| flipperina |
| | Ho ritrovato questo documento che avevo salvato, molto ben spiegato. Buona lettura "Intestino e sistema immunitario 07/07/2006 - Catia Trevisani Con i suoi 300 mq di estensione l’intestino rappresenta il fronte immunitario più importante, contenendo circa l’80% delle cellule immunitarie dell’organismo. Ecco gli alimenti per potenziare la sua azione e migliorare la salute generale.
I nostri vecchi sapevano bene che un intestino in ordine è alla base di un’ottimale resistenza alle malattie e non disdegnavano di ricorrere ai clisteri al minimo segnale di malessere, soprattutto da raffreddamento. Da parte loro, l’Igienismo ed il Metodo Kousmine hanno fatto delle pulizie intestinali una colonna fondamentale del loro sistema di cura, mentre la stessa Iridologia (l’analisi dell’iride per il riscontro dello stato di salute) evidenzia la posizione centrale dell’intestino.
A confermare l’importante ruolo dell’intestino nella salute generale dell’organismo è anche la ricerca scientifica più recente che ha scoperto l’esistenza di quello che oggi viene chiamato il “sistema immunitario intestinale”. Di che si tratta? Come è noto, la principale funzione del sistema immunitario è quella di riconoscere e discriminare tra ciò che appartiene al nostro organismo (self) e ciò che gli è estraneo (non self), lo scopo è intercettare ed eventualmente distruggere l’elemento estraneo. Ora, l’intestino è un viscere cavo rivestito da una mucosa (tappeto che riveste la parete interna) in costante rapporto con l’ambiente esterno. In altre parole, fa da interfaccia tra l’organismo e l’ambiente esterno, essendo il principale luogo di contatto tra self e non self (sostanze presenti nei cibi). Le sostanze ingerite infatti possono superare la barriera intestinale e penetrare nel sangue e nella linfa entrando così a far parte del nostro organismo perdendo la loro valenza antigenica.
300 mq di fronte immunitario
L’intestino, con la sua superficie di 300 mq è l’area più estesa dell’organismo sottoposta a costante stimolo antigenico, quello degli alimenti ingeriti, è il fronte immunitario più importante del corpo, contenendo circa l’80% delle cellule immunitarie dell’organismo. A livello intestinale il sistema immunitario è rappresentato da un tappeto linfatico che si estende al di sotto dell’epitelio di rivestimento della mucosa intestinale, in cui si trovano i follicoli linfatici che producono cellule immunitarie, le cosiddette placche del Peyer; dagli aggregati linfoidi specifici della mucosa e della sottomucosa che si trovano in numero crescente dal piloro (tratto iniziale dell’intestino tenue) alla valvola ileocecale (tratto finale), costituite da linfociti B (che producono anticorpi) e linfociti T; dalle IgA, anticorpi specifici che ricoprono la mucosa come una pellicola protettiva.
L’appendice A rafforzare il tutto c’è poi l’appendice, un vero e proprio organo “sentinella”, che grazie alla particolare ricchezza di tessuto linfatico, fa da richiamo ogniqualvolta ci sia una situazione infiammatoria e di “pericolo” a livello intestinale, producendo una sostanza lubrificante e lisozima che mantiene equilibrata la flora intestinale. Tutte le cellule immunitarie hanno un periodo vitale di tre giorni, pertanto vengono continuamente rinnovate così come accade alle cellule della mucosa intestinale. Il sistema immunitario intestinale ha la funzione di permettere l’assorbimento delle sostanze nutritive senza che queste scatenino reazioni immunitarie pericolose come accade nel caso delle intolleranze alimentari, inoltre consente l’eliminazione di microrganismi patogeni ed eventuali sostanze tossiche introdotte con gli alimenti. Pertanto esso funziona non tanto come una barriera, ma più che altro come un filtro che seleziona le sostanze compatibili da quelle incompatibili.
L’efficacia di questa funzione è garantita dalla presenza di una flora intestinale equilibrata che funge da attivatore aspecifico del sistema immunitario intestinale, mentre un suo squilibrio determina un carico tossinico ed un’alterazione della risposta immunitaria.
Quando ciò accade, il sovraccarico tossinico può causare l’iperattivazione della reazione immunitaria di tipo umorale con i relativi sintomi allergici, o l’ipoattivazione della funzione di filtro con conseguente passaggio di un’eccessiva quantità di sostanze estranee.
Tutto questo comporta l’instaurarsi di uno stato di infiammazione prima localizzato a livello intestinale con sintomi di gonfiore, dolore, tensione, infine lo stato infiammatorio diffonde nell’intero organismo ponendo le basi di malattie croniche a carico di diversi organi e apparati anche distanti dall’intestino. In primo luogo saranno localizzate a livello cutaneo, in seguito a livello respiratorio fino ad un’intossicazione generale del sangue e in particolare del sistema nervoso con sintomatologie di tipo psichico, depressione, nervosismo, ansia, agitazione, sensazione di panico, ecc.
Le alterazioni più comuni Fattori responsabili delle più comuni alterazioni della flora batterica sono: - l’intossicazione da metalli pesanti, inquinanti, additivi, farmaci (antibiotici o anche lassativi);
- la carenza di fibre vegetali dovuta allo scarso consumo di verdure, frutta e all’uso di cereali raffinati (pane, pizza, pasta).
In particolare, la riduzione della massa fecale rallenta il transito e favorisce il ristagno delle sostanze tossiche. I batteri che predominano nella flora intestinale sono i bacteroidi che convertono gli acidi biliari colico e desossicolico in acido alcolico e 3-metilclorantrene che sono sostanze cancerogene.
In una dieta ricca di fibre prevalgono invece i lattobacilli che non catabolizzano gli acidi biliari, mentre l’eccesso di proteine animali fanno prevalere gli escherichia e i clostridi. Inoltre, l’abuso di grassi insaturi idrogenati (oli di semi industriali, margarine) e di grassi saturi (animali), soprattutto quelli contenuti nel latte e derivati, rendono la sottile mucosa che riveste il tenue estremamente porosa, facilitando il passaggio di microbi e tossine e l’innesco della reazione immunitaria (infiammatoria); mentre lo zucchero raffinato favorisce i colibacilli. Anche gli stress emotivi prolungati e ripetuti, determinando uno squilibrio del sistema nervoso vegetativo possono alterare la funzionalità intestinale.
Alimenti pro-intestino Evidenziati quelli che sono i più comuni errori di carattere alimentare vediamo ora come è possibile integrare la dieta con cibi in grado di favorire il riequilibrio della flora intestinale. Lo yogurt vaccino è spesso tra gli alimenti consigliati, ma possono permetterselo solo gli individui non linfatici (colore dell’iride scuro, nero o marrone), coloro che non soffrono di allergie, di colite, di alterazioni del sistema neurovegetativo e che non denunciano un livello di infiammazione intestinale elevato. Il suo consumo deve comunque essere sempre moderato, altrimenti è consigliabile ricorrere a yogurt preparato con latte di soia, o di riso e l’utilizzo di fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus, L. bifidus) ottenuti da colture su base vegetale.
Ottimi sono gli alimenti fermentati: crauti, insalatini (tipici della cucina macrobiotica). Molto interessante è anche il consumo di miso.
Il metodo Kousmine consiglia, come protettori della mucosa intestinale, almeno due cucchiaini al giorno di oli di semi biologici spremuti a freddo (girasole, o lino, o germe di grano); mentre l’Igienismo raccomanda le corrette combinazioni alimentari, carboidrati e proteine in pasti diversi, e soprattutto il consumo di crudità all’inizio del pasto.
Per i tipi caldi, estroversi, di costituzione massiccia, più yang, sarà bene consumare più crudità; per i freddolosi, gli introversi, i “sensibiloni”, magari con occhi azzurri e incarnato chiaro sarà ottima la zuppa di miso quotidiana.
Tutti questi consigli, provenienti dalle grandi scuole di nutrizione vanno bene, ai fini di una alimentazione sana, in grado di favorire l’attività dell’intestino, si tratta solo di adattarli alle nostre esigenze personali e soprattutto di imparare ad ascoltare i segnali del corpo."
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