Scoperti libri in pelle umana in alcune delle più prestigiose università americane
di Antonella Oliva
17/01/2006
LIBRI rivestiti da pelle umana: per qualcuno sono una forma di "rispetto" all’importanza del libro. La vicenda è stata resa nota dall’agenzia Associated Press da Providence, capitale del Rhode Island e sede della Brown University, uno degli atenei più celebri degli Stati Uniti. Secondo l’agenzia, oltre che alla Brown, volumi in pelle "originale" sarebbero custoditi anche tra gli scaffali della Harvard University, del College of Physicians di Philadelphia e di altre storiche università.
Paul Wolpe, docente di bioetica all’Università della Pennsylvania, storicizza la questione e sostiene: "Spesso la rilegatura in pelle umana sarebbe un segno di rispetto. Ad esempio, i volumi di medicina sarebbero un omaggio ai cadaveri usati negli studi medici". Infatti, per la maggior parte, si tratta di libri di medicina ma alla Cleveland Public Library c’è anche un Corano rilegato con la pelle del suo proprietario, un leader tribale arabo.
I volumi in questione risalgono ai secoli scorsi, quando le biblioteche erano ancora dei luoghi elitari, appannaggio di pochi privilegiati, tra cui medici che avevano accesso ai cadaveri per motivi di studio e quindi anche ai loro resti cutanei. Mentre in altri casi i bibliofili acquistavano la pelle di condannati a morte o di persone decedute in stato di indigenza.
Pelle umana e parola scritta: il rapporto sembra piuttosto stretto se si pensa che qualche anno fa, una quarantenne americana originaria delle Filippine aveva progettato di "pubblicare" un suo racconto esclusivamente sulla pelle di individui umani. Successivamente non se ne è saputo molto ma è probabile che la pubblicazione non sia avvenuta, visto che ci sarebbe stato bisogno di oltre 1200 volontari a far da pagina!
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