Jim75 |
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| LINKLa copio in caso scompaia dal sito: CITAZIONE | Al via la missione per colpire la cometa La Nasa ha lanciato la sonda Deep Impact. Il proprio bersaglio è la cometa Tempel 1 che, il 4 luglio, sarà colpita da una micro-sonda che studierà la materia di cui la cometa è costituita NEW YORK - La caccia alla cometa è cominciata, con un lungo inseguimento che dalle paludi del Kennedy Center, in Florida, porterà tra sei mesi una sonda americana a cercare di eseguire un tiro a segno spaziale senza precedenti. La Nasa ha lanciato da Cape Canaveral la sonda Deep Impact e ora ne segue la corsa verso il proprio bersaglio: la cometa Tempel 1. Il corpo celeste ogni cinque anni e mezzo passa dalle parti del Sole. Di solito il suo è un tragitto indisturbato, ma stavolta la cometa rischia di uscirne con un cratere delle dimensioni del Colosseo. Se tutto andrà secondo i piani della Nasa, il 4 luglio Tempel 1 sarà colpita da una micro-sonda da 362 kg sparata da Deep Impact a 37 mila chilometri orari. Lo scopo è quello di studiare la materia di cui la cometa è costituita sotto il suo nucleo ghiacciato, alla ricerca delle tracce di sostanze che risalgono all’origine delle galassie. Il lancio in Florida è avvenuto come da copione alle 19:47 (ora italiana), quando si sono accesi i razzi del gigantesco Delta 2 utilizzato per mettere in orbita una sonda incaricata di una missione hollywoodiana fin dal nome: Deep Impact era il titolo di un film del 1998 dedicato al bombardamento di un meteorite. E il giorno dell’impatto coincide con l’Indipendence Day americano. «La parte più difficile e la sfida maggiore sarà l’incontro vero e proprio, perchè stiamo facendo cose che non sono mai state fatte prima», ha detto Jay Melosh, un geologo planetario dell’Università dell’Arizona che fa parte del team della Nasa che ha messo a punto la missione. L’impresa, in termini spaziali, sarà una sorta di rapido blitz. «Dalla Florida centrale alla superficie di una cometa in sei mesi - secondo Rick Grammier, capo del progetto Deep Impact alla Nasa - dal punto di vista di una missione spaziale equivale quasi a una gratificazione istantanea». La "ferita" che la sonda deve infliggere alla cometa non dovrebbe creare grandi problemi a Tempel 1, visti i 6,4 chilometri di ampiezza della cometa a forma di cetriolo, scoperta nel 1867. Secondo i calcoli della Nasa, l’orbita della cometa non sarà modificata. Prima dell’impatto, una sofisticata macchina fotografica a bordo della sonda manderà a Terra immagini ravvicinate del nucleo della cometa fino a 3 secondi prima dell’esplosione, che verrà seguita e analizzata da tutti gli strumenti di rilevamento della Nasa, compresi i telescopi spaziali Hubble, Chandra e Spitzer. Ma anche gli astronomi dilettanti dovrebbero essere in grado di osservare l’evento, che avverrà a 133 milioni di chilometri dalla Terra. Gli scienziati sperano che l’impatto permetta di capire meglio la composizione delle comete analizzando la nube che verrà provocata dall’impatto. Le "vagabonde dello spazio" portano con loro, secondo gli astronomi, gli ingredienti che hanno portato non solo alla formazione di stelle e pianeti, ma anche dell’acqua - e quindi della vita - sulla Terra. «Capire le condizioni che conducono alla formazione dei pianeti è uno degli obiettivi principali delle missioni di esplorazione della Nasa», ha spiegato Andy Dantzler, direttore della divisione Sistema Solare della Nasa. «Deep Impact è una missione coraggiosa, innovativa ed eccitante, che ci permetterà di tentare qualcosa mai fatto prima per cercare di scoprire indizi sulle nostre stesse origini». Deep Impact dovrà viaggiare per 431 milioni di chilometri prima di arrivare all’appuntamento con Tempel 1. Il viaggio e il momento-chiave dell’impresa, quello dell’impatto, saranno seguiti e guidati dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, dove il programma è stato messo a punto da un team della University of Maryland. Marco Bardazzi
12/1/2005
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