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Sars-CoV-2, Covid19, terapie - Plasma Iperimmune

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view post Posted on 17/5/2020, 18:53

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Salve.
Ritengo importante segnalare le possibilità di terapia offerte dal plasma iperimmune, ormai in fase di sperimentazione presso diversi centri in Italia e all'estero, partendo da un video del Dr. De Donno, medico pneumologo, che è stato il primo a somministrarlo, su 48 persone, tra di esse una madre incinta, sicuramente salvando la vita a lei e al figlio.
Immagino che molti ne abbiano letto o sentito parlare, ma credo sia importante tenere alta l'attenzione.

 
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view post Posted on 19/5/2020, 14:27

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https://mantovauno.it/cronaca/asst-mantova...ico-di-tsunami/

MANTOVA – Sul sito dell’Aifa, l’Agenzia Italiana per il farmaco, c’è ancora pubblicato l’articolo sull’autorizzazione da parte del Comitato Etico dello Spallanzani di Roma dello studio sul plasma iperimmune denominato Tsunami, con riportati i nomi dei membri del Comitato tecnico scientifico tra i quali non compare alcun medico dell’ospedale di Mantova ( www.aifa.gov.it/web/guest/-/autori...enti-da-covi-19 ) ma dal Carlo Poma oggi pomeriggio ha iniziato invece a rimbalzare la notizia che questo sarebbe solo un primo elenco.
Sarebbe infatti arrivata all’Asst di Mantova un’e-mail direttamente dall’Aifa nella quale si evidenzia che nell’elenco aggiornato ci sarebbero anche i nomi del primario di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Poma Massimo Franchini e di quello di pneumologia Giuseppe De Donno.
Nell’e-mail l‘Aifa si congratulerebbe anche con l’Azienda Sanitaria mantovana per gli importanti risultati ottenuti con la prima sperimentazione sul plasma condotta insieme al Policlinico San Matteo di Pavia che è principal investigatori anche per Tsunami insieme all’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.
In attesa che anche Aifa ufficializzi il nuovo elenco del Comitato Scientifico, questa spiega che la sperimentazione Tsunami avrà validità immediata su tutto il territorio nazionale.
Lo studio vede al momento coinvolti 56 centri, distribuiti in 12 regioni.

Edited by oro - 19/5/2020, 15:50
 
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view post Posted on 19/5/2020, 20:15
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Fortuna che ogni tanto ci sono buone notizie come questa.
Pare che funzioni, no?
L'ulteriore lato positivo è che se ne parli e se ne è parlato tanto.
Ma doc, scusa l'ignoranza,sto sistema del plasma immunizzante,teoricamente non può essere usato anche per qualsiasi altra infezione seria?
 
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view post Posted on 19/5/2020, 21:27

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Si tratta, in realtà, di una terapia "vecchia", nota, che si è rivelata estremamente efficace in alcuni casi, meno in altri, ma in questo specifico caso, comunque vadano a finire le sperimentazioni (qui vorrei aggiungere: chi ha orecchi per intendere...) si è rivelata efficace, salvando vite umane che altrimenti, con tutta probabilità, non avrebbero avuto scampo.

Inizialmente avversata, in modo particolare da alcuni cosiddetti "scienziati" (evito di fare nomi più per pena e pietà nei loro confronti che per altro, ma vi sarebbero cose da dire), poi rivalutata, ora diciamo "messa alla prova".
Questo però accade perché vi è stata una certa attenzione da parte dei cittadini, sollecitazioni, richieste. In altro modo sarebbe probabilmente morta sul nascere.

C'è chi, a mio avviso, ha fiutato l'affare e intende ricavare dal plasma dei farmaci basati su immunoglobuline.

C'è chi corre a perdifiato per realizzare il prima possibile un vaccino, con il rischio di somministrare un prodotto non innocuo poiché la realizzazione di un vaccino efficace richiede normalmente almeno due anni prima di poterlo considerare sicuro e privo di effetti collaterali importanti.

Non sono tanto portato alle cosiddette teorie del complotto, sono però cosciente che un mondo basato su un sistema capitalista di stampo consumistico è un mondo avido e arido. Ognuno tragga le sue conclusioni.

Il plasma viene donato, la processazione ha un basso costo, circa 82 euro a sacca, si tratta di un prodotto che presenta un elevato profilo di sicurezza sotto ogni punto di vista.

Certo, non è la soluzione al problema, è una terapia indicata in alcune condizioni, gravi, medio-gravi, però salva le vite umane quando in altro modo non si riesce. E tanto è bastevole a sostenerla.

Poi, sarebbe bene che i sempre soliti e noti "scienziati" si occupassero finalmente di come sia possibile rendere il sistema immunitario in grado di superare da sé queste crisi, questi fenomeni, questi patogeni. Cosa che evitano puntualmente e accuratamente di fare. Ma non intendo creare polemica.

Idrossiclorochina solfato ed eparina a basso peso molecolare hanno rivelato una discreta efficacia nel contrastare l'infiammazione eccessiva e la formazione di trombi.

Forse, dico forse - dato che uno degli aspetti principali che poi conduce a conseguenze gravi corrisponde alla famosa Cytokine Storm (tempesta citochinica), associata a potente risposta o reazione infiammatoria - e ripeto forse, potrebbe rivelarsi utile l'utilizzo di un "banalissimo" antistaminico a dosaggi adeguati.

Così come utilissima potrebbe rivelarsi la somministrazione di Vitamina D ad elevato dosaggio e di qualche forma di Zolfo.
 
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view post Posted on 19/5/2020, 23:26
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Mi sembrano cose molto equilibrate quelle che hai detto. Come non sostenere questa divulgazione.

Sono d'accordo sul mondo arido e affarista senza scrupoli che ignora volutamente molte cose.

E noi ne parliamo allora...
 
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view post Posted on 20/5/2020, 15:11
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Alcuni strumenti sono stati usati, e sembrano validi, per cui insooma, un po' lo contrarranno (il virus) un po' si riuscirà a trattare i sintomi più pericolosi, la pandmia speriamo la si riesca a gestire.
CITAZIONE (oro @ 19/5/2020, 22:27) 
C'è chi corre a perdifiato per realizzare il prima possibile un vaccino, con il rischio di somministrare un prodotto non innocuo poiché la realizzazione di un vaccino efficace richiede normalmente almeno due anni prima di poterlo considerare sicuro e privo di effetti collaterali importanti.

Ecco, questo è un punto inteessante, perchè a volte è saltato fuori anche nei media nazionali nelle interviste a medici.

Solo che ogni cosa detta, viene sommersa dal una cascata di altra roba, per cui se diversi all'inizio dicevano che "no, per il vaccino servono un paio di anni [come hai affermato te] e perciò non è uno strumento di lotta utilizzabile", adesso tutti si rincorrono a raccontarci delle prime sperimentazioni che partono a giugno, ... o a luglio ... di quell'altro che annuncia di avercelo... o forse per l'autunno..."
Un mucchio di confusione ed un mercimonio (aka guerra commerciale) per accaparrarsi gli ordini, che fa tristezza.

In seconda analisi, ma se ci vogliono due anni per un vaccino, mi spieghi da addetto ai lavori come si colla il vaccino antiinfluenzale che ogni anno viene caldamente consigliato?
 
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view post Posted on 21/5/2020, 02:14

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In breve e restando nel campo farmacologico. Si colloca nel "ni". Il classico vaccino antinfluenzale, tetravalente, copre per i 4 ceppi di virus influenzali più comuni. Non è in grado di coprire i virus parainfluenzali e quelli gastrointestinali.
L'efficacia del vaccino si esplica mediamente in un tempo di 1-2 settimane, durante le quali non si è coperti.
Inoltre, i virus in grado di provocare sintomi simili o uguali a quelli dell'influenza sono numerosi e sono portati a mutare.
Occorre osservare il fatto che normalmente durante una influenza si instaurano anche infezioni batteriche, per cui spesso vengono utilizzati antibiotici.
Si deve ritenere utile il vaccino in tutti quei casi di condizioni di fragilità, soprattutto persone anziane e molto anziane con debilitazioni di varia natura.
Comunque intendano raccontarla, qualsiasi sia la tecnica narrativa utilizzata, un vaccino realizzato in tutta fretta non può essere considerato sicuro e probabilmente la sperimentazione reale, a quel punto, verrebbe effettuata sulla popolazione. Dunque osserveremo anche i tempi di realizzazione e di disponibilità del prodotto.
 
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view post Posted on 21/5/2020, 18:58

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Perchè Zolfo, che raccomando direi ormai da decenni.
È stato recentemente brevettato un antivirale, "definitivo" e privo di tossicità, che comprende Ciclodestrine e composti di Zolfo. In vitro ha abbattuto HIV, Herpes simplex, epatite C, Dengue e Zika, in modo permanente, cioè con azione irreversibile, non si è dunque limitato alla semplice inibizione virale. Il virus viene attratto dalla superficie delle ciclodestrine, lo zolfo lo uccide.
Vedremo come procederà.
Se verrà reso disponibile potrà costituire un'arma vincente contro nuove epidemie virali.
Mentre lo sviluppo della tecnica ideata da Mullis potrà rivelarsi un'arma vincente contro eventuali epidemie di tipo batterico.
 
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view post Posted on 23/5/2020, 12:55

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view post Posted on 26/5/2020, 10:33

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L' illustre storico della medicina Giorgio Cosmacini spiega: "I virologi ci dicono che il nuovo coronavirus non ha mutato struttura, dinamica, virulenza. Ci crediamo. Gli epidemiologi affermano che non ha perso la sua capacità diffusiva. Crediamo anche a loro. Ma la terza voce, quella dei clinici, che vedono i malati, ci racconta che l’aggressività del virus appare ridotta e l’organismo umano reagisce meglio. La Spagnola è stata combattuta con le stesse misure igienico-sanitarie di oggi: distanziamento sociale, quarantene, mascherine. Poi si è estinta per lisi, con progressiva attenuazione della sua aggressività, nel giro di un anno e mezzo".
 
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view post Posted on 27/5/2020, 09:58

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Il ragionamento di questo individuo ha una parvenza razionale e logica, se non fosse che in realtà rivela una discreta follia.
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/202...rlo_-257559518/
 
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view post Posted on 27/5/2020, 10:35

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Qualcuno si è presa la briga di fare una trascrizione scritta di un video delle Iene:

Oggi c’è una grande novità che ha stupito tutti: durante un’audizione in Senato in cui è intervenuto anche il dottor Giuseppe De Donno è stato presentato a sorpresa, cioè senza essere stato ufficialmente invitato, il presidente di Kedrion Biopharma, Paolo Marcucci che ha illustrato un mega progetto farmaceutico legato all’utilizzo del plasma iperimmune contro il COVID-19.

Ma andiamo con ordine: la cura con il plasma iperimmune, sperimentata per la prima volta in Occidente negli ospedali di Pavia e Mantova, ha dato ottimi risultati. E sono partite sperimentazioni in tutto il mondo.

Il ministero della Salute, insieme ad Aifa e all’Iss, ha fatto partire una sperimentazione nazionale. Il cosiddetto progetto “Tsunami”. Come capofila di questo studio, insieme all’ospedale di Pavia, viene scelta l’università di Pisa che ha all’attivo solo due casi di pazienti trattati con il plasma. Mantova invece è stata inizialmente estromessa: avevamo chiesto al ministro Speranza il perché, ma non abbiamo avuto risposta.

Dopo le polemiche a seguito del nostro servizio, Mantova è entrata nella sperimentazione nazionale. E di questo il nostro Alessandro Politi ha parlato con il dottor Giuseppe De Donno, come potete vedere nel servizio qui sopra. Torniamo però all’audizione in Senato di cui vi abbiamo parlato all’inizio.

È il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, a introdurre il presidente di Kedrion. Kedrion è una multinazionale farmaceutica che ha sedi in tutto il mondo, ma quella centrale si trova in Toscana, e ha collaborato spesso con l’università di Pisa finanziando progetti, fondazioni, bandi e concorsi. La Kedrion tra l’altro sponsorizza conferenze web sul plasma in cui, insieme al suo responsabile della ricerca Alessandro Gringeri, ci sono il professor Francesco Menichetti, che dall’università di Pisa guiderà la nuova sperimentazione nazionale, ma anche i direttori dei centri regionali sangue della Lombardia e dell’Abruzzo e anche quello nazionale.

“Chiederò al dottor Paolo Marcucci che ha un’azienda fortemente impegnata in questo studio clinico, magari vi darà qualche aggiornamento su come siamo messi”, ha detto Scaccabarozzi. Prima di ascoltarlo, è importante sapere che il business del plasma nel mondo vale miliardi di euro e che Kedrion Biopharma è della famiglia Marcucci. Paolo è il presidente, la sorella Marialina è stata vicepresidente della Regione Toscana per diversi anni e il fratello Andrea è nel consiglio di amministrazione dell’azienda e capogruppo del Partito democratico al Senato.

Per prima cosa Paolo Marcucci spiega il suo programma a lungo termine: “Il piano di contrasto si identifica in tre elementi. Il primo: l’industria ha risposto all’appello lanciato dagli ospedali fornendo gratuitamente la strumentazione e i kit necessari per l’inattivazione virale”. La Kedrion senza bando di gara, sia perché ha agito in situazione di emergenza vista la pandemia, sia perché non c’è stato scambio di denaro, ha regalato agli ospedali i kit per trattare il plasma iperimmune.

Il progetto però non si ferma qui: “Kedrion intende mettere a disposizione il proprio stabilimento di Napoli Sant’Antimo per inattivare il plasma delle regioni e restituirlo come plasma industriale”. E inoltre aggiunge: “Nel paese ci sono quantitativi sufficienti per garantire la produzione di lotti industriali, così si eviterebbe di eseguire l’inattivazione virale nei singoli centri che è costosa”. Chi lavora questo plasma tutti i giorni però ci ha detto che il costo è bassissimo, come potete sentire nel servizio qui sopra.

Il progetto di Kedrion comunque va oltre: “Il terzo elemento è un passaggio a una fase industriale più avanzata, che è l’utilizzo delle gammaglobuline iperimmuni. Kedrion ha siglato una partnership con Kamada, che è una eccellenza israeliana delle biotecnologie. L’idea è quella di renderle disponibili in termini farmaceutici”. Dal plasma si arriverebbe a un vero e proprio farmaco, che non servirebbe solo a curare i malati ma anche “per rafforzare le difese immunitarie di coloro che sono in prima linea. Penso ai medici, agli infermieri”. Quindi proteggere anche le persone a rischio.

Parliamo di un progetto enorme, che potrebbe fruttare milioni di euro e che partirebbe proprio dal plasma dei nostri donatori che per legge in Italia possono donare solo a titolo gratuito. Se i donatori sapessero di questo progetto, cosa direbbero? Alessandro Politi è andato a parlare con alcuni di loro: “Ti viene da dire ‘allora sai, ciao’”, ci dice una di loro. “Io sono un donatore gratuito, voglio che sia dato gratuitamente a quella persona che devo salvare”, aggiunge un altro.

La Iena interpella anche il professor Santin dell’università di Yale: il plasma standardizzato farmaceutico quanto costerà di più di quello delle donazioni? “Stiamo parlando sicuramente di migliaia di dollari, contro i meno di 100 dollari che in questo momento costa una sacca di plasma. Sapendo però bene che questo si trasforma poi in un farmaco. Guarda che i farmaci vengono ricaricati dieci, cento, mille volte sul costo reale. E le case farmaceutiche producono un prodotto per guadagnarci”.

Ma voi che state trattando migliaia di pazienti con questo metodo, lo fate lavorare dalle case farmaceutiche? “No”. Ci sono dei vantaggi a farlo lavorare da una casa farmaceutica? “Prima di tutto hai un prodotto superconcentrato, essendo piccole quantità le congeli e le puoi mandare in tutto il mondo”. E ha anche degli svantaggi? “Gli svantaggi sono che il plasma sappiamo che funziona perché è carico di anticorpi neutralizzanti, però ci sono alcune delle proteine presenti nel plasma che hanno funzioni antivirali e questa componente nella raffinazione viene persa. Ecco quindi che questi nuovi anticorpi concentrati hanno bisogno di studi per poter dimostrare che funzionano come il plasma”.

La lavorazione industriale quindi sembra lunga, e potrebbe anche non andare a buon fine. Quindi ci sorge una domanda: Kedrion da chi ha avuto mandato di fare il progetto che ha presentato? Lo chiediamo al direttore generale di Aifa, sotto cui è partita la sperimentazione nazionale ‘Tsunami”: “Io non ne so niente, non ero all’audizione e non è compito mio. È di competenza del Centro nazionale sangue. In questa sperimentazione Kedrion non ha nessun ruolo”.

Qui ci tornano in mente le parole del presidente di Farmindustria, che in Senato presenta il presidente di Kedrion in questo modo: “Ha un’azienda fortemente impegnata in questo studio clinico, uno studio nazionale… Per valutare l’efficacia e il ruolo del plasma ottenuto da pazienti guariti dal COVID-19”. Quindi Kedrion c’entra o no in questo studio? Ha vinto oppure no un appalto per lavorare il plasma iperimmune e farlo diventare un prodotto farmaceutico?

E ci viene in mente un altro passaggio apparentemente poco chiaro: “Queste tre fasi sono tutte in corso… sono tutte in forse e le stiamo… perseguendo”, ha detto Marcucci. Ma sono in corso, in forse o le stanno perseguendo?

La Iena parla con Raffaello Stradoni, direttore generale dall’Asst di Mantova. Voi avete un accordo con Kedrion per la lavorazione del plasma iperimmune? “No, per il plasma iperimmune ancora non c’è. Adesso viene preso da singolo donatore a singolo ricevente e viene sempre lavorato internamente”. In Senato il presidente Marcucci dice: “Per dare seguito a questa progettualità stiamo lavorando con la regione Lombardia, Veneto, Toscana, Campania, con l’auspicio che il progetto possa svilupparsi su scala nazionale”. Perché allora Marcucci dice che è una cosa già in atto? “Non ne ho la più pallida idea”, risponde Stradoni.

Alessandro Politi allora va a parlare anche con Carlo Nicotra, direttore generale del policlinico San Matteo di Pavia: a voi è arrivato un accordo che vi invita a mandare il plasma a Kedrion? “Assolutamente no, anche perché in Lombardia questo tipo di gestione del plasma è centralizzato”. Quindi non c’è nessun tipo di previsione di mandare a industrializzare il plasma? “Assolutamente no”. E anche dall’università di Padova ci confermano che non c’è alcun accordo con Kedrion per la fornitura di plasma iperimmune.

Allora la Iena telefona al direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, da cui passa l’approvazione di tutte le sperimentazioni nazionali, per chiedere il ruolo della Kedrion. “Non ne so niente di questo”. Ma è previsto che poi il plasma venga lavorato da loro? “Che io sappia no, anzi. Se vuole sapere, starei molto lontano da questi affari che sono sempre difficili da valutare”. Cosa vuol dire? “Se qualcuno pensa di farne un fatto di tipo economico, è un’altra cosa ma preferisco occuparmi di aspetti scientifici. Questo è plasma di convalescenti, conservato nei centri trasfusionali e rinfuso, basta”. Perché dice che starebbe lontano da questi affari? “Perché in questa vicenda del sangue non ho mai capito quale sia la catena e vorrei dire che i cittadini donano il sangue e lo Stato si ricompra il sangue più volte. Ma questa è una cosa che va lontana sul costo del sangue”.

Quello che è certo è che se si deciderà di industrializzare la produzione del plasma iperimmune, una cosa è chiara: “La decisione, questa sì politica, è lo diamo in mano pubblica o privata?”, ci dice Stradoni. “Facciamo una gara o chiamiamo un’università e facciamo fare a lei? Lo affidiamo tramite un controllo o ai militari come in America?”. Se l’accordo l’avessero fatto in questo modo sarebbe stato giusto, il problema è che nell’audizione in Senato è uscita questa persona che sembra che dica ‘lo faccio io’. I rappresentati democraticamente eletti prendano queste decisioni attraverso tutto il gioco democratico”, aggiunge Stradoni.

Ministro Speranza, noi siamo sempre qui. Anche se a noi non vuole rispondere, può almeno controllare che il plasma non diventi un business fatto sulla nostra pelle?

https://www.iene.mediaset.it/2020/news/pla...ss_795057.shtml

Edited by oro - 27/5/2020, 12:33
 
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view post Posted on 27/5/2020, 14:03
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Mah chissà mi sento anche più pessimista, in proposito.
Mirano ad accaparrarselo, come tecnica commerciale non ci sarebbe di che meravigliarsi, tuttavia mi pare ma roba di facciata, al massimo vorranno accaparrarselo o fare finta ... per farlo fallire.
(Che è doppiamente negativo)
Come il medicinale tagliato dall'OMS, come integratori ed elementi che farebbero bene ma non se li fila nessuno.
E tanti altri metodi e principi che vengono ignorati o sepolti da qualche parte.
 
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view post Posted on 28/5/2020, 10:12

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Qualcuno direbbe, e anche io direi: sento puzza di bruciato!
 
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view post Posted on 30/5/2020, 01:53

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Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia: “il virus potrebbe avere ulteriori ricombinazioni e ripresentarsi più innocuo o aggressivo. In genere però dovrebbe smorzarsi e potrebbe diventare davvero come un’influenza”. Secondo il virologo ci sarà “un ritorno del contagio molto limitato e con una sintomatologia modesta. E per dire qualcosa di azzardato, prendere il Coronavirus nelle prossime settimane potrebbe avere il risvolto positivo di raggiungere un’immunità di gregge”.
 
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