Ma basta con le critiche e le prese di giro...
Ecco che si comincia a ragionare con il Genco/Stranger. Ma arrabbiati un pochino, stranger, rispondigli male, oppure prendi in giro un pò anche loro, non stare a subire.
CITAZIONE
Se ipotesi togliamo il gas di idrogeno e riempiamo completamente il contenitore di vetro con sfere di rame succede la resistenza elettrica è praticamente zero, quindi la tensione decade a zero e i trasfomatori scaldano parecchio (dopo pochi minuti si guastano).
Diciamo che viste le tensioni, 500,000 Volts non sono uno scherzo, la media tensione è di 15,000Volts e fa già dei begli archi, quindi non arrivi a collegare i trasformatori al tuo tubo di sfere di rame senza che primi si sprigioni un bell'arco in aria e se non lo spengi alla svelta i tuoi trasformatori o qualche cosa d'altro comincia a fumare, poi a puzzare e dopo arrivano anche le fiamme e la botta.
CITAZIONE
Se ipotesi togliamo il gas di idrogeno e basta........ Allora rimane il vuoto assoluto, anche il vuoto assoluto ha il suo limite di rigidità dielettrica che dipende dalla tensione e dalla distanza,
Non è esatto, ho capito cosa intendi ma la tua affermazione non è esatta. La rigidità dielettrica del vuoto è sempre quella e non dipende nè dalla tensione nè dalla distanza degli elettrodi.
Interpreto il tuo discorso come:
Se facciamo il vuoto dentro il tubo, ma il vuoto assoluto non si ottiene mai resta sempre qualcosa che però trascuriamo, e disponendo gli elettrodi a distanza tale che i 500 kilovolts non superino la tensione di scarica dovuta alla rigidità dielettrica del vuoto.
Dico giusto o ho interpretato male?
CITAZIONE
se questo limite non viene superato allora abbiamo ottenuto un grosso condensatore, la cui resistenza è infinita, l'impedenza è enorme ma non infinita perchè esiste quella cosa là che si chiama "reattanza capacitiva".
In una situazione di vuoto asssoluto e se la distanza è sufficiente il circuito è praticamente aperto e i trasfarmatori lavorano a vuoto.
Quì cascano tanti asini... quelli che volano e quelli che no.
Se il limite di tensione di arco non viene superato non succede nulla, non è che per questo abbiamo un grosso condensatore. E quì grosso bisognerebbe definirlo un pò meglio. Grande, grosso, piccolo, in fisica non significano un granchè. Possiamo dire che abbiamo una certa capacità tra le due serpentine. Ma non saprei dire se è proprio "grossa". La resistenza possiamo assumerla come infinita, ma direi meglio insignificante per la prova. L'impedenza è ancora un termine un pò abusato in questo senso, la reattanza capacitiva si, è appropriato dire che c'è. Ma se il condensatore è rappresentato dalle due serpentine a qualche metro di distanza la reattanza capacitiva non è un granchè. Se invece tutto il marchingegno è costruito in modo da essere un "grosso" condensatore allora la reattanza capacitiva c'è ed influenza i trasformatori che non lavoreranno a vuoto ma faranno passare una corrente reattiva nel condensatore e "reale" negli avvolgimenti che non lasceranno lavorare a vuoto i trasformatori, ma scalderanno a loro volta dipendentemente dalla "grossezza" del condensatore. Quella resistenza interna del generatore appunto.
CITAZIONE
Se ipotesi metiamo dentro gas di idrogeno rarefatto allora al passaggio degli elettroni si alterna quello degli ioni di idrogeno.
Anche questo è mica vero. Se il gas si ionizza abbiamo al suo interno una corrente di cariche elettriche che vanno alla velocità della luce, mentre gli elettroni driftano un pò di quà ed un pò di la alla frequenza della corrente alternata e se il coso è lungo più di qualche metro probabilmente nessun elettrone da un lato raggiungerà mai l'altro così pure gli ioni che per la loro massa molto più alta degli elettroni rimarranno all'incirca dove sono.
CITAZIONE
Il gas di idrogeno rarefatto ha una rigidità dielettrica più bassa del vuoto assoluto, piano piano che la pressione del gas di idrogeno aumenta piano piano la rigidità dielettrica diminuisce e viceversa.
E... quindi...
CITAZIONE
Per impedire che il moltiplicatore si sovracarichi e possibile mettere una resistenza variabile in serie al circuito di entrata o di uscita del trasfomatore.
Se metti una resistenza in serie al circuito accadranno altre cose dipendenti dal fatto se il condensatore è "grosso" oppure no. Nel caso di scarica la resistenza limiterà la corrente aumentando la tensione ai suoi capi e riducendo alla corrente di scarica tipica relativa alla curva di scarica di quel gas ecc.... Ma quì stiamo parlando di 500KVolts non di noccioline... E non li avrai mai ai capi del tuo tubo se ci metti una resistenza in serie. Allora per cosa cerci i 500KV?
CITAZIONE
Ma non c'è bisogno della resistenza variabile perchè l'idrogeno stesso è una resistenza variabile dipendente dalla sua stessa pressione, cioè dipendente dal numero degli atomi di idrogeno.
E' evidente che la rarefazione (o pressione dell'idrogeno) deve essere calibrata in un certo modo: se la pressione è troppo alta c'è troppo sovraccarico, se è troppo bassa non c'è produzione di calore.
E chi lo dice? I gas ionizzati non sono lineari e neppure la potenza che è di per se un quadrato lo è. Che senso ha questa affermazione? Che vuoi ottenere? Uno stabilizzatore di tensione a gas? Lo hanno già abbandonato quando hanno scoperto il diodo Zener nel 1950 o anche prima.
CITAZIONE
La distanza tra le due serpentine dipende dalla rigidità dielettrica del gas di idrogeno rarefatto, questo valore della rigidità dielettrica è molto simile al vuoto assouto perchè tra vuoto assoluto e gas di idrogeno rarefatto c'è poca differenza.
Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata una carriola. Se le avesse avute Craxi sarebbe stato un autobus. Credo che il significato sia questo?
CITAZIONE
Nella vecchissima valvola di Goldstein c'era dentro gas di idrogeno rarefatto, ma questo non significa che la valvola scoppiava tutte le volte che qualcuno ci metteva della tensione elettrica ai suoi capi.
Ma nessuno aveva mai avuto intensione di metterci 500KVolts...
Vedi, stranger, lascia che ti dia un consiglio da amico, senza prese in giro, seriamente, la scienza non è una ricetta di cucina dove uno improvvisa a lume di naso aggiungendo più sale dopo aver assaggiato oppure aggiungendo più pepe per ottenere un piatto più piccante, o acqua per avere una minestra più liquida. La scienza è qualcosa di preciso, di esatto, di pallosamente e inesorabilmente cavillosamente, puntigliosamente complicato. Occorre prima partire dal basso e umilmente studiare, imparare, capire, sperimentare e verificare se ciò che abbiamo capito è giusto e umilmente ritornare indietro accettando di aver sbagliato a capire. Le tue affermazioni dimostrano che hai letto molto, ma non hai maturato i concetti che hai letto, ovvero non ne hai compreso il significato.
Quindi ti consiglio di partire dal basso e studia, analizza, rifletti e poi chiedi se hai capito. Noterai che tutti smetteranno di prenderti in giro o risponderti cose insensate.