cubici,nel 2005 ben 150 chilometri cubici di ghiaccio sono stati depositati nell'acqua. Solo fino a tre anni fa si credeva che ci sarebbero voluti 1000 anni prima che la coltre bianca della Groenlandia si spaccasse per sciogliersi in mare,ma dal 2004 i dati parlano chiaro:il processo di disintegrazione si sta accellerando e avanza a una velocita' tre volte maggiore rispetto a quella degli anni Novanta. I numeri sono demoralizzanti:secondo modelli elaborati dal computer,se davvero il secondo blocco di ghiaccio del globo dovesse veder fondere i suoi 2,5 milioni cubici di chilometri di ghiaccio,il livello del mare del pianeta si innalzerebbe di oltre 7 metri. Intere citta' ne resterebbero sommerse. Londra e le Maldive sarebbero inghiottite dalle acque. Dati che allarmano i ricercatori in quanto un fenomeno che avesse solo un decimo della portata di quello appena descritto avrebbe gia' conseguenze devastanti. Altre isole,intanto,potrebbero emergere dai bianchi blocchi della Groenlandia,svelandosi improvvisamente a chi saprà riconoscerle:geografi ed esploratori di tutto il mondo si sono messi alla caccia della loro personale Atlantide".

http://news.independent.co.uk/environment/...icle2480994.ece
www.iht.com/articles/2007/01/16/hea...eb.0116warm.php
http://landsat.usgs.gov/gallery/detail/441/
http://justfrank.netsons.org/
www.betchartexpeditions.com/antarctica_warmIs.htm
www.warmingisland.org/
www.newwest.net/index.php/gallery/image_full/895/
http://en.wikipedia.org/wiki/Geography_of_Greenland

Edited by New York - 26/10/2011, 21:19
 
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Batman23
view post Posted on 13/5/2007, 20:08




:huh: Anomalie gravitazionali in America del Nord? :huh:
CITAZIONE
Una lenta ma crescente variazione della forza di gravita' e' stata riscontrata in un'estesa area del Nord America.E' l'effetto che ancora oggi il Laurentide,un'enorme distesa di ghiaccio che copri' tra i 90.000 e i 18.000 anni fa buona parte del Canada e degli Stati Uniti settentrionali,lascia percepire ai ricercatori.Per la prima volta sono state riprodotte delle mappe che indicano in che modo il nostro pianeta ha ridistribuito le forze gravitazionali in seguito ai grandi cambiamenti climatici.

A mostrarle su "Science" sono Jerry Mitrovica,professore di Fisica e direttore del Programma di Evoluzione Terrestre al Canadian Institute for Advanced Research,e Mark Tamisiea e James Davis dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.Grazie al progetto GRACE(Gravity Recovery and Climate Experiment)e' stato possibile ottenere per quattro anni consecutivi le misure satellitari del campo gravitazionale terrestre in varie zone del globo,permettendo di determinare come la massa viene ridistribuita tutt'intorno al pianeta.

Tra i dati spicca la variazione di gravita' del nordest del continente americano,intorno alla Baia di Hudson,causata dall'assottigliamento impresso dai tre chilometri di strato di ghiaccio del Laurentide.Questa zona,spiega Tamisiea,non si e' ancora del tutto ripresa dallo schiacciamento del ghiacciaio e l'innalzamento in atto continua ad avere effetto sulla gravita'.Tramite queste misure puo' quindi recuperare informazioni sull'estensione del ghiacciaio,importanti per capire l'evento climatico occorso e per affinare gli attuali modelli climatici.L'era glaciale,tuttavia,non e' la sola responsabile delle variazioni del campo gravitazionale:anche il movimento delle placche tettoniche,afferma Mitrovica,contribuisce a spingere l'intera area verso il basso a causa dei flussi verticali del mantello terrestre.

www.galileonet.it/news/8413/america...u-forza-gravita

http://clima.meteogiornale.it/Portal/index...id=136&Itemid=1

http://lescienze.espresso.repubblica.it/ar...gravita/1302085

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 01:13
 
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Batman23
view post Posted on 11/6/2007, 17:33




Dall'Antartide non arrivano belle notizie... :unsure:
CITAZIONE
Centinaia di ghiacciai della Penisola Antartica stanno scorrendo con velocita' crescente,incrementando l'innalzamento del livello del mare,secondo quanto afferma uno studio del British Antartctic Survey (BAC).L'articolo in proposito,pubblicato sulla rivista "Geophysical Research", spiega che,utilizzando le immagini riprese dai satelliti ERS-1 e ERS-2,e' stato possibile tracciare lo scorrimento di circa 300 ghiacciai finora mai studiati.

L'incremento della velocita' dovuto al riscaldamento globale e' stato stimato in un 12 per cento tra il 1993 e il 2003.Queste osservazioni,che seguono di poco a misurazioni analoghe effettuate sulle coste della Groenlandia,indicano che la causa diretta del fenomeno e' la fusione dei ghiacciai piu' bassi,che fluiscono direttamente in mare.

Via via che si assottigliano,essi "galleggiano" meglio sugli strati rocciosi sottostanti,permettendo uno scorrimento piu' veloce.Nel febbraio scorso,l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ha dichiarato di non poter fornire un limite superiore al tasso di innalzamento del mare antartico per il prossimo secolo,a causa proprio della mancanza di dati sul comportamento delle grandi coperture glaciali.I risultati del BAC rappresentano percio' un primo passo per fornire stime adeguate.

http://lescienze.espresso.repubblica.it/ar...tartide/1304905

www.antarctica.ac.uk/

Edited by Batman23 - 27/10/2011, 01:13
 
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New York
view post Posted on 16/7/2007, 17:56




da: www.ansa.it/

"Gli stagni dell'Artico,la principale fonte di acqua dolce di molte regioni polari,stanno evaporando,e molti di loro sono ormai persi.L'allarme e' in uno studio della Queen's University,in Canada,pubblicato dalla rivista PNAS.John Smol e la sua collega Marianne Douglas dell'Universita' di Alberta hanno iniziato i loro studi sugli stagni artici nel 1983,prendendo campioni da 40 specchi d'acqua della parte canadese del continente.Gia' nel 1990 i ricercatori avevano segnalato la progressiva diminuzione del livello degli stagni,molti dei quali esistenti gia' da diversi millenni,dovuta al riscaldamento globale.

La spedizione del 2006 però,l'anno piu' caldo della storia in questa parte dell'Artico,ha riservato una brutta sorpresa:"Quando siamo arrivati-spiega Smol-qualcuno degli stagni era scomparso,e gli altri avevano ridotto drasticamente il loro livello.Questi laghi sono i primi a risentire del riscaldamento,perche' hanno un piccolo volume d'acqua".Gli stagni dell'Artico sono un'importante fonte di nutrimento per molti uccelli acquatici,insetti e altri organismi.Secondo lo studio canadese,la perdita di questi ecosistemi avra' ripercussioni sulla biodiversita' di tutto l'Artico.

"Le ramificazioni ecologiche di questi cambiamenti saranno molto gravi-spiega Douglas-perche' avranno effetto sull'habitat e sulle fonti di cibo degli uccelli acquatici,oltre che sulle popolazioni degli invertebrati e quindi di insettivori,solo per citarne alcune".Gli stagni sono l'unico punto dove puo' proliferare la biodiversita' in un ambiente che altrove ha condizioni estreme.Oltre a monitorare gli specchi d'acqua per 24 anni,i ricercatori sono riusciti a ricostruire la loro storia degli ultimi millenni,usando tecniche di paleontologia.L'inizio della sparizione e' databile intorno agli anni '90,ma quello dell'ultimo anno e' stato il piu' grande mai notato,e forse,sostengono gli autori dell'articolo,anche quello definitivo.Negli ultimi anni i ricercatori hanno notato oltre alla diminuzione del volume degli stagni anche un aumento progressivo della salinita' dell'acqua,sintomo evidente che la causa della scomparsa e' l'evaporazione.

"La soglia massima per un ecosistema marino e' la perdita dell'acqua-spiega Smol-e questi siti ormai l'hanno superata.Inoltre abbiamo notato che le paludi che circondavano gli stagni,che prima erano intrise d'acqua,stanno diventando sempre piu' secche,tanto che ora possono prendere fuoco con un semplice accendino".Il processo notato in Canada non e' limitato a questa parte dell'Artico.Nell'ottobre 2006 l'Universita' dell'Alaska ha pubblicato uno studio basato su fotografie satellitari di 10.000 stagni dell'Alaska meridionale,da cui era emersa una perdita variabile tra il 4 e il 31 per cento nell'area coperta da questi specchi d'acqua".

http://environment.newscientist.com/articl...tic-ponds-.html
www.cbc.ca/technology/story/2007/07...ic.html?ref=rss
www.sciencedaily.com/releases/2007/...70703173140.htm

Edited by New York - 26/10/2011, 21:23
 
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xMig.conf
view post Posted on 16/7/2007, 18:08




:woot: :woot: Ma la piantate di mettermi paura, mi state facendo cagare sotto.
Ora le temperature sono aumentate anche qui (nord BG) ore 12.30 Max 31.
 
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59 replies since 9/6/2005, 01:12   5397 views
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