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Le lingue di Dio

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Arpocrate
view post Posted on 9/6/2005, 15:37




Prendo spunto dalla piega che ha preso la discussione sul Dio buono e apro un Trd in cui si possa discutere in tutte le lingue, di un Principio che appartiene ad ogni fedele della terra.

Ridurre il concetto del Principio ad un solo linguaggio č controproducente per chi cerca onestamente una Via da Seguire. Non si deve fare proselitismo, a mio avviso, dunque si deve cercare.

Vorrei iniziare con la Mandukya Upanishad che, nei suoi dodici versi, traduce nel linguaggio orientale il credo del principio. Con calma, li si puň analizzare, ricercando in esso le possibili (non necessarie, sta a voi) validitŕ universali, anche attraverso altri linguaggi o lingue.
Cercate Dio ovunque, poichč esso E', e risiede al di lŕ della Comprensione.

1.omitietadaksharamidam sarvam tasyopavyâkhyânam
bhűtam bhavad bhavishyaditi sarvamomkâra eva;
yaccânyat trikâlâtîtam tadapyomkâra eva.

2.sarvam hyetad brahma ayam âtmâ brahma so’yam âtmâ catushpât.

3.jâgaritasthâno bahishprajńah saptânga ekornâmvashatimukhah sthűlabhug vaishvânarah prathamah pâdah.

4.svapnasthâno’ntahprajńah saptânga ekornâmvashatimukham praviviktabhuk taijaso dvitîyah pâdah.

5.yatra supto na kancana kâmam kâmayate
na kancana svapnam pashyati tat sushuptam
sushuptasthâna ekî-bhűtah prajńânaghana evânandamayo hyânndabhuk cetomukhah prâjńâstritîyah pâdah

6.esha sarveshvara esha sarvajńa esho’ntaryâmyesha yonih sarvasya prabhavâpyayau hi bhűtânâm.

7.nântahprajńa na bahishprajńa nobhayatahprajńam na prajńânaghanam na prajńam nâprajńam;
adrishtam asyavahâryamagrâhyama lakshanamacintyamavyapadeshyamekâtmapratyayasâram prapancopashamam shântam shivam advaitam
caturtham manyante sa âtmâ sa vijńeyah.

8.so’yamâtmâdhyaksharamonkâ ro’dhimâtram pâdâ mâtrâ mâtrâshca pâdâ akâra ukâro makâra iti.

9.jâgaritasthano vaishvânaro’kâroh prathamâ mâtrâ âpterâdimattvâd vâ âpnoti ha vai sarvân kâmânâ dishca bhavati ya evam veda.

10.svapnasthânastaijasa ukâro dvitoyâ mâtrâ uktarshâbhayanvâd vâ uktarshati vai jńânasarntati ha vai jńâmânashca samânashca bhavati nâsyâbrahmavit kule bhavati ya evam veda.

11.sushuptasthânah prâjńo makârastritîyâ mâtrâ miterapotervâ minoti ha vâ idam sarvamapîtishca ya evam deva.

12.amâtrashcaturthe’vyavahâryah prapanciopashamah
shive’dvaita evamonkâra âtmaiva samvishatyâtmanâtmânam
ya evam veda ya evam veda.

Traduzione. (Ho messo la parte originale per dare ai Passanti la possibilitŕ di dare una interpretazione personale della stessa). La Traduzione non č mia.

1.OM č la Parola imperitura; OM č l’universo; e questa ne č l’esposizione. Il passato, il presente e il futuro, ciň che č esistito, che č e che sarŕ, č OM. Tutto ciň che esiste oltre i limiti del tempo, č pur esso designato da OM

2.Tutto questo universo č il Brahman; questo âtman č il Brahman, e l’âtman č quadruplice

3.Colui che ha come sede lo stato di veglia, che possiede la conoscenza degli oggetti esteriori, dotato di sette membra e diciannove porte, che fruisce del mondo materiale, Vaishvânara, č il primo

4.Colui che ha come sede lo stato di sogno, che ha la conoscenza degli oggetti interiori, dotato di sette membra e diciannove porte, che fruisce degli oggetti sottili, Taijasa, č il secondo

5.Quando l’essere dormiente non prova piů desiderî, né č soggetto a sogni, allora si ha la condizione di sonno profondo. Colui che dimora nel sonno profondo, e che in questo č diventato uno, che č conoscenza raccolta in se stessa, che č costituito da pura beatitudine, che ha la beatitudine come campo di esperienza, la cui mente cosciente č la porta, Prâjńa, č il terzo

6.Esso č il Signore di tutto, l’Onnisciente, l’ordinatore interno, matrice dell’universo, l’origine e la fine di tutte le creature

7.Il Quarto non č estroverso né introverso, né contemporaneamente dentro e fuori, non č conoscenza raccolta in se stessa, non possiede la conoscenza né la non-conoscenza, č invisibile e incomprensibile, indefinibile, impensabile, indescrivibile, l’unica essenza della conoscenza dell’âtman, senza alcuna traccia fenomenica; č pienezza di pace e di beatitudine senza dualitŕ: questo č in veritŕ l’Âtman, questo č l’oggetto della conoscenza

8.Egli č l’Atman, č il Verbo imperituro, č OM; e ogni lettera č una sua parte: A, U, M

9.Vaishvânara, la cui sede č lo stato di veglia, č designato dalla prima lettera, la A, a causa della sua connessione con ciň che ha inizio e si espande. Colui il quale cosě conosce, consegue tutti gli oggetti di desiderio: ne diventa la sorgente e l’origine

10.Taijasa, la cui sede č lo stato di sogno, č designato dalla seconda lettera, la U, in correlazione con avanzamento e centralitŕ; chi in tal modo conosce, raggiunge il flusso ininterrotto di conoscenza e si eleva oltre l’indifferenza: nessuno dei suoi semi sarŕ privo della conoscenza del Brahman

11.Prâjńa, la cui sede č lo stato di sonno profondo, č designato dalla terza lettera, la M, a causa della connessione con misura e finalitŕ; colui che conosce l’universo in se stesso come misura diventa, in realtŕ, onnipenetrante

12.Il Quarto stato č incommensurabile, non agente, al di lŕ della manifestazione; č il Sommo Bene, l’Uno senza secondo: č OM. Colui il quale cosě conosce, diventa l’Âtman, e mediante il proprio âtman penetra nell’Âtman — colui il quale cosě conosce


Bene. Poste queste premesse, qualcuno se la sente, leggendo questi versi, di provare a dare una sua personale visione?
 
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oro
view post Posted on 9/6/2005, 15:56




Sinteticamente, una delle visioni possibili, su piano umano, č questa: OM č l'Essere. A č il Principio, U č l'Ente Causa, M č l'Ente Effetto. Gli altri piani ne vedono comunque uno svolgimento similare in aspetti differenziati.
 
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Arpocrate
view post Posted on 9/6/2005, 16:02




Ottimo. Propongo di partire da un'indicazione piů semplice.

A - Stato di veglia

U- Stato di sogno

M- Stato di sonno profondo.

L'uso della stessa come Mantra produce la sublimazione al di lŕ dell'intelletto.

Ovvero,nella recitazione, la nasalitŕ della M finale (anuswara), protratta ad libitum, diviene il suono puro che simboleggia il quarto stato, quello dell'Assoluto.

Infatti, la stessa, puň divenire AUMGN (per far comprendere il tipo di pronuncia (non č gn, č G N, pronunciate una per volta).
 
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oro
view post Posted on 9/6/2005, 17:51




Si. Nella M vi č il transito dal "sonno profondo" ad uno stadio diverso della realtŕ, un ponte, un collegamento, che attraversato conduce al di lŕ, in stato evoluvivo piů elevato, per cosě dire.
 
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Darkblade78
view post Posted on 10/6/2005, 02:19




Interessante. Arpocrate perché "A" č lo stato di veglia? Da cosa lo inferisci?
 
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seleparina
view post Posted on 10/6/2005, 09:10




CITAZIONE (oro @ 9/6/2005, 16:56)
Sinteticamente, una delle visioni possibili, su piano umano, č questa: OM č l'Essere. A č il Principio, U č l'Ente Causa, M č l'Ente Effetto. Gli altri piani ne vedono comunque uno svolgimento similare in aspetti differenziati.


CITAZIONE
A - Stato di veglia

U- Stato di sogno

M- Stato di sonno profondo.


ecco, comincio a capire meglio...

che ci posso fare se sono schematica?

Perdonate l'ignoranza :stiamo parlando anche di vibrazione legata alla "pronuncia" delle lettere A U M (g n)?
 
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Arpocrate
view post Posted on 10/6/2005, 11:36




CITAZIONE (Darkblade78 @ 10/6/2005, 03:19)
Interessante. Arpocrate perché "A" č lo stato di veglia? Da cosa lo inferisci?

A mio parere una formula che racchiude in sč la vibrazione primeva dell'universo, dunque il principio da cui tutto č stato emanato, a vari livelli assume diverso significato, a seconda dell'emanazione.
In sostanza, nel livelli microcosmico della psiche, puň rappresentare la struttura in cui il singolo deve "discendere" nella ricerca del proprio sč, e a livello pratico la vibrazione aiuta a formare quella trance atta ad attivare e portare a galla meccanismi inconsci.
Ogni formula universale, come č in occidente il Tetragrammaton YHWH a livello rituale, puň essere utilizzata per scopi diversi, a seconda dello "studente".
 
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Arpocrate
view post Posted on 10/6/2005, 13:00




CITAZIONE (seleparina @ 10/6/2005, 10:10)
Perdonate l'ignoranza :stiamo parlando anche di vibrazione legata alla "pronuncia" delle lettere A U M (g n)?

Sě, la recitazione del Mantra.
 
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Arpocrate
view post Posted on 10/6/2005, 13:10




Per chi non si fidasse neanche della traslitterazione, o semplicemente volesse vedere il testo originale, puň essere utile questo:


Attached Image: mandukya.jpg

mandukya.jpg

 
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Arpocrate
view post Posted on 10/6/2005, 13:13




Questa č giŕ una versione piů recente, in cui le parole sono staccate fra loro.

In originale, il sanscrito č una scriptio continua..dunque per ogni riga non si vede il distacco tra una parola e un'altra; č il traduttore a doverle riconoscerle, e distaccarle.
 
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seleparina
view post Posted on 10/6/2005, 13:16




...infatti, mi sembrava...



una sola cosa, giusto per curiositŕ: si legge da sinistra a destra o viceversa?
 
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Arpocrate
view post Posted on 10/6/2005, 13:17




Da sinistra a destra.
Leggere da destra verso sinistra č una peculiaritŕ delle lingue semitiche.
 
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Darkblade78
view post Posted on 11/6/2005, 02:04




Arpocrate ti ringrazio per la risposta. Ascolta. Ma il collegamento che fai tra AUM e YHWH e tutto il resto: a) lo hai ricavato a seguito di ricerche bibliografiche; b) rivelazione (durante qualche meditazione ecc.ecc.); c) sentito dire?
 
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Arpocrate
view post Posted on 18/6/2005, 15:10




E' frutto di lavoro personale.
Deriva sia dallo studio cabalistico del Tetragrammaton, sia dall'uso rituale e meditativo delle formule YHWH, IAO, AUM.
 
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latino_heat
view post Posted on 18/6/2005, 15:33




CITAZIONE
E' frutto di lavoro personale.

credo che ci sia davvero da ammirarti.......
come fai ti ritiri in una stanza insonorizzata lontano da tutti e tutto?
oppure riesci anche senza tranquillitŕ?
no perchč io non riesco in tranquillitŕ, figuriamoci nel caos......
mi dispiace non riuscire a concentrarmi e a meditare, lo vorrei tanto
 
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28 replies since 9/6/2005, 15:37   761 views
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