Salve a tutti!
Sono Enrico, un nuovo utente del forum di XmX.
Come occupazione sono uno studente universitario, precisamente di scienza dei materiali e, oltre allo
studio, coltivo una forte passione per la fisica (cosa che all'università viene trattata fin troppo che
bene).
Da un paio di mesi a questa parte sono venuto a conoscenza dell' esistenza di gruppi di sperimentazione sul cosidetto Orgone, argomento molto spesso rifiutato dagli scienziati in genere.
Il mio approcio scientifico alle cose è semplificabile nel fatto che a priori non scarto nessun tipo di
ipotesi se non dopo aver verificato e/o falsificato personalmente le cose.
Ho così deciso il primo dell'anno di costruirmi un Rotorgon e di osservarne le proprietà nelle più
varie condizioni ambientali.
Il fatto è che lo strumento è molto sensibile agli sbalzi termici (anche se minimi) oltre che alle
vibrazioni:
infatti basta porlo sotto una campana di vetro e osservarlo mentre si parla a voce alta ad un paio di
metri di distanza.
Nonostante tutto ho potuto notare che, in condizioni il più possibile stazionarie (isolamento),
persistono delle oscillazioni angolari e rotazioni alle quali ,per ora, non so che causa/sigificato
attribuire.
Ho voluto per una volta, fidarmi di chi da più tempo di me sperimenta fenomeni inerenti all' Orgone e
ho provato a costruire un modello teorico del fenomeno utilizzando solamente conoscenze di meccanica
classica (un modello quantistico del fenomeno sarebbe secondo me più appropriato).
Iniziamo:
Per semplificare le cose supponiamo che il rotore del nostro Rotorgon sia assimilabile ad un disco
sottile di raggio
r, avente il perno di rotazione nel suo centro.
Questo evita difficoltosi calcoli del momento di inerzia reale del rotore, che comunque è una quantità
costante e dipende esclusivamente dalla geometria del sistema.
Il momento di inerzia del disco rispetto all'asse di rotazione (asse del perno) è dato da
I=(1/2)m
(r^2), dove m è la massa del disco.
Supponiamo che solo sul bordo estero del disco agisca la forza di rotazione dovuta all'orgone (in
realtà le cose non sono del tutto così), e sulla base di queste considerazioni andiamo a sviluppare un
modello che descriva al meglio il nostro fenomeno fisico.
IMG:
https://image.forumcommunity.it/1/9/7/4/6/0/3/1199386432.jpgDalle osservazioni da me compiute ed effettuabili da chiunque si deduce che la velocità angolare
W (variazione dell'angolo "percorso" rispetto alla variazione del tempo), segue una legge sinusoidale del tipo
W(t)=A*sin(kt) con
A ampiezza delle oscillazioni.
Questo significa che il rotore parte da fermo, compie mezzo giro in senso orario, si ferma nuovamente e
compie un'altro mezzo giro in senso antiorario, e così via...
Si definisce momento angolare
L di un corpo rigido in rotazione come il prodotto del momento di inerzia per la velocità angolare, cioè, in questo caso si ha
L=IW=(1/2)m(r^2)A*sin(kt) dove per comodità si riassume la quantità costante
(1/2)m(r^2)A con
H ottenendo
L=H*sin(kt).Il momento della forza agente
M è dato dalla variazione del momento angolare rispetto al tempo (in termini matematici si calcola la derivata di L rispetto al tempo), che risulta
M=(H/2)K*cos(kt)=C*cos(kt) con
C costante riassuntiva.
Ora ci vogliamo ricavare una espressione che descriva l'andamento temporale dell'energia.
Si tenga conto che la funzione lavoro della forza
WORK è uguale alla variazione di energia potenziale orgonica cambiata di segno (si compie lavoro e si spende energia,
lavoro= -energia).
Si tratta ora di risolvere un integrale per ottenere la funzione lavoro:
WORK=int(M d.angolo)=int(M W dt)=(C^2A/2)sin^2(kt)=E*sin^2(kt)=-dUPer eventuali spiegazioni chiedete pure!!! ;-)
La variazione di energia potenziale è quindi data da:
dU=-E*sin^2(kt) con
E costante (ampiezza di energia).
dU è proporzionale ad una funzione seno elevata al quadrato, quindi sempre positiva, e la costante di proporzionalità -E è sempre negativa.
Si deduce quindi che le variazioni di energia potenziale del sistema dU sono sempre negative o al più uguali a
zero, tipico dei processi spontanei nel senso meccanico del termine.
L'energia orgonica del sistema è inizialmente non visibile (ma non nulla, il processo di trasformazione in energia meccanica richiede del tempo), poi lentamente si manifesta con la rotazione del rotore fino a raggiungere un massimo di velocità angolare, per poi rendersi nuovamente non percepibile (fase di ricarica energetica?).
Effettivamente questo modello è molto semplificato, ma non è certamente discrepante con la realtà.
Spero che almeno a grandi linee sia comprensibile a tutti il metodo con cui ho indagato su questo fenomeno fisico.
Sono graditi critiche e commenti vari oltre a suggerimenti e domande.
Saluti.
ELM
Edited by EnricoLM - 4/1/2008, 12:29