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Il Testo di Paraibo, popoli mediterranei nelle Americhe prima di Colombo

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view post Posted on 8/3/2007, 11:52 by: HXH




CITAZIONE (Giovanni C2 @ 5/3/2007, 17:16)
Interessante.Pero' bisognerebbe vedere i reperti e le iscrizioni,citate nell'articolo, su cui Jacques de Mahieu basa la ricostruzione dei fatti...
La questione dei "bianchi" in Sud America,prima dell'occupazione spagnola,rimane assai dibattuta.Per molti,si tratta di leggende senz'alcun fondamento reale.Tuttavia,non mi sento di escludere alcuna possibilita'...
P.S.Per quanto riguarda Tiahuanaco(/ Tiwanaku),non capisco:i Vichinghi l'avrebbero fondata,o...si limitarono ad occupare un precedente insediamento?

Fenici? Vichinghi? Possibile, io però non scarterei l'opzione iperborea. Leggete qui:
Da dove provenivano gli Iperborei?

di Giovanni Luigi Manco

L'alba dalle rosee dita che fuga le tenebre,il primo annuncio,il momento primigenio di una grande esperienza resta sempre nella memoria come un'orma sacra.A volte l'inizio e' un passato troppo remoto,lontano per essere ricordato,eppure qualcosa si trascina nel tempo,un barlume,un segno,e quello si custodisce,vivifica,completa con la fantasia per il bisogno dell'Io di ritornare a se' stesso,riprendersi nel tempo.Gli echi dell'inizio in se' si completano nel mito che e' fantasia ma pure realta' autentica.

Memorie e figure disegnate da vibrazioni profonde,invisibili eppure possenti.

Il mito elabora,non nasconde.

Cosi' nei discendenti degli Iperborei,degli iniziatori del discorso umano,i miti della patria ancestrale,posta nell'estremo nord d'Europa,ripetono in ambienti diversi,la medesima storia.La terra degli avi divinizzata,gli Asen,nella tradizione nordico scandinava e' la "Terra Verde",cioe' la Groenlandia,da Grunes(verde) e lend(terra),senza neppure sospettare che ove oggi si stendono pianure e montagne di ghiaccio,un tempo,prima dello spostamento dell'asse terrestre,c'era il verde dei prati e la vita dell'uomo.

Le tradizioni celtico-irlandesi parlano invece della divina razza dei Tuatha de Danam,discesa dall'Avallon,mitica terra nordica.Anche nella tradizione Aryo-Iranica la terra dei padri remoti e' una regione dell'estremo nord.A questo proposito,sulla base dei testi vedici,uno studioso,Tilak,scrive nel saggio "L'origine polare della tradizione vedica",del 1903:"Se noi leggiamo certi passaggi dei Veda fin'ora incomprensibili,alla luce delle scoperte scientifiche moderne,noi saremo obbligati a concludere che l'origine degli antenati dei popoli vedici si trova da qualche parte vicina al Polo Nord,prima dell'Ultima Glaciazione.

La geologia e le tradizioni considerate negli antichi libri ary confermano che l'inizio dell'era postglaciale e l'emigrazione indoeuropea dalle zone artiche,che ne derivo',rimontano ad un periodo non anteriore all'8000 prima dell'era volgare.Sarebbe stato impossibile ai sacerdoti indiani concepire o solamente immaginare lo splendore dell'alba nella forma descritta nel Rig-Veda.Perchè l'alba evanescente ch'era loro familiare,non ha niente a che vedere con l'alba artica che è il vero modello degli inni vedici.

Tilak,scrivendo il suo saggio,non sapeva che alle stesse conclusioni era pervenuto nel 1776 l'astronomo Jean Sylvain Bailly sulla semplice evidenza che le costellazioni descritte nei vetusti libri dell'India potevano essere state osservate solo da un popolo che aveva avuto dimora nell'Artico.

Gli Elleni chiamavano Thule la patria dalle cime innevate degli avi Iperborei,nell'estremo nord,da cui migrarono i Dori guidati dal dio Apollo.Regione posta,secondo Erodoto,a nord del Mar Nero.Significativamente chiamavano il mare boreale Cronide,cioe' di Saturno (Cronos-Saturno),considerando Cronos-Saturno e' il re o Dio dell'Eta' dell'Oro cantata dai poeti greco-latini come la piu' antica e bella eta'.Nel primo dei 4 cicli,o yuga,della tradizione vedica,l'Eta' dell'Oro prende nome di Satya-Yuga,l'eta' buona,vera,dove l'aggettivo ya,vero,e' connesso a sat,l'essere;cosi' come il suffisso urnus unito a sat da' il nome di Saturnus.

[...]

Gli uomini delle fredde terre d'Occidente,tra 40.000 e 10.000 anni fa,nel Paleolitico superiore,vivevano una condizione per molti versi evoluta,benche' limitati dalle condizioni naturali.Nelle pianure innevate della Moravia,nelle regioni inospitali che non lasciano alternativa all'economia di caccia al mammuth,si inventano le fornaci per cuocere vasi e figure di terracotta,ad opera probabilmente delle compagne e figlie dei cacciatori.Sempre nel Paleolitico superiore,nel Nord Europa,si sviluppano le prime industrie in serie di gioielli (perline in osso e avorio) e la prima scultura artistica.

L'Europa era allora molto diversa.

La Gran Bretagna faceva parte del continente,unita alla Francia,ed era molto piu' estesa.In terra d'Europa fiorisce la prima civilta' nel senso proprio dell'espressione,caratteristica per costumi,senso del sacro,concezioni astronomiche.Il suo iniziarsi puo' farsi coincidere con la fine della Glaciazione di Wurm,quando le ampie steppe popolate da mandrie d'erbivori si trasformano in foresta.E' in questo contesto che nascono le prime economie stanziali,che l'uomo comincia a scegliersi un territorio e a radicarsi in esso,quasi a piantarvisi,ricordando la derivazione etimologica,scoperta da Heiddegger,di homo da humus.Resti di cucina e tumuli di rifiuti fossili di questi insediamenti sono stati ritrovati sulla costa nordatlantica ma anche in Spagna e Portogallo.Il reperimento in questi siti sempre degli stessi strumenti,come un tipo particolare di piccone,lascia presumere il loro collegamento con la cultura megalitica,con i primi complessi monumentali dell'umanita':menhir e dolmen.Significativamente,talvolta,i megaliti sono sistemati tra loro in modo da formare pareti a tettoia che ricreano il luogo deputato alla vita del Paleolitico,la caverna.

Continuità fra preistoria europea e civilta' megalitica e' anche provata da immagini incise sulla pietra dei megaliti.

I menhir,la cui altezza varia dai 2 ai 10 metri,mentre il peso sfiora le 200 tonnellate,in Irlanda,Inghilterra e Scozia sono spesso disposti in circolo e chiamati cromlech.Fra i piu' importanti quelli di Averbury e di Stonehenge.All'estremo settentrione della Scozia si trova un gruppo di isole,le Orcadi,famose per le rovine megalitiche.Ebbene,la più grande isola,Mainland,è chiamata dagli abitanti Pomona,nome d'una delle divinità più antiche e misteriose della Roma arcaica,ed è sempre nella simbologia della Roma arcaica che i sette colli rappresentano lo specchio terreno dell'Orsa Maggiore,la costellazione boreale,dove il Palatino rappresenta la stella Polare.

Corrispondenze che spiegano l'intento di ricreare attraverso il simbolismo geo-astronomico la patria delle origini.A Stonehenge le ultime rilevazioni scientifiche hanno datato i buchi per pali a 8.000 anni p.e.v.,mentre la posa in opera dei megaliti a un periodo compreso tra il 2900 e il 1500 p.e.v.

La civilta' dei megaliti e' accertata dal V millennio.Dal 3800 al 2500 si estende su un vasto territorio che va dalla Gran Bretagna al Portogallo,alle isole egee,alle Puglie,Sicilia,Malta,Sardegna,Corsica.Per un utile raffronto si pensi che le prime piramidi egizie risalgono alla seconda metà del III millennio,mentre i palazzi minoici al II millennio.Nel V millennio solo il popolo che viveva nel nord Europa,gli Iperborei,era uscito dal buio della preistoria,dotandosi di una stabile organizzazione sociale,onorando i propri morti,venerando il principio divino,fonte e datore di vita.Lo scrittore Pausania ricorda un menhir nella Grecia del II secolo p.e.v. che prefigurava una divinità.Ancora più attendibile la testimonianza dello storico Diodoro Siculo,nel primo secolo p.e.v.,il quale riferisce che in Gran Bretagna si adorava il dio Sole in un tempio circolare (Stonehenge?).Scrive inoltre che grandi pietre erano oggetto di culto in varie parti della terra.I defunti erano deposti in tronchi di quercia,tagliati e cavati all'interno.Tipica sepoltura megalitica che continua con i Celti.I druidi elessero,infatti,la quercia ad albero sacro e svolgevano le loro cerimonie nelle prossimita' dei megaliti.La civilta' megalitica e' rimasta a lungo viva nella tradizione popolare dell' Occidente. A Carnai,in Bretagna,sulla parete esterna di una chiesa si osserva il bassorilievo di un santo nell'atto di benedire tori sacrificati davanti a dolmen e menhir.Il toro e' un simbolo che percorre tutta la cultura europea,dai megaliti di Creta,Sardegna e Malta fino alle odierne corride.E come non pensare che ancora oggi i re d'Inghilterra sono incoronati sulla pietra sacra di Westminster?Sempre in Bretagna,fino al secolo scorso,si cospargevano i menhir di burro,miele e olio.Qualcosa del genere si fa tutt'oggi in India con il lingam.

In Scozia l'espressione gaelica per chiedere a qualcuno se andava in chiesa era:stai andando alle pietre.Un noto proverbio del Galles recita:buona e' la pietra insieme al Vangelo.Il popolo dall'antica patria nordica giunse a dominare molte altre regioni,fino alla Libia ed Egitto.Evidentemente,nelle regioni mediterranee,piu' favorite dal clima,da' inizio a civilta' piu' evolute e complesse.In Egitto la religiosita' continua ad essere imperniata sulla potenza fecondatrice del principio divino di cui il Sole e' l'ipostasi.Il supremo Dio apollineo e' invariabilmente rappresentato negli affreschi,bassorilievi e statue come itifallico.

I menhir diventano obelischi,i dolmen (celle sepolcrali coperte da tumuli di terra) diventano invece le piramidi,dalla forma delle dune del deserto.Alla fine dell'Ultima Glaciazione,circa 7.000 anni fa,lo scioglimento dei ghiacci con l'innalzamento del livello marino sommerse vasti territori.Un'idea precisa dell'innalzamento del mare si e' avuta studiando i depositi del Mar Baltico che da lago divenne un mare a causa dell'invasione delle acque dell'Oceano Atlantico.Il livello del mare crebbe di 100 metri,sommergendo letteralmente villaggi e monumenti megalitici.Nell'isola di Er-Lannic,golfo del Morbihan,in Bretagna,uno scavo ha portato alla luce un circolo di pietre che si prolunga con un allineamento di menhir al fondo dell'Oceano,terminando con un altro cerchio completamente sommerso.Sempre in Bretagna,a Kermic,un cerchio di menhir si trova a 4 metri sott'acqua.A Malta antiche carreggiate di epoca megalitica finiscono in mare.Nel 1929 e' stata individuata una grande struttura,a due chilometri dalla costa maltese,sul picco di una montagna,perfettamente spianata e livellata per far posto,probabilmente,a quello che doveva essere un edificio sacro.La spianata,di 310 metri quadri,si trova 19 metri sotto il livello del mare e i monoliti,di cui alcuni ancora in piedi,misurano 10 metri.I sacerdoti egizi attribuivano la distruzione di villaggi e templi del popolo datore di civilta' ad un castigo divino.Lo appuriamo da un Dialogo di Platone nel quale un certo Crizia narra la fine della prima grande civilta' come l'aveva ascoltata da un suo omonimo antenato,il quale a sua volta l'aveva appresa da Solone e questi,appunto,dai sacerdoti egizi.In pratica,i pioneri della civilta',quelli cioe' che si erano portati nel basso Mediterraneo e in Medio Oriente,col tempo,mescolandosi con la popolazione locale,avevano finito col degenerare...

[...]

Dio allora vedendo spegnersi in loro l'elemento spirituale volle impartirgli un castigo affinche' diventassero piu' saggi,colpendoli col Diluvio Universale.

Del popolo rimasto nella terra d'origine,nel Nord Europa,una parte,stanziata secondo alcuni studiosi nelle steppe orientali,altri tra le Alpi e il Mar Baltico,altri ancora nelle regioni della Russia meridionale attorno al Mar Nero,per motivi che non conosciamo perfettamente,cominciano a loro volta a migrare anch'essi verso la fine del III millennio.Motivi possono essere stati l'aumento demografico o gli effetti dell'esaurirsi dell'onda del Diluvio dell'Ultima Glaciazione che aveva trasformato in aride e steppose zone,assicurano i geologi,precedentemente umide e temperate.Un popolo avvezzo a resistere alle prove di un ambiente difficile che,primo al mondo,aveva imparato a addomesticare il cavallo,utilizzato,oltre che come animale da tiro,anche da combattimento:circostanza destinata a dimostrarsi formidabile negli scontri in campo aperto con avversari appiedati.Grazie alla superiorita' militare,occupano vaste regioni e impongono le loro usanze,lingua,divinita' guerriere e maschili,sostituendole o,piu' spesso,integrandole con quelle femminili proprie delle religioni degli agricoltori.Le migrazioni durano millenni e seguono due direttrici fondamentali,una verso l'Indo,l'altra verso l'Europa e il Mediterraneo orientale.Occupano regioni diverse e assumono nomi diversi.Ary nell'Indo,Hittiti in Anatolia,Achei e Dori nella penisola ellenica,Celti nell'Europa centrale,Latini e Osco-Umbri nella penisola italiana,Traci e Illiri nella penisola balcanica e nelle regioni italiane affacciate sull'Adriatico,Popoli del Mare in Egitto,Filistei in Palestina.Quelli rimasti nelle terre d'origine acquistano anch'essi nomi diversi secondo la regione geografica:Sciti a nord del Mar Nero,nell'attuale Ucraina,Norreni e Baltici in Danimarca e Germania del nord.

Il tempo e la lontananza geografica diversifica,naturalmente,nei diversi gruppi la lingua comune.La somiglianza tra molti vocaboli consente comunque di fare luce su queste popolazioni.Sappiamo ora che appartengono allo stesso ceppo tutte quelle parole che riguardano un clima freddo,nebbioso,nevoso,il fatto poi che non compaia mai la parola mare esclude che le popolazioni interessate dalle migrazioni abbiano avuto contatto con le coste a nord o a sud.

[...]

Nonostante le distanze geografiche molte tradizioni continuano a ripetrsi per millenni.I defunti continuano ad essere sepolti in tumuli di terra.Tumulo che in Grecia ricopre una grande struttura rettangolare,sormontata da un perimetro di pali di legno.All'interno la camera funeraria contiene i resti del defunto,insieme a oggetti preziosi e a resti di sacrifici umani e animali.Sepolture che trovano descrizione nei testi omerici.La costruzione ricorda,a un tempo,i tumuli centro-asiatici e l'assetto dei futuri templi greci.In Macedonia si seppellivano re e aristocratici in imponenti tombe sotterranee,ricoperte da grandi tumuli circolari,e costituite da edifici con volte a botte,suddivisi in un'anticamera e in una camera mortuaria,e decorati da imponenti facciate.La tomba degli Sciiti era contrassegnata da un tumulo "Kurgan",simile a quello degli Hittiti.Tra le sepolture celtiche piu' importanti spiccano quelle di Magdalenenberg,nella Foresta Nera,risalente al 550 prima dell'era volgare;la sua estensione lascia sbalorditi pensando l'enorme quantita' di terra rimossa per costruire un tumulo di 100 metri di diametro.In Messapia,terra arida e pietrosa,le celle sepolcrali sono coperte da cumuli di pietre.In India il menhir dara' espressione a un santuario composto di un recinto contenente un albero,un palo o una pietra sacra.Il dolmen diventera' lo stupa,reliquario monumentale che ripete in mattoni e pietra la forma dei primitivi tumuli.Si costituiscono di una volta emisferica piena,poggiata su un basamento di spessore minimo e sormontati da una piccola piattaforma sopraelevata che sostiene uno o piu' parasoli.Un monumento circondato da una balaustra in cui si aprono da uno a quattro ingressi,ognuno munito di portico.Dei simboli piu' comuni e caratteristici si ricordano la spirale,la svastica,i triangoli intrecciati,o stella di Davide per l'adozione di questo da parte dell'omonimo re israelitico.Nella seconda ondata migratoria,tra quelli diretti in Oriente si distinguono per primi,in termini di civilta',gli Arya,tra quelli diretti in Occidente,gli Hittiti.

[...]

La frequentazione degli Iperborei e dei loro discendenti e' attestata in tutte le civilta' antiche...Benche' antichi manoscritti cinesi del II secolo p.e.v. parlano dei Yuezhi e dei Wusum,nomadi bianchi che vivevano agli estremi confini occidentali,gli storici si rifiutavano di crederci,preferivano pensare a una leggenda,ma hanno potuto farlo finche' le aride colline delle Montagne Celesti,nel nord-ovest della Cina,e il deserto di Taklimakan,a sud,non hanno cominciato a restituire centinaia di cadaveri mummificati,dai lineamenti chiaramente caucasici,capelli castano chiaro o biondi,nasi lunghi,occhi incassati e crani dolicocefali,risalenti a 3.000 anni fa...

[...]

Anche la civilta' megalitica fiorita sulle Ande e' attribuita,dalla tradizione locale,come in Cina,all'arrivo di uomini bianchi,e più precisamente a due figure mitiche giunte dal mare:Manco Capac e Viracocha.Il primo,proclamato re,volle per sè e i suoi discendenti l'appellativo di Inca...Viracocha,ricordato e venerato come dio portato dal mare,il suo nome significa infatti schiuma di mare,era raffigurato nelle sculture e pitture come un uomo dai tipici tratti europei con una fluente barba rossa...I Romani,e prima ancora dei Vichinghi,i Fenici,i Greci,erano gia' stati nelle Americhe.Inca e Aztechi ricordavano ancora,al tempo della conquista spagnola,antichissime relazioni tra Amerindi e barbuti uomini bianchi...E pensare che fino a poco tempo fa si riteneva che i Romani avessero conoscenze geoigrafiche molto limitate,addirittura di non essersi mai spinti oltre la Britannia.In realta',i comandanti di stanza in Britannia iniziarono subito dopo la conquista,una vera e propria opera di esplorazione del Mare del Nord e dell'Oceano Atlantico,ritenuti i confini occidentali del mondo antico.

Tra l'82 e l'84,il comandante romano Agricola,ricorda Tacito,circumnavigo' la Gran Bretagna e localizzo' le isole Shetland,Orcadi ed Ebridi.Una delle scoperte piu' interessanti e' avvenuta in quella che fino a pochi anni fa era considerata l'unica terra celtica inviolata dai Romani,l'Irlanda,Hiberia in latino...gli archeologi del Museo nazionale irlandese scoprirono le fondamenta di un forte romano,esteso su un'area di due chilometri quadrati,a Drumanagh,a meno di trenta chilometri a nord di Dublino.Dalle monete rinvenute,risulterebbe datato tra il 79 e il 138 e.v.I dati di scavo spiegano l'accampamento militare come avamposto per controllare una piccola porzione dell'isola e proteggere la provincia di Britannia contro possibili incursioni delle popolazioni celtiche del luogo...Nel giro di pochi anni il castrum si ingrandi' e divenne una testa di ponte per un'eventuale occupazione dell'isola.E' accertata la frequentazione di mercanti gallo-romani in Scandinavia,Norvegia e Svezia.Armi,argenti e vasi in vetro romani sono stati rinvenuti,in notevole quantita',in depositi o tombe principesche nell'area dello Jutland occidentale e nel meridione di Norvegia e Svezia"
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http://search.simply.com/it/confini-estremi-impero-romano/


Edited by HXH - 17/8/2012, 18:39
 
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