www.google.it/images?hl=it&q=bendan...iw=1266&bih=605www.google.it/search?tbm=bks&tbo=1&q=raffaele+bendandihttp://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Bendandiwww.osservatoriobendandi.it/http://icsanroccofaenza.racine.ra.it/stori...elebendandi.pdfIn base alle osservazioni dell'attività solare, che svolse contemporaneamente a quelle sismiche ed elettromagnetiche, sostenne che tutto il Sistema Solare era sconvolto da periodiche crisi che avevano come conseguenze le tempeste magnetiche, gli eccessi metereologici, le anomalie elettromagnetiche, i terremoti e anche un'influenza sulla salute psico/fisica delle persone.
Era convinto, inoltre, che i sismi si potessero prevedere e, in diverse occasioni, dette prova, dicono, della validità delle sue teorie. Sui terremoti aveva idee tutte particolari che si discostavano dalle convinzioni della scienza ufficiale.
Secondo il sismologo faentino, infatti, la causa dei terremoti non è "endogena", nel senso che non deve andare a cercarsi all'interno della Terra, ma "esogena", cioè va cercata al di fuori della Terra e, precisamente, in certe configurazioni planetarie, dove la Luna giocherebbe un ruolo decisivo.
Se il nostro satellite infatti è responsabile del respiro della marea, allora eserciterà senz'altro un'attrazione anche sulla crosta terrestre, diceva Bendandi, e quando questa azione è combinata con le posizioni di altri pianeti scatta, secondo lo studioso, un meccanismo che genera il terremoto.
Egli scrisse, nel giugno 1955, le seguenti frasi:"Che poi i terremoti abbiano un'effettiva origine cosmica, non può essere posto in dubbio, troppi sono gli elementi che l'avvalorano. Al 29 Marzo dello scorso anno, un grave terremoto colpiva le coste meridionali della Spagna; e se noi consulteremo l'annuario astronomico, troveremo tosto che, nel preciso istante che il suolo sussultava, terribilmente convulso, seminando la rovina e il terrore sopra una vasta regione, la Luna trovavasi a 297 gradi di longitudine. Passati 6 mesi, al 9 Settembre alle ore 2, il terribile disastro si ripeteva: la zona colpita, infatti, era la costa settentrionale africana. La città di Orleansville, in Algeria, veniva letteralmente rasa al suolo dalle possenti forze endogene; ebbene, se noi andiamo a consultare il già citato annuario, troveremo che anche per questo disastro la longitudine della Luna era esattamente la stessa, cioè 297 gradi!".
"La forza di attrazione è dunque l'agente principale di ogni manifestazione del mondo fisico; è dessa che regola il corso dei pianeti e dei satelliti lungo la loro orbita; che presiede allo sviluppo evolutivo delle diverse masse planertarie; che mantiene con una semplicità ammirevole quella intricatissima teoria di orbite viventi che ogni corpo celeste ineluttabilmente descrive; è dessa infine la regolatrice e l'alimentatrice di ogni manifestazione radiosa corrispondendo ad ogni sua leggera variazione un conseguente accentuarsi di radiazioni e un divampare della luce. E questo soffio divino che anima di un movimento generale tutto il creato e ci offre la più eloquente testimonianza della vita dell'universo, può giustamente definirsi con l'alata parola del nostro Alighieri: "L'amor che move il Sole e l'altre Stelle".
("Un principio fondamentale dell'Universo", volume uno, 1931, Raffaele Bendandi)
Tesi strampalate e fantasiose?
da:
http://extraweb.comune.ra.it/odonomastica/...p?CodTopon=1743"Bendandi Raffaele
Faenza, 1883 - Faenza, 1979
Autodidatta,studiò geologia, sismologia e astronomia.
Nel 1920 formulò la propria teoria SISMOGENICA che consentiva di INTERPRETARE e PREVEDERE TERREMOTI e movimenti endogeni di vario genere.
Nel 1924 venne conosciuto internazionalmente per aver previsto tempo e luogo di un terremoto avvenuto nelle Marche.
Nel 1931 pubblicò il volume "Un principio fondamentale dell'Universo". Nello stesso anno affidò all'Accademia Pontificia e all'Accademia dei Lincei un plico contenente la formula base per l'interpretazione del ciclo undecennale solare.
1893 - Il 17 ottobre nasce a Faenza Raffaele Bendandi.
1903 - A soli 10 anni rivela già uno spiccato interesse per lo studio dell'astronomia e della geofisica.
1906 - A 13 anni compie, con un telescopio costruito da sè, le prime osservazioni del disco solare.
1919 - Dopo una lunga serie di esperienze, Bendandi giunge alla certezza (sbalorditiva per quel tempo) che la superficie terrestre non è assolutamente rigida. I suoi strumenti, collocati in una profonda gola dell'Appennino Tosco-Romagnolo, evidenziano, infatti, che la crosta del nostro pianeta si rigonfia, pulsa e si deforma con tempi e ritmi ben definiti: e ciò in rapporto alla precisa posizione nel cielo del Sole e della Luna.
1920 - Viene formulata da Bendandi la teoria "sismogenica" che gli permette di interpretare e prevedere terremoti e movimenti endogeni di vario genere.
1924 - E' l'anno in cui (dopo aver vista confermata una clamorosa previsione), con un articolo a tutta pagina apparso sul "Corriere della Sera", è intitolato "Colui che prevede i terremoti". Bendandi si fa conoscere in campo internazionale.
1927 - Bendandi è costretto dal fascismo a non diramare più in Italia previsioni di eventi tellurici.
1931 - Bendandi affida all'Accademia Pontificia e all'Accademia dei Lincei un plico contenente le formule base per l'interpretazione del ciclo undecennale solare. Nel medesimo anno esce, scritto e finanziato da Bendandi, un volume intitolato "Un principio fondamentale dell'Universo", interamente dedicato al meccanismo che sta alla base del ciclo undecennale solare.
1948 - Si sviluppa, negli Stati Uniti, una importante corrente di pensiero che, rifacendosi alle idee del noto scienziato Nelson, incentra la propria attenzione sulle relazioni che legano certe posizioni "critiche" planetarie a periodi di più intensa attività radiante solare.
1959 - Bendandi annuncia la scoperta di un nuovo pianeta del Sistema Solare. FAENZA - così ha chiamato il novello astro - gravita nella porzione di spazio compreso tra Mercurio e il Sole"[nota].
[nota] Si tratta del famoso Vulcano, ritenuto inesistente:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vulcano_%28astronomia%29.
"1972 - L'astronomo americano Wood, con un articolo apparso su "Nature", un'autorevole rivista scientifica statunitense, seguendo la falsa riga già tracciata da Bendandi nel suo volume "Un principio fondamentale dell'Universo", afferma esplicitamente che i cicli undecennali solari debbono ritenersi direttamente collegati alle influenze gravitazionali dei pianeti Venere, Terra e Giove.
1976 - L'astronomo inglese Smith, rifacendosi anch'egli come il Wood alle intuizioni bendandiane, formula una originale teoria basata sulle influenze gravitazionali che i pianeti Venere, Terra, Giove esercitano sul Sole. A differenza, però, dei suoi più illustri predecessori, il geniale scienziato britannico, spingendo al massimo l'esattezza dei suoi calcoli, riesce a far coincidere perfettamente la "curva" teorica, da lui calcolata, con quella seguita in realtà dal Sole. Da sei anni a questa parte, infatti, la "curva" derivata dall'estrapolazione delle sue equazioni, ha fedelmente combaciato con quella tracciata di fatto dalla nostra stella, nel ciclo ventunesimo iniziato proprio col 1976.
1979 - Il 3 novembre muore a Faenza Raffaele Bendandi. Il 27 dicembre dello stesso anno viene aperto a Faenza il plico depositato da Bendandi nel 1931 all'Accademia Pontificia".
Nel 1928 Bendandi suppose l'esistenza di altri quattro pianeti extra-nettuniani sulla base dello studio dell'attività sismica, ai quali diede i nomi di Rex, Dux, Roma e Italia: egli anticipò così certe teorie e scoperte moderne.
www.ilnadir.com/index.php/home/40-a...atta-del-futurohttp://dev.racine.ra.it/sistemamusei/sezio...da.php?museo=31www.itacomm.net/EQL/absbent1908.pdfwww.nuovaricerca.org/bendandi.htmwww.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7059Edited by New York - 16/9/2016, 12:11