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Antico Egitto: tra mito e storia, capovolgimento

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view post Posted on 2/1/2008, 12:38
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Rileggo questo 3d con interesse, soprattutto in un paio di punti:
Che gli ebrei vissero per 400 anni in Egitto in "cattività", come dice la Bibbia, ovvero come schiavi o cmq ghettizzati, potrebbe essere una logica conseguenza dell'aver fatto parte di quei popoli che nel secolo precedente (ai 400 anni di cui si è detto) si erano spartiti il dominio d'Egitto in modo brutale e caotico. Coalizione di origine semitica comprendente i figli di Manesse (o Minoici), i figli di Dan (o Danai) da noi conosciuti non su base letteraria ma archeologica come Micenei, che prima ancora che in Egitto erano già arrivati al Peloponneso.
I Danai fuggirono ancor prima della disfatta totale della coalizione verso la loro prima conquista, il Peloponneso; altri furono imprigionati e ridotti in "cattività". Quando Akhenaton restaurò il culto monoteista, li liberò da quella condizione, ma ebbero giusto il tempo di lasciare l'Egitto poichè il regno di Akhenaton durò appena 10 anni.
Il periodo d'oro di questi popoli semitici, discendenti di Set, fu dunque l'inizio del 2° millennio, quando potevano contare su colonie (città-stato, empori) in Grecia (Argo, Micene), Creta, Cicladi (Santorini) ed Egitto. Sono quelle genti che gli storici greci han sempre definito i "fenici", i rossi, come Seth.
Probabilmente i greci han sempre conosciuto quelle tribù di navigatori, da cui discende Danao e Minosse; era la forza commerciale. Ma la vera forza doveva venire dalle tribù provenienti dall'interno della Siria, dal Kurdistan, dalla Cilicia, con i loro cavalli ed i carri a ruote.
Probabilmente quindi non è mai esistito un Regno come lo intendiamo ora, ma una specie di unione per interesse. Sono unioni molto suscettibili al potere e alla ricchezza, e van sempre a finire allo stesso modo: Danao deve tagliare la corda perchè suo fratello (stessa razza, altra tribù) Egitto gli vuole fare la festa.
Poi ci fu l'esplosione di Thera, che era per la sua posizione tra Creta, Turchia e Grecia, di fondamentale importanza da sè (si vedano i reperti di Akrotiri per ammirare la sua modernità nel 1600ac) e che travolse tutto l'egeo e creta. Menomata così la forza commerciale/marittima della coalizione, ovvio che i partner meno colpiti volessero ora rivedere la spartizione del potere. Ma anche per loro stava per scoccare l'ora della sconfitta. Stava per tornare Thutmose. Thot (Ermes) con Egipan (richiamo all'egiziano con nome in Thot) avrebbe aiutato Zeus (Amon) a legare i suoi tendini (il potere d'azione) a scacciare Tifone (Set). Così la vicenda vista dai greci. Tifone, mostro nato in cilicia mezzo uomo, mezza bestia; una coalizione devastante, barbarica. In quest'ottica l'eruzione di Thera e la fuga di Minosse verso l'Italia dove morì, sono manifestazione dell'ira di Zeus.

Il secondo punto riguarda le piramidi. Dal 3D è emerso che i costruttori furono o degli inizi del 1° millennio, regnanti che secondo la storia ufficiale non avrebbero fatto nulla di particolare (aveva ragione Erodoto a dire che gli egiziani preferivano dimenticare quei regnanti sfruttatori?) o che questi le rivendicarono e basta, nessuno sapendo più chi fossero i veri costruttori (l'Egitto fu devastato culturalmente nel periodo culminato con gli Hyksos e veramente non si può parlare di continuità tra i primi regni e i successivi) che noi ritroveremmo in Surid, o l'Osiride umano dei primi regni.

Altro punto emerso, da approfondire in 3d a parte: ma la sfinge, com'è che nessuno la vedeva?

Edited by Bororo - 2/1/2008, 12:55
 
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John k.
view post Posted on 13/1/2011, 01:59




Corpo di mille balene! Che thread complicato!

:blink: Ci sono punti da chiarire e info da aggiungere :B): .

"Sarà però sempre un oggetto di maraviglia,che di monumenti così considerabili,anzi portentosi per tanti riguardi,non si abbia sicura tradizione,o non equivoca memoria,la quale ci assicuri,sì del tempo in cui furono edificate,come del nome dei primi loro fondatori.Se ne fanno comunemente autori Cheope,Chefrene,e Micherino,benchè lo stesso Plinio,il quale annovera gli antichi Scrittori,che parlarono di queste ardite moli,confessi che sono varii i loro pareri,così scrivendone:qui de iis (Pyramidibus) scripserunt sunt,Herodotus,Euhemerus,Duris Samius,Aristagoras,Dionysius,Artemidorus,Alexander Polystor,Butorides,Antistenes,Demetrius,Demotiles,Apion.Inter eos omnes non constat a quibus factae sint,justissimo casu obliteratis tantae vanitatis auctoribus!Anche Diodoro Siculo il quale varia il nome di Cheope in quello di Chembe,riferisce quasi lo stesso che Plinio così scrivendone nel primo libro della sua Biblioteca:intorno alle Piramidi non vi è niente di certo,e di uniforme presso gli Scrittori,imperocchè dicono alcuni essere state fabbricate dai predetti Re,Chembre,Chefreno,e Micherino,ed altri da altri.Ed infatti Manetone,citato da Sincello,attribuisce la edificazione della prima,e più grande delle Piramidi a Sufi e quella terza a Nicotri,così esprimendosi,Cronograf. pag.56 [...] Vale a dire:Sufi eresse quella grandissima Piramide,che Erodoto disse fabbricata da Cheope...Nicotri poi la più magnifica,e la più bella di tutte le donne dell'età sua,eresse la terza Piramide.Ma l'ignoranza,nella quale rimarremo forse per sempre,riguardo a tal circostanza,nulla pregiudica all'essenziale interesse dell'esame,che può istituirsi sù questi monumenti'.
Fonte:"Nuova ilustrazione istorico-monumentale del Basso e dell'Alto Egitto" (1836) di D. Valeriani.
http://books.google.it/books?id=NK02AAAAMA...=gbs_navlinks_s

Pare che Sufi non sia altro che uno dei nomi di Khufu, mentre Nicotri potrebbe essere Nitokerty (link), una regina della VI Dinastia.

Anche le vicende del re Surid, contenute nel Voyage en Egypte et en Nubie (1867),di Jean Jacques Ampère e Michel Levy (pag.159 e 160), appaiono stimolanti:
http://books.google.it/books?id=o_EUAAAAQA...q=surid&f=false

X Bororo:

CITAZIONE
Che gli ebrei vissero per 400 anni in Egitto in "cattività", come dice la Bibbia,ovvero come schiavi o cmq ghettizzati, potrebbe essere una logica conseguenza dell'aver fatto parte di quei popoli che nel secolo precedente (ai 400 anni di cui si è detto) si erano spartiti il dominio d'Egitto in modo brutale e caotico.

E' una teoria convincente.
CITAZIONE
Coalizione di origine semitica comprendente i figli di Manesse (o Minoici), i figli di Dan (o Danai) da noi conosciuti su base letteraria come Micenei, che prima ancora che in Egitto erano già arrivati nel Peloponneso.

Dunque, fra gli Hyksos vi sarebbero stati pure Minoici e Micenei (Achei,Danai). Quest'ultimi in precedenza avrebbero già occupato il Peloponneso?
CITAZIONE
I Danai fuggirono ancor prima della disfatta totale della coalizione verso la loro prima conquista, il Peloponneso; altri furono imprigionati e ridotti in "cattività". Quando Akhenaton restaurò il culto monoteista, li liberò da quella condizione, ma ebbero giusto il tempo di lasciare l'Egitto poichè il regno di Akhenaton durò appena 10 anni.

E qui siamo +/- tra il 1350 e il 1342 a.C.
CITAZIONE
Il periodo d'oro di questi popoli semitici, discendenti di Set, fu dunque l'inizio del secondo millennio, quanto potevano contare su colonie (città-stato, empori) in Grecia (Argo, Micene), Creta, Cicladi (Santorini) ed Egitto. Sono quelle genti che gli storici greci han sempre definito i "fenici", i rossi, come Seth.

Secondo millennio avanti Cristo: 2000 - 1001 a.C. "Argivi o Argieni, popolo greco, abitante la porzione del Peloponneso chiamata l'Argolide. I primi ebbero l'origine stessa degli Arcadi, ma in progresso vennero a stabilirsi sulle coste delle colonie fenicie o egiziane. La nazione trovossi dunque formata di Greci e di stranieri.(link). Presumo che vi sia un rapporto tra i Fenici che avrebbero colonizzato la Grecia, in base alle cronologie mitiche, prima del 1200 a.C., epoca della guerra di Troia, e quelli dei secoli successivi, le cui città-stato principali erano Tiro, Sidone, Byblos ecc. e che fondarono tra l'altro Cartagine.

"I confini cronologici della loro presenza storica sono molto ampi: si attesta una presenza umana sulla costa libanese sin dall'epoca preistorica. L'inizio risale al 1200 a.C., punto di cesura e di partenza per la storia fenicia, anche se si trovano strutture insediative simili (città-stato) sia prima, sia dopo. Il termine finale per la civiltà fenicia è il 333 a.C., data della conquista dell'Oriente ad opera di Alessandro Magno".
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Fenici

CITAZIONE
Da dove viene la stirpe di Danao? Dicevo che discende da Apis, che viene da Argo:

- 1460 NB: Egiziani ad Argo Danao (40)
- 1481 fine di Giosuè 1O DANAO
- 1490 9 GELANORE
- 1508 Ebrei in Siria
DEUCALIONE? 8 STENELO
- 1548 Esodo; Atene
- 1568 7 TRIOPA o CRIOPA
- 1598 6 FORBA
- 1628 mosè; PROMETEO ATLANTE 5 CRIASO
- 1663
- 1938 fine di giuseppe
- 1960 4 ARGO
- 1978 Ebrei in Egitto
- 1988 7-7 egitto fine Isacco 3 APIS
- 2048 Giac in Israel/
DILUVIO OGIGIO / ATENA 2 FORONEO
- 2063 Fegoo, Io
- 2093 Fine Abramo 1 INACO
- 2169 Sodoma e Gomorra

"Danao, re d'Argo: dramma serio per musica: da rappresentarsi nell'Imp. e R. Teatro in Via della Pergola la quadrigesima del 1836" (1836) di Giuseppe Persiani e Felice Romani: http://books.google.it/books?id=niJEAAAAcAAJ&dq=

"I Pelasgi, de' quali ignorasi l'origine ma che pare si sieno propagati lontano nell'Europa e nell'Asia, consideravano per loro capi Inaco e Foroneo. Stabilironsi essi nel Peloponneso, dove l'arrivo ne viene fissato al secolo XVIII prima dell'era nostra, tempo in cui scorgonsi in quel paese alcune tracce d'ordine sociale all'epoca loro anteriore. (I)

(I) Secondo Tucidide, Strabone ed Erodoto i Pelasgi erano i più antichi popoli della Grecia. L'ultimo dei mentovati scrittori dice che tutto il paese a' suoi tempi compreso sotto il nome di Hellas, era stato altre volte chiamato Pelasgo. Assicurano i citati storici, che i Pelasgi hanno incominciato a farsi conoscere nella Tessaglia, daddove poscia uscirono per ispandersi in tutte le altre provincie della Grecia. Dionigi d'Alicarnasso e Gebellin vogliono i Pelasgi oriundi del Peloponneso, daddove spedirono colonie in Tessaglia, e quindi nell'Epiro, in Italia, nella Tracia, e nell'Asia Minore. Appo questi popoli le fortune erano eguali [...] Siccome nell'antica Roma, alcuni jugeri di terra bastavano pel nutrimento di una numerosa famiglia; così poco ad essi bastava, perchè erano semplicemente vestiti, nello stesso modo alloggiati, e frugalmente nutriti. I Pelasgi furono accolti in Italia dagli Aborigeni e con essi loro s'impadronirono di Cortona nell'Umbria. Indi tolsero alcune città ai Siculi, e fondarono Agilla, Pisa, Saturnia ed altri luoghi che poscia furono lor tolti dai Tirreni. Fondarono poco dopo la città di Larissa nella Campania, della quale possedettero una parte dopo di averne scacciati gli Arunci. Godevan eglino di un grande e bel paese in Italia, dopo la sortita dei Siculi; per ciò divennero potenti, ricchi, e godettero di tutti i vantaggi della fortuna [...] Secondo Erodoto, i Pelasgi furon quelli che stabilirono a Dodona il più antico e il più accreditato fra tutti gli oracoli della Grecia, il quale da principio altro non era fuorchè una quercia od un faggio. Lo stesso storico aggiunge che i Pelasgi non conoscevano nè idoli, nè templi; che offrivano i loro sacrifizii agli dei, e non davano nome, nè soprannome alle divinità che adoravano; che gli antichi Pelasgi parlavano una lingua barbara, da quanto almeno si potea giudicare al tempo di Erodoto avevano que' Pelasgi che a Crestona e presso l'Ellesponto si erano stabiliti.

Era tale incivilimento dovuto ai Telchini, oriundi dell'isola di Creta, isola il cui primo nome conosciuto era stato Telchinia: fu essa una delle principali stazioni de' Fenicii, allorchè si dedicarono al commercio marittimo. Foroneo fece la guerra a questi Telchini [...] I Pelasgi, espulsi i Telchini, che probabilmente erano una colonia di mercanti, non tardarono a ingrandire, insignorendosi degli stati d'Argo e Sicione. In breve poi si estesero dal lato dell'Attica e nella Tessaglia, sotto la condotta de' loro capi Achco, Ptio e Pelasgo, formando fattorie di commercio, intorno alle quali adunaronsi alcune famiglie che successivamente moltiplicarono a segno da formare delle città. Insegnavano questi stranieri agl'indigeni a coltivare la terra [...] Finalmente ei fu a questi conquistatori pacifici che i Greci dovettero la cognizione delle lettere pelasgiche, da essi, a quanto dicesi, ricevute molto tempo avanti l'arrivo della colonia di Cadmo nella Beozia [...] Giunto Inaco nella Grecia ventidue generazioni prima dell'assedio di Troia, ebbe per successore Foroneo, a lui figliuolo, che alcuni autori considerano come il vero fondatore del regno d'Argo. Questo principe procreò due figli, Api che gli succedette, e Niobe ch'ebbe un figlio chiamato Argo o Pelasgo, al quale davasi Giove per padre (I) [...] Pare che Foroneo fosse celebre, poichè il nome suo passò a tutti i suoi successori sino a Danao (2). I Fenicii avevano recato qualche incivilimento appo gli abitanti del Peloponneso, ma intenti unicamente al commercio, poco conto facevano dell'arti di diletto e delle scienze di pura speculazione. Così non era di Danao, uscito dall'Egitto, ove altri uomini erano che agricoltori e mercadanti. Troppo poco nota è la storia antica dell'Egitto per affermare in che in qualità Danao quivi abitasse (I).

"(I) Danao, secondo Erodoto, regnò unitamente ad Egitto, suo fratello, in Egitto, dopo la morte di Belo loro padre.

Inchinerebbe Apollodoro a credere ch'ei regnase in quella parte della Libia che chiamasi la Cirenaica. Cacciato da questo paese da suo fratello Egitto, avrebbe prima riparato nell'isola di Rodi colle sue cinquanta figliuole, ch'erano probabilmente tante odalische come quelle dei serragli dell'oriente. Di colà imbarcossi per Argo, dove approdò. Venuto a vacarne il trono, ei vi salì in qualità di discendente d'Io, figlia primogenita d'Iaso, o piuttosto a mezzo delle ricchezze che avea seco portate, e che adoperar seppe a procacciar partigiani (2). Danao fece qualche cambiamento alla religione de' Pelasgi, abolendo i sagrifizii umani che a quel tempo nell'Argolide cessarono. Cecrope, suo contemporaneo, venuto con lui dall'Egitto, più innanzi spingendo l'umanità, vietò di sacrifigare agli Iddii verun animale vivente: esempio questo che non fu dai Pelasgi dell'Arcadia seguito. Si attribuisce alle figliuole di Danao l'istituzione delle Tesmoforie, o feste dell'agricoltura, che furono adattate al culto di Cerere, deità che i Pelasgi di già conoscevano pe' suoi benefizii (I) [...] Diciassette generazioni avanti l'assedio di Troia, vedesi Licaone a fondare il regno d'Arcadia: era egli compatriotta e contemporaneo di Cecrope. Danao ebbe per successore Linceo, figlio d'Egitto, suo fratello. Se ne ignora la storia (3), al pari di quella del figliuolo suo e suo successore Abante, il quale sposò Ocalea, figlia di Nantineo, uno de' figliuoli di Licaone (4). A quel tempo Nauplio, figlio di Nettuno e d'Amimone, ragunati i marinai egizianii e fenici che seguito avevano l'avo suo, nel sito in cui trovasi il porto principale dell'Argolide, vi edificò Nauplia, il nome della quale si è sino a' giorni nostri conservato. Palamede, figlio del secondo Nauplio, fabbricò l'Acropoli, presentemente chiamata Palamida (I).

(I) L'Acropoli, o città alta, cittadella d'Atene, fu fabbricata da Cecrope, e particolarmente consacrata a Minerva.
(3) Apollodoro e Pausania raccontano che Linceo fu il solo tra i suoi fratelli risparmiato, allorquando furono dalle Danaidi trucidati tutti gli altri. Fu egli salvato da Ipermestra, sua sposa.
(4) Abante, figlio di Linceo, ebbe due figliuoli, Preto e Acrisio, e fu avo di Perseo. Rese florido il regno; fabbricò Aba nella Focide, ed Argo Pelasgico nella Tessaglia; condusse gli Abanti nell'Eubea, e s'impadronì di molti paesi. Amava la guerra, e sapeva farsi temere in modo, che quando dopo la morte di lui, gli abitanti de' paesi conquistati ribellavansi, al solo aspetto del suo scudo ritornavano all'obbedienza. Dal nome di lui, i re suoi successori furono chiamati Abantiadi".

Fonte: http://books.google.it/books?id=lasTAAAAYAAJ&dq= (La Grecia, 1836, Francois Charles Hugues Laurent Pouqueville).

CITAZIONE
Probabilmente quindi non è mai esisto un Regno come lo intendiamo ora, ma una specie di unione per interesse. Sono unioni molto suscettibili al potere e alla ricchezza, e van sempre a finire allo stesso modo: Danao deve tagliare la corda perchè suo fratello (stessa razza, altra tribù) Egitto gli vuole fare la festa.

Il torbido e oscuro periodo del dominio degli Hyksos in Egitto, +/- tra il 1700 e il 1550 a.C.
CITAZIONE
Poi ci fu l'esplosione di Thera, che era per la sua posizione tra Creta, Grecia e Turchia, di fondamentale importanza da sè (si vedano i reperti di Akrotiri per ammirare la sua modernità nel 1600ac) e che travolse tutto l'egeo e creta.

Le stime attuali basate sulla datazione al radiocarbonio indicano che l'eruzione avvenne tra il 1627 ed il 1600 a.C. Ecco un interessante documento: www.sciencemag.org/content/312/5773/548.short

"Dicesi eziandio, che di poi molte colonie FURONO DALL'EGITTO DIFFUSE PEL MONDO. Belo, figliuolo, come si crede, di Nettuno e di Libia, ne condusse una nella Babilonia; e scelto un sito presso l'Eufrate istituì, conforme all'uso degli Egizj, sacerdoti immuni da spese e da pesi pubblici, che i Babilonesi chiamarono Caldei. Questi, ad esempio de' sacerdoti egizj, che erano fisici e astrologi, osservano le stelle. Dall'Egitto parimente uscito Danao popolò di abitanti Argo, che può dirsi la più antica città della Grecia. Alcuni dissero, che dall'Egitto pure uscì la nazione de' Colchi sul Ponto, e quella de' Giudei frapposti agli Arabi, e ai Sirj; e perciò avere queste genti per tradizione antica l'uso del circoncidere, secondo il rito derivato dagli Egizi, i loro figlj. E cercasi pur di provare, che gli Ateniesi sono una colonia degli Egizj saiti; adducendo gli argomenti che seguono. Che gli Ateniesi sono tra Greci i soli, che chiamino questa città Astu, così denominata da astu, che hanno ritenuta presso di loro; e che la repubblica ateniese è ordinata e costituita al modo degli Egizj; vale a dire, che è distribuita in tre parti; una delle quali comprende gli Eupatridi, come essi dicono, e vale patrizj, molto bene istruiti, e chiamati ai sommi onori, siccome in Egitto sono i sacerdoti: la seconda è de' rustici, a' quali incombe provvedersi di armi, e combattere per la patria, come in Egitto fanno i chiamati agricoltori, che appunto ivi somministrano guerrieri: la terza è quella degli artigiani, che esercitano i mestieri manuali, e servono ne' ministeri pubblici più necessari: cosa,che anche essa corrisponde alle istituzioni degli Egizi. Aggiungono ancora, che altri capitani degli Ateniesi furono originarj dell'Egitto; poichè dicono essere chiaro, che Peti, padre di Menesteo, il quale militò contro Troia, fu egizio, e che poi s'impadronì della città e del regno. E non potere gli Ateniesi di proprio ingegno render la vera ragione della doppia natura di essolui, quantunque sia notissimo a tutti, che intanto chiamasi semifero, vale a dire composto d'uomo e di bruto, perchè fu municipe di doppia repubblica, della greca cioè, e della barbara. Così dimostrano che Eretteo, creato poi re di Atene, fu EGIZIO DI NAZIONE[...]".
Fonte:http://books.google.it/books?id=XYcPAAAAQA...=gbs_navlinks_s ("Biblioteca storica", Diodoro Siculo).

CITAZIONE
Danao

CITAZIONE
i Danai provenivano dall'Egitto e dall'Africa (Libia)

Il drammaturgo greco Eschilo scrisse un'opera intitolata "Le Supplici" (Hiketides): http://it.wikipedia.org/wiki/Le_supplici_(Eschilo).

"Se le conclusioni che si possono trarre dal nome di Danao sono inevitabilmente ambigue,le leggende circa la sua lotta con Egitto son state viste,almeno a partire dal III secolo a.C.,come indizio non equivoco del fatto che egli fosse un capo degli Hyksos cacciato dall'Egitto all'epoca del risorgimento nazionale che si ebbe sotto la XVIII dinastia.A questo proposito,dovremmo considerare il nome greco di "Le supplici","Hiketides",che com'è chiaro è legato a Hikesios (il Supplice),epiteto centrale di Zeus,il dio che domina il dramma dall'inizio alla fine.L'epiteto o epiclesis Hikesos,che è abbastanza strano,era occasionalmente usato altrove,in particolare nella Grecia meridionale,e appartiene ad un aspetto generale del dio che è la protezione degli stranieri.E' anche interessante notare che i due drammi intitolati Hiketides fanno entrambi riferimento ad Argo,città in seguito particolarmente associata alla colonizzazione Hyksos.Hikesios somiglia notevolmente all'egizio [...] che nel III sec. a.C. era reso in greco come Hyksos [...] sembrerebbe che Eschilo e le sue fonti fossero consapevoli del double entendre implicito in un dramma che fa parte di una trilogia sulla lotta tra Egitto e Danao,e in specifico sull'arrivo ad Argo di quest'ultimo che proveniva dall'Egitto". "Sin dalla tarda antichità,gli autori hanno scorto nessi tra le testimonianze egizie sull'espulsione degli odiati Hyksos da parte della XVIII Dinastia,la tradizione biblica dell'Esodo dall'Egitto degli Israeliti e le leggende greche sull'arrivo ad Argo di Danao.Secondo la tradizione greca,Danao era o egizio o siriano,ma è definitivo che egli giungesse dall'Egitto dopo o durante la lotta col suo gemello Egitto,la cui origine è palese.Questa triplice associazione sembrerebbe plausibile,e da alcuni archeologi è stata messa in coincidenza con le testimonianze archeologiche [...] Per generale accordo,la lingua greca si sarebbe formata durante i secoli XVII e XVI a.C.In essa struttura e lessico di base indoeuropei si combinano con un vocabolario della vita colta non indoeuropeo.Sono convinto che gran parte di questo sia plausibilmente derivato dall'egizio e dal semitico occidentale.Ciò ben si accorderebbe con un lungo periodo di dominazione da parte di conquistatori egizio-semiti. [...] Agli inizi del XIV secolo a.C. ritengo che ci fosse un'altra invasione della Grecia, quella dei Pelopidi o Achei provenienti dall'Anatolia,i quali introdusserro nuovi stili di fortificazione e forse le corse dei carri;ma questo non interessa direttamente il mio progetto.Nel XII secolo a.C. si ebbe un'altra e più disgregante rottura storica.Nell'antichità ciò che ora chiamiamo "invasione dorica" era molto più spesso definita "il ritorno degli Eraclidi".Gli invasori giunsero certamente dalle frange nordoccidentali della Grecia,zone che erano state influenzate di meno da quella cultura dei palazzi micenei che essi distrussero.E' affascinante che essi stessi si chiamassero "Eraclidi",e che pretendessero di essere d'origine divina e di discendere da Eracle,e vantassero anche come propri gli antenati egizi e fenici delle famiglie reali che erano state rimpiazzate [...] Non c'è dubbio che i discendenti di questi conquistatori,i re dorici dell'età classica e ellenistica, credessero di discendere dagli Egizi e dai Fenici".
Fonte:"Atena nera,le radici afroasiatiche della civiltà classica" di Martin Bernal.
http://books.google.it/books?id=_ojZvUZ5YOIC&dq=

Secondo Bernal, la Grecia subì tre invasioni: quella dei Danai, quella dei Pelopidi/Achei e quella dei Dori. Ricordo che Agamennone e Menelao appartenavano alla stirpe dei Pelopidi. Pelope era figlio di Tantalo, mitico re di Lidia (regione storica dell'Asia Minore).

"E' affascinante che essi stessi si chiamassero "Eraclidi",e che pretendessero di essere d'origine divina e di discendere da Eracle,e vantassero anche come propri gli antenati egizi e fenici delle famigli reali [micenee] che erano state rimpiazzate". Chi erano gli "antenati egizi e fenici" delle famiglie reali micenee? Si trattava forse di Egiziani semitici? Si trattava forse degli Hyksos?

www.treccani.it/enciclopedia/tag/pelope/

"Interrompevano talora il progredimento dell'egiziana civiltà le invasioni straniere.Sovrastavano all'Egitto i popoli nomadi della Libia e dell'Etiopia,che sovente scendevano a devastarlo,massime finchè gli Stati,piccoli e disuniti,non li potevano vigorosamente contrastare.Fu la volta che gli Arabi beduini,allettati dai pingui pascoli e dalle crescenti ricchezze del basso paese,lo invasero dall'istmo di Suez:ed i loro sceichi,che dagli Egizi furono chiamati Hyksos e dai Greci Re Pastori,posero accampamento ad Avari presso Pelusio,distrussero le primitive città,penetrarono sino a Menfi,che fecero sede del loro dominio.Sulle prime oppressero la religione,cioè la casta dei sacerdoti,onde molti di questi migrarono,ed alcuni giunsero fin nella Grecia;ma poi i vincitori adottarono i riti dei vinti;nè alcuna distinzione appare tra essi al tempo di Mosè.Non riuscirono però mai ad impadronirsi dell'alto Egitto,donde i primitivi dominanti continuarono la guerra agli invasori,sicchè ne trionfarono sotto Tutmosi.In questa lotta fu preparata la grandezza successiva dei re di Tebe,che acquistarono la primizia fra i varj Stati"
Fonte:"Storia universale",volume 1,di Cesare Cantù,1848.
http://books.google.it/books?id=FBX-FJ1MORoC&dq=

"I più potenti faraoni sono ascritti alla XVIII dinastia.Tutmosi I ebbe la gloria di cominciare l'espulsione degli stranieri,compita quindi da Amenofi II,che i Greci chiamano Memnone.Nell'esultanza di quella vittoria,molti edifizii vennero eretti,e il nome di lui fu eternato sui monumenti di Tebe,d'Elefantina e nel tempio di Soleb nella Nubia.Ramesse I,che forse è il Danao dei Greci,venne cacciato dal fratello Ramesse II Miamun,il quale fondò il magnifico palazzo di Medinet-Abù a Tebe,tutto coperto di pitture che ricordano le sue vittorie sopra moltissimi popoli.
Fonte: "Storia universale" di Cesare Cantù.
http://books.google.it/books?id=7cMOAAAAQAAJ&dq=

"... Danao forse da avvicinare al semitico dan "giudice".
Fonte:"Movimenti di popoli nell'area egeo-anatolica,III-II millennio a.C" di Anna Margherita Jasink.
http://books.google.it/books?id=BUsbAAAAYAAJ&q=

"Dan ("giudice") potrebbe essere stato un dio di Canaan".
Fonte:"Israele.I padri.L'epoca dei Re.Il giudaismo" di Helmer Ringgren.
http://books.google.it/books?id=gyISV9UL5UsC&dq=

"Gli espulsi fondano colonie,parte in Grecia,sotto la guida di Danao e Cadmo,parte in Palestina,guidati da Mosè,fondatore e legislatore della colonia di Gerusalemme.Secondo Ecateo,egli proibì le immagini degli dei,proponendo l'adorazione monoteistica e aniconica di un dio celeste che abbraccia ogni cosa".
Fonte: "Corpo politico.Corpo,Dike,comunicazione fra Agamennone e Pericle" di Cristiana Caserta.
http://boos.google.it/books?id=n3gzqtmtfecC&dq=

"Danao sarebbe uno dei coloni hyksos che apportano in Grecia alcune tecniche,come la realizzazione dei carri e di spade,e l'acquisizione del sapere".
Fonte:"Africa:rivista trimestrale di studi e documentazione".
http://books.google.it/books?id=gbByAAAAMAAJ&q=

"Lo studioso ritiene che la conquista dell'Argolide ad opera di Danaos rifletta un'invasione degli Hyksos nella regione".
Fonte:"Studi micenei ed egeo-anatolici".
http://books.google.it/books?id=-aoRAQAAMAAJ&q=

Nel tardo IV secolo a.C. Ecateo di Abdera, storico e filosofo greco, collegò le migrazioni di Cadmo e Danao e la conseguente colonizzazione della Grecia nonchè l'Esodo ebraico all'espulsione degli Hyksos dall'Egitto.

www.instoria.it/home/hyksos.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Cadmo

CITAZIONE
Il secondo punto riguarda le piramidi.Dal 3D è emerso che i costruttori furono o degli inizi del 1° millennio, regnanti che secondo la storia ufficiale non avrebbero fatto nulla di particolare (aveva ragione Erodoto a dire che gli egiziani preferivano dimenticare quei regnanti sfruttatori?) o che questi le rivendicarono e basta, nessuno sapendo chi fossero i veri costruttori (l'Egitto fu devastato culturalmente nel periodo culminato con gli Hyksos e veramente non si può parlare di continuità tra i primi regni e i successivi) che noi ritroveremmo in Surid, o l'Osiride umano dei primi regni.

"I Cronologi,ed Autori Arabi sono di parere,che queste piramidi siano state fabbricate da un tal Re d'Egitto,appellato Saurid,300 anni prima del diluvio [...] Eglino scrivono,che quello Re avendo avuta una visione,in cui gli parve la terra esser rinversata sottosopra,gli uomini star distesi co' la faccia in terra,e le stelle cadere dal Firmamento;si turbò molto,ma lo tenne secreto:dopo vide cader le stelle dal Cielo in forma di uccelli,che seguivano di guida a gli uomini,per condurgli dentro due grandi motagne,dalle quali poi rimaneano fracassati,e le stelle divenivano oscure.Spaventato di tal visione,unisce 130 indovini di tutte le Provincie di Egitto,fra' quali era il famoso Aclimon,a' quali esposto il sogno:eglino giudicarono,e predissero,che dovria venir un diluvio grande,da cui il paese d'Egitto correria rischio d'essere sommerso;e che l'effetto doveva seguirne indi ad alcuni anni.Ciò sentito il Re,fece edificare queste piramidi,ed alcuni condotti sotterranei,per distornare l'acqua del Nilo dentro la Provincia nominata Alfeida;mettendo intanto dentro le piramidi,quanto egli avea di prezioso [...]".
Fonte:"Giro del mondo",volume 1,di Giovanni Francesco Gemelli Careri,1699.
http://books.google.it/books?id=k9srVb7yfq8C&dq=

"Vi sono,è vero,tra gli Scrittori arabi,que' che vogliono antidiluviane queste opere,facendone autore un tale Schur figlio di Schaluck,il quale fu figlio di Schariak.Altri riferiscono che Cham e i suoi successori avessero semplicemente ristaurate le Piramidi che,sotto la generale inondazione,erano state abbattute;alzando le nuove fabbriche sopra le fondazioni delle antiche,per tramandare così a' posteri la memoria de' loro maggiori".
Fonte:"Intorno ai riti funebri degli Egizi e sull'uso delle piramidi memfitiche di Giovanni Garrucci,1852.
http://books.google.it/books?id=VbXnPAHbqRQC&dq=

CITAZIONE
Che gli Ebrei vissero per 400 anni in Egitto in "cattività", come dice la Bibbia, ovvero come schiavi o cmq ghettizzati, potrebbe essere una logica conseguenza dell'aver fatto parte di quei popoli che nel secolo precedente (ai 400 anni di cui si è detto) si erano spartiti il dominio d'Egitto in modo brutale e caotico. Coalizione di origine semitica comprendente i figli di Manesse (o Minoici), i figli di Dan (o Danai) da noi conosciuti non su base letteraria ma archeologica come Micenei, che prima ancora che in Egitto erano già arrivati nel Peloponneso. I Danai fuggirono [a] ancor prima della disfatta totale della coalizione [b] verso la loro prima conquista, il Peloponneso; altri furono imprigionati e ridotti in "cattività".

[a] Fuggirono dall'Egitto.
[b] Gli Hyksos.

"Tra le tante cose,certo,Aristotele fu anche il maestro di Alessandro Magno. Con la straordinaria conquista macedone dell'Impero Persiano,nel 330 a.C. tra i Greci ci fu una grande ondata d'interesse per tutte le civiltà orientali e in particolare per quella dell'Egitto. Fu negli anni immediatamente successivi alla conquista che il sacerdote egizio Manetone scrisse in greco una storia dell'Egitto in cui esponeva lo schema delle trentratrè dinastie che rimane la base della storiografia dell'antico Egitto. Fu anche circa in quest'epoca che Ecateo di Abdera formulò l'opinione che le tradizioni dell'espulsione degli Hyksos dall'Egitto,dell'Esodo degli Israeliti e di Danao che approda ad Argo fossero tre versioni parallele della stessa storia:

I nativi del paese ritenevano che a meno che non si allontanassero gli stranieri i loro guai non sarebbero mai risolti.
E subito gli stranieri furono scacciati dal paese e i migliori e i più attivi tra questi formarono bande e,come dicono alcuni,approdarono in Grecia e in altre regioni;i loro maestri furono uomini notevoli,tra questi Danao e Cadmo.
Ma il maggior numero di loro fu spinto dai venti verso quella che oggi chiamiamo Giudea,che non è lontana dall'Egitto,e a quell'epoca era affatto disabitata.
I coloni erano guidati da un uomo chiamato Mosè.


Si direbbe che fosse in base a tale credenza - e a quella espressa da Erodoto che gli antenati dei re spartani risalissero ai coloni Hyksos - che,ad una certa data attorno al 300 a.C.,Arcio,re di Sparta,scrisse a Gerusalemme,iniziando così:

A Onias,Gran Sacerdote,salve.
E' venuto alla luce un documento che dimostra che gli Spartani e gli Ebrei sono apparentati perchè discendono entrambi da Abramo.


In età ellenista i riferimenti a colonizzazioni egizio-fenicie sono troppo frequenti per poter essere qui dati per esteso. Se dibattiti c'erano,non erano sull'esistenza degli sbarchi di popoli,ma su aspetti specifici:la nazionalità dei loro capi,i punti o le date di partenza. La tensione tra orgoglio culturale greco e rispetto delle antiche civiltà sembra essersi accresciuta di molto con le straordinarie conquiste di Alessandro prima del 330 a.C. Ciò appare evidente,per esempio,nelle reazioni a Zenone di Chitione,il fenicio che fondò lo stoicismo alla fine del III secolo a.C. I suoi rivali lo chiamavano per scherno "piccolo fenicio",eppure un allievo scrisse di lui:

Con gran fatica fondasti una grande scuola nuova,
Casta genitrice di intemerata libertà
E se il tuo paese natale fu la Fenicia [...]
Chi potrà schernirti?
Non venne di là anche Cadmo,Colui che diede alla Grecia i suoi libri e l'arte di scrivere?


Diodoro Siculo,che scriveva nel I secolo a.C.,circa all'inizio della sua monumentale Bibliotheca Historica esprime la stessa confusione,se non schizofrenia,riguardo i "barbari" che civilizzarono la Grecia,quando scrive:

I primi popoli di cui discuteremo saranno i barbari,e non perchè li consideriamo più antichi dei Greci,come ha sostenuto Eforo,ma perchè desideriamo esporre sin dall'inizio i fatti che li riguardano,di modo che non dovremo,iniziando con i vari resoconti che ne fanno i Greci,interpolare nelle diverse narrazioni della loro storia più antica qualsiasi evento connesso con un altro popolo.

Nel V volume della sua opera,Diodoro cita lo storico rodio Zenone,il quale affermava che i Greci - o i misteriosi Eliadi giunti da Rodi - avevano portato la cultura agli Egizi,ma un grande diluvio aveva spazzato ogni memoria di ciò,proprio come gli Ateniesi avevano dimenticato che Atene era più antica di Sais:

E fu per cause come queste che in seguito molte generazioni di uomini ritennero che Cadmo,figlio di Agenore,fosse stato il primo a portare le lettere dell'alfabeto della Fenicia in Grecia.

Traendo sempre presumibilmente da Zenone,Diodoro continua precisando come tanto Danao quanto Cadmo avessero lasciato tracce a Rodi dove avevano sostato mentre andavano a colonizzare la Grecia. Come la credenza di Platone della priorità di Atene rispetto a Sais,lo schema di Zenone è una forma invertita del modello antico piuttosto che una forma interna al modello ariano. Non si fa alcuna menzione di un'invasione della Grecia da nord e lo schema mantiene inoltre un rapporto "genetico" tra la cultura e la civiltà greca e quelle egizio-fenicie. L'idea che sia stata la Grecia a civilizzare l'Egitto era troppo persino per i più accesi arianisti. Il professor Oldfather,traduttore moderno di Diodoro,nota in proposito:

Il libro I,passim,espone i titoli avanzati dagli Egizi circa la maggiore antichità della loro civiltà:le contropretese dei Greci qui esposte sono una vuota amenità.

Il filone principale dell'opera di Diodoro è la sua credenza che l'Egitto e,in misura minore,altre civiltà orientali fossero la fonte della civiltà mondiale:

E poichè l'Egitto è il paese dove la mitologia pone l'origine degli dei,dove a quanto si tramanda furono fatte le prime osservazioni delle stelle e dove,inoltre,si tramandano molti atti degni di nota compiuti da grandi uomini,cominceremo la nostra storia con gli eventi che riguardano l'Egitto.

Non solo Diodoro fa frequenti riferimenti alla colonizzazione di Tebe e Argo da parte di Cadmo e Danao,ma,circa all'inizio della sua opera,dedica grande spazio ai Saitici,i quali sostenevano che Cecrope e altri antichi re ateniesi erano egizi,e ai loro plausibili argomenti circa una relazione speciale fra Atene e l'Egitto. Quest'ultima colonizzazione non era accettata da tutti in età ellenistica e romana,ma la credenza nella colonizzazione del Peloponneso occidentale e di Tebe sembra che fosse universale. La Guida della Grecia di Pausania,scritta nel II secolo d.C.,è piena di riferimenti a esse:

La gente di Troizene [in Argolide] dice che il primo essere umano esistito in questo paese fosse Oros,che a mio parere è un nome egizio,e certamente non greco.
C'è un'altra strada che esce da Lerna e conduce dritta al mare,a quello che loro chiamano il Luogo Natale;qui sorge sul mare un piccolo santuario di Poseidone della Nascita.
Accanto a esso vi sono approdi dove si dice che Danao e i suoi figli siano sbarcati per la prima volta in Argolide.


Le connessioni tra questi leggendari approdi e la nascita è affascinante,così come lo è il fatto che Poseidone fosse il principale dio dei Micenei e Seth - che io vedo come la sua controparte egizia - il principale dio degli Hyksos:

A mio parere,i Naupli erano in epoca precedente Egizi che arrivarono in Argolide con la flotta di Danao e tre generazioni dopo si stabilirono a Nauplia,presso Nauplio,figlio di Amimone.
Quando Cadmo marciò su [la Tebaide] con un esercito fenicio e costoro [gli Ianti e gli Aoni] persero una battaglia,gli Ianti se ne fuggirono subito quella stessa notte,ma gli Aoni elevarono una supplica rituale affinchè Cadmo permettesse loro di rimanere e sposarsi con le sue Fenicie.


La relazione tra i nomi Tanti e Aoni,il nome Ioni e l'egizio 'lwn (tyw') (barbari) è già stata qui discussa [...] Non c'è dubbio,quindi,che Pausania fosse convinto della realtà delle colonizzazioni e che credesse che ai suoi tempi,il II secolo d.C.,ne rimanessero ancora molti segni diretti".

Fonte: "Atena nera.Le radici afroasiatiche della civiltà classica" (vedi sopra).

Mi si affacciano alla mente i nomi dei Popoli del Mare che secoli dopo,nel 1200 a.C. circa, assalirono l'Egitto:
EQWES o AKAWASA (gli Achei? ), DENYEN e SHERDANA (i Danai?) eccetera.
Un ritorno?

CITAZIONE
al 1500ac è Manasse e di lì a poco una discendenza fenicia colonizzerà e avrà il dominio di Creta sotto il regno di Minosse

CITAZIONE
Eppure quel Dan ... e quel Manes ... Danai e Minosse, ma anche due tribù bibliche. Stesso sangue, comunque la si prenda ...

"Poco dopo l'inizio del nostro secolo, un nuovo fattore dovette essere incluso nel dibattito scientifico: la civiltà "minoica" di Creta. A rivelarla erano state le sensazionali scoperte di Arthur Evans a Cnosso, negli anni 1890, e altri scavi subito intrapresi in altre zone dell'isola. Una volta compreso che la cultura micenea per molti versi non era che una forma degradata di quella cretese, l'identificazione linguistica dell'antica cultura cretese assunse naturalmente un'importanza decisiva. Nel periodo classico, sembra che l'uso egizio del nome Kftiw mutasse di designazione da "cretese" a "fenicio", e sembra inoltre che i Greci designassero anche i "Minoici", oltre che i Fenici, col nome di Phoinikes. Ciò suggerirebbe un nesso semitico. A ogni modo, era idea accettata, almeno in epoca ellenistica, che la lingua principale dell'antica Creta fosse il fenicio. Lucio Settimio, per esempio, scrisse nel IV secolo d.C. che quando un terremoto, nel 66 d.C., aveva riportato alla luce antichi documenti cretesi, l'imperatore Nerone aveva chiamato dei semitisti per interpretarli. Come abbiamo visto nel capitolo 7, Ernst Curtius era disposto ad ammettere l'esistenza di considerevoli insediamenti semitici a Creta, pur negando che i Pelasgi locali fossero stati totalmente sopraffatti. Lo stesso Arthur Evans riteneva che vi fosse un rapporto tra gli antichi Cretesi, che ora egli chiamava "Minoici" - dal nome del leggendario re Minosse di Creta e dal diffuso toponimo Minoa - e i Fenici; anche se val la pena ricordare che egli concordava con Gladstone che i Fenici non sarebbero stati puri semiti, e avrebbero avvertito l'influenza egea. Evans era nato nel 1851 e, sebbene avesse studiato a Oxford e Gottingen, apparteneva a una precedente generazione di larghe vedute. Accettava la possibilità di influenze semitiche, e persino libiche, su Creta, e quindi sull'Egeo nel suo insieme. Il termine "minoico" da lui coniato incoraggiava tuttavia a considerare Creta una cultura unitaria del tutto separata dalle civiltà del Medio Oriente. Era dunque facile che l'opinione accademica si accordasse attorno alla conclusione che la lingua minoica non fosse nè ellenica nè semitica; nè, malgrado l'enorme quantità di oggetti egizi ritrovati a ogni livello di scavo a Creta, si poteva ritenere che fosse egizia. Si pensò invece che il "minoico" fosse imparentato con varie lingue anatoliche e che fosse quindi indoeuropeo, o non indoeuropeo, a seconda di come si definivano queste ultime". Eguale risolutezza si ebbe nel dimostrare che i Minoici non erano "razzialmente" semiti".
Fonte: "Atena nera.Le radici afroasiatiche della civiltà classica" (vedi sopra).

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pyr..._Hellinikon.jpg
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hel...mid-low-res.jpg
http://en.wikipedia.org/wiki/Greek_pyramids

"I nomi de' fondatori d'Argo, come dicemmo, sono quegli stessi che abbiamo letti allorchè si trattò della fondazione d'altre città di Grecia e particolarmente del Peloponneso. Pelasgo, Foroneo, Danao, Inaco ed Argo sono dati ciascuno per fondatore alla capitale dell'Argolide. Ora tutti costoro appartengono alla stessa famiglia de' Pelasgi perciocchè i primi abitatori ne furono i Pelasgi, e la città fu edificata da Inaco ch'è detto loro capo; altri la vogliono fabbricata da Foroneo [...] ma questi è suo figlio; ovvero da Argo, il quale è suo nipote. Danao che dopo i discendenti d'Inaco viene d'Egitto e ne prende la signoria, è anch'esso, come fu dimostrato altrove, un hetheo-pelasgo, il quale, uscito da Avari nella sconfitta toccata agli Hyksos dall'armi di Ahmes I, si fece condottiero d'una parte di essi, navigò in Grecia ed è fama che sbarcasse co' suoi a Piramia, sulla costa a mezzodì di Lerna. Questa circostanza della leggenda merita d'essere illustrata, perchè ci gioverà per la soluzione d'un problema che non si offre altrove, sì solamente nell'Argolide, la presenza cioè delle piramidi. Giorgio Long suppone esser probabile che il nome di Piramia [...] venga a questo tratto dell'Argolide (Tireatide) da qualche piramide che vi fu innalzata in tempi remotissimi, facendo ragione dello sbarco di Danao in questo luogo e verisimilmente riferendo a lui, venuto dall'Egitto, l'esistenza di questa e delle altre piramidi che si veggono soltanto nell'Argolide e in verun'altra parte della Grecia. Una di esse, di cui restano tuttora gli avanzi, fu descritta dal Mure [...] Levasi essa sopra una sommità rocciosa in mezzo alle più basse pendici del monte Chaon, lungi un miglio circa dall'Erasino. Un'altra, non guari distante da questa, è ricordata da Pausania, sulla via fra Argo e Tirinto. Egli peraltro non chiama questo edificio piramide, ma lo dice sommamente somigliante a una piramide [...] Una terza fu veduta e descritta dal Gell nel suo Itinerary of Greece, p. 102. Essa trovasi fra Nauplia ed Epidauro. Noi, come altri egittologi, siamo di parere che il nome di piramide [...] non sia di greca origine, sì bene egizia cioè khamitica, e sia stato introdotto dapprima nel Peloponneso da Danao e da' suoi compagni [...] e non ci sembra improbabile la leggenda che fa prender terra a Danao nella Tireotide, nel luogo che porta il nome di Piramia, massimamente perchè la piramide fu un genere di edifizio ignoto al resto della Grecia, e solo esistente nell'Argolide dove regnò Danao".
Fonte: "La Civiltà Cattolica", 1897.
http://books.google.it/books?id=P3kRAAAAYAAJ&vq=

"Raccontan gli Argivi che que' due animali ivi collocati furono in memoria di un prisco avvenimento; conciossiachè dicono che Danao la prima volta che entrò nel loro paese, incamminandosi ad Argo, lungo Piramia sul territorio di Tirea vide un lupo contendere contro di un toro, e che, supponendo egli di esser, com'era, il lupo (poichè essendo straniero, come appunto il lupo stesso rispetto al toro, ad assalir veniva le genti paesane) si fermò a guardar quella pugna, e che, rimasto superiore il lupo, ei, fatta supplica ad Apollo Licio, si accinse quindi all'impresa e restò al di sopra nella sedizione, scacciato Gelanore, che regnava allora sugli Argivi. Per questa ragione adunque posti furono ivi que' due animali".
Fonte: "Le vite degli uomini illustri" di Plutarco (50 d. C. - 120 d.C. circa).
http://books.google.it/books?id=IFLhWz0s2SMC&dq=

www.treccani.it/enciclopedia/argo/
http://en.wikipedia.org/wiki/Argos
http://it.wikipedia.org/wiki/Argolide
www.treccani.it/enciclopedia/argoli...rio-di-Storia)/

Edited by John k. - 3/10/2014, 09:14
 
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sanguisugas
view post Posted on 13/1/2011, 02:27




complimenti per l'erudizione che dimostrate sull'argomento ragazzi...davvero interessante sto 3d!
 
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47 replies since 12/10/2006, 10:26   11569 views
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