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Il raggio della morte

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Martin Mistero
view post Posted on 1/1/2006, 04:26




Il raggio della morte è un'invenzione attribuita a Guglielmo Marconi, sulla cui realtà si discute ancora oggi.

"Nel 1936,nel tratto di strada fra Roma ed Ostia,il raggio della morte fece,sembra,una delle sue prime apparizioni. Testimoni d'eccezione furono Benito Mussolini e sua moglie,Donna Rachele. Come raccontò in seguito Rachele Mussolini,nel giugno 1936 il marito le consigliò di andare sulla Roma-Ostia. Aggiungendo: - Tra le tre e le tre e mezzo,vedrai qualcosa che ti sorprenderà - .

Donna Rachele seguì il consiglio e poco dopo le 15 di quel giorno il motore della sua automobile si bloccò di colpo. La stessa cosa accadde ad altre auto e motociclette,in entrambi i sensi di marcia. In breve,una trentina di veicoli si trovò bloccata. Ma dopo 20 minuti i motori ripresero a funzionare. Come per miracolo ...

Ma non si era trattato di un miracolo [affermò Donna Rachele] ma un esperimento di Marconi. L'inventore della radio stava lavorando alla possibilità di interrompere,a distanza,i circuiti elettrici dei motori. Un'invenzione rivoluzionaria,non solo per l'epoca ma anche per i tempi a noi più vicini.

Nel 1936 Marconi [secondo alcune fonti] fece anche altri esperimenti:bloccò degli aerei in volo e,a Pisa,venne incenerito un gregge di pecore.Poi però si fermò:il papa,Pio XII,gli aveva chiesto di non sviluppare un'invenzione terribile. E comunque,l'anno successivo Marconi morì".


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Certi ufologi sostengono che il grande inventore qualche anno prima era rimasto coinvolto,addirittura,in un presunto caso UFO.

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Forse l'oggetto volante misterioso non era altro che un prototipo segreto. Alcuni hanno ipotizzato un qualche rapporto con gli esperimenti sul raggio della morte.

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Tornando all'episodio iniziale, consiglio di leggere questo brano tratto dall'autobiografia di Donna Rachele:"La sera a cena,notando che mio marito mi osservava con un sorrisetto,gli raccontai la storia della panne collettiva,suscitando la curiosità e le domande di tutti.

Vittorio e Bruno,che erano piloti,parlavano in termini tecnici,specialmente Bruno che era esperto di motori. Secondo Romano ed Anna Maria,invece,io avevo sognato. Nessuno trovava una spiegazione a questo mistero. Infine mio marito disse: - La mamma ha ragione. Questo pomeriggio hanno fatto un esperimento in alcuni punti dell'autostrada Roma-Ostia. Lei stessa ha visto i risultati - .

Detto questo,mio marito smise di parlare e non volle più rispondere a nessuna domanda. Appena fummo soli,mi disse: - Sai Rachele,questo pomeriggio hai assistito ad un esperimento segretissimo. E' un'invenzione di Marconi che può dare all'Italia una potenza militare superiore a quella di tutti gli altri paesi del mondo -. E mi spiegò,grosso modo,in che cosa consistesse questa scoperta che alcuni,aggiunse,avevano chiamato il "raggio della morte".

- Il raggio - precisò - è ancora in fase sperimentale. Marconi sta continuando le ricerche. Come puoi bene immaginare,se riuscirà a realizzarla,l'Italia avrà in mano,in caso di guerra,un'arma tale da bloccare ogni movimento del nemico e praticamente renderci invincibili - . Mi mancava il respiro. Sapevo di cosa era capace Guglielmo Marconi ... quattro anni dopo eravamo in guerra. Il "raggio della morte" avrebbe potuto cambiare il nostro destino se l'Italia lo avesse posseduto.

Ma,purtroppo,le cose si erano avviate per un'altra strada. Sua Santità Pio XI,terrificato da questa scoperta e dall'enorme portata che poteva avere,chiese a Marconi di non proseguire le ricerche e,se possibile,addirittura distruggere i risultati già acquisiti".


Marconi,sostiene la moglie del duce,riferì fedelmente il colloquio avuto con il Papa a Mussolini. Questi,non volendo rendersi nemico il pontefice,nè andar contro gli scrupoli religiosi di Marconi (consideriamo pure che le ricerche di Marconi erano costosissime),acconsentì a far sospendere le ricerche,ma non autorizzò la distruzione della scoperta.

Nel 1937 Marconi morì all'improvviso a Roma (il grande scienziato aveva 63 anni).

"A Roma,la mattina del 19 luglio 1937,Guglielmo Marconi accompagnò alla stazione la moglie,diretta a Viareggio per festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra. Dopo essere ritornato nella sua casa di via Condotti ebbe una crisi cardiaca. Chiamò allora a sè il proprio medico (dottor Frugoni) il quale gli comunicò la gravità delle sue condizioni. Marconi fece chiamare un sacerdote,ricevette l'estrema unzione e morì alle 03:45 del mattino del 20 luglio. In segno di lutto,le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per diversi minuti".

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Il 10 giugno 1940 l'Italia entrò in guerra.

Nel marzo del '45,Benito Mussolini racconterà al giornalista Ivanoe Fossati quanto segue:"E' vero,sulla strada di Ostia,ad Acilia,Marconi ha fermato il motore delle automobili,delle motociclette,dei camion. L'esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio. Ad Orbetello,apparecchi radiocomandati furono incendiati ad oltre 2000 m d'altezza. Marconi aveva scoperto il raggio della morte. Sennonchè egli,che negli ultimi tempi era diventato religiosissimo,ebbe uno scrupolo di carattere umanitario e chiese consiglio al Papa,e il Papa lo sconsigliò di rivelare una scoperta così micidiale. Turbatissimo,venne a rifermi sul suo caso di coscienza. Io rimasi esterrefatto. Gli dissi che la scoperta poteva essere fatta da altri ed utilizzata contro di noi,contro il suo popolo quindi,e che io non gli avrei usato nessuna violenza morale,preferendo che risolvesse da solo il proprio caso di coscienza,sicuro che i suoi sentimenti d'italiano avrebbero avuto il sopravvento. Pochi giorni dopo Marconi ritornò e sul suo volto erano evidenti i segni della tremenda lotta interiore tra i due sentimenti,il religioso e il patriottico. Per rasserenarlo,lo assicurai che il raggio della morte non sarebbe stato usato se non come estrema soluzione. Avevo ancora fiducia di poterlo convincere dell'assurdità dei suoi dubbi. Infatti lo scienziato non è responsabile del cattivo uso che si può fare della sua invenzione. Invece Marconi moriva improvvisamente,forse di crepacuore. Da quel momento temetti che la mia stella cominciasse a spegnersi".

Fu questa la causa del malore fatale?

Le voci sul raggio della morte circolarono a lungo nell'Italia di quegli anni. Oggi, molti le considerano soltanto illazioni fantasiose o leggende metropolitane.

"Il raggio della morte è un'ipotetica arma elettronica di cui si è vociferato nella prima metà del Novecento,in particolare tra gli anni Venti e Trenta.Non vi sono prove circa l'esistenza di tale arma,solamente lettere di dubbia autenticità e dichiarazioni di personale militare o civile.

Mancando prove o dimostrazioni storico-scientifiche,queste speculazioni vengono fatte generalmente rientrare nell'ambito della propaganda bellica e delle leggende urbane che tuttora circondano le armi segrete sviluppate dall'Asse,come le V-7,gli UFO nazisti [...]

Le ricerche documentate su progetti di armi di questo tipo si fermarono alla dimostrazione matematica che già dopo pochi metri di distanza la maggior parte dell'energia veniva dispersa e l'efficienza a lunghe distanze ne sarebbe risultata inevitabilmente compromessa.

L'esistenza del "raggio della morte" è una delle più controverse questioni militari e scientifiche della prima metà del Novecento.Negli anni Venti l'Europa fu inondata di voci riguardo al raggio della morte e vi furono numerosi sedicenti inventori che ne rivendicarono la paternità.

Tra i più illustri nomi che dichiararono di avere sviluppato - in maniera indipendente - l'ipotetica arma figurarono Nikola Tesla,Edwin R. Scott e Harry Grindel Matthews ma ve ne furono anche altri.Altri scienziati invece - come l'italiano Guglielmo Marconi - si videro attrib uire l'invenzione,senza che l'avessero mai nemmeno menzionata nei loro studi.Nel 1957 negli Stati Uniti il National Inventors Council stava ancora compilando una lista di invenzioni militari richieste che comprendevano un raggio della morte [...]

Tra i vari ipotetici autori del raggio della morte figura anche lo scienziato italiano più in vista dell'epoca,Guglielmo Marconi,che si vocifera avesse progettato una misteriosa arma negli anni Trenta grazie ad un finanziamento ad opera di Benito Mussolini.L'unica testimonianza al riguardo si trova in un libro scritto da Rachele Mussolini,consorte del Duce,che afferma di avere assistito ad una dimostrazione in cui venivano improvvisamente bloccati i motori delle automobili da una forza misteriosa.

Secondo una delle varie voci (mai dimostrate) Marconi avrebbe realizzato un prototipo del dispositivo ma subito dopo distrutto i progetti,preoccupato per le conseguenze di un suo potenziale sfruttamento bellico,dopo avere avuto un colloquio personale con papa Pio XI.

Le notizie su una tale arma non furono mai ufficialmente confermate nè smentite dal governo italiano o dalla stampa,ma si ritiene che contemporaneamente tali voci fossero segretamente propagate dall'Ovra a scopo di propaganda,quale esempio di arma segreta che il regime fascista avrebbe potuto mettere in campo per assicurarsi la vittoria in guerra,cosa che evidentemente non avvenne nella realtà.

Il raggio della morte di Marconi è tuttora considerato una leggenda urbana".

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"Il "raggio della morte"? "Fantasie". Fu questa la risposta che Guglielmo Marconi, tramite uno dei suoi più stretti collaboratori, fece pervenire ad un giornalista italiano che si era rivolto a lui per chiedere lumi sulla misteriosa arma belica di cui tanto si favoleggiava negli anni Trenta. L'illustre scienziato non potè smentire pubblicamente le voci sul "raggio della morte",alimentate dalla stampa estera,perchè tenuto ad osservare il segreto militare. Marconi,infatti,non era impegnato,per conto del regime fascista,a costruire nessuna "arma formidabile per arrestare gli eserciti in marcia oppure incendiare a distanze favolose le navi sui mari",ma lavorava all'invenzione del radar,nella speranza di poter battere sul tempo gli scienziati angloamericani. A far luce sul mistero mai chiarito del "raggio della morte" sono alcuni documenti inediti rintracciati dal ricercatore Giovanni Paoloni nell'archivio dell'Accademia dei Lincei,dove sono conservate le "Carte Marconi". Tra i documenti più significativi è emersa una lettera del giornalista Carlo Rossi indirizzata a uno dei segretari del premio Nobel per la scienza,Umberto Di Marco,datata 5 giugno 1935. Incaricato di preparare un articolo sulla presunta invenzione del "raggio della morte",Rossi,che si dichiarava in proposito "miscredente",timidamente e con fare adulatorio sollecitava alcune informazioni per non scrivere sciocchezze:"Non desidero sapere di che si tratta,ma soltanto se è escluso il genere di esperienze suddette. Potrebbe e vorrebbe Ella farmi la cortesia di illuminarmi in proposito? Ella capirà facilmente la ragione:non posso prendere in giro una cosa che magari Sua Eccellenza (Marconi,ndr) ha dimostrato possibile". L'inventore della radio incaricò il suo segretario di "far intendere" al giornalista che non lavorava a nessuna micidiale arma da fuoco,ma ad "altro",di cui però poteva far cenno. Dalle carte inedite consultate dal professor Paoloni,risulta che il mistero che circondava l'attività di Marconi tra il 1934-35 era legato agli esperimenti,condotti soprattutto presso il Centro radio sperimentale del Consiglio nazionale delle ricerche a Roma,sulla localizzazione di oggetti metallici mobili mediante onde metriche e micro-onde continue,cioè al radar. Queste esperienze venivano condotte solo con personale italiano,di sicura fiducia di Marconi,a causa del loro preminente interesse militare".

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CITAZIONE
"Fantasie". Fu questa la risposta che Guglielmo Marconi [...] fece pervenire ad un giornalista italiano che si era rivolto a lui per chiedere lumi sulla misteriosa arma bellica di cui tanto si favoleggiava negli anni Trenta

Il solito dubbioso potrebbe chiedere al professor Paoloni:se il raggio della morte fosse stato realtà e se l'inventore della radio avesse voluto mantenere il segreto,cos'altro avrebbe potuto rispondere?

"L'idea di concepire sistemi per la rilevazione di oggetti mediante radioonde fu intuita fin dai primi anni del nostro secolo.

Dagli studi di Hertz sulle onde elettromagnetiche alle prime esperienze di Hulsmeyer attraverso i primi esperimenti compiuti nel 1931 negli Stati Uniti e in Inghilterra,si giunse infine alle prime applicazioni pratiche nel 1940 in Gran Bretagna influenzate ed accelerate dagli eventi bellici.

In Italia fu Marconi a suggerire nel 1922 la possibilità di utilizzare le onde corte per il radiorilevamento di oggetti e nel 1933 eseguì alcuni esperimenti presso Roma alla presenza delle più alte cariche militari.

Le ricerche continuarono a cura dell'Istituto Superiore delle Trasmissioni del Genio ma non con l'impegno e i fondi stanziati nello stesso periodo nei paesi anglosassoni e in Germania. Nel nostro Paese svolsero così ricerche di limitata entità cercando di acquisire nel frattempo dati ed informazioni sugli studi in atto nelle altre nazioni.

Fu anche deciso di impegnare nella ricerca la Marina Militare poichè si individuò nelle artiglierie navali il principale campo di applicazione del radar,ma la Marina non accolse la proposta di rinunciare alla costruzione di un incrociatore per devolvere alle ricerche sul radar le somme così risparmiate.

Si giunse così,a guerra iniziata,alle prime indirette rivelazioni sull'esistenza del radar sulle navi inglesi in conseguenza degli scontri navali notturni che si risolvevano inspiegabilmente a favore delle navi alleate.

Furono in particolare le due battaglie del 12 ottobre 1940,in cui gli italiani persero tre unità e gli inglesi nessuna,e di Capo Matapan del 29 marzo 1941 risoltasi in un'ecatombe di navi italiane,che fecero riprendere gli studi sul radar e ne accelerarono i tentativi di applicazione pratica.

Ad essa contribuì,fra l'altro,la caduta in mano italotedesca nel giugno 1942 della città libica di Tobruch ove,insieme a grandi quantità di materiale bellico,furono rinvenuti anche alcuni modelli di radar terrestri inglesi. A questi tentativi e a queste ricerche,in parte italiane e in parte derivate dai modelli inglesi,è collegato un momento della vita e della produzione delle Officine Meccaniche San Giorgio di Pistoia,alle quali fu commissionata,nel 1942,la realizzazione di due prototipi di radar terrestri da installare sulle coste e nei pressi degli aeroporti in funzione antiaerea.

La scelta non era casuale poichè le Officine facevano parte del gruppo San Giorgio di Genova che fin dagli anni precedenti alla prima guerra mondiale si era dedicato alla produzione di sistemi ottici e di puntamento per la Marina Militare [...]

I prototipi furono denominati "Lince piccolo" o vicino e "Lince grande" o lontano e distinti in base alla distanza massima su cui operavano. Il Lince piccolo,di tipo parabolico,operava fino a 60 chilometri di distanza,era di studio e progettazione italiana e fu completato alla fine del 1942.

Il Lince grande,di tipo a piastra rotante,operava fino a 120 chilometri di distanza e i suoi disegni erano stati copiati dal modello inglese rinvenuto a Tobruch.

L'apparecchiatura fu portata in Italia,smontata e riprogettata e della sua lavorazione nelle Officine San Giorgio rimangono la documentazione fotografica dell'unico esemplare parzialmente realizzato e una circostanziata testimonianza del tecnico incaricato alla lavorazione,Alfiero Santini,esponente,fra l'altro,dell'organizzazione clandestina antifascista di fabbrica.

La produzione iniziò nel febbraio 1943 e prevedeva un sistema di difesa contraerea basato sull'uso del Lince lontano posto sulla costa per l'avvistamento degli aerei fino a 120 chilometri e in colegamento sia con le centrali di tiro delle navi che con il Lince vicino posizionato all'in terno del territorio nei pressi degli aeroporti.

I due apparecchi erano quindi complementari e l'aereo individuato dal primo veniva consegnato all'altro che ne proseguiva l'individuazione fino all'abbattimento.

Dei due il Lince lontano aveva una struttura decisamente complessa ed avanzata ed era costituito da una cabina poggiata su quattro zampe ruotante a 360 gradi e dalle dimensioni di circa m 3 x 6 x 6. Al di sopra di essa era posta un'antenna ruotante a 180 gradi costituita da una lamina d'alluminio traforata e recante 48 bipoli con punta in argento;la lamina era incernierata nel punto più alto ed era dotata di due bilancieri in basso.

All'interno della cabina un operatore principale e due collaboratori operavano con un'apparecchiatura elettrica costruita dalla SAFAT e con un apparecchio scompositore quota-distanza denominato ALIDADA che forniva tutti i dati sugli aeroplani in volo. I lavori procedettero con regolarità e speditezza se si pensa che le foto documentano lo stato del radar all'agosto 1943 e la caduta del Fascismo nel luglio non modificò i piani di lavoro.

L'armistizio dell'8 settembre e la successiva occupazione tedesca dello stabilimento portarono invece a un rallentamento dei lavori boicottati,come tutta la produzione,dall'opposizione di fabbrica.

Così mentre il Lince piccolo fu sperimentato nei primi mesi del 1943 all'aeroporto di Novara,la produzione del Lince grande fu interrotta,quando mancava solo da posizionare l'apparecchiatura elettrica,dai bombardamenti alleati su Pistoia che nel gennaio 1944 distrussero lo stabilimento di San Giorgio.

Nel successivo trasferimento per opera dei tedeschi degli impianti nel Nord Italia il radar,per le sue dimensioni,non fu spostato,rimase nei capannoni ormai ridotti in macerie e fu smontato al momento della ripresa delle attività alla fine del 1944. Si concludeva così un capitolo della ricerca e della tecnologia italiana sul radar che si sarebbe riaperto con altri risultati ed impieghi nell'Italia del dopoguerra".

Fonte: LINK

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Edited by Martin Mistero - 2/12/2012, 09:41
 
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Holmes Sherlock
view post Posted on 2/1/2006, 00:20




E' un bel tema, Martin, quello delle ipotetiche armi segrete prodotte ma non utilizzate, per varie ragioni, dalle potenze dell'Asse e dagli Alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Fino a dove arrivò la pura e semplice propaganda?

CITAZIONE
Secondo una diceria popolare negli anni 30, Guglielmo Marconi stava mettendo a punto un raggio della morte in grado di uccidere a distanza. La voce era probabilmente nata dopo che alcuni giornalisti avevano visto Marconi sperimentare un prototipo di radar; si diffuse a tal punto che l'inventore della radio fu costretto a smentirla pubblicamente nel New York Herald del 1935. Nonostante la smentita, la diceria si ingigantì e continuò anche dopo la morte dello scienziato (1937);si diffusero anche notizie che Marconi aveva interrotto gli esperimenti sul raggio dopo che papa Pio XII l'aveva convinto che si trattava di un'arma troppo disumana,e che la morte improvvisa dello scienziato fosse dovuta a un suicidio (determinato dai sensi di colpa) o a un omicidio (per non aver portato avanti gli esperimenti).

Durante la Seconda Guerra Mondiale si diffusero notizie su raggi di ogni genere. I tedeschi avrebbero inventato il "Raggio Z",in grado di interrompere le comunicazioni e far esplodere le munizioni a distanza,mentre un'altro raggio avrebbe arrestato i motori a scoppio;un certo Bellaschi,italo-americano,avrebbe realizzato il "fulmine artificiale" e un certo Chadfield il misterioso e temibile "Raggio ultravioletto o gamma o X". Un numero di Signal,il settimanale propagandistico del Terzo Reich,pubblicò addirittura una sequenza fotografica,tecnicamente molto ben realizzata,che illustrava gli effetti di un raggio in grado di rendere invisibili truppe e carri armati. Anche a guerra finita,le dicerie sulle armi segrete naziste continuarono,alimentate dalla scoperta,da parte degli Alleati,di prototipi di veicoli aerei a forma di disco,e dalla comparsa dei primi UFO nei cieli degli Stati Uniti.

Il volume La distruzione del mondo - ? - Hitler prepara ... (il titolo è proprio scritto così) realizzato nel 1948 da un non meglio identificato Darius Caasy,"giornalista che si è fatto conoscere in Italia per alcuni suoi articoli sensazionali pubblicati sui quotidiani",dimostra "come i nazisti,avendo preventivamente contemplata la possibilità di una sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale,abbiano apprestato uomini e mezzi per preparare,con un'adeguata organizzazione,una clamorosa rivincita,realizzando un piano che,come annunciato nelle profezie,potrebbe portare alla distruzione del mondo".

Dopo aver dimostrato che Hitler era ancora vivo (all'epoca non esistevano ancora prove certe della sua fine) Caasy descrive con ricchezza di dettagli i piani e le basi segrete del dittatore. Si trattava di enormi città sotterranee disseminate in tutta Europa,in grado di ospitare per anni migliaia di persone;alcuni di questi centri erano adibiti agli esperimenti nucleari;in altri si svolgeva "lo studio di altre scienze,delle quali nessuna viene lasciata indietro:dalla medicina,alla meccanica,alla chirurgia,alle costruzioni [...] speciali pubblicazioni vengono distribuite per dar modo a ogni attività scientifica di rendersi ragione dei continui progressi delle altre scienze [...]".

Tratto da www.collesalario.it

https://digilander.libero.it/secondaguerra/
http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale
www.lasecondaguerramondiale.com/
http://en.wikipedia.org/wiki/World_War_II
www.youtube.com/user/Cinecittaluce
www.youtube.com/user/britishpathe

Abbiamo visto che,secondo Caasy,Hitler era ancora vivo nel 1948.
Effettivamente, all'interno del bunker di Berlino fu scoperto un cadavere bruciacchiato e irriconoscibile.
Qualcuno non è molto convinto neppure oggi della versione ufficiale della morte del capo del nazismo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Adolf_Hitler
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Berlino
www.freerepublic.com/focus/f-vetscor/995862/posts
http://it.wikipedia.org/wiki/Morte_di_Adolf_Hitler
http://en.wikipedia.org/wiki/Death_of_Adolf_Hitler

Falso Hitler (si tratta di un sosia): www.blackraiser.com/redoubt/bodies.gif, http://en.wikipedia.org/wiki/Gustav_Weler, www.quora.com/Who-were-the-Hitler-doubles

Dove sorgeva il bunker,oggi: http://en.wikipedia.org/wiki/F%C3%BChrerbunker, http://it.wikipedia.org/wiki/Fuhrerbunker, http://berliner-unterwelten.de/fuehrer-bunker.328.1.html]

La distruzione del mondo? Hitler prepara ... di Darius Caasy:

"Nel giugno del 1948 apparve in Italia un libro edito dalle edizioni Rores di Roma, probabilmente una semplice tipografia che non aveva indirizzo fisico, ma solo una casella postale: La distruzione del mondo? Hitler prepara ... E sulla copertina rossa campeggiava un volto umano, per metà un teschio ghignante e per metà l'inconfondibile profilo di Hitler, sullo sfondo di una svastica nera. L'autore, Darius Caasy, "giornalista che si è fatto conoscere in Italia per alcuni suoi articoli sensazionali pubblicati sui quotidiani", come riporta il risvolto di copertina, è uno pseudonimo. Nell'immediato secondo dopoguerra, l'ipotesi proposta da questo libello anonimo, secondo cui Hitler non sarebbe morto, ma guiderebbe in segreto uno spaventoso progetto di distruzione mondiale (Zerplan) ebbe facile presa (...) un'ipotesi alimentata anche dalle voci secondo cui Stalin era convinto che Hitler non fosse morto, ma fuggito in Spagna o in Argentina, come si leggeva nelle memorie dell'ex segretario di stato americano Jimmy Brynes. Ebbene, nel luglio 1945 giunse in Argentina un U-Boot tedesco il cui equipaggio si consegnò alle autorità locali. Il sottomarino non possedeva armamenti e il comandante aveva distrutto tutta la documentazione sulle sue ultime rotte. Lo strano caso dell'U-Boot 530 alimentò la leggenda secondo cui dall'Argentina un gruppo di nazisti coordinasse una base segreta nascosta tra i ghiacci dell'Antartide. Un agente segreto britannico, un certo Turkey, vi sarebbe riuscito a entrare spacciandosi per un nazista, e a inviare ai suoi superiori un rapporto completo che costituisce la parte di maggior interesse di questo libro. La città segreta descritta nel "rapporto Turkey" sembra uscire da un romanzo di fantascienza. Secondo le teorie più fantasiose, in quella base i nazisti avrebbero sviluppato dei velivoli a forma di disco volante: gli Ufo avvistati per la prima volta nel 1947 in Usa, l'avanguardia di una futura invasione (...)".

"Il rapporto Turkey

Distaccato da Mosley a Langenes mi imbarcai. Il viaggio durò esattamente 12 giorni come descritto diffusamente nelle mie precedenti relazioni. Il nostro arrivo nella R.S. avvenne con la emersione in un'ampia galleria sottomarina, nella quale il nostro sommergibile potette compiere la sua manovra con tutta comodità, percorrendola per qualche miglio e attraccando ad una delle venti banchine che si distaccavano parallele in un'ampio [sic] porto sotterraneo illuminato a giorno. La base sottomarina è costruita artificialmente e rifinita con numerose colonne di rilevante diametro; misurerà un 800 yards di lunghezza per 200 di larghezza mentre l'altezza della volta si aggirerà approssimativamente sulle 50 yards. Durante il periodo del viaggio in emersione lungo la galleria sottomarina ho potuto notare che il fondo delle acque era intensamente illuminato. Ai pontili ho notato sei U-Boot, tre piccoli siluri di acciaio che suppongo siano un nuovo tipo di sottomarino tascabile e otto grandi sommergibili di lunga crociera con una sagoma diversa da quella normalmente usata dalla Marina tedesca. Con altri 22 uomini siamo saliti per una scala e, giunti ad una vasta piattaforma, abbiamo trovato ad attenderci alcuni individui in uniforme di color grigio. Colui che sulla divisa portava due listerelle scarlatte ci ha rivolto il benvenuto e ha terminato con un "Heil Hitler". Tutto il gruppo del quale facevo parte, è passato poi in una grande sala prospiciente alla caverna, nella quale abbiamo ricevuto ordine di depositare i nostri bagagli e le armi. Una guida ci ha condotto dapprima in una sala dove siamo stati sottoposti alla più accurata disinfestazione e una abbondante doccia calda. Dappertutto l'illuminazione è razionale e ha le caratteristiche della luce solare. Non ho potuto notare molti particolari nel porto sotterraneo, nè ho avuto occasione di ritornare sul posto, ma ricordo di aver visto numerose gallerie che si aprivano ad angolo retto in tre direzioni dove si scorgevano mobotus e molte persone andare e venire. Un lato di una immensa sala era occupato da ingressi ad una colonna di montacarichi e di ascensori giganteschi. Gli ascensori sono rapidissimi e di materiale trasparente; nel salire in uno di essi ho potuto notare una fantasmagoria di luci per ogni dove, e sale, corridoi, gallerie. Dappertutto un intenso movimento di uomini e traffico di mezzi di trasporto. Ho avuto subito la convinzione che la città sotterranea sia intensamente abitata. La temperatura della città è mite e costante; l'aria viene stabilizzata da aeratori e condizionatori chimici dei quali si vedono numerosi gli impianti. Ritengo che nell'aria vengano vaporizzate sostanze antisettiche. Prima di giungere al piano che formava la meta del mio gruppo, ho contato cinque piani. La guida ci ha condotto in una sala adibita a dormitorio comune, nella quale mi è stato assegnato un posto consistente in una specie di grande gabbia di vetro bianco latte di dieci piedi di lato, contenente, oltre un posto letto ribaltabile, un armadio, un tavolo, un paio di sgabelli ed alcuni congegni di grande utilità personale. Dopo averci mostrato la disposizione dei servizi, la nostra guida ci ha illustrato l'uso dei molteplici apparecchi di comune utilità. Siamo stati infine condotti, salendo due piani e attraverso lunghe gallerie, nell'Ufficio censimento, nel quale siamo stati catalogati e dove ci sono state impartite istruzioni circa i nostri compiti. In base alle cognizioni che ho dimostrato di possedere davanti ad un'apposita commissione tecnica, sono stato assegnato al III° Reparto Meccanico-Chimico del settore 11 alle dipendenze del dottor Baucher. In un magazzino mi sono stati consegnati oggetti di vestiario, un corredo personale e materiale vario della migliore qualità, in gran parte di fabbricazione tedesca. Alcuni prodotti sono però di ditte americane, francesi, inglesi, cecoslovacche e russe. La nostra divisa è confezionata razionalmente e costituita di un tessuto di un sol pezzo senza cuciture. La qualità del tessuto, a quanto mi è stato riferito, è tale che da le migliori garanzie sia a contatto con il fuoco, sia con agenti chimici o radiazioni di qualsiasi natura. Una guida ci ha condotto per i numerosi reparti della città sotterranea per farci familiarizzare con i mezzi di comunicazione che vi sono adibiti e metterci in contatto con gli abitanti di essa. Tanto le lunghe gallerie, come le sale di ritrovo, di lavoro o di servizio, portano un numero indicativo al quale si ricorre come per l'indirizzo in una città. Tutti gli abitanti dei due sessi portano speciali segni distintivi sulle loro divise come, ad esempio, un'aquila rossa o nera sulla sinistra del petto od altro. I refettori sono pieni di ogni conforto e così i servizi, i bagni e le cucine, le sale di lettura, di studio, di riunione. Vi sono delle magnifiche palestre fornite di numerosi attrezzi ginnastici e piscine molto frequentate, delle sale da ballo, delle biblioteche fornitissime di libri scientifici, tecnici, militari, sportivi nonchè libri sul nazismo e sulla razza. La costruzione dei laboratori e delle officine deve essere stata oggetto di particolari cure. Da una valutazione che posso ritenere sufficientemente approssimata, ho potuto stabilire come nelle officine vi siano installate dalle 3 alle 4 mila macchine speciali. Tutti i più moderni ritrovati deklla scienza e della tecnica sono distribuiti con profusione in modo che il ricercatore è agevolato nelle sue operazioni. Tutto il progresso meccanico è a disposizione degli abitanti dell'immensa città sotterranea per facilitarne la vita. L'illuminazione, le comunicazioni, la temperatura dell'ambiente, tutto è calcolato e sorvegliato scientificamente. Ogni cellula del complesso meccanismo funziona in modo perfetto e si inquadra nell'andamento generale. I servizi della città sotterranea sono in gran parte alimentati da un nuovo tipo di energia chiamata "radielex", la quale, pur avendo qualità affini all'energia elettrica, ha la particolarità di poter essere trasmessa a distanza senza conduttore, su onde portanti che vengono captate dagli apparecchi di consumo forniti di speciale dispositivo. L'utilizzazione dell'energia atomica permette il funzionamento delle centrali radielex nucleari. Anche l'energia elettrica trova larga applicazione per particolari usi scientifici, o per azioni di natura termoelettrica. Il radielex illumina costantemente gli ambienti numerosissimi, tiene continuamente in moto i meccanismi di utilità comune come ascensori, tappeti e scale mobili e i motobus che compiono percorsi per svariati chilometri attraverso lunghe gallerie, nonchè tiene in azione alcuni apparecchi da trasporto ultrarapidi costituiti da piccoli bolidi azionati in tubi speciali. Le macchine delle officine, gli apparecchi dei laboratori e i molteplici congegni che fanno la vita meccanica di questa città, sono tutti azionati dal "radielex". I forni di alcuni tipi di macchine utensili vengono, invece, azionati dall'energia elettrica. Alcune sale per particolari usi scientifici sono illuminate con intense "luci fredde" delle quali non sono riuscito a conoscere la natura. I clandestini nazisti debbono essere riusciti perfettamente nell'utilizzazione dell'energia atomica, ma non mi è stato possibile raggiungere nessuna delle due centrali radielex-nucleari, pur avendone individuato la posizione. Le due centrali si trovano separate e lontane dalla città e sono oggetto di una protezione inviolabile. Sono riuscito, tuttavia, come dirò poi, a prendere visione delle officine atomiche".


Tratto da www.quadernidaltritempi.eu/

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CITAZIONE
Base 211, nota anche come Nuova Berlino (Neu Berlin in tedesco), è il nome in codice della principale base di una presunta e indimostrata installazione militare nazista, situata nel sottosuolo della Schwabenland (Nuova Svevia, in Antartide), ma non esistono prove che supportino, in questa teoria pseudostorica, la reale esistenza dell'installazione. In base a dichiarazioni di autorità naziste, che ipotizzavano luoghi di rifugio sicuri per le loro forze militari nel corso della guerra, si presumeva che la costruzione di città sotterranee e della Base 211 fosse iniziata negli anni Quaranta, anche per il fatto che sembra siano stati inviati molti U-BOOT tedeschi nella zona antartica [...] lo scopo dell'operazione Highjump (una missione esplorativa scientifica delle forze armate statunitensi in Antartide) sarebbe stato legato alla presunta ricerca delle ipotetiche ultime basi naziste in Antartide.

Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Base_211

http://it.wikipedia.org/wiki/Nuova_Svevia
http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Highjump
http://it.wikipedia.org/wiki/U-Boot

CITAZIONE
L'operazione Highjump è diventata un argomento importante di diverse teorie del complotto UFO secondo le quali le operazioni militari statunitensi erano finalizzate alla conquista delle strutture sotterranee naziste (Base 211) realizzate in Antartide ed a catturare il prototipo del Vril, un disco volante nazista, oppure del Thule, un'astronave alimentata a mercurio.

Tratto da Wikipedia

CITAZIONE
L'Ammiraglio della Marina Americana Richard Evelin Byrd è stato il più noto esploratore antartico. Una breve cronistoria: nel 1926 tentò di sorvolare il Polo Nord e dichiarò di averlo raggiunto, non riuscendo però a portare valide prove alla sua affermazione. Nel 1928, organizzò la prima spedizione nell'Antartico con due navi e tre aerei, riuscendo a sorvolare il Polo Sud il 29 Novembre 1929, primo nella storia umana. Fu invitato, nel 1938, dalle autorità naziste a partecipare alla spedizione antartica "Neuschwabenland" dell'inverno 1938/1939, ma rifiutò. La più importante spedizione antartica fu la quarta, l'Operazione Highjump. Nel 1946, il Segretario della Marina Forrestal organizzò la più imponente spedizione antartica mai realizzata fino ad allora ed anche in seguito nessuna ha mai raggiunto l'imponenza dell'operazione Highjump, tanto da far pensare ad un'operazione militare. Insieme alla nave Mount Olympus c'era la portaerei Philippine Sea e 13 navi appoggio, con decine di aerei, idrovolanti, elicotteri. I partecipanti erano più di 4.500. L'armata era divisa in tre gruppi, orientale, centrale e occidentale. Il gruppo centrale giunse al Mare di Ross il 30 dicembre 1946, ed iniziò ad effettuare le esplorazioni previste. La spedizione terminò bruscamente alla fine del febbraio 1947 e rientrò sei mesi prima della data prevista anche a causa di alcuni gravi incidenti tra cui la caduta di due elicotteri, senza conseguenze per gli equipaggi. Il più grave avvenne il 30 dicembre 1946 [...] L'unico articolo in grado di spiegare l'arcano fu quello del quotidiano cileno El Mercurio di Santiago del 5 marzo 1947. L'articolo di Lee van Atta riportava "che l'Ammiraglio Richard E. Byrd riferiva sull'importanza strategica dei Poli" detta Mount Olympus. Concludeva con la seguente dichiarazione: "L'ammiraglio Byrd ha dichiarato oggi che è di importanza fondamentale per gli Stati Uniti attuare misure difensive contro la possibile invasione del paese di mezzi aerei in partenza dai Poli" [...] In ogni caso molte questioni rimasero irrisolte: perché, malgrado le ingenti spese e mezzi, la spedizione tornò sei mesi prima? Qual era il vero scopo di quella armata militare? Perché un tale dispiego di mezzi e danaro poco tempo dopo la fine della II Guerra Mondiale? Si trattava di un'operazione non geologica, come affermato, ma militare, il cui scopo segreto era attaccare le Forze Naziste insediatasi segretamente in Antartide dopo la spedizione "Neuschwabenland" (Nuova Svezia)?

Fonte: www.isoladiavalon.eu/terra_cava/art...aglio-byrd.html

Una missione semplicemente esplorativa? Oppure un'invasione militare vera e propria dell'Antartide?

http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Evelyn_Byrd
www.south-pole.com/p0000107.htm
http://en.wikipedia.org/wiki/Richard_E._Byrd
http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Highjump
http://en.wikipedia.org/wiki/New_Swabia

Sul tema delle armi segrete naziste, particolarmente notevole è il resoconto del giornalista italiano Luigi Romersa:

http://ricerca.gelocal.it/gazzettadireggio...P6PO_EP601.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Romersa

CITAZIONE
L'indagine sulle armi segrete di Hitler. L'indagine si svolse durante un viaggio - del quale oggi stanno riemergendo prove sempre più consistenti - svoltosi nel 1944 e durante il quale Romersa visitò Peenemunde, la base missilistica dove Wernher von Braun stava sviluppando la V2. Dello stesso Von Braun egli diventò amico tanto che si incontrarono più tardi quando il tedesco era a capo dell'ingegneria missilistica della NASA. Durante quello stesso viaggio Romersa visitò il laboratorio dove si stava sviluppando il famoso caccia Messerschmitt Me 262. Nella stessa missione Romersa venne in contatto con il team del fisico Kurt Diebner e, come riferì ancora nei suoi ultimi anni, potè assistere al test di un ordigno nucleare rudimentale (forse un'arma di tipo radiologico) messo a punto da questo fisico che guidava il gruppo di punta sulla ricerca nucleare nazista. Recentemente, a seguito del lavoro legato al libro-inchiesta "La bomba di Hitler", sono stati trovati ulteriori documenti e testimoni dei test nucleari svolti da questo team, che godeva dell'appoggio personale di Heinrich Himmler (contrariamente al gruppo guidato da Werner Karl Heisenberg dal gerarca ritenuto inaffidabile a causa dei suoi trascorsi accademici e della sua ben nota amicizia con Enrico Fermi, passato al servizio degli americani nel 1939). Le testimonianze di Romersa vanno acquisendo solidità storica mano a mano che i documenti in possesso dei servizi segrete delle Potenze Alleate vengono alla luce.

Tratto da Wikipedia.

C'è ancora molto scetticismo intorno alla storia bomba atomica di Hitler e dei dischi volanti nazisti, tuttavia queste testimonianze non ci consentono di mettere la parola fine a tutto ciò.

Edited by Holmes Sherlock - 18/3/2017, 09:41
 
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luchs
view post Posted on 29/1/2006, 11:22




più che di un "raggio della morte" sembra l'applicazione di impulsi eletromagnetici ad alta intensità localizzati in un direzion especifica...congegni di questo genere sono studiati da decenni e attualmente sistono due sistemi in fse final edi sviluppo...uno destinato all'uso contro gli uomini e stato studiato dall'ente federle tedesco anticrimine come arma "less then lethal" e si basa sull'emissione di un forte campo elettrico ad alto voltaggio e basso amperaggio..sistema simile a quello impiegato dai vari tipi di storditore elettrico ma che non necessita il contatto di eletrdi sul soggetto,,
un'altro tipo ,che impiega un forte impulso eletromagnetico è studiado dall'us army e ha com eimpigo l'uso contro viecoli non schermati...a cui vengono "corticircuitati" i collegamenti elettrici dei motorie e come conseguenze si hanno anche degli incendi...il problema di questo concegno sono legati alla generazion edell'energia necessaria..cosa che per ora ha reso più pratici ed economici i classici razzi anticarro..
 
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view post Posted on 31/1/2022, 22:50

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di che colore era il raggio?
 
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view post Posted on 31/1/2022, 23:20
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Non importa quanto è buio il cammino, guarda solo la Luce di fronte a te.

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Non credo fosse una luce visibile.
 
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view post Posted on 31/1/2022, 23:44

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si ma misurabile magari aveva una spettrografia
 
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view post Posted on 7/2/2022, 22:40

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Mettiamola cosi' magari sto raggio della morte era un raggio che sparava onde sonore che cercavano una risonanza se non trovavano questa armonica risonanza la persona al momento della morte finiva dannata in un posto chiamato oblio. Se invece si accorgeva era consapevole ascendeva al mondo olografico colorato.

La tecnologia non puo' essere stata fatta da uomini, sparare un raggio di questo tipo richiede una batteria e una energia che le nostre macchine non avrebbero? Io collegherei il raggio della morte con il cronovisore, il principio di fondo e' lo stesso: elevare la frequenza del corpo sottile o morire.

Gustavo Rol parla di onda verde e quinta musicale, che non sia lo stesso fascio di luce che lui sperimento'?

QUOTE (yareol @ 31/1/2022, 23:20) 
Non credo fosse una luce visibile.

Forse visibile per alcuni con capacita' spiirituali non ordinarie e invisibile ad altri. Nel topic sulle onde vrill si tenta di identificare l'onda. Si dice che i Reiki non ne sono immuni.
 
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view post Posted on 25/2/2022, 23:27
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Scusate ma il raggio della morte non e' un microonde?
ovviamente ben direzionato e con potenze superiori a quelle di casa.
 
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view post Posted on 26/2/2022, 10:22

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QUOTE (Antigua Boss1 @ 25/2/2022, 23:27) 
Scusate ma il raggio della morte non e' un microonde?
ovviamente ben direzionato e con potenze superiori a quelle di casa.

Si, dalle mie ricerche si tratterebbe di microonde sparate a mo di laser in entrambi gli occhi da un altra dimensione legata a miti dell'oltretomba e alle porte dell'inferno.

Tu da dove le hai le informazioni? Che nesso ci sta tra i raggi fotonici e le microonde?
 
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view post Posted on 27/2/2022, 00:37
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Che siano fotonici o altro non importa.
Da 50 anni abbiamo dei microonde in casa e il fatto di dover chiudere lo sportello indica chiaramente che sarebbe pericoloso non incanalare quelle microonde.
Quindi basterebbe usare tal metodo,invisibile e silenzioso, e bruceresti una citta'.
Cerchiamo sempre cose complicate ma alla fine e' tutto pubblico,solo non divulgato bene.( per ovvi motivi )
La bombola del gas e' per cucinare ma e' anche un bomba,il forno cuoce ma puo' anche uccidere.
 
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view post Posted on 27/2/2022, 09:42

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QUOTE (Antigua Boss1 @ 27/2/2022, 00:37) 
Quindi basterebbe usare tal metodo,invisibile e silenzioso, e bruceresti una citta'.

resta che secondo la mia teoria le microonde sono per il controllo mentale non per bruciare citta', anche se di incendi nei luoghi che ho ricercato ce ne sono stati parecchi il che fa pensare un nesso.
 
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view post Posted on 27/2/2022, 17:41
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Il forno a microonde di casa assorbe quasi 2000 watt di energia per produrne appena 800. Per riscaldare con questa potenza un bicchiere d'acqua fino ad ebollizione ci mette un minuto e mezzo circa. Per usarlo come arma dovrebbe avere decine di migliaia di watt e il raggio dovrebbe sempre essere mantenuto focalizzato. Per bruciare una città con questo metodo credo non basterebbe un centrale nucleare. Si insomma, poco pratico.
Se dovessi ipotizzare che il cosiddetto "raggio dela morte" esista davvero e su quale tecnologia si basi, penserei alla famosa macchina di Majorana, sviluppata e realizzata dall'ingegnere Rolando Pelizza sotto indicazioni dello stesso Majorana. Quella si che con poca potenza può disintegrare vaste quantità di materiale, per giunta con un solo colpo della durata di pochi millisecondi.
 
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view post Posted on 4/3/2022, 19:38

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Majorana non era uno spirituale o sbaglio? Non si volle fare pure monaco? Forse sapeva del nesso tra il raggio della morte e il Dio Verde?
 
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