| Barbanera3 |
| | CITAZIONE La scorsa estate a 2600 metri,sui monti Altai in Mongolia e' stata ritrovata una mummia di un cavaliere scita. E si',gli Sciti.Una delle civilta' piu' misteriose e affascinanti del passato,che non ebbe mai scrittura e quindi documentazione storica,e' proprio quella fiorita nella vasta regione delle steppe asiatiche,tra l'Europa e la Cina,in un'epoca che ha i suoi inizi intorno al VII secolo a.c. e la sua conclusione intorno al II secolo a.c.I protagonisti di tale civilta' sono generalmente conosciuti con il nome di Sciti,dato loro da Erodoto:nome peraltro non unico,come vedremo,e non scevro di problemi complessi.La ragione principale per cui gli Sciti colpirono la fantasia degli antichi,come ancora colpiscono quella dei contemporanei,e' la loro arte,grandiosa e barbarica al contempo.Con una profusione d'oro straordinaria,ma utilizzando pure l'argento come il legno,l'osso come il cuoio e le pietre pregiate,raffigurarono in immagini vivide soprattutto animali:cervi,cavalli,grifoni,cinghiali,talora soli e talora insieme all'uomo che li accompagnava o li doma.Come l'arte animalistica che qui ha la sua piu' grande fioritura nella storia(una fioritura ricca di sviluppi e di irradiazioni ben oltre il mondo dei suoi protagonisti).E' il riflesso di un mondo che puo' definirsi quello dei nomadi cavalcatori delle steppe euroasiatiche.Quanto a scoperte archeologiche,l'Ucraina si e' dimostrata,finora,particolarmente ricca.Regione ad immediato contatto del Mar Nero,vide convergere e incontrarsi la civilta' delle steppe con quella delle colonie greche.Orbene,una serie di KURGAN,tumuli sepolcrali che ospitarono i sovrani degli Sciti, in un'epoca concentrata soprattutto tra il IV e il III secolo a.c.,riafforano ad opera degli scavi archeologici,e documentano anzitutto le concezioni funerarie,attraverso testimonianze dirette che vengono a confermare e integrare quelle di Erodoto.Cosi' a Gaimanova Mogila,un Kurgan imponente,alto 8 metri su un diametro di 80,domina con la sua mole una serie di tumuli minori sparsi all'intorno:segno evidente della sepoltura del sovrano alla quale fanno corona quelle di guerrieri e personaggi minori.Nella tomba del sovrano, una quantita' impressionante di oggetti d'oro testimonia la ricchezza del defunto,mentre il suo potere e' documentato dai personaggi del seguito che furono sepolti accanto a lui.Probabilmente,dicono gli archeologi,furono sacrificati in suo onore.E' la conferma del racconto di Erodoto:"Il cadavere viene posto nel sepolcro su un pagliericcio;da una parte e dall'altra vengono conficcate delle lance su cui si tendono dei legni,che vengono poi coperti con un graticcio;strozzano una delle concubine,il coppiere,il cuocolo scudiero,l'inserviente,il messaggero,dei cavalli e,nell'ampio spazio rimasto della tomba,li seppelliscono insieme con primizie di tutti gli alltri beni e coppe d'oro(essi non usano ne' argento ne' bronzo).Fatto cio',tutti costruiscono un grande cumulo gareggiando nel desiderio di farlo piu' ampio possibile".Tra le opere piu' significative dell'arte di Gaimalova Mogila c'e' un recipiente d'argento dorato,sul quale sono sbalzate scene di vita dell'ambiente scitico di rara efficacia.Su di una faccia appaiono due guerrieri barbuti di eta' matura e dai lunghi capelli nell'atto di conversare;hanno preziose armi da parata e sono riccamente vestiti con lunghi caftani bordati di pelliccia e ricamati con arabeschi sulle spalle e sul petto.Armi e vestiti denotano chiaramente un'alta posizione sociale,avvalorata dal fatto che uno dei guerrieri tiene in mano una mazza e l'altro uno scudiscio.Sull'altra faccia della coppa,un vecchio barbuto si intrattiene con un giovane.Gli stessi vestiti lussuosi,le stesse armi preziose:solo il loro atteggiamento differisce.Il giovane scita tiene nella mano destra una tazza rituale e la sua sinistra e' tesa in avanti come quella del vecchio che lo fronteggia.In altre scene notiamo un guerriero armato di arco e frecce.Erodoto riferisce che gli Sciti affermavano di discendere da un primo uomo di nome Targitao,il quale procreo' tre figli.Durante il suo regno,narrano i miti,scesero dal cielo oggetti d'oro.Il primo figlio cerco' di arraffarne qualcuno, ma l'oro comincio' a bruciare respingendolo.La stessa vicenda si ripete' con il secondo figlio.Solo dinnanzi al terzo figlio l'oro cesso' di bruciare,sicche' il giovane riusci' a impadronirsene ottenendo di conseguenza la successione al trono.E' stato proposto che,delle due maggiori scene figurate sulla coppa,il vecchio che s'intrattiene con il giovane sia Targitao che cede al figlio minore le insegne del governo,mentre i due guerrieri a colloquio siano gli altri due figli rimasti.In ogni caso,giusta o no l'ipotesi,e' chiaro che il possesso di scene figurate come quelle di Gaimalova Mogila offre ampie possibilita' di conoscenza sui costumi e i riti della gente che produsse tali opere d'arte.Non meno interessanti appaiono i ritrovamenti di un altro grande tumulo,non lontano dal precedente,a Tolstaia Mogila.Si tratta della tomba di un sovrano,sepolto con figli e moglie.A loro si accompagnano,secondo l'uso,alcuni servi e cavalli sacrificati in onore dei padroni.La sovrana era in possesso di un bellissimo diadema e di un pettorale in oro,decorato con figure di leoni che assalgono i cervi.Ma non e' niente in confonto al grande pettorale,sempre in oro, del sovrano:costruito a forma di mezzaluna divisa in tre fasce,per mezzo di cordoni ritorti,e pesante un chilogrammo.Quest'opera d'arte,risalente al IV-III secolo a.c.,e' di una perfezione straordinaria.Anche qui troviamo rappresentate alcune scene di vita quotidiana:uomini che,a torso nudo,lavorano sopra una pelle di montone,giovani che mungono le pecore......il tutto accompagnato da numerose raffrigurazioni animalesche(cavalli,grifoni,cinghiali,leopardi,leoni,cani,mucche,uccelli).Una terza straordinaria scoperta,una tomba contemporanea a quella precedente,rinvenuta in localita' Zaporozhye,sempre in Ucraina,ha restituito un meraviglioso diadema in lamina d'oro,alto 33 cm e largo 22,che ornava la testa di un cavallo sepolto nella tomba.Dal punto di vista,invece, della struttura dei tumuli sepolcrali sciti,una delle scoperte piu' importanti avvenne non lontano dal confine tra Russia e Mongolia,presso ARJAN.A tanta distanza di spazio,l'epoca e le circostanze si assomigliano,ma l'insieme sepolcrale e' assai piu' complesso.La tomba del sovrano e' un grande vano rettangolare di legno,costruito con tronchi di larici dalle dimensioni colossali.Intorno al vano principale ce ne sono altri 60 minori disposti su tre cerchi concentrici.Intorno ancora(una quarantina di metri come distanza dal cerchio esterno),l'insieme e' delimitato da un centinaio di circoletti di pietra.Il tutto ha circa 120 metri di diametro.Il vano maggiore ospita il re defunto,quelli minori gli fanno da corona per ospitare i personaggi del seguito che lo attorniarono in vita.Quanto ai circoletti di pietra,viene ipotizzato che segnassero il limite dell'area sacra rispetto al territorio circonvicino.Anche in questo tumulo,comunque,l'interno si e' mostrato ricco di gioielli,una parte cospicua dei quali ornava i cavalli,bardati evidentemente con ogni solennita' per il loro ultimo viaggio.Scriveva Boris Piotrovskij ,ex-direttore del Museo Statale dell'Hermitage,che contiene la massima parte dei tesori lasciati da queste popolazioni:"Il mondo scitico si e' rivelato recentemente in tutta la sua ampiezza e concretezza dopo gli scavi nelle vaste pianure della Siberia,nelle steppe e nelle zone collinari,in una vasta fascia tra il 40esimo e il 50esimo parallelo,per un'estensione maggiore di piu' di 7000 chilometri.Nell'area scitica si devono includere non solo le tribu' delle regioni settentrionali del Mar Nero,ma anche altre popolazioni affini culturalmente ed economicamente che abitavano nelle steppe del Don,della Volga,degli Urali e del Kazakistan.Attraverso i territori stepposi del Kazakistan,queste influenze culturali sono giunte fino al Gormyi Altaj.Nei tumuli esplorati in questa regione si sono conservati ottimamente numerosi oggetti grazie al ghiaccio eterno;e una gran copia di lavori di legno,di osso,di feltro e di metallo testimonia non solo l'alto livello della cultura locale,ma anche i suoi contatti con la Cina,l'Iran e la Scizia".Ma insomma chi furono i misteriosi Sciti?Per dare una risposta citiamo di nuovo la testimonianza di Erodoto.Il "padre della storia" visito',dunque, la regione del Mar Nero in cui si trovavano numerose colonie greche e li' venne a contatto con le estreme propaggini delle genti scitiche,che destarono in lui un'impressione profonda.I piu' vicini,infatti,erano sedentarizzati o almeno esercitavano l'agricoltura,anche se,precisa Erodoto,seminavano il grano non per mangiarlo ma per venderlo.Piu' lontano,comunque,v'erano "gli Sciti nomadi che non seminano ne' arano".Sul nomadismo e i suoi vantaggi,lo storico ha parole assai efficaci:"La loro trovata importantissima e' che nessuno che li assalga puo' loro sfuggire,ne' riesce a coglierli se non vogliono essere sorpresi;essi infatti non hanno fondato citta' ne' mura,ma si portano appresso la casa e sono tutti arcieri a cavallo,non vivono d'agricoltura ma d'allevamento,e le loro abitazioni sono sui carri:percio' e' naturalmente difficile combattere contro di loro e disagevole avvicinarli".Uno studioso italiano ,Sabatino Moscati,afferma che:"Come gente di tal genere producesse un'arte tanto raffinata,dove installasse le botteghe artigianali,pochi se lo sono chiesti,abbagliati com'erano dall'autorita' di Erodoto.E invece occorre riflettere sui limti da cui fu condizionata,senza esserne per questo diminuita,l'opera dello storico greco.Il quale,com'e' del resto ovvio,vide le cose con gli occhi del suo tempo;e dove c'era un fatto cerco' un popolo,dove c'era un popolo cerco' un nome.Poco sapeva di stratificazioni etniche,e a dimensioni supernazionali,a fatti culturali avulsi dai popoli,non pensava neppur.Proprio in questo,tuttavia,sta il punto essenziale per la soluzione del mistero degli Sciti.Chi rifletta a un'arte irradiata dalla Crimea alla Mongolia,dal Mar Baltico al Mar Caspio,difficilmente potra',se non per pura convenzione, mantenere l'equivoco di un solo popolo e di una denominazione unitaria.Sciti,certo,dove' chiamarsi una delle genti che convergeva nell'immenso complesso;ma questo fu assai piu' vasto e vario,si caratterizzo' piuttosto come l'insieme degli abitatori delle steppe euroasiatiche,facenti capo a centri di raccolta e a periferie sedentarie.Del resto.....nell'ultima parte della loro storia,tra il II secolo a.c. e il II secolo d.c.,i nomadi delle steppe sono chiamati piuttosto SARMATI,anche se la loro arte continua sulle grandi linee tradizionali".Altro studioso,Cesare Brandi:"Si subodora che dire SCITI e' riferirsi a un nome collettivo per una moltitudine di tribu',che solo i Greci chiamavano Sciti e gli iranici in un altro modo,ma che per quanto non omogenei,avevano una cultura comune :tanto e' vero che quando alla fine compaiono i Sarmati e distruggono o soppiantano gli Sciti,le produzioni artistiche,che si rinvengono nelle tombe,non si diversificano da quelle scite che per l'inevitabile cangiamento nel tempo,non per un'impostazione figurativa diversa da quella nota dell'arte scita.La quale si discute ancora se sia nata nella Siberia o nei pressi dell'Asia Minore...l'arte scita non e' un caso di generazione spontanea,ma si rivela un processo innescato dai contatti con l'arte della Mesopotamia....".Le periferie sedentarie,dunque,e soprattutto quella mesopotamica-anatolica prima e quella greca poi,sono risolutive per intendere l'arte tradizionalmente definita scitica,che certo viene alimentata dallo stimolo delle altre culture limitrofe e ne assorbe i caratteri,pur trasformandoli al punto di renderli talora irriconoscibili.Dove c'e' sedentarizzazione e' certo piu' agevole impiantare le botteghe nonche' estrarre l'oro. Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, ScitiAlcuni esempi di arte scitica: Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, Sciti, ScitiEdited by Barbanera3 - 6/4/2008, 20:19
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