| Io posso anche abitare in un castello, ma se il mio conto in banca o il mio reddito non mi permettono nemmeno di arrivare a fine mese alla fine perdo tutto solo perchè c'è un Governo che giudica dalle apparenze. Quanti italiani possiedono una casa di proprietà e solo per questo vengono tartassati dal FISCO? Basarsi sul reddito per stabilire la tassazione permette alla gente di tenersi quello che ha, anche se non è certo ricca. La tassa sul possesso invece è il triofo del populismo e dell'invidia, un'azione sistematica di appiattimento sociale ed economico tipica del comunismo duro, quale impera in Cina e in molti casi in Russia. Se io cedo un quinto del mio reddito in tasse significa che i restanti quattro quinti di ciò che guadagno posso spenderli come più mi aggrada, questo è un vantaggio indubbio sia per i redditi alti che per quelli bassi, almeno al di sopra di una certa soglia. Per quelli troppo bassi (circa 600/700 euro al mese) si possono invece stabilire due metodi di trattamento, ovvero pagare il quinto un anno sì e uno no, nel caso dei lavoratori stipendiati (non stagisti nè interinali, quindi) oppure nessuna tassazione nel caso delle pensioni minime. Questo sì che crea giustizia sociale. Non è giusto attaccare chi per merito della sua bravura nel lavoro gode di un reddito alto, così come non è giusto nemmeno svenare chi guadagna poco.
Con la tassazione proporzionale, se io guadagno 100 euro al mese ne spendo 200 in tasse e i restanti 800 sono miei a tutti gli effetti, ma se io invece ne guadagno 100.000 al mese ne spendo la bellezza di 20.000 in tasse, mentre i restanti 80.000 sono miei, perchè me li sono guadagnati onestamente ed è quindi giusto che possa farne quello che voglio.
Qui il problema vero è che c'è chi le tasse, o le elude, o le evade proprio, questo sì che è ingiustizia specialmente se messa in atto da chi dovrebbe invece essere il primo a dare il buon esempio (vedi politici o politicanti oppure capi d'aziende pubbliche o private).
Ricorda ciò che è accaduto alla bibliteca di Alessandria, distrutta per la follìa populista/religiosa, le invidie dei servitori e gli interessi politici personali della Roma di allora, privandoci così per sempre di un sapere grazie al quale, con tutta probabilità, la storia avrebbe preso un corso differente.
Questo solo per fare un esempio per tutti.
|