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Discussioni Teoriche sull' Orgone, Tentativo di sviluppo di una teoria matematico-fisica per spegare i fenomeni dovuti all' Orgone

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EnricoLM
view post Posted on 3/1/2008, 19:57




Salve a tutti!
Sono Enrico, un nuovo utente del forum di XmX.
Come occupazione sono uno studente universitario, precisamente di scienza dei materiali e, oltre allo
studio, coltivo una forte passione per la fisica (cosa che all'università viene trattata fin troppo che
bene).
Da un paio di mesi a questa parte sono venuto a conoscenza dell' esistenza di gruppi di sperimentazione sul cosidetto Orgone, argomento molto spesso rifiutato dagli scienziati in genere.
Il mio approcio scientifico alle cose è semplificabile nel fatto che a priori non scarto nessun tipo di
ipotesi se non dopo aver verificato e/o falsificato personalmente le cose.
Ho così deciso il primo dell'anno di costruirmi un Rotorgon e di osservarne le proprietà nelle più
varie condizioni ambientali.
Il fatto è che lo strumento è molto sensibile agli sbalzi termici (anche se minimi) oltre che alle
vibrazioni:
infatti basta porlo sotto una campana di vetro e osservarlo mentre si parla a voce alta ad un paio di
metri di distanza.
Nonostante tutto ho potuto notare che, in condizioni il più possibile stazionarie (isolamento),
persistono delle oscillazioni angolari e rotazioni alle quali ,per ora, non so che causa/sigificato
attribuire.
Ho voluto per una volta, fidarmi di chi da più tempo di me sperimenta fenomeni inerenti all' Orgone e
ho provato a costruire un modello teorico del fenomeno utilizzando solamente conoscenze di meccanica
classica (un modello quantistico del fenomeno sarebbe secondo me più appropriato).
Iniziamo:

Per semplificare le cose supponiamo che il rotore del nostro Rotorgon sia assimilabile ad un disco
sottile di raggio r, avente il perno di rotazione nel suo centro.
Questo evita difficoltosi calcoli del momento di inerzia reale del rotore, che comunque è una quantità
costante e dipende esclusivamente dalla geometria del sistema.
Il momento di inerzia del disco rispetto all'asse di rotazione (asse del perno) è dato da I=(1/2)m
(r^2),
dove m è la massa del disco.

Supponiamo che solo sul bordo estero del disco agisca la forza di rotazione dovuta all'orgone (in
realtà le cose non sono del tutto così), e sulla base di queste considerazioni andiamo a sviluppare un
modello che descriva al meglio il nostro fenomeno fisico.

IMG: https://image.forumcommunity.it/1/9/7/4/6/0/3/1199386432.jpg


Dalle osservazioni da me compiute ed effettuabili da chiunque si deduce che la velocità angolare W (variazione dell'angolo "percorso" rispetto alla variazione del tempo), segue una legge sinusoidale del tipo W(t)=A*sin(kt) con A ampiezza delle oscillazioni.
Questo significa che il rotore parte da fermo, compie mezzo giro in senso orario, si ferma nuovamente e
compie un'altro mezzo giro in senso antiorario, e così via...

Si definisce momento angolare L di un corpo rigido in rotazione come il prodotto del momento di inerzia per la velocità angolare, cioè, in questo caso si ha L=IW=(1/2)m(r^2)A*sin(kt) dove per comodità si riassume la quantità costante (1/2)m(r^2)A con H ottenendo L=H*sin(kt).

Il momento della forza agente M è dato dalla variazione del momento angolare rispetto al tempo (in termini matematici si calcola la derivata di L rispetto al tempo), che risulta M=(H/2)K*cos(kt)=C*cos(kt) con C costante riassuntiva.
Ora ci vogliamo ricavare una espressione che descriva l'andamento temporale dell'energia.
Si tenga conto che la funzione lavoro della forza WORK è uguale alla variazione di energia potenziale orgonica cambiata di segno (si compie lavoro e si spende energia, lavoro= -energia).
Si tratta ora di risolvere un integrale per ottenere la funzione lavoro:

WORK=int(M d.angolo)=int(M W dt)=(C^2A/2)sin^2(kt)=E*sin^2(kt)=-dU

Per eventuali spiegazioni chiedete pure!!! ;-)

La variazione di energia potenziale è quindi data da:
dU=-E*sin^2(kt) con E costante (ampiezza di energia).
dU è proporzionale ad una funzione seno elevata al quadrato, quindi sempre positiva, e la costante di proporzionalità -E è sempre negativa.

Si deduce quindi che le variazioni di energia potenziale del sistema dU sono sempre negative o al più uguali a
zero, tipico dei processi spontanei nel senso meccanico del termine.
L'energia orgonica del sistema è inizialmente non visibile (ma non nulla, il processo di trasformazione in energia meccanica richiede del tempo), poi lentamente si manifesta con la rotazione del rotore fino a raggiungere un massimo di velocità angolare, per poi rendersi nuovamente non percepibile (fase di ricarica energetica?).
Effettivamente questo modello è molto semplificato, ma non è certamente discrepante con la realtà.
Spero che almeno a grandi linee sia comprensibile a tutti il metodo con cui ho indagato su questo fenomeno fisico.

Sono graditi critiche e commenti vari oltre a suggerimenti e domande.
Saluti.

ELM

Edited by EnricoLM - 4/1/2008, 12:29
 
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METZ81VR
view post Posted on 15/1/2008, 16:38




ciao enrico son un ragazzo di verona con passione dell'energia orgonica...sto cercando appunto di capire bene il rotorgon e cosa lo metta in moto per studiarle bene....questa è un'interpretazione meccanica diciamo del rotorgon...meccanico/fisica...dal punto di vista elettrico secondo te ....con cariche elettrostatiche...ecc....come la vedi?
 
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EnricoLM
view post Posted on 16/1/2008, 18:28




Ciao METZ81VR, vista la tua richiesta, ho elaborato giusto oggi pomeriggio un modello semplificato di rotazione del rotorgon dovuto ESCLUSIVAMENTE a fenomeni elettrici.

Come prima approssimazione ho assunto che la parete metallica dello statore sia assimilabile ad un piano carico indefinito, che presenta densità di carica superficiale pari a D dovuta a cariche positive e che sviluppa un campo elettrico pari a E=D/2c, dove c è la costante dielettrica del vuoto.
Inoltre, come nel mio messaggio precedente ho fatto, si assume che il rotore sia descrivibile da un disco di massa m e di raggio r, dotato di momento di inerzia rispetto all'asse di rotazione dato da I=(1/2)mr^2.

Per non rendere l'analisi troppo lunga e noiosa ho esaminato il moto del disco da un moto iniziale di quiete fino ad un moto essenzialmente costante che termina con una rotazione di 90° (con termina intendo che da quell'istante in poi non osservo più il disco). Notare il punto A in figura.

Vedi figura (fatta schifosamente a mano...) https://image.forumcommunity.it/1/9/7/4/6/0/3/1200504466.jpg


Se assumiamo che la carica elettrica presente sul disco detta Q, si trovi fissata e localizzata in un intorno del punto A
e approssimiamo la funzione distanza del punto A dal piano carico che è data da h=d+r*cos(a) a h=d+r dove d è la distanza disco-piano carico, r è il raggio del disco e a è l'angolo di rotazione, si può affermare che la differenza di potenziale elettrico tra punto A e piano carico vale V=E*h, cioè, espandendo a tutte le variabili:

V=(D/2c)*(d+r).

Il lavoro della forza elettrica in questo caso vale W=Q*V ed è uguale alla variazione totale di energia cinetica del rotore (dal teorema dell'energia cinetica) cioè:

Q*V=(1/2)*I*w^2 dove w^2 è la velocità angolare del rotore elevata alla seconda potenza.

Esplicitando per il prodotto D*Q si ottiene:

D*Q=[m*c*(r*w)^2*]/2*(d+r)

Per il mio rotorgon, m~10 g, r=d=2 cm, w~1 giro/10 secondi.
Covertite le unità di misura con quelle del sistema internazionale e inseriti i valori delle costanti universali ottengo:

D*Q=2*10^(-16) coulomb^2/metro^2 circa.
A questo valore possono corrispondere infinite coppie D-Q, ma possiamo considerare ad esempio il caso facimente realizzabile per induzione di D=1^(-14) coulomb/metro^2=5 cariche/centimetro^2 e risulta che la carica sul rotore è di circa 2*10^(-2) coulomb, pari cioè a 1,37*10^17 cariche elettriche che è un numero relativamente molto grande.

Piuttosto si può ragionevolmente porre Q=D=sqrt(Q*D)=1,4*10^(-8) e con tali valori più che accettabili il fenomeno di rotazione del rotorgon può teoricamente essere attribuito a forze di natura elettrica.

Certo che se prima di tutto si scaricano sia rotore che statore, non è più possibile attribuire la rotazione a fenomeni elettrici se non ipotizzando che qualche particella cosmica colpisca il rotorgon ionizzandone gli atomi in modo parziale e generando così una interazione elettrica (evento alquanto improbabile).

C'è comunque da dire che questo modello è estremamente semplificato e il prodotto D*Q può effettivamente essere diverso da quello calcolato, anche se non più di un paio di ordini di grandezza. Il concetto di base, ovvero che il moto del rotorgon può essere attribuito a forze elettriche, è da verificare innanzi a tutto sperimentalmente. Se nelle osservazioni vengono create condizioni in cui nessuna delle forze "classiche" può avere effetti allora il rotorgon si muove via qulache forza derivante da una forma (o più forme) di energia che ancora non conosciamo in dettaglio (a questo proposito più avanti nel tempo svilupperò un modello di rotorgon basato esclusivamente su concetti quantistici, quale per esempio l'energia del punto zero che dà origine a fenomeni già osservati tipo l'effetto casimir e le forze di Van der Waals).

Saluti e come sempre, ogni critica al mio modellino è sempre ben accetta, purchè costruttiva.

Edited by EnricoLM - 16/1/2008, 20:47
 
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METZ81VR
icon14  view post Posted on 25/1/2008, 15:38




Ciao EnricoLM altro dubbio....presente la EGELY WHEEL?...è sostanzialmente un disco con punte (rotore) imperniato su una parte metallica (statore) che gira per "energia Vitale".... fisicamente come lo vedi questo? cosa ne pensi del fatto che ci siano le punte?...come puoi spiegarmi tipo fisicamente il fenomeno?...io ci sto pensando e sto elaborando un pensiero....aiutami te che poi sistemo le mie idee :) grazie
 
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EnricoLM
view post Posted on 25/1/2008, 16:42




Scusa, pui farmi una descrizione più dettagliata? O se magari mi indichi un sito dove si può trovare una discreta descrizione del prodotto... Grazie :B):
 
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EnricoLM
view post Posted on 29/1/2008, 09:25




Guarda qua perchè ruotano sia v.i. che rotorgon:
Dal teroema del momento dell'impulso, la variazione del momento angolare di un rotore (detta dL) è unguale al momento del vettore impulso e, in termini non vettoriali, è data dal braccio di azione dell'impulso x la forza agente x il tempo di azione della forza.

Cioè dL=b*F*t ma la forza è data dalla variazione della quantità di moto (di chi la trasmette), rispetto al tempo, quindi F=P/t

e si ha

dL=b*P

Per un rotore circolare, colpito da molecole di aria che arrivano da tutte le direzioni dL=0 e non si ha rotazione.

Se le molecole sono SCALDATE, assumo una direzione di moto preferenziale che colpendo un rotore, provoca un dL diverso da zero (<>0) e quindi una rotazione.

Quantitativamente eguagliando dL (di un rotore circolare) a R*P, con R raggio del rotore (braccio) e P=n*p dove n è il numero totale di molecole che colpiscono il rotore e p è la quantità di moto di ogni molecola (dipende dalle variazioni di temperatura), si perviene ad un relazione del tipo:

(n^2)dT=(Iw)^2/2m(R^2)K

n^2 --> numero di molecole incidenti, elevato al quadrato
dT --> variazione di temperatura dell'aria circostante al rotore
I --> momento di inerzia del rotore
w --> velocità di rotazione del rotore
m --> massa (molecolare) di ogni molecola
R --> raggio del rotore
K --> costante di Boltzmann

Per R=3 cm, disco di massa 10g, rotazione di 2 giri al minuto, e m=28 uma (molecole di azoto) si ottiene:

(n^2)dT=~10^(40)

se n=1/1000 di mole=6.022*10^(20)molecole, (circa 0.02 litri di aria)

dT=~0.1 °C

E' impressionante vedere come una piccola variazione di 1/10 di grado possa provocare la rotazione di un sistema a bassissimo attrito.
Tra mano e l'aria c'è un dT di circa 10°C che diminuisce all'aumentare della distanza...
Se poi consideriamo che il rotore del v.i. ha una massa inferiore a 10 g, ci si aspettano velocità di rotazione più elevate rispetto a quelle dell'esempio.

Non credo valga la pena di aggiungere i miei commenti personali, poichè i numeri parlano già molto bene da sè, e rispetto ai modelli precedenti da me realizzati, questo è il più veritiero.
Non credo sia neanche necessario un modello quantistico per tali fenomeni, poichè si è qui visto non essere necessario.

Come sempre, benvengano i commenti.
 
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METZ81VR
view post Posted on 31/1/2008, 15:57




Grazie della delucidazione utile e fisicamente OK!..quindi mi dici che se prendo il rotorgon e lo scaldo con una lampadina da un lato....tipo a simular un gradiente gira all'impazzata? l'ho provato e gira... però mi chiedo una cosa e nell'ambiente normale trae appunto dalle piccole differenze di temperatura dell'ambiente la forza per girare...(lentamente appunto) oppure per gradienti alti + veloce?...è corretto?..
 
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EnricoLM
view post Posted on 1/2/2008, 15:31




A quanto pare le cose stanno così.
Il fatto deriva dalla dipendenza dell'energia cinetica di una molecola (e quindi la sua velocità) dalla temperatura.

In termini da formulario risulta (1/2)mv^2=(G/2)KT

con m massa di una molecola(in Kg), v velocità della molecola, G gradi di libertà traslazionali della molecola, K costante di Boltzmann, T temperatura assoluta.

In questo genere di fenomeno che non è relativistico (le velocità in gioco sono lontane dalla velocità della luce), possiamo considerare la massa m della molecola praticamente costante.
L'energia cinetica è allora direttamente proporzionale alla temperatura e quindi all'aumentare di quest'ultima aumenta l'energia che ogni molecola/proiettile è in grado di trasferire tramite urto al rotore e di conseguenza aumenta la velocità di rotazione di questo.

Va detto che nel modello termico ho considerato che tutta l'energia cinetica delle molecole viene trasferita al rotore, cosa non completamente vera.
 
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METZ81VR
view post Posted on 5/2/2008, 14:11




Grazie EnricoLM ... però ci deve essere qualcosa di orgonico....dico che magari questa energia orgonica ci sia e sia lei la responsabile del riscaldamento anche se minimo dell'aria no? Te cosa pensi dell'energia orgonica? dicono che per misurarla si usi appunto lo strumento di Splendore...però...se è mosso da energia termica....non misura quindi in realtà quella orgonica... come si può allora misurare?
 
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METZ81VR
view post Posted on 5/2/2008, 17:58




per conferma a quanto detto della tua teoria fisica del V.I. ho fatto delle misurazioni termiche con una camera termografica con due soggetti: 1 con mani omegenee in temperatura, un altro con mani con delta T di 6 gradi tra punta e palmo e con quest'ultimo il Vitality girava bene mentre con l'altro no...pare che sia corretto il discorso termico e non c'è tanto di orgonico ...l'energia vitale è intesa come delta di temperatura??? dimmi te
 
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EnricoLM
view post Posted on 6/2/2008, 15:18




Per carità, io non ho la presunzione di affermare che l'energia orgonica non esiste, anche perchè mi reputo un vero ignorante in materia, mentre c'è chi in questo forum afferma di avere un'esperienza elevata con le ricerche nell'ambito di questo tipo di energia ai quali ti rimando per ogni richiesta specifica sull'argomento.

Però dico io, perchè certi processi avvengano ancora non si sà e, attribuire loro una causa quale un'energia "esotica" può essere comprensibile (dal punto di vista del pensiero umano), ma come abbiamo prima detto, il rotorgon ed il vi girano anche con una lampadina messa vicino, e non credo sia l'orgone che crea il moto in questo caso, data la definizione di orgone come energia che permea dai viventi.

Questo mi porta a pensare a tre cose:

1-L'orgone esiste e contribuisce a far ruotare rot. e vi, ma i suoi effetti sono mascherati dalle energie "comuni" perchè più intense e il suo contributo è praticamente trascurabile.

2-L'orgone non esiste e il tutto è attribuibile a sbalzi termici oltre che in casi più rari a fenomeni elettro-dinamici.

3-L'orgone esiste, ma è da ricercare in altri fenomeni (magari più in ambito biologico).

Io credo di intraprendere la strada scaturita dal punto 3...!

P.S. Hai qualche foto/video che fanno vedere gli esperimenti che hai fatto?
Così da dimostrare quello che diciamo... ;-)
 
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eversor77
view post Posted on 6/2/2008, 15:37




io direi di partire dall'esperimento dell'acqua che potrebbe essere più atttendibile come dimostratore..che ne dici?In pratica si congela l'acqua in frigo con sotto l'orgonite.Quando c'è orgonite il rigonfiamento centrale provocata dal ghiaccio in lenta espansione per il congelamento è molto più marcato...questo effetto è molto visibile a occhio nudo(provato più volte) , si potrebbe provare a quantificarlo facendo delle misure sui volumi...
 
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EnricoLM
view post Posted on 6/2/2008, 20:15




Secondo me l'esperimento dell'acqua mette in mostra principalmete due aspetti della materia: il primo è relativo al fatto che l'acqua è una molecola dipolare, cioè i baricentri delle cariche negative e positive di questa molecola non coincidono creando così un dipolo elettrico permanente.
Il secondo è relativo alla composizione chimico-strutturale dell'orgonite: essa è composta essenzialmente da un materiale conduttore (metallico in genere) immerso in una matrice dielettrica (le materie plastiche sono isolanti in genere, se non opportunamente drogate).
Ora, la distribuzione di cariche elettriche mobili su di un conduttore è tutta sulla superficie, e, questa è in grado di generare un debole campo elettrico a sua volta in grado di polarizzare le molecole di dielettrico immediatamente adiacenti (inizialmente non polarizzato) che a sua volta polarizzano le prime vicine ecc ecc fino a polarizzare tutto il blocco di polimero.
I campi elettrici molecolari del dielettrico e dell'acqua possono interagire (la forza elettrica è una forza che agisce a qualsiasi distanza, al limite all'infinito) generando un movimento molecolare delle molecole più mobili, in questo caso l'acqua (ad una forza corrisponde un'accelerazione no?).
Al diminuire della temperatura del liquido, la forma dinamica da esso assunta può via via essere mantenuta sempre di più finchè con la solidificazione essa non può più essere modoficata dal caos termico molecolare e infatti risulta visibile come protuberanza/e superficiale/i dei cristalli di ghiaccio oltre a chiari segni di moto molecolare ordinato visibili all'interno dei cristalli (quella specie di vortice interno al ghiaccio).

Ripeto che io per primo credo nelle'esistenza di una certa energia caratteristica degli essere viventi, ma come tento di dimostrare, almeno per quanto conosco ora la fisica, non credo sia così semplice rivelarla tramite tecniche "classiche", dove con classiche intendo molto vicine all'ossevazione della fisica classica macroscopica.

Come sempre, viva i commenti a questa mia idea che non è soggettiva (è più che altro deduttiva).
 
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eversor77
view post Posted on 7/2/2008, 08:34




se ti dicessi che nn c' era metallo nella mia orgonite??? ^_^
so che l'acqua è una molecola polare e ho pensato anche io che la polarizzazione sia di natura elettrica e quindi abbiamo una sorta di spinta più direzionale verso l'alto... ma nella mia non c'è metallo... solo il cristallo centrale resina e graniglia di quarzo intorno... bisogna arguire che il campo elettrico è creato dal cristallo ed è fortemente direzionale in base al reticolo cristallino...però ti dico... la differenza c'è eccome tra quando usi l orgonite e quando no (provato più volte a distanza di giorni).
Potrei provare anche a usare il solo cristallo per vedere se dipende tutto da li...
 
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31 replies since 3/1/2008, 19:57   2469 views
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