| BARABBA: la svolta!
Il post che segue è stato da me già pubblicato nel forum biblico. Il motivo che mi ha spinto a postarlo anche qui è, come risulta intuitivo dal titolo del messaggio, l'annosa vicenda connessa alla figura di Barabba.
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Qualcuno ricorderà che intorno a questo argomento, come del resto a molti altri, si era accesso un fiorente dibattito qui nel forum biblico, con prese di posizione abbastanza differenziate.
Come è noto (almeno a quelli che hanno seguito la vicenda), io ho sempre sostenuto (e lo sostengo ancora!) che le figure di Gesù di Nazareth e quella di Gesù Barabba furono esattamente coincidenti e questo per vari motivi, da me ampiamente illustrati.
Tuttavia, vi era un aspetto che io (ma, come me, anche uno stuolo di studiosi laici) davo troppo per scontato: vale a dire il fatto che l'espressione "Bar Abba" (e non Barabba!) volesse significare "figlio del Padre 'celeste' ", cioè di Dio, e questo anche perchè Gesù, ricorrendo però a diversi "modelli" di Padre incarnato nel Figlio, così faceva credere alle sue "pecorelle"! Ovviamente, i giudei suoi contemporanei la pensavano diversamente in merito, ma questa è un'altra storia(*)
Frequentando alcuni forum americani, mi sono trovato di nuovo immerso in un dibattito inerente la stessa questione "Barabba", ed è stato così che ho cominciato a provare qualche dubbio circa il fatto se veramente l'espressione "Bar Abba", sebbene in senso lato, avesse avuto realmente il significato di "figlio di Dio". E' stato così che ho ripensato ad un'osservazione che Elisha aveva fatto in un suo post, relativamente al significato di "Bar Abba". Egli, infatti, sosteneva che era improbabile che tale espressione significasse "figlio di Dio", dal momento che tutti gli israeliti, in quanto appartenenti al popolo 'eletto', sapevano di esserlo! E' evidente, allora, che se ci fosse stato qualcuno che andava dicendo di essere un "Bar Abba", intendendo con ciò di essere un 'figlio di Dio', era come se avesse voluto affermare che tutti gli altri non lo fossero!
Al tempo non diedi molto importanza a questa osservazione, ma in occasione del ripensamento di tutta la questione, non ho potuto fare a meno di notare che c'era della logica nell'osservazione di Elisha. Preso allora da un dubbio "solleticante", ho deciso di ripercorrere alcune tappe delle mie ricerche, ed è stato così che sono riuscito a risolvere l'enigma, che pure era stato ignorato da fior fiore di eruditi prima di me!
La scoperta "senzazionale" è stata quella relativa al fatto che ai tempi di Gesù (ma anche già da diversi secoli prima della sua nascita) vi era in Palestina una classe di fedeli ebraci che definiva sè stessi "benè Abba" (plurale di 'bar Abba', cioè 'figli di Dio'), laddove la parola Abba non aveva alcun riferimento al "Padre" divino, in quanto il riferimento era assolutamente ad una figura umana del lontano passato patriarcale ebraico!
In pratica, non solo Gesù era un "bar Abba", ma lo era anche Giovanni il Battista, Simon Pietro, Giacomo (il minore), Andrea e molti dei vari personaggi strettamente associati a Gesù e a Giovanni il Battista. (tuttavia Gesù, come del resto anche il suo fratello gemello Giuda Tomaso, lo fu solo di adozione, dal momento che per nascita egli non era originario di tale antica comunità)
Ciò che ha contribuito a mettermi sulla buona strada, è stato Eusebio di Cesarea, con la sua "Historia Ecclesiastica". Anche la cosiddetta "Letteratura di Zosimo" mi è stata di grande aiuto nel risolvere tale enigma.
Altri attributi di cui "godevano" gli appartenenti a tale comunità, furono "i Giusti" ed "i Santi"(**). Quest'ultimo attributo è ricorrente nella letteratura di Zosimo, dove, però, va tenuto presente che il riferimento è al significato originario del termine "santi". (v. la nota più in basso)
Vale la pena di rimarcare, a questo punto, che il fatto secondo cui Gesù e Giovanni il Battista (e probabilmente anche altri appartenenti a tale comunità) trascorsero 40 giorni nel deserto (secondo il numero degli anni trascorsi nel deserto da Mosè e dal resto dei fuggitivi) è strettamente connesso alle tradizioni di questa comunità, la quale, per tale motivo, risultò di stretta osservanza mosaica, piuttosto che "abramitica".(***)
Sulla scia di questa importantissima ricerca, ho potuto anche soprire il motivo per cui i giudei del lontano passato chiamassero "nahashim" (serpenti) gli appartenenti a tale comunità. La settà gnostica che derivò da Gesù e che gli scrittori eresiologi di lingua greca chiamarono "ophites", venne indicata sempre come quella dei "nahashim" dalle autorità rabbiniche e, prima di loro, da quelle sacerdotali del tempio di Gerusalemme. Tutto questo perchè anche Gesù, agli occhi dei giudei ortodossi, era stato anch'egli un "nahash", anche se per via "adottiva". In sostanza, tale attributo denigratorio venne coniato diversi secoli prima dell'era cristiana, per denotare gli appartenenti a quella matrice ebraica da cui fiorirà poi il 'nazarenismo'.
Altre scoperte importanti sono state quelle relative al fatto che, quasi sicuramente, l'attributo "cananeo" (Kanaites, secondo i vangeli), associato alla figura di Simone, in realtà in origine fu "cainita" (kainites). Infatti, sia lui che gli appartenenti alla cosiddetta setta dei "cainiti" (secondo i padri eresiologi), erano così spregiativamente indicati dai giudei ortodossi, e questo NON perchè gli appartenenti a tale setta venerassero la figura di Caino (cosa che dovrebbe apparire assurda a chiunque disponga di un briciolo di "grano salis"!), ma per il semplice fatto che questa figura della mitologia ebraica sarebbe stato, secondo la Bibbia, il padre di Enoch/Enosh: figura che, sicuramente, ebbe notevole importanza nel contesto dello gnosticismo giovanneo (cioè relativo a Giovanni il Battista), presso cui Gesù ed altri personaggi furono educati. Va tuttavia fatto rilevare che Gesù, dopo essersi separato dal suo maestro Giovanni per mettersi in "proprio", virò decisamente verso la figura mitologica di Seth, di caratteristiche pressochè analoghe a quelle di Enoch, almeno secondo il mondo kabbalistico ebraico.
Sperando di non essere stato troppo noioso, porgo a tutti un sereno augurio.
Saluti
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Note:
(*) - vale comunque la pena di ricordare l'atteggiamento di "furiosa" contestazione da parte dei padri "fondatori" e degli apologisti che li seguirono lì da presso, verso la figura di Simon Mago, il quale (seguendo la moda del momento) si dichiarava anch'egli figlio di D-o e, per stessa ammissione dei patristi, eseguiva dei "miracoli" del tutto simili a quelli di Gesù. In sostanza, la presunzione dei padri fondatori era questa: loro si sentivano in pieno diritto di contestare Simon Mago e di denigrarne la figura in tutti i modi possibili, mentre i giudei del tempo non avevano alcun diritto di farlo con Gesù: all'atto pratico una figura speculare a quella di Simon Mago!...Non c'è bisogno di avere il cassetto pieno di lauree e di altri titoli accademici per risolvere la sconcertante assurdità della cosa, che pure trova "inamovibili" e compassati gli attuali apologisti cattolici, i quali quasi si stupiscono che gli altri, come loro, non trovino, assolutamente "normale" la cosa!...
(**) - questo attributo è strettamente connesso con il termine "kadush" (ebraico 'qadosh') che nell'ambiente gnostico aveva il significato di 'santo' ed era applicato alla figura del D-o Sole (cioè Amon-Rha). In pratica, quindi, i "santi" erano 'quelli del D-o Sole'. Secondo indicazioni sparse nella letteratura patristica, sembrerebbe che i cristiani nei primi secoli venissero appellati anche 'santi'. Tuttavia, è abbastanza probabile che tale attributo non venisse applicato ai catto-cristiani ma ai seguaci delle sètte gnostico-gesuane ed a quelle gnostico-giovannee (o giacobite, che era la stessa cosa) Tutto questo dovrebbe rendere chiaro che i 'cristiani' citati nella celebre lettera di Plinio il giovane, e che oggi gli apologisti cattolici esibiscono trionfalmente come prova dell'esistenza stoirca di Gesù, altri non furono che ebioniti gesuani o giovannei, il quali si alzavano presto all'alba e si mettevano a cantare inni rivolti verso il Sole nascente, quasi a supplicarlo di sorgere (aspetto strettamente connesso ad Amon-Rha)
(***) - qualcuno, nel forum biblico, non si è trovato d'accordo con tale distinzione, la quale invece si rende assolutamente indispensabile, dal momento che il Dio di Abramo fu diverso dal Dio di Mosè e "subordinato" a quest'ultimo. In pratica, tale divinità (quella di Abramo) incarnava il concetto del Dio 'costruttore', cioè l' "operaio" (in greco "demiurgo") il quale, secondo quanto si intuisce dalla stessa Bibbia, realizzava materialmente la volontà del Dio supremo (o Logos, in determinate culture, come quella alessandrina). E' proprio a tale figura che, sicuramente, si ispirò il mondo dello gnosticismo gesuano e, prima ancora, quello giovanneo, per modellare la figura del demiurgo che, presso alcune sètte gnostiche (v. Marcione), divenne addirittura un Dio 'malvagio' e per questo identificato con lo stesso Yahweh degli ebrei. (si trattò chiaramente di una mistificazione; forse una distorsione patristica della realtà che riguardava il mondo marcioniano, in quanto Yahweh era proprio l'incarnazione del Dio supremo, cioè il Logos, e questo Marcione non poteva non saperlo!)
Veritas
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