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CINA ! ! !, Celeste Impero

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umbynet
view post Posted on 19/11/2005, 11:36




FONTE: beppegrillo.it

Ricevo e pubblico una lettera di Harry Wu su quello che sta succedendo in Cina.

“Caro Beppe,

sono Harry Wu della Fondazione Laogai , con base a Washington, che si occupa della ricerca e della diffusione di notizie riguardo ai Laogai.

Ti ringrazio per il tuo interesse per la nostra Fondazione e per la tragedia dei Laogai, i campi di lavoro forzato in Cina.

Nei Laogai un numero imprecisato di milioni di persone, da 4 a 6 milioni, forse di più, sono, costrette a lavorare in condizioni disumane, a profitto del Governo Cinese e di numerose multinazionali.

Esecuzioni di massa con relativa vendita di organi freschi. Lo sfruttamento dei bambini sottoposti ai lavori forzati. Rappresaglie nei confronti delle varie Chiese. Gli aborti e le sterilizzazioni forzate.

Queste sono le realta' della Cina odierna! Realta' ignorate dai mass-media occidentali, che non vogliono disturbare i commerci internazionali.

Sabato scorso ho ricevuto il Premio Sciacca che ho dedicato:
- a tutti i milioni di cinesi perseguitati per la loro Fede Cattolica o per altre Fedi religiose,
- a tutti i milioni di detenuti nei Laogai,
- alle centinaia di migliaia di madri costrette ad abortire, anche se all'ottavo o al nono mese di gravidanza, spesso per mezzo di un'iniezione letale al feto,
- a tutte le centinaia di migliaia di persone fucilate durante le esecuzioni di massa, i cui organi, se in buono stato, sono spesso venduti con grandi profitti.

Quindi a tutte le decine di milioni di vittime, nel passato e nel presente, del Regime Comunista Cinese.

Sono stato intervistato da vari quotidiani e dal vostro TG2.
Martedi' ho partecipato a un dibattito alla RAI International e, oggi, mercoledi' daro' una conferenza stampa al Parlamento Europeo a Strasburgo. Daro' anche un'audizione parlamentare venerdi' mattina a Montecitorio.

Ti ringrazio sinceramente e spero di incontrarti presto”.

Harry Wu
 
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°Gravity°
view post Posted on 10/12/2005, 22:14




CITAZIONE (umbynet @ 19/11/2005, 11:36)
FONTE: beppegrillo.it

Ricevo e pubblico una lettera di Harry Wu su quello che sta succedendo in Cina.

“Caro Beppe,

sono Harry Wu della Fondazione Laogai , con base a Washington, che si occupa della ricerca e della diffusione di notizie riguardo ai Laogai.

Ti ringrazio per il tuo interesse per la nostra Fondazione e per la tragedia dei Laogai, i campi di lavoro forzato in Cina.

Nei Laogai un numero imprecisato di milioni di persone, da 4 a 6 milioni, forse di più, sono, costrette a lavorare in condizioni disumane, a profitto del Governo Cinese e di numerose multinazionali.

Esecuzioni di massa con relativa vendita di organi freschi. Lo sfruttamento dei bambini sottoposti ai lavori forzati. Rappresaglie nei confronti delle varie Chiese. Gli aborti e le sterilizzazioni forzate.

Queste sono le realta' della Cina odierna! Realta' ignorate dai mass-media occidentali, che non vogliono disturbare i commerci internazionali.

Sabato scorso ho ricevuto il Premio Sciacca che ho dedicato:
- a tutti i milioni di cinesi perseguitati per la loro Fede Cattolica o per altre Fedi religiose,
- a tutti i milioni di detenuti nei Laogai,
- alle centinaia di migliaia di madri costrette ad abortire, anche se all'ottavo o al nono mese di gravidanza, spesso per mezzo di un'iniezione letale al feto,
- a tutte le centinaia di migliaia di persone fucilate durante le esecuzioni di massa, i cui organi, se in buono stato, sono spesso venduti con grandi profitti.

Quindi a tutte le decine di milioni di vittime, nel passato e nel presente, del Regime Comunista Cinese.

Sono stato intervistato da vari quotidiani e dal vostro TG2.
Martedi' ho partecipato a un dibattito alla RAI International e, oggi, mercoledi' daro' una conferenza stampa al Parlamento Europeo a Strasburgo. Daro' anche un'audizione parlamentare venerdi' mattina a Montecitorio.

Ti ringrazio sinceramente e spero di incontrarti presto”.

Harry Wu

mi dispiace infinitamente per questa storia..
Il Tibet è stato occupato anche per limitare il numero di persone con una loro libertà di pensiero...
Un giorno tutto questo finirà..intanto posso solo aspettare con le persone che non amano questo genere di cose...

Edited by °Gravity° - 10/12/2005, 22:15
 
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nero69
view post Posted on 5/1/2006, 17:33




Ecco un'altro piccolo esempio di come in cina vengono rispettate le libertà individuali anche dalle aziende americane|| cry.gif




Microsoft chiude un blog cinese
"Rispettiamo le leggi di Pechino"

PUBBLICITÀ L'indipendente Zhao Jing mal sopportato anche dalle istituzioni
Ma il blogger promette battaglia: "Adesso una lunga marcia"
Microsoft chiude un blog cinese
"Rispettiamo le leggi di Pechino"


PECHINO - Il colosso informatico Microsoft ha chiuso di sua iniziativa un "blog" diretto dal dissidente cinese Zhao Jing, meglio conosciuto col suo pseudonimo inglese "Michael Anti". Zhao ha ricordato che si tratta della terza volta nel giro di un anno che il suo provocatorio blog viene chiuso. Si tratta però della prima volta in cui la disposizione di chiusura è partita direttemente dalla Microsoft e non dalle autorità di Pechino. Zhao ha dichiarato di avere scritto alla compagnia per ottenere chiarimenti, ritenendo possibile che la Microsoft torni indietro sulla sua decisione.

Il caso di Anti ha già un precedente in Cina e proprio negli ultimi mesi. L'ufficio di Hong Kong di Yahoo! aveva infatti fornito alla polizia cinese l'indirizzo del giornalista Shi Tao, "colpevole" di aver diffuso sulla rete una circolare governativa che vietava ai giornalisti di parlare dell'anniversario del massacro di piazza Tienanmen del 1989. Così, lo scorso aprile, Shi Tao è stato condannato a dieci anni di carcere con l'accusa di aver "divulgato segreti di Stato".

Il trentenne Anti, giornalista di un'importante testata straniera, è molto noto tra tutti gli appassionati cinesi di internet per essere uno dei più attivi giornalisti indipendenti del paese. Zhao Jing - il cui pseudonimo può significare "contro" ma anche, in cinese, "sicurezza alternativa" - è intervenuto con i suoi commenti graffianti in tutte le più importanti discussioni svoltesi in internet negli ultimi anni. Il suo blog aveva circa 15 mila contatti al giorno.

Durante la scorsa settimana Anti è stato tra i più accesi sostenitori dei giornalisti del quotidiano "Beijing News" che in duecento avevano scioperato contro il licenziamento del loro anticonformista capo redattore Yang Bin e dei suoi due collaboratori.

Secondo la giornalista e ricercatrice americana Rebecca Mackinnon, la chiusura del blog di Zhao Jing è stata decisa ai massimi livelli della Microsoft. Un portavoce dell'ufficio britannico della compagnia ha detto che è stata provocata dalla necessità di "rispettare le leggi cinesi", senza fornire altri particolari.

Le reazioni di Anti non si sono fatte attendere. "Ricomincerò nel 2006" ha promesso il giornalista, che poi si è scagliato contro il cosidetto "muro di fuoco", ovvero il complesso sistema con cui decine di migliaia di poliziotti cercano di controllare il flusso di informazioni sulla rete. "Arrivano le lunghe notti d'inverno - ha concluso Anti - e noi ci stiamo preparando a una lunga marcia. Nel 2006 forse non vinceremo ma certamente faremo dei grandi passi in avanti".

|

Edited by nero69 - 5/1/2006, 17:35
 
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view post Posted on 5/1/2006, 19:14
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uomini e animali, beni, servizi, religioni, culti, filosofie e quant'altro.
la Cina tratta tutto come bene di mercato.
non mi piace, anzi mi fa schifo
 
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nero69
view post Posted on 11/1/2006, 15:05




Continuiamo così....... sad.gif




PECHINO (Cina) – «Stanno uccidendo la nostra cultura con la censura», si legge su un sito cinese. «E ora come faccio a finire la tesi?», scrive uno studente. La rete comincia a ribollire: il popolo cinese rivuole Wikipedia. Dal 18 ottobre 2005 il sito web dell’enciclopedia è inaccessibile in parecchie province cinesi, compresa quella di Shanghai. Agli utenti che provano a collegarsi compare un messaggio di errore che si riferisce a non precisati problemi di collegamento. Ironia della sorte, il 19 ottobre era stato appena pubblicato il primo libro bianco sulla costruzione della democrazia politica in Cina. Ma al di là dei buoni proposti sorge prepotente il sospetto che le autorità temano i 12,2 milioni di articoli in cento lingue diverse presenti sull’enciclopedia condivisa, soprattutto per quanto concerne questioni “delicate” come il Tibet o Taiwan e ancor più per il fatto che è aperta a ogni tipo di contributo da ogni parte del mondo.
NESSUNA SPIEGAZIONE – Non ci sono state giustificazioni di questa ostruzione e ormai sono passate dieci settimane, fa notare GlobeandMail.com . Wikipedia era stata precedentemente bloccata dalle autorità cinesi in due diverse occasioni nel corso del 2004 a causa del dissidente contenuto politico, e ora gli animi si stanno scaldando. Ancora una volta la protesta nasce negli ambienti universitari, tra studenti e intellettuali, professori e ricercatori. A quasi diciassette anni dai fatti di Tiananmen, la Porta della Pace celeste, il ricordo dei carri armati dell’Esercito di liberazione del popolo che sparano sulla folla è ancora vivo e la censura su Wiki rievoca tristi ricordi, soprattutto tra gli studenti. Nel frattempo le misure governative non fanno che amplificare e confermare la popolarità della creatura di Jimmy «Jimbo» Wales (fondatore dell’enciclopedia condivisa): libera, ampliabile e modificabile da chiunque, Wiki sta diventando uno strumento essenziale per la conoscenza e non può che far paura ai nemici delle libertà.
Emanuela Di Pasqua
11 gennaio 2006

Aggiungo:

I GIOVANI cinesi che la usavano per preparare i compiti in classe, gli esami e le tesi di laurea, hanno perso la loro finestra sul mondo. Il governo ha oscurato definitivamente Wikipedia, bloccando l'accesso alla più celebre enciclopedia universale su Internet. Tra i 225 milioni di vocaboli che contiene ci sono troppe definizioni scomode: Tienanmen 1989 e democrazia, Tibet e repressione. Il regime cinese ha paura delle parole, su Wikipedia la parola non si può controllare. A cinque anni dalla sua creazione, tradotto in cento lingue, il dizionario enciclopedico consultato in ogni istante da milioni di persone su tutto il pianeta è un prodotto della libertà. Nasce come un testo "aperto", le sue definizioni vengono assemblate, corrette, aggiornate continuamente dal contributo spontaneo e gratuito della collettività dei lettori. Non è un sito politico, non vuole fare opinione, non è nulla di più che un giacimento di vocaboli e di spiegazioni, accessibili con un clic sulla tastiera del computer. Ma per Pechino proprio questo era diventato una minaccia. Ora ad ogni ricerca di un termine su Wikipedia, fosse anche il più banale, per chi sta in Cina il sito non risponde più: schermo vuoto, "non disponibile per ragioni tecniche".

Il blackout di Wikipedia è l'ultimo e il più clamoroso diktat che la censura di Pechino infligge a Internet. Per sorvegliare l'informazione che circola in rete il governo cinese impiega un esercito di 30.000 tecnici a tempo pieno, assistiti da raffinati programmi di software che "filtrano" le parole, cancellano, censurano, bloccano messaggi o mettono fuori uso interi siti. Il Center for Internet and Society dell'università di Harvard lo ha definito "il più sofisticato sforzo in atto nel mondo" per controllare il cyberspazio. Un dissidente cinese che si è dedicato allo studio di questa macchina della censura, Xiao Qiang, è riuscito a "estrarre" il programma di software usato da Pechino: contiene 1.041 parole sospette. Nella lista nera solo il 15% sono termini che hanno a che vedere con la pornografia, la pedofilia. Il resto riguarda invece le libertà politiche e religiose, i diritti umani. Tra le 1.041 parole pericolose ci sono "democrazia", "libertà" e tutti i suoi composti e derivati (Free-China, Free-Net), "corruzione", "manifestazione", "sciopero", "Tibet indipendente", "Falun Gong". C'è anche "figli di dirigenti del partito", forse per individuare tentativi di ricerca online sui patrimoni familiari, le aziende che possiedono, i consigli d'amministrazione di cui sono membri. Le 1.041 parole sospette non vengono necessariamente censurate. Sono i campanelli d'allarme che fanno scattare i filtri della sorveglianza: la Grande Muraglia di Fuoco, come l'hanno definita i navigatori online cinesi. Se uno clicca troppe volte "Tibet libero" vede misteriosamente interrotta la connessione. Oppure si trova istradato per forza verso il sito ufficiale del governo che esalta "la pacifica liberazione del Tibet" da parte dell'esercito cinese nel 1950.

L'offensiva contro Wikipedia ottiene questo risultato. Alla voce "Tienanmen 1989" l'enciclopedia online in tutto il resto del mondo inizia con la spiegazione: "La protesta di Piazza Tienanmen a Pechino nella primavera del 1989, seguita dal massacro del 4 giugno...". Ma questo testo non è più accessibile dalla Cina. Provo a effettuare una ricerca analoga usando il sito ufficiale del governo, http://service. china. org. Digito "Tienanmen 1989". Risposta: risultati zero, documenti zero, schermo bianco. Se ancora esistesse Wikipedia per i cinesi, alla voce Tibet potrebbero leggere la storia delle rivolte, la fuga in esilio del Dalai Lama, le condanne dell'Onu per l'uso della tortura contro i monaci buddisti. Ma Wikipedia è scomparsa dietro la Grande Muraglia di Fuoco. Internet mi dirige invece verso il China Tibet Information Center http://en. tibet. cn che vanta le bellezze turistiche della regione. Alla voce Taiwan su Wikipedia potrei sapere che nell'isola c'è una democrazia parlamentare, libere elezioni e l'alternanza dei partiti al governo, un privilegio negato sul continente a un miliardo e trecento milioni di cittadini. Finisco invece su www. chinataiwan. org che definisce l'isola come "la provincia della Cina" che "fu occupata dalla Settima Flotta degli Stati Uniti".

Nel romanzo "1984" di George Orwell il protagonista Winston è impiegato al Ministero della Verità. Ogni giorno il suo lavoro consiste nel ritagliare dai giornali le notizie politicamente sgradite, che inserisce in piccole capsule nella posta pneumatica verso la distruzione. A fianco a lui un'impiegata ha il compito di cancellare i nomi delle persone che sono state "vaporizzate". La Cina ha realizzato l'incubo di Orwell, "vaporizzando" il Dalai Lama, migliaia di nomi di dissidenti, milioni di vittime della Rivoluzione Culturale, dei gulag, di Piazza Tienanmen. Poche settimane fa è stato "vaporizzato" il più celebre blog tenuto da un giornalista cinese sotto lo pseudonimo di An Ti. Aveva dato per primo la notizia dello sciopero della redazione di Notizie di Pechino, in rivolta per il licenziamento politico di alcuni giornalisti. Ora il suo blog è stato oscurato e da Internet è scomparso anche tutto ciò che vi era stato pubblicato prima. Come sostiene l'organizzazione Human Rights, "in Cina perfino Internet non ha memoria".

Oltre alle tecnologie avanzate la censura cinese usa anche metodi più tradizionali. Una volta al mese la direttrice dell'Ufficio di Informazione, signora Wang Hui, convoca nella sua sala riunioni i dirigenti dei maggiori siti Internet a cui espone le direttive del governo, precisando quali notizie si possono dare e quali no. Alla riunione partecipano anche i rappresentanti dei siti stranieri che operano in Cina, come Yahoo, che prendono nota delle direttive. Yahoo l'estate scorsa ha rivelato alla polizia cinese il contenuto di una email inviata da un suo abbonato, il giornalista Shi Tao. Per quella email in cui Shi Tao citava proprio i metodi della censura, lui è in carcere.

E' stata la Microsoft invece a chiudere il blog di An Ti per compiacere al governo di Pechino, nonostante che quel blog dipendesse tecnicamente da San Francisco. Yahoo e Microsoft si giustificano con la necessità di rispettare le leggi locali. Nessuno vuole farsi escludere da un mercato cinese che ha già più di cento milioni di navigatori online e si appresta a superare le dimensioni degli Stati Uniti. Credevamo che Internet potesse esportare le nostre libertà a Pechino e Shanghai. A giudicare dal caso della Microsoft che ha applicato la giurisdizione cinese in America, sembra quasi che possa succedere il contrario.

(

Edited by nero69 - 12/1/2006, 12:27
 
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nero69
view post Posted on 13/1/2006, 15:42




e vai......




Skype dice sì al governo cinese: al telefono
le parole proibite verranno distorte
La Grande muraglia elettronica
ora censura anche le voci


E' un peccato non conoscere il cinese, perché ci sarebbe da fare un'altra prova. Dai prossimi giorni, quando due cinesi si parleranno attraverso il programma Skype, cioè attraverso un computer collegato a internet, appena pronunceranno la parola Dalai Lama, dovrebbe esserci un filtro che distorce le parole. Un miagolio tecnologico, un calo di voce improvviso, che cancella quel nome. E la cosa - come stupirsi ? - funzionerà per un gruppo di parole grande a piacere, tra cui anche "Falun Gong", il nome del movimento religioso non ammesso da Pechino. E chissà quante altre parole saranno ingoiate dal cybermiagolio. La storia di oggi è che Skype voleva ribellarsi a questa imposizione ma ha dovuto piegare la testa.

Il caso del Falun Gong è stato segnalato in questa rubrica, quando il 6 gennaio avevamo fatto un test al motore di ricerca del sito ufficiale del governo cinese. Già parole come "gay" e "cattolico" ne evidenziavano una certa difficoltà. Ma su Falun Gong il motore registrava una vera e propria crisi di da arresto. Si fermava,, non funzionava più. Nel testo dell'articolo che ne riferiva sono stati inseriti i link al motore di ricerca e, nella miglior tradizione della nuova ondata del web, molti utenti sono andati a ripetere il test, anzi facendolo con competenze e mezzi ancora maggiori. Il risultato è che quanto ha scritto Repubblica. it è stato confermato - soprattutto l'aspetto della caduta in catalessi del motore dopo ricerche effettuate con parole "delicate". Confermato e... modificato in seguito. Perché adesso, se provate con Falun Gong, il motore non si blocca più ma vi dà due risultati. Ma torniamo a Skype.

Skype (www. skype. com) è il programma che più di sei milioni di persone nel mondo usano per "telefonare" via internet. Può servire anche per chiamare apparecchi di telefonia fissa e mobile e da ultimo ha reso possibile anche la videotelefonata. Per usarlo serve che il computer abbia una linea ADSL, nemmeno tanto veloce. Il prodotto e la società sono arrivati anche in Cina, dove sono inciampati nell'occhiuta censura internet, alla quale lavorano oltre trentamila persone che impiegano - va detto - software prodotti in occidente. Servono per il filtraggio e il controllo dei contenuti, siano essi parole, suoni, immagini fisse o in movimento.

Come scrive Businesss Week nel numero in corso (http://www. businessweek. com/technology/content/jan2006/tc20060112_434051. htm - ma potrebbe essere necessaria la registrazione per leggere l'articolo), i dirigenti di Skype sono stati avvertiti dal miliardario e tycoon di Hong Kong, Li Kashing, loro partner, che c'era la richiesta delle autorità di filtrare alcuni contenuti. Impregnati di spirito occidentale, in un primo momento quelli della società di VoIP (Voice over Internet Protocol) si sono rifiutati. Ma di fronte all'alternativa se "adempiere" all'obbligo richiesto oppure rinunciare al mercato cinese, hanno fatto come tutte le imprese occidentali: hanno chiuso un occhio e accettato il filtro. Ecco perché adesso ci sarà il miagolio o il tecnosilenzio.

Quanto andrà avanti questa storia della censura di internet e perché se ne parla di continuo, come non accade per la televisione, i giornali e la radio, dove "certe cose" sono ormai scontate?

Succede perché Internet è in crescita e in qualche modo "è viva". Le sue applicazioni più innovative - quelle che hanno fatto a pezzi l'industria della musica, che sono poi le stesse usate da Skype - o le semplici tecnologie che permettono di aprire un sito personale dove esprimere le proprie opinioni vengono usate ogni giorno da un numero crescente e altissimo di persone. E' una sorta di pressione contro la diga, che finora ha tenuto ed è stata rinforzata, ma che risente del fatto che questi mezzi non veicolano solo amori o idee politiche, ma anche commercio e lavoro.

Pechino e la rete sono condannati a odiarsi ancora a lungo, per quella capacità della rete di disseminare informazione senza in modo del tutto "casuale" e incontrollabile. Tra le ultime vittime illustri c'è Wikipedia, l'enciclopedia che tutti possono compilare e modificare, il sapere che tutti possono controllare. Un'idea da mal di testa per un regime, anche per quello che ha inventato la Grande Muraglia elettronica.

sick.gif sick.gif sick.gif
 
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oro
view post Posted on 13/1/2006, 16:05




Certo che questa Cina è una tristezza, pensare che ne sono nate grandi risorse di saggezza e vederla così malridotta.
 
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maxwell2
view post Posted on 13/1/2006, 16:22




La grande Cina , dopo millenni di spiritualità ora punta alle risorse puramente materiali. sad.gif
 
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rere
view post Posted on 13/1/2006, 17:32






tempo fa il mio insegnante mi disse che hanno perfino riproibito

il tai-chi .

il progresso .

 
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icon3  view post Posted on 21/3/2006, 20:26
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condanna a morte per un rene

incredibile

silenzio

image


prima lo sdegno, poi l'empatia col popolo di chi attende un trapianto.
ma quanto facciamo schifo


 
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AborigenoGuru
view post Posted on 22/3/2006, 00:51




infatti io ho deciso di vendermi tutto quello che c'ho prima che arrivi la pena di morte in italia

scusa se sdrammatizzo ma se penso seriamente a queste cose vado in depressione cosmica .... la Cina ha un regime davvero disumano !!!

 
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view post Posted on 23/3/2006, 10:47
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bella la Cina, eh ?
mi ha sempre affascinato, coi suoi maestosi altipiani, le sue tradizioni plurimillenarie, la sua cultura, la sua forza militare, spirituale, popolare (quanti miliardi sono?) e tanto altro.

oggi la Cina è una superpotenza mondiale, ha abbandonato formalmente il regime comunista ma sostanzialmente ha adottato un regime capitalista fondato sulla schiavitù, sulla soppressione e repressione delle idee contrarie, sulla commercializzazione di ogni bene ivi compresa la vita umana (e dei poveri animaletti impellicciati).

sto esagerando?

qualche link e notizia:

censura di Stato

repressione, il credo religioso usato come mezzo per avere manodopera a costo zero...
CITAZIONE
25 Nov 2003 - CRISTIANI ARRESTATI E INVIATI IN CAMPI DI LAVORO -
Gli abitanti di un villaggio della provincia di Guangxi hanno accusato oggi la polizia locale di aver arrestato nei mesi scorsi persone in possesso di Bibbie e averle costrette ai lavori forzati nell’ambito di una campagna per sradicare le "organizzazioni religiose illegali" ... tre persone sono state prelevate da casa, condannate senza processo a 18 mesi e recluse in un campo di lavoro gestito da un’azienda. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto, il 21 ottobre i familiari dei reclusi hanno potuto finalmente far visita ai propri cari. Dalla fine degli anni Novanta le forze di sicurezza avevano cominciato a sospettare che nei villaggi dello Guangxi si svolgessero attività religiose considerate illegali da Pechino. Secondo il ´Centro di informazione sui diritti umani´ con sede a Hong Kong, la campagna nazionale mirata a eliminare le "organizzazioni religiose illegali" potrebbe arrivare a colpire, direttamente o indirettamente, fino a 50 milioni di cinesi. In Cina le comunità religiose sono tollerate solo se professano il proprio credo nell’ambito di strutture riconosciute e controllate dal governo.

aborti a 8 mesi
CITAZIONE
Era gia all'ottavo mese di gravidanza, ma per i funzionari del governo quel figlio era di troppo. Hanno tentato l'aborto, lui è nato lo stesso. Allora l'hanno ammazzato a calci.
"Non ci hanno neanche dato il tempo di dargli un nome. Me lo hanno strappato dalle braccia e lo hanno scaraventato a terra, si è sentito un tonfo ma il neonato continuava a piangere. Non voleva proprio morire. Allora i tre funzionari del Governo hanno iniziato a prenderlo a calci fino a che non ha respirato più".
(Questo sopra è estratto da articolo "Sette" allegato del Corriere Della Sera dell'Agosto del 2000 a firma S.G.)
Le donne sono spesso costrette ancora oggi all'aborto forzato o alla sterilizzazione per evitare "nascite inferiori" forti anche della legge sull'Eugenetica, ultimi casi sono risalenti all' Ottobre del 2003.
In Cina le donne sole, divorziate o vedove sono spesso in una posizione molto precaria in quanto il governo non gli permette la registrazione separatamente dai loro genitori e di conseguenza di avere una propria abitazione e di ricevere un'assistenza che come single gli è negata, inoltre l'adulterio è un reato e perseguibile dalla legge.

altro che pacs...


falun gong
CITAZIONE
Le donne che praticano Falun Gong (disciplina unicamente terapeutica) vengono perseguitate. In tre mesi da Giugno ad Agosto 2003 sono morti 58 praticanti di questa disciplina e 44 morti tra Settembre ed Ottobre sempre nei campi di prigionia e per le strade di Pechino.

qualche foto delle torture riservate ai membri falun gong:

image image


TIBET
CITAZIONE
Nel 1959 le truppe dell'esercito popolare cinese (40.000 soldati entrarono in Tibet) aprirono il fuoco sul popolo Tibetano sceso in piazza a Lhasa per chiedere di essere liberato dalla loro invasione.
Il popolo Tibetano fu massacrato, un popolo che non ha mai avuto bisogno ne di polizia ne di esercito, e chi sopravvisse alla carneficina di quei giorni fu perseguitato, incarcerato, violentato, torturato; molti tra questi erano Monaci.
Furono distrutti monasteri tanto che oggi la geografia del Tibet risulta irriconoscibile a chi ha vissuto in Tibet negli anni prima dell'occupazione Cinese. La distruzione dei simboli di una cultura che fonda le proprie radici in 5000 anni di storia e di "credo" sono il primo atto per la totale perdita d'identità del popolo Tibetano.
Dal 59 ad oggi i morti Tibetani sono 1.500.000.
In Tibet è proibito il Buddismo e le uniche aperture da parte Cinese su questo fronte sono solo a fini di propaganda e turismo ma ciò non impedisce al Governo Cinese di massacrare mensilmente i dissidenti Monaci o di incarcerare per "proselitismo religioso" qualche 16enne studentessa Monaca rea solo di aver urlato "free Tibet". E' inoltre proibito parlare in Tibetano e nei vari dialetti che lo contraddistinguono, e, seguendo la politica di controllo delle nascite a cui sono sottoposte anche le donne cinesi, le donne Tibetane seguono la stessa sorte di sterilizzazione ed aborto.

naturalmente questa è solo la punta dell'iceberg, ho sentito storie raccapriccianti di sevizie sui malati di mente, e altro ancora.
SPOILER (click to view)
pensate, tempo fa sul giornale leggevo di una signora cinese, resa muta e paralizzata da una malattia, e i suoi parenti, non potendo comprare medicine per curarla, l'avevano spedita al forno crematorio; solo le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi hanno permesso al "fornaio" di accorgersi che la poveretta era ancora viva... ohmy.gif


insomma, potenza mondiale ottenuta a prezzo di gravissime violazioni dei diritti umani, iperproduzione di beni e servizi tramite vera e propria schiavitù, commercio di organi delle centinaia di migliaia di condannati a morte, barbare uccisioni e sevizie di dissidenti e degli animali da pelliccia.

ma che schifo è?

questa non è la Cina che avevo imparato ad apprezzare...
 
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AliceIsCrazy
view post Posted on 23/3/2006, 11:22




infatti non è questa la Cina , questo è solamente l'ennesimo caso di ingordigia e sete di potere che ha trovato un nuovo pozzo da prosciugare (nuovo si fa per dire), il governo cinese non ha affatto abbandonato il comunismo per il capitalismo, ha solo constatato che era meglio prendersi il meglio delle due cose, lasciando il peggio alla popolazione ovviamente
 
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view post Posted on 23/3/2006, 11:34
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Immane Rompiball

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Io non sapevo che la Cina avesse abbandonato il comunismo. Ma ne siamo sicuri? Forse ha ragione Alice. E comunque in Cina, da quello che mi raccontano alcuni cinesi che conosco, è sempre stato così da che tempo è tempo. Il capitalismo non è basato sulla schiavitù Fran, è basato sul capitale. Non è che ti sei fatto prendere un tantinello la mano? huh.gif
 
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