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Il vangelo secondo la storia

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view post Posted on 16/5/2009, 10:27

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A proposito di Fuoco Sacro dei Crociati (l'unico fuoco sacro che riconosco si definisce Sahamashan, qualcuno abbrevia con Smashan, và bene uguale): Al suo sevizio Madonna Rubinia; cessino le "ostilità" :D
 
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Veritas_2
view post Posted on 16/5/2009, 13:56




CITAZIONE
...Ciò che mi ha sorpreso (e che dimostra miseramente quanta stolta prevenzione ci sia) e che tali attacchi "ad hominem" si siano verificati ancor prima che io iniziassi a fare un esposizione organica di ciò che mi ero ripromesso di esporre. Ma forse si tratta solo di "sacro" furore: lo stesso che animava i soldati "crociati"!

Quando ho parlato di "fare un'esposizione organica", forse ho un po' esagerato, nel senso che se ciò dovesse essere inteso come un racconto "ab ovo", ciò significherebbe esporre qui tutto il contenuto del libro che sto componendo, il che è praticamente assurdo. E' giocoforza, allora, che io mi concentri su alcuni aspetti fondamentali della vicenda gesuana, rimandando i pazienti lettori alla lettura del libro, quando verrà pubblicato, per conoscere ulteriori particolari. Quando ciò sarà avvenuto, quasi sicuramente aprirò (anzi, riaprirò) un sito tutto mio, attraverso il quale potrò fornire maggiori particolari di quanti non potrò fornirne adesso, per ovvie ragioni.


Uno degli aspetti fondamentali legati alla vicenda gesuana (*), fu senza dubbio quello della "resurrezione", conseguente alla sua presunta morte sulla croce.

L'aggettivo "presunta" è del tutto legittimo, dal momento che Gesù di Nazareth, alias Gesù "Cristo", NON VENNE MAI CROCIFISSO!!...

Egli, infatti, venne giustiziato dai giudei, dopo che il Sinedrio ne ebbe sentenziato la condanna a morte, mediante lapidazione presso la cittadina di Lydda (oggi Lod o Lud). Ciò avvenne intorno all'anno 72, quando Gesù aveva raggiunto l'età di 66 anni (non è un caso che Ireneo ci informa che Gesù aveva raggiunto la "vecchiaia"), essendo nato nel 6 d.c. (v. la natività di Luca e G. Flavio)

Del fatto che Gesù non venne mai crocifisso, troviamo testimonianza, "in primis", nelle sorgenti gnostiche più accreditate, le quali nulla ci dicono di tale presunto evento (v., come esempio, il vangelo di Tomaso). Non solo, ma, attraverso la testimonianza patristica, veniamo informati del fatto che il mondo gnostico del tempo (II secolo) si oppose "ferocemente" alla crocifissione "letteraria" di Gesù di Nazareth.

I disinvolti patristi (vere facce di "bronzo"!) giustificarono il tutto affermando che gli gnostici negavano la crocifissione perchè, udite! udite!, si vergognavano del fatto che Gesù fosse stato giustiziato attraverso un mezzo (la croce) ritenuto infamante! (ancora oggi non si è capito il perchè gli gnostici si sarebbero dovuti vergognare di ciò, mentre i cristiani ne sarebbero andati fieri, sic!).

Ovviamente, rigettando la crocifissione, quale prodotto di un allucinante processo sincretico, che portò i padri falsari, o "fondatori", a dar vita al loro nuovo culto, chiamato successivamente 'cattolico-cristiano'(**), gli gnostici rigettavano in toto anche l'evento della "resurrezione" catto-cristiana (in realtà una "resurrezione" ci fu, ma si trattò di un aspetto meramente simbolico, tipico del mondo gnostico), la quale contemplava assurdamente una resurrezione "fisica"!

Secondo gli gnostici, Gesù lasciò questo mondo salendo direttamente al cielo, dove nessuno avrebbe potuto controllare la veridicità di una tale affermazione. (abbiamo dovuto attendere Gagarin che ci confermasse che si trattò di un'amena barzelletta!). E' quindi ovvio, da tutto ciò, che neppure gli gnostici furono "completamente" veritieri, circa la sorte di Gesù di Nazareth, e questo perchè, probabilmente, essi si vergognavano davvero di ammettere che Gesù venne giustiziato mediante LAPIDAZIONE dai giudei!...

Ireneo, citando Basilide, un MAESTRO GNOSTICO del II secolo, ci conferma che Gesù, almeno secondo le conoscenze degli gnostici del tempo (ma anche dei giudei!), non venne crocifisso, indicando in Simone di Cyrene il vero personaggio fatto crocifiggere da Pilato (da tener presente che secondo gli Atti di Pietro, gli Atti di Pietro e Paolo e la tradizione patristica, Simon Pietro venne a sua volta crocifisso, sebbene a "testa in giù": cosa molto probabile, stante il reato di cui si era macchiato!)

E' altamente probabile (se non certo), che l'inserzione dell''intermezzo" Simone di Cyrene, nel racconto evangelico, venne fatta successivamente alle critiche avanzate vigorosamente dal mondo gnostico, al fine di "spiegare" alla platea fideistica cristiana, costituita prevalentemente da "poveri di spirito", predestinati per il paradiso, lo "strano" legame esistente tra la 'croce' e la figura di Simone di Cyrene, così come si mormorava in giro!

Lo stesso modo espressivo usato da Ireneo, lascia chiaramente intendere che egli ignorava la vicenda di Simone trasportante la croce. Non dimentichiamo che Celso, nel suo "Discorso Veritiero", ci informa che i padri "missionari" (vale a dire i padri post-apostolici) furono costretti a riscrivere 4 o 5 volte i loro "libri" (leggi i vangeli) a motivo delle esilaranti critiche che il mondo giudaico e pagano del tempo moveva loro, a causa delle enormità presenti nelle prime versioni degli stessi!(***)

Per potere inserire l'episodio di Simone di Cyrene, nel racconto evangelico, i padri fondatori furono costretti ad inventarsi (ma non del tutto) anche la vicenda relativa al "commovente" viatico di Gesù verso il colle Golgotah (altra invenzione pazzesca!).

Tuttavia, come già anticipato, quella del viatico (oggi ricordato con la "Via Crucis") non fu un'invenzione di sana pianta. Per la verità, non esiste una testimonianza storica affidabile secondo cui i romani erano soliti imporre il trasporto della croce ai disgraziati condannati alla crocifissione, anche perchè spesso non erano assolutamente in condizione di poterlo fare. Nel caso di Pilato, poi, ciò sarebbe stato altamente controproducente, in quanto (dato che nel caso reale si trattava quasi sempre di ribelli condannati a morte) ciò avrebbe potuto costituire la scintilla di un'aperta ribellione, data l'esasperazione del volgo gerosolimitano costretto a guardare un simile scempio. Tutto ciò fa sì che quasi sicuramente i falsari, per trovare lo spunto adatto, si rifecero ad un episodio presente nella tradizione rabbinica del tempo.

Quando nel II secolo a.c. ci fu una feroce opposizione da parte dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme (o almeno di una parte di loro: quella meno corrotta!), verso le pretese asmonee di voler concentrare nella figura del regnante anche i poteri del sommo sacerdote, una parte dei sacerdoti stessi si separò da quella più corrotta, compiacente verso gli asmonei.

Tuttavia, costoro non rinunciarono a muovere le loro accuse, anche platealmente, verso il corrotto mondo dei sacerdoti del tempio. Fu così che uno di loro, il quale aveva "pestato" i piedi a qualcuno con maggiore violenza degli altri, venne arrestato, malmenato e condannato alla crocifissione. Per rendere più visibile è più pregnante la punizione agli occhi dei gerosolimitani e degli altri sacerdoti "secessionisti", i giustizieri vollero aggiungere un ulteriore elemento di crudeltà, affinchè il monito fosse recepito con più efficacia. Essi, infatti, costrinsero il malcapitato a trascinare il palo, a cui poi sarebbe stato appeso mediante crocifissione, lungo le vie di Gerusalemme.


Oltre a Basilide, abbiamo il Corano degli islamici che ci conferma che Gesù non venne MAI crocifisso. E' sin troppo ovvio che gli autori del Corano dovettero attingere ad una letteratura che parlava diffusamente di Gesù e di sua madre, anche se non possiamo stabilire con certezza in quale "chiave" ne parlasse (benevola o malevola), e che quindi il fatto che egli non venne mai crocifisso fosse conosciuto da molti. Quest'ultimo aspetto rende palese l'assoluta falsità del celebre paragrafo 44 del XV libro degli Annales di Tacito, dove questo storico "avrebbe" scritto che Pilato fece crocifiggere Gesù!..

Infine, la stessa testimonianza rabbinica (v. Talmud), la quale ci informa che Gesù venne giustiziato dai giudei mediante lapidazione nella città di Lydda, è un'ulteriore, inequivocabile evidenza del fatto che la crocifissione "fisica" di Gesù di Nazareth fu un'allucinante invenzione dei santi padri falsari! (o padri "fondatori")

Un'altra invenzione, sempre connessa a quella della presunta crocifissione di Gesù, fu che la stessa sarebbe stata ordinata e fatta eseguire dal procuratore romano Ponzio Pilato, il quale governò la Giudea-Samaria nel periodo che va dal 26 al 36 d.c.. Pilato, come è arcinoto, nel corso del processo e della presunta condanna a morte di Gesù, fece liberare BARABBA, un "misterioso" personaggio di cui diversi antichi manoscritti (v. Origene), in particolar modo quelli riferiti al vangelo di Matteo, ne riportano anche il nome: IESOUS!!

L'argomento Barabba sarà appunto l'oggetto di cui ci occuperemo nel prossimo post.


Saluti


_________________________

Note:

(*) - come ho già detto, parlare di "cristianesimo", riferendoci a Gesù, è praticamente assurdo, dal momento che NE' lui NE' i vari personaggi che fecero da contorno alla sua vicenda umana, ebbero nulla a che vedere con il cristianesimo o, per essere più precisi, con il 'catto-cristianesimo' (vedremo nel prosieguo perchè tale specificazione si rende necessaria). Gesù fu un MAESTRO GNOSTICO ed al mondo dello gnosticismo egli rimane indissolubilmente legato. Egli fu un discepolo di Giovanni il Battista (prima di mettersi in "conto proprio"!), un maestro gnostico del I secolo ben conosciuto, il quale fu maestro anche di Dositeo e di Simon Mago: a loro volta diventati maestri gnostici, come le cronache patristiche ci informano. Sia Gesù, sia Dositeo che Simon Mago, furono anche degli "operatori di miracoli" (leggi illusionisti ed operatori di trucchi da baraccone). Non dovrebbe sorprendere, quindi, che Giovanni fu a sua volta anche lui un mago! Di ciò siamo informati dalla letteratura mandea (o mandaica), la quale ci informa che Giovanni il Battista eseguiva "miracoli" più potenti di quelli di Gesù! Si trattò di sicuro di un'esagerazione, in quanto Gesù può essere considerato tranquillamente il "Mago dei Maghi", in quanto, dopo aver appreso i primi rudimenti della magia (al quale egli si dedicava sin da fanciullo) emigrò in Egitto (v. Talmud e Celso) per affinare le sue arti magiche, andando direttamente alla fonte di tali insegnamenti. La circostanza che anche Giovanni sia stato un mago, ci viene confermata anche da altre fonti: tuttavia, è necessario far emergere prima il vero profilo storico di Giovanni, per potersi giovare di tale testimonianza.

(**) - il significato che il clero di tutte le epoche (almeno quelle successive al II-III secolo) ha voluto attribuire all'attributo latino "catholicum" (dal greco "Katholikos", cioè 'universale') è sostanzialmente diverso da ciò che intendevano in origine i padri "fondatori". Infatti, stante le "spiegazioni" dottrinarie clericali, il concetto universalistico legato al termine "catholicum" (da cui 'cattolico') dovrebbe essere inteso come "religione di tutto il mondo", laddove 'mondo' stava per la realtà costituita dall'allora impero romano. Al fine di rendere "appetibile" il nuovo culto cattolico-cristiano ad una vasta platea di credenti in altri culti, soprattutto a quelli che all'epoca andavano per la maggiore, i padri fondatori pensarono di "infarcire" la dottrina di questo nuovo culto con numerosi elementi presi dai vari culti pagani del tempo, a cui associarono, attraverso un'allucinante sincretismo che MAI ebbe uguali nella storia dell'uomo, anche elementi della fede ebraica e gnostica. In questo modo, gli eventuali nuovi adepti al culto cristiano, vi potevano trovare aspetti cultuali a loro famigliari, in quanto già incontrati nei culti che essi avevano sino ad allora praticato (e che, con tutta probabilità, essi continuarono ancora a praticare per qualche secolo, stante le "lamentele" patristiche: persino nelle lettere di Paolo si trovano echi di ciò!). Grazie al sincretismo di cui sopra, il culto acquistò chiaramente aspetti "universalistici", vale a dire di una religione che rifletteva, nei loro aspetti essenziali, molti altri culti!

(***) - In modo assolutamente stupefacente, troviamo testimonianza di ciò anche negli scritti di uno scrittore arabo (un "sufista") vissuto a "cavallo" del X-XI secolo. La sua sorgente furono antichi scritti manichei e, probabilmente, anche mandei, visto che egli nacque e visse inizialmente in Baibilonia, dove non molto lontano era insediata una particolare comunità che oggi è chiamata dei "Mandei": all'atto pratico, un estremo epigono della setta che circa 2000 anni fa, venne guidata da Giovanni il Battista e che venne indicata, tra i vari attributi, anche con il nome di "Nasurei", probabilmente per distinguerli dai Nazareni, i quali gnostici non erano o, perlomeno, non lo erano alla maniera dei Nasurei (gnostici ebraico-pitagorici)



Veritas

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Edited by Veritas_2 - 19/5/2009, 10:10
 
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Veritas_2
view post Posted on 17/5/2009, 11:37




Breve intermezzo....

Tutti coloro che, sino ad oggi, si sono dedicati allo studio più o meno approfondito delle origini del cristianesimo, a seconda degli obiettivi che ci si riprometteva di raggiungere, sono sempre rimasti sconcertati dal plateale fatto che a fronte di una predicazione clericale improntata all'umiltà, alla giustizia, al conforto dei poveri e di tutti i sofferenti in genere, alla condanna degli ingiusti che provocavano le sofferenze dei poveri e tanti altri aspetti analoghi collegati presuntamente alla figura di Gesù di Nazareth, il quale, sia detto per inciso, fu un uomo dei suoi tempi, con tutti i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi vizi e le sue virtù, il clero cattolico, sia quello del passato che quello attuale, è sempre vissuto nel lusso più sfrenato, tanto da suscitare l'invidia di molti personaggi delle corti reali del passato (e, forse, anche di quelle attuali) ed in perfetta simbiosi con quelle forze politiche reazionarie e conservatrici del passato, quali furono le corti e le curie imperiali, monarchiche, principesche, etc., le quali si resero responsabili delle sofferenze impresse al personaggio Gesù di Nazareth. (le cose non andarono esattamente così, tuttavia questo è quello che i gestori della "santa" fede hanno sempre lasciato credere)

Ancora nel secolo passato, il clero vaticano si rese autore di una delle performance più allucinanti e più abominevoli della sua poco edificante storia, alleandosi con regimi satanici, quali il nazismo di Hitler (*), il fascismo di Mussolini, quello di Franco, di Pavelich e di altri, nati qua e là nell'Europa del tempo.

Ma, può essere data una spiegazione concreta a tali allucinanti, plateali contraddizioni del clero cattolico, che giungono a colpire finanche l'immaginazione dei più umili e più ignoranti tra i fedeli cattolici: vale a dire i cosiddetti "poveri di spirito"?..(**)

Oggi finalmente è possibile farlo, grazie ad uno studio attento ed approfondito di quelle che furono le VERE dinamiche che portarono alla fondazione del culto catto-cristiano, circa il quale si crede, da parte di sprovveduti e non, sia avvenuto nel tempo un lento ma costante degrado di quelle che furono, stante le loro convinzioni, le premesse originarie. In realtà, stando proprio a tali premesse, quelle reali ovviamente, il comportamento del clero, sino ai giorni nostri, non poteva essere diverso da quello che è stato!... Nel prosieguo dell'esposizione che ho da poco iniziato, si capirà il perchè.


Saluti


______________________

Nota:

(*) - un uomo CATTOLICAMENTE motivato, malgrado l'aberrante opera di demolizione, sotto questo profilo, che tentano di farne oggi gli attuali apologisti cattolici (non meno falsi ed ingannatori dei loro colleghi del passato), cercando, contro tutte le evidenze storiche, di far credere che Hitler non fu un cattolico, ma un pagano (sic!). Non è certamente un caso che all'indomani della notizia circa la fine di Hiler, il tirannico e sanguinario dittatore Franco ebbe ad esternare a proposito di Hitler: "Con lui se ne va uno dei più grandi e più fieri difensori della fede cattolica...". Hitler nacque da una famiglia di profonda motivazione cattolica e venne educato, all'insegna dell'antisemitismo e dell'antibolscevismo, da monaci cattolici presso il loro monastero. Secondo la biografia di Hitler, egli, durante le pause giornaliere, soleva marciare instancabilmente e transitare ripetutamente, mentre marciava, sotto un arco che gli antichi abitanti del luogo fecero costruire ai tempi dell'impero romano. Esiste un'ampia documentazione fotografica in merito al profondo legame di Hitler con il mondo cattolico. Tale documentazione, tra l'altro, ritrae Hitler che esce da una chiesa in "pio" raccoglimento, come solo gli alti ecclesiastici cattolici sanno fare!..

(**) - nel XIII-XIV secolo, quando l'abiezione e la corruzione morale del mondo ecclesiastico cattolico raggiunse profondità "abissali", nacquero spontaneamente movimenti di reazione a tutto ciò, generalmente legati a questo o quell'ordine monacale o a figure più rappresentative e carismatiche di tali ordini religiosi. Una delle figure più emblematiche di questi ordini, fu quella dei sosiddetti "fraticelli" (un attributo spregiativo, coniato dalle "sante" porpore vaticane del tempo, le quali intendevano con ciò una classe di individui ignoranti e "poveri di spirito"). Questo movimento intendeva riallacciarsi strettamente al "messaggio" evangelico dei tempi "apostolici", quando, stando alla letteratura patristica, la vita delle prime comunità cristiane era realmente improntata al messaggio sotteso dalla letteratura evangelica. Per tale motivo, i fraticelli conducevano, e predicavano, una vita umile, priva di qualsiasi lusso o tentazione "lussuriosa", che animava i "sacri" ed intimi festini del clero di palazzo, spesso a cominciare dalla stessa figura papale: almeno di quei papi che furono diretta espressione del potere secolare del tempo (v. Giovanni de' Medici). Le ricchezze erano aborrite e con esse tutti coloro, soprattutto i clerici, che ne facevano il solo obiettivo di vita. Non passò molto tempo che gli esponenti più carismatici, e più in vista di tale ordine, vennero fatti arrestare dal clero di palazzo, torturati e poi bruciati vivi sui roghi, sotto l'accusa di ERESIA!!!... Tutto questo è storia. Come possono gli attuali credenti cattolici, quelli i quali non hanno rinunciato all'uso della ragione, far finta di "niente"?...


Veritas

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Edited by Veritas_2 - 17/5/2009, 19:01
 
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d-d-d-d
icon8  view post Posted on 17/5/2009, 16:07




BEh ...
quì hai ragione.... Verissimo.
....
ma ricorda che la ragione non fa il mondo...
...
quindi ... cerca e trova la Verità...
che ti farà poi vivere dentro di tè e profondamente in pace... :lol: :lol:
....
IN PIU =>>
Offro birra e pizza a tutti con ->
...BARI : 81-82-85-89-90 x Ambo ... ( con 1 euro ne vinci 25 )
...usando la future mental super-vision ci sono ...si...
... 'n vedi n'pò!!
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Veritas_2
view post Posted on 17/5/2009, 17:55




CITAZIONE (d-d-d-d @ 17/5/2009, 17:07)
BEh ...
quì hai ragione.... Verissimo.
....
ma ricorda che la ragione non fa il mondo...
...

Soprattutto per chi crede, il mondo E' RAGIONE: quella infinita del suo presunto creatore!


CITAZIONE
..quindi ... cerca e trova la Verità...

Non ho mai smesso di cercarla, anche se so che nessun essere al mondo, nè oggi nè mai, potrà raggiungerla, ma solo avvicinarsi asintoticamente ad essa.

La verirà, quella assoluta, è infinita, perchè deve comprendere inevitabilmente tutto l'Universo. Nessuna cosa infinita potrà mai essere compresa in qualcosa di "finito", come è appunto la mente di un uomo!..


Veritas

______________________________________

Massima evangelica:

"..la verità vi renderà liberi.."

Aggiornata secondo la moderna filosofia e le moderne conoscenze:

"..la ricerca della verità vi renderà sempre più liberi,
nella misura in cui ci si avvicinerà ad essa.."

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nibiru
view post Posted on 17/5/2009, 23:44




Molto interessante Veritas.

Per quanto mi riguarda, in generale, non mi sorprendono queste rivelazioni, molte delle quali, in effetti, si trovano in numerose fonti eretiche.

La novità (sempre per me) è legata alla fine del Gesù. Sulla sua morte molto si è detto: è sepolto un pò ovunque (in mezzo mondo si trovano le sue presunte spoglie), vecchio o stravecchio, solo o con la famiglia...insomma di teorie fantasiose, più o meno plausibili, ne abbiamo lette parecchie tutti quanti.

La morte per lapidazione (nonostante più volte ci fosse andato vicino, come ci racconta lo stesso Vangelo) mi mancava.

Chiaro però che molta importanza sul tuo lavoro deve necessariamente essere legata alle fonti, molte delle quali (tra quelle citate), può benissimo essere confutata: vedi i Vangeli apocrifi, come quello di Tommaso.

Non sarà un punto debole questo ?

Sulle prime due note del primo post volevo chiederti:

1 - quando ti riferisci alla "magia", intendi la filosofia occulta che trarrebbe origini da Ermete (o Hermes) o all'illusionismo ? perchè all'inizio della nota fai specifico riferimento alle illusioni e ai trucchi da baraccone legati ai miracoli...

2 - per quanto riguarda la "religione di tutto il mondo" costruita ad arte attingendo (o saccheggiando) altri culti, in particolare pagani, ti riferisci fondamentalmente a quel famoso culto di Mithra la cui storia è praticamente la stessa riportata nel Vangelo ufficiale ?
 
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Veritas_2
view post Posted on 18/5/2009, 08:45




CITAZIONE (nibiru @ 18/5/2009, 00:44)
Molto interessante Veritas.

La novità (sempre per me) è legata alla fine del Gesù. Sulla sua morte molto si è detto: è sepolto un pò ovunque (in mezzo mondo si trovano le sue presunte spoglie), vecchio o stravecchio, solo o con la famiglia...insomma di teorie fantasiose, più o meno plausibili, ne abbiamo lette parecchie tutti quanti.

La morte per lapidazione (nonostante più volte ci fosse andato vicino, come ci racconta lo stesso Vangelo) mi mancava.

Quella della lapidazione è la testimonianza che ci viene dalle fonti giudaico-rabbiniche (v.Talmud). Da non dimenticare mai che i giudei furono testimoni oculari della vicenda gesuana e, nel caso della lapidazione, principali "attori".

Ciò che mi ha insospettito, prima di mettermi alla ricerca delle prove, è il fatto che sebbene dai vangeli si ricava palesemente l'informazione che ad uccidere Gesù furono i romani e non i giudei, tuttavia i padri del passato, quasi all'unisono, accusavano i giudei di aver ucciso Gesù. Qualcuno di loro, addirittura, affermava esplicitamente che i giudei "crocifissero Gesù". Espressione, questa, da tenere bene a mente quando si analizzano i commenti ed i giudizi degli attuali apologisti cattolici circa il Talmud dei rabbini.

Ecco cosa riporta il libro del Talmud chiamato Sanhedrin, nel foglio 43b:

CITAZIONE
“Si tramanda: alla sera della Parasceve [al venerdì] si appese Ješu [ha-nôserî = il nazareno]. Un araldo uscì per quaranta giorni davanti a lui: «Egli [Ješu ha-nôserî] esce per essere lapidato, perché ha praticato la magia e ha sobillato e condotto fuori della retta via Israele. Chiunque conosca qualcosa a sua discolpa, venga e la presenti per lui». Ma non si trovò nulla a sua discolpa e lo appesero alla sera della Parasceve [al venerdì].

Disse Ulla: «Credi tu che egli [Ješu ha-nôserî] sia stato uno per il quale ci si sarebbe potuto aspettare una discolpa? Egli fu invece un istigatore all’idolatria, e il Misericordioso ha detto «Tu non devi farti scudo e coprire la sua colpa!». Con Ješu fu diverso, perché egli stava vicino al regno” (Sanhedrin 43b).
.

Ed ecco un esempio di interpretazione casareccia del passaggio talmudico di stampo "nicolottiano" (Andrea Nicolotti)(*) il quale riflette, praticamente, il "pensiero" ufficiale della moderna apologetica cattolica.

CITAZIONE
La spiegazione tradizionale è la seguente5: il passo si riferisce a Gesù, del quale viene anche ricordato con precisione il giorno di esecuzione. L’accenno all’araldo che per quaranta giorni rimanda l’esecuzione di Gesù, è una risposta dell’apologetica ebraica al racconto cristiano della passione, che ci descrive invece un processo frettoloso e privo di testimoni. Il verbo “appendere” al posto di “crocifiggere” non è un problema, perché riscontrabile anche nel Nuovo Testamento (At. 10,39; Gal. 3,13) e in Giuseppe Flavio. La divergenza tra la dichiarazione “esce per essere lapidato” e la successiva morte di croce, è forse un modo per far concordare la verità della crocifissione con l’idea di un processo interamente ebraico.

Riferimento indice (5): Ad esempio in R. PENNA, L’ambiente storico culturale delle origini cristiane, Bologna, 1984, pp. 244-245.

Andrea Nicolotti
.

".. al racconto cristiano della passione, che ci descrive invece un processo frettoloso e privo di testimoni."

Da questo semplice passaggio si intuisce già la profonda malafede che informa il mondo apologetico cattolico, dal momento che si tenta di far apparire la superiore attendibilità della fonte catto-cristiana rispetto a quella rabbinica, e questo a fronte di una miriade di falsità e palesi contraddizioni presenti nei testi evangelici e patristici!

".. Il verbo “appendere” al posto di “crocifiggere” non è un problema, perché riscontrabile anche nel Nuovo Testamento"

Qui la malafede raggiunge il suo apice. Come avevo ricordato sopra, quando dicevo di tener presente l'espressione "crocifissero Gesù", rintracciabile nei commenti patristici, gli apologeti cattolici cercano di far credere che l'espressione "appesero Gesù" deve essere intesa come "crocifissero Gesù", adducendo pretestuosamente delle prove che, nel caso corrente (ammessa la loro validità), non c'entrano assolutamente nulla.

Il passaggio talmudico dice chiaramnete che: "..«Egli [Ješu ha-nôserî] esce per essere lapidato...". Dunque, secondo la puerile interpretazione apologetica, i giudei del tempo avrebbero "crocifisso" Gesù dopo averlo lapidato!!!.. Ciò è semplicemente pazzesco!

Qualunque rabbino non può far altro (esattamente come avviene) che smentire categoricamente tutto ciò. In particolar modo, i rabbini invitano gli apologisti a rileggersi bene il Deuteronomio, dove è chiaramente riportato che i corpi dei rei giustiziati mediante lapidazione, dovevano essere appesi ad un albero (o a qualunque altro sostegno in mancanza dell'albero), affinchè il sangue di questi peccatori non contaminasse la "terra santa". Lo stesso passaggio aggiunge che i corpi dei giustiziati dovevano essere staccati dal loro sostegno e sepolti, prima che il sole tramontasse.

Di norma, i corpi dei lapidati venivano allungati lungo un ramo dell'albero scelto (o lungo un palo sporgente) e poi legati affinchè non scivolassero. Il termine "appeso" potrebbe far pensare che l'allungamento del corpo, lungo il sostegno scelto, avvenisse nella parte inferiore piuttosto che in quella superiore, e questo allo scopo di renderlo più visibile (l'operazione contemplava in sè anche l'esplicita funzione di "monito" verso i presenti).

Dall'esperienza maturata nel corso dei lunghi anni di ricerca, ho potuto chiaramente capire, grazie agli infiniti esempi presenti nella letteratura evangelica, che la redazione dei vangeli canonici (avvenuta a Roma tra il 140-150), a partire da documentazione scritta ed orale preesistente, venne fatta principalmente per due scopi: primo, fornire una base dottrinaria che, evidentemente, il materiale preesistente non aveva, in quanto gli autori non ebbero assolutamente nulla a che fare il culto catto-cristiano, "inventato" molto tempo dopo la loro morte; in secondo luogo, i vangeli vennero redatti anche per fornire, agli occhi degli incantati e plagiati fedeli catto-cristiani, una versione "alternativa" della vicenda gesuana e dei reali profili storici dei personaggi coinvolti nella vicenda evangelica, rispetto a quella circolante nel mondo pagano dell'epoca, grazie sopratutto alle dettagliate informazioni fornite agli eruditi pagani (v. Celso) dai giudei della diaspora (v. Giustino Martire)

Paradossalmente, nella stessa letteratura evangelica troviamo tracce della lapidazione di Gesù. Ovviamente, per motivi mistificatori (al fine di fornire una versione "alternativa" dell'evento), nei vangeli è riportato che ci fu solo il "tentativo" di lapidare Gesù: in questo modo, tutti i fedeli cattocristiani che, attraverso le "voci" circolanti tra i pagani, venivano informati della lapidazione di Gesù, risolvevano che si era trattato solo di un "tentativo", così come i "pii" falsari patristici avevano raccontato loro!

Il passaggio talmudico della lapidazione di Gesù, addebita inequivocabilmente la responsabilità della morte del Nazareno ai giudei del tempo, contrariamente a ciò che si ricava dai vangeli, dove è palese la responsabilità dei romani. Se l'evento della lapidazione, così come descritto nel Talmud, non fosse genuino, allora bisogna convenire che i giudei di duemila anni fa furono dei folli ad accreditarsi una responsabilità (sorgente del feroce antisemitismo cattolico) che essi non avevano! Bisogna essere alquanto "sprovveduti" per dar credito a tale improbabile eventualità!...

Nei vangeli viene dato risalto al presunto tentativo di Pilato di salvare Gesù dalla sua sorte. Per quanto possa essere difficile crederlo, tuttavia è probabile che l'evento sia realmente storico. Semplicemente, però, non si trattò affatto di Pilato! Siamo intorno all'anno 72 ed il celebre procuratore della Giudea era ormai morto da un pezzo! Nel prosieguo vedremo quale personaggio è maggiormente "canditabile" per tale ruolo.

Prima di chiudere, vorrei richiamare l'attenzione sulla parte finale del passaggio del "Sefer Sanhedrin" (Libro del Sinedrio), riferito al rabbino Ulla:

"...Con Ješu [ha-nôserî] fu diverso, perché egli stava vicino al regno..”

Questo passaggio contiene in sè un'importassima chiave esegetica, assolutamente trascurata dal mondo dell'esegetica "ufficiale", e questo perchè ancora oggi non sì è riusciti a far emergere, dalle "brume" neotestamentarie, il vero profilo storico del personaggio Gesù di Nazareth.

Anche la frase "..perché ha praticato la magia e ha sobillato e condotto fuori della retta via Israele.." contiene in sè un'importante chiave interpretativa. Nel corso del processo di esposizione della ricostruzione storica da me effettuata, si capirà di cosa si tratta.

Completerò il commento al tuo messaggio in un prossimo post.


Saluti

_____________________________

Nota:

(*) - Andrea Nicolotti, laureato in non ricordo cosa, fu uno dei primi filoclericali con cui ebbi l'"onore" di battermi agli inizi della mia avventura internettiana. Il suo sito è rintracciabile alla seguente URL:
http://www.orarel.com/cristianesimo/jesus/app/giudaiche.htm


Veritas

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Edited by Veritas_2 - 19/5/2009, 10:30
 
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view post Posted on 18/5/2009, 11:32
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Veritas, nelle tue ricerche hai trovato mai un personaggio che incarnava molto della figura del Gesù evangelico, di nome sempre Joshua (nome diffusissimo) e vissuto molti anni prima?
 
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Veritas_2
view post Posted on 18/5/2009, 20:30




CITAZIONE (Ayni @ 18/5/2009, 12:32)
Veritas, nelle tue ricerche hai trovato mai un personaggio che incarnava molto della figura del Gesù evangelico, di nome sempre Joshua (nome diffusissimo) e vissuto molti anni prima?

La tua è sicuramente una domanda molto intelligente, che dimostra la tua acutezza e la tua attenzione ai vari aspetti, legati, in un modo o nell'altro, alle origini del cristianesimo.

Innanzitutto è necesario chiarire che il nome Iesous non ha NULLA a che vedere con l'ebraico "Yehoshuah" (da cui Joshua). Il nome "Iesous" fu un attributo che i greci della ionia (Asia Minore) usarono per indicare il personaggio Gesù. Il suo corrispondente attico fu "Iasous" o "Iasoun"; in pratica si trattò della forma maschile di IASO, la celebre dea della salute e della guarigione venerata dal contesto ellenico e strettamente legata alla figura di Asclepio, il quale, secondo la tradizione, fu padre di IASO. Quasi sicuramente, il termine Iasous/Iasoun/Iason aveva anticamente il significato di "guaritore".

In pratica, il dio Asclepio (*) fu lo "Iasous" per eccellenza e per stretta similitudine i greci dell'Asia Minore usarono questo attributo, che nella Grecia ionica divenne Iesous, per indicare Gesù, diventato famoso per le sue qualità di guaritore taumaturgico. Il nome ebraico Yehoshuah (Y'osua) è stato traslitterato con IOSUE' (da cui il nostro Giosuè) nella Vulgata di Gerolamo. Esso ricorre per oltre 110 volte nel libro biblico di Giosuè, laddove la forma "Iesous", in quanto impropria, non si incontra mai!

Lo stesso termine "esseno", la cui accezione reale era quella di "guaritore" e NON di appartenente ad una specifica setta, con tutta probabilità derivò dal termine greco 'Iasoun/Iason', attraverso corruzioni fonetiche successive (Iasoun/Iason --> Iesen --> Iessen). Gli "iason" erano anche i sacerdoti ed i loro assistenti che operavano nei templi dedicati ad Asclepio (Esculapio per i latini), i quali furono dei veri e propri sanatori, a cui i ricchi personaggi del tempo ricorrevano, nella speranza di trovare rimedio ai loro correnti mali.

Una delle cure più caratteristiche erano i bagni, ed è per questo che i templi venivano costruiti in vicinanza di sorgenti particolarmente pure, o termali o a vari bacini aventi caratteristiche appropriate. Questo, e NON altro, giustifica la presenza di vasche o piscine presso gli insediamenti esseni di quei secoli lontani! Un chiaro retaggio delle usanze presso i templi di Asclepio, i quali, nel lento scorrrere dei secoli, vennero sistematicamente distrutti dai fieri oppositori dell'ellenismo.

Sfruttando una singolare coincidenza fonetica, i giudei dei tempi evangelici chiamarono Gesù con lo spregiativo acronimo "Yeshu" (o Yeschu), il quale sottendeva una frase ebraica, "YEmach SHemo Uezichro", il cui significato era: 'possa il suo nome essere cancellato' (dal libro dei "viventi").

E' altamente probabile che tale acronimo NON venne creato appositamente per Gesù di Nazareth, ma faceva parte di una tradizione giudaica che si perdeva nella "notte" dei tempi. Alla luce di ciò, non è affatto da escludere che ai tempi del re asmoneo Giovanni Ircano I possa essere esistito un personaggio che ebbe molti punti in comune con il Gesù di Nazareth del I secolo della nostra era, e che per questo venne chiamato anch'egli con lo spregiativo acronimo "Yeshu".

Da tenere presente che nelle Toldoth Yeshu (Storie di Gesù) la moglie di Alessandro Janneo, la regina Alessandra Elena Salomè (nuora di Giovanni Ircano), è chiamata anacronisticamente in causa nell'esposizione della vicenda evangelica (o, per meglio dire, nella sua apparente 'parodia'), dal momento che tale regina visse circa un secolo prima dei fatti ascritti a Gesù di Nazareth.

Questa singolare analogia tra i due personaggi, permise ai rabbini, durante i periodi in cui si fecero più dure e più feroci le rappresaglie e le repressioni cattoliche nei confronti dei giudei, a causa di ciò che era riportato nel Talmud (un testo sacro per i giudei, al pari del Tanak (Bibbia), di nascondere dietro questo personaggio quello più attuale di Gesù di Nazareth.

Lo stesso personaggio Yehoshuah ben Perachiah, sebbene storicamente certo (v. Talmud), potrebbe essere stato un alias per la figura di Yochanan ben Zechariah (Giovanni il Battista) il quale, come il 'ben Perachiah" del passaggio talmudico a cui ci si sta riferendo (e riportato più sotto) fu il maestro di Gesù/Yeschu. Dal Contra Celsum di Origene sappiamo che Gesù emigrò in Egitto per imparare le "arti magiche" degli egizi. Altre fonti ci confermano in pratica tale circostanza (paradossalmente, l'evidenza si trova anche nel vangelo di Matteo, dove, però, l'autore ha avuto l'"accortezza" di farlo apparire come un bambino in tenera età!)

Come Yehoshuah ben Perachiah, non è improbabile che anche Giovanni il Battista, si sia recato a sua volta in Egitto, dal momento che anch'egli fu un noto mago degli inizi della nostra era.

Questo è il passaggio relativo a Yeshu/Yeschu e Yehoshua ben Perachiah che si rinviene nel Talmud:

dal Talmud - Sefer Sanhedrin 107b e Sefer Sotah 47a

CITAZIONE
Cosa fu detto di R. Yehoshua Ben Perachiah?

Al tempo in cui il re Giovanni Ircano uccideva i rabbini, R. Yehoshua Ben Perachiah [e Yeshu] andarono ad Alessandria d'Egitto. Quando venne la pace, Shimon Ben Shetach scrisse a lui: "Da me [Jerusalem], la città santa, a te Alessandria d'Egitto. Mio marito riposa in mezzo a voi ed io siedo abbandonata"

[R. Yehoshua Ben Perachiah e Yeshu] lasciarono Alessandria ed arrivarono ad una particolare locanda, dove venne riservato loro grande rispetto. Egli [R. Yehoshua Ben Perachiah] disse: "Come è bella questa locanda" ('Achsania', che in ebraico significa anche locandiera)

[Yeshu] disse: "Rabbi, a me sembra che abbia gli occhi troppo stretti "(credendo che il maestro si stesse riferendo alla locandiera)

[R. Yehoshua Ben Perachiah] disse a lui: "Quale malvagità! E' così dunque che tu impieghi il tuo tempo?"

[R. Yehoshua Ben Perachiah] emise 400 squilli di tromba e scomunicò lui (classica procedura giudaica per emettere una scomunica)

[Yeshu] venne davanti [a R. Yehoshua Ben Perachiah] molte volte, dicendo: "Riprendimi con te". Ma [R. Yehoshua Ben Perachiah] non gli prestò attenzione.

Un giorno [R. Yehoshua Ben Perachiah] stava recitando lo Shema (durante il quale non poteva essere interrotto). [Yeshu] venne davanti a lui. Egli [R. Yehoshua Ben Perachiah] stava per riaccettare [Yeshu] e gli segnalò con la sua mano di attendere. Tuttavia [Yeshu], equivocando, pensò che il suo maestro volesse respingerlo ancora una volta. Così egli se ne andò e, appeso un mattone, si inginocchiò per adorarlo.

[Yeshu] disse a [R. Yehoshua Ben Perachiah]: "Tu mi hai insegnato che chiunque pecca e spinge gli altri a peccare non gli viene data l'opportunità di pentirsi.

Ed il maestro disse: Yeshu [ha-notzri] praticò la magia ed ingannò Israele, conducendolo (il popolo) fuori della retta via.

Nota: quest'ultimo passaggio fu sicuramente estemporaneo al racconto

Prima di chiudere, vorrei richiamare l'attenzione su un particolare aspetto, legato ad un passaggio che può apparire sconcertante, oltre che incomprensibile. Vediamo di che si tratta.

".. Così egli se ne andò e, appeso un mattone, si inginocchiò per adorarlo."

Questo passaggio appare così stupefacentemente assurdo che tutti gli esegeti laici, tra quelli che conferiscono un minimo di importanza al Talmud, per ciò che concerne l'esegetica neotestamentaria, si sono completamente disinteressati di esso. Infatti, per quanto mi risulta, non c'è ancora nessuno al mondo, non considerando l'"intellighenzia" vaticana, che sia stato in grado di estrarre da tutto ciò qualcosa di sensato.

Riflettendo sul fatto che era praticamente impossibile che l'autore del passaggio abbia voluto scrivere tale apparente assurdità senza voler dire qualcosa, magari di importante, che non fosse 'detectabile' dagli inquisitori cattolici, mortali nemici dei rabbini della diaspora, decisi di mettermi alla ricerca, nella speranza di trovare qualcosa di utile che potesse avvicinarmi ad un significato logico di tutto ciò e alla fine la buona sorte ha premiato i miei sforzi.

Mi resi conto, così, che se l'autore del passaggio talmudico fosse stato più chiaro in merito a ciò, l'identificazione dello Yeshu, discepolo di Yehoshuah ben Perachiah, con Gesù di Nazareth sarebbe stata fin troppo chiara e ciò era proprio quello che l'autore cercava di evitare, anche perchè lo stesso passaggio criptico permetteva di intravvedere anche scenari devastanti per ciò che concerne il castello di menzogne che i padri falsari utilizzarono per dar vita al culto catto-cristiano: cosa che avrebbe attirato sicuramente la ferocia inquisitoriale contro le comunità ebraiche della diaspora.

Detto questo, vorrei invitare gli "esoterici" del forum a cimentarsi in questa "sfida", dimostrando così di essere più lungimiranti di eruditi e ricercatori ben più quotati!


Saluti

___________________________

Nota:

(*) - forse un famoso guaritore dell'antichità, poi divinizzato alla stessa stregua di Gesù di Nazareth, la cui figura rimase strettamente associata a quella di Asclepio ed al famoso "serpente", simbolo dello stesso Asclepio. (v. la leggenda del serpente che i romani, nei primi anni del III secolo a.c. (293) importarono da Epidauro e che si rifugiò sull'Isola Tiberina, dove, secondo Giustino Martire, i romani avrebbero eretto una statua in onore di Simon Mago)


Veritas
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Edited by Veritas_2 - 19/5/2009, 05:20
 
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view post Posted on 19/5/2009, 16:00
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Per prima cosa ti ringrazio di averci relazionato.

Riguardo alla mia domanda, ho solo avuto la fortuna di incontrare qualcosa che mi ha parlato di aspetti poco conosciuti delle sacre scritture, ma niente di trascendentale. E ho voglia di approfondire, appunto.
Comunque fin qui le cose con qualche approssimazione combaciano.
Non stiamo approfondendo il lato simbolico dei testi, ma quello storico come giustamente hai premesso con il titolo della discussione.
Certo il punto che hai messo in evidenza è sicuramente simbolico ovvero nasconde un significato sotto l'immagine che viene data, come tutti i testi di un certo genere, ma sospetto che sia di un altro tenore ciò che intendevano quelli che hai chiamato gli amici "esoterici".
Si tratta, per come lo vedo io, proprio di un altro campo di lavoro che non deve per forza andare in contraddittorio con quello storico, ma apre ad una investigazione diversa.

I passaggi iniziatici dei testi sacri, ad esempio, possono essere sicuramente esaminati anche sotto il loro aspetto più "terreno" e sicuramente poi venire corretti da tutti gli errori e manipolazioni che stesure e "interpretazioni" successive hanno comminato.
Questa è un'opera che assume un significato di un certo tipo e sicuramente è buona cosa arrivare ad una corretta stesura (per quanto possibile).

Resta però un fatto che il significato spirituale dell'azione descritta, anche dopo essere stata corretta, molto spesso rimane inesplorato.
Ma questo comunque dipende sempre dal tipo di investigazione che viene fatta: non fa nessuna differenza ai fini pratici, ognuno troverà ciò che và cercando.

Tornando a quel passaggio che hai messo in evidenza e io non conoscevo, sarebbe interessante se ci dicessi cosa hai trovato tu (sempre se credi opportuno farlo in questa sede). ;)
 
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Veritas_2
view post Posted on 21/5/2009, 09:54




CITAZIONE (Ayni @ 19/5/2009, 17:00)
...Certo il punto che hai messo in evidenza è sicuramente simbolico ovvero nasconde un significato sotto l'immagine che viene data, come tutti i testi di un certo genere, ma sospetto che sia di un altro tenore ciò che intendevano quelli che hai chiamato gli amici "esoterici".

Mah!.... Mi riferivo soprattutto a quelli che mi avevano accusato di non aver tenuto conto delle implicazioni 'esoteriche', nel tentativo di esegesi della varia documentazione oggi disponibile alla ricerca. Nulla di più esoterico (o criptico) è contenuto nel punto da te rimarcato!

Il motivo di tale "esoterismo"(*) non fu dovuto ad una libera decisione del mondo rabbinico ortodosso, poco incline agli aspetti esoterici, a differenza di quella corrente dell'ebraismo chiamata "kabbalismo", dove l'esoterismo la fa da padrone. I rabbini furono costretti, a causa delle persecuzioni dell'inquisizione cattolica, a rendere criptici i passaggi talmudici che richiamavano la figura di Gesù o di sua madre.

Tanto per fare un esempio, oggi esistono documenti in lingua 'copta' (in pratica la lingua egiziana di normale uso tra i sudditi, resa in caratteri greci) in cui è riportato che Maria Maddalena (una delle DUE) fu la madre di Gesù di Nazareth. I rabbini, al fine di rendere improbabile il riferimento ad essa quale madre di Gesù, la definirono "acconciatrice di capelli per donne". Tale concetto è reso in lingua ebraica con la frase "M'gaddela nashayah".

Come si può constatare facilmente, esiste una straordinaria assonanza fonetica tra le parole "M'gaddela" (acconciatrice) e "Magdala" (la presunta località da cui Maria Magdalena proveniva: cosa assolutamente FALSA!). Questa assonanza fu provvidenziale per i rabbini, i quali poterono continuare a riferirsi a Maria Vergine senza farlo apparire in 'chiaro'. Da tenere presente che in altre parti del Talmud Maria Vergine è definita "ortolana" e "maestra di bambini", mentre nel "Contra Celsum" Origine ci dice che Maria era ritenuta una tessitrice.

Mentre è probabile che Maria Vergine, in un determinato periodo della sua vita (quando risiedeva a Nazareth, insieme alle donne nazarene), possa aver esplicato il lavoro di "ortolana", è altresì altamente probabile che prima che ciò avvenisse (cioè prima che Maria si stabilisse a Nazareth), ella possa essere stata una tessitrice ed una "maestra di bambini" (concetto criptico, per come è stato utilizzato nel contesto).

CITAZIONE
..Tornando a quel passaggio che hai messo in evidenza e io non conoscevo, sarebbe interessante se ci dicessi cosa hai trovato tu (sempre se credi opportuno farlo in questa sede).

Come ho già detto, l'estenuante lavoro che sto conducendo da oltre 10 anni, con tutti i sacrifici e le rinunce che si possono facilmente immaginare, è attualmente finalizzato alla stesura di un libro che riassuma, in forma organica, i dati ed i risultati che il lavoro di ricerca mi ha permesso di raggiungere, ed inoltre di esporre le mie sintesi personali prodotte sulla scorta dei dati recuperati, i quali, pur non essendo completi, permettono di ricostruire, in modo assai confortevole, un 'mosaico' che renda efficacemente il profilo della storia circa le reali origini del cristianesimo. Le 'tesserine' mancanti, di tale mosaico virtuale, si riferiscono perlopiù ad aspetti marginali, la cui mancanza di 'dettaglio' non inficia assolutamete il profilo generale della ricostruzione effettuata!

Tuttavia, il ciclo delle ricerche non si è ancora concluso, e questo non tanto per la speranza di recuperare i dati circa i dettagli mancanti, quanto per il fatto che voglio cercare di rendere il "tesoro-dati" il più ridondante possibile, al fine di "costringere" l'erudizione ufficiale ad interessarsi del "caso".

Per quanto sopra detto, è dunque intuibile che esistono, riguardo alle mie ricerche, degli aspetti "chiave" i quali, almeno per il momento, devono rimanere inediti, come ad esempio l'aspetto a cui tu fai riferimento. Appena la composizione del libro sarà terminata e sarò riuscito ad avere un "promettente" contatto con qualche funzionario di una casa editrice (magari anche straniera), allora potrò fornire un maggior numero di dettagli di quanti non ne stia fornendo adesso.

Comunque, riguardo alla tua richiesta, posso sicuramente aggiunngere qualcosa a ciò che ho esternato nel precedente post. Seguendo la "traccia" del 'mattone', sono finito nel cuore dell'antica mitologia egizia. Non è molto come indicazione, tuttavia penso che potrebbe costituire un buon punto di partenza....


Saluti e...auguri!

__________________________

Nota:

(*) - si potrebbe obiettare che l'uso del termine 'esoterismo' dovrebbe essere confinato al solo mondo delle sette gnostico-misteriche. Tuttavia, l'essenza del concetto "esoterico" è relativa al fatto che tutto ciò che il maestro della setta dice o scrive, è pienamente compreso solo dagli 'iniziati', mentre ciò che è "essoterico", cioè in 'chiaro', può essere compreso anche dai non-iniziati. Il cripticismo scelto dai rabbini, autori dei vari passaggi talmudici, poteva essere compreso solo da chi era stato istruito a comprenderlo: da qui l'accostamento al concetto di "esoterismo".


Veritas

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Veritas_2
view post Posted on 4/6/2009, 00:38




Per coloro che sono interessati a seguire ciò che vado postando nei vari forum, comunico che il forum di Quaderni Radicali, in cui a suo tempo avevo aperto un thread che al momento conta circa 222 messaggi, è tornato visibile al seguente indirizzo:

http://www.quaderniradicali.it/forum/viewf...3c1f83635fa3d4e

Il thread è titolato "Lo spazio di Veritas.....Vi racconto come è andata."


Presto ritornerò a postare anche qui.


Saluti


Veritas

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nibiru
view post Posted on 4/6/2009, 07:55




Veritas, ho dato una veloce occhiata al forum indicato (mi riservo di leggerlo con calma appena possibile):

ho notato che il tuo atteggiamento (da me cmq condiviso) nei confronti della "benemerita organizzazione cristiana" è piuttosto duro (per usare un eufemismo). Non credi che questo attiri inevitabilmente le ire (con le conseguenze pratiche) della "cupola" vaticana o di qualche fanatico integralista ?

Insomma, perchè istigarli più del dovuto ?

Già il tuo lavoro (che mi auguro di poter vedere presto attraverso la monumentale opera che stai terminando) rappresenta una enorme mazzata sulla capa, in aggiunta è proprio necessario andarci giù pesante ?

:shifty:
 
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Veritas_2
view post Posted on 4/6/2009, 09:23




CITAZIONE (nibiru @ 4/6/2009, 08:55)
Veritas, ho dato una veloce occhiata al forum indicato (mi riservo di leggerlo con calma appena possibile):

ho notato che il tuo atteggiamento (da me cmq condiviso) nei confronti della "benemerita organizzazione cristiana" è piuttosto duro (per usare un eufemismo). Non credi che questo attiri inevitabilmente le ire (con le conseguenze pratiche) della "cupola" vaticana o di qualche fanatico integralista ?

Insomma, perchè istigarli più del dovuto ?

Già il tuo lavoro (che mi auguro di poter vedere presto attraverso la monumentale opera che stai terminando) rappresenta una enorme mazzata sulla capa, in aggiunta è proprio necessario andarci giù pesante ?

Il tuo rilievo non è ozioso e penso che in fin dei conti tu abbia ragione. Tuttavia, quando faccio le mie ricerche e vengo a conoscenza delle turpidini e degli agghiaccianti crimini commessi dal clero del passato contro l'umanità, allora mi rimane difficile "controllarmi" e la manifestazione di sdegno diventa per me spontanea... Vedi, che ci si creda o no, io ritengo che le preghiere a cui si abbandonano i "creduli devoti", nella convinzione di andarsene dritti in "paradiso", sia un modo di prendersi per il c.....o da soli! ..

Io credo che se il trascendente, comunque lo vogliamo chiamare, esiste davvero, allora l'unico modo per "pregarlo" è quello di dimostrargli il coraggio di affrontare gli ingiusti e le loro ingiustizie apertamente, senza tentennamenti.

Questo è l'esempio che ci viene dai fratelli del passato che, pur di denunciare i crimini di chi si riempie la bocca con le parole "Dio", "sacro", "divino", etc., o semplicemente di resistere alle loro infami ingiustizie, non hanno esitato ad affrontare la morte, spesso attraverso mille tormenti, inferti loro da quei satanici aguzzini a mani "giunte"! E' una dimostrazione di coraggio, un esempio di vita che non possiamo far finta di ignorare: almeno non possono farlo coloro che provano l'urgenza interiore di ribellarsi a tutto questo!

Anche il più piccolo, il più umile di questo mondo può essere grande se tiene a mente tutto ciò e si adegua di conseguenza.... E' grazie al sacrificio dei coraggiosi di ieri se oggi possiamo godere delle libertà di cui godiamo

Saluti


Veritas

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Veritas_2
view post Posted on 6/6/2009, 15:26




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CITAZIONE
giallop ha scritto:

Secondo me le parole scritte nella Bibbia derivano in gran parte dal buon senso delle persone che le hanno scritte, vedi i 10 comandamenti (regole da far rispettare per il bene della comunità). Di questi dieci comandamenti Gesù ne ha scelto uno in particolare (1° comandamento "amore per Dio e per il prossimo") mettendolo al primo posto perchè ha capito che da questo, derivano tutti gli altri comandamenti.

Se non ci si cala nella realtà delle cose (la quale non lascia alcuno spazio ai presunti "messaggi divini" e ad altre simili amenità), temo che non si riuscirà mai a venire a capo di ciò che si desidera scoprire. (semprechè questo sia un obiettivo per tutti...).

La realtà non è fatta di dogmatismi, ma di percezioni razionali, perchè il nostro cervello, se non "plagiato", è fatto così: naturalmente portato alla speculazione razionale e quindi antidogmatica. Ciò che è scritto nella Bibbia è quasi tutto dogmatico, dal momento che la maggior parte di ciò che vi è riportato è assolutamente irrazionale e si può ritenere che sia vero solo ricorrendo ad una "forte dose" di fede acritica!

CITAZIONE
Leggendo qualcosa sulla storicità dell'Antico Testamento, ho scoperto che il concetto di Dio unico è subentrato con Mosè, prima di lui il popolo d' Israele era politeista.
Lo stesso Mosè era politeista, solamente considerava Jhwe come il più "forte" (che liberò il suo popolo dalla schiavitù dell'Egitto) di tutti gli altri dèi . Ci sono voluti altri 500 anni per creare il monoteismo.

Se c'è un personaggio della Bibbia che non fu ASSOLUTAMENTE monoteista, questi fu proprio Mosè (come giustamente tu hai rilevato). Anzi, fu proprio la sua ribellione ad un "progetto" monoteista (quello del faraone Akhenaten) a portarlo precipitosamente fuori dall'Egitto, al fine di salvare la pelle!

Mosè, infatti, fu un sommo sacerdote del culto del dio Amen/Amon, poi divenuto "Amon-Rha" con l'unificazione dei due regni. Amon-Rha fu la massima divinità del pantheon egizio. Lo storico egizio Manetho, vissuto attorno al IV-III secolo a.c., al tempo dei Tolomei, ci informa, per l'appunto, che Mosè fu un sacerdote di Heliopolis, vale a dire di Tebe (la 'No-Ammon' biblica). A Tebe vi fu il massimo centro di culto del dio Amen/Amon. (esistono, ovviamente, molti altri indizi che confermano tutto ciò, vale a dire l'appartenza di Mosè al culto di Amen).

Quasi sicuramente, Mosè ed il resto della sua casta religiosa provarono ad opporsi alla riforna di Akhenaten, la quale toglieva loro ogni potere (e ne avevano tantissimo prima dell'ascesa al potere di Akhenaten!). Insieme a loro si schierarono un certo numero di soldati e di generali rimasti fedeli alla casta religiosa di Amen. Tuttavia essi furono sconfitti e costretti alla fuga, per sfuggire alle rappresaglie dell'infuriato Akhenaten.

E' probabile, come ipotizzò lo stesso S. Freud, il quale studiò accuratamente tale aspetto, che ai fuggitivi egizi si siano uniti anche un certo numero di ex schiavi o emigranti semiti (forse gli stessi discendenti degli Hyksos, i quali furono battuti dalle armate egizie e costretti ad abbandonare il paese che avevano conquistato poco più di un secolo prima), probabilmente perchè anche loro danneggiati dalla riforma di Akhenaten (o almeno i capi religiosi che li "gestivano"!).

Quasi sicuramente, il dio di riferimento di questi semiti, impiantati in terra d'Egitto, fu il dio di Abramo, e non quello di Mosè (Amen/Amon). Da tenere presente, infatti, che il termine ebraico-semitico ELHOIM non fu una sorta di strano "plurale maestatis", vale a dire un plurale apparente, ma un VERO e proprio plurale maschile, in quanto l'ebraismo delle origini fu un POLITEISMO e non un monoteismo! (gli ebrei delle origini avevano anche una loro trinità, formata da Amen (poi divenuto Yahweh, attraverso l'arbitraria vocalizzazione dell'acronimo "YHWH"), dal dio di Abramo e dalla divinità fenicio-babilonese Asherat/Astarte(*)

Il monoteismo giudaico risale alla seconda metà del VII secolo a.c., quando il re giudaico Gìosia, coadiuvato dal sommo sacerdote Helkya e dalla sua casta religiosa, trasformò il politeismo dell'ebraismo delle origini (vale a dire quello di Mosè e di Abramo) in un monoteismo. La nuova riforma, che sarà chiamata poi "giudaismo", per distinguerlo dall'ebraismo delle origini (il quale continuerà poi ad essere osservato da molte minoranze, come i samaritani, i nazareni, i nasurei, etc.), venne imposta con la coercizione.

I templi esistenti, e dedicati ai vari dèi del primitivo pantheon ebraico, vennero distrutti con la forza; i sacerdoti ed i fedeli che si rifiutarono di accettare la riforma vennero uccisi, le loro case incendiate. Molti di loro furono costretti a fuggire nelle aree limitrofe alla Giudea, come, ad esempio, nelle zone transgiordaniche, in Samaria, in Galilea ed in Fenicia (area del Monte Carmelo, dove si rifugiò gran parte dei "notzrim ha-beryth", vale a dire i nazareni, i quali costruirono un loro tempio in una delle valli del Monte Carmelo: la Wadi Essay), oltre un certo numero di villaggi sparsi attorno a quella zona. Nazareth fu appunto uno di questi villaggi.

Qualcosa di analogo accadrà nell'impero romano poco tempo dopo la morte di Costantino I (lasciamo perdere "il grande", in quanto assolutamente fuor di luogo!), il quale, mentre era in vita, aveva funzionato da "garante" (non dimentichiamo che egli fu un MITHRAISTA e non un cristiano!). Non appena i cattolici ebbero consolidato a sufficienza il loro potere, si abbandonarono ad ogni sorta di violenza e distruzione, nei confronti dei pagani (uccisioni dei sacerdoti, dei fedeli, saccheggi e distruzioni dei loro templi: gioielli inestimabili della più grande manifestazione artistica di ogni tempo!), nei confronti degli "eretici", degli gnostici, dei manichei, degli ebrei, etc. In pratica, si ripetè quanto era avvenuto in Giudea ai tempi della riforma monoteistica di Giosia.


Saluti

____________________________________

Nota:

(*) - mentre il nome fenicio-cananeo Astarte derivava direttamente dal babilonese Ishtar, il termine "Asherat" fu invece coniato dalla casta sacerdotale ebraica che era in competizione con i sacerdoti canaanei dei culti di Baal e di Astarte: le massime divinità del pantheon canaaneo. Tali competizioni sfociavano spesso in sanguinosi scontri, come si evince dalla "leggenda" di Elyahu. Il nome Asherat derivava da "asher", il quale ha il significato di 'palo', o di elemento 'dritto'. In definitiva, Asherat stava per "quella del palo", intendendo con ciò la dea Astarte. Il perchè del palo ci è noto proprio attraverso la Bibbia, dove è detto che alcuni re ebrei (tra cui lo stesso Salomone) fecero innalzare dei pali sia davanti al tempio di Astarte che negli "alti luoghi" (montagne) su cui erano presenti degli altari dedicati a questa dea. Chiaramente si trattò di simboli fallici, i quali facevano la coppia con il simbolo della maternità e della fertilità rappresentata dalla stessa dea Astarte (una dea "poliedrica", per la verità!).


Veritas

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Edited by Veritas_2 - 6/6/2009, 18:42
 
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