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escozul, il veleno dello scorpione che curerebbe il cancro...

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nibiru
view post Posted on 15/9/2010, 22:43




Cancro, giovamenti da farmaco
estratto a Cuba da uno scorpione
Buoni risultati pure a Conversano
di ANTONIO GALIZIA

CONVERSANO - «Mia madre è affetta da glioblastoma, un carcinoma molto aggressivo che le ha colpito il cervello. Abbiamo scoperto la malattia 4 mesi fa. Dopo un intervento chirurgico a San Giovanni Rotondo abbiamo iniziato il trattamento chemioterapico e tutto quello che prevede la medicina tradizionale. Non ottenendo i risultati sperati, dal 9 settembre, con l’ok del nostro oncologo, abbiamo provato l’Escozul, un farmaco naturale prodotto a Cuba. I primi riscontri sono stati positivi. Mia madre è ora più vitale, meno spenta, soffre meno».

A parlare è T.P., imprenditrice di Conversano, prima persona in Puglia a scegliere il farmaco naturale ottenuto con il veleno dello scorpione azzurro caraibico. Appena è entrata a conoscenza dei benefici procurati da questo farmaco, l’imprenditrice ha voluto raccontarlo pubblicamente: «Ho conosciuto l’Escozul su Facebook iscrivendomi al gruppo di discussione “Glioblastoma multiforme cancro al cervello”. Con gli internauti - spiega - ho scambiato alcune informazioni e mi sono subito attivata per ritirare questo farmaco. Ho scoperto che molti pazienti terminali hanno trovato benefici dall’uso di Escozul e che tanti vanno a Cuba per curare i propri familiari».

A confermarci i benefici del farmaco è, al telefono, il dottor Giovanni Battista Speranza, direttore del reparto di Oncologia medica dell’ospedale «Giovanni Battista Grassi» di Ostia, in provincia di Roma, che ha parlato dell’Escozul in un convegno scientifico tenutosi al Lido di Ostia a giugno. L’ospedale «Grassi » è diventato punto di riferimento per tante famiglie che, da mesi, s’imbarcano all’aeropor to di Fiumicino, destinazione L’Avana.

Speranza ha iniziato a interessarsi del farmaco un anno fa, quando una paziente affetta da neoplasia della mammella gli chiese di curarla. La paziente iniziò il trattamento classico e il quadro clinico progressivamente migliorò. Dopo due mesi la paziente confessò che indipendentemente dalla cura prescritta aveva autonomamente iniziato u n’altra cura con l’Escozul. Solo dopo, il medico romano scoprì che altri cinque pazienti lo stavano assumendo, senza ottenere la guarigione definitiva ma con un miglioramento generale evidente.

Dottore, siamo di fronte a un nuovo caso Di Bella? «No, sarebbe molto pericoloso», è la risposta. Speranza tiene a ribadire che «non vanno alimentate false illusioni e che in ogni caso i pazienti affetti da tumore non devono assolutamente abbandonare le terapie tradizionali. L’Escozul - chiarisce - non è un antitumorale ma un farmaco omeopatico che aiuta, allevia il dolore e interviene sull’infiammazione. Le mie considerazioni? Sono favorevoli. I pazienti che seguo lo stanno assumendo e stanno meglio. Le raccomandazioni sono di stare molto attenti e di fidarsi solo di persone che si conoscono».

È possibile procurarsi l’Escozul solo a Cuba. Le autorità del ministero della Salute cubano lo danno gratuitamente anche agli stranieri, previa presentazione della documentazione clinica. Per informazioni www.labiofam.cu. La signora T.P., di Conversano, sarà la prima pugliese a prendere il volo della speranza per rifornirsi delle quantità del farmaco necessarie per curare sua madre.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM...8&IDCategoria=1



Stavo a guardà le jene dove hanno trasmesso un lungo servizio...
 
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sanguisugas
view post Posted on 15/9/2010, 23:24




proprio stasera hanno fatto un servizio sull escozul , alle "iene" su italia 1.. Golia è andato a Cuba nella struttura che lo distribuisce e se lo è fatto dare ..ha intervistato anche alcune persone che lo usano, ed è uscito fuori che è un prodotto molto interessante...sicuramente il discorso è da approfondire, ma le premesse sono buone..

Edited by sanguisugas - 20/9/2010, 23:31
 
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view post Posted on 16/9/2010, 18:57

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Calcolo che Cuba possiede una medicina ed una scuola medica per certi aspetti molto evoluta rispetto alla nostra.

Mi è parso molto più onesto il discorso della dottoressa cubana di quello di Garattini, l'altro Prof. ha fatto un discorso accettabile anche se è visibile la forzatura.

http://archiviostorico.corriere.it/2009/ap...090419105.shtml


ONCOLOGIA
Nanoparticelle e veleno di scorpione
Il veleno di scorpione, per la precisione la sua clorotossina, si è già rivelato (su cellule cancerose in laboratorio) una potenziale cura per i tumori del cervello. Ora, ricercatori dell' università di Washington hanno combinato il composto con nanoparticelle, scoprendo che diventa capace di tagliare del 98 per cento la diffusione delle cellule tumorali, rispetto al 45 per cento che riesce ad ottenere il veleno da solo.



http://www.5av.it/notizie/75-news-salute--...rimentale-.html




Cuba afferma che la terapia con il veleno di scorpione è ancora sperimentale

Fonte: Buenasalud - Traduzione di Stefano Guastella

24 aprile 2009 - HAVANA (Reuters) - Le autorità sanitarie a Cuba, hanno avvertito questo venerdì, che un popolare preparato a base di veleno di scorpione, al quale vengono attribuite proprietà terapeutiche per la lotta contro il cancro, è ancora in fase sperimentale e non può essere considerato un farmaco.

Centinaia di stranieri vanno a Cuba ogni anno, in cerca del preparato del veleno di scorpione blu (Rhopalurus junceus), che è distribuito gratuitamente da un laboratorio di Stato a L'Avana.

"Non abbiamo fino ad adesso prove documentate che dimostrino l'efficacia dell'azione terapeutica attribuita al veleno dello Scorpione blu, tali da giustificare il suo impiego sicuro ed efficace", ha dichiarato il direttore dell'agenzia di regolamentazione del farmaco , Rafael Perez, al giornale ufficiale Granma.

Le autorità cubane hanno reagito radicalmente "all'ampia e fuorviante comunicazione" in merito alle presunte proprietà analgesiche, antiossidanti e antiinfiammatorie del veleno per il trattamento di tumori maligni e dell'AIDS, scrive il Granma.

Secondo Perez, il prodotto è in fase di sperimentazione pre-clinica sugli animali non può essere considerato un "medicamento" ne secondo gli standard nazionali ne internazionali.

"Le tossine dello scorpione blu, contengono proteine a basso peso molecolare di proprietà antitumorali", ha dichiarato domenica scorsa il Direttore del laboratorio statale Labiofam, Jose Antonio Fraga, al periodico Cubano Juventud Rebelde.

Studi pre-clinici sono stati condotti in laboratori di Cuba, Spagna e Venezuela, ha detto lo scienziato. Ne saranno effettuati presto altri in Italia e Francia.

Migliaia di pazienti affetti da cancro sono stati trattati con il prodotto cubano chiamato "Escozul", preparato per la prima volta negli anni 90 nella provincia di Guantánamo, nella parte orientale dell'isola.

Alcuni hanno esposto la loro esperienze sul sito www.escozul-cancer.com, che il direttore di Labiofam ha definito "una grande menzogna".

Labiofam consegna gratuitamente la soluzione a pazienti cubani e stranieri, con la precisazione che il farmaco è tuttora sotto studio.

Il Granma, ha affermato che in America Latina sono venduti "non pochi" prodotti simili, molte volte pubblicizzati come "fatti in Cuba".

Diversi preparati sotto il nome di "Escozul" sono venduti anche via internet.



Ultimo aggiornamento Venerdì 24 Aprile 2009 18:53




Non comprate via internet né in altri luoghi di Cuba che non sia quella farmacia di stato.



Fatto salvo che qui abbiamo una cura Di Bella che pian piano troverà giusta considerazione, si fanno tanti viaggi inutili e dispendiosi, si provano tante cose di nessuna efficacia pagandole fior di quattrini, un viaggio a Cuba per avere un prodotto gratuito da associare alle terapie tradizionali non sarà un male.
 
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sanguisugas
view post Posted on 16/9/2010, 19:09




anche come semplice antiinfiammatorio sarebbe interessante provarlo per gastriti e affini....ci sto facendo un pensierino...
 
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view post Posted on 16/9/2010, 19:19

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Visto che si parla di veleni.

Sempre con le dovute precauzioni e senza facili esaltazioni, anche da noi esiste un veleno che può risultare utile in certi casi:


A) VELENO D'API

Composizione, proprietà, meccanismo d'azione, effetti indesiderati, trattamento delle reazioni.

Una volta che l'ape ha punto il soggetto con il pungiglione, costituito da una microscopica cannula affilatissima, collegata alla sacca velenifera e munita di estroflessioni uncinate, essa istintivamente cerca di allontanarsi, ma il pungiglione uncinato, penetrato nella pelle, non fuoriesce più e nella foga di staccarsi l'ape lo perde, perdendo anche una parte del suo intestino. Le terminazioni nervose della catena addominale, collegate al pungiglione, vi rimangono attaccate ed esercitano, su di esso, una serie di contrazioni che gli permettono di penetrare più a fondo e di rilasciare il veleno nella zona intradermica. Dopo essersi distaccata l'ape muore. La quantità di veleno che si introduce nel corpo, con una puntura, è di 1/10000 grammi (occorrono diecimila api per ottenere un grammo di veleno).

Il veleno è secreto da due ghiandole, una acida ed una alcalina, situate nell'addome dell'ape. La quantità può variare secondo la stagione, la produzione massima ha luogo in primavera, la minima in autunno ed inverno. Esso contiene: acqua, istamina, mellitina, una isolecitina, apamina, due enzimi. L'apamina agisce sul sistema nervoso centrale. Il veleno cristallizza se disidrato.

Oltre che nell'acqua è solubile nell'alcool. Esso presenta una tossicità locale (dolore, gonfiore edema) e una tossicità generale (crampi, convulsioni, emolisi).

1) Composizione.

L’apitoxina (definizione generica del veleno d'api) si presenta sotto forma liquida, trasparente di sapore amaro e di odore mielato; a tutt'oggi non è completamente nota la sua composizione, ma si sa che contiene il 70% d'acqua ed il 30% di sostanza secca (acido formico, acido cloridrico, acido ortofosforico, istamina, colina, apamina (peptide) -2% del peso secco-, mellitina (principale costituente), -50% del peso secco-, ialuronidasi -3% del peso secco-, fosfolipasi A -12% del peso secco-, fosfato di magnesio -0,4% del peso secco-.

2) Proprietà

Il Dottor Anton Tere, nell'anno 1870, fu il primo medico ad applicare le punture delle api ., nella terapia delle malattie reumatiche. Negli anni '30 il prof. Bodog F.Bach, medico a New York, si interessò particolarmente all'apiterapia, utilizzando il veleno dell'ape per le malattie reumatiche, ottenendo eccellenti risultati.

All'inizio degli '50, il Dott. Joseph Broadman, di New York, si interessò alla terapia con il veleno delle api, ottenendo notevoli risultati. Sino alla sua morte, avvenuta nel 1970, ha curato molte artriti ed ha scritto interessanti articoli su questo argomento. Nonostante fosse osteggiato dall'intelligenza medica del tempo, nel 1962 ha pubblicato un libro intitolato: 'Il veleno dell'ape, trattamento naturale di reumatismi ed artriti'. Oggi questa ricerca ha ottenuto un riconoscimento scientifico e fa sempre più proseliti, soprattutto perché confortata da serie prove cliniche.

3) Meccanismo d'azione

I lavori del prof. Artemov, dell'Università di Gorki, URSS, provano che il veleno dell'ape stimola le capsule surrenali inducendo un aumento del tasso di cortisone nel plasma sanguigno che perdura per oltre una settimana.

La stimolazione delle ghiandole surrenali, con il veleno delle api, non é che una delle numerose reazioni immunologiche dell'organismo umano. Il veleno stimola l'intero sistema immunitario, forse anche fino ad elevare il tasso di cortisone.

Il veleno delle api manifesta una spiccata azione antivirale ed anticancerogena. Infine la dilatazione dei vasi capillari fa abbassare la pressione arteriosa. La sua proprietà più nota è comunque la capacità di bloccare la trasmissione di impulsi nervosi da una cellula all'altra del sistema neuro-vegetativo (azione gangliolitica).

Nel 1973, VGK, Shipman e Brooks del Biomedical Laboratory, Edgwood Arsenal e del Naval Undersea Centre, San Diego, Calífornia, hanno isolato una nuova frazione di veleno d'ape, chiamata cardiopep . Questa frazione ha degli effetti antiaritmici e beta-adrenergici.

Localmente il veleno d'ape agisce con il comune meccanismo della flogosi indotta: si manifesta con calore, dolore e gonfiore, persistenti nei tempi e nei modi più svariati in funzione del distretto trattato e della reattività individuale………………………………

………………………Un individuo in buono stato di salute, non allergico o sensibile, può sopportare normalmente da 1 a 5 punture contemporaneamente e nella stessa zona, senza avere particolari reazioni dolorose all'infuori di un forte bruciore, peraltro temporaneo, ed un breve, ma fastidioso prurito.

……………………………..Una terapia a base di veleno d'api deve essere costantemente seguita da un medico, il quale controlla la somministrazione e consiglia di volta in volta la dose e la forma più idonea……………………………

Nel caso invece di reazione tardiva particolarmente intensa (evenienza rarissima), si suggerisce di telefonare all'istituto per concordare la terapia adeguata. Nel caso di dispnea intensa, laringospasmo, edema della glottide, rivolgersi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso.

B) PRECAUZIONI

L'apiterapia è una metodica terapeutica sicura solo se praticata dal medico che abbia raccolto una accurata anamnesi (storia clinica del paziente) allo scopo di evidenziare predisposizioni allo sviluppo di reazioni di tipo anafilattico, e sia in grado di intervenire immediatamente qualora si verifichino reazioni indesiderate.

A tale scopo, all'inizio della terapia viene eseguita ripetutamente una puntura di prova sul gluteo, per valutare la reattività individuale.

Seguendo le precauzioni suddette, l'apiterapia rappresenta una metodica efficace e sicura.

C) INDICAZIONI

Secondo Artemov, Faktorovitch, Rhartchenko ed Orlov sono molteplici le patologie che possono trovare vantaggio da un trattamento con veleno d'api e più precisamente :

REUMATISMI (poliartrite, miopatie, cardiopatie reumatiche)

SPONDILARTROSI DEFORMANTE

POLIARTRITI INFETTIVE NON SPECIFICHE

AFFEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (radicoliti sacro-lombari, infiammazioni dei nervi sciatico, femorale e facciale, nevralgie intercostali, polinevrite, etc..)

ULCERE TROFICHE, PIAGHE ATONICHE

MALATTIE VASCOLARI CHIRURGICHE tromboflebiti senza suppurazione, arteriosclerosi dei vasi periferici

INFILTRAZIONI INFIAMMATORIE (senza suppurazione)

ASMA BRONCHIALE

SINDROME EMICRANICA

IPERTENSIONE ARTERIOSA

IROTIS E IRIDO~CICLITE

TIREOTOSSICOSI (primo e secondo stadio)

SINDROME DI MENIERE

PSORIASI

ECZEMA

Inoltre può essere indicato in casi di Artrite reumatoide, Cirrosi epatica, Esiti di polio, Emiplegie, Sclerosi a placche Infine va ricordato l'effetto equilibratore sulla pressione arteriosa.

D) CONTROINDICAZIONI

- Diatesi allergica conclamata

- Terapie farmacologiche incompatibili

- Vaccinazioni recenti

- Disordini immunitari

- Stati iper reattivi

- Stati febbrili

- Ipertensione arteriosa severa

E' consigliato differire la seduta in caso di:

- Pasti recenti

- Mestruazioni abbondanti

E) APPLICAZIONI PRATICHE

I metodi usati sono molti, ma i più comuni e certamente i più efficaci sono i seguenti:

1) Applicazioni dirette della puntura d'ape

Per questo, si procede prelevando con una pinza l'ape ed applicandola sulla parte da trattare. Il primo giorno si opererà effettuando una sola puntura di prova, per verificare la sensibilità dell'individuo controllando con attenzione anche una o due ore dopo la puntura, tanto è il tempo che impiega il veleno per ottenere un'apprezzabile reazione da parte dell'organismo.

Il controllo dovrà essere effettuato anche nei giorni successivi, valutando il tempo esatto di comparsa del dolore e delle eventuali reazioni cutanee (in genere ciò accade dopo il quarto o il quinto giorno); dopodiché si inizierà la terapia vera e propria, diversa a seconda della patologia da trattare.

In genere si inizia con una puntura il primo giorno, due il secondo, tre il terzo e così via progressivamente.

2) Applicazioni a mezzo di iniezioni intradermiche

Questo tipo di applicazione sarebbe certamente la più pratica, ma difficoltosa da effettuare per mancanza della materia prima sul mercato e per la sua difficile reperibilità, essa deve rispettare una serie di condizioni tra cui la purezza del veleno, la freschezza, la presenza in quantità definita delle materie attive es. la mellitina

3) Applicazioni topiche

L'applicazione del veleno d'api per mezzo di una pomata è la forma più raccomandata a tutte le persone allergiche. Non rappresenta un procedimento efficace quanto i precedenti, ma se in alta concentrazione ed unito ai giusti eccipienti, che ne favoriscano la diffusione della pelle, può sortire degli ottimi risultati.

Infine non va trascurato che esiste sul mercato un prodotto omeopatico chiamato Apis e disponibile in tutte le diluizioni, ricavato proprio dal veleno d'ape ( esplica un'azione anti allergica, anti-infettiva, antiflogistica etc.).
 
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sanguisugas
view post Posted on 16/9/2010, 19:33




premetto che sono ignorante in materia,..ma quindi parlando di uso di veleni per curare, si parla praticamente di omeopatia giusto?
cioe' il primo principio omeopatico non dice che una sostanza che provoca certi sintomi in una persona sana, invece li cura in chi gia' li ha?...parlando di stati infiammatori per esempio..
 
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view post Posted on 16/9/2010, 19:56

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Ma direi di no, si parla del fatto che i principi attivi o sostanze che lo compongono svolgono determinate azioni, effetti, hanno determinate proprietà.

Che poi questo a volte coincida con l'ipotesi omeopatica non significa granchè.
 
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nibiru
view post Posted on 17/9/2010, 01:00




A me piacciono molto le sinergie.

Mi piacerebbe sapere, una volta accertata l'efficacia di questo veleno o di altri ritrovati, se è fattibile una congiunzione con la terapia Di Bella che, personalmente, ritengo la via principale...
 
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testugine
view post Posted on 17/9/2010, 16:56




Tanto per rimanere in tema di veleni,ecco un'altro link interessante:

http://guide.supereva.it/patologie_cronich...05/294882.shtml
 
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sanguisugas
view post Posted on 17/9/2010, 19:12




mi viene da pensare agli antichi imperatori o re, che prendevano piccole dosi di veleno per assuefarsi e resistere ad un eventuale tentativo di avvelenamento, da parte dei loro nemici...forse lo scopo non era solo quello, ma anche curativo o di prevenzione malattie..
 
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view post Posted on 17/9/2010, 20:04

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La "leggenda" di Mitridate è quella più conosciuta. Da lì mitridatizzazione, mitridatismo ecc... .



Aaahhh, dolce veleno! :D

Ora non saprei Nibiru, anche se ritengo interessante la tua domanda, conto di informarmi in proposito ma non posso specificare i tempi, sistemate alcune questioni importanti avrò tempo e modo di parlare con il Di Bella, se vorrà ricevermi.
 
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sanguisugas
view post Posted on 17/9/2010, 20:17




Il mitridatismo è una rara forma di resistenza antitossica che si stabilisce in taluni individui in seguito all'assunzione ripetuta di veleni. Consiste nella desensibilizzazione di un organo all'effetto di tossici che agiscono specificamente su di esso; ciò vale anche quando l'organo è sede di accumulo, di assorbimento o di trasporto del tossico in questione. Un esempio di mitridatismo è la cosiddetta arseniofagia, che si osserva in individui i quali sono abituati a tollerare senza alcun danno dosi di 25-30 centigrammi di arsenico al giorno introdotti per via orale. In questi soggetti l'arsenico provoca un'irritazione cronica dell'intestino (colite arsenicale) che, una volta instaurata, assicura per lungo tempo un limitato assorbimento dell'arsenico, e quindi la resistenza dell'organismo a questo veleno.
Il fenomeno del mitridatismo è attualmente messo in discussione; ad esempio, si oppone ad esso il fatto che se esso avesse validità generale, non dovrebbero verificarsi casi di tossicità cronica; d’altra parte, esiste un processo di assuefazione a sostanze psicoattive come la morfina, la cui ripetuta assunzione sembra determinare una sempre minore risposta dell’organismo (e, dunque, la necessità di assumere dosi crescenti). In generale, pertanto, oggi si tende a considerare il fenomeno del mitridatismo limitatamente ad alcune sostanze.

....quindi visto che il tabacco di sigaretta viene trattato anche con l'arsenico, probabilmente sono assuefatto e non moriro' se qualcuno cerchera' di avvelenarmi, ma probabilmente moriro' per la mia gastrite cronica, provocata forse, proprio dall'arsenico del tabacco...LOL ^_^
 
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view post Posted on 17/9/2010, 20:46

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Rye whiskey, rye whiskey, rye whiskey I cry; If the whiskey don't kill me, I live till I die :D

Interessante anche il veleno dei serpenti Testugine.

 
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testugine
view post Posted on 17/9/2010, 21:27




Hola ciao oro..ci si risente eh :)
trovo anch'io interessante la storia del veleno in campo medico..ma la cosa più interessante che mi ha colpito è il fatto che il veleno dei serpenti è ricchissimo di enzimi..ultimamente le mie ricerche sono concentrate proprio sugli enzimi,,il tutto è partito leggendo questo interessantissimo libro:

http://rickyrany.myblog.it/archive/2009/09...omi-shinya.html

Per di più ho scoperto che l'azienda NAMED distribuisce un'integratore enzimatico che sembra eccezionale a vedersi,ha molte proprietà..ti metto il link:

www.wobenzym.it/home/enzyme-therapy/enzyme-therapy/

Puoi darmi cortesemente qualche lume in più sugli enzimi? mi interessa veramente tanto questo argomento.
ciao e grazie
 
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30 replies since 15/9/2010, 22:43   30127 views
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