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riflessioni sulle scritture sacre

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Filod'Arianna
view post Posted on 27/7/2011, 07:51




(se qualcuno conosce altre scritture sacre e volesse parlarne,sarebbe cosa gradita)

trascrivo dalla Bibbia,A.T. "torre di babele": Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.Si dissero l'un l'altro:venite,facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco.
Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.Poi dissero:venite,costruiamoci una città e una torre,la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome,per non disperderci su tutta la terra.
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.Il Signore disse:ecco,essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola;questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua,perchè non comprendano più l'uno la lingua dell'altro.
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.Per questo la si chiamò Babele,perchè la il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra."

bene.
L'unione fa la forza eh;-) si vede che sto dio l'unione proprio non la vuole.
Voi cosa ne pensate di questo brano?
 
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arthaxis
view post Posted on 27/7/2011, 10:21




come sempre, nel caso dei testi sacri, non è il caso di interpretare troppo letteralmente (= a lettera morta)

una delle chiavi di lettura è nella frase "questo è l'inizio della loro opera"
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 27/7/2011, 12:09




il simbolismo della torre di babele mantiene il suo significato di arroganza e presunzione da parte dell'uomo a voler "salire fino al cielo"
ma a parte questo artha,tu cosa ne pensi del passo? e cosa ne pensi che,simbolicamente,l'uomo parlava una sola lingua e che,come riconosciuto anche da questo dio che parla,egli avrebbe potuto,proprio perchè unito,salire fino al cielo?
tu,con la tua bella testolina:-) cosa ne pensi?
 
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arthaxis
view post Posted on 27/7/2011, 12:14




la mia 'bella testolina' non pensa :lol:

seppure in sintesi, ti ho risposto prima
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 27/7/2011, 12:21




non esserne troppo sicuro che non pensa:-)
 
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arthaxis
view post Posted on 27/7/2011, 12:25




CITAZIONE (Filod'Arianna @ 27/7/2011, 13:21) 
non esserne troppo sicuro che non pensa:-)

certamente non su argomenti come quello in corso, e simili

poi, se devo fare una moltiplicazione per calcolare i mq di cereali da coltivare per sfamare il villaggio, il centro intellettuale fa ciò per cui è stato creato e ci è stato donato ;)
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 27/7/2011, 12:26




e uno più uno fa due artha

se non vuoi pensare ad argomenti come questi e simili,non intervenire come se lo stessi facendo quindi
 
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arthaxis
view post Posted on 27/7/2011, 12:46




CITAZIONE (Filod'Arianna @ 27/7/2011, 13:26) 
e uno più uno fa due artha

se non vuoi pensare ad argomenti come questi e simili,non intervenire come se lo stessi facendo quindi

capocciona eh?
quando sei nata? (data, ora e luogo)

il fatto di non pensare su questi argomenti, non significa ciò che ne hai tratto, concludendo con un fuoripista :lol:

Edited by arthaxis - 27/7/2011, 14:43
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 27/7/2011, 16:01




se non vuoi mandare la gente fuori pista,come sembra sempre divertirti molto sottolineare,scrivi più estesamente ciò che intendi artha

non si parla viso a viso,con tutte le percezioni che ne possono seguire,siamo in un forum dove se non scrivi,non si capisce,non ti si legge nella mente
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 16/6/2014, 07:07




Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche
Ecco, faccio una cosa Nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
(A.T.; Isaia)

questo è un passaggio meraviglioso:-)
ci tengo sempre a sottolineare che nonostante faccia uso di parole che si associano alla religione,non sono religiosa
non ho particolari antipatie verso di essa e chiedo scusa se c'è qualcuno che attivamente lo è e può trovare offesa,non vorrei neanche questo,ma ci sono troppi conflitti legati ad essa e preferisco discostarmene,non per questo ritengo sia intelligente abolire in toto un testo che vive da migliaia di anni,cosa che di per se è sintomo che qualcosa in se stesso di utile lo contiene
perciò..al di la delle proprie antipatie/simpatie ;-) che frenano o esaltano,vorrei sottolineare questo meraviglioso passo che parla del passato con non ricordate più le cose passate,non pensate più alle cose antiche e del Presente con ecco,faccio una cosa Nuova:proprio ora germoglia,non ve ne accorgete?

sono certa che chi ha dimestichezza con altri linguaggi potrà trovare nei concetti di passato e presente una chiave di volta sempre presente quando si parla di Spirito

l'ego è il passato
ma lo Spirito lo si trova nel Presente

l'uomo gesù,che non venne per abolire la legge (cito) confermò che ciò che si chiama terra promessa in lingua cristiana,è tra noi,ma non è veduta
lui venne per ridare la vista ai ciechi e non parlò semplicemente di guarire qualche persona,ciò di cui fu la Porta è molto al di là di un corpo,anche se il corpo non viene dimenticato

le analogie sono il filo conduttore,mentre le differenze rendono un po' tutto caotico; il problema sostanziale è che anche l'ego ha le sue proprie analogie all'interno del suo sistema,che è totalizzante
c'è un unico vero problema,che la Comunicazione non può intervenire tra due sistemi che non hanno coerenza tra loro,risonanza

e l'ego e lo Spirito sono due sistemi che non hanno niente a che vedere l'uno con l'Altro
come disse gesù ne rimarrà soltanto Uno

ho scelto,tra le tante opzioni disponibili nel dizionario on line..questa specifica per quanto riguarda il significato di sistema: Coordinamento unitario e funzionale di più elementi in una sintesi su cui si fonda una concezione della realtà"
perchè l'ego è questo
Naturalmente lo E' anche il Principio:-D (parlo di concetti metafisici,quindi sarebbe utile lasciare perdere l'ipotesi di capire in senso di Esperienza di cosa si parla quando si parla di Esso,poichè accadendo è implicito che l'esperienza ego viene trascesa..tutto ciò di cui si parla e si può concepire rimane nei limiti doverosi dell'accettazione per fede e della fiducia verso quei Qualcuno che rimangono "tra noi"intendendo all'interno dell'esperienza ego,per portare la Voce; ma del Principio non si può discutere))ma va da sè che è poco fruttifico impegnarsi come matti a RiconoscerSi se non si comprende cosa è cosa e chi è chi
riconoscete ciò che vi sta davanti e ciò che vi è nascosto vi sarà Rivelato (vangelo di Tommaso)

non si può discutere di Esso ma il concetto,dentro di sè,che viene alimentato può portare enorme sollievo già da ora,già da subito
i concetti,i blabla..servono anch'essi:-) c'è chi poi usa l'azione,c'è chi no..va a soggetto,ma ciò che dentro di sè trova alimento Vivrà
è stato tanto vero per l'ego quanto lo E',nuovamente,per il Principio
questione di un Istante

Edited by Filod'Arianna - 16/6/2014, 09:19
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 16/6/2014, 08:43




nel nuovo testamento si parla anche dei prescelti,come di coloro che accorciano il tempo della sofferenza
se si pensa attraverso l'ego si crederà che ci sia solo una parte del Tutto che ha la facoltà di..ecc..ecc..
se si pensa attraverso lo Spirito si crederà che ognuno,o prima o poi (il tempo) ed in un modo o in un altro (la forma) farà la sua parte particolare,senza la quale il Tutto non sarebbe Tutto e non Tornerebbe tra l'altro:-) cosa impossibile,poichè è già stato

prima di Andarsene,ognuno lascia il suo obolo d'Oro:-) e sarà condiviso con Tutto,che ne farà Uso
al di la di tempo spazio e forma

non ha importanza quanto sembri grande o piccola secondo il giudizio dell'ego,Essa Parte E' Fondamentale
come non ha importanza quanto sembri grande o piccolo l'errore commesso secondo il giudizio dell'ego,esso viene abolito sempre,con i suoi precedenti e le sue conseguenze
(qui è più dura eh;-) perchè a far blabla siam buoni tutti..ad ogni modo si fa quel che si riesce,poco che sembri è sempre fruttuoso)

Edited by Filod'Arianna - 16/6/2014, 10:06
 
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view post Posted on 17/6/2014, 07:12
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Ciao FIlo.

Mi sto chiedendo quale significato potrebbe avere il termine "prescelti".
Naturalmente è da scartare l'ipotesi che ci sia qualcuno che venga graziato con qualche benevolenza o che abbia qualcosa di speciale e perciò sia migliore di qualcun altro.
Ogni essere vivente ha le medesime prerogative ed è uguale a tutti gli altri, agli occhi del padre.
Semmai vi sono diversificazioni evidenti, ,a sono vere solo nel momento in cui le si osserva, dopo un po' non saranno più uguali visto che la realtà cambia continuamente.

Un tema ricorrente però anche tra diversi modi di vedere e nelle metafore della cultura popolare, è quello riassumibile nell'immagine della "retta via", che è difficile ed erta, mentre molte sono le strade facili più lunghe e comode.
La strada della vita è sempre dipinta in salita.
La perdizione è solo un ammonimento, per il Signore nessuno è perduto e mai Egli lo abbandona.

Superando quindi le tradizioni umane più radicate nel passato che sono molto spesso limitanti, fermo il fatto che l'esperienza di vita è molto simile e deve sorgere su basi uguali per tutti, che nessuno parte avvantaggiato, né è migliore di chiunque altro, nella realtà il modo di svolgersi della medesima si dirama in moltissimi modi diversi.

La cosa a cui mi fa pensare il testo citato, è riassunta meglio da una metafora letta da qualche parte che dipingeva lo spirito (dell'uomo) il quale si trova più volte davanti a sè una scelta. La vita ti porta sempre davanti più soluzioni tra cui scegliere, in effetti. Il classico bivio
Una o volendo anche più di una, che sono un po' più facili ma più lunghe, mentre tipicamente solo una è più breve ma si inerpica e si sa già essere più difficile.

In ogni caso qualunque delle strade condurrà alla meta, ma la direzione che prenderemo avrà uno svolgimento diverso e dipenderà da noi stessi.
Eppure man mano che si accumula esperienza e si risvegliano di più le qualità dello spirito, probabilmente si inizia a riflettere in modo diverso.
Là davanti c'è la meta e qui ci sono le strade per arrivarci.
Quale è la scelta migliore che possiamo fare per il nostro destino?

E' chiaro quindi che il termine "i prescelti" sono quelli che hanno risvegliato in sè lo spirito. Cosa a cui tutti siamo destinati.
Ma nonostante questo cono anch'essi come tutti noi, soggetti alle turbolenze della carne, ai dubbi, alle incertezze.

E lo vediamo nelle testimonianze che lasciano.
Madre Teresa di Calcutta non nascondeva di aver avuto anch'essa le proprie crisi;
per gli apostoli era lo stesso.
S.Paolo nelle epistole, ad esempio, quando scriveva a qualcun altro non esponeva gli argomenti parlando di cose al di fuori di sè, ma molto spesso nelle metafore si riferiva a se stesso e alla continua lotta che viveva interiormente.

Anche le persone che la gente considera più elevate, quindi, sono immerse nella stessa esperienza nostra.
Non hanno per niente la vita facilitata, anzi è più probabile il contrario.
Potrebbe essere che abbiano attraversato prima di noi l'esperienza della vita, ma niente impedisce che lo si possa diventare anche noi.







Poi questo mi fa ripensare al post precedente, sul passato e presente.
Bisogna abbandonare il passato. Già. Gesù stesso a chi gli chiedeva di poter andare con lui, semplicemente chiedeva di abbandonare tutto e di seguirlo.

Ma quando si abbandona tutto?
Il passato non è inutile. E' pesante oggi se continuiamo a riviverlo e a tenercelo attaccato perchè quelle esperienze che abbiamo vissuto ancora bruciano o ci sollazzano, senza lasciarci liberi di andare avanti.
C'è chi dice che nel momento in cui si abbandona si acquista senza dubbio qualcosa.
Questo qualcosa che è sicuramente l'esperienza che si è formata.

Il passato era il presente di ieri, perciò non è stato inutile. Semplicemente se lo si lascia andare, abbiamo la possibilità di vivere nuovamente. (nel continuo presente)

Altra cosa più facile a dirsi che a farsi... eh.
Quanto si vive nel presente? il 5, il 10 il 2%?
Il resto dei pensieri non continuano poi a portarci le cose già vissute?
Se continuano a parlare dentro la nostra testa, teoricamente significa che non li abbiamo ancora ascoltati del tutto.
Un dialogo tra sordi. non se ne esce.
Però è proprio quando si evita o si sfugge da qualcosa che questa torna a tormentarci.
Nel momento in cui la affrontiamo, magari anche non tutto in una volta... per carità, abbiamo la speranza di superarla.
Una volta che si riesce a risolvere una questione in sospeso siamo realmente più forti e possiamo anche guardare al passato in modo indifferente.
Lo strumento migliore è l'approccio attraverso il perdono.
A volte sembra difficile come far passare il cammello nella cruna dell'ago.


PS: Filo ... hai sempre degli avatar stupendi.

Edited by Ayni - 17/6/2014, 18:38
 
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Sorgin
view post Posted on 17/6/2014, 09:03




CITAZIONE (Filod'Arianna @ 27/7/2011, 08:51) 
Voi cosa ne pensate di questo brano?

Il brano che hai citato, contiene alcuni elementi comuni e ricorrenti che già emergono nelle religioni "primitive", definite tali nell'accezione di originarie e non certo di rudimentali o arretrate.

Se si tiene presente che l'uomo dovrebbe essere comparso sulla Terra circa 250 mila anni fa, pare evidente che una religione di "soli" due millenni sia tutto sommato "recente" e che possa quindi aver fatto proprie tradizioni più antiche, rielaborandole in una certa qual misura.

Nello specifico gli elementi "universali" che ritroviamo nell'episodio della Torre di Babele sono i seguenti:

- un passato mitico in cui uomini, animali e dei parlavano la stessa lingua (in questo specifico caso "tutti gli uomini");
- quindi un dialogo fra "Cielo e Terra" alla portata di tutti, semplice, senza bisogno di mediazioni;
- una rottura dello status quo, che interrompe questo dialogo non solo con gli dei ma anche con gli animali e persino fra gli stessi uomini (quasi sempre determinata dall'arroganza, dalla tracotanza o da qualche profanazione)
- un elemento collegato all'ascensione, che permette la comunicazione fra Terra e Cielo che dopo la rottura dello status quo è fruibile solo da alcuni elementi d'eccezione o da prescelti (nel nostro caso la Torre ha specificatamente la funzione di condurre l'uomo a contatto con Dio, ma soprattutto nelle tradizioni sciamaniche vi è un fiorire di montagne colossali, scale o alberi che incorporano questo significato ancestrale).

Come detto tutti questi elementi vengono mutuati di volta in volta e rielaborati dalla tradizione che li fa propri, ed in questo caso è lo strumento dell'ascensione che diviene motivo per interrompere il pacifico dialogo fra la divinità e l'uomo e la perdita senza rimedio di quel passato mitico in cui tutti comunicavano usando un solo idioma.

In quest'ottica molto analitica da un punto di vista antropologico, colui che è pre-scelto (ovvero colui che può dialogare col Cielo, che può scalare l'oggetto che incarna l'ascensione e lo può fare perché gli Spiriti o gli Dei o Dio lo hanno selezionato) non sarà intrinsecamente "migliore", ma è di sicuro intrinsecamente diverso dagli altri uomini.

Questa mia ultima affermazione è quanto meno "poco ortodossa", dal punto di vista dei grandi monoteismi che invece professano una sostanziale uguaglianza e una medesima potenziale capacità di comunicare con Dio propria di ogni uomo.

Ma del resto proprio la Bibbia è piena di elementi d'eccezione chiamati da Dio a compiere il suo volere, come a dire che siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri...
 
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Filod'Arianna
view post Posted on 17/6/2014, 12:08




ciao sorgin benvenuto:-)

e tu cosa pensi invece della cosa? cioè del simbolo delle torre di babele dico

grazie ayni:-D questo avatar mi piace in modo particolare ora
 
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Sorgin
view post Posted on 17/6/2014, 13:36




Grazie!

Io penso che le parole delle Divinità (a prescindere dal credo di chi le legge e dalla tradizione che le riporta) siano parole umane prestate all'idea di Dio, vigente in un dato momento.

Già soltanto leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento, si può ben notare come nel primo Dio sia assai più disponibile a dispensare distruzione e punizioni, di quanto non si dimostri nel Nuovo.

L'episodio della Torre di Babele, risponde secondo me se non alla prima, ad una delle prime domande che l'uomo si è posto riguardo la sua condizione: fisica, difficile e lontana dall'idea di Dio che si è avvicendata di volta in volta.

La risposta di solito - e anche nel caso della Torre - è che tale condizione è meritata. Non esiste tradizione che addossi la responsabilità della condizione umana, a qualcosa di diverso dall'uomo stesso. Persino il concetto di Male in sé e per sé non è sufficiente a deresponsabilizzare l'uomo, potendo quest'ultimo scegliere.

Personalmente non mi trovo d'accordo con questa visione "accusatoria", in cui bisogna pentirsi di quello che si è e scontare ad libitum una colpa che pare essere più uno stratagemma filosofico, che non un fatto.

Certamente se l'uomo da un lato si attribuisce una colpa, dall'altro - nel gioco delle parti - ci deve essere una divinità che lo accusi di qualcosa.

CITAZIONE (Filod'Arianna @ 16/6/2014, 08:07) 
Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche
Ecco, faccio una cosa Nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
(A.T.; Isaia)

Anche in queste parole rivedo un concetto più antico della religione che gli ha dato questa forma: passato e futuro non sono dimensioni nel quale l'uomo abbia potere. Solo nel presente si può essere efficaci e solo prestando attenzione al proprio presente ci si può accorgere che il mondo è permeato da trascendenza.
 
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37 replies since 27/7/2011, 07:51   471 views
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