| Barbanera3 |
| | CITAZIONE (Archeo @ 22/8/2013, 18:06) CITAZIONE Gobekli Tepe e l'adorazione di Sirio
Il più antico tempio del mondo, quello di Gobekli Tepe, nella Turchia meridionale, potrebbe essere stato edificato per adorare Sirio, la stella della costellazione del Cane.
Il complesso religioso, antico di 11.000 anni, è formato da almeno 20 recinti circolari, ognuno circondato da un anello di enormi colonne di pietra a forma di T, alcune delle quali decorate con altorilievi di animali feroci. Non ci sono prove di insediamenti agricoli o di coltivazione del terreno, attorno al sito.
Finora nessuno è riuscito a capire quale religione sia stata praticata nel complesso sacro. Giulio Magli, archeoastronomo al Politecnico di Milano, ha cercato una risposta tra le costellazioni. Lo scienziato ha riprodotto quello che doveva essere il cielo in Turchia quando Gobekli Tepe fu costruita. Nel corso dei millenni le posizioni delle stelle sono mutate a causa dell'oscillazione della Terra sul proprio asse.
Oggi Sirio può essere ammirata in quasi tutto il mondo, è la stella più luminosa del cielo, Sole escluso, ed è il quarto oggetto più luminoso nel cielo notturno dopo la Luna, Venere e Giove. E' talmente evidente, Sirio, che il suo sorgere e tramontare sono stati presi a cardine del calendario egizio [...]
Magli ritiene che l'area templare di Gobekli Tepe sia stata costruita proprio in concomitanza con il nascere della stella Sirio. Tre degli anelli che costituiscono il tempio sembrano essere allineati con i punti all'orizzonte in cui Sirio sarebbe sorta nel 9100 A.C. , nell'8750 A.C. e nell'8300 A.C.
Ci sarà bisogno di fare ulteriori calcoli, con maggiore accuratezza ed utilizzando altri strumenti per confermare queste prime osservazioni, ma sembra proprio che sia stato fatto un passo in avanti per capire la religione degli uomini di Gobekli Tepe. Tratto dal sito oltre-la-notte.blogspot.itAndrew Collins ne parla nel suo sito: www.andrewcollins.com/page/articles/Gobekli_Sirius.htmwww.academia.edu/5349935/GOBEKLI_TE...ISING_OF_SIRIUS"Difficile immaginare cosa pensasse Klaus Schmidt quando fece il suo primo sopralluogo nel 1994 intorno a quella singolare "collina con la pancia"; certamente non avrebbe mai potuto immaginare di scoprire il più antico tempio mai costruito dalla razza umana. Una maestosa opera architettonica che ha iniziato ad essere eretta intorno al 10000 a.C. e destinata a frantumare le fondamenta della storia. Gobekli Tepe (letteralmente collina con la pancia) è un sito dell'odierna Turchia sud-orientale nella provincia di Sanliurfa segnato dagli addetti ai lavori fin dal finire degli anni 50 dopo gli iniziali sopralluoghi era stato bocciato nel 1960 sia dall'università di Chicago che da quella di Istanbul considerandolo semplicemente un grande tumulo medievale in cui affioravano delle "singolari" lapidi. Nel 1994 nuove segnalazioni degli abitanti del luogo riguardo i frequenti affioramenti di frammenti di manufatti fanno muovere il museo di Sanliurfa che solletica con insistenza una nuova verifica, ed è proprio Klaus Schmidt (che in quel momento stava lavorando in alcuni siti neolitici più a nord), che dopo aver letto la lapidaria relazione del 1960 dell'archeologo Peter Benedict si incuriosisce alla vicenda e si reca con la sua squadra a fare un sopralluogo nella "Collina con la pancia". Schmidt ricorda che appena giunto con la sua spedizione non aveva avuto il minimo dubbio su cosa celasse il ventre della collina, "era evidente fin da subito che quello era stato un gigantesco sito dell'età della pietra". "Avevo due possibilità", ricorda Schmidt. "Andare via senza dirlo a nessuno o passare il resto della mia vita lavorativa qui". Appena iniziarono gli scavi, Schmidt si rese conto immediatamente che i bianchi megaliti affioranti che erano stati considerati decenni prima semplici lapidi tombali (d'epoca medievale) erano in realtà degli imponenti pilastri a forma di T d'epoca neolitica. Questo tipo di manufatto era noto all'archeologo che ne aveva studiati alcuni simili qualche anno prima nel sito neolitico di Nevali Cori ma la grandiosità dei pilastri di Gobekli Tepe non aveva pari. Gli scavi ne portano alla luce decine di dimensione variabile dai 2 ai 7 metri d'altezza. In qualche anno gli archeologi di Gobekli riuscirono a ricostruire quattro grandi cerchi megalitici dal diametro variabile dai 10 ai 30 metri composti interamente da questi pilastri a forma di T spesso sostenuti (e recintati) da dei muri a secco strettamente adiacenti. Secondo Schmidt i pilastri rappresenterebbero degli esseri umani stilizzati a cui venivano scolpiti dei tratti umanoidi, ma l'archeologo tedesco va oltre ipotizzando in quelle immagini unas prima forma di "religione moderna", "penso che qui siamo a faccia a faccia con la prima rappresentazione degli dei. I pilastri non hanno occhi né bocca ma hanno le armi e le mani. Essi sono quindi responsabili". L'elemento più stupefacente del sito neolitico è rappresentato senza dubbio dalla moltitudine di bassorilievi, scolpiti che decorano gli stessi pilastri. Serpenti, volpi, avvoltoi, leoni, cinghiali e tori si intrecciano sulla pietra calcarea insieme ad animali meno feroci come ibis, gru, anatre, asini senza dimenticare le grandi immagini di ragni e scorpioni. Un vero e proprio "zoo dell'età della pietra", secondo gli archeologi. Gli uomini di Gobekli scolpivano la pietra calcarea con dei semplici utensili di selce scheggiata ma con una straordinaria abilità raffigurando il mondo che vedevano dinanzi ai loro occhi di cacciatori-raccoglitori, un mondo che assomigliava a un antico Paradiso Perduto ricco di flora e fauna di cui l'uomo era parte integrante. Tra i cerchi megalitici sono state anche disseppellite statue vere e proprie (come una testa umana e un uomo con il pene eretto) ma anche complessi altorilievi vennero scolpiti direttamente sulle pareti dei pilastri stessi spesso nella forma di animali feroci. Per quanto ciascun cerchio megalitico abbia al suo interno due imponenti pilastri-umanoidi a forma di T, Schmidt non crede (come ipotizzano molti) che questi rappresentassero un uomo e una donna né che il tipo di culto praticato a Gobekli Tepe si avvicinasse ai riti della fertilità ritrovati nelle comunità vicine (molto più tarde). In tutte le raffigurazioni finora portate alla luce non ci sono chiari simboli della fertilità simili agli altri siti neolitici e persino gli animali raffigurati hanno per buona parte chiari tratti maschili, mentre le colonne risultano totalmente asessuate. Sotto queste imponenti immagini è possibile distinguere bassorilievi molto più piccoli in cui i soggetti sono combinati tra loro in una successione che appare molto simile ai geroglifici che potremmo trovare in Egitto 7.000 anni più tardi. In queste composizioni simboliche animali di tutte le specie indicate vengono affiancate a simboli arcaici come il cerchio, la mezzaluna e un segno indecifrabile che assomiglia molto alla nostra H. "Probabilmente si tratta di pittogrammi da cui le persone del luogo potevano trarre informazioni", ipotizza Schmidt, costringendo il mondo a far anticipare l'idea della scrittura di migliaia d'anni. Gli uomini si sarebbero mossi verso la strada della comunicazione scritta prima ancora di fondare insediamenti stabili. Ciò che sconvolse l'intero mondo accademico (e non) è la datazione che si riuscì a dare al sito attraverso il dissotterramento delle ossa di animali presenti nei vari strati. L'insediamento risaliva a circa 12.000 anni fa, in un periodo storico chiamato Neolitico Preceramico A, un periodo che si conclude circa nel 8700 a.C. e il sito è continuato ad essere sviluppato per più di 2.000 anni prima di essere seppellito per opera degli stessi autori. Oltre all'incomprensibile domanda sul perché di un atto simile, su cosa spinge una società a sotterrare la sua opera più maestosa ciò che è apparso quantomeno singolare nella datazione dei reperti è che quelli più antichi, antecedenti al 9000 a.C., sono visibilmente più accurati e imponenti mentre le costruzioni successive che si avvicinano temporalmente al Neolitico Preceramico B appaiono molto meno elaborate tanto da far pensare a una progressiva decadenza della società neolitica. Una decadenza o un cambiamento d'abitudini che può aver condotto alla traumatica decisione di sotterrare il loro imponente tempio. Come è stata però possibile il realizzarsi di una simile opera architettonica da parte di una società che tutti hanno creduto finora vivere in piccoli gruppi in un'economia di stretta sussistenza? Una società basata sulla caccia e il raccolto occasionale? Schmidt frantuma questo schema evolutivo? I blocchi di calcare dei pilastri (il cui peso varia dalle 40 alle 60 tonnellate) sono stati estratti e scolpiti da migliaia di persone che non conoscevano ancora la ruota né la ceramica o i metalli, ma non avevano inventato nemmeno l'agricoltura e l'allevamento; questa evidenza dei fatti risulta inconciliabile con la visione classica dei cacciatori-raccoglitori in quanto per un simile compito era necessario un governo centrale in grado di coordinare masse di lavoratori indispensabili per la realizzazione di grandi monumenti. Quindi non sarebbe stata l'agricoltura con il conseguente surplus di cibo a portare gli uomini a una vita sedentaria in gruppi che con il passare dei secoli sono cresciuti ma il desiderio di grandezza nel costruire questi imponenti monumenti a portare questa grande massa d'uomini a scegliere la vita sedentaria. "Per mantenere le migliaia di persone che costruivano il monumento a un certo punto la caccia non deve essere più bastata", rivela Klaus Schmidt e la sua approfondita conoscenza del territorio della "Mezzaluna fertile" lo porta a formulare una precisa ipotesi sulla nascita dell'agricoltura: "A pochi chilometri da Gobekli Tepe c'è il Monte Karaca Da, il luogo in cui sono stati rinvenuti i capostipiti selvatici del grano coltivato. Da quei campi naturali di cereali gli uomini devono aver cominciato a raccogliere i semi, per aver cibo abbondante e facile da conservare. Poi dalla raccolta si è passatialla coltivazione". Quindi gli uomini accomunati nella decisione di erigere Gobekli Tepe hanno modificato il loro status e le loro abitudini diventando sedentari e iniziando così a erigere le loro comunità in quell'antica mezzaluna fertile che è poi diventata la culla di tutte le civiltà. Il prezzo di questa scelta che ha forgiato la società umana nella forma in cui la conosciamo ha però spezzato l'equilibrio che esisteva fino ad allora tra uomo e natura modificando con l'agricoltura la flora rigogliosa dell'antica mezzaluna e trasformandola in un territorio molto più arido. La caduta dell'innocenza nomade dell'uomo era avvenuta, in quelle nuove condizioni i pilastri-totem sarebbero stati sostituiti da divinità da temere, divinità plasmate su quel nuovo paesaggio. Il mondo paradisiaco di Gobekli Tepe era perduto"Tratto da www.antikitera.netAlcune immagini del complesso archeologico di Gobekli Tepe: www.google.it/search?site=imghp&tbm...obekli+tepe&oq="I risultati dei test sostengono l'ipotesi che Gobekli Tepe risalga a 11 mila anni fa, ossia quasi 6 mila anni prima della comparsa delle prime civiltà nella mezza luna fertile in Mesopotamia (a lungo considerata la culla della civiltà) e ben 8,5 mila anni prima della costruzione della Grande Piramide di Cheope, diventando così il più antico esempio noto di architettura monumentale. Gobekli Tepe ricorda vagamente Stonehenge, ma fu costruito molto prima, e non con blocchi di pietra tagliata grossolanamente ma con pilastri di calcare finemente scolpiti a bassorilievo: una sfilata di gazzelle, serpenti, volpi, scorpioni cinghiali selvatici. Intorno all'8000 a.C. il sito venne deliberatamente abbandonato e volontariamente seppellito con terra portata dall'uomo. Gobekli Tepe e altri siti mediorientali stanno cambiando le nostre idee su una svolta fondamentale nella storia umana: la rivoluzione neolitica, quando i cacciatori-raccoglitori nomadi si trasformarono in agricoltori stanziali. Gli archeologi continuano a scavare e a discutere sul suo significato: come è stato realizzato? Qual è la sua storia? [...] la struttura è venuta fuori dalle tenebre dell'ultima era glaciale [...] Un contributo importante sulla comprensione di Gobekli Tepe potrebbe venire da uno studio pubblicato su arXiv.org dal ricercatore italiano Giulio Magli, archeastronomo e docente presso il Politecnico di Milano, secondo il quale il tempio fu probabilmente costruito per venerare la stella Sirio. A lungo i ricercatori hanno speculato sull'utilizzo cultuale di Gobekli Tepe, ma nessuno finora è riuscito ad indovinare quale tipo di religione fosse praticata nel tempio. L'intuizione di Magli si basa sulla disposizione circolare dei pilastri di pietra che compongono il tempio in maniera molto simile a quello del sito di Stonehenge, il quale, secondo i ricercatori, potrebbe essere stato concepito come osservatorio astronomico. Il ricercatore italiano ha simulato [per mezzo di un computer] la volta celeste notturna che si sarebbe osservata in Turchia quando Gobekli Tepe fu costruita. Nel corso dei millenni infatti la posizione delle stelle cambia a causa dell'oscillazione dell'asse terrestre [ il fenomeno della precessione degli equinozi ]. Stelle che si trovano vicino all'orizzonte [ l'orizzonte astronomico di una determinata località della Terra, per esempio Roma ], con il passare del tempo, possono sorgere e tramontare in punti molto diversi o scomparire del tutto, per poi ricomparire migliaia di anni dopo [ ad esempio, attualmente la costellazione della Croce del Sud non è più visibile alle nostre latitudini, al contrario di ciò che avveniva ai tempi dell'antica Roma: www.astronomia.com/2011/07/22/la-co...-croce-del-sud/ ] . I calcoli di Magli hanno rivelato che i pilastri megalitici di Gobekli Tepe sembrano essere allineati con il punto in cui sorge la stella Sirio. Utilizzando le mappe esistenti del tempio e le immagini satellitari. Il ricercatore ha tracciato una linea immaginaria che collega diverse strutture del sito con il punto in cui sorge la stella [ www.newscientist.com/data/images/archive/2930/29303401.jpg ]. Sono tre gli anelli di pietra di Gobekli Tepe che sembrano allineati con il punto all'orizzonte in cui Sirio sarebbe sorta rispettivamente nel 9100 a.C., 8750 a.C. e 8300 a.C. Ancora oggi Sirio, conosciuta anche come Stella del Cane, può essere ammirata da quasi ogni parte del mondo come la stella più luminosa del cielo. "Sirio è così evidente che il suo sorgere e il suo tramontare è stato utilizzato come base per l'antico calendario egizio", spiega Magli. Alla latitudine di Gobekli Tepe, Sirio sarebbe rimasta nascosta sotto l'orizzonte fino al 9300 a.C., per poi 'spuntare' improvvisamente nel cielo. "La mia teoria è che il tempio di Gobekli Tepe sia stato costruito per celebrare la 'nascita' della nuova stella", continua Magli. "Si può immaginare che la comparsa di un nuovo oggetto nel cielo possa addirittura aver posto le basi di una nuova religione". La teoria di Magli necessita altri approfondimenti e calcoli più accurati eseguiti con un teodolite, un dispositivo per misurare gli angoli orizzontali e verticali. Inoltre, non è chiara la sequenza con la quale sono stati costruiti i pilastri, quindi è difficile dire se gli anelli sono stati costruiti per seguire il percorso di Sirio nel cielo".Tratto da www.ilnavigatorecurioso.it/http://it.wikipedia.org/wiki/Siriohttp://arxiv.org/abs/1307.8397http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1307/1307.8397.pdfwww.newscientist.com/article/mg2192...e-dog-star.html"Documentario: Il mistero di Gobekli Tepe, la Culla degli Dei. Gobekli Tepe sfida la storiografia ufficiale. E' di diversi millenni più antico delle piramidi egizie; risale a molto tempo prima delle civiltà antiche a noi note, come quella mesopotamica, minoica e maya. Fu costruito da uomini che erano ancora nell'età della pietra. Ma chi lo costruì e perchè? Per risolvere il mistero uno studioso intraprende un viaggio nel tempo fino a 12 mila anni fa, alla fine dell'ultima era glaciale, molto prima che l'uomo inventasse gli utensili, la scrittura e la ruota: "E' come se un bambino di tre anni costruisse un grattacielo con i Lego", commenta Jeff Rose, studioso di storia primitiva. Per milioni di anni, l'uomo si è evoluto lentamente, sopravvivendo con la caccia e l'accumulo di provviste. Poi, 12 milla anni fa, succede qualcosa di straordinario: l'evoluzione accelera ! In un arco di tempo relativamente breve, l'uomo passa dall'età della pietra all'età tecnologica, arrivando a mettere piede sulla Luna. Ma cosa è stato a farci cambiare in maniera così radicale? Gobekli Tepe è un sito archeologico a circa 18 km a nordest della città di Sanliurfa nell'odierna Turchia, presso il confine con la Siria, nel quale è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra, risalente al 9600 a.C. e che sta sconvolgendo tutte le certezze sulle origini della civiltà".Tratto da www.ilnavigatorecurioso.ithttp://video.nationalgeographic.com/video/...i-tepe-artwork/"Schwarz report del 2 marzo 2009. E' sempre affascinante vedere come le cose date per certe diventano incerte. Per l'anziano pastore curdo, era soltanto un giorno afoso nelle pianure ondulate della Turchia orientale. Mentre seguiva il suo gregge sulle aride colline, superò l'albero di gelsi isolato che la gente del luogo considerava "sacro". I campanacci delle sue pecore tintinnarono nel silenzio. Poi, notò qualcosa. Si accovacciò e tolse via la polvere, scoprendo così una strana pietra di grandi dimensioni e oblunga. L'uomo si guardò a destra e a sinistra e vide pietre rettangolari simili spuntare dalla sabbia. Dopo aver richiamato il suo cane, il pastore decise di informare qualcuno dei suoi ritrovamenti una volta tornato al villaggio. Forse si trattava di pietre importanti. E lo erano, senza ombra di dubbio. Il solitario pastore curdo, quel giorno d'estate del 1994 aveva fatto la più grande scoperta archeologica degli ultimi 50 anni.
Secondo alcuni, avrebbe fatto la più grande scoperta archeologica di tutta la storia: un sito destinato a rivoluzionare la prospettiva con cui consideriamo l'evoluzione umana, l'origine della religione, e forse persino la verità celata dietro il Giardino dell'Eden. Il sito è stato descritto come "straordinario" e "il più importante" di tutto il mondo. Qualche settimana dopo la sua scoperta, la notizia del ritrovamento del pastore giunse alle orecchie dei curatori del museo di Sanliurfa, dieci miglia a sud-ovest delle pietre. Essi entrarono in contatto col German Archaeological Institute di Instanbul. E così, alla fine del 1994, l'archeologo Klaus Schmidt giunse sul sito di Gobekli Tepe per iniziare i suoi scavi. Come racconta: "Appena arrivai e vidi le pietre, mi resi conto che se non fossi andato via da lì immediatamente ci sarei rimasto per il resto della mia vita".
Schmidt rimase e ciò che ha scoperto è sorprendente. Per una delle rare volte, gli archeologi di tutto il mondo concordano sull'importanza del sito. "Gobekli Tepe cambierà ogni cosa", ha dichiarato Ian Hodder alla Stanford University. David Lewis-Williams, docente di archeologia alla Witwatersrand University di Johannesburg, afferma:"Gobekli Tepe è il più importante sito archeologico del mondo". Alcuni vanno oltre e affermano che il sito e le sue implicazioni sono incredibili. Come ha affermato il professor Steve Mithen dell'Università di Reading: "Gobekli Tepe è troppo straordinario perché la mia mente possa comprenderlo". Quindi cos'è che ha vivacizzato e sorpreso il solitamente serioso mondo accademico? Il sito di Gobekli Tepe è abbastanza semplice da descrivere. Le pietre oblunghe scoperte dal pastore sarebbero il tetto piatto di incredibili megaliti a forma di T.
Immaginate una versione incisa e affusolata delle pietre di Avebury o di Stonehenge. La maggior parte di queste pietre erette è incisa con immagini bizzarre e delicate, principalmente rappresentanti cinghiali, anatre, scene di caccia e di gioco. Sinuosi serpenti sono un altro motivo frequente. Alcuni megaliti mostrano gamberi o leoni. Le pietre sembrano invece rappresentare delle forme umane, poiché alcune hanno "braccia" stilizzate che si orientano verso il basso, sui lati. Per quanto concerne la funzione del sito, esso dovrebbe essere stato un tempio o un sito rituale come i cerchi di pietre dell'Europa occidentale. A oggi, sono state dissotterrate 45 di queste pietre - esse sono state sistemate in cerchi con una grandezza che va da 4,5 a 9 metri. Le indagini geomagnetiche fanno pensare che ci siano centinaia di altre pietre erette in attesa soltanto di essere scavate.
E già questo è piuttosto notevole. Se Gobekli Tepe si limitava a essere quanto appena descritto, sarebbe già un sito straordinario di per sé, un Stonehenge-turco. Ma diversi fattori portano Gobekli Tepe nella stratosfera archeologica e nel regno del fantastico. Il primo è la sua incredibile età. La datazione al carbonio mostra che il complesso avrebbe almeno 12.000 anni, forse addirittura 13.000. Il che significa che è stato costruito attorno al 10.000 a.C. Per fare dei paragoni, Stonehenge fu costruito attorno al 3000 a.C. e le piramidi di Giza attorno al 2500 a.C. Gobekli è dunque il sito di questo tipo più antico del mondo, con un margine che lascia sbigottiti. E' talmente antico che è precedente alla comparsa delle prime forme di insediamento umano, alla ceramica, alla scrittura, ad ogni cosa. Gobekli proviene da una zona della storia umana che è inimmaginabilmente lontana e che risale a un'epoca anteriore, al nostro passato di cacciatori e raccoglitori.
Come hanno fatto gli uomini delle caverne a costruire qualcosa di così straordinario? Secondo Schmidt, durante la costruzione del sito, gruppi di cacciatori si raccoglievano attorno al sito vivendo in tende fatte con pelli di animali, e usando la macellazione di selvaggina locale per le loro riserve di cibo. Le numerose frecce di selce rinvenute attorno a Gobekli confermano questa tesi, ma forniscono anche un importante supporto nella datazione del sito. La rivelazione che i cacciatori-raccoglitori dell'Età della Pietra possano aver costruito qualcosa come Gobekli è destinata a cambiare il mondo, poiché mostra che la loro vita in questa regione della Turchia era molto più avanzata di quanto abbiamo mai pensato, se non incredibilmente sofisticata. E' come se gli dei fossero scesi dal cielo e avessero costruito per se stessi il sito di Gobekli.
E' qui che giungiamo al nostro collegamento con la Bibbia e al mio coinvolgimento nella storia di Gobekli Tepe. Circa tre anni fa, incuriosito dai primi seppur scarsi dettagli del sito, volai a Gobekli. Fu un viaggio lungo e pesante, ma ne valse la pena, anche perché mi diede lo spunto per il mio nuovo romanzo. Tornando a noi, il giorno in cui arrivai allo scavo, gli archeologi stavano dissotterrando alcuni incredibili manufatti. Mentre queste sculture venivano alla luce, capii che ero una delle prime persone a vederle dalla fine dell'Era glaciale. Fu allora che emerse una possibilità intrigante. Mentre bevevamo del te nero, servito nelle tende piantate proprio vicino ai megaliti, Klaus Schmidt mi disse che secondo lui quel luogo doveva essere stato il sito del Giardino dell'Eden biblico.
Nello specifico, mi disse: "Gobekli Tepe è un tempio nell'Eden". Per capire come mai un accademico di tutto rispetto come Schmidt abbia fatto un'ipotesi di questo tipo, dovete sapere che per molti studiosi la storia dell'Eden è un ricordo collettivo o al più un'allegoria. Vista in questa prospettiva, la storia dell'Eden presente nella Genesi ci parlerebbe di un'umanità nell'era dell'innocenza e di cacciatori-raccoglitori che vivevano in tutta serenità cogliendo frutti dagli alberi, pescando presso i fiumi e trascorrendo il resto delle loro giornate nel piacere. Ma in seguito, l'uomo "cadde" in uno stile di vita più faticoso, imperniato sulla coltivazione dei prodotti con le sue incessanti e quotidiane fatiche. E sappiamo quanto le prime forme di agricoltura richiedessero un impegno particolare, rispetto alla relativa indolenza della caccia, come mostrano le testimonianze archeologiche". Fonte: www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=1023
www.vatican.va/archive/bible/genesi...genesis_it.html Scoperta l'origine dell'ossidiana di Gobkli Tepe: http://ilfattostorico.com/2012/04/20/svela...i-gobekli-tepe/www.livescience.com/19085-world-old...pilgrimage.htmlGobekli Tepe: http://gobeklitepee.blogspot.it/2012/06/ac...d-articles.htmlhttp://arheologija.ff.uni-lj.si/documenta/pdf37/37_21.pdfhttp://books.google.it/books?id=kLtDngEACAAJ&dq=http://books.google.it/books?id=_f0YAQAAQBAJ&dq=http://books.google.it/books?id=s9CWPQAACAAJ&dq=http://videomisteri.altervista.org/oopart-...-delle-piramidiIperide:CITAZIONE mi piacerebbe visitare il sito archeologico, ad esempio se è aperto al pubblico, se è pericoloso o meno avventurarsi in quelle regioni Sai che non ne ho la più pallida idea? Edited by Barbanera3 - 27/5/2017, 09:47
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