Posts written by **Destiny**

Ciao Roberto.
Ti ricordi di me, vero?

Ho letto con piacere il tuo sogno. E' molto bello.

Lo Spirito ti ha chiesto di un certo Giuseppe che ha scritto un poema perché, in realtà, molti poeti quando scrivono poesie volano con la fantasia e, così facendo, viaggiano con l'anima (anzi, una parte di essa) in altri mondi. Pertanto è probabile che da qualche parte ci sia un certo Giuseppe che è stato lì, inconsapevolmente, con una parte della sua anima, mentre scriveva un poema.

A presto amico.

Ma questo non dice niente dell'Induismo di per sè.
L'importanza che ha Gesù Cristo nell'Induismo è pari a zero, a differenza ad es. dell'Islamismo.
Tuttavia la forma mentis hindu può portare qualche induista a credere senza problemi che Gesù Cristo sia un Avatar (ovvero un'emanazione Divina incarnata).


Mah, non credo c'entri molti.

Il Corano riconosce la figura del Cristo, ma come Profeta e non come Figlio di Dio e Dio Stesso.
Riconosce però anche la figura di Mosè e dei profeti ebraici.
I cristiani stessi riconoscono Mosè e i profeti ebraici: quindi messa così, le figure più riconosciute sarebbero i Profeti ebraici, più che Gesù Cristo (sarebbero riconosciuti da tutte le religioni monoteistiche). Messa in questi termini pertanto (nonostante io ritenga questo tipo di ragionamenti alquanto superficiali) la religione più autoritaria sarebbe quella ebraica. Gesù invece è riconosciuto solo dagli Islamici ma viene pesantemente ridimensionato.

In nessun altra religione Gesù Cristo è riconosciuto. Il fatto che ci siano pensatori indiani contemporanei che abbiano studiato la figura di Gesù Cristo è irrilevante rispetto alle religioni in questione (ci sono anche pensatori cristiani che hanno studiato figure di altre religioni e le hanno apprezzate.... ad es. Panikkar, che era cristiano, nei confronti del Buddha. Ciò non dice niente però del riconoscimento del Buddha nel Cristianesimo). Ma poi quali sarebbero questi pensatori?

E' accettato da tutte le religioni? Mi pare un'esagerazione.

Piuttosto: i monoteismi sono intrinsecamente dogmatici e tendenti all'esclusione dell'altro-da-sè. Le religioni più paganeggianti sono molto più aperte alla molteplicità, all'altro, e non si fanno problemi a credere che il divino si manifesti in forme differenti.

Il problema da te posto è un problema interno alla dottrina cristiana.
Ci sono dottrine in cui però questo problema non si pone ed è possibile credere che il Divino si manifesti in forme diverse in religioni differenti. Secondo questi approcci queste esclusioni nette (la Madonna o Tara) non si pongono. Io onestamente preferisco pregare Tara, ma non avrei problema alcuni a pregare la Madonna se mi trovassi in ambienti cristiani o in un luogo di potere/pellegrinaggio legato alla Madonna.


Fallo, sono curioso

Posso anche essere d'accordo, fintantochè a questo Dio - che si riconosce come Realtà Assoluta - non gli si dà alcuna caratteristica, funzione o qualificazione. Da quando si comincia a darle, rientriamo nel campo delle illusioni.

No, una cristiana ortodossa e dogmatica non lo farebbe mai. Dove sarebbe il problema?
Un cristiano crederebbe anche che al di fuori del suo Dio c'è solo il demonio: anche qui, dove sta il problema? Secondo me si sbaglia, ma fintantochè pratica con sincerità la sua religione senza danneggiare il prossimo credo che gli possa portare beneficio.

Un buddhista o un induista invece non avrebbe problemi a fare una meditazione di Gesù Esiste addirittura un importante maestro buddhista (Lama Yeshe) che ne scrisse una, e qualche suo discepolo la pratica ancora.

In generale è bene che i buddhisti rimangano buddhisti e i cristiani cristiani senza fare miscugli. Più che altro per evitare la confusione. Solo da un punto di vista molto superficiale (new age) oppure molto elevato si sarebbe in grado di considerare la validità di vie diverse contemporaneamente.

Ho letto il libro.
Ritengo che sia una possessione autentica, e anche molto interessante per molti versi.

Hai perfettamente ragione.
Sono passati diversi anni da quando scrissi questa cosa. Ho approfondito l'argomento, ed ora la penso molto diversamente.

Se ne avrò la possibilità, in futuro proverò l'Ayahuasca anch'io.

Se la mancanza di pace deriva da problemi di coscienza (il fatto di aver fatto in passato qualcosa di cui si prova rimorso) potresti aiutarti pensando al fatto che chi ha fatto quelle determinate azioni ora è una persona diversa. Non sei più "tu" ad averle fatte, noi cambiamo di istante in istante.

Se però queste azioni che hai fatto hanno portato danno agli altri, probabilmente questo non basta: sarebbe il caso di porre rimedio tramite un'opera di compensazione. Tale compensazione potrebbe poi di riflesso portare molto beneficio a livello psicologico.

Se invece intendi "pace con se stessi" come semplice tranquillità dell'anima, il discorso è più complicato e ci sono molti modi per intenderla. La cosa sarebbe condizionata dallo stile di vita, dalle proprie aspirazioni (se non sarai mai tranquillo se desideri ciò che non puoi avere), dagli squilibri energetici, ecc.

Io non penso che un cristiano abbia sprecato la propria vita ad aver fede in qualcosa che non è vero.

Una volta la pensavo diversamente, a dire il vero; ma ho cambiato idea da quando ho conosciuto una mistica cristiana, che frequento ancora di tanto in tanto. Ho ricevuto probabilmente più beneficio da lei che da molti maestri buddhisti, e le mie opinioni negative sul Cristianesimo sono completamente scomparse (ancor di più da quando ho approfondito la storia di altri mistici cristiani... Natuzza Evolo e altri nei tempi antichi)

Secondo me la Divinità si manifesta in tantissime forme, secondo le credenze, capacità e aspirazioni degli esseri. La Madonna secondo me rappresenta un Archetipo molto simile a quello di Tara. Questo non vuol dire però che l'Ave Maria sia equivalente al mantra di Tara: sono sempre cose diverse.

A ogni modo, l'obiezione sarebbe comunque inefficace: quand'anche i cattolici credessero in qualcosa di non vero sprecando la propria vita (e, ripeto, io non lo credo), ciononostante questa cosa non direbbe niente riguardo all'esistenza di Divinità diverse da quelle cattoliche. Poi sai, secondo me nessuno crede davvero in qualcosa di "vero". La verità non è esprimibile da parole o concetti. Esistono piuttosto parvenze di verità, e le parvenze sono sempre illusioni.

Le stesse Divinità del Buddhismo hanno un'esistenza relativa, e quindi illusoria; non hanno un'esistenza assoluta.

Ciao Skorpina.

Le parole dei mantra non sempre hanno un significato: i mantra non sono preghiere.
Quando hanno un significato, spesso sembra ben poco significativo.

Spesso i mantra sono semplicemente nomi della Divinità, preceduti e seguiti da bija mantra (ovvero manta radice: semplici sillabe che costituiscono l'essenza del mantra e, in un certo senso, di tutto l'universo).

Nel mantra Om Mani Peme Hung (oppure Om Mani Padme Hum), Om e Hung sono semplici mantra radice. "Mani Peme" invece vuol dire "il Gioiello è nel Loto", frase che ha diversi significati a livello esterno, interno e segreto.

Ognuna delle sei sillabe viene messa in relazione a diverse realtà: sei emozioni perturbatrici (che il mantra purifica), sei saggezze (che il mantra favorisce), sei regni samsarici (a cui il mantra chiude le porte) e via discorrendo.
A ogni modo: il significato di un mantra non è importante. E' importanza la sua vibrazione e la sua qualità, dire, evocativa.

Om Mani Peme Hung è in particolare legato alla compassione verso tutti gli esseri: è infatti il mantra del Buddha della Compassione, Avalokiteshvara. Non ha particolari funzioni protettive.

Diverso è il caso di Tara, che nel Buddhismo rappresenta l'archetipo della Madre Divina. Tara come una madre cerca di proteggere tutti i suoi figli, e pertanto i testi affermano che è un mantra utile in casi di pericolo (da animali feroci, ecc). Servirebbe anche a far trascendere le paure. Non conosco il significato letterale del mantra e non credo neanche ne abbia uno.

Riguardo il fatto se siano o meno parole magiche, beh per quanto molti preferiscano non usare il termine e ti rispondano negativamente, io direi invece di sì. Prima però bisognerebbe accordarsi sulla definizione che diamo al termine Magia.

L'efficacia di un mantra è però relativa: dipende dal tuo potere personale, dal tipo di Divinità di riferimento, dal rapporto che hai con la Divinità stessa e da tante altre cose.

Il mantra in questione non serve a proteggere le persone in imminente pericolo.
Questa funzione la svolgono i mantra dei Protettori, o di Divinità come Tara (Om Tare Tuttare Ture Soha).

I Buddha raggiungono uno stato tanto elevato che gli permette di avere molto potere.... e quindi creare una connessione con loro, attraverso per esempio la devozione, apre la porta ad una marea di benedizioni. Questo però non toglie il fatto che non si vede il Buddha come qualcosa di distinto e superiore che non si raggiungerà mai, come nel Cristianesimo. Lo scopo di ogni pratica buddhista è realizzare la vera natura della mente, la Buddhità.

In Thailandia al mattino presto all'alba, quando andavo a scuola, vedevo sempre molti vecchietti all'aperto nei parchi a fare Tai Chi. Era bellissimo