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una misteriosa donna

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Roberto Melis
view post Posted on 6/6/2016, 17:17 by: Roberto Melis
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Salve, finalmente un altro sogno lucido epico. L'esperienza della donna che incontrai nel tempio e il piccolo ometto lunare, quella fu l'ultima esperienza epica, ma proprio oggi ho avuto un sogno lucido incredibile e vorrei raccontarvelo. Premetto che è durato molto e che quindi scriverò ogni particolare, quindi sarà moooolto lungo x)

Era notte. Viaggiavo con la macchina verso strade di campagna, così senza motivo. Poi vedo un terreno molto grande, forse all'incirca potevano essere un due ettari. Mi accorgo che vedo centinaia di migliaia di melanzane buttate nel terreno (qualche giorno fa vidi un azienda che buttò gli ortaggi nel terreno per protesta). Pensai che dovevo fermarmi e portarmene un po dietro, non si sa mai. Dunque mi fermai, aprii il bagagliaio e cominciai a prendere le melanzane. Dopo qualche minuto mi accorgo di un signore in lontananza che stava arrivando. Entro subito in macchina, ma una volta entrato, lui, senza chiedere il permesso, apre lo sportello ed entra con tracotanza. Quel vecchietto era mio nonno (ormai defunto), anche se inizialmente non me ne ero accorto. Mi disse <<che diavolo ci fai qui?? Che stai combinando?>> gli rispondo << Niente, stavo scattando delle foto per giornalismo, ho sentito che ci sono state delle proteste in Sicilia>> Mio nonno mi guarda circospetto, poi osserva lo sportello <<hai della muffa qui, perché?>> << Sono problemi miei, adesso per favore, devo andare>> Mio nonno scende, senza dire una parola, così me ne andai in strada. Però qualcosa non andava nel verso giusto. Mi domandai << Chi è quella persona?>> un fulmine al ciel sereno. << MIO NONNO!!>> Mi resi conto di trovarmi in un sogno. Era da tempo che volevo parlare con mio nonno, anche si trattasse solamente di una proiezione. Frenai di scatto, la macchina sbandò leggermente ed andai a tutto spiano nuovamente nel terreno. Percorsi una strada che portava ad un palazzo bello alto. Notai la presenza di diverse proiezioni che non gradivano particolarmente la mia presenza. << Dov'è mio nonno?? Devo parargli>> << fai bene ad andartene, non è posto che fa per te>> disse un tipo. Mi arrabbiai, afferrai la macchina e la scaraventai con violenza sopra il palazzo, causando un esplosione così forte che delle fiamme cominciarono a lambire il palazzo e pavimento. Le proiezioni si allarmarono, chiamarono mio nonno << Sono qui!! >> disse, lo guardai ma non era lui. << Maledetto, non sei tu!>> urlai, infastidito di non poter più incontrare mio nonno. << La situazione sta sfuggendo di mano, svegliamolo>> disse una proiezione con un vestito bianco e lungo, tanto somigliante ad un cardinale. Si fiondò su di me, cercandomi di colpire con le punta delle dita, ma io fui veloce. Riuscii ad afferragli in tempo le mani, se mi avesse toccato probabilmente mi sarei svegliato bruscamente. Capii di non potercela fare. Avevo a che fare con proiezioni diverse. Loro erano intelligenti, non proiezioni comuni. Parlavano fra loro, si organizzavano e io non ebbi modo di combatterle tutte insieme. Allora decisi di scappare.

Entrai nel palazzo, salendo le scale, con il cardinale che mi inseguiva. << Lo sai che non riuscirai ad uscire da qui, ti prenderemo>> << Staremo a vedere>> gli dissi, mentre salivo le scale con lui che mi veniva appresso. Allora velocizzai, salii le scale volando, sempre più veloce, fino a perderlo completamente di vista. Mi domandai << Ma quand'è che finiscono ste scale?>> sembrarono infinite, ma finalmente raggiunsi la vetta. Ero sopra il palazzo, decisi di volare e, senza indugiare oltre, mi sollevai verso il cielo. Osservai un paesaggio illuminato di lampioni, piccole città campagnole che riflettevano la loro fioca luce. Cercai un posto per atterrare, ma non fui contento perché trovavo solamente piccole campagne illuminate, mentre io volevo inabissarmi in qualche città. Allora pensai che il mio campo visivo dovesse estendersi. Salii ancora più in alto, ma la sotto vidi soltanto piccoli quartieri rurali, sempre la stessa bucolica solfa. Credetti di trovarmi in una dimensione non molto grande, che includesse solamente un ambiente fatto di natura e poca civiltà, fin quando, sospeso in aria, osservai l'orizzonte. Vidi in lontananza migliaia e migliaia di luci abbaglianti. << Fantastico, finalmente la città>> mi dissi. Spiccai il volo, velocissimo. Arrivando vidi un parco giochi dalle dimensioni titaniche. Mi trovai nel mondo dei giganti. Vidi le montagne russe, ma ogni vagoncino era grande quanto una casa. Osservai una bambina che mangiava il gelato, la osservai e lei rideva. Ricambiai il sorriso, poi cambiai aria. Adesso sto velocizzando, altrimenti non finisco più, ma rimasi un bel po in questo parco dei divertimenti, così colorato e colossale. Quando decisi di andarmene, volai verso l'orizzonte. Notai che la notte stava andando, per lasciar posto al sole che sbucò dalle montagne. << Finalmente le montagne, conosco questo posto, ci sono stato tante volte, qui dovrebbe esserci un varco>> Queste montagne le sognai tante volte. Due vette costituita da una linea orizzontale, curvando poi verso il basso, mentre le due vette si alzavano alte verso il cielo. Erano ricoperte da un manto bianco, puntellate da pietre frastagliate che si protendevano verso l'esterno. Superai la montagna << Adesso se prendo a sinistra c'è una città in lontananza>> dissi, ricordandomi del posto, ma prima di svoltare a sinistra, diedi un'occhiata a destra. Osservai delle grosse nuvole a forma di drago sputare fuoco, per poi scomparire nel cielo blu.

Questa parte del sogno inizia con la presenza della mia ragazza. Solitamente, in base alle mie esperienze, non mi porto mai proiezioni dietro, ma ci sono delle volte in cui possiamo incontrare proiezioni amiche, cioè delle entità che ci aiutano nel nostro viaggio interiore. In questo caso la proiezione della mia ragazza mi aiutò. Gli dissi che cercavo una proiezione interessante con il quale potessi iniziare una conversazione proficua. Lei non ebbe il tempo di rispondere che in lontananza osservai una donna gigante, grigia perché mi resi conto che era una statua in movimento. Gli andai per parlare << Ciao, come stai?>> << Va tutto male>> <<perché sei in ansia? Sei la parte ansiosa di me?>> Non mi rispose e non disse mai nulla di sensato, per cui la lasciai perdere. Tuttavia in basso, finalmente notai un qualcosa di strano. una sorta di villaggio tribale, dove le proiezioni meditavano. Scesi con eleganza, poggiando lentamente i piedi sul terreno rosso. << Sto cercando una proiezione interessante>> gli dissi << Ce ne sono tante e a volte troppo poche>> mi disse. Era una donna, pitturata nel volto con qualche sostanza bianca e aveva degli strani disegni rossi sul viso, come una lunga linea rossa che gli disegnava la fronte fino alla bocca, insieme a tanti simboli sconosciuti. << Quindi?>> << Entrai in quella tenda, magari li trovi quello che cerchi>> La osservai, stava ridendo. Pensai che era proprio lei la proiezione interessante, ma fui curioso di sapere dove mi portasse, dato che in passato una proiezione mi portò in un mondo fantastico. Mi disse di entrare in quella tenda. Andai li e vidi una donna seduta vicino al fuoco, stava meditando. Sinceramente non ricordo cosa mi disse, parlava della donna statua, quella perennemente in ansia, ma non mi interesso. Quindi, essendo poco interessato, decisi di ritornare da quella misteriosa donna. Uscendo dalla tenda, mi ritrovai in un palazzo. La mia ragazza vicino, le vetrate che facevano intravedere una città sottostante e la stanza era un grosso ufficio senza sportelli, forse qualche scartoffia poggia qua e là. La donna di prima, quella con gli strani simboli in volto, era adesso sulla sedia a rotelle. Andai verso le vetrate, gli diedi un pugno, tanto per vedere se potevo cambiare ambiente. Con mia sorpresa, scoprii che non potevo passarci di traverso. << Me ne sto andando>> disse la donna. << Un momento, devo dirti una cosa importante!!>> gli dissi, avvicinandomi. Intanto la donna statua era entrata dalla porta, questa volta in miniatura, sempre in ansia, ma senza alcuna ragione la trovai divertente. << Perché non riesco a rompere il vetro?>> La donna scoppiò a ridere << Non posso dirtelo>> << oh... perché non vuoi?>> << Perché sei con una proiezione, vieni con me e te lo dico>> La proiezione accanto a me sbuffò. Andai vicino alle vetrate e lei mi disse << Doppio tocco dal colore giallo, vetro sottile e pelato>>

Queste furono le ultime parole. Poi mi svegliai, lentamente, dicendo a me stesso << Cosa diamine è successo?>>
 
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