| PIER LUIGI IGHINA: INSEDIAMENTI LUNARI
Premetto che le mie conoscenze non sono di tipo tecnico-scientifico. Sono un ricercatore di teosofia. Non faccio parte della "società teosofica", ma studio la teosofia nella sua dimensione storico-tematica più ampia e libera.
Pier Luigi Ighina affermava di aver "osservato" insediamenti lunari e relativi abitanti. Noi siamo ordinariamente propensi a ritenere tale affermazione priva di fondamento. Infatti lo è, nel senso che non esistono documenti per sostenerla. D'altronde, però, vorrei ricordare che quanto noi "ordinariamente" affermiamo della Luna afferisce al bagaglio culturale che viene somministrato da enti di ricerca ed enti accademici e scolastici. Non è detto, in fondo, che tale bagaglio sia una certezza integrale ed infallibile. Chi lo affermasse, d'altronde, dovrebbe provarlo.
E non si devono dimenticare due importanti correnti di dissenso che appaiono ormai non trascurabili a chi vuole essere certo di non accettare supinamente strutture culturali che potrebbero rivelarsi, almeno parzialmente, inesatte: 1) la prima è quella che nega la realtà degli allunaggi, e quindi di tutta la serie di "acquisizioni" scientifiche ad essi associabili: le argomentazioni sono oggetivamente meritevoli di attenzione e non presentano segni di dissenso antepredicativo. In base a questa corrente, della Luna si saprebbe molto, ma molto poco. E dunque anche le idee di Pier Luigi Ighina sarebbero ritrasferibili tra le ipotesi non scartabili a priori. 2) la seconda è quella che, invece, riporta dialoghi della missione Apollo che sarebbero stati intercettati da radioamatori. In base a questi dialoghi, gli astronauti terrestri avrebbero osservato mezzi non terrestri durante il tragitto verso la Luna, e sulla superficie di quest'ultima. Addirittura, secondo alcuni, il luogo dell'allunaggio sarebbe risultato già occupato da ben cinque veivoli non terrestri. L'intervento del comando Nasa avrebbe poi fatto interrompere questi dialoghi captabili.
Certo, si può tanto sostenere che criticare entrambe le correnti, ma altrettanto si può fare con quello che "crediamo" di conoscere in quanto, in fondo, i soli ad avere effettuato esplorazioni lunari dirette sarebbero stati alcuni uomini contro miliardi e miliardi che non si sono mai allontanati, e mai si allontaneranno, dalla Terra.
Esisterebbe, per inciso, anche la possibilità di una terza corrente, verso cui provo un certo interesse. La missione Apollo potrebbe essere stata effettuata come preventivato ma, a causa di "incontri" e relative conseguenze, si sarebbero sostituiti i veri rapporti con una serie di filmati falsi. Un'integrazione, cioè, tra le due correnti predette.
Torniamo, però, a Pier Luigi Ighina. La teosofia comprende molti testi, di varia epoca, di varia tradizione culturale e di varia provenienza geografica. Come ebbi modo di specificare durante un convegno, la teosofia è L'INSIEME DELLE CONOSCENZE RICORRENTI SOSTANZIALMENTE UGUALI NELLE CULTURE INIZIATICHE DI OGNI TEMPO E LUOGO. La forza delle conoscenze teosofiche, cioè, non è ciò che esse affermano, ma la concordanza che si evidenzia tra le conoscenze di popoli che molto difficilmente potrebbero avere avuto scambi e contatti, a causa di barriere geografiche e temporali.
Molte di queste conoscenze sono oggi "scoperte" e confermate dai nostri scienziati, mentre nessuna di esse, finora, ha ricevuto smentite. Questo per dire che il discorso teosofico non si realizza nell'immaginario della fantasia, ma appare riconducibile al fatto che certe conoscenze sarebbero effettivamente già state acquisite dall'umanità in epoche e contesti oggi ignoti, o comunque non suffucientemente conosciuti. Ed una di tali conoscenze riguarda i PIANETI DEL SISTEMA SOLARE. Secondo la teosofia essi non sono ne' nove ne' dieci, ma PIU' DI SETTANTA. La loro composizione varia secondo sette ordini di frequenza. Noi vedremmo soltanto quelli che si manifestano in un ordine di frequenza affine a quello terrestre. Naturalmente tutto ciò va preso come ipotesi per una ricerca, e non deve dare adito a prese di posizione che sarebbero, tanto pro che contro, affrettate.
Ora, Pier Luigi Ighina afferma di aver puntato un suo dispositivo VERSO LA LUNA, e di aver osservato UNA MONDO SIMILE A QUELLO TERRESTRE. Io concordo con quanti restano giustamente perplessi dinanzi a tale affermazione. Tale perplessità discende dall'idea ORDINARIA che abbiamo della Luna. Essa è comunque, in tutti i casi, relativa. Ma ammettndo che la Luna sia effettivamente priva di atmosfera e di insediamenti simili a quelli terrestri, resterebbero due conclusioni possibili: o Pier Luigi Ighina ha mentito, O HA VISTO QUALCOSA DI DIVERSO DALLA LUNA.
Vorrei considerare il caso che egli non mentisse. E' stato indubbiamente un uomo di grandi qualità e rettitudine morale, nonchè un aiuto valido per il Marconi. E' veramente difficile voler dare credito alla possibilità di una intenzionale menzogna, o di un'allucinazione psichica, anche se, naturalmente, non la si può escludere in linea di principio.
La seconda ipotesi sarebbe, OVVIAMENTE IN MODO RELATIVO, avvalorata dalla concordanza con le conoscenze teosofiche. In base a queste, VICINO ALLA TERRA, AD UN DISTANZA SIMILE A QUELLA CHE INTERCORRE TRA LA TERRA E LA LUNA, VI SAREBBE UN ALTRO PIANETA, DI ALTRO ORDINE DI FREQUENZA, IL CUI UNICO INDIZIO IPOTIZZABILE POTREBBE ESSERE COSTITUITO DA INTERFERENZE ED INFLUENZE EFFETTIVAMENTE RISCONTRATE NELLA TRAETTORIA DI ALCUNI VEIVOLI TERRESTRI, E DURANTE L'INVIO DI TRASMISSIONI RADIO. Su tale pianeta nulla escluderebbe di considerare possibile la presenza di un insediamento, anche simile a quello terrestre. Da questa che, ripeto, vuole essere soltanto una proposta ipotetica e non l'avvio di inutili dibattiti (in quanto mancano elementi sia per affermare che per negare), conseguirebbe che Pier Luigi Ighina avrebbe sperimentato un congegno IL CUI ORDINE DI FREQUENZE INTERCETTABILE NON CORRISPONDE A QUELLO DELLA TERRA E DEL SISTEMA SOLARE COME NOI ORDINARIAMENTE SIAMO SOLITI CONSIDERARLO.
Analogamente a quanto avviene per i colori e per i suoni, che ogni specie capta ed elabora in modo diverso (per cui co-esistono tanti "universi sonori e cromatici" quante sono le specie, ed ognuna vive solo il proprio che, ordinariamente, ritiene l'unico esistente considerando gli altri, al massimo, come ipotesi), così avverrebbe dunque per i corpi celesti ed i relativi possibili insediamenti. Coesisterebbero, cioè, molti pianeti in uno spazio relativamente ristretto, senza reciproca percezione tra le relative civiltà su di essi insediate, con interscambi energetici non apprezzabili, o meglio: al di fuori di quanto attualmente siamo propensi a considerare "apprezzabile".
Sempre in ambito di studi teosofici, l'affermazione di Pier Luigi Ighina circa eventuali insediamenti abitativi osservati sulla Luna, si potrebbe anche intraprendere una linea di approfondimento alternativa a quella sopra esposta. Ma, oggettivamente, essa appare più impervia e più povera di punti di partenza, presupponendo, in primis, la possibilità di realizzare apparechiature simili al dibattutissimo "cronovisore" che avrebbe costruito l'Ernetti.
Mi assumo la piena reponsabilità riguardo a fraintendimenti che potrebbero essere causati dalla mia esposizione, certamente non del tutto chiara ed esaustiva.
esperantiano
Edited by esperantiano1 - 8/2/2005, 02:14
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