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il corpo energetico e la pranoterapia

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rubinia
view post Posted on 16/11/2006, 11:10




questa discussione vuole essere un breviario delle tecniche di pranoterapia e di pranic healing, una specie di "faqqario" (ma senza faq) che possa essere utile per una lettura veloce..quasi tutte le informazioni sono infatti reperibili anche nel forum...
chiaramente ogni parte ne può essere discussa..
quasi tutte le informazioni sono prese dai manuali di master choa kok sui di pranic healing e da post di mauro(salvo diversa indicazione), i consigli che verranno inseriti sono rigorosamente "testati"..per una lettura più agevole ho pensato di dedicare un post per ogni argomento...

a chi ha voglia di leggere e di partecipare...buona lettura... :D

la pranoterapia - definizioni e tecnica base


la pranoterapia è una tecnica di guarigione che si occupa di accelerare il procedimento di autoguarigione del corpo intervenendo sulle energie, manipolandole e energizzandole.
il prana è l'energia vitale, lo chiama pneuma il greco, mana il polinesiano e ruah l'ebreo, la sua traduzione è soffio vitale.
il prana ha 3 fonti principali, aria, sole, terra, esistono varie tecniche per assorbire il prana.

ogni persona è circondata da un corpo energetico luminoso chiamato CORPO BIOPLASMATICO, che ha, in linea di massima lo stesso aspetto del corpo fisico. il corpo bioplasmatico è anche detto corpo energetico.
i CANALI BIOPLASMATICI o MERIDIANI sono dei canali in cui il prana fluisce. nelle pratiche yoga sono detti nadi.

date un po' di definizioni vediamo in base a cosa agisce la pranoteraia, ci sono due leggi fondamentali:
AUTOGUARIGIONE: e il processo per il quale il corpo si guarisce

ENERGIA VITALE:l'autoguarigione si velocizza aumentando l'energia vitale sulla parte malata o sul corpo. secondo il pranic healing il prana serve da catalizzatore per accelerare il ritmo delle reazioni biochimiche nel naturale processo di guarigione.
il CORPO ENERGETICO si estende oltre il corpo fisico per circa 10/12cm. è luiminoso e si chiama AURA INTERNA. le malattie dell'aura interna possono essere causate da uno svuotamento di prana (locale o generalizzato l'aura si riduce fino a 5 cm o più), oppure da un eccesso di prana, una congestione pranica, e l'aura aumenta fino a circa 20 cm (ad esempio patologie di dilatamento cardicao vengono percepite come congestioni) spesso i meridiani in questi casi sono bloccati. le sue funzioni sono:
-assorbe, distribuisce e energizza il corpo fisico con il prana. senza prana il corpo muore.
-il corpo fisico è modellato secondo il corpo energetico, se il corpo energetico ha delle mancanze, anche quello fisico ne avrà
-il corpo energetico attraverso i chackra è responsabile del funzionamento del corpo fisico
-è uno scudo protettivo

dalla superificie del corpo fisico partono i RAGGI BIOPLASMATICI, o RAGGI DI SALUTE, essi compenetrano l'aura interna, formando l'AURA DI SALUTE che si estende per circa 60/90cm. funziona come un campo di forza che protegge il corpo da attacchi di germi e da energia malata. le tossine e le energie sporche vengono espulsi tramite l'aura di salute. (una persona debole o malata ha i raggi di salute spioventi, mentre doivrebbero essere perpendicolari al corpo, oppure attorcigliati).

l'AURA ESTERNA compenetra le altre due auree e si estende per 1mt o più. generalmente ha la forma di un uovo rovesciato. le persone molto malate hanno dei buchi dai quali esce l'energia vitale. l'aura esterna è una specie di campo di forza che contiene il prana e gli impedisce di uscire.

le dimensioni riportate delle varie auree vanno intese come medie e accerescono con l'evoluzione a livelli spirituali superiori

CITAZIONE
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la seconda immagine mostra i raggi

secondo la legge della corrispondenza, guarendo il corpo energetico il corpo fisico guarisce automaticamente. la malattia appare prima nel corpo energetico e poi in quello fisico, questo permette di poter agire in modo preventivo.
la mente può intenzionalmente o meno influenzare la struttura del corpo energetico.

i CHACKRA sono centri di energia vorticante. i maggiori hanno ampiezza tra i 7 e i 10 cm e controllano ed inviano energia agli organi vitali maggiori
i chackra minori hanno diametro di 2-5cm. i mini chackra diametri minori di 2 cm. chackra minori e mini chackra inviano energia alle parti meno importanti del corpo fisico visibile. hanno varie funzioni:
-assorbono, metabolizzano e distribuiscono il prana nel corpo
-controllano, inviano energia e sono responsabili del funzionamento del corpo fisico
-alcuni sono centro di attività psichiche. una nota.. a seconda della scuola i chakra maggiori sono 7, 11 o più... in questa sede accettiamo ogni definizione di numero, perchè al di la delle sfumature che le ifferenziano, le modalità di funzionamento sono identiche.

I principali chakra sono composti di un vortice anteriore ed uno posteriore fatta però eccezione per il primo ed il settimo chakra, che invece sono singoli. (i vortici girano velocemente in modo orario/antiorario, caricando e scaricando continuamente energia, il moto può essere indirizzato volontariamente per assorbire maggiormente o per proiettare maggiormente)
Quasi tutti "vedono" e "sentono" i chakra come degli imbuti che roteano e contemporaneamente fanno scorrere l'Energia avanti ed indietro. Ecco perché nell'iconografia orientale (ma anche in quella occidentale) essi sono sempre stati rappresentati così. altri modi in cui spesso viene descritto il vortice del chakra è quello di "sfera", "calamita"...

Abbiamo detto che i sette chakra principali sono tutti doppi, hanno cioè una corrispondenza posteriore al loro aspetto anteriore, fatta però eccezione per il primo ed il settimo chakra, che invece sono singoli. Dal Secondo al Quinto chakra, l'aspetto anteriore si relaziona con i sentimenti e con le emozioni, mentre quello posteriore con la volontà. Per quanto riguarda il Sesto (anteriore e posteriore) ed il Settimo, la correlazione è con la mente e la ragione. Il Primo ed il Settimo chakra hanno inoltre l'importantissima funzione di collegamento per l'essere umano: essendo i chakra più esterni del canale energetico, essi hanno la caratteristica di relazionare l'uomo con l'universo da un lato e con la terra dall'altro.

Il perfetto funzionamento del sistema energetico è sinonimo di buona salute e, di conseguenza, la totale apertura di tutti i chakra consente di raggiungere quel livello energetico che i grandi maestri orientali chiamano "Illuminazione".

Per "aprire" i chakra esistono molte tecniche diverse, perché diverse sono le persone ed il loro stato di coscienza.
Sono perlopiù basate, sulla meditazione, sulle pietre e i cristalli, su esercizi e movimenti fisici, sul massaggio, sui colori, sugli aromi. Ogni chakra sovrintende a determinati organi ed ha particolari funzioni a livello emotivo, psichico e spirituale.


i chackra delle mani sono coniderati ch minori, ed ogni dito ha dei mini chackra sulla punta, questi proiettano prana in modo intenso e forte, mentre quello delle mani è meno concentrato e più leggero.
INEONATI, BAMBINI, ANZIANI, PERSONE DEBOLI NON VANNO PROIETTATI CON LA PUNTA DELLE DITA

-------TECNICHE FONDAMENTALI----------
_______________________________
1)scanning: si tratta di setire la grandezza e la composizione di energia (aura interna, aura esterna, i vari chackra), quelli che seguono sono degli esercizi, come per ogni cosa non sono l'unico mezzo per arrivare a scansionare l'energia, sono utili all'inizio, ma sono come tutto, passibili di miglioramenti.
--scansione aura esterna:partire da 4 mt di distanza (l'aura si trova generalmente tra 1 e 2 mt i bambini iperattivi fino a 3 mt). si tratta di avvicinarsi piano con un palmo o tutti e due rivolti verso la persona, ad un certo punto, avvicinandosi si percepisce qualcosa (sono vaga perchè si può sentire una pressione o un formicolio)
--scanning aura di salute: partite dal punto in cui avete sentito l'aura esterna, quella di salute è di circa 60 cm. le persone malate ce l'hanno più piccola perchè i raggi di salute sono piegati. può arrivare ad estendersi per circa un mt
--scanning aura interna: è di circa 12 cm. lo scan si fa sdalla testa ai piedi e dall'anteriore al posteriore, a sinistra e a destra (sx e dx devono essere di ampiezza simile). nel fare lo scan prestare attenzione ai ch magiori, agli organi vitali, alla spina dorsale. i polmoni si sentono da dietro o di lato (sui capezzoli sono presenti dei mini chackra che possono interferie nella scansione).
bisogna prestare attenzione sia agli svuotamenti che alle congestioni, visto che entrambe sono problematiche per il corpo fisico. alcune congestioni sono però temporanee, ad esempio stando molto seduti il chackra di base appare congestionato, ed anche gli svuotamenti, dopo una discussione ci si sente svuotati e ad una scansione il plesso solare appare svuotato...

CITAZIONE
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l'immagine mostra nel secondo caso uno svuotamento, nel primo una congestione dell'aura interna

SWEEPING: è una tecnica di pulizia cxhe contemporaneamente energizza e distribuisce il prana:
-toglie le congestioni, pulisce i meridiani bloccati
-facilita l'espulsione di tossine e districa i raggi di salute
-aumenta la resistenza alle infezioni rafforzando l'aura di salute
-chiude i buchi dell'aura esterna
-facilita l'assorbimento del prana
-distribuisce il prana in eccesso per evitare congestioni.
fare lo swweping è generale o localizzato se fatto su tutto il corpo o sulla parte affetta e si fa così:
mettere la mano ''concava'' ed eseguire movimenti dall'alto verso il basso come se stessimo portando giù con la mano delle cose. il movimento va ripetuto nella parte anteriore e posteriore, per un minimo di 10 volte per parte. ad alcune persone in questa fase viene sonno. solo in questo caso, per svegliarle si può fare lo sweep verso l'alto. è importante non farlo in altri casi, altrimenti le congestioni vengono portate verso la testa e provocare congestioni. dopo aver fatto tutto fare la stessa cosa con le dita aperte, questa seconda fase ha lo scoipo di ''pettinare'' i raggi di salute.
l'energia malata una volta rimossa rimane collegata attraverso dei fili energetici. per evitare il ristagno dannoso anche per chi esegue la prano si può prendere 1 lt di acqiua e 1 pugno di sale, bisogna chiedere alle energie congestionate di andare li, oppure immginare di buttarle li.
dop aver tolto le congestioni lavarsi sempre le mani con acqua e sale fino ai gomiti.

la prano non funziona se il paziente ha avversione verso il guaritore, verso il tipo di guarigione o se non vuole guarire. per ridurre un po' la resistenza (ma non fa miracoli) si può far chinare un po' la testa in avanti al paziente e rivolgere i palmi verso l'alto, occhi chiusi.

Edited by rubinia - 29/11/2006, 12:58
 
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rubinia
view post Posted on 16/11/2006, 12:17




i chackra


dove sono:

chakra sono dei centri di energia vorticani, i maggiori hanno un'ampiezz amedia di 7-10 cm, controlano ed inviano energia agli organi vitali maggiori. i ch minori hanno un diametro di 2-5 cm. i mini ch hanno diametri di circa 2 cm. ch minori e mini ch inviano energia agli organi minori. i ch hanno varie funzioni:

-assorbono, metabolizzano e distribuiscoo il prana nel corpo
-controllano ed inviano energia al corpo fisico, sono responsabili del suo corretto funzionamento
-alcuni ch sono centri di facoltà psichiche (ch delle mani per la scansione delle energie sottili, ad esempio)

spesso si pensa che i ch ruotino in una sola direzione, ma non è così. i ch ruotano rapidamente e alternatamente in senso orario e antiorario. il movimento orario incamera energia pranico, il movimento antiorario fa fuoriuscire energia dal chakra. il movimento orario è assorbente, quello antiorario che espelle.
quando incameriamo energia attraverso i chakra, questi ruotano prevalentemente in senso orario e molto meno in senso antiorario.
al contrario, quando proiettiamo energia il ch ruoterà principalment in senso antiorario. l'energia pranica proiettata non è continua, ne lo è l'energia incamerata.
in condizioni normali i ch ruotano in uguale proporzione in entrambi i sensi.

di seguito la descrizione degli 11 ch maggiori e dei loro corrispettivi posteriori.

CH DI BASE: si trova alla base della spina dorsale, controlla le ghiandole surrenali, gli organi sessuali. energizza il corpo fisivo, ossa, sangue, muscoli. influenza la vitalità, il calore corporeo, la crescita dei bambini. è il centro di sopravvivenza e di auto conservazione. le malattie legate a questo ch. sono , scarsa vitalità, allergie, asma, malattie sessuali, artrite, problemi di sangue, di crescita, psicologici
gli anziani tendono ad averlo svuotato

CH DEL SESSO: si trova nell'area pubica. controlla gli organi sessuali, la vescica e le gambe, assieme al meng mein controlla il sistema urinario. è il centro della creatività interiore. le patologie legate sono al sesso e alla vescica. ashna, gola e base influenzano il corretto funzionamento di questo ch

CH MENG MEIN: si trova nella zona posteriore del corpo, dietro l'ombelico. è la stazione di pompaggio della spina dorsale ed è responsabile del flusso verso l'alto delle energie pranche che partono dal ch di base. controlla reni, ghiandole surrenali, energizza gli organi interni, controlla la pressione sanguigna. la sua dimensione è du circa 1/3, 1/2 degli altri ch maggiiori.

CH OMBELICO: si trova nella zona dell'ombelico, controlla intestino tenue e crasso, influenza la vitalità. oltre che problemi intestinali sono legati a questo ch difficoltà di parto, appendicite

CH SPLENICO ANTERIORE: sulla prte sinistra dell'addome, più o meno all'altezza dell'ultima costola in basso a sx. controlla la milza, è importantissimo perchè è il principale centro di ingresso del prana dell'aria, energizza i ch maggiori ed il corpo

CH SPLENICO POSTERIORE: si trova nella zona posteriore del corpo, simmetrico allo splenico anteriore, ha più o meno le stesse funzioni dell'anteriore.
anche loro hanno una dimensione ridotta rispetto agli altri ch maggiori. IMPORTANTE IL LAVORARE SU QUESTO CH IN MODO TROPPO INTENSO PROVOCA UNA CONGESTIONE VELOCE, SE LO FATE AD UN'ALTRA PERSONA, POTREBBE SVENIRE!!!!!

PLESSO SOLARE ANTERIORE: si trova nell'area concava tra le costole. controlla diaframma, pancreas, fegato, stomaco, influenza la qualityà del sangue agendo sul fegato, le malattie legate sono il colesterolo, il diabete, l'ulcera, epatite, artrite reumatoide, malattie cardiache

PLESSO SOLARE POSTERIORE: si trova nella zona posteriore del corpo, simmetrico al plesso anteriore, ha funzioni simili all'anteriore.

il plesso (anteriore e posteriore) è molto importante, è la camera di compensazione energetica. controlla il riscaldamento/raffreddamento del corpo. tutte le energie sottili dei ch inferiori transitano di qui. plesso e ombelico controllano il sistema gastrointestinale. il plesso è sensibile ad emozioni, tensioni e stress, influenza il cuore fisico ed ch cardiaco anteriore. lavorare su questo ch con troppo vigore produce temporaneamente difficoltà respiratorie

CH CARDIACO ANTERIORE: si trova al centro del petto. controlla cuore, timo, sistema circolatorio, ci si associano malattie circolatorie e cardiache.

CH CARDIACO POSTERIORE: sulla schiena, simmetrico all'anteriore. vi sono legati polmoni, cuore, timo e malattie polmonari.
i due ch cardiaci sono collegati al plesso da canali energetici.

CH DELLA GOLA: si trova al centro della gola e controlla gola, tiroide, ghiandole paratiroidee e sistema linfatico.

ASNHA: si trova tra le sopracciglia e controlla la ghiandola pituitaria e le endocrine.influenza occhi e naso. controlla i ch maggiori. vi sono collegati asma e malattie legate alle ghiandole endocrine. lavorare sull'asnha energizza tutto il corpo fisico

CH DELLA FRONTE: si trova al centro della fronte, controlla il sistema nervoso e la ghiandola pineale. energizza tutto il corpo fisico

CH DELLA CORONA: si trova sulla sommità della testa, controlla il cervello e la ghiandola pineale, è collegato al processo di invecchiamento, armonizza l'attività delle ghiandole endocrine. è uno dei principali punti di ingresso del prana. energizza tutto il corpo. corona e fronte armonizzano l'attività degli altri ch.






non ho trovato immagini che riportassero anche i chackra posteriori e lo splenico... ma, tanto per avere un'idea della localizzazione dei 7 che vengono definiti maggiori, questa può andare...^_^, tra le altre cose sono indicate anche le nadi (se ne parla in un post successivo)

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Elenco dei 21 Chakra Minori

Due, davanti agli orecchi, vicino al punto dove si riuniscono le ossa mascellari.
Due, subito al di sopra dei seni.
Uno, nel punto in cui si uniscono le ossa del torace, presso la giandola tiroide.
Questo centro e i due precedenti formano un triangolo di forza.
Due, nelle mani; uno per ciascun palmo.
Due, nei piedi; uno per ciascuna pianta.
Due, immediatamente dietro gli occhi.
Due, connessi con le gonadi.
Uno, vicino al fegato.
Uno, connesso con lo stomaco.
Questo centro e' in rapporto col plesso solare, pur non identificandosi con esso.
Due, connessi con la milza.
In realtà, essendo sovrapposti l'uno all'altro, essi formano un solo centro.
Due, dietro i ginocchi.
Un centro potente e' strettamente connesso con il nervo vago.
Tale e' la sua forza, che esso viene considerato da alcune scuole di esoterismo, come uno dei centri maggiori. Esso non e' situato lungo la spina dorsale, ma si trova vicino al timo.
Uno e' vicino al plesso solare e lo collega con il centro alla base della spina dorsale, formando così un triangolo, i cui vertici sono costituiti dal centro sacrale, dal plesso solare e dal centro alla base della colonna vertebrale.
Questi due triangoli di forza cui si e' accennato sono di grande importanza.
Uno e' al di sopra e l'altro al di sotto del diaframma.

Edited by rubinia - 14/12/2006, 18:47
 
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rubinia
view post Posted on 18/11/2006, 13:19




Chackra, qualità spirituali



Il primo chakra è situato sotto l'osso sacro in cui risiede la Kundalini, e il suo aspetto principale è l'innocenza. L'innocenza è la qualità grazie alla quale percepiamo la gioia pura di un bambino, senza le limitazioni del pregiudizio o dei condizionamenti. L'innocenza ci dà la dignità, l'equilibrio e il senso dell'orientamento e dello scopo della nostra vita. Non è altro che semplicità, purezza e gioia. È la saggezza interiore presente nei bambini piccoli, anche se a volte viene appannata dal nostro stile di vita moderno. Ma è una qualità che esiste eternamente dentro di noi e non può essere distrutta, in attesa di manifestarsi come gioia pura quando la Kundalini si risveglia.

Il secondo chakra è il chakra della creatività, dell'attenzione pura e della conoscenza pura. È quello che ci collega alla sorgente interiore dell'ispirazione e ci permette di avvertire la bellezza intorno noi. La conoscenza pura data da questo chakra non è mentale, ma è la percezione diretta della Realtà, che può essere percepita sui palmi delle nostre mani e indica i nostri blocchi energetici a livello sottile. Inoltre questo è il centro della pura e stabile attenzione e della concentrazione. Al livello fisico si occupa del nostro fegato, dei reni e del basso addome. Quando pensiamo troppo, questo centro viene svuotato d'energia e se si disequilibra completamente possono insorgere malattie come la leucemia o il diabete.

Il terzo chakra è quello che ci dà il senso di generosità, di soddisfazione completa e di contentezza. Sul lato sinistro, la qualità principale di questo centro è la pace - purificare questo chakra può alleviare lo stress e le tensioni. Sul lato destro, si occupa del nostro fegato che è l'organo della nostra attenzione e potere di concentrazione. Una volta illuminato dalla Kundalini, il terzo chakra di ci dà l'ascesa spirituale, un senso interiore di giustizia e di moralità e un equilibrio completo a tutti i livelli della nostra vita.
Il Void
Attorno al secondo e terzo chakra c'è il Void che corrisponde al principio del maestro (o principio del guru) dentro di noi. In molte tradizioni spirituali, questa zona è "l'oceano delle illusioni" che deve essere attraversato con l'aiuto di una guida spirituale. Quando la Kundalini è risvegliata e attraversa il Void, questo principio del maestro viene stabilizzato dentro di noi. Quindi, diventate il guru, la guida spirituale di voi stessi poiché potete percepire sulla punta delle dita tutti i problemi sottili e avete il potere di curarli usando la vostra Kundalini". Inoltre, stabilizzare questo centro ci aiuta ad eliminare tutte le nostre abitudini negative, la pigrizia, gli attaccamenti materiali e tutto che ci rende schiavi in un senso o in un altro: ci transformiamo nel maestro di noi stessi. Seguire i falsi "guru", più interessati al potere o al denaro che all'aspetto spirituale, può danneggiare molto il Void. Ma dopo la Realizzazione del Sè, tutto può essere curato grazie al potere purificatore della Kundalini durante la meditazione.

Il quarto chakra, il chakra del cuore, è dove risiede il nostro spirito, il nostro vero Sè, che è eternamente puro e inalterabile, come un brillante diamante nascosto dentro di noi, testimone di tutte le nostre azioni. Dopo la Realizzazione del Sè, la nostra attenzione è per la prima volta collegata allo Spirito e diventa gradualmente cosciente di esso. Le identificazioni errate con l'ego o i condizionamenti scompaiono e cominciamo a identificarci con lo Spirito, che è la nostra vera natura. Al livello fisico, questo chakra si occupa del nostro cuore e dei polmoni - se bloccato può causare l'asma o varie affezioni del cuore. La pietà e l'amore si manifestano dal nostro cuore e inoltre il chakra del cuore è quello che ci dà il senso della responsabilità e del comportamento puro verso altri. Il chakra del cuore si manifesta nel centro (a livello dell'osso dello sterno) come sicurezza e fiducia complete. Tutte le nostre preoccupazioni, dubbi e timori sono distrutte quando il chakra del cuore è completamente illuminato dalla Kundalini.


Il quinto chakra è il chakra della diplomazia, dei rapporti puri con altri e del giocoso distacco. Rimuove tutti i nostri sensi di colpa e rimorsi quando viene aperto dalla Kundalini e ci dà una voce gentile e compassionevole. Le tendenze a dominare gli altri o a sentirsi dominati dagli altri, il senso di superiorità o di inferiorità e tutte le gelosie vengono rimossi quando questo chakra è nutrito dalla Kundalini. Inoltre, il Vishuddhi è il chakra che ci dà il collegamento con il tutto, permettendoci di percepire l'unione e il fatto che siamo tutti parte integrante del tutto.


Il sesto chakra è il chakra del perdono e della pietà. Il perdono è il potere di lasciar andare la rabbia, l'odio e il rancore e per scoprire, in uniltà, la nobiltà e generosità dello Spirito. È quello che dissolve l' ego, i condizionamenti, le abitudini, le idee false del razzismo e tutte le nostre identificazioni errate. È la 'porta stretta' che apre la strada alla coscienza per la sua ascesa verso la destinazione finale, che è il settimo centro. Guardare cose impure, l'egocentrismo e il rancore danneggiano questo chakra. Guardare il cielo, la terra o la natura può aiutare a pulirlo.

Il settimo centro integra tutti i chakra e le loro rispettive qualità. È l'ultima pietra miliare dello sviluppo della consapevolezza umana. Questo chakra ci dà la percezione diretta e assoluta della Realtà sul nostro sistema nervoso centrale.
Questo è esattamente ciò che si ottiene con la Realizzazione del Sè, con il risveglio spontaneo della Kundalini
 
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rubinia
view post Posted on 21/11/2006, 12:14




chakra, corrispondenze e cammino spirituale

MULADHARA 1° chakra



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È localizzato al centro del perineo tra l’ano e i genitali ed è qui che si colloca l’ingresso della sushumna, ostruito da Kundalini.
Muladhara, «il sostegno della base», appare come un loto di colore giallo dorato con quattro petali scarlatti con inscritte in oro le quattro ultime consonanti dell’alfabeto sanscrito: «v, sh (linguale), sh (palatale), s».
I loto dei chakra hanno la corolla rivolta verso il basso a indicare che devono ancora sbocciare e aprirsi, devono cioè ancora attivare tutte le loro potenzialità e lo fanno quando Kundalini li attraversa.
L’elemento a esso correlato è la terra rappresentata da uno yantra o mandala (i due termini in questo contesto possono essere intercambiabili) quadrato con 8 lance o folgori che escono disposte come la rosa dei venti. Un altro yantra compare in muladhara e cioè il triangolo chiamato Traipura o Kamarupa pervaso da un particolare soffio vitale, il kandaipa, visualizzato con l’aspetto di Kama, il dio dell’amore, rosseggiante come «dieci milioni di soli». Nel triangolo Traipura, i cui tre lati sono presidiati dalle divinità femminili Vama, Jyeshtha e Raudri, personificazioni di volontà, conoscenza e azione, risiede la dea Tripurasundari nella forma del suo bijamantra «klim».
Sempre all’interno del triangolo si trova il lingam Svayamhhu, splendido come oro fuso e a forma di germoglio avvolto su se stesso, irradiante splendore lunare, sede di Shiva dall’incarnato verde-blu.
L’imboccatura del lingam, il Brahmadvara, ovvero la «Porta di Brahma», è ostruita da Kundalini, attorcigliata a guisa di serpente tre volte e mezzo su se stessa, abbagliante come una folgore e dolcemente «ronzante» come uno sciame di api. Signora degli esseri, ammaliatrice, fonte del suono, confonde il mondo con i suoi giochi illusori e solo lo yogin riesce a dissiparne i veli.
Kundalini viene descritta come una splendida giovane assisa su un leone, con tre occhi e quattro braccia con due mani atteggiate nel gesto che dissipa la paura (mano alzata con palma visibile), ed elargisce doni (mano abbassata con palma sempre visibile), mentre regge nelle altre due un libro e un liuto.
L’organo di senso rapportato al muladhara, secondo la teoria strutturale dell’uomo e dell’universo proposta dal sistema Samkhya associato con lo Yoga classico e rimasto come struttura «filosofica» di riferimento anche nello hathayoga e nel tantrismo, è il naso, sede dell’olfatto, mentre l’organo di azione sono i piedi, in diretto contatto con la terra, ancorati a essa dalla forza di gravità ma al tempo stesso basamento che permette al corpo di alzarsi e tendere verso l’alto.
La caratteristica principale di questo chakra è la durezza, per cui la concentrazione operata su muladhara favorisce il rafforzamento e la stabilità.
Il bjamantra è «lam», cioè la lettera sanscrita «la» nasalizzata, ovvero pronunciata facendola risuonare nel naso. E' il bijamantra del dio Indra, signore degli dei nel periodo più antico della civiltà indù, quello incentrato sulle sacre raccolte dei Veda. Il bijamantra viene visualizzato come una divinità con quattro braccia, di colore giallo dorato, in groppa all’elefante Airavata, la cavalcatura di Indra, in certe raffigurazionì posteriori rappresentato nero. «Lam» è anche il bijamantra di Dhara, la dea della terra.
Nel puntino che viene posto sulla lettera dell’alfabeto sanscrito lo per nasalizzarla è inscritta un’altra divinità, il dio Brahma, signore dell’origine dell’universo, dotato di quattro volti e qui rappresentato come un fanciullo. La sua cavalcatura è l’oca bianca dal capo striato, animale che nella tradizione indù rappresenta l’anima e che viene identificato con il cigno dai traduttori occidentali.
La Shakti, l’energia cosmica femminile, qui si proietta come Dakini, terrificante dea su un loto rosso che si apre all’interno del fiore principale: questo ulteriore loto sottolinea con il suo colore acceso l’energia potente e ancora da controllare della natura. Dakini, risplendente come il sole nascente, vestita di nero, con volto feroce e occhi rossi, ha quattro braccia nelle cui mani ci sono la lancia, il khatvanga (un bastone con infilato un teschio), la spada e la tazza ricolma di liquido inebriante. Dakini purifica l’intelletto e conferisce l’illuminazione. E' ghiotta di budino di riso, zucchero e latte ed è associata al plasma, uno dei sette tessuti che la medicina tradizionale indiana, l’Ayurveda, ritiene costituire il corpo umano.

Tavola riassuntiva di Muladhara


Funzione Psicologica:Gioia di vivere, quantità di energia fisica. Sopravvivenza, sicurezza, fiducia, radici
Associazione Sensoriale: Olfatto
Sistemi Associati: Colonna vertebrale, reni, vescica, parte terminale dell'intestino, Nervi, Plesso Sacrale, hiandole, Ghiandole Surrenali
Elementi: Terra
Colori: Rosso
Nota Musicale: Do
Cristallo: Tutte le pietre rosse, in particolare il Diaspro Rosso
Profumo: cipresso, cedro, chiodi di garofano, vitiver
Bijamantra: Lam



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II° chakra Svadhishthana, "collocato nel suo proprio posto"



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È localizzato dentro la sushumna alla base dell’organo genitale.
Svadhishthana, ovvero il chakra «collocato nel suo proprio posto», appare come un loto di colore vermiglio secondo i testi antichi e arancio secondo l’esperienza di alcuni maestri yoga contemporanei; ha sei petali su cui spiccano le sei consonanti «h, bh, m, y, r, l» rilucenti come folgori.
L’elemento correlato è l’acqua, rappresentata da un bianco mandala circolare nel quale spicca una falce lunare inscritta tra due fiori di loto.
L’organo di senso rapportato allo svadhishthana è la lingua, sede del gusto, mentre l’organo di azione sono le mani e la facoltà di prendere per lo Shritattvacintamani, l’organo genitale per alcuni maestri yoga contemporanei.
La caratteristica principale di questo chakra è la fluidità e la concentrazione operata su svadhishthana favorisce l’azione rinfrescante.
Il bijamantra è «vam», cioè la lettera «va» nasalizzata, ovvero pronunciata facendola risuonare nel naso.
E' il bijamantra del dio Varuna, signore del cielo nel periodo più antico della civiltà indù, quello incentrato sulle sacre raccolte dei Veda, e quindi dio dell’oceano in tempi più recenti. Il bijamantra viene visualizzato come una divinità con in mano un laccio, di colore bianco, sul makara, un mitico mostro marino, cavalcatura di Varuna e della dea Ganga, il fiume Gange.
Nel puntino che viene posto sulla lettera dell’alfabeto sanscrito per nasalizzarla è inscritta un’altra divinità, Hari, ovvero il dio Vishnu, signore della conservazione della vita, qui rappresentato come un adolescente di incarnato blu con una veste giallo oro, dotato di quattro braccia nelle cui mani vi sono la mazza, la conchiglia, il disco affilato e il loto, con un ricciolo di peli sul petto che simboleggia la natura e una gemma sul cuore che simboleggia le anime. La sua cavalcatura è Garuda, l’avvoltoio dalle fattezze umane.
La Shakti, l’energia cosmica femminile, qui si proietta come Rakini, terrificante dea su un loto rosso, in aspetto furente, come sottolineano le zanne evidenti, ed ebbra d’ambrosia, d’incarnato blu, con tre occhi e quattro braccia nelle cui mani vi sono una lancia, un loto, un tamburello e un’ascia affilata. E' ghiotta di riso ed è associata al sangue, uno dei sette componenti che la medicina tradizionale indiana ritiene costituire il corpo.


Svadhishthana, l’ambivalenza della manifestazione

È situato alla radice del pene e nella donna a livello della cupola vaginale.
Il suo simbolo comprende andando dall’esterno verso l’interno un fiore a sei petali, con inscritto un cerchio.
Il numero 6, cui rimandano i petali, significa in Cina il numero del cielo dal punto di vista della manifestazione: il «cielo in azione» dell’esagramma ch’ien dell’I ching che ricorda molto da vicino la «forza vitale del lingam» cui rimanda il chakra; una «energia» di connotazione maschile che agisce su una «energia» di connotazione femminile, simboleggiate rispettivamente da un triangolo a punta in su e da uno a punta in giù.
In India tale simbolo rappresenta la penetrazione della yoni da parte del lingam, simbolo della spinta verso la generazione e quindi della tendenza espansiva insita nell’universo manifestato, che si mantiene nel susseguirsi di continue morti e rinascite.
Per i discendenti dei Maya è invece il simbolo ciclico della luna e segna il compimento di una evoluzione, dalla nascita alla morte; infatti, il sesto giorno per i Maya appartiene agli dei della pioggia e della tempesta e il sei è, quindi, un numero anche nefasto legato alla morte (= coccodrillo) oltre che alla generazione.
Nella Bibbia, nell’Apocalisse, l’Anticristo, la Bestia portatrice di morte è designata con tre sei: 666.
Ma sempre nella Bibbia il numero sei è ugualmente legato alla creazione; il mondo fu creato in sei giorni e la tradizione ebraica lo fa durare per sei millenni.
Lo scenario segna quindi l’opposizione (o l’unione) della crea tura al Creatore, la distinzione-separazione della creatura dal creatore (nel 1° chakra sono ancora uniti), fonte di tutte le ambivalenze della manifestazione e quindi della vita stessa, così come della morte.
Se nel 4 il Cosmo si manifesta, nel 6 si polarizza (3+3) per originare la vita e la morte e con esse l’infinita pluralità degli esseri in un continuo ciclo di morti e rinascite. L’attività del maschile e la passività del femminile, 3+3 = 6, sono qui in equilibrio instabile, sempre variabile, e proprio questa mobilità permette tutte le manifestazioni e mantiene l’espansione vitale.
Notiamo anche che il sei è quasi esattamente il rapporto della circonferenza con il raggio (2π) ed arriviamo così al secondo simbolo espresso dal chakra, ovvero la circonferenza, in quanto emanazione del centro (che nel senso più universale raffigura il Principio, simboleggiato geometricamente dal punto, come aritmeticamente lo è dall’unità), che rappresenta la manifestazione, la creazione, misurata dal raggio emanato dal Principio. Ogni raggio definisce un punto della circonferenza che simboleggia un essere scaturito dall’energia creatrice del centro (e così ritorna la «forza vitale del lingam»).
La creazione, quindi, nell’infinita molteplicità di tutte le sue forme generate dalla polarizzazione, è simbolizzata dagli infiniti punti che costituiscono la circonferenza.
Si può vedere come in questo senso la circonferenza sia analoga al numero 6 ( 3+3) ma ne ampli il senso, dando una splendida immagine delle possibilità infinite insite nella creazione e del rapporto creatore-creato in questo stadio.
Il cerchio è assimilato anche al simbolo uroborico del serpente che si morde la coda, pure simbolo ciclico dell’evoluzione e dell’eterno ritorno, del continuo ripresentarsi di morti e rinascite, nell’ inesauribilità della creazione.
Secondo alcune correnti psicologiche, la totalità multiforme espressa dall’ Uroboros rappresenta molto bene le infinite sfaccettature dell’inconscio. L’ Uroboros diviene, perciò, simbolo dell’inconscio stesso, dove tutto è presente contemporaneamente e da cui ogni singola individualità (ogni punto della circonferenza) tenta faticosamente di separarsi.
Abbiamo in questo caso: cerchio = inconscio, centro = coscienza, ovverosia una dualità analoga a quella vista in precedenza: cerchio = creato, centro = Creatore, a sua volta analoga alla polarità insita nel numero 6 3+3 ( maschile-femminile),
Le figure geometriche sono ulteriormente specificate nel loro significato da altri simboli: l’elemento di svadhishthana è l’acqua, raffigurata come acqua notturna illuminata da un quarto di luna e animata da un essere mitico composito in cui vi sono anche pesce e coccodrillo.
L’acqua, come già si è visto, è in tutti i miti «il grembo primordiale della vita» che tutto può generare (o distruggere).
Così notturna, da un punto di vista psicologico, è simbolo di un femminile inconscio e terrifico che minaccia di prevalere o ancora prevale sullo sviluppo cosciente.
Anche la luna è un diffusissimo simbolo del femminile nella sua accezione notturna, oscura, e quindi psicologicamente parlando, inconscia.
Infine la «bestia», mezzo pesce e mezzo coccodrillo, mentre da un lato suggerisce un passaggio dall’acqua all’aria e quindi uno sviluppo verso uno stadio evolutivo superiore, dall’altro nel coccodrillo, conferma la natura pericolosa e terrifica del potere contenuto nel chakra.
Il colore di questo chakra è l’arancione. E' possibile notare che i processi germinativi avvengono in una oscurità appena illuminata da un tenue fuoco. C’è qui, quindi, più calore che nel chakra precedente, perché la vita ha bisogno di un po’ di «fuoco», ma ce n’è meno che nel chakra successivo perché troppo fuoco «brucia». Lo sviluppo della vita ha bisogno, infatti, di una tiepida umidità.
Il mondo soggetto al cambiamento, cioè l’ambito dell’esistenza manifestata in tutte le sue forme, nei continui cicli di morti e rinascite, sembra essere il tema e il potere di questo chakra. Qui, paiono dire i simboli, si «incarnano» gli esseri, qui nasce la vita nelle sue forme mai esaurite. Ma con il comparire della vita, compare anche la morte; con la possibilità di una evoluzione, compare anche il pericolo di una discesa; con l’inizio di una separazione cosciente, compare anche ogni rischio di involuzione verso l’inconscio.
Possiamo individuare in questa fascia corporea l’apparato genitale, attraverso il quale si manifesta ed è possibile l’incontro delle polarità maschile-femminile, lo sviluppo delle cellule germinali, l’ovulo e lo spermatozoo, e l’apparato urinario.
I cinesi attribuiscono al rene, organo centrale di questo apparato, il significato di organo dell’ energia ancestrale, cioè dell’energia «originaria» che permette la vita dell’organismo. Spesso i reni sono anche il simbolo sia della potenza procreatrice, sia della capacità di resistenza dell’organismo (si dice, infatti, «forte di reni»).
In effetti la funzione dell’apparato renale è quella di mantenere la vita separando continuamente le scorie dalla parte buona dell’organismo, le «acque pesanti e sporche» da quelle pulite e leggere. Se questa energia che separa il «sé» dal «non sé» cessa, l’individuo muore. Se il rene funziona poco e male, la forza e l’energia dell’individuo sono scarse.
Anche il surrene racchiude un’energia capace di conservate la vita, sia attraverso l’ormone legato alla sua porzione midollare, cioè l’adrenalina (ortosimpatico) che entra in gioco nelle reazioni di difesa, sia attraverso gli ormoni legati alla sua porzione corticale, cioè i corticosteroidi (esempio cortisolo-cortisone e l’aldosterone), che pure partecipano a mantenere l’omeostasi dell’organismo anche coadiuvando l’attività renale (aldosterone).
Esaminando l’apparato renale e quello genitale si coglie l’analogia delle loro funzioni: «energia vitale in movimento», che genera la vita, le individualità, attraverso l’unione (o la separazione) di polarità. Può ciononostante stupire la collocazione topografica su piani diversi di questi due apparati. Basta, però, ricordare che lo sviluppo delle vie uro-genitali ha un denominatore comune, se lo si esamina nel corso della vita embrionale.
Entrambi gli apparati derivano, infatti, dai dotti mesonefrico e paramesonefrico (cordone uro-genitale) e hanno inizialmente
un ‘analoga collocazione topografica. Solo successivamente, dal 3° mese in poi, le gonadi migreranno per raggiungere la loro collocazione definitiva, insieme agli apparati genitali maschile o femminile, che nel frattempo si sono pure differenziati.
L’esame delle funzioni legate agli organi di svadhishthana conferma perciò il potere di generazione della vita (e della morte) legato a questo chakra, esattamente come già i simboli della ruota avevano indicato.


Tavola riassuntiva di Svadhishthana


Funzione Psicologica: Piacere mentale e spirituale, scambio fisico, qualità dell'amore, sessualità
Associazione Sensoriale: Gusto
Sistemi Associati: Organi riproduttivi, sistema urinario,
Nervi: Plesso Lombare,
Ghiandole: Ghiandole Gonadi
Elementi: Acqua
Colori: Arancio
Nota Musicale: Re
Cristallo: Tutte le pietre arancio, in particolare la Calcite, la Corniola
Profumo: Arancio, Salvia, Sandalo
Bijamantra: Vam



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III° chakra Manipura, la "città della gemma"



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È localizzato nella zona dell’ombelico.
Manipura appare come un loto di colore rosso fiammeggiante con dieci petali dal colore delle nubi della pioggia su cui spiccano altrettante consonanti di colore blu tenero: «d, dh, n (linguali), t, th, d, dh, n, p, ph».
L’elemento correlato è il fuoco, rappresentato da uno yantra triangolare che qui ha il vertice verso il basso, mentre in genere il fuoco, correlato con il maschile, è rappresentato con il vertice verso l’alto, poiché l’azione ignea è in questo contesto demandata alla Shakti.
Il triangolo è circondato da tre svastiche sui lati.
L’organo di senso rapportato al manipura sono gli occhi, sede della vista, mentre l’organo di azione è l’ano, cioè l’apparato escretore (comunque connesso anche con muladhara) che provvede a convogliare verso il basso le scorie prodotte dal processo di trasformazione e assimilazione che il fuoco compie.
La caratteristica principale di questo chakra è il calore per cui la concentrazione operata su di esso favorisce il riscaldamento e la combustione.
Il bijamantra è «ram», cioè la lettera «ra» nasalizzata.
E' il bijamantra del dio Agni, signore del fuoco montato sull’ariete, visualizzato come una divinità dal colore del sole nascente, fiammeggiante, con quattro braccia che recano in due mani il rosario e la lancia, mentre le altre due sono atteggiate nel gesto che dissipa la paura e nel gesto del dono.
Nel puntino che viene posto sulla lettera per nasalizzarla è inscritta un’altra divinità, Rudra, ovvero il dio Shiva, il dissolutore dell’universo, qui rappresentato come un vecchio di incarnato vermiglio, cosparso di cenere, con tre occhi e due braccia, le mani atteggiate nel gesto che dissipa la paura ed elargisce doni, seduto sul toro Nandin, sua cavalcatura.
La Shakti qui si proietta come Lakini, terrificante dea su un loto rosso, ebbra d’ambrosia, fiammeggiante, di colore blu scuro, vestita di giallo, con le zanne, tre volti con un terzo occhio in ciascuno, quattro braccia, con la lancia e la folgore in due mani e le altre due atteggiate nel gesto che dissipa la paura e in quello del dono.
E' ghiotta di carne ed è associata al tessuto muscolare.



Manipura, il loto dell’armonia

È situato nella zona ombelicale. Il suo nome significa: mani, «gemma grezza», appena estratta dalla terra (ratna è la gemma lavorata), pura «città». Il suo simbolo comprende, andando dall’esterno all’interno, un fiore a dieci petali con inscritto un triangolo a punta in giù.
Il numero 10 espresso dai petali del fiore è, secondo i pitagorici, la «santa Tetraktis» ovverosia il numero che descrive, raccogliendolo in sé, l’intero sviluppo della manifestazione e la cui formula numerica è: 1+2+3+4 = 10.
E' il numero perfetto che dà la conoscenza di sé e del mondo.
Anche in Cina la Tetraktis è invocata come il dio dell’armonia. Con il numero 10, quindi, tutti i «diecimila esseri» sono messi in rapporto tra loro, collegati armonicamente e in tal modo si possono «conoscere».
Il triangolo è in India il simbolo del fuoco e del sesso maschile, se ha la punta in alto (lingam); dell’acqua e del sesso femminile, se la punta è in basso (yoni).
Nell’alchimia è il simbolo del fuoco.
Il triangolo è anche l’espressione geometrica della Tetraktis. Essendo presente in questo chakra tejas, il fuoco ardente, ed essendo il suo elemento proprio il fuoco, si può ritenere che il triangolo qui raffigurato, anche se a volte presenta la punta in giù, simboleggi dal punto di vista materiale proprio il potere del fuoco con la sua capacità di distruggere e trasmutare ogni materia, separandone le componenti o coagulandole, riunendole insieme.
L’energia del chakra è ulteriormente specificata dalla presenza all’interno del triangolo di un ariete, anch’esso simbolo del potere solare, del potere del fuoco, di un’energia attiva, e di due dei, Rudra e Lakini: il primo è il trasformatore del creato, la seconda la benefattrice.
L’uno separa, l’altra riunisce permettendo a tutte le cose di entrare in rapporto tra loro.
D’altronde, come già accennato, il pianeta che le antiche scuole esoteriche fanno corrispondere a questo chakra è Mercurio, perché è appunto il simbolo della capacità di collegare, di mettere in rapporto le cose tra loro: il Mercurio alato, sospeso tra terra e cielo.
Il suo colore è il rosso: qui il calore raggiunge il massimo. Il rosso è, infatti, il colore a lunghezza d’onda più lunga ed è quello che meglio esprime l’energia del fuoco che si manifesta in questa ruota e parte del corpo.
Nella zona dove si colloca questo chakra si trova un importantissimo plesso dell’ S.N.A., il plesso solare che rappresenta il punto focale d’innervazione dell’apparato digerente: la funzione digestiva è infatti interamente «controllata» da questo plesso attraverso l’azione di due organi «cavi», lo stomaco e l’intestino, e di due importanti organi «pieni», il fegato e il pancreas.
Al fegato è legato un altro piccolo organo cavo: la cistifellea.
Questi organi permettono la digestione e l’assimilazione del cibo; ciò significa che il cibo, parte del mondo extra individuale che viene portata dentro l’individuo, arriva nello stomaco, «fornace» biologica dove, attraverso un fuoco chimico (ad esempio, l’acido cloridrico), il cibo viene digerito, «bruciato», cioè viene distrutta la sua forma e individualità, viene trasformato nelle sue componenti più semplici, anche attraverso l’azione del fegato e del pancreas, in modo tale da poter passare nell’intestino, luogo dove il cibo, ormai trasformato, viene assimilato, cioè portato nel sangue, a diretto contatto dell’individuo che lo ha mangiato, per poi divenire parte delle sue stesse cellule, cioè sua parte integrante.
In questo modo il mondo individuale e quello extraindividuale vengono in contatto, si trasformano l’uno nell’altro.
Perciò viene detto «noi siamo ciò che mangiamo», perché quel particolare tipo di «energia» che introduciamo resta dentro di noi, diviene parte di noi e, come parte che ci appartiene, possiamo anche conoscerlo (o «riconoscerlo»?).
L’apparato digerente ha, pertanto, la funzione di mettere in rapporto l’individuo con il mondo esterno attraverso un fuoco separatore e distruttore, che poi permette, però, un’assimilazione, ovverosia una benefica riunione all’interno di un’unica individualità.
Notiamo qui che la prerogativa dell’uomo di essere, unico tra tutti gli animali, onnivoro, cioè di potersi nutrire di qualsiasi cibo, lo colloca ancora una volta all’apice dell’evoluzione.
Infatti, se si prosegue in questa interpretazione del processo assimilativo e digestivo, ne consegue che l’uomo è in grado di venire in contatto, contenere, conoscere, tutte le individualità del macrocosmo, ovverosia che l’uomo è (o può essere) lo specchio integrale dell’universo, confermando l’analogia, cara all’Oriente e all’Occidente «esoterico», tra macrocosmo microcosmo.
Collegata al chakra manipura, gli yogin citano la vista. Si puo notare che la formazione embriologica delle papille ottiche (estroflessioni del tessuto nervoso cerebrale ectodermico), e successivamente dell’occhio, avviene solamente in presenza di un contatto tra la cupula del sacco vitellino (che è il primordiale apparato digerente, endodermico) e la zona delle papille ottiche.
E' singolare che il contatto sia proprio tra il foglietto più esterno, l’ectoderma, e quello più interno, l’endoderma.
L’occhio trasmette subito informazioni (cioè elementi recepiti dall’esterno) al cervello, la cui funzione di assimilare, contenere, trasformare, elaborare informazioni può essere considerata analoga, seppure su un piano più «sottile», a quella dell’intestino.
La medicina cinese ha sempre sottolineato il rapporto tra fegato (quindi funzione digerente) e occhio, come appartenenti a un «sistema» comune. Anche per la medicina occidentale sono evidenti i rapporti tra le patologie epatiche e l’occhio (l’occhio giallo dell’itterico, l’occhio arrossato del cirrotico...).
Infine, la vista è indubbiamente il senso che permette di «ingerire» il maggior numero di particolari del mondo esterno contemporaneamente (almeno per l’uomo in cui si sono affievoliti gli altri sensi) per consentire al cervello di «assimilarli».

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Tavola riassuntiva di Manipura


Funzione Psicologica: Capacità di provare piacere, espansività, consapevolezza della vita, azione, volontà
Associazione Sensoriale: Vista
Sistemi Associati: Milza, colon trasversale, fegato, stomaco, intestino tenue
Nervi: Plesso Solare
Ghiandole: Pancreas
Elementi: Fuoco
Colori: Giallo
Nota Musicale: Mi
Cristallo: Tutte le pietre gialle, in particolare la Calcite, il Citrino, il Topazio
Profumo: Bergamotto, Limone, Rosmarino
Bijamantra: Ram



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IV° chakra Anahata, "risuonante senza percussione"

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È localizzato nel cuore ed è il luogo dove risuona il mistico suono «ottenuto senza percussione», eco della prima vibrazione-fremito dell’universo in procinto di manifestarsi.
E' un loto di colore verde, con dodici petali su cui spiccano altrettante consonanti vermiglie: k, kh, g, gh, n (gutturale), c, ch, j, jh, n (palatale), t, th (linguali)
L’elemento correlato è l’aria rappresentata dallo yantra grigio fumo costituito da due triangoli che si intersecano formando una stella a sei punte, simbolo centrale d’equilibrio. E' lo yantra di Vayu, il dio del vento.
L’organo di senso rapportato all’anahata è la pelle, sede del tatto, mentre l’organo di azione sono i genitali per lo Shritattvacintamani, le mani e la facoltà di prendere per alcuni maestri yoga contemporanei.
La caratteristica principale di questo chakra è la mobilità, per cui la concentrazione operata sull’anahata fa muovere ciò che si desidera.
Il bijamantra «yam», cioè la lettera «ya» nasalizzata, è quello del dio Pavana, signore del vento, rappresentato come una divinità dal colore grigio fumo, con quattro braccia, il pungolo in una mano, seduto su un’antilope nera.
Nel puntino che viene posto sulla lettera per nasalizzarla è inscritto Isha, altro aspetto del dio Shiva, qui rappresentato di colore bianco come un cigno, con tre occhi e le due mani atteggiate nel gesto che dissipa la paura e in quello che elargisce doni.
La Shakti si proietta come Kakini, su un loto rosso, ebbra e addolcita dalle libagioni di ambrosia, di incarnato giallo come il lampo, vestita con una pelle di antilope nera, ornata di gioielli e di una ghirlanda di ossa, con tre occhi e quattro braccia, con il nodo scorsoio e il cranio in due mani e le altre due atteggiate nel gesto che dissipa la paura e in quello che elargisce doni.
E' ghiotta di riso e giuncata ed è associata al grasso, uno dei sette tessuti che secondo l’Ayurveda costituiscono il corpo.
Altri simboli compaiono in anahata: un triangolo con il vertice verso il basso che, quindi, rimanda sempre alla Shakti e che ospita il lingam Vana, aspetto aniconico di Shiva ornato dalla mezzaluna nei capelli, splendente come l’oro; l’hamsa, l’ocacigno che simboleggia l’anima incarnata, considerata come la fiamma di una lampada non agitata dal vento; il sole, i cui raggi illuminano i filamenti del pericarpo; un loto rosso a otto petali nel quale sorge il kalpataru, l’albero che esaudisce tutti i desideri ai piedi del quale, su un altare di gioielli e sotto un prezioso baldacchino, siede nel plenilunio la divinità d’elezione dello yogin, quell’immagine divina che più gli è consona in quanto incarna le virtù che egli si prefigge di realizzare.





Anahata, il ciclo compiuto

È situato dietro lo sterno, al centro del torace.
Il suo simbolo comprende, andando dall’esterno verso l’interno, un fiore a dodici petali e una stella a sei punte.
Il numero 12 rappresenta il ciclo completo per eccellenza: 12 sono i mesi dell’anno, 12 gli aspetti del sole cioè i 12 Aditya della tradizione indù che appaiono sotto la forma dei 12 frutti dell’Albero della vita, il quale, posto al centro della città (così come anahata è posto al centro del corpo), dà il suo frutto ogni mese secondo le 12 posizioni successive del sole nello zodiaco nel corso del ciclo annuale.
Sono, infatti, 12 i segni dello zodiaco e ciascuno di essi esprime una fase evolutiva, praticamente identica in tutti i paesi e in tutte le epoche. Compiute tutte le fasi evolutive, il cerchio è completo. Sono 12 le tappe attraverso cui passare affinché un ciclo si compia e quando un ciclo si è compiuto, tutto ricominda capo. Un ciclo, quindi, comprende tutto ciò che si deve attuare, tutte le fasi, tutti i passaggi, in spirito e materia, compiuti e in perfetto equilibrio.
L’equilibrio e la compiutezza del ciclo di evoluzione è sancito ulteriormente dalla stella a sei punte contenuta nel fiore.
La stella a sei punte è costituita dalla congiunzione di due triangoli rovesciati che si intersecano dividendosi in parti tutte perfettamente uguali. Qui tutte le dualità che la manifestazione produce sono in perfetto e stabile equilibrio.
Il maschile e il femminile si compenetrano con uguale forza, cielo e la terra hanno la medesima parte, e così lo spirito e la materia, il mentale e il fisico, gli istinti e la ragione, la natura celeste e quella terrestre: ogni coppia di contrari può trovare in questo luogo la sua rappacificazione, la misura perfetta.
L’energia del chakra che garantisce questo equilibrio, che attira i contrari (o complementari?) e li mantiene uniti stabilmente ed equamente, è l’Amore.
Inoltre, la stella a sei punte in Occidente è il sigillo di Salomone o scudo di David, che esprime ugualmente la congiunzione di due opposti in equilibrio e che rappresenta, per tanto, la virtù della saggezza.
La stella a sei punte è anche il simbolo del macrocosmo o Uomo Universale, che unendo in sé due nature, la celeste nel triangolo diritto e la terrestre nel triangolo rovesciato, è appunto per questo il mediatore per eccellenza (Cristo ne è un esempio); questa funzione viene esercitata solo relativamente a uno stato particolare di esistenza mentre la stella a cinque punte è il Microcosmo o l’uomo comune.
Nell’anahata chakra l’uomo raggiunge perciò la sua massima evoluzione, la sua completa individualità nell’equilibrio, nell’amore, nella saggezza. Diventa l’asse centrale del cosmo e si prepara per le evoluzioni successive.
Questi simboli sono ulteriormente specificati dall’elemento del chakra che è l’aria, la materia più «sottile», estrema rarefazione di materie più pesanti, contenente il prana, insostituibile energia vitale, e dal veicolo della ruota che è l’antilope nera, simbolo del dio del vento chiamato Pavana.
Il colore è il verde, colore di acquietamento, di equilibrio, di pace; né caldo, né freddo, dove il giallo della terra e il blu dell cielo si congiungono (natura terrestre+natura celeste).
Sul piano fisico troviamo qui racolte in un’unica fascia le tre funzioni centrali per la vita dell’individuo: cardiaca = sistema chiuso-involontario; respiratoria = sistema aperto-anche volontario; immunitaria = sistema che controlla l’equilibrio interno ed esterno.
Il cuore distribuisce a tutto l’organismo, attraverso il sistema circolatorio, il sangue che contiene l’ossigeno fissato nei polmoni durante l’ispirazione. E' qui, come un sole che diffonde la sua energia, un fuoco che, invece di bruciare, irraggia il suo calore, scaldando e diffondendo la vita.
L’ossigeno è tra l’altro, da un punto di vista alchimistico, un elemento solare: il fuoco può bruciare solo in presenza di ossigeno.
Al cuore ritorna l’anidride carbonica che verrà immessa nell’ambiente durante l’espirazione.
È così un ciclo completo, scandito dal ripetersi ritmico delle sistoli, forza centrifuga che invia il sangue al corpo, e delle diastoli, forza centripeta che riporta il sangue al cuore. Due fasi complementari, attiva e passiva, nascita (la sistole) e morte (la diastole), che si ripetono in continuazione, ciclo dopo ciclo, e devono essere in perfetto equilibrio perché l’individuo esista.
Il sistema cardiaco è completamente involontario. L'innervazione del cuore, così come quella dei polmoni (plessi polmonare e cardiaco), proviene, per quanto riguarda l’ortosimpatico, dalla fascia compresa tra la terza vertebra cervicale e la quinta dorsale, coinvolgendo il primo, secondo e terzo ganglio cervicale e i primi gangli toracici; per quanto riguarda il parasirnpatico, dal nervo vago che proviene dal tronco encefalico.
Il sistema ortosimpatico aumenta la frequenza del battito cardiaco e la forza di contrazione mentre, per contro, il parasimpatico ha una funzione di decelerazione del battito.
Può sembrare strana la posizione così alta della zona di provenienza di questi nervi ma, ancora una volta, basta risalire allo sviluppo embriologico per spiegare quest’apparente sfasatura. Infatti, nelle primissime fasi di sviluppo embrionale, durante il processo della gastrulazione, una parte del mesoderma migra fino al davanti della membrana faringea e si unisce con la parte omologa del lato opposto (tubo cardiaco) formando l’abbozzo cardiaco, che solo successivamente si collocherà in posizione più ventrale (con la delimitazione del corpo dell’embrione al 22°gg). Ma l’innervazione resterà legata ai metameri cervicali del suo iniziale sviluppo. Tali metameri sono legati anche allo sviluppo delle braccia. Questo collegamento spiega perché si possono avere dolori legati al braccio in patologie di origine cardiaca (ad esempio, angina e infarto).
I polmoni, analogamente all’apparato digerente, mettono in comunicazione l’interno con l’esterno, sono un tramite tra l’individuo e il cosmo, ma per un’energia più sottile di quella alimentare, più pura. D’altronde, in stadi più antichi della filogenesi, la funzione respiratoria e quella digerente erano indifferenziate: elementi «pesanti» ed elementi «sottili» entravano insieme nell’organismo.
Ancora oggi le specie filogeneticamente più primitive (pesci) mantengono un unico condotto utilizzato sia per l’alimentazione che per la respirazione (estroflessione nelle pareti laterali del canale digerente), mentre negli altri animali e nell’uomo si sviluppa una separazione tra le due funzioni: dalla faringe si differenzia un «sacchetto» che diventerà il polmone che, quindi, è di derivazione comune con il digerente.
In questo caso si sta evolvendo una possibilità di estrarre una materia più sottile, di separare il leggero dal pesante.
Il polmone, infatti, capta il prana del cosmo e lo «fa» individuo, mette in comunicazione il «sole» esterno (ossigeno) con il «sole» interno (cuore).
E' anche l’apparato respiratorio scandisce un ciclo completo attraverso ogni inspirazione ed espirazione che, a loro volta, sono forza centripeta e forza centrifuga, nascita e morte, passività e attività, riuniti in un ritmo di perfetto equilibrio.
Ma, a differenza dell’attività cardiaca, quella respiratoria è anche volontaria, cioè può essere diretta, modificata, guidata dalla coscienza. Proprio a questo filo (la possibilità di controllo volontario) si attacca lo yogin per controllare, attraverso la respirazione, l’intero organismo con le sue funzioni di per sé lontane dal dominio della coscienza. C’è, quindi, in questa ruota anche l’equilibrio della dualità conscio-inconscio, come previsto dal ciclo espresso dal numero 12.
Infine, il timo si trova tra lo sterno e il cuore, proprio davanti a quest’ultimo. E' una ghiandola estremamente importante perché permette la nascita e lo sviluppo del sistema immunitario. Si sviluppa in epoca prenatale e mantiene la sua piena funzionalità fino all’adolescenza. Raggiunta questa età (in cui tra l’altro l’individualità anche psicologica si è strutturata), va incontro a una progressiva involuzione, fino a ridursi a una piccola massa di tessuto adiposo. La sua presenza è fondamentale, affinché appaiano nell’organismo gli anticorpi che andranno a popolare tutte le ghiandole linfatiche dell’organismo.
Anche il timo, come il polmone, prende origine dalla faringe e deriva, quindi, dal medesimo foglietto embrionale (l’endoderma).
Mancando il timo, la capacità immunitaria non si sviluppa e pertanto manca la possibilità organica di distinguere il sé da ciò che è altro da sé, l’aggredito dall’aggressore. Manca la possibilità di equilibrare i contrari, di difendere la propria individualità.
Il timo, in questo senso, garantisce l’instaurarsi del mantenimento di un armonioso equilibrio tra interno ed esterno, costituendo così il centro dell’esistenza dell’individuo, la sua possibilità di riconoscersi.
Anche negli organi dell’ anahata chakra ritroviamo, perciò, cicli caratterizzati da complementarità di ritmi e di funzioni che, nel loro equilibrio, definiscono l’individualità dell’uomo.


Tavola riassuntiva di Anahata


Funzione Psicologica: Sentimenti d'amore per gli esseri umani, apertura alla vita, relazioni, donare
Associazione Sensoriale: Tatto
Sistemi Associati: Cuore, bronchi, apparato respiratorio, nervo vago
Nervi: Plesso Cardiaco
Ghiandole: Timo
Elementi: Aria
Colori: Verde
Nota Musicale: Fa
Cristallo: Tutte le pietre verdi, in particolare la Avventurina, la Tormalina
Profumo: Mirto, rosa, geranio
Bijamantra: Yam



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V° chakra Vishuddha, il "purissimo"

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È localizzato nella gola ed è «puro», come dice il suo nome, poiché ormai lo yogin nel suo cammino di ascesa e di riattivazione dei chakra si è purificato.
Vishuddha appare come un loto di colore porpora, secondo lo Shritattvacintamani, turchese, secondo altre scuole più recenti, con sedici petali su cui sono rappresentate vermiglie le sedici vocali dell’alfabeto sanscrito: a (breve), a (lunga), i ( breve), i (lunga), u (breve),
u (lunga), r (considerata vocale, breve), r (lunga), l (considerata vocale, breve), l (lunga), e, ai, o, au, n (quale nasalizzazione), h (quale mezza aspirazione).
L’elemento correlato è l’etere (anche nel senso di spazio), rappresentato da un mandala circolare bianco come la luna piena.
L’organo di senso rapportato al vishuddha è l’orecchio, sede dell’udito, mentre l’organo di azione è la bocca.
La caratteristica principale di questo chakra è il vuoto, per cui la concentrazione operata sul vishuddha realizza il vuoto.
Il bijamantra «ham», cioè la lettera «ha» nasalizzata, è quello della regione eterea, rappresentato come un dio dal colore bianco niveo, con quattro braccia, con il nodo e il pungolo in due mani e le altre due atteggiate nel gesto che dissipa la paura e in quello che elargisce doni, seduto su un elefante bianco.
In alcune raffigurazioni più recenti in vishuddha compare anche un elefante bianco.
Nel puntino posto sulla lettera per nasalizzarla è inscritto Sadashiva, altro aspetto del dio Shiva, bianco come la neve, con cinque visi con tre occhi ciascuno e dieci braccia le cui mani recano il tridente, l’ascia, il coltello, la folgore, la fiamma, il serpente, la campana, il pungolo, il nodo e fanno il gesto che dissipa la paura, vestito di una pelle di tigre, i cobra avvolti attorno al collo e alle braccia e nei capelli la falce lunare con la punta rivolta verso il basso e stillante ambrosia. Sadashiva è unito alla sua sposa Parvati, qui chiamata Girija, in maniera tanto stretta da formare una figura androgina, cosicché l’immagine appare in parte argentea e in parte aurea, in quanto Girija ha il colore dell’oro; la cavalcatura è il toro Nandin, bianco in quanto simboleggia il controllo e la sublimazione dell’energia naturale rappresentata da questo animale, le cui corna rimandano all’ambito lunare e quindi alla mezzaluna che orna i capelli di Sadashiva.
La Shakti qui si proietta come Shakini, assisa su un mucchio di ossa, bianca come l’oceano di latte, vestita di giallo, con cinque visi e tre occhi in ognuno di essi, con le quattro braccia che recano in mano l’arco, la freccia, il nodo scorsoio e il pungolo.
E' ghiotta di latticini ed è associata alle ossa, uno dei sette tessuti costitutivi del corpo.
Sempre in vishuddha, dentro la regione eterea rappresentata dallo yantra circolare, vi è un triangolo con inscritta la regione della luna, un cerchio che ne simboleggia la pienezza.





Vishuddha,la realizzazione dell’autocoscienza

È situato nella gola, all’altezza dellla tiroide.
Il suo simbolo comprende, andando dall’esterno verso l’interno, un fiore a sedici petali (4x4) con inscritto un triangolo a punta in giù con dentro un cerchio.
Il numero 16 è il quadrato di quattro, ovvero il quadrato che si moltiplica per se stesso. Come giù sappiamo, il 4 e la sua rappresentazione geometrica, il quadrato, sono in tutte le tradizioni i simboli della manifestazione universale, della materializzazione del cosmo.
Ora, con l’aggiunta di una seconda dimensione, descritta dalla sua elevazione al quadrato (4x4 = 4 alla seconda), il quaternario può rispecchiarsi in se stesso, riflettersi. Il 16 diviene perciò il simbolo della manifestazione che ha raggiunto la capacita, moltiplicandosi per se stessa o proiettandosi in una nuova dimensione, di potersi «vedere», di autocontemplarsi.
Ciò, per traslato, rappresenta il percorso dello sviluppo psichico con la sua capacità di «rendersi conto di sé», di acquistare autocoscienza.
I pitagorici giuravano «per il quadrato di quattro», come a dire per la conoscenza del cosmo o per la coscienza dell’uomo.
L’evidenziazione del quaternario corrisponde, infatti, al punto di vista cosmologico, cioè relativo alla conoscenza del cosmo, e ugualmente corrisponde alla presa di coscienza dell’uomo da parte di se stesso.
Il triangolo, figura geometrica del ternario, è qui simbolo di un fuoco virtuale, generatore e trasformatore, dell’energia necessaria per ogni esistenza. La punta diretta verso il basso significa che agisce sulla materia terra; la punta diretta verso l’alto significa che viene privilegiato l’aspetto creativo rivolto verso lo spirito cielo.
Il cerchio è qui simbolo dell’unità indivisa che precede ed è in tutto; l’onnipotenzialità iniziale, che è necessario recuperare per passare ad altra forma. È infatti interno al triangolo, che ne rappresenta il passaggio successivo, ne è il suo nucleo, il seme primordiale.
Sul piano della manifestazione è la flessibilità onnipotente dell’acqua da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna.
In tutte le tradizioni il destino dell’acqua è «quello di precedere la creazione e di riassorbirla... Tutto ciò che è forma si manifesta al di sopra delle acque, staccandosi da esse.., e ogni forma si rigenera (solo) tramite immersione nelle acque». Nell’acqua la forma si dissolve e solo dopo questa dissoluzione può rinascere.
Questo è anche il simbolismo del battesimo nella nostra tradizione cristiana, come rinascita dopo la morte simbolica nell’acqua.
Nel simbolo di vishuddha l’acqua è circoscritta dal triangolo che rinforza e sottolinea, in quanto fuoco generatore, la spinta di ciò che passa attraverso quest’acqua verso nuove modalità dell’essere.
Questo chakra che riunisce in sé i tre simboli geometrici fondamentali, per il loro significato congiunto, sembra sancire l’inizio di una nuova esistenza, di una nuova modalità dell’essere.
La materia (quadrato), ritrovata la sua onnipotenza iniziale (cerchio), viene diretta (triangolo) verso un nuovo piano di manifestazione (quadrato di 4), che la «riflette» e da dove si può contemplare.
Le figure geometriche sono completate e meglio specificate da ulteriori simboli. Vi è l’elefante, che qui è bianco, come a volere simboleggiare l’avvento della luce o, in termini psicologici, della coscienza; la memoria diviene cosciente: il bianco, infatti, è contrapposto al nero del primo elefante e rappresenta la luce che illumina le tenebre dell’inconscio. Rimanda, in questo senso, al manifestarsi di capacità di apprendimento memorizzazione e linguaggio.
Il dio con il tridente sancisce il potere sui tre mondi raggiunto in questo chakra: asura-umano-divino.
Il potere sui mondi manifestati è confermato dalla presenza del serpente che simbolizza qui il potere sullo scorrere dei tempo in quanto attributo proprio della manifestazione. «Ogni forma, non appena si è staccata dalle acque, non appena ha cessato di essere virtuale, ricade sotto la legge del Tempo e della Vita».
La dea seduta sulle ossa riconferma il raggiunto potere sulla materia e sull’individualità, il cui nucleo inestinguibile sarebbe presente secondo alcune tradizioni proprio nelle ossa.
Da quanto appare esaminando i simboli di vishuddha, questo chakra rappresenta un particolare tipo, o livello, o configurazione di energia, che pare costituire un punto di passaggio e trasformazione dell’energia/materia corporea dal basso verso l’alto o viceversa.
Un punto dove è possibile la creazione e l’esteriorizzazione di nuova materia. Un centro dove è raggiunto un potere-controllo sulla manifestazione corporea.
Esattamente nel punto dove gli yogin collocano il chakra si trova un’importantissima ghiandola, la tiroide, con annesse quattro piccole ghiandole, le paratiroidi.
Inoltre, uguale collocazione topografica hanno, nella parte più interna della gola, le corde vocali sede dei suoni articolati ovvero della parola e della capacità di linguaggio che è l’espressione cosciente del concetto.
La tiroide, di derivazione endodermica, si sviluppa dal pavimento della faringe primitiva le cui cellule, a uno stadio molto precoce dell’evoluzione dei vertebrati, avevano acquistato la capacità di captare lo iodio sciolto nei liquidi dell’organismo.
Il peduncolo, che nell’embrione unisce la tiroide al pavimento della faringe, di solito scompare nell’adulto.
In alcune specie di elasmobranchi (classe di pesci) permane tuttavia un dotto che si apre nel pavimento della faringe.
A più riprese gli yogin parlano della possibilità di «riattivare vecchi circuiti energetici» e molto spesso nel percorso filogenetico si trovano «passaggi», «collegamenti» ormai persi, ma che un tempo hanno avuto significato funzionale.
Gli ormoni della tiroide sono di due tipi: iodio-tironine e calcitonina.
Tramite le iodio-tironine la tiroide regola tutti i processi metabolici e gli scambi energetici, in particolare attraverso il metabolismo dei glicidi (gli zuccheri). Il cervello utilizza per le sue funzioni quasi unicamente glicidi.
La tiroide influenza la crescita corporea e, in particolare, lo sviluppo del cervello, aumentando, per esempio, il numero delle sinapsi, cioè dei collegamenti tra cellule nervose. Inoltre, influenza lo sviluppo sessuale.
Le iodio-tironine esplicano la loro funzione mediante la captazione di iodio che viene legato a particolari aminoacidi nel surrene.
La capacità di accumulare iodio è presente già in alcuni tipi di alghe marine e viene poi sviluppata dai primi vertebrati. Nei rettili è tale elemento a influenzare la muta dell’epidermide (trasformazione di stato). Negli anfibi la tiroide determina la possibilità di metamorfosi.
Nei mammiferi la tiroide permette di completare armonicamente la crescita.
Nell’uomo permette di raggiungere un normale livello intellettivo, di sviluppare la coscienza.
Lo iodio è presente fondamentalmente nell’acqua di mare, utero primordiale della vita.
La carenza di iodio comporta, infatti, anche una mancata maturazione sessuale, cioè un blocco dell’attività del secondo chakra.
Inoltre, anche il cortico surrene è legato alla memoria e all’apprendimento. Un legame tra svadhishthana e vishuddha è presente anche per ciò che riguarda il metabolismo del calcio, e pertanto delle ossa, come «energia primordiale» (svadhishthana) e sua «trasformazione» (vishuddha).
La possibilità di catturare calcio dal mondo esterno e farlo proprio è, infatti, primitivamente legata al rene che è in grado di attivare la vitamina D, permettendole di legare il calcio nell’intestino. Il destino del calcio, in seguito, è invece diretto dalla tiroide.
Questa ghiandola, tramite le iodio-tironine, sembra quindi guidare e regolare, ovvero essere alla base di un passaggio a una tappa successiva dello sviluppo psico-fisico.
Tramite la calcitonina la tiroide ha effetto ipocalcemizzante e ipofosforemizzante: inibisce, cioè, il riassorbimento osseo e rallenta la degradazione del collagene scheletrico (che comporta la diminuzione dell’idrossiprolina nelle urine). Inibisce la perdita di calcio.
Favorisce, cioè, la stabilità dell’osso dirigendo il calcio dal sangue (ipocalcemia) verso l’osso e trattenendolo a livello renale.
Per quanto riguarda invece le paratiroidi, il loro ormone si chiama paratormone (PTH). Esso ha un’azione complementare alla calcitonina, cioè ipercalcemizzante. Regola la distribuzione di calcio e di fosforo nelle ossa (idrossiapatite di calcio). Promuove l’attività di riassorbimento dell’osso, nel senso che, se nel sangue c’è un tasso basso di calcio, il PTH lo preleva dalle ossa e lo dirige nel sangue.
Inoltre, ne favorisce l’assorbimento dall’ambiente esterno. Il PTH, infatti, media la sintesi di vitamina D «attivata».
Ogni giorno 700-800 mg. di calcio possono uscire o entrare nelle ossa. La vitamina D, attivata e trasmessa all’intestino, permette l’assorbimento di calcio e fosfati, il cui successivo destino viene regolato dalla calcitonina e dal PTH.
Nell’uomo, con l’avanzare dell’età, vi è una progressiva riduzione della calcemia, dell’assorbimento intestinale del calcio e della calcitonina, e un aumento del PTH che tenta di ristabilire la calcemia.
Ciò determina una progressiva osteoporosi, una rarefazione della materia, forse una preparazione a un passaggio verso una dimensione più spirituale?
Esaminando le funzioni che contraddistinguono queste ghiandole, possiamo dire che la tiroide e le paratiroidi governano la «stabilità» della materia corporea, la sua maggiore o minore «materializzazione» verso la sintesi di tessuti, o energizzazione verso l’apparizione e la stabilizzazione delle facoltà intellettive e la creazione di idee, permettendo così all’uomo di esprimere coscienza e autocoscienza.
Rappresentano, cioè, un punto nodale di passaggio di energia dal basso verso l’alto e viceversa e di esteriorizzazione di questa energia trasformata (ad esempio, la formulazione di idee), proprio come avevamo visto accadere esaminando le funzioni espresse dalla simbologia del chakra corrispondente.


Tavola riassuntiva di Vishudda


Funzione Psicologica: Capacità di recepire e assimilare, abbondanza
Associazione Sensoriale: Udito
Sistemi Associati: Gola, tonsille, laringe, corde vocali, esofago
Nervi: Plesso Cervicale
Ghiandole: Tiroide
Elementi: Etere
Colori: Azzurro
Nota Musicale: Sol
Cristallo: Tutte le pietre azzurre, in particolare la Sodalite, il Calcedonio
Profumo: Lavanda, Eucalipto, Neroli
Bijamantra: Ham



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VI° chakra Ajna, "ove si realizza il comando"

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È localizzato tra le sopracciglia, in mezzo alla fronte, nella posizione del terzo occhio.
Ajna, il chakra «dove si realizza il comando», appare come un loto di colore lunare, bianco splendente, con due petali con inscritte pure in bianco le lettere ha e ksha. Per taluni maestri il chakra si visualizza anche di colore viola.
Seguendo sempre la struttura proposta dal Samkhya, che vede associati i cinque elementi fondamentali dell’universo, terra, acqua, fuoco, aria ed etere/spazio, con i primi cinque chakra, in questo si ritrova la dimensione mentale sottile, il senso dell’ego e l’intelletto.
Come yantra troviamo il triangolo che chiaramente simboleggia la Shakti nella sua forma di yoni, «matrice» cosmica con inserito il lingam Itara, cioè Shiva nella sua forma fallica, fulgido come una serie di lampi, bianco cristallino e con tre occhi.
Vi è inscritto «aum», la mistica sillaba origine di tutti i mantra, coronata dalla nasalizzazione che appare come la fiamma di una lampada, che simboleggia l’anima intesa come puro intelletto, la buddhi del Samkhya, e illumina con il suo splendore citrini, la parte più interna della sushumna che qui sfocia.
La Shakti qui si proietta come Hakini, su un loto non più rosso ma bianco, evidente simbolo di pacificazione e purificazione bianca, con sei volti e tre occhi in ognuno di essi e sei braccia che recano in mano un rosario, un teschio, un tamburello e un libro e sono atteggiate nel gesto che dissipa la paura e in quello che elargisce doni.
E' associata al midollo, sesto tessuto costitutivo del corpo umano secondo l’Ayurveda. Il settimo, lo sperma, viene collegato, ma non da tutti i maestri però, al chakra seguente.
L’attivazione di questo chakra coincide con l’apparizione di una luce abbacinante, una corrente luminosa che unisce muladhara a sahasrara, l’ultimo chakra che sovrasta ajna, e in questo bagliore si manifesta Paramasiva, il Supremo Signore nella sua piena potenza, sotto forma di hamsa nella candida e circolare regione della luna.




Ajna, uno che diviene due
È l’ultimo chakra collocato all’interno del corpo fisico.
E' situato tra le sopracciglia, esattamente in mezzo alla fronte; il suo simbolo comprende un fiore a due petali: sul fiore di destra è rappresentato il sole, su quello di sinistra la luna oppure, più comunemente, due lettere sanscrite.
Nel fiore è inscritto un triangolo a punta in giù, che si congiunge con un lingam.
L’elemento è l’etere.
Il 2 è il numero della prima polarizzazione. Qui i due termini iniziali, virtuali, sono rappresentati coesistenti, sole e luna, e nell’atto di riunirsi: il lingam che letteralmente penetra il vertice del triangolo, la yoni, come per generare.
Ciò che è generato dal 2 è in primo luogo il 3, principio a sua volta ancora immanifesto, ma base e creatore di tutte le cose.
Conferma a questo proposito il Tao-te-ching: «Uno ha prodotto 2, 2 ha prodotto 3, 3 ha prodotto tutti i numeri», pertanto il 2 è il simbolo di tutte le dualità per cui esistiamo, così cielo e terra sono la polarizzazione dell’unità primordiale, il processo della manifestazione cosmica che implica la separazione in due metà dell’uovo del mondo.
«Io sono una che diviene due» ribadisce un’antica iscrizione egiziana, e nessuna cosa in effetti è concepibile senza che immediatamente si concepisca anche il suo contrario: due è maschile e femminile, luce e buio, manifesto e non manifesto, mortale e immortale, io e sé, bianco e nero, buono e cattivo. Yin e yang sono il perfetto simbolismo, anche grafico, di questa dualità implicita nell’esistenza.
E' impossibile eliminare la dualità del pensiero perché, proprio a causa di questa dualità, esso esiste.
Il 2 esprime, perciò, l’archetipo di tutte le complementarità esistenti. E' il simbolo, quindi, di tutte le dualità, ovvero di tutto ciò che è presente o può essere presente nel cosmo-microcosmo.
In questo senso qui risiede, dunque, il potere che sovrintende e dirige la possibilità di ogni manifestazione o non manifestazione del corpo e della mente, della materia e dello spirito. E' il centro che dà il via, l’assoluta potenzialità, come dice il suo nome stesso, ajna, «centro del comando». Inoltre ajna, contenendo il germe di tutte le dualità, è anche implicitamente la possibilità di conoscerle a priori, avendole in sé come acquisizione diretta, prima ancora che si manifestino; cioè, per esteso, la possibilità di preveggenza, come d’altronde sembra confermare un altro nome che gli viene attribuito: «terzo occhio».
Il triangolo a punta in giù qui è senz’altro simbolo del femminile o volontà diretta verso la manifestazione, penetrato dal lingam maschile, o volontà diretta verso il non manifesto. Le due immagini costituiscono, a loro volta, uno dei simboli più presenti nell’immaginario umano della dualità che, fecondandosi, origina il tre e quindi «i mille esseri». L’india è veramente piena di tali immagini, yoni e lingam uniti, come a rammentare continuamente che tutto ciò che appare non è che un'infinita ripetizione e concretizzazione di questa prima virtuale polarità.
Questo chakra, letto attraverso alcuni dei suoi simboli, rappresenterebbe quindi la possibilità di sovrintendere a ciò che sta sotto come a ciò che sta sopra ovvero di autodeterminarsi; la possibilità di terminare il processo di individuazione, svincolandosi dal mondo esterno, cioè dall’apparenza delle separazioni, come conseguenza dell’acquisita capacità di superamento delle dualità (il due converge in uno) e dei cicli di morte—rinascita. La coscienza di questo chakra apre e fa cadere il «velo di maya», l’illusione delle apparenze del mondo.
Rappresenterebbe anche il potere di vedere-sapere ciò che non è ancora accaduto, ma sta per accadere.
Nel settore individuato da questo chakra si trovano il diencefalo e due ghiandole di importanza fondamentale per il controllo e la regolazione il tutto l’organismo: l’ipofisi e l’epifisi.
L’ipofisi pende circa al centro della parte inferiore dell’enfalo, al di sotto del terzo ventricolo, ed è accolta in una nicchia dell’osso sfenoide chiamata, a causa della sua forma, sella turcica.
E' composta da due parti fondamentali, di derivazione ectodermica: la neuro—ipofisi, derivata dal pavimento del diencefalo (contiene un recesso del terzo ventricolo), e l’adeno-ipolisi, derivata dalla volta dello stomodeo, cioè dalla cavità buccale primitiva.
In alcune specie animali rimane, a testimonianza di questa derivazione e della primitiva sede di eliminazione del secreto ipofisario, un dotto di comunicazione tra l’ipofisi e la cavità buccale (in alcuni pesci; in alcuni rettili e uccelli rimane solo un cordone chiuso).
Queste ancestrali vie di comunicazione tra compartimenti del corpo, che nell’uomo appaiono completamente separati, costringono a riflettere sulle parole degli yogin che affermano di poter riattivare percorsi e comunicazioni all’interno del corpo, normalmente chiusi.
Gli ormoni dell’adeno-ipofisi sono STH-ormone della crescita; TSH-ormone che stimola la tiroide; ACTH-ormone che stimola il corticosurrene; FSH-ormone che stimola la crescita del follicolo ovarico; LH-ormone che stimola il corpo luteo (nei maschi le cellule interstiziali); PRL-ormone che stimola la lattazzione. L’ormone della parte intermedia è l’MSH-ormone melanocito stimolante (regola la pigmentazione della pelle).
La neuro-ipofisi non sintetizza ormoni, ma accumula e libera i neuro-secreti accumulati dall’ipotalamo; i più importanti sono l’ossitocina, che stimola le contrazioni uterine e la fuoriuscita del latte dalla mammella, e la vasopressina, che stimola il riassorbimento dell’acqua nel rene.
Come si vede, l’ipofisi controlla tutto l’organismo, perché controlla le ghiandole endocrine. Ciò che avviene nel sistema diencefalo-ipofisario prefigura, quindi, le modificazioni corporee o psichiche che si manifesteranno nell’individuo. Una disfunzione di questo sistema comporterà, pertanto, uno squilibrio in tutte le funzioni psico-fisiche dell’individuo.
Osservando il ruolo dell’ipofisi nell’organismo possiamo dire, servendoci di un linguaggio figurato ma attinente alla realtà, che questa ghiandola (o meglio, il sistema diencefalo-ipofisario) rappresenta «l’ordine costituito», la «regalità» che governa, la capacità di prefigurare, proiettarsi, integrare, controllare tutte le funzioni del corpo, ovvero, per lo yoga, ciò che esiste nel «microcosmo».
Se nella tradizione orientale dello yoga ajna è «il centro del comando», nella tradizione alchemica occidentale ritroviamo l’ipofìsi simboleggiata da Giove, il re degli Dei, colui che dispone e e controlla l’operato di tutti al di sotto di lui.
D’altra parte la mitologia greca ci ricorda che Giove è a sua volta figlio di Saturno, il primo dio nato, l’Antico dei giorni, la forza costringente, il determinismo, colui che costringe gli spazi liberi e luminosi nella scura materia. Nella tradizione alchemica, questo dio primigenio è posto a simbolo di un’altra ghiandola che si trova nella sfera di influenza dell’ajna chakra e a cui forse meglio ancora si adatta l’attributo di «terzo occhio», l’epifisi, piccola ghiandola a forma di pigna di meno di 1 cm. di lunghezza e 150 gr. di peso, situata a livello della parete posteriore del terzo ventricolo, a cui è collegata tramite un peduncolo, come l’ipofisi.
L’organo pineale sembra, quindi, che rappresentasse un occhio dorsale filogeneticamente molto antico. Risalendo la scala evolutiva, al di sopra degli anfibi la pineale diviene essenzialmente ghiandolare, sebbene rimangano cellule sensitive ancora poco conosciute, e l’ormone principale da essa prodotto è la melatonina che viene secreta ritmicamente seguendo i cicli luce-buio dell’ambiente esterno, anche se la ghiandola non è più in contatto diretto con la fonte esterna di luce (ad esempio, nell’uomo).
E' come se la sua funzione visiva, prima diretta, fosse stata in grado di interiorizzarsi.
La pineale riceve, infatti, un’innervazione afferente dal ganglio cervicale superiore del simpatico, a sua volta collegato all’occhio.
La percezione del buio provoca sintesi di melatonina che, inducendo l’aggregazione dei granuli di melanina nella cute, schiarisce la pelle.
La luce, invece, diminuisce gli impulsi nervosi del simpatico e blocca la sintesi di ormone: bastano pochi minuti di esposizione a una luce brillante perché si determini una caduta dei livelli circolanti di melatonina.
L’integrità di questa via è indispensabile per l’attività della ghiandola. Seguendo i ritmi luce-buio, l’epifisi infatti si sincronizza e sincronizza tutto l’organismo sui ritmi del giorno e della notte, delle stagioni ecc., cioè sui ritmi del macrocosmo che la circonda.
L'epifisi sarebbe perciò un «sincronizzatore» interno-esterno, una guida della struttura temporale dell’organismo: indipendentemente dalla visione, l’organismo sa se è giorno o notte o in quale periodo dell’anno siamo.
L’epifisi, contemporaneamente, detta il ritmo delle «stagioni» interne: diminuisce la melatonina nella pubertà, durante l’ovulazione, in menopausa, nella vecchiaia. Tutto ciò attraverso una trasformazione dell’impulso luminoso che, materializzandosi, diviene impulso ormonale.
Luce, impulso nervoso, epifisi, ormone: la funzione coagulante di Saturno degli alchimisti.....il terzo occhio dell’Oriente.
Allo stato attuale della ricerca, i bioritmi epifisari sembrano controllare il tono dell’umore, l’equilibrio ormonale, l’equilibrio immunitario e sembrano avere azione antistress. In sintesi, le funzioni organiche corrispondenti a questo chakra sono il controllo sull’equilibrio dell’intero psico—soma, il controllo della capacità di autoriconoscimento o mantenimento dell’integrità della propria individualità, l’interiorizzazione di capacità visive prima dirette all’esterno, con maggiore possibilità di autoregolazione e autosincronizzazione.
Come sempre, troviamo una corrispondenza tra il simbolismo del chakra e le funzioni degli organi compresi nella sua ruota.
Se le funzioni sono queste, ancor più si comprende come l’apertura di questo chakra permetta di avere la coscienza e il controllo sull’intero microcosmo umano, di sollevare il velo di maya, le illusioni, liberando l’individuo dallo «spettro del drago uroborico», cioè l’incoscienza totale, che sempre tenta di riassorbirlo in sé.

Tavola riassuntiva Ajna


Funzione Psicologica: Capacità di mettere in pratica le idee, di comprendere e visualizzare i concetti mentali
Associazione Sensoriale: Tutti, e le Percezioni Extrasensoriali
Sistemi Associati: Parte inferiore del cervello, occhi
Nervi: Plesso Carotideo
Ghiandole: Ipofisi
Elementi: Luce
Colori: Indaco
Nota Musicale: La
Cristallo: Tutte le pietre indaco/viola, in particolare l'Ametista, la Fluorite
Profumo: Menta, Mirra
Bijamantra: Aum



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VII° chakra Sahasrara, il "loto dai mille petali"

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È localizzato al di sopra della fine di sushumna; qualche maestro specifica nel mezzo del cervello, qualche altro dice subito sotto il brahmarandhra, mentre altri lo collocano subito sopra di questo.
Sahasrara appare come un loto di colore bianco dai luminosi filamenti, con «mille petali» in cui sono inscritte tutte e cinquanta le lettere dell’alfabeto sanscrito ripetute 20 volte. All’interno risplende tra freddi raggi argentei la luna piena e al suo interno è inscritto il triangolo che alberga il grande vuoto, origine e dissoluzione di ogni cosa.
Qui risiede Paramashiva, simbolo dell’identificazione fra l’anima individuale e l’Anima universale, fra l’uomo e Dio, realizzazione della suprema beatitudine che consegue alla distruzione dell’ignoranza e della falsa visione operata da Paramashiva stesso quale sommo guru che istruisce lo yogin devoto. Il guru terreno che ha condotto il discepolo alla soglia della liberazione si identifica qui con Paramashiva stesso assiso sull’hamsa, l’ocacigno.
L’ hamsa ripropone il tema dell’unificazione e del superamento delle polarità per realizzare l’Unità ineffabile: il Mistero ultimo si divide in due, maschile e femminile, spirito e natura, «ham» e «sa», «io» e «questo». Il simbolismo della riunificazione è ulteriormente sottolineato in sahasrara dalla presenza dei mandala della luna e del sole. Nell’hamsa sono contenute tutte le forme che il Divino assume e ogni devoto troverà quella cara al suo cuore: per gli shivaiti è Shiva, per i vishnuiti è Vishnu, per i devoti della Dea è la Shakti, per altri è Vishnu-Shiva...
La Shakti si manifesta in sahasrara nel triangolo inscritto nel mandala della luna come Amakala, il sedicesimo asterismo lunare: dea lucente e sfolgorante, di colore solare, stilla verso il basso un continuo rivolo di ambrosia. All’interno di Amakala, immaginata come falce lunare e quindi concava, risiede Nirvanakala, anch’essa in forma di mezzaluna, rosseggiante come il sole, cuore di tutti gli esseri e dispensatrice di divina conoscenza. Dentro di questa, nel mistico punto che simboleggia il vuoto da cui tutto origina e a cui tutto ritorna, si trova la Nirvana Shakti, abbacinante come dieci milioni di soli, colei prima della quale non esisteva nulla: è qui che Shiva si unisce con Kundalini ed è da questa unione che scaturisce il nettare dell’ambrosia poi stillante verso il basso.
Lo yogin deve dunque fare ascendere Kundalini dal muladhara fino al sahasrara, facendole attraversare tutti i chakra fino a condurla dal suo signore, Paramashiva, affinché si unisca con lui e possa delibare l’ambrosia generata dalla loro unione. Quindi la dea in forma serpentina deve essere fatta ridiscendere in muladhara e, se nell’ascesa ella aveva riassorbito gli elementi di un chakra in quello successivo fino a dissolvere tutta la manifestazione nel vuoto contenuto nel triangolo di sahasrara, ora, ridiscendendo, emana nuovamente i chakra e tutto ciò che essi costituiscono e investono, infondendo loro nuova vita, ma soprattutto permeandoli di coscienza.
Attraverso i chakra lo yogin ha esplorato se stesso e il mondo: è entrato nei meccanismi del corpo per riappropriarsene in maniera piena e totalmente volontaria, è sceso oltre la soglia del conscio nelle tenebre dell’ Uroboros primitivo, l’inconscio collettivo, per recuperare la sua coscienza individuale. Ma non si è fermato a questo; ha osato andare oltre, sacrificando il suo io psico-fisico per trascendere se stesso.
Così ha attinto l’infinita Coscienza che sta oltre l’umano ed ha aperto il suo terzo occhio affacciandosi su un’altra dimensione.
Di questo incredibile viaggio al di là del finito resta una cronaca esoterica, raccontata dai simboli, poiché soltanto essi, che provocano risonanze, sono dinamici e trasformano, possono esprimere ciò che non può essere comunicato altrimenti.


Nota.
Non si è inserita alcuna trattazione sul chakra sahasrara, poiché si segue la tradizione della scuola «yogica indiana» che colloca l’ultimo chakra sopra la testa e quindi fuori della dimensione fisica vera e propria.

Tavola riassuntiva di Sahasrara


Funzione Psicologica: Integrazione tra la personalità globale, la vita e gli aspetti spirituali dell'umanità, coscienza universale
Associazione Sensoriale: Empatia
Sistemi Associati: Corteccia cerebrale, sistema nervoso centrale
Nervi: Cervello
Ghiandole: Pineale
Elementi: Pensiero
Colori: Nessuno
Nota Musicale: Si
Cristallo: Tutte le pietre bianche, in particolare il Quarzo
Profumo: Alloro, Incenso, Loto
Bijamantra: Ne suono ne colore


Edited by rubinia - 21/11/2006, 13:49
 
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rubinia
view post Posted on 21/11/2006, 15:28




chakra, visione chiaroveggente e malattie



nel Pranic healing si rilevano tre condizioni dei chakra:
1. congestione o svuotamento
2. superattivazione o ipoattivazione
3. qualità o quantità impropria di energia pranica nei chakra

che un chakra sia superattivo o ipoattivo dipende dalle dimensioni degli altri chakra (ad esempio se ilplesso solare misura 15 cm mentre gli altri chakra maggiori ne misurano circa 10 di mdia, allora è superattivo). ipertensione o pressione sanguigna alta sono in relazione con alcuni chakra superattivi.
anche i chakra ipoattivi possono causare disturbi. altri disturbi possono essere causati da qualità o quantità inappropriata di energia contenuta nel o nei chakra. nella tabella che segue noterete che il prana è diviso in prana colorato. questa tabella può essere utile a tutti come conoscenza (la descrizione dei vari prana colore la trovate qualche post più giù), e per i "guaritori" più esperti per approfondire la conoscenza dei chackra anche visti con chiaroveggenza


chakra di base



ha 4 petali e contiene prana rosso e arancio ed una quantità molto piccola di prana giallo.
il prana rosso che proviene dal ch di base energizza e rinforza tutto il corpo fisico.

il ch di base controlla e da energia a:
- sistema muscolare e scheletrico
- colonna vertebrale
- produzione e qualità del sangue
- ghiandole surrenali
- tessuti e organi interni
- ritmo di crescita cellulare
- crescita dei bambini
- vitalità
- calore corporeo
- influenza il cuore e gli organi sessuali


il malfunzionamento di questo chakra si può manifestare come:
- artrite e reumatismi
- problemi alla colonna vertebrale
- malattie del sangue e allergie
- rallentamento nella guarigione delle ferite e delle fratture
- problemi alla crescita
- cancro e leucemia
- poca vitalità
- disturbi cardiaci
- disturbi al cervello
- disturbi sessuali

il chakra di base controlla e energizza il sistema muscolar, per questo influenza il cuore. in alcuni pazienti cardiopatici il ch di base si presenta giallo e arancio (e non rosso e arancio).
parte dell'energia del ch di base va al cervello, quindi, parte dell'energia trasmutata del ch di base è necessario per il corretto funzionamento dei chakra della testa.
le persone anziane hanno generalmente un ch di base svuotato, ecco perchè i loro corpi rimpiccioliscono, l colonna si curva, le ossa sono più fragili e generalmente sviluppano artrite..
il ch di base è la sede dell'aito sopravvivenza o autoconservazione. le persone con il ch di base molto attivo tendono ad essere più dinamiche, ma quando il ch è troppo attivato si manifesta come irrequietezza, insonnia, iperattività. al contrario un ch di base ipoattivo tende a manifestarsi con pigrizia, in persone prive di realismo, distaccate dalla realtà. le persone con tendenza al suicidio potrebbero avere unch di base ipoattivo

i chakra minori delle piante dei piedi ed il ch di base sono i principali punti di ingresso dell'energia pranica della terra


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chakra del sesso



ha 6 petali e contiene prana rosso (due sfumature) e arancio. chiaroveggentemente è stato osservato che durante l'urinazione il sex chakra ed il meng min producono una maggiore quantità di prana arancio utilizzato per espellere materiali di scarto del corpo.

il chakra del sesso controla e da energia:
- organi sessuali
- vescica ed uretra
- gambe
- zona della gola e zona della testa

i chakra ajna, gola e base influenzano il chakra del sesso, quindi il malfunzionamento di uno di questi ch potrebbe influenzare negativamente il ch del sesso.

il malfunzionamento si potrebbe manifetare con:
-problemi urunari
- impotenza
- sterillità
- ingrossamento della ghiandola prostatica
- disturbi sessuali

il ch del sesso è il centro della creatività inferiore o fisica. il ch della gola è il corrispondente del ch del sesso. parte dell'energia sessuale viene trasmutata in una forma più elevata di energia perchè possa essere utilizzata dalla gola e dalla testa.
i pazienti mentalmente ritardati hanno il ch del sesso svuotato


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chakra meng mein




ha 8 petali e contiene più prana arancio e meno prana rosso, contiene inotre una piccola quantità di prana giallo e di prana blu. funziona come stazione di pompaggio per l'energia proveniente dal ch di base ed è responsabile del flusso verso l'alto del prana che scorre nella colonna vertebrale

il ch meng mein controlla e da energia a:
- reni
- ghiandole surrenali
- parte degli organi interni
- regola la pressione sanguigna

il malfunzionamento si può manifestare con:
- problemi renali
- poca vitalità
- disturbi alla pressione sanguigna
- problemi alla schiena
il ch meng mein ha le dimensioni di 1/3 o 1/2 degli altri ch maggiori. se le sue dimensioni sono normali, la pressione sanguigna è nella norma. se è superattivo la pressione sarà alta e viceversa.

il meng mein è in stretta connessione con lo splenico, quindi se lo splenico è sovraccarico, lo sarà anche il meng mein, per questo motivo non è consigliabile proiettare energia al ch splenico di un iperteso .
il malfunzionamento di plesso, meng mein, base, ajna, e cardiaci potrebbe manifestarsi con una crescita celllulare abnorme. il meng mein non va energizzato in neonati, bambini, donne incinte, anziani e dovrebbe essere trattato solo da pranic healer esperti

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chakra dell'ombelico



ha 8 petali e contiene prevalentemente prana giallo, verde, blu, rosso e viola. contiene anche un po' di arancio.
il ch dell'ombelico produce il "ki sintetico" che favorisce la circolazione del prana nei meridiani. il ki sintetico favorisce anche l'assorbimento nel corpo eterico. le persone con più ki sintetico assorbono maggiori quantità di prana rispetto a chi ne ha meno. le persone con meno ki sintetico tendono ad essere meno vitali se c'è cattivo tempo.

il ch dell'ombelico controlla e da energia:
- intestino tenue
- intestino crasso
- appendice
- influenza la velocità del parto
- influenza la vitalità

il malfunzionamento si può manifestare con:

- stitichezza
- diarrea
- difficoltà nell'assimilazione dei nutrienti del cibo
- appendiciti
- disturbi intestinali
- difficoltà nel parto
- scarsa vitalità


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chakra splenico anteriore e posteriore




hanno 6 petali. è il maggior punto di ingresso del prana dell'aria o dei globuli di energia dell'aria, ha quindi importanza primaria nel benessere. il ch splenico assorbe prana dell'aria o prana bianco e lo suddivide in prana rosso, giallo, arancio, verde, blu e viola; distribuendoli poi ai chakra maggiori. questo significa che gli altri ch maggiori dipendono in maniera considerevole, per quanto riguarda l'energia vitale, dal ch splenico.

il ch splenico:
- controlla e da energia alla m,ilza
- influisce sul livello di energia pranica e sulla vitalità in generale
- influisce sulla qualità del sangue
- influisce sul sitema immunitario

nei pazienti che soffono di gravi infezioni, è stato osservato chiaroveggement che solitamente lo splenico è affetto.

il malfunzionamento si manifesta con:
- disturbi alla milza
- bassa vitalità
- ridotto livello immunitario
- disturbi del sangue
- artrite e reumtismi

i pazienti che soffrono di artrite reumatoide hanno spesso lo splenico sporco
lo splenico è strettamente connesso con l'ombelico. una persona può essere energizzata semplicemente attraverso il ch dell'ombelico. il ch dell'ombelico è strettamente legato anche al ch meng mein, quindi un paziente iperteso non dovrebbe meditare (e non dovrebbe essere energizzato) sul ch dell'ombelico.


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chakra del plesso solare anteriore e posteriore



ha 10 petali e contiene prana rosso, giallo, verde, blu. contiene anche un po' di arancio e viola.
quando si mangia si libera una quantità maggiore di prana verde, quando si libera l'intestino plesso e ombelico producono molto prana arancio e un po' di prana giallo

il chakra del plesso solare controlla e da energia a:
- diaframma
- fegato
- pancreas
- stomaco
- in quantità rilevante a intestino tenue e crasso
- ghiandole surrenali, cuore, polmoni...

anche la qualità del sangue è influenzata dal plesso, perchè controlla e dà energia al fegato. i pazienti affetti da artrite reumatoide, malattie autoimmuni, hanno i ch plesso e fegato malfunzionanti.
una persona esaurita energeticamente può essere revitalizzata velocemente proiettando sul plesso solare.
il pancreas si energizza più semplicemenete proiettando attraverso il plesso posteriore.
il plesso è facilmente disturbato e destabilizaato da emozioni negative.

il malfunzionamento si può manifestare con:
- difficoltà respiratorie dovute al malfunzionamento del diaframma
- diabete
- disturbi al pancreas
-disturbi alla digestione
- epatite
-disturbi alla cistifellea
- livllo elevato di colesterolo
- disturbi cardiaci
- malattie del sangue o sangue sporco

il ch del plesso solare è il centro delle emozioni inferiori positive e negative come: ambizione, coraggio, perseveranza, aggressività, rabbia, invidia, avidità, distruttività, violenza, ecc. quando una persona è molto adirata, ad esempio, ilplesso pulsa irregolarmente


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chakra cardiaco anteriore e posteriore




ha 12 petali, il ch cardiaco anteriore contiene molto prana oro con del prana rosso, controlla e da energia al cuore e al timo.
il chakra cardiaco posteriore contiene prana oro, rosso, arancio e giallo. controlla e da energia a polmoni, cuore e timo.
inoltre il cardiaco influenza la capacità di combattere le infezioni (attraverso il buon funzionamento del timo)
la proiezione di energia al cuore (da farsi solo se si è esperti) si effettua attraverso il cardiaco posteriore, consentendo al prana di influire sul cuore e polmoni senza che il cuore fisico ne sia congestionato.
il cardiaco è il centro di emozioni più elevate o raffinat5e, è in stretta relazione col plesso solare, perchè sono entrambi centri emozionali. quindi, turbare lo splenico significa tubare il cardiaco. è questo il motivo per cui le emozioni negative, a lungo andare, possono avere un effetto nocivo sul cuore fisico.


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chakra della gola



ha 16 petali e contiene prevalentemente prana blu, e un po' di prana verde e viola. quando si mangia viene prodotta una maggiore quantità di prana verde.

il ch della gola controlla e da energia a:
- gola
- laringe
- trachea
- tiroide
- ghiandole paratiroidee
- sistema linfatico
- influenza il ch del sesso

il malfunzionamento di questo ch ppotrebbe manifestarsi con la sterilità e con disturbi collegati alla gola (gozzo, asma, perdita della voce...)
il chakra della gola è il centro della mente inferiore o della mente concreta, o delle facoltà mentali inferiori. è anche il centro della creatività superiore

ho riscontrato spesso che i problemi emozionali legati alle "cose non dette" congestionano rapidamente questo chakra.


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chakra ajna



ha 96 petali ed è diviso in 2 parti, ciascuna con 48 petali. in alcune persone una parte è prevalentemente giallo chiaro, e l'altra viola chiaro. altri hanno verde pallido e viola chiaro. i prana colore dominani variano da persona a persona e cambiano a seconda dello stato psicologico della persona.

controlla e da energia alla ghiandola pituitaria e al corpo intero. è chiamato il chakra maestro perchè conrolla tutti i chakra maggiori ed il sistema endocrino, ed influenza gli orgni vitali

il malfunzionamento può manifestarsi con malattie alle ghiandole endocrine , disturbi agli occhi, cancro e altro

l'ajna è il centro della mentesuperiore o mente astratta ed è anche il centro della volontà o della funzione direttiva


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chakra della fronte



ha 144 petli divisi in 12 parti, di dodici petali ognuna. contiene prana viola chiaro, blu, rosso, arancio, giallo, verde

controlla e da energia alla ghiandola pineale e al sistema nervoso. il malfunzionamento del chakra può manifestarsi con problemi al sistema nervoso.
il ch della fronde è il centro della coscienza buddica o coscienza cosmica inferiore

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chakra della corona



ha 960 petali petali esterni e 12 interni. la corona due serie di petali, i 12 interni contengono prevalentemente prana oro, i 960 esterni viola chiaro, blu, giallo, verde, arancio, rosso. il ch cardiaco anteriore è simile ai petali interni del ch della corona.

il chakra della corona è il punto di ingresso dell'energia divina, o viola elettrico

controlla e da energia al cervello e alla ghiandola pineale. il malfunzionamento può manifestarsi con malattie alla pineale e del cervello, sia come disturbi fisici, che come disturbi psicologici.

il chakra della corona è il centro della della coscienza buddica o coscienza cosmica superiore .

coscienza buddica signific comprendere un argomento di una certa materia nè attraverso un periodo lungo di studi, ne attraverso il ragionamento indotto deduttivo, ma per mezzo della comprensione o percezione diretta. un altro termine di coscienza buddica è coscienza cristica. con la conoscenza buddic una persona sperimenta l'unione con il tutto, l'unione con dio. con la coscienza cristica si sperimenta l'amorevole gentilezza nei confronti di tutti.

Edited by rubinia - 25/11/2006, 12:26
 
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rubinia
view post Posted on 25/11/2006, 12:38




punti d'ingresso dell'energia pranica e sistema di connessione dei chakra



i punti di ingresso dell'energia pranica della terra sono il chackra di base e della piante dei piedi.

per ilprana dell'aria, lo splenico e i polmoni.

per l'energia divina o energia dell'anima, il punto di entrata è il chakra della corona, e quello d'arrivo è il cardiaco. per questo motivo questi due chakra sono prevalentemente color oro


ciascun chakra ha uno o più subchakra (che viene chiamato ch minore). ogni subchakra può avere un subchakra chiamato minichakra. (ad esempio, il ch minore della mano, che è subchakra del base, ha a sua volta dei subchakra nei polpastrelli e nelle giunture delle dita)

il corpo energetico umano è ricco di ch piccoli e grandi o vortici di energia, che corrispondono ai punti dell'agopuntura.
 
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rubinia
view post Posted on 25/11/2006, 15:38




le Nadi




Secondo la visione indiana e più prettamente yogica, il corpo umano è attraversato da circa 72.000 canali trasportatori di energia che partono dalle dita dei piedi e delle mani, percorrono l'intero organismo e arrivano al cuore, centro della spiritualità, e da qui salgono sino al vertice del capo, centro di congiunzione tra il corpo fisico e l'universo circostante.

Il complicato sistema delle Nadi, una sorta di rete sottile di canali (in sanscrito nadi significa letteralmente "vena", "canale"), ha la funzione di collegare e convogliare le diverse energie vitali, attraverso le parti del corpo umano e i vari centri sottili (Chakra) del corpo umano.


Le diverse energie trasportate sono:

Prana l'energia vitale, ascendente e fresca

Apana l'energia tiepida discendente

Sapana l'energia mediana e calda

Vyana l'energia oleosa che permette i movimenti di tutte le membra

Queste diverse energie, che ricordiamo sono propriamente legate alla filosofia dello yoga e molto spesso riportate nei testi più approfonditi di questa antica disciplina, non sono poi così diverse dalle energie sottili che si ritrovano nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ma di questo argomento ne rimandiamo alla sezione apposita.
Le Nadi si incrociano lungo la colonna dei chakra principali e secondari, anche questi ultimi centri privilegiati di contatto fra il corpo materiale e il corpo energetico. Non è possibile averne la certezza, ma nella funzione delle Nadi sembra essere compresa quella dei sistemi nervosi, anche se queste funzioni non sono ancora integralmente note.
In realtà non è corretto però definire Nadi e Sistema Nervoso come la stessa cosa: meglio dire che le Nadi controllano anche le funzioni nervose.
Quello che è certo, e che sempre più interessa la moderna neurofisiologia, è che c'è un rapporto strettissimo tra il respiro da ciascuna narice e l'attivazione del relativo emisfero cerebrale.
Nello yoga classico difatti, grandissima importanza hanno appunto i Pranayama a narici alternate.
Tre sono le Nadi considerate le principali in quanto governano l'intera circolazione del Prana nei processi corporei.

Ida

Scorre lungo la parte sinistra del corpo. Sorge dal plesso sacro-coccigeo, a sinistra, e termina alla radice della narice destra.
Dal suo punto di partenza alla base della colonna vertebrale scorre nei cinque plessi principali o Chakra.
L'energia veicolata da questa Nadi è la polarità negativa, intesa come flusso di Citta, l'energia mentale della coscienza.
Essa è simboleggiata dalla luna, è chiamata quindi anche Chandranadi (canale lunare).
Ida ha la funzione di acquietare e rinfrescare il corpo. Le sue funzioni sono assimilabili a quelle del sistema nervoso parasimpatico; ha il compito di introvertire e conservare l'energia per attivare determinati visceri, aiutare la secrezione di enzimi nell'apparato digerente, aumentare la peristalsi e vuotare la vescica; dal punto di vista mentale diminuisce l'identificazione con la struttura dell'Ego, per cui viene lasciato maggior spazio alla creatività, alla libertà delle idee, all'intuizione.

Pingala

Veicola la polarità positiva. Sorge dalla parte destra del plesso sacrococcigeo e termina alla radice della narice sinistra.
Come Ida, sale a spirale lungo la colonna vertebrale e con essa s'incontra nei cinque Chakra principali.
Mentre Ida li attiva negativamente, Pingala li influenza positivamente; è perciò chiamata la Nadi solare o Surya Nadi.
Il funzionamento di Pingala è sovrapponibile a quello del sistema nervoso simpatico che attiva il metabolismo: quindi stimola l'emissione di adrenalina, con conseguente accelerazione del battito cardiaco; crea costrizioni nei vasi sanguigni della pelle e del sistema digerente; rallenta i movimenti peristaltici.
Dal punto di vista mentale, in Pingala il senso dell'Ego è incoraggiato e la consapevolezza è rivolta verso l'esterno.

Sushumna

E' la Nadi che corre esattamente al centro della colonna vertebrale ed è sovrapponibile, come posizione e funzione, al sistema nervoso cerebrospinale.
Si dice che nelle normali condizioni di esistenza Sushumna Nadi sia dormiente in tutti gli esseri; perciò, finché Sushumna è in questo stato non espresso, tutte le altre Nadi sono alternativamente sotto l'influenza positiva e negativa di Ida e Pingala.
Le Nadi sono attive quando il flusso del respiro fluisce attraverso la loro narice corrispondente. Quando, attraverso le tecniche del Pranayama (cioè dell'estensione della coscienza del respiro e del flusso vitale), stabiliamo un'armonia fra le due polarità e quindi abbiamo un fluire bilanciato del respiro attraverso entrambe le narici, Sushumna diventa pronta per accogliere la salita del grande potere di Kundalini, il serpente che si risveglia nel Muladhara Chakra.
Oltre ai tre canali principali ve ne sono altre migliaia di dimensioni inferiori che provvedono ad irradiare di energia ogni singola parte del reticolo che costituisce il corpo eterico e, di riflesso, quello fisico.
Un calo del livello di energia in una qualsiasi parte di questa rete provoca un indebolimento nel sistema difensivo ed immunitario più propriamente fisico. Nel caso di un protrarsi di questo squilibrio gli effetti non tardano ad esteriorizzarsi sottoforma di malattie o disturbi più o meno gravi.
Ripristinare il flusso energetico all'interno del proprio involucro eterico e contribuire a mantenerlo efficiente e "carico" è uno degli obiettivi dello Yoga, che costituisce una barriera contro le influenze negative circostanti.



image

Il canale di sinistra corrisponde al nostro passato, alle emozioni, i desideri, l'affettività. Termina nel superego, che è il deposito di tutte le nostre memorie, abitudini e condizionamenti. Il canale di destra corrisponde alle nostre azioni e pianificazioni, alla nostra attività fisica e mentale. Termina nell'ego, che ci dà l'idea di individualità, il senso di separazione dal mondo che ci circonda. Il canale centrale è il canale dell'ascesa, il potere che sostiene il nostro sviluppo e ci guida, coscientemente o inconsciamente, verso la più alta consapevolezza del Sahasrara (settimo chakra).

Edited by rubinia - 29/11/2006, 13:08
 
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rubinia
view post Posted on 25/11/2006, 16:00




IL MECCANISMO ALLA BASE DELLE MALATTIE PSICOSOMATICHE
E
FATTORI INTERNI/ESTERNI DELLE MALATTIE



emozioni e sensazioni non controllate e represse, hanno effetti potenti e indesiderati sul nostro corpo energetico.
rabbia e frustrazione possono tamutarsi in uno svuotamento attorno al plesso e all'area addominale, o come congestione di plesso e fronte. nel primo caso la manifestazione fisica sarà indigestione o problemi intestinali e, a lungo andare ulcera o cistifellea. nel secondo caso la manifestazione fisica potrebbe essere una dilatazione cardiaca o problemi legati al cuore.
rabbia e preoccupazioni intense devitalizzano il corpo energetico rendendolo suscettibile alle malattie.
le emozioni negative provocno disturbi al corpo energetico, ed il corpo fisico, conseguentemente, si ammala.
è da notare che il pranic healing, come le altre pratiche energetiche, non avranno risultati duraturi se non sono affiancati da un cambiamento emotivo corrispondente.

il corpo energetico e il corpo fisico sono collegati in modo così stretto che influenzare uno vuol dire influenzare anche l'altro. ad esempio non solo un indebolimento del ch della gola potrebbe portare a malattie legate alla gola fisica, ma il collegamento potrebbe essere inverso, cioè, una caduta che ci ferisce un ginocchio si rifletterà nel corpo energetico in una perdita di prana nel punto dove ci siamo feriti e nei chakra corrispondenti.

attraverso la visione chiaroveggente una malattia può essere osservata nel corpo energetico prima che si manifesti nel corpo fisico. chi non è chiaroveggento può fare lo scanning dell'aura interna o della parte malata che apparirà più grande o più piccola del normale

i chiaroveggenti hanno osservato che il corpo fisico è strutturato secondo il corpo energetico (e qui potrebbero nascere delle connessioni interessanti con la bioenergetica, nota di titti). la mente può, intenzionalmente o meno, influenzare la struttura del corpo energetico. le influenze positive daranno effetti positivi, le influenze negative daranno effetti negativi. le donne incinte dovrebbero prestare attenzione a questo.

nella comprensione delle malattie dobbiamo quindi sempre considerare i fattori esterni/interni, cioè visibili/non visibili.
i fattori esterni sono germi, malnutrizione, inquinanti, respirazione non corretta, mancanza di esercizio fisico, assunzione insufficiente di liquidi ecc..
i fattori interni sono emozionali o energetici come emozioni negative, blocco dei meridiani, congestioni e svuotamenti pranici ecc..

ad esempio, un fattore emozionale può portare all'indebolimento del chakra del plesso e del fegato e l'attacco di un virus può portare all'infiammazione del fegato. il fattore esterno è il virus. il fattore interno sono le emozioni negative e lo svuotamento dei chakra. se il ch del plesso ed il suo fegato sono in buone condizioni, allora la probabilità di contrarre la malattia sarà minore.

le malattie possono manifestarsi nelle seguenti condizioni:

- presenza di fattori interni ed esterni

- presenza di un fattore interno molto forte. per esempio nutrire rabbia intensa può provocare gravi congestioni praniche attorno al plesso, e, nel tempo, al cuore. anche stando attenti alla dieta non si elimina la causa principale. tensione o stress emozionale possono trasformarsi in congestione pranica attorno agli occhi e, nel tempo , dare origine ad un glaucoma. (nota: NON sempre le malattie sono di origine emozionale)

- presenza di un fattore esterno molto forte. ad esempio prendere un veleno sarà fatale anche con un corpo energetico perfetto, così come leggere in condizioni visive sfavorevoli può causare problemi agli occhi.

Edited by rubinia - 25/11/2006, 16:15
 
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rubinia
view post Posted on 28/11/2006, 12:43




note per l'aspirante pranic healer

esistono vari gradi di affinamento dell'energia pranica. se il corpo energetico del terapeuta è grossolano, l'enrgia proietata sarà a sua volta grossolana. se il guaritore ha un corpo energetico raffinato e sottile, allora l'energia proiettata sarà raffinata e sottile. un'energia grossolana tende a congestionare e a provocare reazioni radicali (ad esmpio energia grossolana proiettata in testa potrebbe provocare vertigini, o sul plesso difficoltà respiratorie).
il grado di affinamento del corpo energetico dipende da vari fattori. uno è la durata e la frequenza dei tattamenti. lo sviluppo di un corpo energetico raffinato si ottiene diventando vegetariani, praticando la meditazione regolarmente, limitando o evitando il consumo di alcol, astensione da droghe allucinogene, limitare o eliminare nicotina.
l'energia raffinata ha un effetto penetrante maggiore, un grado di assimilazione più veloce e può esserne proiettata una quantità maggiore senza provocare reazioni radicali.
 
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rubinia
view post Posted on 28/11/2006, 13:12




TRATTAMENTO PREVENTIVO
ovvero dieta, respirazione, esercizio, igiene e pensieri adeguati




una piccola nota, di seguito alcuni consigli, sarebbe buona cosa se ognuno di noi prestasse in primapersona attenzione a queste cose, prima di consigliarle agli altri...

occorre tenere in considerazione nove fattori:

- dieta appropriata

- respirazione corretta

- sufficiente e adeguato esercizio fisico

- igiene eterica apprpriata

- igiene emozionale e mentale

- relazioni umane adeguate

- mezzi adeguati di sostentamento

- stile di vita adeguato

- trattamento pranico preventivo


dieta appropriata

vuol dire semplicemente cibo nutritivo pulito fisicamente e etericamente, quindi senza germi, inquinanti chimici, e con un'energia pulita e luminosa.
in generale la carne contiene molta energia sporca grigiastra. la carne di maiale è etericamente molto sporca.
in geneale il pesce è più pulito della carne, ma è comunque abbastanza sporco. il contenuto di energia di frutta e verdura è più luminoso.
il cibo fresco contiene più energia di quello conservato.
è utile assumere polline per le sue qualità nutrienti a livello fisico, e perchè ha un elevato contenuto di forza vitale. occorrerebbe in ogni caso evitare atteggiamenti estremistici p fanatistici.
naturalmente sono indispensabili acqua e aria pulita.


respirazione corretta

esistono due modi fondamentali di respirare, uno corretto ed uno no. la respirazione addominale è il metodo corretto e la respirazione toracica quello non corretto.
durante l'inspirazione viene assorbita una maggiore quantità di energia pranica, durante lìespirazione si rilascia maggiormente energia usata.
una respirazione toracica prolungata tende a congestionare il ch cardiaco anteriore.


sufficiente e adeguato esercizio fisico

l'esercizio fisico ha un effetto pulente sia a livello fisico che eterico. fisicamente vengono eliminate tossine con la sudorazione. se una persona fa esercizio la sua aura pulsa, viene espulsa energia usata o malata ed entra energia pulita e fresca. questo circolo pulisce chakra, meridiani ed organi. è preferibile scegliere esercizi equilibrati per la parte destra e sinistra del corpo.

potete, per provare la veridicità fare uno scanning al ch della gola prima di fare esercizio fisico. fate piegare avanti e dietro il collo alla persona di cui avete scansionato la gola, avanti e dietro, ripetendo 36 volte. fate lo scanning dopo.
oppure, fate lo scanning all'aura di una persona. fatele fare alcuni minuti di tai chi o una breve sessione di tibetani o altri esercizi, fate lo scanning durante e dopo gli esercizi.



igiene eterica appropriata

fumare è un'abitudine antigienica, si sporcano corpo fisico e corpo eterico. nei fumatori incalliti i meridiani sono parzialmente bloccati. poichè il meridiano psteriore della colonna risulta parzialmente bloccato i ch del plesso posteriore, meng mein e base tendono a congestionarsi e a superattivarsi, il fumatore rischia quindi l'ipertensione. il ch cardiaco anteriore, congestionato dal parziale blocco del meridiano che influenza il cardiaco posteiore, è sporco e può causare disturbi cardiaci.

bere alcolici è antigienico, rende il corpo eterico sporco e grossolano.

la tossicodipendenza sporca e danneggia il corpo eterico.

vivere in una città molto inquinata influenza la pulizia del prana della terra e dell'aria che si assorbe e si riflette nel nostro corpo energetico e fisico.

altri luoghi considerati sporchi etericamente sono ospedali, camere mortuarie, cimiteri. è consigliabile, per le persone un po' deboli fare una doccia con acqua e sale dopo aver visitato questi luoghi. un corpo energetico sano è in grado di espellere da solo energia sporca.
quando una stanza è utilizzata da una persona malata, è piena di energia malata e deve essere pulita. gli ambienti etericamente sporchi possono essere puliti in vari modi, usando acqua e sale, o bruciando incenso di legno di sandalo, pregando, con esposizione alla luce solare.

anche gli oggetti possono essere inquinati etericamente. si puliscono con gli stessi metodi usati per pulire gli ambienti.

anche interagendo con gli altri si può essere contaminati (o contaminare). se ci relazionamo con una persona malata potremmo involontariamente cederle enrergia e prenderne di malata. chi abbraccia o è regolarmente abbracciato da una persona malata a cui vuol bene, potrebbe indebolirsi.

per contrastare lo svuotamento parziale si possono assumere 3000mg di olio di aglio per il suo effetto pulente (contiene prana arancio, per questo una dose eccessiva potrebbe causare diarrea), oppure per energizzare 2000mg di polline

andare in spiaggia una o due volte al mese è consigliabile. l'acqua di mare ha un effetto pulente sul corpo energetico.

il corpo energetico è vibrante con prana dell'aria fresca, della luce solare e della terra


igiene emozionale e mentale


significa semlicemente emozioni e pensieri corretti. emozioni e pensieri positivi, come felicità, gentilezza, gioia, tendono a produrre un effetto bnefico a livello psicologico, eterico e fisico.

in molti casi, nella malattie l'emozione negativa è uno dei fattori critici.
il plesso è il centro delle emozioni inferiori. nella maggior parte della persone (in base all'emotività), tende a sporcarsi e congestionarsi e a funzionare male.

trattenere o esprimere sentimenti negativi in maniera esplosiva a lungo andare può manifestarsi con glaucoma, emicranie, sinusiti, ipertiridismo, disturbi respiratori o cardiaci, diabete, colesterolo alto, infezioni al fegato, colite, danni renali, eprtensione, artrite reumatoide...

se le emozioni negative sono accompagnate da pensieri negativi i ch superiori come gola, ajna, fronte o corona sono affetti.

se le emozioni negative sono accompagnati da aggressività fisica (repressa o espressa) anche i ch inferiori sono affetti.

igiene emozionale e mentale adeguata significa anche compagnia adeguata, poichè le emozioni sono trasmissibili, quindi emozioni e pensieri negativi sono contaminanti.

attraverso contatti sessuali indiscriminati si può essere contaminati a livello eterico ed energetico, per questo bisognerebbe essere sessualmente selettivi.

il cibo di cui ci nutriamo dovrebbe essere preparato con amore e da persone sane, perchè tende ad inquinarsi facilmente.

alcuni disturbi hanno origine emozionale. la guarigione sarebbe più rapida se il paziente (noi stessi) si sforzasse di perdonare le persone che gli hanno fatto del male nella realtà o nell'immaginazione.
l'atto di perdonare è terapeutico e necessario per la buona salute.

essere abitualmente critici, irritabili, arrabbiati, diventa col tempo antiginico. il rimedio è imparare ad apprezzare le buone qualità degli altri, praticare la gentilezza, mantenere la calma.
è più facile calzare unpaio di scarpe che spianare le asperità del terreno. è più facile essere gentili, tolleranti, distaccati, piuttosto che tentare di cambiare o "migliorare" tutti.


relazioni umane adeguate

una delle maggiori cause di malattie è la crudeltà nei confronti del prossimo e degli animali. quello che seminate è quello che raccogliete (galati 6:7). questa è la legge.
il karma negativo può essere neutyralizzato imparando la lezione che doveva essere appresa; usando la legge del perdono: è perdonando che siamo perdonati; usando la legge della misericordia.
sono da evitare le crudeltà, da incoraggiare la gentilezza.


trattamento pranico preventivo


quando si invecchia i chakra si atrofizzano e progressivamente si svuotano. il trattamento preventivo andrebbe applicato per gli anziani una o due volte la settimana, per i giovani ad intervalli più lunghi (le indicazioni sulla proiezione con i prana colore NON vanno effettuati da pranic healer inesperti, che si limiteranno a saltare la proiezione)

1- fare lo scanning (che andrà ripetuto durante il trattamento)
2-applicare lo sweeping generale per due volte
3-applicare lo sweep locale sulplesso anteriore e posteriore, sul fegato (anteriore, laterale, posteriore), stomaco e pancreas
4-proiettare prana bianco sul plesso solare
5-applicare lo sweep locale (accuratamente) su corona, fronte, ajna, nuca, parte destra e sinistra del cervello, occhi, orecchie
6- proiettare prana bianco su corona, fronte, ajna e nuca
7-applicare lo sweep accurato such minori delle mascelle, gola, minore secondario della gola, parte posteriore del collo
8- proiettare prana bianco sui ch minori delle mascelle, gola e secondario della gola
9-applicare lo sweep locale su cardiaco anteriore e posteriore e sui polmoni (anteriore, laterale, posteriore)
10- proiettare prana bianco su cardiaco posteriore
11- sweep locale su splenico anteriore e posteriore
12- sweep sui reni e sul meng mein
13- sweep della spina dorsale
14- sweep del ch dell'ombelico e dell'area dl basso addome
15-proiettare prana bianco sul ch dell'ombelico
16- sweep su ch del sesso
17- proiettare prana bianco su ch del sesso
18-sweep locale sul ch di base
19- proiettare prana bianco sul ch di base
20-sweep locale su gamba destra e sinistra, in particolare i ch minori dell'anca, del ginocchio e della pianta del piede
21-proiettare prana bianco sui ch minori di anca, ginocchio e pianta del piede
22-sweep locale sul braccio destro e sinistro, in particolare sui ch minori dell'ascella, gomito e mano
23-proiettare prana bianco sui ch minori dell'ascella, gomito e mano
24- stabilizzate. evitate di proiettare troppa energia al paziente.




Edited by rubinia - 28/11/2006, 14:46
 
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rubinia
view post Posted on 28/11/2006, 15:18




AUTOTRATTAMENTO PRANICO ANTISTRESS
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le persone sottoposte a stress hanno il plesso congestionato e superattivato.

1- applicate lo sweep locale sul vostro chakra per trenta o più volte. eseguite i movimenti in senso antiorario e lentamente.

2-fate la respirazione pranica profonda per dodici cicli o più, oppure praticate la meditazione dei cuori gemelli

ripetere il trattamento anche più volte al giorno, evitando però di fare la meditazione dei cuori gemelli per più di un paio di volte al giorno.




RESPIRAZIONE PRANICA



una respirazione pranica ben fatta vi permette di espandere la vostra aura del 10% o più. facendo respirazione pranica un guaritore diventa più veloce ed efficacie. il corpo energetico diventa più luminoso e denso.
si può verificare facendo uno scanning dell'aura prima e dopo un ciclo di respirazioni.

metodo 1: trattenimento a vuoto

1- collegare la lingua al palato
2- inspirare lentamente con l'addome e tenere il respiro per 1 tempo.
3- espirare lentamente con l'addome. trattenete il respiro prima di inspirare di nuovo


metodo 2: 7-1-7-1

1- collegare la lingua al palato
2- inspirare con l'addome per 7 tempi e trattenere il respiro per 1 tempo
3- espirare con l'addome per 7 tempi e trattenere per uno



metodo 3: 6-3-6-3


1- collegare la lingua al palato
2- inspirare con l'addome per 6 tempi e trattenere il respiro per 3 tempi
3- espirare con l'addome per 6 tempi e trattenere per 3

l'addome si espande leggermente quando si inspira e si contrae mentre si espira.

è importante fare respirazione pranica prima e dopo le terapie.



INCAMERARE IL PRANA DELL'ARIA, DELLA TERRA, DEGLI ALBERI




concentrandosi sul ch minore della pianta dei piedi e facendo respirazione pranica, si può aumentare molto la quantità di prana della terra assorbito.
incamerare il prana della terra è un modo di acquisire nergia.
sembra che il prana della terra si ail più efficacie per guarire il corpo fisico. la tecnica descritta viene usata nel ki kung (qigong):

1-togliersi le scarpe (il cuoio e la gomma riducono l'assorbimento del prana)
2-collegare la lingua al palato
3-concentrarsi sulle piante dei piedi e fare respirazione pranica.

praticate solo in posti puliti, altrimenti è più facile assorbire energia sporca

secondo lo stesso principio si può incamerare il prana dell'aria o degli alberi, attraverso il ch delle mani, per acquisire nergie.
bisogna scegliere un albero grande e sano, e chiedergli il permesso di incamerare il suo prana in eccesso. mettere poi le mani sul tronco o di fronte ad esso. concentrarsi sui ch delle mani e fare respirazione pranica. bisognerebbe poi ringraziare l'albero.

dopo esserci energizzati bisogna far circolare il prana incamerato. è molto semplice, basta visualizzarsi pieni di luce bianca che scorre da dietro in avanti e da avanti a dietro


LAVAGGIO ENERGETICO


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anche questa tecnica può essere utilizzata su noi stessi o su altre persone, ho notato che durante la meditazione aumenta di efficacia. è una tecnica molto semplice, consiste nel visualizzarci, visualizzare il nostro corpo e vedere una luce bianca, luminosa, densa scendere dall'alto sopra di noi e entrare nella nostra testa, all'altezza della corona. questa luce, scendendo lentamente illumina, penetra nel cranio illuminando e pulendo le ossa, penetra nel cervello illuminando e pulendo la massa cerebrale, scende e si propaga nella testa arrivando agli occhi, alle orecchie, al naso. ovunque passi illumina e pulisce muscli, ossa, nervi, tessuti molli. scende nella bocca, pulisce il palato, la lingua, e prosegue per la gola... proseguite lentamente e attentamente fino ad arrivare ai piedi, alla pianta dei piedi. prendete tutto il tempo nevessario. è un ottimo esercizio per la concentrazione per la visualizzazione, ed ha un forte potere pulente ed energizzante.
potete verificarlo da soli scansionandovi (voi o la persona che riceve il trattamento) prima e dopo la visualizzazione


AUMENTARE IL PROPRIO LIVELLO ENERGETICO COLLEGANDO LA LINGUA AL PALATO



il livello energetico può essere aumentato semplicemente collegando la punta della lingua al palato. questa azione mmigliora la connessione tra i canali energetici posteriori e anteriori, facilitando e accrescendo la circolazione dell'energia pranica, che si manifesta con l'espansione dell'aura interna.
questo permette di rendere la guarigione più efficace.per questo, quando facciamo scan, sweep o proiettiamo la lingua dovrebbe essere collegata al palato.
questa tecnica può essere utilizzata per tutte quelle attività che richiedono più energia (studio, meditazione...)

Edited by rubinia - 12/12/2006, 17:45
 
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rubinia
view post Posted on 6/12/2006, 18:48




I DUE PRINCIPI FONDAMENTALI DEL PRANIC HEALING



i 2 principi sono la pulizia e la proiezione sul corpo energetico del paziente. il corpo stesso utilizza lo stesso meccanismo ad esempio respirando, espirando eliminiamo l'aria usata e inspirando immettiamo nel corpo ossigeno, aria pulita.
per questo motivo pulizia e proiezione vanno effettuate entrambe in maniera molto accurata.

la pulizia è necessaria per togliere l'energia devitalizzata nel corpo o nella affetta e per togliere blocchi nei canali energetici. i raggi di salute vengono puliti, pettinati, rafforzati. la pulizia di una parte affetta va effettuata prima e dopo la proiezione. pulire accuratamente prima di proiettare evita nel paziente reazioni radicali. ricordiamo sempre che la pranoterapia è una tecnica maturativa, per cui un lieve e breve peggioramento della situazione è piuttosto normale.
la pulizia è necessaria per facilitare l'assorbimento del prana.
energizzare senza prima pulire sarebbe come versare del caffè fragrante appena fatto, in una tazzina con del caffè vecchio. il prana non riesce a penetrare con facilità perchè trova la parte affetta già piena di energia malata.
il prana proiettato non viene completamente assorbito dalla parte affetta.
nei casi semplici, pulire il corpo energetico e/o la parte affetta è generalmente sufficiente epr guarire la persona o la parte. nei casi di svuotamento pranico, invece, si deve sempre procedere anche con la proiezione.

 
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rubinia
view post Posted on 6/12/2006, 19:06




CHAKRA DELLE MANI E DELLE DITA



ci sono 2 chakra molto importanti al centro del palmo delle mani, il chakra della mano destra e il chakra dela mano sinistra.
è attraverso il chakra della mani che il prana viene assorbito dall'ambiente e proiettato al paziente
sia il chakra della mano destra che quello della mano sinistra sono in grado sia di assorbire che di proiettare, ma per chi usa solitamente la mano destra è più facile proiettare con la destra e assorbire con la sinistra e viceversa
c'è un minichakra in ogni dito. i chakra delle mani proiettano un prana meno concentrato rispetto a quello proiettato dalle dita.
neonati, anziani, e persone molto deboli non vanno MAI proiettati con le dita


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Edited by rubinia - 13/12/2006, 16:47
 
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rubinia
view post Posted on 12/12/2006, 18:07




TECNICA BASE DEL PRANIC HEALING



ed eccoci alla parte pratica del pranic healing vera e propria.
questa tecnica è provata e testata. tutti possono ottenere buoni risultati con poche sessioni di prova seguendo le istruzioni.
è importante mantenere la mente aperta e perseverare
praticate quello che leggete, e esercitatevi almeno tre o quattro volte.

un'altra piccola nota. quelli che seguono sono dei passaggi che descrivono un modo testato di procedere, al momento in cui avremo preso confidenza con le energie probabilmente impareremo ad adattare la tecnica alle nostre particolari predisposizioni.
ricordate sempre che l'energia che usiamo non è la nostra, siamo dei canali di un'energia grande e vibrante, per questo è bene chiedere il permesso prima di praticare la prano, e ringraziare poi, sia l'energia, sia il paziente.

la tecnica si divide in 7 passaggi:

1- sensibilizzare le mani

2- fare lo scanning dell'aura interna

3- fare lo sweep generale e localizzato

4- aumentare la ricettività del paziente

5- proiettare il prana

6- stabilizzare il prana proiettato

7- rilasciare l'energia pranica proiettata



image SENSIBILIZZARE LE MANI:

generalmente è necessario un po' di tempo per sviluppare la visione dell'aura, quindi sarebbe bene sensibilizzare le mani per sentire il campo energetico o l'aura interna.
questo permette di determinare quali aree sono svuotate o congestionate.
per rendere più semplice la sensibilizzazione bastano dei piccoli esercizi mirati a pulire ed aprire i meridiano della spina dorsale, delle spalle, delle mani e delle dita.

-esercizio per la spina dorsale: portare le braccia in avanti. fate 10 torsioni a destra e sinistra alternativamente

-esercizio per le anche:ruotate le anche in senso orario per 10 volte e antiorario per 10 volte.

-esercizio per il collo:ruotate il collo verso destra con movimento orario per 10 volte e verso sinistra con movimento antiorario per 10 volte. questo esercizio non va fatto da chi soffre di occlusione della carotide

-esercizio per le spalle:ruotare le braccia avanti e dietro per 10 volte

-esercizio per gomiti e pugni: piegate i gomiti vicino al corpo e stringete i pugni. poi muovete le braccia avanti e aprite i pugni. ripetere per 10 volte

-esercizio per i polsi: ruotare i polsi verso destra per 10 volte e verso sinistra per 10 volte.


si può procedere poi in questo modo (questo passaggio a mano a mano che si prende confidenza con l'energia diventa automatico)

1- collegare la lingua al palato

2- premere il centro dei palmi delle mani con i pollici (è un trucchetto, in questo modo risulta più semplice concentrarsi sul punto toccato)

3- mettere le mani una di fronte all'altra (con i palmi che si guardano) a circa 7/8 cm di distanza

4- concentratevi sul palmo di entrambe le mani e sulle dita . inspirate e resprate regolarmente e lentamente. muovete delicatamente le mani avanti e dietro. in questo modo i chakra della mani e delle dita vengono attivati, provocando la sensibilizzazione dele mani e permettendo loro di sentire l'energia. molti sentiranno qualcosa (pressione, lieve calore, pulsazione, ecc) già dai primi tentativi. non vi scoraggiate se al contrario non avvertite nulla, è solo importante mantenere una mente aperta e mantenersi concentrati.

5- fare lo scanning subito dopo aver sensibilizzato le mani


image FARE LO SCANNING

per la guarigione bisogna fare lo scanning dell'aura interna per trovare i punti problematici. facendo scanning la concentrazione è sempre focalizzata sul centro del palmo delle mani.

scanning dell'aura esterna:

l'aura esterna ha un raggio di circa un metro, ma in alcuni casi può essere di circa due metri. i bambini iperattivi hanno l'aura esterna di circa tre metri

- state a circa 4 mt dal paziente, con il palmo delle mani rivolte a lui e le braccia leggermente distese

- camminate verso di lui lentamente, cercando di percepire il punto in cui inizia la sua aura esterna (le sensazioni sono simili a quelle provate ponendo le mani una di fronte l'altra). la concentrazione va tenuta sul palmo delle mani, la richiesta è quella di percepire l'aura esterna.

- fermatevi quando sentite l'aura esterna, cercate di esplorarne la forma, la consistenza, partendo dalla testa fino ai piedi, davanti e dietro la persona.


scanning dell'aura di salute:

di solito ha un'ampiezza di 60cm circa. quando una persona si ammala i suoi raggi di salute si piegano e si attorcigliano, e la sua area di salute si contrae e si rimpicciolisce. l'aura di salute di una persona malata può scendere fino 30 cm e più, mentre quella di una persona molto sana si può estendere fino ad un metro.

- dopo aver determinato l'ampiezza dell'aura esterna, con lo stesso procedimento, spostatevi in avanti chiedendo di sentire l'aura di salute

- fermatevi quando sentite l'aura di salute, generalmente la sensazione è più intensa dell'aura esterna. esploratene la forma.


scanning dell'aura interna:

- dopo aver sentito l'aura di salute , procedete nello stesso modo per sentire l'aura interna. provate a muovere le mani lentamente avanti e dietro (come abbiamo fatto all'inizio per sentire la nostra energia tra le mani) . l'aura interna ha generalmente uno spessore di circa 12 cm. la concentrazione è sempre sul centro del palmo delle mani.

- fate lo scannng della persona avanti e dietro, a sinistra e a destra. la parte destra e sinistra devono essere ampie più o meno allo stesso modo, in caso contrario c'è qualcosa che non va. fate attenzione però, non sempre si tratta di una patologia in corso. ad esempio, nelle persone anziane può capitare che confrontando occhio destro o sinistro oppure le orecchie, uno sia particolarmente svuotato. può essere sintomo di una sordità parziale, o di problemi alla vista non necessariamente recenti.

- occorre fare maggiore attenzione ai chakra maggiori, agli organi vitali e alla spina dorsale. è importante ricordare che non sempre ad una congestione o ad uno svuotamento corrispondono dei sintomi nel paziente già evidenti.

- fate alzare il mento al paziente e fate uno scanning accurato alla gola

- lo scanning dei polmoni va fatto da dietro o da laterale per avere risultati più accurati ( i capezzoli hanno dei minichakra che possono interferire nello scanning.

-fate particolare attenzione nello scansionare il plesso solare. molte malattie di origine emotiva lo influenzano negativamente.


interpretare i risultati dello scanning dell'aura interna:

- quando fate lo scanning noterete che alcune zone appaiono svuotate, altre "troppo piene". negli svuotamenti i meridiano che circondano l'aura sono parzialmente o completamente bloccati, ed impediscono all'energia pulita di entrare e rivitalizzare la zona. generlamente il chakra corrispondente appare sporco e svuotato. nelle congestioni praniche (le aree "troppo piene") il troppo prana blocca o rallenta i meridiani che circondano l'area. l'energia non riesce quindi a fluire liberamente. in questo caso il chakra corrispondente è congestionato e sporco, generalmente iperattivato.

- una parte affetta può avere sia congestioni che svuotamenti contemporaneamente. questo significa che una parte è svuotata e una congestionata. (fegato e cuore presentano a volte queste caratteristiche, ma non solo)

- più l'aura interna è piccola, maggiore sarà lo svuotamento pranico. più la protusione dell'aura interna è grande, maggiore sarà la congestione. più piccola o grande è l'aura interna, maggiore sarà la malattia.

- un'area può essere "congestionata temporaneamente", in questo caso non siamo in presenza di malattie o disagi (ad esempio una persona che è stata molto seduta presenterà un chakra di base ampio, ma se la persona è sana e i meridiani non sono bloccati o rallentati, ilprana in eccesso fluuirà in poco tempo)

- un'area può avere uno svuotamento temporaneo, anche in questo caso non c'è nulla di male (ad esempio dopo una discussione ilplesso può avere uno svuotamento temporaneo, ma anche qui, se la persona è sana il prana fluisce e il chakra si riequilibra in breve tempo.)

- la condizione fisica del paziente deve essere costantemente tenuta sotto osservazione, e gli si deve sempre domandare molto prima di giungere a conclusioni)


image FARE LO SWEEPING

lo sweep è una tecnica di pulizia, ma può essere usato per energizzare e per distribuire il prana in eccesso.
lo sweeping generale è quello applicato a tutto il corpo, mentre lo sweeping localizzato è quello apllicato ad un determinato chakra, organo, o area. lo sweep generale è anche chiamato pulizia dell'aura o pettinamento.

lo sweep si applica tenendo le mani in posizioni specifiche a seconda dell'effetto principale che se ne vuole ottenere. le due posizioni vanno di norma applicate alternativamente.
la posizione con la mano concava è più efficace per togleire l'energia malata,
quella con le dita aperte, invece, serve per pettinare e districare i raggi della salute. il risultato prodotto dallo sweep è descritto nel primo post di questa discussione.
fare uno sweep accurato riduce la possibilità di reazioni radicali nel paziente

sweeping localizzato:

- mettete una o due mani sulla parte affetta, concentratevi sul centro del palmo della mano e sulla parte affetta, poi fate lentamente lo sweep per togliere l'energia malata. il movimento è quello di pulire un oggetto sporco con la mano.

- applicate lo sweep 5 volte, e poi scuotete le mani per per togleire l'energia malata (*). questo processo va ripetuto fino a miglioramento. per disagi o malattie semplici lo sweep va ripetuto dalle 30 alle 50 volte per avere un sollievo completo o parziale. più è grave la malattia più dovrà essere applicato lo sweep. per le cisti, ad esempio, minimo 100 volte. per i bambini piccoli il numero di volte in cui si fa lo sweep è notevolmente ridotto. i pranic healer esperti necessiteranno di un numero di applicazioni minori.

-i movimenti dello sweep possono essere fatti in ogni direzione, verticale, orizzontale, diagonale, a forma di L...

spesso, nel fare sweeping localizzato, accade che l'energiamalata si sposti da una parte all'altra del corpo. se vi rendete conto che sta succedendo, applicate lo sweep nella zona dolorante.

sweeping generale:

pulendo, o togliendo l'energia malata, la circolazione dell'energia vitale o prana aumenta, aumentando così il ritmo di guarigione.
lo sweep generale può essere fatto con la persona in piedi, seduta o sdraiata.
questa tecnica è molto efficace nel trattamento della febbre.

lo sweeping generale viene fatto con una serie di movimenti di sweeping dall'alto verso il basso, quindi dalla testa verso i piedi. lo sweeping verso l'alto va fatto solo per risveglaire pazienti che si sono un po' assopiti.

1-mettere le mani nellaposizione concava a circa 15 cm dalla testa del paziente. se non è necessario, evitate di toccare il paziente in questa fase

2-con le mani nella stessa posizione fareuno sweep lento dall'alto verso il basso, come nella linea 1 dell'illustrazione in basso (perdonate l'uso malsano di photoshop). scotete le mani per gettare via l'energia malata. questo è molto importante, non solo per non assorbire noi stessi energia congestionata, ma per non farla riassorbire nemmeno alla persona che stiamo trattando.

3-ripetere lo stesso processo ma con la mano e le dita aperte. in questo modo state pettinando i raggi di salute.

4- ripetete i punti 2 e 3 per le linee riportate nella figura

CITAZIONE
image

5- applicare lo sweep verso il basso, sulla parte posteriore del corpo, secondo le linee 2,3,4.

6- il processo di sweep è efficace quando l'attenzione è posta sul "togliere l'energia malata". la pratica regolare renderà sempre più semplice la concentrazione e di conseguenza la velocità e l'afficacia con la quale si puliscono le energie.

7- alle volte lo sweep verso il basso provoca sonno. per svegliare la persona può essere applicato uno sweep veloce verso l'alto. lo sweep verso l'alto va applicato solo se il paziente è pulito, altrimenti si rischia di far risalire e stagnare nella testa le energie congestionate. questo può avere ripercussioni fisiche



imageAUMENTARE LA RICETTIVITA' DEL PAZIENTE

la guarigione sarà più semplice se il paziente è rilassato, ricettivo e non oppone resistenza. il paziente può respingere il prana proiettato se prova avversione nei confronti del tipo di guarigione o per il guaritore, o se non vuole guarire.
se la resistenza è forte chiedetegli di girare i palmi verso l'alto e di chinare un po' la testa. chiedetegli di chiudere gli occhi.
potete anche chiedergli di ripetere durante il trattamento "io accetto volontariamente e con gratitudine l'energia di guarigione. in piena fede. così sia"
potete anche chiedergli, mentre proiettate di visualizzare il suo corpo pieno di luce. questo faciliterà l'assimilazione dell'eergia pranica.


imagePROIETTARE PRANA

tecnica chackra della mano:

quando proiettate dovete simultaneamente incamerare il prana dell'aria. questo impedisce di svuotarsi e di divenire vulnerabili.
ci sono molti modi per incamerare il prana e proiettarlo, uno di quelli più semplici è tramite il chackra della mano. uno viene usato per incamerare, l'altro per proiettare. utilizzare l'uno o l'altro, come si è detto è solo questione di abitudine personale.
l'attenzione deve essere puntata sia sui chackra delle mani che sulla parte da trattare, con un'enfasi maggiore sulle mani (fare il contrario vuol dire ridurre il flusso di prana che entra o esce)

1- con i pollici premere sul centro del palmo della mano opposta. questo serve a "puntare" l'attenzione

2- la mano che incamera avrà il palmo rivolto verso l'alto, mentre quella che proietta sarà rivolta in avanti o in basso

3- concentrarsi sul chackra della mano che userete per incamerare per circa 15 secondi. in questo modo si attiverà parzialmente il chakra

4- ponete l'altra mano vicina alla parte affetta e concentratevi simultaneamente su entrambe le mani. (la mano con cui intendete proiettare è quella posta davanti la parte, o il chackra da energizzare). per i casi più semplici, per un pranic healer base basteranno dai 5 ai 15 minuti.

5- inizialmente è necessaria l'intenzione di incamerare prana con una mano e di proiettarlo con l'altra. quando l'intenzione è formata, non è più necessario porre attenzione coscoente a questo aspetto.

6- un errore comune è quello di porre troppa attenzione nel proiettare rispetto all'incamerare. in questo modo anche l'efficienza della proiezione viene compromessa visto che non disponiamo di abbastanza energia per poterla cedere tranquillamente, e visto che la nostra energia, spesso non è sufficientemente raffinata e pulita. per questo motivo l'enfasi va posta sulla mano che riceve.

7- nel proiettare, l'intenzione va diretta verso il chackra e la parte affetta. questo aspetto non è da sottovalutare, l'energia ben inidirizzata produce effetti più veloci e duraturi.

8- nel proiettare rmanete con le ascelle leggermente aperte. questo serve per facilitare loscorrimento del prana da una mano all'altra.

9- la mano che proietta deve essere scossa regolarmente per gettare via l'energia malata. chiedete all'energia congestionata di andare "al mare" o nel contenitore di acqua e sale (ricordatevi di tenerlo!!)

10- bisogna proiettare fino a completa energizzazione della parte o del chackra. la sensazione sul palmo della mano sarà leggermente repulsiva oppure non sentirete più il flusso caldo scorrere. il tempo, generalmente, va dai 5-15 min per i casi semplici ed il doppio per i casi più gravi. se non siete sicuri di aver energizzato abbastanza potete procedere così, prima di iniziare a proiettare fate uno scan locale chiedendo di sentire l'energia pulita. potete usare quel livello come riferimento per capire se state energizzando e quando fermarvi (in un livello base di PH va bene considerare medie le misure dei ch citate qualche post fa, oppure, portare allo stesso livello medio di ampiezza rispetto agli altri ch).

11- verificare spesso il livello di energia, se la parte trattata ha uno spessore maggiore di circa 7 cm in più rispetto al resto, può essere lasciato così

12- se avete proiettato troppa energia, distribuite l'energia in eccesso cn uno sweep distributivo.

13- è possibile proiettare anche con le dita al posto delle mani. in questo modo l'energia esce in modo più violento. andrebbe usato solo in alcuni casi e da chi ha preso un po' di confidenza.


nel proiettare la visualizzazione è utile ma nn indispensabile. può essere visualizzata una luce biancache entra nel ch/parte trattata.




imageSTABILIZZARE IL PRANA PROIETTATO

il prana proettato tende a fuoriuscire gradualmente. per questo è importante stabilizzare il prana proiettato. è molto semplice, dopo aver proiettato "dipingete" la parte trattata con l'azzurro chiaro. se non volete usare la visualizzazione "istruite" il prana proiettato con l'intenzione a stabilizzarsi.


imageRILASCIARE L'ENERGIA PRANICA PROIETTATA

i guaritori, esperti e non, sanno quanto sia difficile, a volte, mantenersi distaccati rispetto la persona cui si sta facendo un trattamento, in particolare se nutriamo sentimenti per quella persona (parenti, amici, amore). in genere questo si rispecchia in una preoccupazione rispetto al risultato. chiaroveggentemente si nota una corda di energia eterica (corda di luce), che lega il guaritore al paziente. questa corda può far si che parte del prana proiettato torni al guariore, e quindi il paziente potrebbe guarire più lentamente. per evitare questo, alla fine del trattamento bisogna visualizzarsi nell'atto di tagliare questa corda di luce. sarebbe anche opportuno evitare di pensare al paziente dopo il trattamento perchè il legame eterico potrebbe ristabilirsi.

in circostanze normali, in cui il guartore è calmo e distaccato (che non vuol dire indifferente), l'energia proiettata viene rilsciata e la corda tagliata automaticamente.

il mio personale consiglio, sopratutto i primi tempi, è quello di tagliare sempre la corda con la visualizzazione, almeno fin quando non si ha una certa dimestichezza per cui l' "ansia da prestazione" scompaia del tutto.



Edited by rubinia - 3/10/2007, 11:20
 
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rubinia
view post Posted on 3/10/2007, 10:31




PROGRAMMA DI PRATICA SUGGERITO




1- Sensibilizzare le mani (5-10 minuti al giorno)

2- Fare lo scanning (5-10 minuti al giorno)

3- Fare lo sweep generale e localizzato (10 minuti al giorno)

4- Proietare prana (10 minuti al giorno)


questo programma va seguito dalle 3 alle 5 settimane per preparare i ncaso di improvvisa necessità, a guarire casi semplici come febbri, movimenti intestinali, dolori muscolari, punture di insetti.....

se siete tra le poche persone che non riescono a sensibilizzare le mani con la prima sessione, continuate la pratica, in generale dovreste riuscirci in 3/4 volte.

è consigliabile iniziare la pratica con casi semplici (almeno una 30ina), prima di passare a casi più delicati, sia per acquisire esperienza che fiducia.
 
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